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Abbonamenti e acquisti tramite INTERNET www.girgenti.it [email protected] LA RIVISTA on line Anno XXXVI n. 6 1/28 febbraio 2015 DELLA SCUOLA Periodico di cultura e di informazioni legislative Direzione, Amm., Redaz. e Pubblicità: Viale Andrea Doria 10 - 20124 MILANO - Tel. 02/669.2195 - Fax. 02/6698.3333 - ccp 13554209 - Abb. annuo sostenitore: € 30,00. Iscrizione presso il Tribunale di Milano n. 301 del 1° Ottobre 1979. Editore: Girgenti Editore Srl - La Rivista esce solo via internet, collegandosi al sito: www.girgenti.it - www.rivistadellascuola.it - posta elettronica: [email protected] Direttore responsabile: Salvatore Girgenti collegatevi al sito www.girgenti.it e consultate il catalogo con le nostre proposte NOTA ALLE ADOZIONI di ANDREA GIRGENTI U n importante documento sulle adozioni dei bambini è stato diffuso dal Ministero dell’Istruzione con propria nota prot. 477, del 18 dicembre 2014. Il documento si è reso necessario per la constatata realtà dell’adozione che da anni si è ampiamente diffusa nella nostra società. In Italia, osserva il documento, soltanto nel periodo 2010-2013, sono stati adottati circa 14.000 bambini con l’adozione internazionale e oltre 4000 con quella nazionale. E pertanto “la presenza dei minori adottati nelle scuole italiane è divenuta un fenomeno quantitativamente rilevante”. Il fenomeno appare più consistente soprattutto per i bambini adottati internazionalmente è ciò rappresenta un complesso problema per la loro provenienza dai diversi paesi. A livello scolastico occorre intervenire urgentemente perché molti di loro vengono adottati nella fascia d’età prescolare e scolare, e spesso con poche o nulle esperienze alfabetico-culturali quanto non sufficienti attenzioni nutritive e igieniche. C’è però da osservare che non è raro il caso di “incontrare soggetti che presentano benessere psicologico e performance scolastiche nella media, se non addirittura superiori”, e quindi bisogna essere capaci di “non avere pregiudizi e non dare per scontata la presenza di problematicità nei minori adottati”. Generalizzare quindi è sbagliato. Il documento ministeriale, alla luce della raccolta di varie esperienze di casi assai diversi tra loro, avverte che nel corso dell’inserimento dei bambini nelle scuole occorre particolare attenzione anche ai passaggi da un ordine di scuola all’altro. segue a pagina 2 Legge n. 104/92 P er messi per assistenza ai disa bili Interventi per la governance del sistema scolastico a pagina 4 a pagina 5 FONDI EUROPEI EUROPEI Provvedimenti sulle nuove tecnologie a favore del personale Olimpiadi Lingue e Ci viltà Classic he a pagina 7 a pagina 6 ESAMI DI MATURITÀ Entro il 2020 Cittadinanza e Costituzione” nelle scuole europee Regolamento per la seconda prova scritta a pagina 8 pagine 3 e 10-12 ALUNNI ADOTTATI LINEE DI INDIRIZZO PER IL DIRITT O ALLO STUDIO pagine 14-20 La seconda pro v a scr itta di L BRUNO MÀSTICA a nota min. prot. 7354 del 26 nov. 2014 riporta uno schema di Regolamento che reca norme per lo svolgimento della seconda prova scritta negli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado. Il regolamento intende apportare delle notevoli modifiche alla legge 10 dicembre 1997, n. 425, modificata dalla legge 11 gennaio 2007, n. l che fino ad oggi ha disciplinato gli esami di stato relativamente alla seconda prova scritta. E veniamo nello specifico a quali sono le modifiche. La nota ministeriale avverte che “considerati i nuovi profili culturali, educativi e professionali e i nuovi piani degli studi, tenuto conto, inoltre, degli indirizzi, articolazioni e opzioni in cui sia eventualmente strutturato ciascun corso di studio, lo schema di regolamento individua ed esplicita, per la prima volta, quali sono le materie caratterizzanti”, al fine di stabilire “con chiarezza” l’ambito entro il quale il Ministro dell’istruzione potrà intervenire. Il regolamento indica le discipline caratterizzanti nelle tabelle A, B e C e distinte per istruzione liceale, tecnica e professionale. La nota poi aggiunge che le istituzioni scolastiche dovranno porre attenzione alle discipline di indirizzo e in particolare a quelle caratterizzanti che potranno essere oggetto della seconda prova scritta e quindi le scuole vengono invitate, “pur nel rispetto della loro autonomia didattica, a far effettuare agli studenti delle classi dell’ultimo anno anche verifiche scritte nelle materie caratterizzanti i relativi indirizzi di studio, in coerenza con gli obiettivi di apprendimento di linee guida e indicazioni nazionali”. segue a pagina 3 La quota annua annua dell’ab dell’ab bobonamento sostenitore sostenitore é di euro euro 30. Versamenti ersamenti in ccp 13554209 intestato intestato a la Rivista Rivista della Scuola- Milano LA RIVISTA DELLA SCUOLA 2 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 DALLA PRIMA- DALLA PRIMA- DALLA PRIMA - DALL A PRIMA - DALLA PRIMA- DALLA PRIM di situazioni di criticità, quali i danni da esposizione prenatale a droghe o alcol, l’incuria e la deprivazione subite, l’abuso, il visvverte anche che “il documento suto traumatico dell’abbandono”. Tutte difè stato elaborato con l’obiettivo ficoltà che possono causare deficit nella condi fornire conoscenze e linee di centrazione, nell’attenzione, nella memorizindirizzo teorico-metodologico zazione, nella produzione verbale e scritta, che aiutino a far sì che la scuola possa in alcune funzioni logiche, di cui la scuola e garantire ai bambini e ai ragazzi adottati e le famiglie si devono far responsabilmente alle loro famiglie ulteriori strumenti nel carico. loro percorso di crescita”. Il documento articola diverse ipotesi di scoIl documento, che il lettore può intera- larizzazione da cui provengono i bambini a mente leggere nelle pagine interne della seconda dei paesi d’origine. In molti dei Paesi Rivista, si dilunga nell’esame non solo delle di provenienza: ad esempio, Brasile, Bulgaria, caratteristiche dell’adozione internazionale Etiopia, Federazione Russa, Lituania, Polonia, ma anche sull’incidenza che il fenomeno Ucraina, Ungheria, ecc., il percorso scolastico sempre più avrà all’interno della nostra è differente da quello italiano e ciò implica un società e delle nostre famiglie. Esamina grosso problema di adattamento. anche l’incidenza numerica che ha avuto ed Un altro problema può essere rappresenha, affermando che “ogni anno si formano in tato dall’età presunta del bambino adottato Italia circa 4000 nuove famiglie adottive, di internazionalmente. “In diversi Paesi di cui tre su quattro si formano per adozione provenienza infatti i bambini non vengono internazionale. Nel 2012 sono arrivati in Italia iscritti all’anagrafe al momento della nasci3.106 bambini e bambine, mentre nel 2013 la ta, nonostante tale atto rappresenti un diritCommissione Adozioni Internazionali ha rila- to sancito dall’art. 7 della Convenzione sui sciato l’autorizzazione all’ingresso in Italia Diritti del Fanciullo del 1989. Di conseguenper 2.825 minori provenienti da 56 Paesi, za, può capitare che a molti bambini, che adottati da 2.291 famiglie. Orientativamente, saranno poi adottati, venga attribuita una dal 16 novembre 2000 al 31 dicembre 2012, i data di nascita e quindi un’età, presunte, ai minori autorizzati all’ingresso in Italia in ado- soli fini della registrazione anagrafica e solo zione sono stati oltre 39.0002”. al momento dell’ingresso in istituto o quanMa qui il nostro interesse si rivolge prin- do viene formalizzato l’abbinamento con la cipalmente alle difficoltà di apprendimento famiglia adottiva. Non è raro rilevare exche i bambini adottati incontrano a scuola. post discrepanze di oltre un anno fra l’età In proposito vari sono gli studi che si sono reale dei bambini e quella loro attribuita, occupati di tali difficoltà e disagi. Ad esem- anche perché i bambini possono essere, nel pio tra i bambini adottati si è riscontrata periodo immediatamente precedente l’adouna notevole percentuale di Disturbi zione, in uno stato di denutrizione e di ritarSpecifici dell’Apprendimento (DSA) certa- do psico-motorio tali da rendere difficile mente imputabile a causa di una “pluralità l’individuazione dell’età reale”. Ci piace ora analizzare Chiuso in Redazione alle ore 19 di venerdì 30 gennaio 2015 il rapporto che i bambini adottati internazionalLA RIVISTA DELLA SCUOLA on line mente hanno con la famiglia, con la scuola e con la periodico di cultura e di informazioni legislative nostra società. Il docuDirezione, Amministrazione, Redazione e Pubblicità: Viale Andrea Doria 10 - 20124 mento ministeriale osserMilano - Tel. 02 669.2195 - Fax 02 6698.3333 - ccp 13554209 va che “l’esperienza indiIscrizione presso il Tribunale di Milano n. 301 del 1° Ottobre 1979 ca come, generalmente, i Direttore responsabile: Salvatore Girgenti bambini adottati internaVice Direttore: Grazia Casalini zionalmente apprendano Redattore capo: Bruno Girgenti velocemente il vocabolario Pubbliche relazioni e pubblicità: Andrea Girgenti di base dell’italiano e le Tariffe per la pubblicità: pagina (base mm 185 x mm 262 alt.): € 400,00 + IVA. espressioni quotidiane utiLa collaborazione è aperta a tutti. Dattiloscritti e manoscritti, anche se non pubblicati, non lizzate nelle conversazioni vengono restituiti. La Rivista esce periodicamente durante il periodo scolastico. comuni (le cosiddette Società editrice: GIRGENTI EDITORE SRL - Viale Andrea Doria 10 - 20124 Milano “basic interpersonal comCapitale Sociale: € 31.200 i.v. - Registro Soc. Trib. di Milano n. 190384, Vol. 5409, municative skills”). Il linFasc. 34; Partita IVA e Cod. Fisc.: 04609080157 - C.C.I.A.A. 1025479 - Conto corrente guaggio più astratto, bancario: INTESA/SAN PAOLO, IBAN: n. IT92 K030 6909 465000015372133, Ag. 9 necessario per l’apprendiPiazzale Loreto, Milano. - Iscrizione a ROC di Roma (Registro Operatori di mento scolastico avanzato Comunicazione) al n. 1086 del 29/8/2001 (le cosiddette “cognitive/ Abbonamento annuo sostenitore on line: € 30,00. academic linguistic abiliL’abbonamentto dà diritto al collegamento al sito: www.girgenti.it ties”, costituite da conoLa Rivista può essere sfogliata, scaricata e stampata in proprio. scenze grammaticali e sintattiche complesse e da un N.B.: - Le quote di abbonamento sono comprensive di IVA. - Per i versamenti utilizzare il conto corrente postale 13554209 intestato a LA RIVISTA DELLA SCUOLA, vocabolario ampio), viene viale Andrea Doria 10 - 20124 Milano, o assegno postale o bancario, invece appreso molto più - L'IVA sugli abbonamenti è assolta all’origine dall’Editore a norma dell’art. 74, comma 1/C del DPR 633/72 e lentamente. Secondo l’epertanto non sussiste l’obbligo del rilascio di fattura (artt. 1 e 5 del D.M. 29/12/89). sperienza e gli studi in - Nel rispetto della legge n. 675/96 i dati personali degli abbonati vengono conservati nell’archivio elettronico de materia, i bambini adotLa Rivista della Scuola - Girgenti Editore SrL e potranno essere utilizzati anche per proprie iniziative editoriali tati internazionalmente con esclusione di cessione a terzi. A semplice richiesta, anche telefonica, da parte degli interessati verranno spesso presentano diffiaggiornati o cancellati. NOTA ALLE ADOZIONI A coltà non tanto nell’imparare a “leggere”, quanto nel comprendere il testo letto o nell’esporre i contenuti appresi, mentre più avanti negli studi possono incontrare serie difficoltà nel comprendere e usare i linguaggi specifici delle discipline e nell’intendere concetti sempre più astratti”. Osservazione importante riguarda la modalità di apprendimento della lingua: essa non è “additiva” (la nuova lingua si aggiunge alla precedente), come nel caso degli immigrati, bensì “sottrattiva” (la nuova lingua sostituisce la precedente), e implica pertanto maggiori difficoltà che in alcuni momenti possono portare a sentirsi “privi di vocaboli per esprimersi”. Questo fatto “provoca rabbia ed una gamma di emozioni negative che possono diventare di disturbo all’apprendimento scolastico”. Molti bambini adottati provengono da persone di diversa etnia e spesso con tratti somatici tipici e riconoscibili. L’opera di integrazione con la tipicità della nostra realtà sociale richiede un compito impegnativo che può assorbire molte energie cognitive ed emotive. Infine occorre rimarcare a chiare lettere “che il bambino adottato è, dal momento dell’adozione, cittadino italiano a tutti gli effetti e totale legittimazione gli è dovuta dall’ambiente che lo accoglie, senza, peraltro, imporgli alcuna rimozione delle sue radici e della sua storia. Nel nostro Paese tuttavia, ancora oggi, spesso scatta automatico il criterio di considerare straniero chi è somaticamente differente: la scuola è quindi chiamata a svolgere un ruolo importante nel far crescere la consapevolezza che ci sono molti italiani con caratteristiche somatiche tipiche di altre aree geografiche. In questo senso, la presenza in classe di alunni adottati è un valore aggiunto nel processo di inclusione e di accettazione delle diversità”. A.G. Volume in omaggio a chi acquista 6 volumi della collana “Aggiornarsi” LA RIVISTA DELLA SCUOLA DALLA PRIMA- DALLA PRIM La seconda pro v a scr itta A dir la verità le scuole si stanno già adoperando a trarre ispirazione e ad operare secondo lo spirito didattico introdotto dalle “Indicazioni nazionali” per i licei e le Iinee guida per gli istituti tecnici e professionali. In particolare negli istituti tecnici e professionali, nei licei artistici e nei licei musicali e coreutici, in cui la seconda prova scritta può essere anche grafica o scrittografica, compositiva o esecutiva, musicale e coreutica, le modalità di svolgimento della prova tengono conto della dimensione tecnico-pratica e laboratoriale. Tuttavia c’è da notare che tra le novità, riguardanti la seconda prova, bisogna segnalare che per il Liceo scientifico sono materie caratterizzanti anche l’opzione scienze applicate e la sezione sportiva; per il Liceo delle scienze umane la trattazione di alcuni quesiti di approfondimento. Riguardo poi l’opzione economico-sociale sarà possibile la trattazione di problemi o temi disciplinari oppure l’analisi di casi o situazioni sociopolitiche, giuridiche ed economiche. Riguardo al Liceo artistico la prova consisterà nella elaborazione di un progetto attinente alle discipline pratiche o di laboratorio trattate mentre per il Liceo linguistico la prova consisterà nell’analisi e comprensione testuale e nell’elaborazione di un testo narrativo o descrittivo. Riguardo al Liceo musicale la prova si svolgerà in due parti e in due giorni diversi. La prima parte potrà riguardare l’analisi di una composizione o la composizione di un brano; la parte del secondo giorno riguarderà la prova dello strumento. Anche per il Liceo coreutico la prova si svolgerà in due parti e in due giorni diversi. La prima parte riguarda l’esibizione collettiva, su un tema specifico e una relazione accompagnatoria, la seconda parte consiste nella prova di esecuzione individuale. La nota ministeriale affronta anche le prove riservate agli Istituti tecnici dei Settore economico. In questo caso la seconda prova scritta riguarda casi specifici relativi all’ambito economico-aziendale oltre all’analisi, alle scelte e alle soluzioni adottate. Per gli Istituti tecnici del Settore tecnologico, per gli lstituti Professionali del Settore servizi, per gli Istituti Professionali dei Settore industria e artigianato si procederà come per il precedente settore economico riguardo alle modalità e i tempi, naturalmente nel rispetto degli specifici settori. Si deve sottolineare che per lo svolgimento della seconda prova relativa agli istituti tecnici e professionali gli studenti potranno eventualmente avvalersi anche delle conoscenze e competenze maturate attraverso le esperienze di alternanza scuola lavoro, stage e formazione in azienda, a cui sono stati avviati. B.M. 3 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 SVOLGIMENTO DELLA SECONDA PROVA SCRITTA DEGLI ESAMI Circolare min. n. 1, Prot. n. 758 del 29/01/2015 (stralcio) Materie e svolgimento della seconda prova scritta degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado. Materie affidate ai commissari esterni. F acendo seguito alla nota di pari oggetto n. 7354 del 26 novembre 2014 (cfr. pag. 10, ndr), relativa allo schema di Regolamento recante norme per lo svolgimento della seconda prova scritta negli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado, si rende noto che il suddetto Regolamento ha ricevuto il parere favorevole della Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato nell’adunanza del 4 dicembre 2014 ed è ora in fase di perfezionamento presso gli Organi di controllo per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Nelle more della definizione del provvedimento regolamentare, si ritiene pertanto opportuno portare fin d’ora a conoscenza delle istituzioni scolastiche, in termini più analitici rispetto a quanto già comunicato con la citata nota 7354, gli elementi caratterizzanti la struttura della seconda prova scritta. Inoltre si trasmette il D.M. n. 39 del 29 gennaio 2015 inerente l’individuazione delle materie oggetto della seconda prova scritta e l’affidamento delle discipline ai commissari esterni. Premessa Come è noto, la seconda prova scritta ha per oggetto una delle discipline caratterizzanti il corso di studio ed è individuata annualmente con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Essa può essere anche grafica o scrittografica, compositivo/esecutiva musicale e coreutica, A questo proposito lo schema di Regolamento individua, tenuto conto dei nuovi profili culturali, educativi e professionali, dei nuovi piani degli studi e degli indirizzi, articolazioni ed opzioni in cui sia eventualmente strutturato ciascun corso di studio, le materie caratterizzanti, allo scopo di delineare con chiarezza e preventivamente l’ambito entro il quale può avvenire la scelta del Ministro. Con la presente si descrivono può essere anche grafica/scrittografica o compositiva/esecutiva musicale e coreutica, le modalità di svolgimento della prova tengono conto della dimensione tecnico-pratica e laboratoriale. La seconda prova si svolge in un’unica giornata. La durata complessiva è di sei ore, salva diversa specifica previsione fornita in calce alla prova. Per i licei artistici la durata massima della prova è di tre giorni per 6 ore al giorno mentre per i licei musicali e coreutici la durata complessiva è di due giorni secondo le modalità più avanti specificate. di seguito le diverse tipologie e modalità con cui si svolgerà la seconda prova scritta. Tali tipologie e modalità sono state individuate sulla base degli elementi innovativi e caratterizzanti introdotti con i Decreti del Presidente della Repubblica nn. 87, 88 e 89 del 2010 e quindi con le “Indicazioni nazionali”, per i licei, e le “Linee guida”, per i tecnici e professionali, secondo quanto previsto nel citato schema di Regolamento. Negli istituti tecnici e professionali, nei licei artistici e nei licei musicali e coreutici, in cui la seconda prova scritta Per il direttore gen.: C. Palumbo Il coordinatore di struttura tecnica esami di stato: Francesco Branca ----------------------------(per le altre disposizioni sugli esami e le tabelle allegate cfr pagg. 10-12) ------------------------------- Coupon per acquistare i volumi delle collane “Scuola Duemila” e “Aggiornarsi” SSììì,,, desidero acquistare i volumi indicati nell’elenco qui allegato S (che ho compilato attraverso le offerte pubblicizzate nelle pagine della Rivista): Cognome .......................................................................................................................................... Nome..................................................................................................................................................... 