Piano Offerta Formativa - Istituto Comprensivo Briatico

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Piano Offerta Formativa - Istituto Comprensivo Briatico
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
ISTITUTO COMPRENSIVO BRIATICO
Scuola dell’Infanzia – Primaria –Secondaria di 1° grado
Via Cocca – Briatico – Tel. 0963/391371 – C.F.96012550792 Cod. Mecc.VVIC823009 - E-Mail: [email protected]
Sito istituto: www.icbriatico.it
post.cert [email protected]
Piano
Offerta
Formativa
A. S. 2015/16
Dirigente Scolastico
Dott.ssa Rosaria GALLORO
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
1
INDICE
Parte Prima
PREMESSA
Riferimenti Normativi
Principi Ispiratori e finalità
Finalità educative (Mission)
Pagg.
3-5
Parte Seconda
CONTESTO AMBIENTALE
Lettura del Territorio
Aspetti economici
Pagg.
6-8
Parte Terza
ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO
Plessi Scolastici
Dirigente Scolastico & Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
Staff di Dirigenza
Incarichi e funzioni
Organigramma delle figure responsabili piano di emergenza e di evacuazione
Parte Quarta
AREA DIDATTICA
Curricolo Verticale d’Istituto: Indicazioni nazionali
Curricolo Obbligatorio e Opzionale
Finalità Formative, Educative e Didattiche
Le Otto Competenze chiave
Traguardi per lo sviluppo delle Competenze
Il Profilo dello Studente
Parte Quinta
COMUNICAZIONE & PROGETTAZIONE
Rapporti Scuola- Famiglia
Accoglienza *
RAV & POF
Valutazione *
Progetti di arricchimento dell’Offerta Formativa
Visite Guidate & Viaggi d’Istruzione *
Continuità & Orientamento
Piano di Aggiornamento & Formazione
Libertà d’Insegnamento
Criteri per la formazione delle classi
Criteri per l’assegnazione dei docenti alle classi
*Allegati:
-Piano d’Inclusione
-Protocollo di accoglienza alunni stranieri
-Piano Visite guidate & Viaggi d’Istruzione a.s. 2015/16
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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Pagg.
9-24
Pagg.
25-37
Pagg.
38-55
PREMESSA
Il Piano dell'offerta formativa è la carta d'identità della scuola: in esso vengono
illustrate le linee distintive dell'istituto, l'ispirazione culturale- pedagogica che lo muove, la
progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività.
L'autonomia delle scuole si esprime nel POF attraverso la descrizione:
 delle discipline e delle attività liberamente scelte della quota di curricolo loro riservata,
 delle possibilità di opzione offerte agli studenti e alle famiglie,
 delle discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo,
 delle azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle esigenze
degli alunni concretamente rilevate,
 dell'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività,
 dell'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi,
 delle modalità e dei criteri per la valutazione degli alunni e per il riconoscimento dei
crediti,
 dell'organizzazione adottata per la realizzazione degli obiettivi generali e specifici
dell'azione didattica,
 dei progetti di ricerca e sperimentazione.
La nostra scuola nel corso di questi anni ha saputo definire la sua identità che ha
esplicitato con un’offerta formativa sempre più ricca e al passo con i tempi e con le esigenze
della nostra società.
Nel definire il POF non siamo partiti da zero; abbiamo cercato di affinare i progetti già
avviati per aprire nuovi percorsi nell’ottica del miglioramento continuo.
Questo POF è il risultato di equilibri diversi ottenuto tenendo conto del contesto in cui
viviamo, della tradizione che costituisce il nostro percorso e dell’innovazione.
Siamo riusciti a delineare, attraverso programmi disciplinari ampi, diversificati,
articolati a seconda della realtà delle varie classi, un complesso percorso formativo che ci