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LA RIVISTA DELLA SCUOLA 4 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 10 febbraio 2015 Giornata Internet Nota min. n.629 del .22-01-2015 10 febbraio 2015 - Giornata Internet L Legge n. 104/92 P er messi per assistenza ai disa bili Nota min. prot.n. 943 del 13 gennaio 2015 Monitoraggio finalizzato alla rilevazione dei permessi ex Legge 5 febbraio 1992 n. 104 L’ art.24 della legge n. 183/2010 ha introdotto l’obbligo della comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica, entro il 31 marzo di ogni anno, dei dati relativi ai permessi fruiti, in base alla legge 5 febbraio 1992, n. 104 (l’assistenza alle persone disabili), dai dipendenti pubblici, ivi compreso il personale scolastico. In particolare è prevista la rilevazione dei dati di seguito indicati: - i nominativi dei dipendenti cui sono accordati i permessi di cui all’articolo 33, commi 2 e 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni, ivi compresi i nominativi dei lavoratori padri e delle lavoratrici madri, specificando se i permessi sono fruiti dal lavoratore con handicap in situazione di gravità, dal lavoratore o dalla lavoratrice per assistenza al proprio figlio, per assistenza al coniuge o per assistenza a parenti o affini; - in relazione ai permessi fruiti dai dipendenti per assistenza a persona con handicap in situazione di gravità, il nominativo di quest’ultima, l’eventuale rapporto di dipendenza da un’amministrazione pubblica e la denominazione della stessa, il comune di residenza dell’assistito; - il rapporto di coniugio, il rapporto di maternità o paternità o il grado di parentela o affinità intercorrente tra ciascun dipendente che ha fruito dei permessi e la persona assistita; - per i permessi fruiti dal lavoratore padre o dalla lavoratrice madre, la specificazione dell’età maggiore o minore di tre anni del figlio; - il contingente complessivo di giorni e ore di permesso fruiti da ciascun lavoratore nel corso dell’anno precedente per ciascun mese, specificando, in particolare, le ore o frazioni di ore fruite per ciascuna giornata nel corso del mese di riferimento. Al riguardo, si chiede alle SS.LL. di volersi adoperare per agevolare il tempestivo ed esatto adempimento da parte delle istituzioni scolastiche, che dovranno come di consueto comunicare anche quest’anno i dati di cui sopra, per il tramite della piattaforma PERLA PA. Inoltre, si richiama l’attenzione delle SS.LL. sulla necessità di acquisire presso le istituzioni scolastiche del territorio, anticipatamente, il dato relativo al numero complessivo del personale di ruolo e non di ruolo - per supplenze di durata annuale e fino al termine delle attività didattiche - in servizio presso le istituzioni scolastiche e che risulti titolare dei benefici di cui alla Legge 104/92, anche ove non abbia fruito dei relativi permessi. Il Direttore Gen.: M.Maddalena Novelli a Commissione europea dal 2004 ha istituito la giornata della Sicurezza in Internet, denominata “Safer Internet Day” (SID) al fine di promuovere un utilizzo più responsabile delle tecnologie legate ad internet, specialmente tra i bambini e gli adolescenti. Nel corso degli anni, il SID è diventato un appuntamento di riferimento nel calendario degli eventi sulla sicurezza on-line. La prima edizione si celebrava solo in 14 nazioni, mentre ora si festeggia in oltre 100 Paesi di ogni parte del mondo. A partire dal 2008 gli eventi sono stati incentrati intorno ad un tema particolare, ogni anno diverso. Per il 2015 lo slogan della campagna è “Let’s create a better internet togheter” e il Safer Internet Day sarà celebrato il 10 febbraio 2015. Il SID si inserisce nell’ambito del programma Safer Internet, che dal 1999 promuove strategie finalizzate a rendere Internet un “luogo” più sicuro per gli utenti più giovani. In occasione del prossimo Safer Internet Day, tutte le scuole di ogni ordine e grado, sono invitate ad organizzare, anche in collaborazione con aziende dell’ICT, organizzazioni no profit o Istituzioni che si occupano delle tematiche connesse alla sicurezza in Rete, eventi e/o attività di formazione e informazione destinate agli alunni e alle famiglie, al fine di favorire una maggiore conoscenza delle modalità di uso sicuro della Rete. L’obiettivo della giornata, infatti, è quello di utilizzare questo momento per favorire il dialogo sui temi della sicurezza on line e promuovere la conoscenza dei servizi offerti dal Safer Internet Centre Italiano, denominato Generazioni Connesse, coordinato dal 2012 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la partnership di Polizia di Stato, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Save The Children, Telefono Azzurro, la cooperativa E.D.I. e il Movimento Difesa del Cittadino. Tutte le scuole di ogni ordine e grado, per la programmazione dell’attività della giornata, possono consultare i siti web www.generazioniconnesse.it e www.saferinternetday.org, da dove sarà possibile ricavare informazioni sul tema e scaricare i kit didattici, le immagini e le locandine relative alla campagna. Il Dirigente Giuseppe Pierro Info: Tel. 06/ 58.49. 3613 e-mai!: [email protected] Viale Trastevere, 76/A - 00153 Roma Tel. 06.584929953339 Fax. 06.58493959 e-mail: [email protected] Coupon per abbonarsi alla Rivista abbonamento sostenitore di euro 30,00 per l’anno solare 2015 SSììì,,, desidero abbonarmi per l’anno solare 2015 e pertanto ho S versato in Posta la quota di euro 30,00 sul conto corrente 13554209 intestato a La Rivista della Scuola - Milano Cognome .................................................................................. Nome.................................................................................. Via ........................................................... n.................... cap ........... città .......................................... Prov. .......... Professione......................................................................... E-mail ......................................................................... Tel...................................................................................... Data ................ Firma ...................................................... Ritagliare e spedire a mezzo fax 02/6698.3333 o e-mail: [email protected] oppure in busta chiusa a: “LA RIVISTA DELLA SCUOLA” Girgenti Editore srl, Viale Andrea Doria 10 - 20124 MILANO N.B.: Ai sensi della legge 675/96 i dati personali qui contenuti faranno parte dell’archivio elettronico de “La Rivista della Scuola” - Girgenti Editore srl, che li userà solo per proprie iniziative editoriali, escludendone quindi, la divulgazione a terzi. I dati verranno aggiornati o cancellati a richiesta dell’interessato. LA RIVISTA DELLA SCUOLA 5 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 Pr o g r amma Oper a ti v o Nazionale Interventi per la governance del sistema scolastico Nota min. prot.n. 514 del 22/01/2015 Programma Operativo Nazionale FSE 2007-2013 “Competenze per lo Sviluppo” - Asse II “Capacità Istituzionale” - Obiettivo H “Migliorare la governance e la valutazione del sistema scolastico” – Azione H.2 “Percorsi di formazione sulle procedure di acquisto della PA in ottemperanza alle direttive europee e finalizzate a promuovere la trasparenza dell’azione amministrativa e la legalità”. Accordo ex art. 15 Legge 7 agosto 1990, n. 241 tra Dipartimento per la Programmazione del MIUR e Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio. Progetto “Sviluppo delle competenze dei dirigenti scolastici e dei DSGA nella programmazione e gestione di attività e progetti: formazione e social networking” nelle Regioni Obiettivo Convergenza. Avvio di ulteriori attività seminariali di approfondimento nelle Regioni Campania, Puglia e Sicilia e apertura iscrizioni sul sistema informativo. Premessa N ell’ambito dell’iniziativa e, in particolare, del progetto indicati in oggetto, volti al rafforzamento della capacità istituzionale del personale dell’Amministrazione scolastica centrale e periferica, nonché dei Dirigenti Scolastici, dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi e degli Assistenti Amministrativi delle istituzioni scolastiche autonome delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza, con la presente si forniscono informazioni sull’avvio di ulteriori attività seminariali – organizzate dal FormezPA, nell’ambito dell’Accordo DFP-MIUR del 21/12/2010 – previste per tutte le province delle Regioni Campania, Puglia e Sicilia e sulle modalità di iscrizione del personale scolastico interessato. Con successiva comunicazione, l’attività sarà estesa anche a tutte le province della Regione Calabria. Attività e fasi del progetto Si richiamano brevemente i 3 ambiti di attività in cui è articolato il progetto: - Attività formative, volte allo sviluppo delle competenze dei Dirigenti Scolastici (DS), dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), degli Assistenti Amministrativi, mediante uno specifico programma formativo di approfondimento degli strumenti giuridici e amministrativi, articolato in 3 moduli didattici (La programmazione annuale delle attività; La gestione del programma annuale; L’attività negoziale), della durata complessiva di 40 ore. - Attività seminariali, per accrescere ulteriormente l’innovazione nelle prassi gestionali e amministrative delle istituzioni scolastiche attraverso lo svolgimento di cicli di workshop/seminari volti all’approfondimento di specifici temi individuati nelle precedenti attività formative. Saranno realizzati, complessivamente, 11 workshop e 4 seminari, articolati sui territori delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza. - Attività di e-learning e networking, dirette a sostenere e facilitare i processi di rete (networking) tra i DS, DSGA e Assistenti Amministrativi partecipanti alle precedenti attività, rafforzandone ulteriormente le competenze tecnico-professionali mediante la creazione di un ambiente di social networking (blog, segnalazioni, aree di lavoro personalizzabili con la creazione di gruppi/comunità, wiki, domande e risposte, messaggistica, feed rss). In quest’ambito saranno disponibili, inoltre, i materiali didattici, tutoriali, letture suggerite/raccomandate sugli argomenti trattati durante le attività di aula svolte. Le suddette attività, organizzate a livello provinciale, sono rivolte ai Dirigenti Scolastici, ai Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi e ad un Assistente Amministrativo individuato dal Dirigente Scolastico. Possono partecipare alla formazione anche i Dirigenti e i Funzionari degli Uffici Scolastici Regionali. Le attività seminariali A conclusione di una cospicua parte delle attività riferibili al primo dei precedenti punti (le Attività formative) – e in prosecuzione del percorso didattico generale previsto – si forniscono, di seguito, alcuni dettagli circa l’avvio del ciclo di incontri (seminari) volti all’ulteriore accrescimento dell’innovazione gestionale e amministrativa delle istituzioni scolastiche delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza. L’attività va intesa, in generale, come un aggiornamento sugli ambiti tematici di riferimento svolti nelle precedenti fasi formative, ampliandone i relativi contenuti con argomenti di cui si è maggiormente avvertita l’esigenza nello svolgimento delle attività sinora concluse. Gli obiettivi didattici mirano, quindi, ad accrescere ulteriormente competenze operative e abilità consolidando le conoscenze acquisite durante il percorso d’aula svolto. Il programma é annuale Il completamento del singolo seminario è previsto in 3 incontri, della durata di 6 ore ciascuno (9,30-13,00; 14,00-16,30), con una cadenza media di un incontro a settimana, eventualmente modificabile in funzione di specifiche esigenze organizzative, per una durata complessiva di 18 ore. REGIONE CAMPANIA 25 febbraio 2015 NAPOLI - Hotel Ramada Via Galileo Ferraris, 40 REGIONE SICILIANA 4 marzo 2015 PALERMO - Astoria Palace Hotel -Via Monte Pellegrino, 62 REGIONE PUGLIA 13 marzo 2015 BARI - Palace Hotel Via Francesco Lombardi, 13 Ai suddetti incontri, curati da esperti di gestione amministrativo-contabile, potranno intervenire anche rappresentanti istituzionali degli Uffici Scolastici Regionali, dell’Autorità di Gestione dei PON Istruzione (MIUR - D.G. Affari Internazionali – Uff. IV), del Dipartimento della Funzione Pubblica, del FormezPA. Sugli aspetti logistico-organizzativi delle attività e sul calendario delle successive giornate di formazione delle precedenti edizioni saranno fornite apposite indicazioni dai competenti Uffici Scolastici Regionali, d’intesa con il FormezPA. Ulteriori informazioni sull’avvio delle altre edizioni della parte formativa del progetto e sull’apertura delle relative iscrizioni saranno oggetto di successive note emanate dal MIUR o dagli Uffici Scolastici Regionali di competenza. Si sottolinea la rilevanza strategica della presente iniziativa, che si pone in linea di continuità ed in stretta coerenza con la precedente fase formativa, completandola ed integrandola opportunamente, per approfondire ulteriormente le conoscenze degli strumenti giuridici e amministrativi necessari al rafforzamento delle competenze manageriali dei Dirigenti Scolastici, dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, degli Assistenti Amministrativi, in un’ottica di miglioramento complessivo del servizio erogato. Attestazione di partecipazione Il FormezPA rilascerà un attestato di partecipazione al seminario per le ore di formazione effettivamente svolte dal singolo partecipante. L’attestato sarà conferito, quindi, sulla base delle presenze rilevate giornalmente mediante appositi registri e rilasciato solo se, a conclusione dell’attività, la frequenza di ciascun partecipante risulterà non inferiore al 75% (minimo 13,5 ore) del monte ore previsto (18). Modalità di partecipazione Per partecipare alle attività previste è necessario iscriversi online sul Sistema Informativo “Gestione della programmazione Unitaria 2007/2013” dei fondi strutturali europei, all’indirizzo http://www.istruzione.it/web/istruzione/pon, accedendo alla sezione “Gestione interventi”. Per entrare nell’area di iscrizione contenuta nella sezione “Bandi e Compilazione dei Piani” si dovrà utilizzare l’utenza nominale istituzionale (Dirigenti Scolastici e Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi). Info a: Indire, tel. 055/2380396 o scrivere all’indirizzo di posta elettronica [email protected] A.Leuzzi LA RIVISTA DELLA SCUOLA 6 FONDI STRUTTURALI STRUTTURALI EUROPEI EUROPEI Provvedimenti sulle nuove tecnologie a favore del personale Nota min. prot. 547 del 22/01/2015 Programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2007-2013 – Programma Operativo Nazionale “Competenze per lo sviluppo”- FSE- 2007-IT 05 1 PO 007 – Asse I – Obiettivo D – Azione D.1 “Interventi formativi rivolti ai docenti e al personale della scuola, sulle nuove tecnologie della comunicazione” e D.5 “Progetti Nazionali con F.A.D.” Avvio indagine sulle competenze digitali e rilevazione dei fabbisogni formativi. C on riferimento agli interventi citati in oggetto finanziati con il Programma Operativo Nazionale FSE 2007/2013 “Competenze per lo sviluppo” e realizzati nelle Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), per il miglioramento e lo sviluppo delle competenze digitali, tenuto conto della rilevanza delle azioni condotte e considerato che le stesse si sono concluse, questo Ufficio intende avviare un’indagine nelle aree territoriali che hanno beneficiato di tali risorse, per analizzare i risultati ottenuti con gli interventi e valutare le possibili prospettive di sviluppo. È stata, pertanto, predisposta una prima rilevazione online, volta a indagare le competenze digitali degli studenti e dei docenti coinvolti negli interventi di formazione (PON FSE 2007-2013) e a identificare i nuovi fabbisogni formativi. La realizzazione dell’indagine è stata affidata all’INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa) e sarà attivata a partire dal 20 gennaio 2015, fino al 20 marzo 2015, sul sito http://pon.agenziascuola.it/questionariocompetenze.php L’indagine è rivolta a tutti gli studenti e docenti delle scuole che hanno partecipato agli interventi del PON Istruzione attuati nel settennio 20072013, nelle Regioni del Sud appartenenti all’Obiettivo Convergenza. Analoga indagine sarà avviata prossimamente anche nelle Regioni del Centro-Nord. L’obiettivo della rilevazione è duplice, poiché è finalizzata sia a fornire una fotografia dei comportamenti d’uso delle tecnologie dei giovani e dei docenti, sia a raccogliere informazioni utili alla progettazione dei prossimi interventi, previsti nel Programma Operativo Nazionale 2014/2020. In allegato alla presente, è stato inserito un breve vademecum di guida per la compilazione dei questionari, contenente anche l’informativa sulla privacy dei dati prevista dalla normativa vigente in materia. Nel sottolineare che la suddetta indagine risulta fondamentale per misurare l’impatto degli investimenti effettuati, valutare l’efficacia delle scelte operate e orientare le nuove linee di intervento, si chiede di garantire la massima collaborazione e partecipazione, fornendo un adeguato supporto alle attività di rilevazione e assicurare il coordinamento e i contatti con l’INDIRE, soprattutto attraverso il coinvolgimento del Dirigente Scolastico, o del referente eventualmente individuato. A.Leuzzi ALLEGATO 1 Vademecum Compilazione L’indagine “Competenze digitali e fabbisogni formativi” è composta da due diversi questionari online: 1. Questionario docenti (rivolto a studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado che hanno partecipato ad attività formative nell’ambito del PON 2007-2013) 2. Questionario studenti (rivolto a docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che hanno partecipato ad attività formative nell’ambito del PON 2007-2013) I due questionari sono compilabili esclusivamente online, e sono accessibili all’indirizzo http://pon. agenziascuola.it/questionariocompetenze.php I questionari sono accessibili dal 20 gennaio 2015 al 20 marzo 2015, e i risultati verranno resi pubblici, con apposita documentazione predisposta da Indire, a partire da Aprile 2015. Prima della compilazione è necessario che ogni rispondente si procuri il codice fiscale, che sarà utilizzato come login di accesso e permetterà al sistema di collegare i dati delle risposte alle anagrafiche del corsista rilevate in fase di partecipazione al PON 2007-2013. Tutti i dati saranno raccolti e analizzati in maniera anonima e aggregata, nel rispetto del D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 (Codice in materia di protezione dati personali) e della normativa vigente in tema di privacy. È opportuno che il Dirigente Scolastico individui un docente che possa fungere da referente organizzativo e si occupi di individuare spazi e tempi per la compilazione, nonché costituire punto di contatto per eventuali successive comunicazioni. Info: Staff Indire, Survey Competenze Digitali e Fabbisogni Formativi Mail: [email protected] Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 Giur ispr udenza a cura di BRUNO I nteressante sentenza del Tribunale di Napoli a favore di una docente precaria di Ischia assunta come supplente oltre i 36 mesi. La sentenza di Napoli è stata pronunciata dopo la pronuncia della Corte di Giustizia Europea che vieta la reiterazione dei contratti di lavoro precari oltre i 36 mesi, avvenuta prima del 13 maggio 2011. In tal caso l’assunzione va trasformata con la costituzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Ciò vale per tutto il pubblico impiego e quindi anche per i rapporti di lavoro nell’ambito della della scuola. Prima del 13 maggio 2011 era ancora in vigore l’articolo 5, comma 4-bis, del decreto legislativo 368/2001 che disponeva la stabilizzazione allorchè il periodo di nomina a supplente superasse i MÀSTICA 36 mesi. Dopo la predetta data il decreto legge n.70 del 2011 dispone che il rapporto di lavoro debba trasformarsi a tempo indeterminato dopo, appunto, i 36 mesi. La sentenza quindi accoglie e stabilisce tale principio invocato dall’insegnante di Ischia, che ora certamente verrà applicato a favore di tutti coloro che si trovano nell’identica situazione della predetta insegnante. La sentenza del tribunale di Napoli può definirsi storica, è stata depositata il 21 gennaio scorso, registro generale n. 57536/11. L’amministrazione è stata condannata a pagare 5500 euro per spese legali sostenute dalla ricorrente e, fatto particolare, dai sindacati Gilda-Unams, Flc Cgil e Cgil, intervenuti anch’essi in giudizio, per un ammontare di circa 28mila euro. CONCORSO Scienze umane, naturali e religiose in dialogo. Dalla ‘cultura dello scarto’ alla ‘cura dell’altro’: quale speranza? I l Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con la Fondazione “Cortile dei Gentili”, indice per l’a.s. 2014/2015 il II° Concorso Nazionale “Scienze umane, naturali e religiose in dialogo” rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Il concorso vuole promuovere, nell’ambito dei diversi insegnamenti (umanistici e scientifici), l’impegno volto a far maturare la consapevolezza dell’importanza civile, culturale, educativa del dialogo tra persone credenti e non credenti, con particolare riferimento alla prevenzione e alla composizione delle contrapposizioni ideologiche. Si vuole in tal modo valorizzare il contributo che le diverse visioni del mondo (religiose e non religiose) hanno offerto, offrono e possono offrire ad una più condivisa partecipazione alla vita democratica secondo i principi della Costituzione italiana. Info: “Cortile dei Gentili”:www.cortiledeigentili.com (da Nota min. prot. n. 499 del 19 gennaio 2015). LA RIVISTA DELLA SCUOLA 7 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 Olimpiadi Nazionali Lingue e Ci viltà Classic he Quarta edizione Roma, 12-15 maggio 2015 Estratto - stralcio dal Bando zione preliminare distribuiti sul territorio come indicato nella del MIUR La Direzione Generale per gli tabella. Possono partecipare alla Gare Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di regionali di selezione preliminare istruzione bandisce per l’anno sco- gli studenti degli ultimi due anni lastico 2014/2015 la quarta edizio- dei Licei con i seguenti requisiti: a. essere stati ammessi alla frene delle OlimpiadiNazionali delle Lingue e Civiltà Classiche che si quenza dell’anno in corso con la svolgeranno a Roma dal 12 al 15 media di otto decimi e aver riportato una valutazione non inferiore maggio 2015. Le Olimpiadi sono articolate in agli otto decimi sia in latino che in tre sezioni: Lingua Greca, greco per il liceo classico e agli Lingua Latina, Civiltà Classiche. otto decimi in latino per tutti gli Le prove delle Olimpiadi nazio- altri licei; b. avere conseguito le medesinali e delle Gare regionali consime valutazioni di cui al punto a) stono: - per la sezione Lingua Greca, all’ultima valutazione intermedia nella traduzione di un testo poeti- dell’anno in corso. I referenti dei Comitati Olimpici co in lingua greca accompagnato Regionali, presso gli Uffici da un commento strutturato; - per la sezione Lingua Latina, Scolastici Regionali, dovranno nella traduzione di un testo poeti- provvedere a predisporre tutte le co in lingua latina accompagnato procedure per consentire lo svolgimento delle Gare regionali di seleda un commento strutturato; - per la sezione Civiltà zione preliminare. Essi dovranno: Classiche in un lavoro di interpre- raccogliere le iscrizioni dei tazione, analisi e commento di testimonianze della civiltà latina o candidati, in possesso dei requisiti per la partecipazione alle Gare greco-latina. I concorrenti devono indicare la regionali; - individuare la sede per lo sezione per la quale intendono svolgimento delle Gare; gareggiare. La scelta è libera. - costituire un gruppo di esperti La partecipazione alle Olimpiadi è riservata agli studenti degli ultimi per la valutazione delle prove e due anni dei Licei, iscritti nelle per la scelta dei vincitori nella scuole italiane statali e paritarie. propria regione; - provvedere all’iscrizione dei Sono ammessi a partecipare alle Olimpiadi nazionali, nel numero concorrenti alle Olimpiadi naziomassimo di 50, gli studenti vincito- nali entro e non oltre il 15 aprile ri dei Certamina selezionati dal 2015, utilizzando l’apposita area riservata sul sito Comitato dei Garanti e, nel numero massimo di Concorrenti selezionati http://www.olim100, gli studenti vincito- Abruzzo 3 piadiclassiche.it. Ciascun referenri delle Gare regionali di Basilicata 1 selezione preliminare Calabria 5 te regionale riceveche si disputeranno in Campania 10 rà entro il mese di tutte le regioni italiane il E. Romagna 7 febbraio la pas18 marzo 2015. Friuli V.G. 2 