impegna a coniugare gli obiettivi dell’Offerta Formativa con il Principio del Diritto alla Studio
a alla centralità dello studente.
Questo per noi significa disponibilità a supportare gli studenti in difficoltà, ma allo
stesso tempo non appiattimento dei contenuti e delle competenze.
In sostanza Inclusione ma anche merito, quindi ricerca della diversificazione come principio
fondamentale.
La scuola deve mantenere il suo ruolo di formazione dei futuri cittadini.
L’obiettivo primario resta quindi arricchire la formazione dei nostri studenti,
attraverso lo sviluppo delle competenze, favorendo la conoscenza di se stessi, l’orientamento,
valorizzando le attitudini e gli interessi nel rispetto del proprio stile di apprendimento.
Il POF -Piano dell'offerta formativa, è "il documento fondamentale costitutivo
dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione
curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano
nell'ambito della loro autonomia".
Non è da oggi che la società chiede alla scuola di rendere esplicite le proprie scelte
formative.
Le norme riguardanti la "carta dei servizi" prevedono già che la scuola elabori
un Progetto educativo d'istituto.
Esso è il documento che "contiene le scelte educative ed organizzative delle risorse e
costituisce un impegno per l'intera comunità scolastica.
Integrato dal regolamento d'istituto, definisce, in modo razionale e produttivo il piano
organizzativo in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli obiettivi
formativi elaborati dai competenti organi della scuola
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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L'esigenza di progettare un più generale Piano triennale dell'offerta formativa che
prenda atto dei bisogni formativi del territorio e tenga conto delle condizioni di erogazione
del servizio e delle risorse disponibili deriva alle scuole dalle nuove funzioni che l'autonomia
scolastica ha attribuito loro. Le istituzioni scolastiche possono infatti compiere adesso scelte
che investono la determinazione di alcune "quote" del curricolo e l'uso della flessibilità su
tutte le "quote" del medesimo curricolo. Si tratta, come è evidente, di un compito molto più
complesso per il quale, non a caso, è prevista la partecipazione di tutte le componenti.
Riferimenti normativi
- Articolo 3-33-34 Costituzione Italiana.
- Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo ciclo di Istruzione Settembre 2012.
- Normativa europea relativa all’Istruzione e, in particolare, la Raccomandazione del Parlamento Europeo 2006
relativa alle competenze chiave per l’apprendimento.
-ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento) del OMS.
-Legge n. 104 del 5/02/1992 -- Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone
diversamente abili.
- CCNL del 04/08/95 -- Introduzione del concetto di POF e nuovo rapporto di lavoro dipendente nella
Pubblica Amministrazione Scolastica.
- Legge 15/03/97 n. 59 Art. 21 -- Autonomia del sistema formativo (legge Bassanini).
- D.P.R. n. 233 del 18/06/98 -- Dimensione ottimale delle istituzioni scolastiche - O. M. n.3151911/94 -Disposizioni riguardanti la razionalizzazione della rete scolastica e l’istituzione di scuole e di
istituti di istruzione primaria, secondaria ed artistica per l’A.S. 1995/96.
- D.P.R. n. 249 del 24/06/98 -- Regolamento dello statuto delle studentesse e degli studenti della scuola
secondaria di primo grado.
- C.M. n. 352 del 7 agosto 1998 -- Documento di orientamento per il funzionamento degli istituti
Comprensivi della Scuola Materna Elementare e Media.
- Legge n. 440/97 - Dir. 252/98 – Dir. 132 del 20/05/99 e Legge 440 del 03/08/2000 n. 194