sword per accedere Saranno ammessi alle Lazio 10 all’area riservata. La prova delle Olimpiadi Nazionali Liguria 4 delle Lingue e Civiltà Lombardia 10 Gare regionali avrà Classiche: Marche 3 la durata di quattro - il primo classificato Molise 1 ore e si svolgerà in ciascuno dei Piemonte 6 nelle sedi prediCertamina selezionati Puglia 7 sposte dai Comitati dal Comitato dei Garanti Sardegna 3 Olimpici regionali. concorrenti e conclusi entro il 30 Sicilia 10 I aprile 2015; Toscana 6 dovranno presentarove i certamina si arti- Umbria 2 si alla sede della colassero in più sezioni, Valle d’Aosta 1 gara entro e non il primo classificato per Veneto 7 oltre le ore 9.00 del ogni sezione di gara; Bolzano 1 18 marzo 2015 con - i vincitori delle Trento 1 un documento di Gare Regionali di sele- Totale 100 r i c o n o s c i m e n t o valido. La prova avrà inizio per tutti alle ore 9.30. Ogni tentativo di plagio o di ricorso a sussidi diversi dai vocabolari comporta l’immediata esclusione dalle Gare regionali di selezione preliminare. L’iscrizione alle Olimpiadi è gratuita. La prova delle Olimpiadi Nazionali delle Lingue e Civiltà Classiche avrà la durata di quattro ore e si svolgerà nella città di Roma presso il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. I concorrenti dovranno presentarsi alla sede della gara entro e non oltre le ore 9.00 del 13 maggio 2015 con un documento di riconoscimento valido, pena l’esclusione dalla prova. I premi in danaro sono assegnati secondo quanto previsto dal programma annuale per la Valorizzazione delle eccellenze e secondo le modalità dettate dall’art. 8 del Regolamento. Inoltre ai vincitori per ciascuna sezione di gara, primo, secondo e terzo classificato, verranno consegnati nell’ordine il diploma e una medaglia d’oro, d’argento e di bronzo. Il quarto e il quinto classificato, per ciascuna sezione di gara, riceveranno un diploma di merito. Ai vincitori di ogni sezione è offerta la possibilità di compiere un’esperienza significativa in un centro o in una struttura prestigiosa e riconosciuta nel campo della ricerca e della promozione della cultura classica. La scelta delle prove e le procedure di valutazione sono dettate dagli artt.. 5, 6 e 7 del Regolamento, consultabile sul sito istituzionale del MIUR e nello spazio www.olimpiadiclassiche.it . Il giudizio espresso dai valutatori è definitivo e insindacabile. L’accreditamento dei concorrenti sarà effettuato il 12 maggio, a partire dalle ore 16.00 e non oltre le ore 20.00, presso la struttura alberghiera dove saranno ospitati i concorrenti che devono essere muniti di documento di riconoscimento valido. Il pomeriggio del 13 maggio (conclusa la prova) e il giorno 14 gli studenti saranno coinvolti in attività culturali, come da programma che sarà diffuso nel mese di aprile. La Cerimonia di premiazione avrà luogo la mattina del 15 maggio e sarà accompagnata da un evento dedicato alla cultura classica. Tutti i concorrenti si assumono l’impegno di partecipare alla cerimonia di premiazione. Le spese di viaggio e di soggiorno dei partecipanti sono a carico dell’Amministrazione centrale, quelle degli accompagnatori sono a carico dell’Amministrazione centrale solo per gli studenti minorenni partecipanti alla fase nazionale. Gli studenti concorrenti viaggiano e soggiornano esclusivamente sotto la responsabilità propria, se maggiorenni, o degli accompagnatori, se minorenni. Con la presentazione della domanda di iscrizione, lo studente accetta incondizionatamente tutte le norme del Regolamento del presente Bando. Roma, 23/01/2015 Il Direttore Gen.: Carmela Palumbo LA RIVISTA DELLA SCUOLA 8 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 Entro il 2020 “Cittadinanza e Costituzione” nelle scuole dei Paesi aderenti all’Unione Europea di ANDREA GIRGENTI P ubblichiamo l’Accordo di Programma relativo ad un Partenariato Strategico tra il Governo italiano, la Commissione Europea e il Parlamento Europeo finalizzato all’esecuzione di un Progetto Pilota che potrà prevedere una seconda fase operativa per l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” nelle scuole di ogni ordine e grado dell’Unione Europea entro il 2020. Firmatari dell’Accordo di Programma sono i rappresentanti dei seguenti: - Ministero dell’Istruzione - Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano - Commissione europea, Rappresentanza in Italia - Parlamento europeo, Ufficio per l’Italia. Preliminare dell’accordo è la premessa che la Scuola è chiamata a svolgere un ruolo primario nello sviluppo delle competenze relative alla convivenza civile, così come previsto dalla normativa vigente nazionale, europea ed internazionale. Inoltre che la conoscenza dei principi costituzionali dello Stato Italiano e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea può essere promossa principalmente dalla Scuola. Con tali premesse viene offerto ai docenti delle Scuole italiane un idoneo programma di interventi formativi per mezzo dei quali rafforzare e aggiornare le azioni didattiche per l’educazione alla cittadinanza europea. Ed ecco i termini dell’accordo Art. 1 (Obiettivi) I firrnatari, in Accordo con i rispettivi ruoli e responsabilità, condividono l’obiettivo di fornire agli insegnanti italiani la conoscenza e gli strumenti necessari per sviluppare la dimensione dell’educazione civica europea nelle scuole. In particolare questo Accordo di Programma riflette la volontà dei fìrrnatari, senza pregiudicare i principi dell'autonomia scolastica e la libertà di scelta individuale, di procedere all’esecuzione di un Art. 3 (Ruolo del Ministero Progetto Pilota che, sulla base dei dell’Istruzione, dell’Università e della risultati ottenuti, potrà prevedere una seconda fase operativa per lo Ricerca) sviluppo e la messa in atto della dimensione europea dell’insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione" nelle scuole di ogni ordine e grado entro il 2020. Art. 2 (Oggetto del Partenariato) L’oggetto del Partenariato riguarda l’esecuzione del Progetto Pilota e potrà prevedere una seconda fase operativa. I firmatari si impegnano in tale Progetto Pilota attraverso un gruppo rappresentativo di insegnanti e formatori, che si riuniranno due giorni al mese, indicativamente da gennaio a marzo 2015. L’obiettivo del Progetto Pilota è quello di: - proporre indicazioni e linee guida per la dimensione europea della cittadinanza, inclusi gli obiettivi e la conoscenza ritenuti rilevanti per la formazione degli insegnanti; - definire nei dettagli e sperimentare una metodologia adeguata per svolgere le attività formative; - validare o elaborare i contenuti degli strumenti didattici che saranno utilizzati per trasmettere la formazione necessaria agli insegnanti, tenendo presente, ove necessario, la differenza tra i materiali didattici per gli insegnanti delle scuole primarie, secondarie e secondarie superiori. Questo Accordo di Programma potrebbe estendersi per un periodo più lungo, qualora il governo italiano volesse usare i risultati del Progetto Pilota per la prosecuzione della seconda fase operativa. In questo caso i firmatari proseguiranno la Partnership Strategica al fine di definire e metter in atto un meccanismo concreto, volto ad assicurare che, entro il 2020, tutti i formatori interessati avranno maggiore dimestichezza e una conoscenza approfondita dell’UE e la capacità di collocare gli argomenti legati all’UE nell’insegnamento dell’educazione civica e nel loro lavoro quotidiano. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si impegna a: - partecipare attivamente alla fase del Progetto Pilota e alle relative riunioni; - individuare gli insegnanti che fanno parte del Progetto Pilota; - identificare il numero e il profilo degli insegnanti referenti per "Cittadinanza e Costituzione" da coinvolgere nella fase a regime entro il 2020; - promuovere, nel contesto del lavoro di cui sopra, proposte e contenuti sui temi ritenuti essenziali per l’educazione alla cittadinanza europea; - verificare, in rapporto allo svolgimento del progetto, le evoluzioni normative in tema di diritto-dovere alla formazione da parte dei docenti; - verificare il possibile utilizzo del Programma Operativo Nazionale 2014-2020 per la scuola, ai fini del possibile finanziamento di una parte della fase a regime del progetto, nonché assicurare la relativa gestione economico-finanziaria. Art. 4 (Ruolo della Presidenza del Consiglio - Dipartimento Politiche Europee) Il Dipartimento per le Politiche Europee si impegna a: - partecipare attivamente alla fase del Progetto Pilota e alle relative riunioni; - mettere a disposizione i sussidi informativi relativi alla piattaforma multimediale Europa=noi, predisposti ai fini della formazione degli insegnanti su materie europee, - assicurare la coerenza degli obiettivi specifici del progetto con la politica generale del Governo sulla comunicazione e l’informazione riguardanti i temi europei. Art. 5 (Ruolo della Rappresentanza della Commissione europea in Italia) La Rappresentanza della Commissione europea in Italia si impegna a: - promuovere il coordinamento generale del Progetto Pilota e le relative riunìonì-: - partecipare attivamente ai lavori del Progetto Pilota; - veicolare le conoscenze di base sul sistema Unione europea e sulle sue relative politiche ai partecipanti del Progetto Pilota; - gestire le procedure di gara previste per l’esecuzione del Progetto Pilota. In allegato al presente Accordo le attività e il contributo dei membri del Partenariato Strategico La Commissione Europea Rappresentanza in Italia gestirà le gare secondo il Regolamento Finanziario applicabile al budget generale dell’Unione Europea. Art. 6 (Ruolo del Parlamento Europeo - Ufficio per l’Italia) Il Parlamento europeo Ufficio per l’Italia si impegna a: - partecipare attivamente ai lavori del Progetto Pilota, - veicolare, in concorso con la Commissione europea, le conoscenze di base sul sistema Unione europea e sulle sue relative politiche ai partecipanti del Progetto Pilota, con particolare riguardo al tema della partecipazione democratica alla vita dell’Unione europea. Art. 7 (Comunicazione) I firmatari si impegnano a diffondere i contenuti di questo Accordo a un largo pubblico attraverso le loro strutture centrali e periferiche, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione che considerano più efficaci. Art. 8 (Durata) Questo Accordo entrerà in vigore alla data della firma da parte di tutti i membri per un periodo di un anno corrispondente al Progetto Pilota e sarà rinnovato per ulteriori tre anni, qualora i firmatari decidessero di continuare con la seconda fase operativa. Il ministro: Giannini Roma, 20 gennaio 2015 LA RIVISTA DELLA SCUOLA 9 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 Cessazione dal servizio Permessi per assistenza ai disabili Visualizzazione delle domande presentate Legge n. 104/92 Nota min. prot.n. 943 del 13 gennaio 2015 Monitoraggio finalizzato alla rilevazione dei permessi ex Legge 5 febbraio 1992 n. 104 L’ art. 24 della legge n. 183/2010 ha introdotto l’obbligo della comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica, entro il 31 marzo di ogni anno, dei dati relativi ai permessi fruiti, in base alla legge 5 febbraio 1992, n. 104 (l’assistenza alle persone disabili), dai dipendenti pubblici, ivi compreso il personale scolastico. In particolare è prevista la rilevazione dei dati di seguito indicati: - i nominativi dei dipendenti cui sono accordati i permessi di cui all’articolo 33, commi 2 e 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni, ivi compresi i nominativi dei lavoratori padri e delle lavoratrici madri, specificando se i permessi sono fruiti dal lavoratore con handicap in situazione di gravità, dal lavoratore o dalla lavoratrice per assistenza al proprio figlio, per assistenza al coniuge o per assistenza a parenti o affini; - in relazione ai permessi fruiti dai dipendenti per assistenza a persona con handicap in situazione di gravità, il nominativo di quest’ultima, l’eventuale rapporto di dipendenza da un’amministrazione pubblica e la denominazione della stessa, il comune di residenza dell’assistito; - il rapporto di coniugio, il rapporto di maternità o paternità o il grado di parentela o affinità intercorrente tra ciascun dipendente che ha fruito dei permessi e la persona assistita; - per i permessi fruiti dal lavoratore padre o dalla lavoratrice madre, la specificazione dell’età maggiore o minore di tre anni del figlio; - il contingente complessivo di giorni e ore di permesso fruiti da ciascun lavoratore nel corso dell’anno precedente per ciascun mese, specificando, in particolare, le ore o frazioni di ore fruite per ciascuna giornata nel corso del mese di riferimento. Al riguardo, si chiede alle SS.LL. di volersi adoperare per agevolare il tempestivo ed esatto adempimento da parte delle istituzioni scolastiche, che dovranno come di consueto comunicare anche quest’anno i dati di cui sopra, per il tramite della piattaforma PERLA PA. Inoltre, si richiama l’attenzione delle SS.LL. sulla necessità di acquisire presso le istituzioni scolastiche del territorio, anticipatamente, il dato relativo al numero complessivo del personale di ruolo e non di ruolo - per supplenze di durata annuale e fino al termine delle attività didattiche - in servizio presso le istituzioni scolastiche e che risulti titolare dei benefici di cui alla Legge 104/92, anche ove non abbia fruito dei relativi permessi. Allo scopo si trasmette l’allegata scheda di rilevazione con l’invito a restituirla, debitamente compilata in ogni sua parte, entro e non oltre il 24 gennaio p.v., agli indirizzi di posta elettronica di seguito indicati: [email protected] [email protected]. Al contempo si raccomanda il costante aggiornamento dell’anagrafe delle istituzioni scolastiche. Il Direttore Gen.: M. Maddalena Novelli Allegati: Scheda di rilevazione docenti Scheda di rilevazione ATA (Le schede possono essere agevolmente scaricate collegandosi al sito del Ministero) Nota min. n.148 del 20-01-2015 Cessazione dal servizio – disponibilità delle funzioni per la visualizzazione, la stampa e la convalida delle domande del Personale docente, educativo e ATA. S i comunica che sono disponibili le funzioni SIDI dell’area “Personale Comparto Scuola – Gestione Cessazioni” per la convalida delle domande pervenute. Gli Uffici Territoriali e le segreterie scolastiche avranno a disposizione la funzione “Gestione Domande Inoltrate” nella quale sarà presente l’elenco delle domande del personale docente e ATA pervenute per il tramite di “Istanze on-line”. La funzione consente anche la visualizzazione e la stampa delle suddette domande. La medesima funzione consentirà la convalida delle domande, mediante l’inserimento nel Fascicolo Personale della data e della causale di cessazione riportate nell’istanza. Rimangono disponibili le consuete funzioni per inserire, modificare o cancellare le cessazioni, attivabili con l’indicazione dei dati anagrafici del dipendente; mediante queste funzioni inoltre possono essere acquisite le domande che sono state formulate e inoltrate per le vie ordinarie. Le operazioni di convalida e, in caso di necessità, di cancellazione delle cessazioni dovranno essere effettuate entro il termine del 16 febbraio 2015 fissato dalla circolare prot. n. 18851 dell’11 dicembre 2014. In qualsiasi momento, purché entro la suddetta data, gli Uffici Territoriali possono chiedere, tra- mite la funzione “AOL – Abilitazione Funzioni per Accesso Scuole”, la disabilitazione dell’area “Gestione Cessazioni” alle utenze dell’insieme delle scuole della provincia, per riservare a sé il completamento delle operazioni di inserimento e cancellazione delle cessazioni. Alla data odierna, le funzioni sono comunque disponibili alle scuole di tutte le province. Le operazioni concernenti la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale con contestuale trattamento di quiescenza, sono disposte, come di consueto, dai soli Uffici Territoriali con le funzioni SIDI dell’area “Gestione Posizioni di Stato”, raggiungibile attraverso il percorso Personale Comparto Scuola -> Gestione Posizioni di Stato >Trasformazione Rapporto di Lavoro a Tempo Parziale. Per l’inserimento delle cessazioni a seguito di cessazione d’ufficio possono operare direttamente gli Uffici Territoriali o le Istituzioni Scolastiche, utilizzando, secondo il caso, le causali CS01 (collocamento a riposo per raggiunti limiti di età) o CS10 (collocamento a riposo per compimento anzianità massima). Per maggiori dettagli è possibile consultare la guida operativa nell’area SIDI Procedimenti amministrativi -> Fascicolo personale -> Guide operative -> Cessazioni e quiescenza:Gestione cessazioni. Il Direttore gen.: Marco Ugo Filisetti abbonamento sostenitore: euro 30,00 basta una telefonata al n. 02/669.2195 o un fax al n. 02/6698.3333 oppure una e-mail a: [email protected] per comunicare di aver effettuato il versamento in Posta di euro 30,00 su conto corrente postale 13554209 intestato a La Rivista della Scuola - Milano LA RIVISTA DELLA SCUOLA 10 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 ESAMI DI MATURITÀ Regolamento per la seconda prova scritta Nota min. prot. 7354 del 26 nov. 2014 Schema di Regolamento recante norme per lo svolgimento della seconda prova scritta negli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado, a decorrere dall’anno scolastico 2014-2015 Premessa C ome è noto alle istituzioni scolastiche, a conclusione dell’anno scolastico 2014-2015 per la prima volta sosterranno l’esame dì Stato conclusivo del ciclo secondario di istruzione studentesse e studenti che stanno frequentando i percorsi scolastici modificati o introdotti ex novo a seguito del riordino avviato nel 2010 con i decreti del Presidente della Repubblica nn. 87, 88 e 89. Da ciò consegue la necessità e l’urgenza di rendere conformi al nuovo assetto normativo dell’istruzione secondaria di secondo grado anche le modalità di svolgimento dell’esame di stato e in particolare della seconda prova scritta, tuttora disciplinata dalla legge 10 dicembre 1997, n. 425 come modificata dalla legge 11 gennaio 2007, n. l. Pertanto, tenendo conto del vigente quadro normativo e nel contempo delle novità derivanti dal riordino, si è proceduto alla predisposizione di uno schema di regolamento, che modifica l’articolo 2 del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 23 aprile 2003, n. 41, con riguardo alla seconda prova scritta. Il decreto è di natura regolamentare e pertanto il relativo schema è stato sottoposto al Consiglio di Stato per il prescritto parere. Considerate, tuttavia, le ragioni di urgenza dettate dall’interesse degli organi collegiali e dei futuri candidati a conoscere quanto prima le nuove modalità di svolgimento della seconda prova scritta dell’esame di Stato, che si terrà al termine dell’anno scolastico in corso, si è ritenuto opportuno anticipare sin da ora i principali contenuti alle scuole, al fine di consentire loro di conoscere le nuove disposizioni e, soprattutto, di adattare la progettazione e il lavoro didattico da parte dei consigli di classe. Materie caratterizzanti In particolare, la seconda prova scritta, con riferimento alle già ricordate vigenti disposizioni di legge, ha per oggetto una delle discipline caratterizzanti il corso di studio, individuata ogni anno dal Ministro dell’istruzione, dell’universítà e della ricerca, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della citata legge 10 dicembre 1997, n, 425, entro la prima decade dei mese di aprile. Tale scadenza è stata anticipata al 31 gennaio di ciascun anno dall’articolo 2, comma 1, del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 17 gennaio 2007, n. 6. Considerati i nuovi profili culturali, educativi e professionali e i nuovi piani degli studi, tenuto conto, inoltre, degli indirizzi, articolazioni e opzioni in cui sia eventualmente strutturato ciascun corso di studio, lo schema di regolamento individua ed esplicita, per la prima volta, quali sono le materie caratterizzanti, allo scopo di delineare preventivamente e con chiarezza l’ambito entro il quale il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca opererà la scelta. Le discipline caratterizzanti sono elencate nelle tabelle A, B e C allegate allo schema di regolamento e distinte, nell’ordine, per istruzione liceale, tecnica e professionale. Le suddette tabelle si anticipano nel loro contenuto di massima alla presente nota. Si fa presente in questa circostanza che, con riferimento alla scelta delle tipologie delle prove di verifica, le istituzioni scolastiche dovranno porre attenzione alle discipline di indirizzo e in particolare a quelle caratterizzanti che potranno essere oggetto della seconda prova scritta. Del resto già la C.M. n.89 del 18 ottobre 2012 relativa alle valutazioni periodiche aveva previsto che il voto debba essere espressione di sintesi valutativa e debba fondarsi su una pluralità di prove di verifica riconducibili a diverse tipologie, coerenti con le strategie metodologiche-didattiche adottate dai docenti. Pertanto, si invitano le scuole, pur nel rispetto della loro autonomia didattica, a far effettuare agli studenti delle classi dell’ultimo anno anche verifiche scritte nelle materie caratterizzanti i relativi indirizzi di studio, in coerenza con gli obiettivi di apprendimento di linee guida e indicazioni nazionali. Modalità di svolgimento della seconda prova scritta Con la stesso schema di regolamento sono indicate, inoltre, le diverse tipologie e modalità con cui si svolgerà la seconda prova scritta, individuate sulla base degli elementi innovativi e comunque caratterizzanti introdotti con le citate “Indicazioni nazionali”, per i licei, e Iinee guida, per i tecnici e professionali. Negli istituti tecnici e professionali, nei licei artistici e nei licei musicali e coreutici, in cui la seconda prova scritta può essere anche grafica o scrittografica, compositiva o esecutiva, musicale e coreutica, le modalità di svolgimento della prova tengono conto della dimensione tecnico-pratica e laboratoriale. Tra le novità, riguardo alle tipologie con cui si svolge la seconda prova, si segnalano di seguito solo le principali: Liceo scientifico: sono individuate le materie caratterizzanti anche per l’opzione scienze applicate e per la sezione sportiva; Liceo delle scienze umane: la trattazione di un argomento disciplinare può avvenire anche attraverso alcuni quesiti di approfondimento. Nell’opzione economico-sociale le possibili modalità di svolgimento comprendono, sia la trattazione di problemi o temi disciplinari, sia, in alternativa, l’analisi di casi o situazioni socio-politiche, giuridiche ed economiche, oltre ad alcuni quesiti di approfondimento. Liceo artistico: la prova consiste nella elaborazione di un progetto, che tiene conto della dimensione prafica e laboratoriale delle discipline coinvolte; Liceo linguistico: la prova si articola in due parti finalizzate all’analisi e comprensione testuale e all’elaborazione di un testo narrativo, descrittivo o argomentativo; Liceo musicale: la prova si svolge in due parti e, quindi, in due giorni diversi. la prima parte può riguardare l’analisi di una composizione o la composizione di un brano, la realizzazione e descrizione di un percorso digitale del suono o la progettazione di un’applicazione musicale; la seconda parte, il giorno successivo, consiste nella prova di strumento; Liceo coreutico: la prova si svolge in due parti e, quindi, in due giorni diversi. La prima parte prevede l’esibizione collettiva, su un tema specifico riferito agli ambiti della sezione classica e contemporanea e una relazione accompagnatoria; la seconda parte, il giorno successivo, consiste nella prova di esecuzione individuale; Istituti tecnici dei Settore economico: la seconda prova scritta riguarda situazioni o casi specifici tratti dall’ambito economicoaziendale e richiede, oltre all’analisi, anche l’individuazione di scelte operative e la motivazione delle soluzioni adottate; Istituti tecnici dei Settore tecnologico: la prova riguarda situazioni o casi specifici tratti dall’ambito tecnologico-aziendale e richiede, oltre all’analisi, anche l’individuazione di scelte e soluzioni motivate a problemi concernenti i processi produttivi, l’ideazione, la progettazione, il dimensionamento di prodotti, l’organizzazione e la gestione aziendale; la prova può svolgersi attraverso una pluralità di tipologie individuate dal regolamento. lstituti Professionali del Settore servizi: la prova fa riferimento a situazioni operative, richiede un’attività di analisi, scelta e decisione sullo svolgimento dei processi produttivi e dei servizi e può svolgersi attraverso una fra quattro diverse tipologie. Ognuna di esse è composta da due parti, la seconda parte è caratterizzata da quesiti tra i quali i candidati dovranno scegliere. Istituti Professionali dei Settore industria e artigianato: la prova fa riferimento a situazioni operative, richiede un’attività di analisi, scelta e decisione sullo svolgimento dei processi produttivi e dei servizi e può svolgersi secondo una pluralità di tipologie individuate dal regolamento. Ognuna di esse è composta da due parti, la seconda parte è caratterizzata da quesiti tra i quali i candidati dovranno scegliere. Per lo svolgimento della seconda prova, in particolare negli istituti tecnici e professionali, gli studenti potranno eventualmente avvalersi anche delle conoscenze e competenze maturate attraverso le esperienze di alternanza scuola lavoro, stage e formazione in azienda. Attività di informazione e formazione Nelle more dei perfezionamento dell’iter di approvazione del regolamento, saranno avviate, comunque, attività di informazione e formazione sulle nuove modalità di svolgimento dell’esame e di formazione per i dirigenti scolastici e i docenti. Tali attività saranno organizzate in stretta collaborazione tra questa Direzione Generale e gli Uffici scolastici regionali, ai quali sono state già state attribuite apposite risorse, per consentire il più ampio, tempestivo ed efficace coinvolgimento delle comunità scolastiche. Il Direttore generale: Carmela Palumbo Allegati: Tabelle A, B e C LA RIVISTA DELLA SCUOLA 11 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 TABELLE A, B, C MATERIE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA DEI PERCORSI DI STUDIO LICEALI TABELLA A LICEO CLASSICO 1. Latino 2. Greco LICEO SCIENTIFICO LICEO SCIENTIFICO SEZIONE SPORTIVA 1. Matematica 2. Fisica LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE 1. Matematica 2. Fisica 3. Scienze Naturali LICEO DELLE SCIENZE UMANE 1. Scienze Umane (Antropologia, Pedagogia, Sociologia) LICEO DELLE SCIENZE UMANE OPZIONE ECONOMICO SOCIALE 1) Diritto ed economia politica 2) Scienze Umane (Sociologia, Metodologia della ricerca) LICEO ARTISTICO 1. Discipline pittoriche e/o discipline plastiche e scultoree per l’indirizzo Arti Figurative; 2. Discipline progettuali architettura e ambiente per l’indirizzo Architettura e Ambiente; 3. Discipline progettuali design per l’indirizzo Design; 4. Discipline audiovisive e multimediali per l’indirizzo Audiovisivo e Multimediale; 5. Discipline grafiche per l’indirizzo Grafica; 6. Discipline progettuali scenografiche per l’indirizzo Scenografia. LICEO LINGUISTICO 1. Lingua e cultura straniera 1 2. Lingua e cultura straniera 2 3. Lingua e cultura straniera 3 LICEO MUSICALE E COREUTICO SEZIONE MUSICALE 1. Teoria, analisi e composizione; 2. Tecnologie musicali SEZIONE COREUTICA 1. Tecniche della danza TABELLA B MATERIE CARATTERIZZANTI I SINGOLI CORSI DI STUDIO DEI PERCORSI DI ISTRUZIONE TECNICA OGGETTO DELLA SECONDA PROVA SCRITTA ISTITUTI TECNICI Settore ECONOMICO Indirizzo Articolazioni Opzioni Discipline caratterizzanti AMMINISTRAZIONE, FINANZA e MARKETING Economia aziendale Relazioni internazionali per il marketing Economia aziendale e geo-politica Lingua inglese Seconda lingua comunitaria Sistemi informativi aziendali Economia aziendale Informatica TURISMO Discipline turistiche e aziendali Lingua inglese Seconda lingua comunitaria ISTITUTI TECNICI Settore TECNOLOGICO Indirizzo Articolazioni Opzioni Discipline caratterizzanti MECCANICA, MECCATRONICA ed ENERGIA Meccanica e meccatronica Disegno, progettazione e organizzazione industriale Meccanica, macchine ed energia Tecnologie dell’occhiale Disegno, progettazione e organizzazione industriale Tecnologie meccaniche di processo e prodotto nell’industria dell’occhiale Tecnologie delle materie plastiche Tecnologie meccaniche e plasturgiche, disegno e organizzazione industriale Energia Meccanica, macchine ed energia Impianti energetici, disegno e progettazione TRASPORTI e LOGISTICA Costruzione del mezzo Struttura, costruzione, sistemi e impianti del mezzo Costruzioni Aeronautiche Struttura, costruzione, sistemi e impianti del mezzo aereo Costruzioni Navali Struttura, costruzione, sistemi e impianti del mezzo navale Conduzione del mezzo Scienze della navigazione, struttura e costruzione del mezzo Meccanica e macchine (Per percorsi coerenti con la conduzione di apparati ed impianti marittimi) Conduzione del mezzo Aereo Scienze della navigazione, struttura e costruzione del mezzo aereo Conduzione del mezzo Navale Scienze della navigazione, struttura e costruzione del mezzo navale Conduzione di apparati ed impianti marittimi Meccanica e macchine Logistica ISTITUTI TECNICI Settore TECNOLOGICO Indirizzo Articolazioni Opzioni Discipline caratterizzanti ELETTRONICA ed ELETTROTECNICA Elettronica Tecnologie e progettazione di sistemi elettrici ed elettronici Elettrotecnica ed Elettronica Sistemi automatici Elettrotecnica Tecnologie e progettazione di sistemi elettrici ed elettronici Elettrotecnica ed Elettronica Sistemi automatici Automazione Tecnologie e progettazione di sistemi elettrici ed elettronici Elettrotecnica ed Elettronica Sistemi automatici INFORMATICA e TELECOMUNICAZIONI Informatica Sistemi e reti Tecnologie e progettazione di sistemi informatici e di telecomunicazioni Telecomunicazioni Telecomunicazioni Sistemi e reti Tecnologie e progettazione di sistemi informatici e di telecomunicazioni GRAFICA e COMUNICAZIONI Progettazione multimediale Tecnologia dei processi di produzione Laboratori tecnici Tecnologie cartarie Tecnologie dei processi di produzione e laboratorio Impianti di cartiera e disegno Laboratori tecnici SISTEMA MODA Tessile, abbigliamento e moda Ideazione, progettazione e industrializzazione dei prodotti moda Tecnologie dei materiali e dei processi produttivi e organizzativi della moda Calzature e moda Ideazione, progettazione e industrializzazione dei prodotti moda Tecnologie dei materiali e dei processi produttivi e organizzativi della moda ISTITUTI TECNICI Settore TECNOLOGICO Indirizzo Articolazioni Opzioni Discipline caratterizzanti CHIMICA, MATERIALI e BIOTECNOLOGIE Chimica e materiali Chimica analitica e strumentale Tecnologie chimiche industriali Chimica organica e biochimica Tecnologie del cuoio Chimica analitica e analisi applicate Chimica organica e biochimica Tecnologie e biotecnologie conciarie Biotecnologie ambientali Biologia, microbiologia e tecnologie di controllo ambientale Chimica analitica e strumentale Chimica organica e biochimica Biotecnologie sanitarie Chimica organica e biochimica Biologia, microbiologia e tecnologie di controllo sanitario Igiene, anatomia, fisiologia, patologia AGRARIA, AGROALIMENTARE e AGROINDUSTRIA Produzioni e trasformazioni Produzioni vegetali Trasformazione dei prodotti Economia, estimo, marketing e legislazione Gestione dell’ambiente e del territorio Produzioni vegetali Gestione dell’ambiente e del territorio Economia, estimo, marketing e legislazione Viticoltura ed enologia Viticoltura e difesa della vite Enologia Biotecnologie vitivinicole COSTRUZIONI, AMBIENTE e TERRITORIO Costruzione, ambiente e territorio Progettazione, costruzioni e impianti Geopedologia, economia ed estimo Topografia Tecnologie del legno nelle costruzioni Progettazione, costruzioni e impianti Tecnologie del legno nelle costruzioni Geotecnico Geologia e geologia applicata Tecnologie per la gestione del territorio e dell’ambiente TABELLA C MATERIE CARATTERIZZANTI I SINGOLI CORSI DI STUDIO DEI PERCORSI DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA ISTITUTI PROFESSIONALI Settore SERVIZI Indirizzo Articolazioni Opzioni Discipline caratterizzanti SERVIZI per l’AGRICOLTURA e lo SVILUPPO RURALE Economia agraria e dello sviluppo territoriale Valorizzazione delle attività produttive e legislazione di settore Gestione risorse forestali e montane Agronomia del territorio montano e sistemazioni idraulico-forestali Economia agraria e legislazione di settore Silvicoltura e utilizzazioni forestali Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio Tecniche di allevamento vegetale ed animale Economia agraria e dello sviluppo territoriale Valorizzazione delle attività produttive e legislazione nazionale e comunitaria SERVIZI SOCIO-SANITARI Igiene e cultura medico-sanitaria Psicologia generale ed applicata LA RIVISTA DELLA SCUOLA TABELLE A, B, C Arti ausiliarie delle professioni sanitarie Ottico Discipline sanitarie (Anatomia, fisiopatologia oculare e Igiene) Ottica Ottica applicata Esercitazioni di optometria Arti ausiliarie delle professioni sanitarie Odontotecnico Esercitazioni di laboratorio di odontotecnica Scienze dei materiali dentali e laboratorio SERVIZI per L’ENOGASTRONOMIA e L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA Enogastronomia Scienza e Cultura dell’Alimentazione Laboratorio di Servizi enogastronomici Settore Cucina Prodotti dolciari artigianali ed industriali Scienza e cultura dell’alimentazione, analisi e controlli microbiologici dei prodotti alimentari Laboratorio di servizi enogastronomici Settore pasticceria Tecniche di organizzazione e gestione dei processi produttivi Servizi di sala e di vendita Scienza e Cultura dell’Alimentazione Laboratorio di Servizi enogastronomici Settore Sala e Vendita Accoglienza turistica Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva Laboratorio di servizi di accoglienza turistica Lingua inglese o seconda lingua straniera SERVIZI COMMERCIALI Tecniche professionali dei servizi commerciali Promozione commerciale e pubbli- citaria Tecniche professionali dei servizi commerciali pubblicitari ISTITUTI PROFESSIONALI Settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO Indirizzo Articolazioni Opzioni Discipline caratterizzanti PRODUZIONI INDUSTRIALI e ARTIGIANALI Industria Tecnologie applicate ai materiali e ai processi produttivi Tecniche di produzione e di organizzazione Tecniche di gestione-conduzione di macchine e impianti Arredi e forniture di interni Laboratori tecnologici ed esercitazioni Tecniche di produzione e di organizzazione Disegno professionale e visualizzazioni digitali Produzioni audiovisive Linguaggi e tecniche della progettazione e comunicazione audiovisiva Artigianato Progettazione e realizzazione del prodotto Produzioni tessili sartoriali Laboratori tecnologici ed esercitazioni tessili - abbigliamento Progettazione tessile -abbigliamento, moda e costume Produzioni artigianali del territorio Progettazione e realizzazione del prodotto MANUTENZIONE ed ASSISTENZA TECNICA Tecnologie e tecniche di installazione e di manutenzione Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili Tecnologie e tecniche di installazione e di manutenzione di apparati e impianti civili e industriali Manutenzione dei mezzi di trasporto Tecnologie e tecniche di diagnostica e manutenzione dei mezzi di trasporto Dirigenti di comunità - Quesito Nota min. prot. 7692 del 5.12.2014 Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2014/2015 ono pervenuti alcuni quesiti intesi ad ottenere un chiarimento sulla circolare della scrivente prot.7316 del 25-112014, in particolare sulla possibilità dei candidati esterni di partecipare, in via del tutto eccezionale, all’esame di Stato 2015 per l’indirizzo di studio del previgente ordinamento “Dirigente di comunità”. A riguardo, si precisa che, riesaminata la questione, la circolare deve essere intesa nel senso che possono essere ammessi, in via del tutto eccezionale, a sostenere l’esame di Stato 2015 per il predetto indirizzo di studio gli studenti appartenenti alle seguenti tipologie: - candidati con esito negativo dell’esame di Stato (indirizzo di studio del previgente ordinamento “Dirigente di comunità”) nell’anno scolastico 2013/2014; - candidati in possesso di promozione o idoneità alla quinta classe o a classi intermedie dell’indirizzo di studio del previgente ordinamento “Dirigente di comunità”. Il Direttore Generale:Carmela Palumbo S 12 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 ECCELLENZE TRA GLI STUDENTI Circ. min. n. 50 del 27/11/2014 Decreto ministeriale 8 agosto 2014 di definizione del programma nazionale di promozione delle eccellenze concernente gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, per l’a,s.2014/2015 S i informano le SSLL. che con decreto n. 615 dell’8 agosto 2014, registrato dalla Corte dei Conti il 5 novembre 2014 (foglio 5015), il Ministro ha definito il programma nazionale di promozione delle eccellenze per l’a.s.2014/2015 che prevede il riconoscimento di incentivi per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che raggiungono risultati elevati nelle competizioni elencate nella relativa tabella A e per gli studenti che ottengono la votazione di 100 e lode agli esami di Stato. Le risorse finanziarie saranno inviate alle scuole frequentate dai ragazzi meritevoli affinché provvedano alla premiazione degli studenti con uno dei seguenti incentivi previsti dall’art. 4 del d.lgs. 29 dicembre 2007, n. 262: a) benefit e accreditamenti per l’accesso a biblioteche, musei, istituti e luoghi della cultura; b) ammissione a tirocini formativi; c) partecipazione ad iniziative formative organizzate da centri scientifici nazionali con destinazione rivolta alla qualità della formazione scolastica; d) viaggi di istruzione e visite presso centri specialistici; e) benefici di tipo economico; f) altre forme di incentivo secondo intese e accordi stabiliti con soggetti pubblici e privati. Gli incentivi di tipo economico corrisposti a favore degli studenti meritevoli non sono assoggettati ad alcun regime fiscale in quanto tali “incentivi perseguono la finalità di interesse generale di stimolare e accrescere in senso ampio l’interesse degli studenti al conseguimento di un più elevato livello di formazione culturale e professionale”, secondo quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate con Risoluzione n. 280/E/2009. Gli studenti che sono riconosciuti meritevoli, in attuazione del programma nazionale di promozione delle eccellenze per l’a.s.2014/2015, possono essere inseriti nell’Albo Nazionale delle Eccellenze. Si invitano i dirigenti scolastici ad acquisire, previa informativa, il consenso per la pubblicazione nell’Albo Nazionale delle Eccellenze dei dati personali relativi agli studenti che ottengono la votazione di 100 con l’attribuzione della lode agli esami di Stato, conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado. Nel caso degli studenti che con- seguono risultati elevati nelle competizioni riconosciute nel programma annuale di promozione delle eccellenze, si invitano i dirigenti scolastici ad acquisire la relativa certificazione rilasciata dal soggetto organizzatore, ai sensi dell’art. 6 dei citato decreto legislativo n. 262 dei 2007. Si invitano i soggetti organizzatori delle competizioni ad acquisire, previa informativa, il consenso per la pubblicazione nell’Albo Nazionale delle Eccellenze dei dati personali relativi agli studenti che raggiungono risultati elevati nelle competizioni riconosciute nella tabella A allegata al citato decreto dei Ministro n. 615 del2014. Al termine dell’anno scolastico 2014/2015 saranno fornite indicazioni alle istituzioni scolastiche e ai soggetti organizzatori delle competizioni sulle modalità e i termini di trasmissione alla Scrivente dei nominativi degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che sono riconosciuti meritevoli, in attuazione dei programma nazionale di promozione delle eccellenze. La comunicazione del consenso o del dissenso degli studenti in merito alla pubblicazione dei propri dati personali nell’Albo Nazionale delle Eccellenze sul sito dell’INDIRE può essere trasmessa contestualmente alla trasmissione dei dati degli studenti meritevoli, tramite il portale SIDI del MIUR, attraverso la selezione di una casella dedicata. Al fine di sviluppare la promozione ed il sostegno attivo delle eccellenze e di rafforzare il valore educativo, scientifico e culturale che scaturisce da processi virtuosi di confronto e di competizione con altre realtà scolastiche, nazionali e internazionali, è indispensabile che le istituzioni scolastiche sappiano coinvolgere i propri studenti in percorsi di studio di elevata qualità ed offrire loro occasioni per approfondire la preparazione individuale. Si invitano, pertanto, i dirigenti scolastici delle scuole secondarie di secondo grado ad informare i docenti, gli studenti ed i loro genitori sulle iniziative individuate dal Ministro, promuovendo la partecipazione dei soggetti interessati alle competizioni riconosciute nella tabella A allegata al citato decreto del Ministro n. 615 del 2014. Il Direttore Gen.: CarmeIa Palumbo LA RIVISTA DELLA SCUOLA 13 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 Collana “Aggiornarsi” Volume n. 1 DAL CATALOGO GENERALE Teoria e prassi dell’azione educativa Nozioni di Pedagogia per i corsi di specializzazione e di preparazione all’insegnamento di Pinella Giuffrida Pagine 128, formato cm 15 x 21 Euro 10,33 Presentazione A rmonizzare gli aspetti teorici e quelli applicativi delle scienze delI’educazione non é facile, tanto più se l’attenzione viene centrata sulla particolare area che viene definita “pedagogia speciale”. Occorre infatti integrare i fondamenti teorici ed epistemologici della pedagogia, i contributi della psicologia sperimentale e della neuropsichiatria infantile, le metodologie di valutazione didattica, tenendo conto di complessi aspetti organizzativi “istituzionali” e di quadri normativi talvolta confusi e contradditori. Di grande rilievo sono le forme di comunicazione intra-istituzionali (tra docenti) e interistituzionali (tra scuola e altre organizzazioni del mondo esterno), e all’interno di esse, il tanto dibattuto ruolo dell’insegnante specializzato. Particolare delicatezza assume inoltre nell’azione educativa l’aspetto “clinico”: termine da non confondere con l’eccezione psichiatrica o psicologica che ha connotazioni profondamente diverse. Il volume della Dott.ssa Giuffrida offre una riuscita sintesi di questi molteplici elementi, destinata soprattutto agli insegnanti specializzati alla riabilitazione dell’handicap e a quanti si preparano all’insegnamento nella scuola di base. L’esperienza dell’autrice traspare nella capacità di selezionare gli aspetti essenziali per la utilizzazione nella pratica scolastica quotidiana. La difficile materia è trattata con un linguaggio semplice e chiaro; le fonti bibliografiche sono metabolizzate con cura e trasmesse al lettore in modo comprensibile e mirato, evitando di infarcire il testo di citazioni come purtroppo è prassi sempre più frequente. Questa capacità di mediazione concettuale e linguistica è il pregio principale del volume che ho il piacere di presentare. Esso risulterà certamente utile a quanti si apprestano ad entrare nel difficile mondo della “educazione speciale”. Prof. Santo Di Nuovo Direttore dell’lstituto di Scienze Pedagogiche e Psicologiche Università di Catania AG/01 - euro 10,33 - richiedetelo Collana “Aggiornarsi” Volume n. 2 Metodologie didattiche nell’età contemporanea Orientamenti sul pensiero pedagogico e sui principali precorrimenti metodologici di Grazia Casalini Pagine 120, formato cm 15 x 21 Euro 10,33 Dall’Introduzione ra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento in Italia si viene sviluppando un enorme interesse non solo per l’organizzazione delle scuole ma anche per la ricerca di efficaci metodi didattici che potessero essere presi ad esempio da una più ampia possibile fascia di educatori. Il Positivismo, in particolare, aveva dato un notevole impulso a tale ricerca e, come abbiamo visto in precedenti volumi di questa collana, erano sorte parecchie scuole che avevano introdotto fortunate esperienze didattiche a cui guardavano con ammirazione e simpatia singole figure di pedagogisti e insegnanti ma anche organizzazioni e associazioni filantropiche, sociali ed educative. Colpivano soprattutto la semplicità dei metodi e la prontezza dei mezzi didattici usati (come, ad esempio, quelli delle sorelle Agazzi) e quindi