- Interventi prioritari e criteri per la ripartizione dei finanziamenti.
- Finanziamento Sperimentazione dell’ampliamento dell’Offerta Formativa.
- D.P.R. 275 del 08/03/99 -- Autonomia scolastica.
- Legge 20/01/99 n. 9 art. 1 -- Elevamento obbligo di istruzione.
- L .Q n. 30 del 2000 DPR 234 del 26-06-2000 -- Riordino dei cicli dell’istruzione.
- Legge costituzionale 18-10- 2001 n°3 -- Modifica del titolo V della Costituzione che ha attribuito alla Regione la
competenza legislativa in materia di istruzione e formazione professionale.
- Legge 28/03/2003 n. 53 -- Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’Infanzia e al Primo Ciclo
dell’Istruzione.
- D. L.gvo . 59 del 19/02/04 -- Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’Infanzia e al 1° ciclo
dell’Istruzione.
- D. M 28/12/2005 -- Ripristino del curricolo (quota del 20%).
- Nota Ministeriale 721/2006 -- Ribadisce l’Autonomia.
- Direttiva Ministeriale n. 68 del 3/08/2007. Indicazioni per il curricolo.
- DPR 235 del 21/11/2007 (Statuto delle studentesse e degli studenti Scuola Secondaria),art. 3 del DPR 235 del
21/11/2007 (Patto educativo di Corresponsabilità)
- D.L. n. 112 convertito in Legge n. 133 del 6/08/2008
-Mozione 1-00033 del 15/10/2008
- Art. 3 del D.L. 154 del 7/10/2008
- D.L. n. 137 del 1/09/2008 convertito in Legge n. 169 del 30/10/2008
- Legge n. 2 del 28/01/2009 Posta Elettronica Certificata.
- C.M. n. 10 del 23/01/2009
- DPR n° 81 del 20/03/2009 Riordinamento rete scolastica
- DPR n.122 del 22/06/2009 Regolamento valutazione alunni
- C.M. 4274 del 04/08/2009 Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità
- C.M. 5510 del 10/11/2009 Linee guida educazione motoria
- Decreti attuativi della Legge 170/2010 Linee guida dislessia.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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Principi ispiratori
Il nostro principio ispiratore si concretizza nell’essere comunità che aiuta l’alunno a
crescere, a maturare e a far proprie le conoscenze in un sapere organico in modo che si
trasformino in competenze permanenti (VISION)
Gli interventi devono essere adeguati :
 Alle caratteristiche degli alunni;
 Alle richieste delle famiglie
 Ai diversi contesti ambientali;
al fine di garantire a tutti gli alunni il proprio diritto allo studio ed il proprio “ successo
formativo “.
Finalità educative (Mission)
Le scelte educative della scuola, espresse nelle programmazioni dei Consigli di Classe e
negli interventi personalizzati, mirano a soddisfare i bisogni dell’alunno , al fine di
contribuire alla realizzazione della sua persona in tutta la sua complessità ed al
raggiungimento del successo scolastico.
Tali scelte si concretizzano nelle seguenti finalità:
 Rilevare, analizzare, definire i bisogni formativi dell’utenza e del territorio;
 Elaborare il piano come risposta della scuola ai bisogni emersi;
 Promuovere un efficace rapporto di comunicazione e collaborazione scuola- famigliaterritorio, valorizzando ogni sinergia;
 Individuare le linee guida delle attività curriculari, extracurriculari, integrative,
utilizzando opportunamente tutte le risorse e gli strumenti della scuola;
 Favorire tutte le iniziative atte a promuovere il conseguimento del successo formativo
e dell’integrazione;
 Prevenire e recuperare fenomeni di disagio, di dispersione e situazioni di handicap;
 Favorire l’integrazione e l’inserimento degli alunni stranieri;
 Predisporre adeguati strumenti di monitoraggio, verifica e valutazione del POF.
A tal fine la scuola intende fornire le chiavi per :
 Imparare a conoscere , per acquisire gli strumenti della conoscenza e della
comprensione;
 Imparare a fare , per essere capaci di agire creativamente nel proprio ambiente;