la possibilità di istruire anche con poca spesa la gran massa di giovani e bambini il cui tasso di analfabetismo era ancora altissimo (alla fine dell’Ottocento in Italia siamo all’85 per cento di popolazione analfabeta). Necessaria appariva anche un’adeguata e celere preparazione di un maggior numero di insegnanti, che fossero però spronati e incoraggiati da un unico filo conduttore formativo. In tal senso il pensiero fìlosofico di Giovanni Gentile e di Benedetto Croce dette un fondamentale e deciso contributo, tuttora latente nella formazione intellettuale di moltissimi nostri professori e maestri. L’attualismo del Gentile e il criticismo del Croce trovarono poi nella pratica attuazione della pedagogia militante un notevole punto di forza sì da operare una vera e propria rivoluzione nel campo dell’istruzione degli anni Venti in poi. Non a caso i due battaglieri filosofi sono anche stati ministri della pubblica istruzione. Il Gentile, poi, attuò quella ormai famosissima riforma del 1923 che, sorta in pieno clima fascista, nessuno ancora è riuscito a smantellare. Riforma che trovò in Giuseppe Lombardo Radice il più convinto assertore e il più tenace divulgatore attraverso “lezioni” e conferenze a tutti i maestri d’ltalia. Grazia Casalini T AG/02 - euro 10,33 - richiedetelo LA RIVISTA DELLA SCUOLA 14 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 ALUNNI ADOTTATI LINEE DI INDIRIZZO PER FAVORIRE IL DIRITT O ALLO STUDIO testo coordinato a cura di ANDREA GIRGENTI INDICE INTRODUZIONE Le caratteristiche dell’adozione internazionale Il vissuto comune Le aree critiche Difficoltà di apprendimento Difficoltà psico-emotive Scolarizzazione nei paesi d’origine Bambini segnalati con bisogni speciali o particolari Età presunta Preadolescenza e adolescenza Italiano come L2 Identità etnica LE BUONE PRASSI Ambito amministrativo-burocratico L’iscrizione Iscrizione alle prime classi di ciascun grado scolastico Tempi d’inserimento Scelta della classe d’ingresso La documentazione Certificazioni scolastiche Documenti sanitari Ambito comunicativo-relazionale Prima accoglienza L’insegnante referente Adozioni internazionali: il passaggio dalla Lingua1 alla Lingua2 Continuità Continuità nel percorso scolastico Continuità con le risorse del territorio RUOLI Gli USR I dirigenti scolastici Gli insegnanti referenti d’istituto I docenti Le famiglie Il MIUR FORMAZIONE Metodi e contenuti ALLEGATI Allegato 1 – Scheda di raccolta informazioni a integrazione dei moduli d’iscrizione Allegato 2 – Traccia per il primo colloquio insegnanti-famiglia Allegato 3 – Suggerimenti per un buon inserimento di un minore adottato internazionalmente Il testo del documento é stato reso noto da parte del Ministero dell’Istruzione nel gennaio 2015, tramite internet. Se ne pubblica la parte più importante per la grande rilevanza che riveste dal punto di vista sociale e soprattutto didattica per la delicatezza degli approcci che bisogna adottare nel corso della quotidianità scolastica. La pubblicazione degli allegati 1 e 2 viene omessa. Viene invece pubblicato l’allegato 3. Nota min. prot. 477 del 18 dic. 2014 INTRODUZIONE a realtà dell’adozione è, da tempo, ampiamente diffusa nella nostra società e chiaro è il suo valore quale strumento a favore dell’Infanzia e come contribuisca alla crescita culturale e sociale del nostro Paese. In Italia, soltanto nel periodo 2010-2013, sono stati adottati circa 14.000 bambini con l’adozione internazionale e oltre 4000 con quella nazionale. Conseguentemente, anche la presenza dei minori adottati nelle scuole italiane è divenuta un fenomeno quantitativamente rilevante. In molti casi, inoltre, soprattutto per i bambini adottati internazionalmente, il tema del confronto con il mondo della scuola si pone in maniera urgente perché molti di loro vengono adottati in età scolare o comunque prossima ai 6 anni. Occorre considerare che alla condizione adottiva non corrisponde un’uniformità di situazioni, e quindi di bisogni, e che i bambini adottati possono essere portatori di condizioni molto differenti che, se poste lungo un continuum, possono andare da un estremo di alta problematicità ad un altro di pieno e positivo adattamento. Non è raro, infatti, incontrare soggetti che presentano benessere psicologico e performance scolastiche nella media, se non addirittura superiori. È, pertanto, molto importante non avere pregiudizi e non dare per scontata la presenza di problematicità nei minori adottati. Ciò detto, è innegabile che all’essere adottato siano connessi alcuni fattori di rischio e di vulnerabilità che devono essere conosciuti e considerati, affinché sia possibile strutturare una metodologia di accoglienza scolastica in grado di garantire il benessere di questi alunni sin dalle prime fasi di ingresso in classe, nella convinzione che un buon avvio sia la migliore premessa per una positiva esperienza scolastica negli anni a venire. In questo senso è necessario che la scuola sia preparata all’accoglienza dei minori adottati in Italia e all’estero e costruisca strumenti utili, non solo per quanto riguarda l’aspetto organizzativo, ma anche didattico e relazionale, a beneficio dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie. Naturalmente prassi e strumenti adeguati dovranno essere garantiti anche nelle fasi successive all’inserimento, con particolare attenzione ai passaggi da un ordine di scuola all’altro. Il presente documento è stato elaborato con l’obiettivo di fornire conoscenze e linee di indirizzo teorico-metodologico che aiutino a far sì che la scuola possa garantire ai bambini e ai ragazzi adottati e alle loro famiglie ulteriori strumenti nel loro percorso di crescita. L Le caratteristiche dell’adozione internazionale Ogni anno si formano in Italia circa 4000 nuove famiglie adottive, di cui tre su quattro si formano per adozione internazionale. Nel 2012 sono arrivati in Italia 3.106 bambini e bambine, mentre nel 2013 la Commissione Adozioni Internazionali ha rilasciato l’autorizzazione all’ingresso in Italia per 2.825 minori provenienti da 56 Paesi, adottati da 2.291 famiglie. Orientativamente, dal 16 novembre 2000 al 31 dicembre 2012, i minori autorizzati all’ingresso in Italia in adozione sono stati oltre 39.0002. Nel 2012 l’età media dei bambini era di 5 anni e 11 mesi, di poco inferiore al dato 2011 (6 anni e un mese). Appare subito evidente che l’età media d’ingresso è particolarmente critica rispetto al sistema di istruzione italiano che, quasi quotidianamente, nelle diverse scuole deve far fronte alle richieste di iscrizione e inserimento di bambini e ragazzi con bisogni specifici. Infatti, nel 2012, si è registrata una media mensile di 258 autorizzazioni all’ingresso. Più nel dettaglio, nel triennio 2010-2012 sono stati 3246 i bambini adottati con un’età compresa fra i 5 e i 7 anni e che, dunque, necessitavano di essere inseriti nella scuola primaria. In particolare, sempre nel triennio 2010-2012, sono stati autorizzati all’ingresso: 1.048 bambini di 5 anni di età, 1.096 bambini di 6 anni di età e 1.102 bambini di 7 anni di età. Il vissuto comune Come già affermato, pur nell’estrema varietà di situazioni, vi sono alcune esperienze sfavorevoli che tutti i bambini adottati hanno sperimentato prima dell’adozione. Tutti hanno, infatti, vissuto la dolorosa realtà della separazione dai genitori di nascita e, a volte, anche dai fratelli e, oltre questi difficili eventi, molti di loro hanno sperimentato condizioni di solitudine, lunghi periodi di istituzionalizzazione, esperienze di maltrattamento fisico e/o psicologico. Taluni bambini vengono adottati dopo affidi o precedenti esperienze di adozione non riuscite. I bambini giunti per adozione internazionale, inoltre, vivono un’ulteriore complessità poiché hanno dovuto confrontarsi con numerosi cambiamenti (linguistici, climatici, alimentari, ecc.) e sono stati inseriti in contesti per loro completamente nuovi e sconosciuti. Si tratta di un cambiamento esistenziale drastico che viene affrontato, molto spesso, lasciandosi alle spalle pezzi di storia difficili di cui si sa poco (le informazioni sulla loro salute e vita pregressa sono frequentemente esigue e frammentate). Infine, le differenze culturali e somatiche che caratterizzano coloro che provengono da altri Paesi, ma anche un numero significativo di minori adottati in Italia, contribuiscono a rendere ancora più complesso e delicato il loro percorso di integrazione nel nuovo contesto di vita. Le aree critiche Nello specifico, si evidenzia, in un numero significativo di bambini adottati, la presenza di aree critiche che devono essere attentamente considerate. Di seguito si propone un’elenca- LA RIVISTA DELLA SCUOLA zione delle maggiori peculiarità che possono presentarsi, ricordando nuovamente che esse non sono sempre presenti né, tanto meno, lo sono in egual misura in tutti i soggetti. Difficoltà di apprendimento Vari sono gli studi che si sono occupati della presenza, tra i bambini adottati, di una percentuale di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) superiore a quella mediamente presente tra i coetanei non adottati. É da sottolineare che, tuttavia, pur in assenza di disturbo specifico dell’apprendimento, a causa di una pluralità di situazioni di criticità, quali i danni da esposizione prenatale a droghe o alcol, l’istituzionalizzazione precoce, l’assunzione di psicofarmaci durante la permanenza in istituto, l’incuria e la deprivazione subite, l’abuso, il vissuto traumatico dell’abbandono, molti bambini adottati possono presentare problematiche nella sfera psicoemotiva e cognitiva tali da interferire sensibilmente con le capacità di apprendimento (in particolare con le capacità che ci si aspetterebbe in base all’età anagrafica). Tali difficoltà possono manifestarsi con deficit nella concentrazione, nell’attenzione, nella memorizzazione, nella produzione verbale e scritta, in alcune funzioni logiche. 15 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 Italia. Va inoltre considerato che in molti dei Paesi di provenienza dei bambini (ad esempio in Brasile, Bulgaria, Etiopia, Federazione Russa, Lituania, Polonia, Ucraina, Ungheria) il percorso scolastico, differentemente da quello italiano, inizia a sette anni, a volte con un ciclo di scuola primaria quadriennale. Il fatto che in così tanti Paesi di origine la scuola inizi a sette anni è un dato di particolare importanza, considerato che nel naturale necessità di crescita e di indipendenza. Per i ragazzi adottati internazionalmente tutto questo implica un vissuto più lungo e più complesso e richiede, pertanto, ulteriori forme di flessibilità nelle fasi di inserimento e di accompagnamento scolastico. Anche per coloro che sono stati adottati nell’infanzia, inoltre, il sopraggiungere della preadolescenza e dell’adolescenza può comportare l’insorgere di significative problematiche connesse alla definizione della propria identità, ai cambiamenti del corpo, alle relazioni con i coetanei e, più in generale, con il contesto sociale, che possono interferire con le capacità di apprendimento. AT I TA T T OT O D A I N N U L A Difficoltà psico-emotive Le esperienze sfavorevoli nel periodo precedente l’adozione possono, quindi, determinare in molti casi conseguenze negative relativamente alla capacità di controllare ed esprimere le proprie emozioni. La difficoltà nel tollerare le frustrazioni, i comportamenti aggressivi, il mancato rispetto delle regole, le provocazioni, l’incontenibile bisogno di attenzione, sono solo alcune delle manifestazioni evidenti di un disagio interiore che può pervadere molti bambini. La mancanza di figure di riferimento stabili e capaci di offrire adeguate relazioni di attaccamento può causare un senso d’insicurezza rispetto al proprio valore e di vulnerabilità nel rapporto con gli altri, portando il bambino a costruire una rappresentazione di sé come soggetto indesiderabile, nonché dell’ambiente come ostile e pericoloso. Il bisogno di sentirsi amati, di percepire la considerazione degli altri, il timore di essere rifiutati e nuovamente abbandonati, la rabbia e il dolore per quanto subito, sono i vissuti che albergano nell’animo di molti bambini rendendo loro difficile gestire con equilibrio e competenza le relazioni con adulti e coetanei. Questi bambini hanno bisogno solitamente di tempi mediolunghi per acquisire modalità di relazione adeguate, imparando a riconoscere ed esprimere correttamente le proprie emozioni. Si tratta di un percorso impegnativo che deve essere tenuto nella giusta considerazione, soprattutto per quei bambini che sono adottati in età scolare ed iniziano il loro percorso scolastico quasi in concomitanza con l’inserimento nella nuova famiglia. Scolarizzazione nei Paesi d’origine I bambini adottati internazionalmente possono provenire da Paesi prevalentemente rurali, con strutture sociali fragili, dove il tasso di analfabetismo e/o di abbandono scolastico precoce è rilevante. I bambini che provengono da tali situazioni potrebbero aver ricevuto un’esigua scolarizzazione, non averla ricevuta affatto, o averla ricevuta con modalità piuttosto differenti da quelle attualmente adottate in nostro Paese ciò avviene a sei anni, talvolta anche a cinque. Per i bambini in arrivo in Italia per adozione internazionale, quindi, quella dei sei anni è sovente ancora l’età della scuola dell’infanzia. A ciò si aggiunge il fatto che, in alcuni Paesi, i bambini affetti da ritardi psico-fisici possono essere stati dirottati in percorsi di “istruzione speciale”. Bambini segnalati con bisogni speciali o particolari Negli ultimi anni sono andate significativamente aumentando le cosiddette “adozioni di bambini con bisogni speciali” (special needs adoption). Con questa definizione, in senso ampio, ci si riferisce alle adozioni: - di due o più minori; - di bambini di sette o più anni di età; - di bambini con significative problematiche di salute o di disabilità. - di bambini reduci da esperienze particolarmente difficili e/o traumatiche. Queste ultime due tipologie assumono particolare rilevanza in relazione all’inserimento e alla frequenza scolastica. Infatti, come si potrà ben comprendere, questi bambini possono più facilmente presentare specifiche problematiche sul piano degli apprendimenti e dell’adattamento al contesto scolastico. Va inoltre segnalato che il dato globale, anche per la sola salute, è sottostimato. Spesso nelle cartelle cliniche appaiono i sintomi piuttosto che le diagnosi e i diversi Paesi hanno standard valutativi differenti. Infine, in alcuni casi, i dossier medici sono carenti o insufficienti e alcune situazioni possono essere verificate o accertate solo dopo l’arrivo in Italia. Età presunta In diversi Paesi di provenienza i bambini non vengono iscritti all’anagrafe al momento della nascita, nonostante tale atto rappresenti un diritto sancito dall’art. 7 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo del 1989. Di conseguenza, può capitare che a molti bambini che saranno poi adottati venga attribuita una data di nascita e, quindi un’età, presunte, ai soli fini della registrazione anagrafica e solo al momento dell’ingresso in istituto o quando viene formalizzato l’abbinamento con la famiglia adottiva. Non è raro rilevare ex-post discrepanze di oltre un anno fra l’età reale dei bambini e quella loro attribuita, anche perché i bambini possono essere, nel periodo immediatamente precedente l’adozione, in uno stato di denutrizione e di ritardo psico-motorio tali da rendere difficile l’individuazione dell’età reale. Preadolescenza e adolescenza Un numero significativo di bambini e ragazzi arriva in Italia dopo i 10 anni, in un’età complessa di per sé in cui la strutturazione dei legami affettivi e famigliari si scontra con la Italiano come L2 L’esperienza indica come, generalmente, i bambini adottati internazionalmente apprendano velocemente il vocabolario di base dell’italiano e le espressioni quotidiane utilizzate nelle conversazioni comuni (le cosiddette “basic interpersonal communicative skills”). Il linguaggio più astratto, necessario per l’apprendimento scolastico avanzato (le cosiddette “cognitive/academic linguistic abilities”, costituite da conoscenze grammaticali e sintattiche complesse e da un vocabolario ampio), viene invece appreso molto più lentamente. Secondo l’esperienza e gli studi in materia, i bambini adottati internazionalmente spesso presentano difficoltà non tanto nell’imparare a “leggere”, quanto nel comprendere il testo letto o nell’esporre i contenuti appresi, mentre più avanti negli studi possono incontrare serie difficoltà nel comprendere e usare i linguaggi specifici delle discipline e nell’intendere concetti sempre più astratti. Va anche ricordato che le strutture linguistiche dei Paesi di provenienza sono spesso molto diverse, presentando fonemi inesistenti nella lingua italiana e viceversa. In molti casi il riconoscimento e la produzione di suoni nuovi, non precedentemente appresi, può essere estremamente difficile, rendendo imprecisa l’esecuzione dei dettati e/o l’esposizione. Queste difficoltà nell’uso del linguaggio si intersecano con le difficoltà di apprendimento già precedentemente evidenziate. Inoltre la modalità di apprendimento della lingua non è “additiva” (la nuova lingua si aggiunge alla precedente), come nel caso degli immigrati, bensì “sottrattiva” (la nuova lingua sostituisce la precedente), e implica pertanto maggiori difficoltà che in alcuni momenti possono portare a sentirsi “privi di vocaboli per esprimersi”, provocando rabbia ed una gamma di emozioni negative che possono diventare di disturbo all’apprendimento scolastico. Identità etnica Un altro aspetto rilevante che caratterizza la condizione di molti bambini adottati, sia in Italia sia all’estero, è quello di essere nati da persone di diversa etnia e, in molti casi, di avere tratti somatici tipici e riconoscibili. Per questi bambini si pone il compito di integrare l’originaria appartenenza etnico-culturale con quella della famiglia adottiva e del nuovo contesto di vita. Si tratta di un compito impegnativo che può assorbire molte energie cognitive ed emotive. Il bambino adottato è, dal momento dell’adozione, cittadino italiano a tutti gli effetti e totale legittimazione gli è dovuta dall’ambiente che lo accoglie, senza, per altro, imporgli LA RIVISTA DELLA SCUOLA alcuna rimozione delle sue radici e della sua storia. Nel nostro Paese tuttavia, ancora oggi, spesso scatta automatico il criterio di considerare straniero chi è somaticamente differente: la scuola è quindi chiamata a svolgere un ruolo importante nel far crescere la consapevolezza che ci sono molti italiani con caratteristiche somatiche tipiche di altre aree geografiche. In questo senso, la presenza in classe di alunni adottati è un valore aggiunto nel processo di inclusione e di accettazione delle diversità. É necessario evitare l’errore di equiparare l’alunno adottato all’alunno straniero immigrato. In realtà il bambino adottato, anche se proveniente da un altro Paese, non è un bambino immigrato. É bensì un bambino che - pur differenziandosi nei tratti somatici dalla sua nuova famiglia - ha genitori italiani e vive in un ambiente culturale italiano. A differenza dei minori immigrati con la famiglia, che mantengono un rapporto vitale con la cultura e la lingua d’origine, i bambini adottati perdono velocemente la prima lingua e possono manifestare un’accentuata ambivalenza verso la cultura di provenienza, con alternanza di momenti di nostalgia/orgoglio a momenti di rimozione/rifiuto. LE BUONE PRASSI Ambito amministrativo-burocratico In questa Sezione sarà affrontato il tema dell’accoglienza nelle scuole delle bambine e dei bambini adottati, riferendosi in particolare all’insieme di quegli adempimenti e provvedimenti con cui si formalizza il rapporto dell’alunno e della sua famiglia con l’istituzione scolastica. L’iscrizione L’iscrizione costituisce per tutte le famiglie un importante momento per fare una scelta consapevole e pienamente rispondente alle esigenze formative dei figli. Come riportato nell’introduzione, nel caso delle adozioni nazionali e internazionali le criticità e specificità possono essere plurime e richiedere soluzioni mirate per quanto riguarda le modalità e i tempi d’iscrizione, oltre che i tempi di inserimento e la scelta delle classi in cui inserire gi alunni. Iscrizione alle prime classi Dall’anno scolastico 2013/2014, per le scuole statali le procedure da seguire per l’iscrizione alle prime classi, fatta eccezione la scuola dell’infanzia, avviene esclusivamente online. Le famiglie dovranno registrarsi al portale www.iscrizioni.istruzione.it, quindi compilare e inoltrare la domanda di iscrizione alla scuola prescelta. La medesima modalità potrà essere utilizzata anche per le istituzioni scolastiche paritarie che abbiano aderito alla procedura informatizzata. La famiglia che adotta internazionalmente, tuttavia, può trovarsi ad iscrivere il bambino o il ragazzo e in una fase in cui l’iter burocratico che porta alla formalizzazione dell’adozione non è ancora completato. La famiglia, pertanto, potrebbe non essere subito in possesso del codice fiscale del minore o di tutta la documentazione definitiva. La presentazione della domanda di iscrizione online è comunque consentita anche in mancanza del suddetto codice fiscale9. Una funzione di sistema, infatti, permette la creazione di un “codice provvisorio”, che, appena possibile, l’istituzione scolastica cui è diretta 16 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 l’iscrizione on line dovrà sostituire sul portale SIDI con il codice fiscale definitivo, avvalendosi dei documenti presentati dalla famiglia in grado di certificare l’adozione avvenuta all’estero (Commissione Adozioni Internazionali, Tribunale per i Minorenni). In ogni caso, poiché non può essere possibile prevedere il momento di arrivo dei bambini nei nuclei familiari adottivi, è comunque consentito alle famiglie - sia nei casi di adozione nazionale che internazionale - di iscrivere ed inserire i figli a scuola in qualsiasi momento dell’anno, anche dopo la chiusura delle procedure online, presentando la domanda di iscrizione direttamente alla scuola prescelta. Parimenti, la famiglia che adotta nazionalmente può dover affrontare lunghe fasi intermedie in cui i bambini e le bambine sono in affidamento “provvisorio” (anche chiamato affido o adozione a rischio giuridico) o in affidamento preadottivo. In tali passaggi, la modalità di iscrizione é online. L’affidamento “a rischio giuridico” rappresenta una prassi giurisprudenziale che trova la sua legittimità nella legge 184/83 (novellata dalla legge 149/98) che consente al Tribunale per i Minorenni di affidare provvisoriamente ad una famiglia un minore per il quale sia stato aperto o concluso un procedimento per la dichiarazione di adottabilità. Tale procedura trova la sua ratio nell’esigenza di evitare al bambino successivi cambiamenti di famiglia nel caso che i genitori o altri parenti entro il quarto grado oppongano ricorso all’adozione. Considerati i tempi lunghi che il minore che ancora mantiene i dati anagrafici originari, ma risulta allo stesso tempo presso il domicilio degli adottanti, pone un reale rischio di tracciabilità del minore stesso e della famiglia cui è stato assegnato. Non è un caso che, per evidenti motivi di riservatezza, il Tribunale per i Minorenni talvolta vieti espressamente di diffondere i dati del bambino. Pertanto, come evidenziato dal MIUR nelle FAQ sull’iscrizione online 2014, anche in tali contesti “stante la particolare situazione, al fine di garantire protezione e riservatezza ai minori, l’iscrizione viene effettuata dalla famiglia affidataria recandosi direttamente presso l’istituzione scolastica prescelta”, quindi senza dover obbligatoriamente usare la piattaforma delle iscrizioni online. Tempi d’inserimento I bambini e i ragazzi arrivati per adozione internazionale, qualsiasi sia la loro età, hanno bisogno di essere accolti nel nuovo sistema scolastico con modalità rispondenti alle loro specifiche e personali esigenze legate alla comprensione del nuovo contesto familiare che si va formando e alla conoscenza dell’ambiente sociale che li sta accogliendo. Anche al fine di facilitare e supportare la costruzione dei legami affettivi con le nuove figure genitoriali, sarà possibile, in casi particolari attentamente valutati, procrastinare l’inizio del percorso scolastico di alcuni mesi (informazioni a riguardo sono fornite nell’Allegato 3). Alla luce di tale necessità, le tempistiche effettive di inserimento vengono, dunque, decise dal Dirigente scolastico, sentito il Team dei docenti, in accordo con la famiglia e con i servizi pubblici e/o privati che sostengono ed accompagnano la stessa nel percorso adottivo. Particolare attenzione va prestata ai casi riguardanti i bambini adottati, sia nazional- mente che internazionalmente, aventi tra i cinque e i sei anni di età e che presentano particolari fattori di vulnerabilità. Per tali bambini, e solo in casi circostanziati da documentazione che ne attesti la necessità, è prevista la possibilità di deroga dall’iscrizione alla prima classe della primaria al compimento dei sei anni e la possibilità di rimanere un anno in più nella scuola dell’Infanzia, come già precisato nella nota 547 del 21/2/2014. A tale proposito sarebbe opportuno che, nella fase di inserimento a scuola di un bambino adottato, oltre alla valutazione di specifici fattori di rischio relativi alla sua storia preadottiva, venisse effettuata, a cura dei professionisti che accompagnano la famiglia nella fase di primo ingresso, una valutazione dell’effettivo livello di competenze neuropsicologiche e funzionali raggiunto. Il principio è quello di considerare necessario conoscere le effettive risorse e le difficoltà procedimento giudiziario impiega per giungere a termine, il Tribunale, per evitare che il bambino resti molti anni ad attendere una soluzione, con conseguenti gravi danni affettivi può affidare il minore ad una coppia scelta tra quelle che si sono rese disponibili e già dichiarate idonee all’adozione. Il minore viene, pertanto, dato loro in affidamento familiare (che non è ancora quello preadottivo) e viene mantenuto (a differenza degli affidamenti familiari temporanei “classici”) segreto alla famiglia di origine. In seguito, qualora la dichiarazione di adottabilità diventi definitiva, l’affidamento familiare è trasformato in affidamento preadottivo, evitando al minore nuovi traumi da separazione. La nota MIUR Prot. n. 547 del 21/2/2014 Deroga all’obbligo scolastico di alunni adottati - invita i Dirigenti Scolastici, “qualora si trovino in presenza di situazioni riguardanti alunni che necessitano di una speciale attenzione, a porre in essere gli strumenti e le più idonee strategie affinché esaminino i singoli casi con sensibilità e accuratezza, confrontandosi, laddove necessario, anche con specifiche professionalità di settore e con supporto dei Servizi Territoriali, predisponendo percorsi individualizzati e personalizzati. Solo a conclusione dell’iter sopra descritto, inerente casi eccezionali e debitamente documentati, e sempre in accordo con la famiglia, il Dirigente Scolastico – sentito il Team dei docenti – potrà assumere la decisione, in coerenza con quanto previsto con l’articolo 114, comma 5, del d.lgs n. 297/1994, di far permanere l’alunno nella scuola dell’infanzia per il tempo strettamente necessario all’acquisizione dei pre-requisiti per la scuola primaria, e comunque non superiore ad un anno scolastico, anche attraverso un’attenta e personalizzata progettazione educativa”. Qualora sia possibile ed opportuno, si procederà effettuando la valutazione mediante gli strumenti classici (prove e test appositi), privilegiando l’utilizzo di test non verbali per la valutazione delle capacità cognitive, onde evitare che la ridotta conoscenza della lingua italiana vada ad influenzare negativamente le performance del soggetto. Se, viceversa, si considera non possibile e/o non opportuno sottoporre il bambino ad una valutazione strutturata ed impegnativa, si dovrà comunque procedere, in particolare nei casi di bambini in procinto di iniziare la scuola dell’obbligo, con una rilevazione del livello di sviluppo, che consen- ALUNNI LA RIVISTA DELLA SCUOLA ta di stabilire se l’inserimento debba avvenire nella classe scolastica corrispondente per età, ovvero in quella precedente12. Occorre, pertanto, distinguere due diverse tipologie di valutazione: quella informale e quella strutturata. La prima consiste nella raccolta di informazioni attraverso un’interazione “informale” con il bambino (durante la visita domiciliare, mediante il gioco, ecc.). La seconda è basata sulla somministrazione di prove strutturate. Scelta della classe di ingresso La fase del primo ingresso a scuola e la scelta della classe d’inserimento sono ritenute cruciali per tutti i minori adottati. Dunque, come evidenziato anche in altri contesti13, per quel che riguarda i minori adottati internazionalmente che arrivano in Italia in età scolare, la scelta della classe d’inserimento dovrà tener conto delle informazioni raccolte nella fase di dialogo Scuola - Famiglia, di cui si rimanda alla sezione successiva, nonché delle relazioni dei servizi pubblici e/o privati che accompagnano la fase post-adottiva. Il Dirigente deciderà la classe d’inserimento in accordo con la famiglia, recependo, se presenti, i pareri dei professionisti che seguono il minore, considerando anche la possibilità, in casi particolari (ad es. carente scolarizzazione pregressa, lingua d’origine molto diversa dall’italiano) di inserire il minore in una classe inferiore di un anno a quella corrispondente all’età anagrafica. TAT I OT TA A D OT La documentazione Iscrizione Successivamente alla presentazione della domanda di iscrizione, sia online sia in corso d’anno, la segreteria scolastica richiede alla famiglia copia dei documenti previsti dalla normativa. Tuttavia, sia nel caso delle adozioni nazionali che internazionali, possono intervenire criticità legate alla mancanza di definizione nell’immediato della documentazione in possesso delle famiglie che adottano all’estero, oppure alla riservatezza delle informazioni relative ai bambini adottati all’interno del territorio nazionale e in affido preadottivo. Le scuole sono tenute ad accettare la documentazione in possesso della famiglia (rilasciata dai Paesi di provenienza, dalla Commissione delle Adozioni Internazionali, dal Tribunale per i Minorenni) anche quando la medesima è in corso di definizione. La scuola usualmente richiede la documentazione accertante gli studi compiuti nel Paese di origine (pagelle, attestati, dichiarazioni, ecc.); in mancanza di tutto questo, richiede ai genitori le informazioni in loro possesso. Per quel che riguarda le adozioni nazionali, la buona prassi è quella già praticata in Piemonte a seguito della nota prot. n. 4403 del 15-05-2011 dell’Ufficio Scolastico Regionale. Le scuole si limitano a prendere visione della documentazione, rilasciata dal Tribunale per i Minorenni nel caso di affido a fini adottivi, senza trattenerla nel fascicolo personale del minore. Analoga procedura va messa in atto per tutti gli altri documenti necessari per l’iscrizione o per il trasferimento ad altra scuola (ad es. nulla-osta). Il Dirigente Scolastico inserisce dunque nel fascicolo del minore una dichiarazione in cui attesta di aver preso visione della documentazione necessaria 17 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 per l’iscrizione. Le segreterie, quindi, attivano modalità per cui i nomi dei bambini e delle bambine vengano trascritti nei registri di classe direttamente con i cognomi degli adottanti, facendo attenzione che non compaia il cognome di origine in alcun contesto. Certificazioni scolastiche Quando si tratta di minori a rischio giuridico di adozione o in fase di affido preadottivo, deve essere consegnata una scheda di valutazione in cui il minore possiede il cognome degli adottanti. Il Dirigente provvede quindi a sottoscrivere una dichiarazione in cui dà atto che l’identità del minore – cui è stata rilasciata la scheda di valutazione – corrisponde a quella effettiva15. Documenti sanitari La scuola è tenuta ad accertare se sono state praticate agli alunni le vaccinazioni obbligatorie, richiedendo la presentazione della relativa certificazione. Se il minore ne è privo, la famiglia può rivolgersi ai servizi sanitari perché definiscano la situazione vaccinale ed eseguano gli opportuni interventi sanitari, se necessari. É importante che la scuola faciliti questo passaggio decisivo in termini di diritto alla salute. In ogni caso, la mancanza di vaccinazioni non può precludere l’ingresso a scuola, né la regolare frequenza. AMBITO COMUNICATIVO RELAZIONALE Prima accoglienza Il momento dell’accoglienza e del primo ingresso sono fondamentali per il benessere scolastico di ogni bambino ed in particolare di quelli adottati, sia nazionalmente che internazionalmente. La “buona accoglienza” può svolgere un’azione preventiva rispetto all’eventuale disagio nelle tappe successive del percorso scolastico. É per questi motivi che assume grande importanza la relazione della scuola con le famiglie degli alunni, famiglie in questo caso portatrici di “storie differenti” ed in grado di dare voce alle “storie differenti” dei propri figli. L’accoglienza, l’integrazione e il successo formativo del bambino adottivo a scuola possono essere garantiti solo attraverso un processo di collaborazione tra famiglia, istituzione scolastica, équipes adozioni, Enti Autorizzati e gli altri soggetti coinvolti tra cui bisogna annoverare anche le associazioni cui sovente le famiglie fanno riferimento. (Si sottolinea che l’Allegato 3 contiene approfondimenti in merito). Al fine di agevolare tale lavoro di rete, è auspicabile che ogni Istituzione scolastica individui un insegnante referente sul tema. Al primo contatto con la scuola, prima di iscrivere il figlio o la figlia, i genitori potranno ricevere informazioni riguardanti l’organizzazione scolastica, il POF adottato nella scuola, i tempi di inserimento tramite un colloquio con il docente referente e/o il Dirigente. L’insegnante referente potrà essere d’ausilio anche in fasi successive come di seguito descritto. L’insegnante referente L’insegnante referente, formato sulle tematiche adottive, nella fase di prima accoglienza precedente l’iscrizione porta a conoscenza della famiglia: - i progetti inseriti nel POF; - le eventuali esperienze e conoscenze pregresse nel campo dell’adozione; - le risorse e gli strumenti disponibili volti a facilitare l’inserimento dei bambini e dei ragazzi adottati. Il docente referente (o il Dirigente scolastico) raccoglie inoltre le informazioni utili ai fini del buon inserimento dei bambini e dei ragazzi, avvalendosi anche di strumenti quali quelli suggeriti nell’Allegato 1 per la scuola Primaria. In ogni caso si ritiene possano essere importanti le seguenti informazioni da trattare come dati sensibili: - Nome e cognome dei bambini e ragazzi (si raccomanda la massima attenzione per i casi di adozione nazionale). - Tipo di adozione (nazionale o internazionale). - Provenienza ed età di inizio della scolarizzazione nel paese di origine (nei casi di adozione internazionale). - Precedente scolarizzazione dei bambini (o assenza di scolarizzazione) ed eventuale documentazione pregressa (se presente). - Eventuale valutazione degli operatori dei servizi e/o degli Enti Autorizzati sulla situazione emotiva e affettiva del bambino. Oltre ai suddetti dati, sarebbe auspicabile che gli operatori scolastici diano rilevanza anche alle seguenti specificità: - Esperienza dei genitori rispetto all’inserimento in famiglia. - Durata del periodo di ambientamento del bambino nella nuova famiglia prima dell’entrata a scuola, con particolare attenzione al tempo trascorso dall’arrivo in Italia. - Potenziale situazione di età presunta. Questi bambini, spesso con un’età dichiarata di uno o più anni diversa da quella reale, possono presentare, dopo un primo periodo di inserimento scolastico e sulla base delle capacità manifestate, il bisogno di passare ad una classe inferiore o successiva. La scuola deve pertanto prevedere la possibilità di consentire il passaggio a classi diverse attraverso specifici percorsi di flessibilità. Nella fase successiva al primo inserimento è possibile prevedere, anche avvalendosi di strumenti quali quelli suggeriti nell’Allegato 2 e cui è dovuto il trattamento riservato ai dati sensibili, un secondo incontro specifico scuola-famiglia al fine di fare il punto della situazione e poter stabilire, se vi è la necessità di elaborare un Piano Didattico Personalizzato (PDP). La Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012 e la conseguente Circolare applicativa n. 8 del 6 Marzo 2013 ben descrivono la complessa realtà delle nostre classi evidenziando che “ogni alunno con continuità o per determinati periodi, può evidenziare bisogni educativi speciali: o per motivi fisici, biologici o fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.” Bisogna dunque prevedere, nei casi di alunni adottati, la possibile elaborazione del PDP in ogni momento dell’anno, fermo restando che, se tra l’arrivo a scuola del minore e la chiusura dell’anno scolastico non vi è il sufficiente tempo utile per l’osservazione e la stesura del documento, la scuola dovrà comunque prevedere delle misure didattiche di accompagnamento da formalizzare nel PDP nell’anno scolastico successivo. Al riguardo appare utile rammentare che l’eventuale elaborazione di un PDP ha lo scopo di attivare percorsi personalizzati che tengano conto della speciale attenzione richiesta nei casi di alunni adottati, mettendo in campo tutte le strategie educative e didattiche LA RIVISTA DELLA SCUOLA ritenute opportune nella fase di accoglienza e/o di transizione tra ordini e gradi di scuola. In ogni caso, ciò non comporta l’adozione di misure dispensative o di strumenti compensativi (tranne nel caso in cui siano diagnosticati anche disturbi specifici dell’apprendimento), con la conseguenza chela valutazione avviene nelle forme e nei modi previsti dal D.P.R. 122/2009 per tutti gli alunni. In tali fasi, il docente referente offre alla famiglia: - informazioni sul sostegno psicopedagogico (per le scuole dotate di apposito sportello); - disponibilità a collaborare con altre risorse e servizi del territorio, se necessario. Collabora inoltre con gli insegnanti di riferimento del minore nelle fasi di accoglienza per: - renderli partecipi delle specificità ed eventuali criticità; - monitorare il percorso educativo/didattico in accordo con la famiglia e i docenti di riferimento; - partecipare, se richiesto, agli incontri di rete con altri servizi sempre previo accordo della famiglia e dei docenti di riferimento. Adozioni internazionali: il passaggio dalla Lingua1 alla Lingua2 Si è già detto che i minori adottati apprendono in tempi molto brevi la nuova lingua familiare. Questo dato potrebbe indurre a ritenere che essi non incontreranno a scuola significative difficoltà di ordine linguistico. In realtà, tuttavia, quella che essi apprendono in tempi molto brevi è la lingua della quotidianità e non quella dell’apprendimento scolastico, carica di polisemie, sfumature, nessi, inferenze e riferimenti culturali. Il rafforzamento della padronanza linguistica è pertanto fondamentale e va portato avanti non solo all’inizio, ma anche nelle fasi più avanzate del percorso scolastico, che richiedono competenze linguistiche sempre più raffinate. Nel caso di minori inseriti negli ultimi anni della primaria o in classi successive, l’esperienza maturata in questo campo, indica quale fattore facilitante l’affiancamento all’alunno adottato, soprattutto se neo arrivato, di un compagno tutor e, se possibile, di un facilitatore linguistico. Questi potrebbe essere un insegnante di italiano, anche di altra sezione, che diventi figura referente di un impianto didattico ed educativo più ampio. Tale insegnante dovrebbe possedere un’esperienza e/o una formazione pregressa dell’insegnamento dell’Italiano come Lingua 2 (soprattutto nella delicata fase dell’“interlingua”…) e curare in primis, nella fase d’accoglienza, l’alfabetizzazione comunicativa, e successivamente l’approccio alla lingua specifica dello studio. La necessità di un supporto linguistico, soprattutto nel caso di alunni adottati in età scolare, può, in alcuni casi, dover essere riconosciuta anche nel proseguimento del percorso scolastico, in particolare negli ultimi anni della scuola dell’obbligo e all’inizio delle superiori, con l’attivazione – se necessario – delle stesse attività di potenziamento linguistico (comprensione del testo, esposizione orale e scritta) solitamente programmate per gli alunni italiani con difficoltà linguistiche. Nelle Regioni e nelle Province bilingue a statuto speciale (Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano) i bambini e i ragazzi adottati internazionalmente e giunti in Italia in età scolare debbono confrontarsi anche con lo 18 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 studio della lingua francese o tedesca equiparata all’italiano. Attraverso un’azione sinergica tra scuola e famiglia, e avvalendosi altresì dell’apporto professionale degli operatori dei servizi territoriali e degli Enti Autorizzati, in tali situazioni è auspicabile che venga predisposto un percorso didattico personalizzato per stabilire i carichi di lavoro sostenibili a scuola e a casa nonché le modalità di verifica per quel che concerne la lingua francese e tedesca. Continuità Continuità nel percorso scolastico Anche nelle scuole in cui sono prestate le dovute attenzioni nei confronti degli alunni adottati, può accadere che - superata la prima fase di accoglienza e di inserimento - la loro peculiare condizione sia considerata superata, e non si presti pertanto più attenzione alle specificità di questi alunni. Occorre ricordare a tal proposito che l’essere adottati rappresenta una condizione esistenziale che dura tutta la vita, e che in alcuni momenti del percorso scolastico e della crescita possono emergere problematicità e insicurezze che vanno comprese alla luce dell’adozione. Infatti, se il passaggio tra ordini e gradi di scuola, con le discontinuità che ciò comporta (cambiamenti delle figure di riferimento, dei compagni, degli stili educativi e delle prestazioni richieste) può essere temporaneamente destabilizzante per molti studenti, ciò può, alcune volte, valere ancor di più per gli alunni adottati, a causa di una possibile fragilità connessa ad una particolare reattività ai cambiamenti, autostima precaria, difficoltà di pensarsi capaci, timore di non essere accettati da compagni e insegnanti. Col procedere del percorso di studi, inoltre, le richieste scolastiche si fanno sempre più complesse, richiedendo una buona organizzazione dello studio e una continua integrazione di saperi molteplici e complessi. Si tratta di una modalità di apprendimento che spesso si scontra con difficoltà abbastanza comuni per molti studenti adottati, quali la necessità di tempi più lunghi per consolidare la comprensione e la memorizzazione dei contenuti scolastici, nonché la fatica a mantenersi costanti su un’attività di studio o ad impegnarsi. A ciò possono aggiungersi le difficoltà connesse a un’incompleta padronanza delle abilità linguistiche necessarie per l’apprendimento superiore (linguaggio astratto, sintassi complessa, lessico specialistico), retaggio della sostituzione della lingua italiana alla prima lingua materna. Anche i vissuti emotivi che caratterizzano la preadolescenza e l’adolescenza, fasi della vita in cui si va definendo l’identità, possono manifestarsi in alcuni ragazzi adottati come un processo ancora più complesso, poiché nel loro caso pensare l’identità implica tentare una complessa ricucitura tra quanto si è vissuto nel passato e quanto si vive nel presente. é un processo che può durare a lungo ed essere accompagnato da periodi di estrema turbolenza esistenziale, in cui lo spazio mentale per gli apprendimenti può essere ridotto, quando non completamente invaso dall’urgenza di altri pensieri. Quanto detto può essere particolarmente vero per chi viene adottato in preadolescenza. É quindi auspicabile l’attivazione di buone prassi che facilitino il progredire del percorso scolastico di questi ragazzi, quali: - un accurato scambio di informazioni (concordato con la famiglia) fra docenti dei diversi gradi di scuola e la possibilità che i ragazzi possano, se necessario, familiarizzare con il nuovo ambiente tramite visite alla scuola e incontri con gli insegnanti prima dell’inizio dell’effettiva frequenza; - una particolare