 Imparare a vivere insieme, per partecipare e collaborare con gli altri in tutte le
attività umane;
 Imparare ad essere, per sviluppare l proprie potenzialità e per agire in crescente
autonomia.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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Parte II
CONTESTO AMBIENTALE
Lettura del territorio
L’istituto comprensivo di Briatico , istituito nel 2000, si colloca nell’ordinamento
scolastico, quale istituto verticalizzato ( scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo
grado ) e raccoglie l’utenza del territorio dei comuni di Briatico e Zambrone. L’Istituto
Comprensivo così articolato, “crea le condizioni perché si affermi una scuola unitaria di base
che prenda in carico i bambini dell’età di tre anni e li guidi fino al termine del primo ciclo di
istruzione, e che sia capace di riportare i molti apprendimenti che il mondo oggi offre, entro
un unico percorso strutturante.
BRIATICO è un comune di 4.063 abitanti della provincia di Vibo Valentia, adagiato
sulle scogliere della Costa degli dei, da cui
dipendono le frazioni di Conidoni, Potenzoni,
Sciconi, Mandaradoni, San Costantino e San Leo. La
sua storia segnata da tragici terremoti l'ha portata
dall'antico borgo, Briatico Vecchio distrutto nel
1783, all'attuale sito.
La fondazione di Briatico è per tradizione
fatta risalire ai Locresi, al tempo del loro passaggio a
Hipponion. Le prime testimonianze certe
sull'esistenza di Briatico risalgono al XII secolo
quando Ruggero il Normanno, in una bolla
riguardante la fondazione della diocesi di Mileto, accennò al piccolo centro di Euriatikon
(l'attuale Briatico). Di Briatico Vecchio, che sorgeva su un colle alla destra della fiumara
Murria, distrutto dal sisma del 1783, rimangono i ruderi del Castello medievale fatto edificare
da Ferdinando Bisbal e dell'antico centro abitato, che all'epoca contava 12 chiese, 3 conventi e
aveva un'enorme importanza storico-culturale.
Sulla spiaggia restano solo due delle 5 Torri del sistema difensivo antiturco:
 la Rocchetta, alta torre di vedetta costiera a pianta pentagonale, costruita in origine
dai greci, ricostruita dai romani, venne rimaneggiata in epoca medievale;
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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 Torre Sant'Irene, eretta dal governo vice Reale Spagnolo a vedetta contro le
incursioni barbaresche.
Sono stati trovati resti di epoca preistorica come terrecotte, nonché altri utensili in
selce ed ossidiana, un vaso con dentro resti umani ed un ricco corredo comprendente un
pendente di cristallo in rocca, grani di ambra ed uno di corniola con delle incisioni. Si
tratterebbe di un insediamento umano risalente all'età del rame.
Poi anche necropoli romane di età imperiale e avanzi di un complesso edilizio (forse
terme) anch'essi di età imperiali. Lungo la valle del Murria vi sono grotte eremitiche
medievali, alcune delle quali denominate "Grotte delle fate".
Del Convento dei Padri Domenicani fondato nel 1498 e della chiesetta di Santa Maria
del Franco di età normanna (sec. XI) distrutti dal terremoto del 1783, rimangono poche
vestigia.
Della chiesa di Santa Maria del Franco è la statua della compatrona di Briatico, la
Madonna Immacolata (anticamente S. Maria del Ginocchio), statua spagnola seicentesca di
meravigliosa fattura.
Dal duomo di San Nicola, anch'esso ormai rudere, viene invece la bellissima tela di San
Nicola dipinta nel '600 da Tommaso di Florio, pittore vibonese, e un crocefisso
quattrocentesco.
Tutte queste opere sono oggi conservate nella chiesa matrice dedicata al patrono San Nicola.
Briatico ha dato i natali a Cola da Briatico, l'unico cartografo dell'Italia meridionale
anteriormente al '500; agli Angherà (l'arciprete Domenico, Potenzoni 1803/napoli 1881, ed il