cura dei rapporti scuolafamiglia, mediante la predisposizione di incontri iniziali e in itinere per favorire la comunicazione e monitorare i progressi nella maturazione personale e negli apprendimenti; - l’individuazione di un insegnante all’interno del consiglio di classe che possa rappresentare un riferimento privilegiato per il ragazzo e per la sua famiglia; - l’attivazione tempestiva di interventi ad hoc (potenziamento linguistico, acquisizione del metodo di studio, percorsi individualizzati consentiti dalla normativa), quando si ravvisino difficoltà nell’apprendimento all’inizio di un nuovo ciclo scolastico; - una particolare attenzione al clima relazionale di classe, attraverso attività che sensibilizzino gli studenti all’accoglienza, alla valorizzazione delle diversità e all’inclusione. Attenzione va inoltre dedicata al percorso di orientamento che prelude alla scelta della scuola secondaria di secondo grado. Il successo scolastico dei ragazzi adottati varia da caso a caso, ma può accadere che quanto insito nella loro storia adottiva possa rendere difficoltoso il raggiungimento di obiettivi di apprendimento a cui, peraltro, genitori e ragazzi aspirerebbero. Se l’orientamento scolastico è uno dei compiti fondamentali della scuola secondaria di primo grado, ciò vale maggiormente per gli alunni con storie differenti e piene di criticità (tra cui alcuni ragazzi adottati) per i quali va curato con particolare attenzione attraverso un iter che, snodandosi per l’intero triennio, aiuti a comprendere quale percorso scolastico consentirà a ciascuno di sfruttare le proprie doti e potenzialità. L’inserimento in un percorso scolastico rispondente alle proprie capacità e attitudini porta tutti gli adolescenti (e quindi anche gli adolescenti adottati) a una corretta riflessione su di sé e a un rafforzamento della sicurezza personale. Aspettative troppo elevate possono generare ansia e senso di inadeguatezza, che rischiano di esprimersi nell’isolamento e nella chiusura rispetto al gruppo classe e agli insegnanti, o in una spirale di atteggiamenti provocatori e trasgressivi. Aspettative troppo basse, d’altra parte, possono confermare i ragazzi in una percezione di sé svalutata. L’esperienza insegna che troppo spesso scelte scolastiche non ben ponderate finiscono per minare l’autostima ed esasperare le crisi adolescenziali. ALUNNI Continuità con le risorse del territorio La multidimensionalità della condizione adottiva richiede che l’inserimento scolastico degli studenti adottati sia adeguatamente accompagnato e sostenuto attraverso un lavoro coordinato tra scuola, famiglia, servizi sociosanitari, Associazioni Familiari e altri soggetti che si occupano di adozione sul territorio. Una rete di coordinamento tra i diversi soggetti potrà garantire, in un’ottica di collaborazione, il confronto sulle problematiche che potrebbero eventualmente presentarsi, sia al momento dell’accoglienza a scuola che successivamente, nonché mettere a disposizione competenze e professionalità diversificate, al fine di sostenere il benessere scolastico degli studenti adottati tramite un approccio multidisciplinare. A LA RIVISTA DELLA SCUOLA livello delle singole scuole risulta, in particolare, opportuno che il personale scolastico abbia chiari i diversi ruoli dei soggetti coinvolti e ne possegga contatti e riferimenti utili. In ambito provinciale e regionale si auspica che la stipula di protocolli d’intesa tra i diversi soggetti territoriali (Ambito Territoriale Provinciale, Aziende Sanitarie Locali, Enti Locali, Enti Autorizzati, Associazioni Familiari), prassi già consolidata negli ultimi anni, riceva un’ulteriore accelerazione che consenta la costituzione di una rete capillare di accordi diffusi su tutto il territorio nazionale. Si sottolinea come un rapporto preferenziale con un adulto che mostri un’attenzione personalizzata si riveli, anche nella scuola superiore, di particolare utilità per orientare e sostenere i ragazzi adottati più fragili dal punto di vista emotivo e relazionale. RUOLI Gli Uffici Scolastici Regionali Il ruolo di indirizzo e di coordinamento proprio degli USR assegna loro la responsabilità della messa a sistema delle azioni attivate dalle scuole, allo scopo di uniformare comportamenti e procedure a livello nazionale. Pertanto sarebbe opportuno che ciascun USR: - individui al suo interno un referente per l’adozione; - predisponga protocolli per formalizzare procedure e comportamenti da assumere (modalità di accoglienza, assegnazione alla classe, adattamento dei contenuti didattici, individuazione dei BES, predisposizione piani personalizzati...); - stipuli accordi con il Sistema Sanitario Nazionale, Enti locali, Servizi del territorio, Associazioni Familiari; - costituisca gruppi di coordinamento dei referenti di istituto; - promuova attività di formazione. TAT I OT TA A D OT I dirigenti scolastici Il Dirigente, quale garante delle opportunità formative offerte dalla scuola e della realizzazione del diritto allo studio di ciascuno, promuove e sostiene azioni finalizzate a favorire il pieno inserimento nel contesto scolastico dell’alunno adottato. A tal fine: - si avvale della collaborazione di un insegnante referente per l’adozione con compiti di informazione, consulenza e coordinamento; - garantisce che nel Piano dell’Offerta Formativa della scuola siano indicate le modalità di accoglienza e le attenzioni specifiche per gli alunni adottati; - decide la classe di inserimento dei neoarrivati, sentiti i genitori e il referente, e presa visione della documentazione fornita dalla famiglia e dai servizi pubblici e/o privati che la accompagnano; - acquisisce le delibere dei Collegi dei Docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, nel caso in cui risulti opportuno data la documentazione acquisita - prevedere la permanenza dell’alunno nella scuola dell’infanzia oltre i 6 anni; - garantisce percorsi didattici personalizzati finalizzati al raggiungimento di una adeguata competenza linguistica per consentire l’uso della lingua italiana nello studio delle varie discipline; - promuove e valorizza i progetti finalizzati 19 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 al benessere scolastico e all’inclusione; - attiva il monitoraggio delle azioni messe in atto per favorire la diffusione di buone pratiche; - garantisce il raccordo tra tutti i soggetti coinvolti nel percorso post-adottivo (scuola, famiglia, servizi pubblici e/o privati del territorio); - promuove attività di formazione e aggiornamento, anche in rete. L’insegnante referente d’istituto La funzione del referente d’istituto si esplica principalmente nel supporto dei colleghi che hanno alunni adottati nelle loro classi, nella sensibilizzazione del Collegio dei docenti sulle tematiche dell’adozione, nell’accoglienza dei genitori. Nello specifico, svolge le seguenti funzioni: - informa gli insegnanti (compresi i supplenti) della eventuale presenza di alunni adottati nelle classi; - accoglie i genitori, raccoglie da loro le informazioni essenziali all’inserimento e alla scelta della classe e li informa sulle azioni che la scuola può mettere in atto; - collabora a monitorare l’andamento dell’inserimento e del percorso formativo dell’alunno; - collabora a curare il passaggio di informazioni tra i diversi gradi di scuola; - nei casi più complessi, collabora a mantenere attivi i contatti con gli operatori che seguono il minore nel post-adozione; - mette a disposizione degli insegnanti la normativa esistente e materiali di approfondimento; - promuove e pubblicizza iniziative di formazione; - supporta i docenti nella realizzazione di eventuali percorsi didattici personalizzati; - attiva momenti di riflessione e progettazione su modalità di accoglienza, approccio alla storia personale, su come parlare di adozione in classe e come affrontare le situazioni di difficoltà. I docenti In presenza di alunni adottati in classe, i docenti coinvolgono tutte le componenti scolastiche a vario titolo chiamate nel processo di inclusione di alunni adottati al fine di attivare prassi mirate a valorizzarne le specificità, a sostenerne l’inclusione e a favorirne il benessere scolastico. Nello specifico, quindi: - partecipano a momenti di formazione mirata sulle tematiche adottive; - propongono attività per sensibilizzare le classi all’accoglienza e alla valorizzazione di ogni individualità; - mantengono in classe un atteggiamento equilibrato, evitando sia di sovraesporre gli studenti adottati sia di dimenticarne le specificità; - nell’ambito della libertà d’insegnamento attribuita alla funzione docente e della conseguente libertà di scelta dei libri di testo e dei contenuti didattici, pongono particolare attenzione ai modelli di famiglia in essi presentati; - creano occasioni per parlare delle diverse tipologie di famiglia esistenti nella società odierna, proponendo un concetto di famiglia fondato sui legami affettivi e relazionali; - nel trattare tematiche “sensibili” (quali la costruzione dei concetti temporali, la storia personale, l’albero genealogico, ecc.) informano preventivamente i genitori e adattano i contenuti alle specificità degli alunni presenti in classe; - se necessario, predispongono percorsi didattici personalizzati calibrati sulle esigenze di apprendimento dei singoli; - tengono contatti costanti con le famiglie ed eventualmente con i servizi pubblici e/o privati che accompagnano il percorso post-adottivo. Le famiglie Collaborano con la scuola al fine di favorire il benessere e il successo scolastico dei propri figli. Pertanto: - forniscono alla scuola tutte le informazioni necessarie a una conoscenza del minore al fine di garantirne un positivo inserimento scolastico; - nel caso di minori già scolarizzati, raccolgono e comunicano, ove possibile, tutte le informazioni disponibili sul percorso scolastico pregresso; - sollecitano la motivazione e l’impegno nello studio del figlio con giusta misura, nel rispetto quindi dei suoi tempi e delle sue possibilità di apprendimento; - mantengono contatti costanti con i docenti, rendendosi disponibili a momenti di confronto sui risultati raggiunti in itinere dall’alunno. Il MIUR Attiva uno spazio all’interno del proprio sito Internet con lo scopo di raccogliere e diffondere quanto è utile alla formazione continua del personale scolastico sull’adozione: contributi scientifici, didattici e metodologici, schede di approfondimento, documentazione su buone pratiche esportabili. FORMAZIONE La formazione di tutto il personale scolastico, relativamente all’inserimento dell’alunno adottato nell’attuale sistema scolastico, è un aspetto imprescindibile per garantire il successo formativo di questi alunni. È bene che tutte le componenti scolastiche – nel rispetto delle reciproche competenze – abbiano una conoscenza di base delle peculiarità dell’adozione e delle attenzioni specifiche da riservare agli studenti adottati e alle loro famiglie. A questo scopo sarà compito degli Uffici Scolastici Regionali attivare interventi di formazione mirati, in sinergia con i Servizi sociosanitari territoriali, le Università e gli altri soggetti che si occupano di adozione sul territorio. Le Istituzioni scolastiche, anche collegate in rete, potranno a loro volta promuovere percorsi di formazione finalizzati allo sviluppo di competenze specifiche di carattere organizzativo, educativo e didattico del personale scolastico. In una prima fase saranno destinatari della formazione i docenti referenti di istituto per l’adozione, chiamati a svolgere una fondamentale e delicata funzione di raccordo tra i diversi soggetti che seguono il minore nel post-adozione e di supporto ai colleghi che accolgono alunni adottati nelle loro classi. Metodi e contenuti La delicatezza e la multidimensionalità della fase post-adottiva, all’interno della quale il benessere scolastico rappresenta un fattore di primaria importanza, rende opportuna una formazione ad ampio raggio che non si limiti all’aspetto didattico-educativo, ma comprenda anche quello psico-sociale, e sia condotta da esperti con una competenza specifica sulle tematiche adottive. Oltre che fornire strumenti teorico-pratici per agevolare l’inserimento scolastico dei minori adottati, finalità della formazione sarà quella di accrescere i livelli di consapevolezza dei docenti, affinché possano utilizzare le proprie competenze e sensibilità LA RIVISTA DELLA SCUOLA per individuare di volta in volta le soluzioni più adeguate al contesto. Soprattutto - ma non solo - agli insegnanti che accolgono alunni adottati nelle loro classi sarà opportuno proporre occasioni formative che si configurino come spazi di riflessione e supporto, utilizzando una metodologia attiva che stimoli il confronto e la condivisione (progettazione in sottogruppi, discussione di casi, ecc.). A titolo meramente esemplificativo, si elencano di seguito le possibili tematiche a cui far riferimento per costruire percorsi formativi flessibili e calibrati sui bisogni dei docenti e degli alunni adottati: 1. La cornice contestuale di riferimento. L’adozione nazionale e internazionale in Italia oggi: dati quantitativi, l’iter adottivo, le caratteristiche dei minori adottati. 2. La complessità del fenomeno adottivo. Le storie pregresse dei minori adottati, la fase dell’adozione, la costruzione delle relazioni nella famiglia adottiva, le criticità dell’adolescenza adottiva. 3. Il post-adozione. I ruoli e i compiti dei diversi soggetti istitu- 20 dalle nuove tecnologie e dalla rete. Si segnala inoltre che, come già esplicitato nel terzo capitolo, il MIUR predisporrà una specifica sezione all’interno del proprio sito Internet per la segnalazione e divulgazione di contributi scientifici e metodologico-didattici sul tema e per la condivisione delle buone prassi didattico-educative realizzate dalle scuole. Il Ministro: Stefania Giannini ------------------------Note -Legge del 4 maggio 1983, n. 184 – Diritto del minore a una famiglia - La fonte di tutti i dati quantitativi relativi alle adozioni internazionali è la Commissione per le Adozioni Internazionali (Rapporti Statistici 2011, 2012 e 2013). - Per quel che riguarda le analisi sviluppate in Italia citiamo di C. Artoni Schlesinger e P. Gatti, “Adozione e apprendimento scolastico” in “Richard e Piggle” (2009), di M. Chistolini, “Scuola e adozione. Linee guida e strumenti per operatori, insegnanti e genitori”, Milano, Franco Angeli (2006) e di A. Molin, C. Cazzola e C. Cornoldi, “Le difficoltà di apprendimento di bambini stranieri adottati” in Psicologia Clinica dello Sviluppo (2009). - Istituto degli Innocenti, Insieme a scuola. Buone pratiche per l’inserimento scolastico dei bambini adottati, Studi e Ricerche, Collana della Commissione per le Adozioni Internazionali, giugno 2010. - Secondo il rapporto della Commissione Adozioni Internazionali, “special needs” (bisogni speciali) segnala la presenza di patologie gravi e irreversibili. Mentre la dicitura “bisogni particolari” indica la reversibilità nel tempo delle situazioni indicate. - Nel 2012 sono stati 429 i bambini arrivati in Italia con segnalazione di bisogni speciali o particolari, corrispondenti al 13,4% del totale degli ingressi. Di questi, il 43.1% aveva un’età compresa fra i 5 e i 9 anni. - Nel triennio 2009-2012 sono arrivati in Italia 742 minori di età tra gli 11 e i 13 anni, e 275 con 14 anni o più. - A. Molin, S. Andrich, Il percorso scolastico dei bambini stranieri adottati, Adozione e dintorni GSD Informa, edito Genitori si diventa (http://www.genitorisidiventa.org). - Circ.n.28 prot.206 del 10.1.2014 “Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2014/2015” - Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri - 2014 - Ricordiamo quanto specificato nelle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (Febbraio 2014): “in mancanza di documenti, la scuola iscrive comunque il minore straniero, poiché la posizione di irregolarità non influisce sul diritto all’istruzione.” - Nota prot. n. 4403 del 15-05-2011 della Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. - G. Favaro “Il mondo in classe” - Nicola Milano Editore, 2000.- Circolare MIUR Prot. n. 547 del 21/2/2014. AT I TA T T OT O D A I N N U L A zionali, le collaborazioni attivabili per sostenere il benessere scolastico degli studenti adottati in un’ottica di rete. 4. Il minore adottivo e la scuola. I sistemi scolastici e gli stili educativi nei Paesi di provenienza dei bambini adottati internazionalmente. 5. L’accoglienza nella scuola italiana. L’avvio e il mantenimento della relazione scuolafamiglia, gli aspetti normativi e burocratici, la questione critica della scelta della classe, i tempi e i modi del primo inserimento a scuola. 6. Possibili difficoltà. Gli effetti di traumi e perdite sullo sviluppo emotivo e sull’apprendimento. Come riconoscere i bisogni impliciti ed espliciti dei minori adottati e saper leggere eventuali segnali di disagio. Difficoltà che possono presentarsi nei diversi gradi di scuola, da quella dell’infanzia alla secondaria di 2° grado. Problemi connessi al passaggio da L1 a L2. 7. L’alunno adottato nella classe. Come creare ambienti di apprendimento per sviluppare capacità collaborative, autostima, percezione di autoefficacia. 8. Strategie educative e didattiche. Percorsi e strumenti didattici e normativi per far fronte a eventuali difficoltà di apprendimento e/o problemi di comportamento e relazione nei diversi gradi di scuola. 9. Parlare a scuola di famiglia, di adozione, della propria storia personale. Come farlo rispettando i bisogni e la sensibilità dei minori adottati. 10. La differenza etnica. Come valorizzare le diversità etniche e culturali e impostare progetti di educazione interculturale nelle classi in cui sono inseriti minori adottati internazionalmente. La formazione del personale scolastico potrà avvalersi anche delle modalità rese disponibili Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 LA RIVISTA DELLA SCUOLA Annata XXXVI - 2014-2015 sono usciti - n. 1 settembre 2014 Supplenze al personale docente, educativo e ata Trasferimenti di personale Calendari scolastici Educazione motoria Da Condillac agli Ideologues Il Manifesto di Ventotene - n. 2 ottobre 2014 Anagrafe nazionale degli studenti Programmazione fondi strutturali Tirocinio formativo attivo Offerta formativa AFAM Sistema nazionale di valutazione Filastrocche e tema della pace di Gianni Rodari - n. 3 novembre 2014 Piano “La buona scuola” Valutazione sistema educativo Il contesto narrativo nell’educaziobe motoria La Scuola per l’emancipazione (Rodari) La Comunicazione di massa, i giovani e la scuola Graduatorie nazionali e incarichi - n. 4 dicembre 2014 Incarichi a tempo indeterminato e determinato Iniziative per la formazione del personale docente Offerta formativa per le attività di sostegno Progetti per lo studio delle lingue delle minoranze Fondi per la digitalizzazione - n. 5 gennaio 2015 Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado Fondi strutturali europei Insegnamento della lingua inglese Pensione: domande entro il 15 gennaio Formazione in servizio dei dirigenti L’abuso sui minori: la giurisprudenza ------------------Per l’abbonamento annuo sostenitore: Versamenti in conto corrente postale 13554209 intestato a La Rivista della Scuola - Milano P er la pr e par azione e l’autoa g g ior namento pr of essionale sce gliete i nostr i v olumi delle collane “Ag g ior nar si” e “Scuola Duemila” Colle g a tevi al nostr o sito: www.g ir g enti.it LA RIVISTA DELLA SCUOLA 21 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 ALLEGATO 3 Suggerimenti per un buon inserimento di un minore adottato internazionalmente L a scelta di un tempo adeguato per l’inserimento scolastico è fondamentale per permettere di recuperare e costruire la sicurezza necessaria ad affrontare in maniera serena le richieste prestazionali che i percorsi di apprendimento richiedono; tale periodo varia in funzione dell’età del minore e della sua storia pregressa. Un alunno adottato che si è trovato in un tempo molto breve privato dei riferimenti spaziali e comunicativi cui era abituato necessita, da parte di chi lo accoglie a scuola, cautela e rispetto dei tempi dell’adattamento personale alla nuova situazione. Le prime fasi dell’accoglienza devono dunque sovente basarsi sull’appianare le difficoltà che possono comparire in relazione alla necessità dei bambini di esprimere i propri bisogni primari personali. É fondamentale, da parte dell’insegnante, la cura dell’aspetto affettivo-emotivo per arginare stati d’ansia e d’insicurezza che possono comparire proprio in tale fase, mediante l’instaurazione di un rapporto cooperativo che configuri l’insegnante stesso come adulto di riferimento all’interno del nuovo ambiente. Pertanto nella scelta della classe e della sezione si suggerisce di prediligere, nel limite del possibile, un team di insegnanti stabili che possano garantire una continuità di relazione interpersonale e un clima rassicurante. Per alcuni bambini nella fascia dei 3-10 anni di età, è talvolta osservabile una cosiddetta “fase del silenzio”: un periodo in cui l’alunno osserva, valuta, cerca di comprendere l’ambiente. Questa fase può durare anche un tempo considerevole e va profondamente rispettata non confondendola precipitosamente con incapacità cognitive o non volontà di applicazione o di collaborazione, soprattutto quando la condotta è alterata da momenti di eventuale agitazione e di oppositività. Gli alunni adottati possono mettere in atto strategie difensive come l’evasione, la seduzione e la ribellione: la prima modalità riguarda l’alunno insicuro e timido, che tende a sfuggire a qualunque tipo di relazione comunicativa e affettiva; la seconda è quella del seduttore che cerca di compiacere gli adulti cercando di adeguarsi alle loro aspettative; la terza modalità è la ribellione nei confronti dell’autorità che diventa una sfida permanente contro tutto e tutti. Migliore è la costruzione di un clima accogliente, più attendibili e prevedibili le rassicurazioni degli adulti, più facilmente si attiveranno negli alunni strategie di resilienza. L’invito agli insegnanti è dunque, specialmente nelle prime fasi, di costruire opportunità volte all’alfabetizzazione emotiva nella comunicazione per attivare solo dopo l’approccio alla lingua specifica dello studio. Pur tenendo inconsiderazione l’età degli alunni e l’ordine di scuola, il metodo didattico, in queste prime fasi, può giovarsi di un approccio iconico (intelligenza visiva) ed orale (intelligenza uditiva) per incentivare e mediare le caratteristiche affettive d’ingresso all’apprendimento. L’esperienza evidenzia che i minori adottati internazionalmente (soprattutto nella fascia di età 3-10 anni) hanno necessità, una volta arrivati in Italia, di una fase di regressione sul piano emotivo. Tale regressione è funzionale al superamento dei grandi cambiamenti che sono avvenuti nei pochi mesi dal loro arrivo in Italia (dalla perdita dei riferimenti sociali, culturali e linguistici del Paese di provenienza, alla tensione della nuova realtà adottiva). Nello specifico, si riscontrano, talvolta, immature to all’ambiente scolastico deve essere mediato in modo concreto. Si suggerisce di curare bene l’esperienza di contatto con gli spazi della scuola; soprattutto per alunni della scuola dell’infanzia e della primaria occorre porgere attenzione negli spostamenti tra gli spazi classe-corridoi, classe-mensa, classepalestra. Queste situazioni possono attivare negli alunni adottati memorie sensopercettive riferibili alla storia pregressa all’adozione. Pertanto nelle prime settimane è bene essere fisicamente vicini all’alunno e cercare di mantenere ritualità rassicurative (stesso posto in classe, in fila, possibilmente vicino all’insegnante). É poi importante assegnare azioni cooperative perché il coinvolgimento al fare aiuta l’alunno a mantenere l’attenzione su un compito che di fatto lo gratifica, lo contiene maggiormente e lo rende parte del gruppo. Strutture definite e il più possibile definitive di orario scolastico, impiego del tempo attraverso rituali (preferibilmente posti a sedere in classe sempre uguali nei primi tempi), possono aiutare a stabilire abitudini, grazie ad un sistema di etichettatura dei luoghi e presenze che migliorano il grado di rassicurazione. Viceversa un quotidiano frammentato (cambi frequenti di aule) o imprevedibile (frequenti sostituzioni degli insegnanti ad esempio) possono riattivare frammentarietà già esperite ed alterare significativamente la condotta nell’alunno. Una buona accoglienza e un buon andamento scolastico del bambino adottato concorrono a definire il successo dell’incontro adottivo e la sua evoluzione futura. L’adozione di un bambino, quindi, non interessa solo la sua famiglia, ma coinvolge necessariamente gli insegnanti e i genitori adottivi in un confronto costante. TI A TA T T OT O D A I N N ALU istanze emotive nella relazione con il gruppo, in quanto alunni maggiormente esposti alla naturale curiosità e soprattutto alle critiche, che vengono interpretate dai minori adottati come un segnale del loro non sentirsi all’altezza, poiché la loro capacità di adattamento dipende ancora principalmente dal consenso degli altri. In tali circostanze potrebbe acuirsi l’ansia da prestazione (ad esempio nelle funzioni linguistiche), che talvolta contrasta con le loro reali potenzialità cognitive. S’intende per resilienza la capacità di mitigare le conseguenze delle esperienze sfavorevoli vissute nel periodo precedente l’adozione. Tra i fattori in grado di promuovere la resilienza nei bambini cresciuti in contesti difficili risultano fondamentali gli ambiti di socializzazione e in primo luogo la scuola, in particolare se essa valorizza le differenze, favorisce positive esperienze tra pari (studio, attività ludiche e sportive, amicizia) e promuove rapporti di stima e fiducia tra insegnanti e allievi. Apprendimento. Soprattutto per i bambini della scuola primaria, si può fare ricorso alla grafica, per fornire presentazioni accattivanti, o a filmati e animazioni, per fini dimostrativi o argomentativi. Tutto ciò viene rafforzato sempre da un approccio didattico che valorizza un’affettività direttamente collegata al successo che si consegue nell’apprendere, affettività che stimola e rende più efficace la memorizzazione delle informazioni da parte del cervello. Dunque possiamo dire che i suoni, le illustrazioni e le animazioni e il contesto emotivo in cui vengono veicolate aiutano ad imparare. Per tutti i bambini, ma soprattutto per quelli di 3-10 anni, il primo momento di adattamen- Tempi e modalità d’inserimento dei minori neo-arrivati Le indicazioni e i suggerimenti che seguono riguardano espressamente i minori adottati internazionalmente che si trovano a dover affrontare l’ingresso scolastico a ridosso dell’arrivo in Italia. Scuola dell’infanzia É auspicabile inserire nel gruppo classe un alunno adottato internazionalmente non prima di dodici settimane dal suo arrivo in Italia. L’inizio della frequenza richiede altrettanta attenzione ai tempi. É necessario evidenziare che i bambini con vissuti di istituzionalizzazione possono percepire lo spazio scuola come una situazione “familiare”: Tuttavia, anche se il bambino può sembrare a proprio agio, non appare opportuno accelera- LA RIVISTA DELLA SCUOLA re le fasi di inserimento, ma è consigliabile, in ogni caso, riservare il tempo necessario al consolidamento dei rapporti affettivi in ambito familiare. Pertanto, anche le emozioni hanno un ruolo fondamentale nella strutturazione della memoria. Affermano G. Friedrich e G. Preiss: “Nel complesso le emozioni possono favorire l’apprendimento, intensificando l’attività delle reti neuronali e rafforzando così le loro connessioni sinaptiche. Le informazioni sulle quali il sistema limbico ha impresso il proprio marchio emozionale si imprimono particolarmente in profondità nella memoria e in maniera particolarmente duratura”. Friedrich G., Preiss G., Insegnare con la testa, in Mente & Cervello, n. 3, anno I, maggio-giugno 2003. Attraverso il confronto di rete (scuola, famiglia, enti, servizi) occorre definire un progetto che sia rispettoso dei tempi di adattamento dei bambini; ad esempio, per le prime otto settimane sarebbe auspicabile aumentare con progressività (compatibilmente con i permessi lavorativi della famiglia) la frequenza scolastica. ¸ Nelle prime quattro settimane attivare una frequentazione di circa due ore, possibilmente in momenti di gioco e in piccolo gruppo e ponendo attenzione affinché ci sia continuità con gli stessi spazi e riti. Nella pratica si è visto che è facilitante attivare le prime frequentazioni non a ridosso dell’avvio del tempo scuola e con preferenza nella mattinata. Può essere facilitante prevedere la prima frequentazione con l’accoglienza durante una merenda a cui può seguire il gioco. Per bambini di questa età è consigliabile l’esplorazione degli spazi scuola con gradualità, soprattutto nel passaggio dentro-fuori. Nelle successive quattro settimane si può cominciare ad alternare la frequentazione: un giorno due ore al mattino e un giorno due ore al pomeriggio. Il tempo mensa può essere introdotto in modo alterno anch’esso. Il tempo pieno con fase riposo, se il minore è nel gruppo dei piccoli, può essere così introdotto a partire dalla dodicesima settimana di frequentazione. 22 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 scuola attaccando cartelli in italiano e cartelli simbolo (ad esempio, per il bagno, per la palestra, per le aule speciali ecc.). Tutti gli alunni adottati al primo ingresso, in particolare se arrivati in corso d’anno, dovrebbero avere la possibilità di poter usufruire - solo per un limitato periodo iniziale di un orario flessibile, secondo un percorso specifico di avvicinamento, sia alla classe che alle attività (es. frequenza nelle ore in cui ci sono laboratori/lezioni di musica/attività espressive e grafiche, di motoria, laboratori interculturali ecc…), in modo da favorire l’inserimento, valutando l’incremento di frequenza caso per caso; così come sembra possa essere favorente prevedere, rispetto alla classe di inserimento, la possibilità per l’alunno di partecipare ad attività includenti e di alfabetizzazione esperienziale in classi inferiori. Soprattutto dopo qualche mese dall’inserimento in classe, i minori potrebbero manifestare stati di sofferenza emotiva, che hanno necessità di essere accolti. Potrebbero risultare utili, se applicabili, le seguenti misure: - una riduzione dell’orario di frequenza (esonero nei pomeriggi di rientro o in altri momenti per permettere con loro, alla ricerca di quell’identità di gruppo condivisa che permette il passaggio e l’evoluzione verso il riconoscimento del sé personale. Pertanto è indispensabile che i docenti posseggano le opportune informazioni sulla storia pregressa all’adozione, al fine di disporre di notizie relative alle abitudini ed eventuali relazioni passate. Questa conoscenza è un processo dinamico e continuativo, che richiede confronti assidui con la famiglia adottiva. Inizialmente quindi, proprio per agevolare la conoscenza, i momenti di permanenza in aula possono dover essere più finalizzati ad agevolare la socializzazione e la partecipazione degli alunni adottati alla vita di classe, da alternare, se possibile, con momenti di lavoro individuale o in piccoli gruppi dedicati all’alfabetizzazione e all’apprendimento del nuovo codice linguistico senza tuttavia trascurare del tutto la riflessione metalinguistica. A tal riguardo l’alunno potrebbe essere inserito provvisoriamente nella classe di competenza per età, o nella classe inferiore rispetto a quella che gli spetterebbe in base all’età anagrafica, in attesa di raccogliere gli elementi utili da valutare. Sebbene le loro radici culturali sembrino, a volte, essersi confuse in quel terremoto emotivo che è stata la transizione adottiva, le relazioni distanti e perdute e quelle presenti (si fa riferimento agli eventi e agli attaccamenti del periodo prima dell’adozione e quelli affrontati ed incontrati con l’inserimento nella famiglia adottiva) devono trovare punti e luoghi di incontro che contengano il “qui ed ora” e il “là ed allora” in una logica di connessione. La scuola può essere uno snodo rilevante per un alunno, in questa fascia di età, che è alle prese con emozioni ambivalenti perché sta ri-costruendo legami affettivi con il nucleo famigliare tra affidamento e timori; vuole intrecciare relazioni con i pari, ma ne ha paura; ha un passato spesso segnato da sofferenze e solitudini affettive e un presente carico di nuove sfide. Lo smarrimento e la vulnerabilità iniziali, talvolta evidenti, devono essere riconosciuti e supportati. La scuola può così contribuire ad inaugurare quel cammino di apprendimento e di “rinascita” che Cyrulnik definisce efficacemente neosviluppo resiliente e gli insegnanti e gli educatori possono diventare “tutori di resilienza“, capaci di quell’ascolto empatico che si traduce in azioni e proposte di compiti (con un’attenzione particolare agli ambiti disciplinari che danno gratificazione) adeguati allo sviluppo del minore. TI A TA T T OT O D A I N N ALU Scuola Primaria É auspicabile inserire nel gruppo classe un alunno adottato non prima di dodici settimane dal suo arrivo in Italia. Nella prima accoglienza in classe di un alunno adottato, specialmente se arrivato in corso d’anno, al fine di creare rapporti di collaborazione da parte dei compagni, si consiglia di: - realizzare una visita collettiva nella scuola per conoscerla con la presenza del neo-alunno, dei genitori, dell’insegnante prevalente e di un compagno/a; - presentare all’alunno la sua futura classe, le principali figure professionali (il collaboratore scolastico, gli insegnanti delle classi vicine, ecc.); - preparare nella classe un cartellone/libretto di BENVENUTO con saluti (anche nella sua lingua di origine, se adottato internazionalmente). Predisporre un cartellone di classe dove incollare con lui la sua foto, precedentemente fornita dai genitori adottivi; - durante la visita attirare l’attenzione dell’alunno adottato sui locali più significativi della la frequentazione di altre esperienze di cura - logopedia, psicomotricità ecc, che se esperite dopo la frequenza dell’intero orario scolastico potrebbero non portare ai risultati attesi); - didattica a classi aperte; - didattica in compresenza; - l’utilizzo dei modelli di apprendimento cooperativo e di tutoring. Questo non significa che allo studente adottato non vadano rivolte proposte di attività o studio, ma che siano adeguate in termini di quantità e qualità, per lo meno nella fase iniziale, al fine di: - promuovere condizioni di sviluppo resiliente; - promuovere la relazione all’interno della classe di appartenenza; - favorire lo scambio ed il confronto delle esperienze anche in ambito extrascolastico; - sostenere e gratificare l’alunno al momento del raggiungimento dei successi scolastici; - permettere all’alunno di dedicarsi con serenità a tutte le altre richieste relative al processo di integrazione anche famigliare e che sicuramente assorbono tanta della sua energia. Le misure sopra elencate, attuate nella fase di accoglienza in classe/a scuola, è auspicabile che, laddove risulti necessario, siano formalizzate in sede di Consiglio di Classe all’interno di un Piano Didattico Personalizzato, che risponda agli effettivi bisogni specifici dell’alunno. Scuola Secondaria É auspicabile inserire nel gruppo classe un alunno adottato non prima di quattro/sei settimane dal suo arrivo in Italia. Sono da evidenziare alcune possibili criticità. Gli anni passati prima dell’adozione e i ricordi legati alla differente vita di prima fanno sì che questi alunni possano dover confrontarsi con l’alterità ancor più di quanto non debbano fare gli alunni adottati con età inferiore. Inoltre, ragazzi di questa fascia di età vogliono generalmente essere come gli altri, mimetizzarsi Le sue capacità relazionali, la sua velocità di apprendimento della lingua italiana, le competenze specifiche e disciplinari. L’esperienza indica come, generalmente, solo dopo sei/otto settimane dall’inserimento, i docenti siano in grado di raccogliere le informazioni necessarie per l’assegnazione dell’alunno alla classe definitiva. Nel caso della presenza nella scuola di più sezioni di una stessa classe, è auspicabile che la scelta ricada su quella meno numerosa. É auspicabile anche che la programmazione didattica della classe definitiva di accoglienza dell’alunno adottato venga rivisitata, nelle prime settimane, per favorire un inserimento adeguato, privilegiando momenti di maggiore aggregazio- LA RIVISTA DELLA SCUOLA ne fra alunni quali quelli del gioco e dell’esercizio fisico attraverso i quali veicolare i concetti di accettazione e rispetto della diversità e quelli, eventualmente con modalità di gruppo e di laboratorio, della musica, dell’arte, e della tecnica. Nella prima fase di frequentazione a scuola, i docenti potranno avere bisogno di impegnarsi nell’individuare la migliore e più idonea modalità di approccio con l’alunno, prima ancora di verificarne le competenze e gli apprendimenti pregressi, elementi da cui non si può certamente prescindere ai fini di una opportuna programmazione didattica da esprimere, se necessario, in un PDP aderente agli effettivi bisogni dell’alunno. 23 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 referenti interni della scuola. L’integrazione e il benessere di tutti questi alunni saranno facilitati se la scuola saprà promuovere un’educazione ai rapporti familiari fondata sulla dimensione affettiva e progettuale, creando occasioni per parlare in classe della famiglia complessa e articolata di oggi e della sua funzione, intesa come capacità di saper vicendevolmente assolvere ai bisogni fondamentali delle persone (fisiologici, di sicurezza, di appartenenza e di amore, di stima Per le stesse ragioni è necessario procedere con cautela nel proporre interventi riferiti al Paese d’origine del minore adottato consultando, soprattutto nella primaria, preventivamente i genitori e chiedendo eventualmente la loro collaborazione. I bambini adottati, infatti, sono inseriti non solo in una classe, ma anche in una famiglia multiculturale, che può trattare in modo diverso il loro precoce patrimonio esperienziale. Del Paese di nascita del minore sarà opportuno, naturalmente, sottolineare le caratteristiche che costituiscono un arricchimento per la cultura dell’umanità, senza enfatizzare aspetti come la povertà o il diverso grado di sviluppo, che potrebbero veicolare un’immagine negativa e stereotipata della sua terra d’origine. I T A TA T T OT O D A I N ALUN Temi sensibili Alcuni degli argomenti e delle attività che si svolgono usualmente a scuola richiedono di essere affrontati con particolare cautela e sensibilità quando si hanno in classe alunni adottati. Quelle che seguono sono alcune indicazioni di massima, da adattare alle realtà delle classi. L’approccio alla storia personale Accogliere un bambino adottato significa fondamentalmente accogliere la sua storia: dare spazio per narrarla, acquisire strumenti per ascoltarla, trovare e costruire dispositivi idonei a darle voce e significato. É quindi molto importante, nei diversi gradi di scuola, non sottovalutare tutti quei momenti che hanno a che fare direttamente con un pensiero storico su di sé (progetti sulla nascita, sulla storia personale e famigliare, sulla raccolta dei dati che permettono una storicizzazione). Spesso, tuttavia, le proposte didattiche veicolate dai libri di testo non considerano le tante diversità presenti nelle classi, proponendo attività pensate solo per gli alunni che sono cresciuti con la famiglia biologica. I progetti in questione vanno pertanto adattati per far sì che tutti se ne possano avvalere, mentre sono da evitare proposte che portino a una differenziazione degli alunni (per la classe uno strumento e per gli alunni adottati un altro). Prima di attivare questi progetti è opportuno parlarne con la famiglia. Ogni bambino o bambina può essere portatore di storie o esigenze diverse, solo l’ascolto dei bambini e delle loro famiglie può chiarire come meglio comportarsi e quale può essere il momento migliore per proporre queste attività, ben sapendo che possono mancare ai bambini dati sulla propria storia pregressa, motivazioni per la scelta di un nome, fotografie di un passato che può anche essere doloroso. Famiglie di oggi Quando a scuola si parla di famiglia si tende a riferirsi allo stereotipo di una coppia con uno o più figli biologici, anche se la realtà attuale è mutata e nella classe sono presenti molti alunni che vivono in famiglie con storie differenti. Bisogna considerare la situazione psicologica del nuovo arrivato e adeguare gli interventi alle sue esigenze per cui, ancor più per alunni in questa fascia di età, si suggerisce di attivare la rete di confronto e sostegno concordata con gli operatori delle relazioni di aiuto e i e di autorealizzazione). Potrebbe essere utile leggere testi o proiettare filmati in cui siano presenti diverse declinazioni della genitorialità, in modo che tutti gli alunni imparino a considerarle come naturali e i bambini che vivono in famiglie non tradizionali non vedano veicolati dalla scuola valori che contrastano con quelli trasmessi dai genitori, con effetti positivi sia sul loro benessere psicologico che sul senso di sicurezza e appartenenza. Progetti di intercultura Libri di testo Ricerche sui libri di testo più usati nella primaria e sulle antologie di scuola media rivelano che l’adozione non vi è quasi mai citata, e anche altre diversità presenti nella nostra società non trovano ancora adeguate rappresentazioni nei testi o nelle immagini. La famiglia di cui si parla è quasi esclusivamente quella biologica, le illustrazioni raffigurano figli e genitori con gli stessi tratti somatici, i bambini “colorati” sono assai meno presenti nei libri che nelle classi, e spesso con sottolineature folkloristiche che non corrispondono alla realtà. Nelle pagine dei testi della primaria che trattano la storia personale compaiono ancora domande a cui i bambini adottati (ma anche altri con una storie complesse) non possono rispondere (“quanto pesavi alla nascita?”) o richieste che non possono soddisfare (“porta una foto o un oggetto di quand’eri neonato”). Si suggerisce pertanto che gli insegnanti, in occasione delle adozioni dei libri di testo, prestino maggiore attenzione alla questione. Un’educazione alla valorizzazione delle differenze culturali e alla pluralità di appartenenze che connota ciascuno è fondamentale per ogni alunno e certamente lo è per gli alunni adottati. Va tuttavia ricordato che, quando si affronta in classe questo tema, bisogna fare attenzione a non innescare, proprio negli alunni adottati, percezioni di estraneità riportando la loro appartenenza ad una cultura che forse non gli appartiene realmente, o che non gli appartiene come ci si aspetterebbe. Chi ha storie di lunga istituzionalizzazione ha un’esperienza del proprio Paese di origine molto Preghiamo gli Ab bona ti e Lettor i particolare, come anche chi è stato adottato in giodi ser vir si della posta elettronica: vanissima età può non avere ricordi coscienti di inf o@g irg enti.it dove è nato e vissuto solo - per acquistare i volumi delle collane pochi mesi. Certamente bisogna non assimilare le necessità degli alunni adottati internazionalmente a quelle degli alunni e arrivati per immigrazione. É dunque opportuno, in progetti interculturali attuati in classe, non porre - per a b bonar si a il minore adottato al centro dell’attenzione con domande dirette, ma piutL a R iv i s ta de l la Sc uo la tosto creare condizioni facilitanti affinché egli si - per inviare lettere e ar ticoli senta libero di esporsi in prima persona se e quando lo desidera. Bisogna ************** tener presente che i minoPer la vostra corrispondenza: ri adottati possono avere un’accentuata ambivalen- sito internet: www.girgenti.it za nei confronti del Paese d’origine e della loro sto- La Rivista della Scuola: Viale Andrea ria preadottiva, con alternanza di fasi di identificaDoria 10 - 20124 MILANO zione e di rifiuto che vanno rispettate. tel. 02/669 2195 - fax 02/6698 3333 “A “ A gg gg iioo rrnn aa rr ss ii”” ““ SS cc uu oo llaa D Du u ee m m iill aa ”” La R iv i s ta de l la Sc uo la RIVISTA DELLA SCUOLA 24 Anno XXXVI, 1-28 febbraio 2015, n. 6 Questa borsa contiene tutti gli 11 volumi della collana “Aggiornarsi”, scontati al 40%: € 89,00 anziché € 115,39 Per riceverli fare versamento di € 89,00 tramite conto corrente postale intestato a La Rivista della Scuola Viale Andrea Doria 10 - 20124 Milano Spese postali di spedizione a nostro carico