serg. Francesco, Potenzoni 1820/Legnano 1879) ed ai fratelli Pannaci (Domenico, avvocato, e
Luigi, architetto), patrioti liberali e repubblicani affiliati alla massoneria e ad altri circoli
segreti rivoluzionari, che combatterono nei moti insurrezionali calabresi del 1847/1848,
contribuendo attivamente ai successivi eventi fino all'unificazione italiana.
Raffaele Lombardi Satriani, uno dei più importanti etnografi studiosi e cultori delle
tradizioni popolari calabresi, che ci ha lasciato una grande quantità di opere sull’argomento; a
Nicolò Antonio Gravazio, giureconsulto a Napoli che scrisse opere di carattere forense;
studiosi della storia briaticese Domenico La Torre e Alfonso Prostamo.
A San Costantino di Briatico vive Toni Scarmato, astronomo di fama internazionale
conosciuto soprattutto per la scoperta della cometa numero 1000 nelle immagini SOHO
(NASA-ESA).
Il comune di ZAMBRONE con le sue frazioni di San Giovanni, Daffinà e Daffinacello si
estende su una superficie di 14,36 km². Il territorio ordinato a terrazzamenti si presenta con
valli e profonde incisioni fluviali. Dal punto di vista
paesaggistico Zambrone è caratterizzato dalla varietà
degli ambienti marini e dal litorale che passa
repentinamente dalle lunghe e basse spiagge alle
scogliere granitiche come punta Capo Cozzo. Fa parte
della Costa degli dei, un tratto di litorale ricadente
nella provincia di Vibo Valentia.
Le sue origini risalgono al 1310 quando gli abitanti di
Aramoni vennero scacciati dalle pianure del Monte
Poro per ordine di Roberto d'Angiò e si rifugiarono
sulla costa presso la fiumara Potame. Secondo altre
notizie storiche, il paese venne creato attorno al 1300 quando le continue incursioni dei pirati
saraceni portarono gli abitanti di San Giovannello a spostarsi nell'attuale posizione del paese.
Gli ultimi ritrovamenti archeologici, presso il sito di Zambrone scalo hanno portato alla
luce numerosi reperti di manufatti Chopper (utensile), si tratta di un primitivo strumento
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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ottenuto mediante scheggiatura della pietra per ottenere un lato tagliente. Questi reperti
risalgono a circa 800.000 anni fa.
Di importanza storica e monumentale sono la chiesa di San Carlo Borromeo e il mulino
Zilui mentre nella frazione San Giovanni sono presenti resti di fossili come conchiglie tipiche
dei mari tropicali e parti scheletriche di mammiferi marini. La costa di Zambrone comprende
alcune spiagge di interesse turistico e naturalistico.
Aspetti economici e sociali
L'agricoltura è legata a prodotti tipici locali come la cipolla rossa di Tropea. La pesca è
anche attiva, ma non a livelli. L'indice di disoccupazione è, però, abbastanza alto.
Il territorio risulta quasi totalmente privo di risorse formative e di opportunità di
promozione socio-culturali, dal momento che sono assenti musei, cinema, teatri e sale
musicali, strutture ed organismi di aggregazione sociale. Le uniche risorse che garantiscono
un sufficiente livello di fruibilità sono l’ A.N.A.P, l’oratorio San Nicola, l’associazione culturale
“Dopo Mamma e Papà”, che promuove ed organizza attività ludico-ricreative e condivide le
problematiche che investono i nuclei familiari dei bambini e degli adulti disabili. A San
Costantino è presente l’associazione musicale “Eleutheria”.
Secondo i dati ISTAT al 13 ottobre 2015 i cittadini stranieri residenti sono 177. Le
nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della
popolazione residente sono:
 Romania 48
 Bulgaria 35
 Ucraina 22
 Malta 2
 Marocco 18
 Polonia 13
Questa peculiarità ambientale e sociale mette dunque in evidenza difficoltà quali:

Disagio sociale di molte famiglie che sempre di più delegano alla scuola la risoluzione
di problemi non esclusivamente didattici;

Problemi economici di una parte, sempre maggiore, dell’utenza;

Il nuovo sociale della scuola da integrare e far convivere con il significato tradizionale
della funzione scolastica.
Contemporaneamente le aspettative nei confronti dell’istituto restano alte: dalla
promozione delle abilità sociali, all’essere al passo con i tempi, utilizzando strumenti adeguati,
all’essere in grado di fornire risposte e risolvere problemi.
La scuola, in collaborazione con la famiglia, intende dare il suo contributo per fornire
risposte a quelli che sono individuati come bisogni fondamentali degli allievi intesi come:
Essere accettato, considerato, stimato
Sentirsi appartenente ad un gruppo
Dare e ricevere amicizia ed affetto
Comunicare ed essere ascoltato
Essere soggetto autonomo
Esprimere le proprie capacità
Essere portatore di diritti
Essere consapevole dei propri doveri
Essere capace di fare scelte significative
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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Parte III
ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO
Plessi scolastici
Scuola dell’Infanzia
Comune di Briatico
Sciconi
San Costantino
San Leo (Briatico)
Paradisoni
Comune di Zambrone
Zambrone
San Giovanni
Daffinà
Alunni: 113
Scuola Primaria
Comune di Briatico
Briatico (Potenzoni)
Paradisoni
San Costantino
Comune di Zambrone
Zambrone
Daffinà
San Giovanni
Alunni: 256
Scuola Secondaria di Primo Grado
Comune di Briatico
Briatico
Comune di Zambrone
Zambrone
Alunni: 146
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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Dati Tecnico/Strutturali
[email protected] Tel. 0963 391371
Uffici
Laboratori
Aule
Biblioteca
Spazi Interni
Spazi Esterni
Servizi
D.S./ D.S.G.A./ Amministrativi
Matematico-Scientifico/ Musicale/ Linguistico cinematografico/ Formazione
Docenti/ LIM
6 ambienti per la didattica di classe

Sala piano terra
Pagoda/ Campo Sportivo Polivalente/ Cortile

F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
10
Dati Tecnico/Strutturali
Laboratori
Aule
Spazi Esterni
Servizi
LIM
12 ambienti per la didattica di classe
Cortile

F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
11
Laboratori
Aule
Spazi interni
Spazi Esterni
Servizi
Dati Tecnico/Strutturali
Tel. 0963/392070
Aula multimediale - LIM
4 ambienti per la didattica di classe
Salone/mensa
Cortile

F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
12
Aule
Spazi interni
Spazi Esterni
Stanza blindata
Servizi
Aule
Spazi interni
Spazi Esterni
Stanza blindata
Servizi
Scuola dell’Infanzia - Dati Tecnico/Strutturali
Tel.
2 ambienti per la didattica di classe
Salone/mensa
Cortile


Scuola dell’Infanzia - Dati Tecnico/Strutturali
Tel.
2 ambienti per la didattica di classe
Salone/mensa
Cortile


F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
13
Laboratori
Aule
Spazi interni
Spazi Esterni
Servizi
Dati Tecnico/Strutturali
Tel.
Aula multimedialeLIM
5 ambienti per la didattica di classe
Salone/mensa
Giardino

F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
14
Laboratori
Aule
Spazi interni
Spazi Esterni
Palestra
Servizi
Aule
Laboratorio
Spazi interni
Spazi esterni
Palestra
Aule
Spazi interni
Spazi esterni
Palestra
Scuola dell’Infanzia - Dati Tecnico/Strutturali
Tel. 0963/392070
Aula multimediale - LIM
2 ambienti per la didattica di classe
Atrio – Aula multiuso (mensa/video)
Cortile
 (utilizzo comune Infanzia/Primaria/Secondaria)

Scuola Primaria - Dati Tecnico/Strutturali
Tel.
5 ambienti per la didattica di classe
Informatica - Lim
Atrio - Aula multiuso (mensa/video)
Cortile
 (utilizzo comune Infanzia/Primaria/Secondaria)
Scuola Secondaria di I grado- Dati Tecnico/Strutturali
5 ambienti per la didattica di classe
Atrio - Aula multiuso (mensa/video)
Cortile
 (utilizzo comune Infanzia/Primaria/Secondaria)
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
15
Laboratori
Aule
Spazi interni
Spazi Esterni
Aula blindata
Servizi
Dati Tecnico/Strutturali
Tel.
Aula pittorico-grafico
4 ambienti per la didattica di classe
Salone/mensa
Giardino


F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
16
Dati Tecnico/Strutturali
Tel.
Laboratori
Aule
Spazi interni
Spazi Esterni
Aula blindata
Servizi
Informatica
4 ambienti per la didattica di classe
Atrio/ Mensa
Cortile


F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
17
Aule
Spazi interni
Spazi Esterni
Servizi
Dati Tecnico/Strutturali
Tel.
2 ambienti per la didattica di classe
Atrio/ Mensa
Cortile

Aule
Spazi interni
Spazi Esterni
Servizi
Dati Tecnico/Strutturali
Tel.
1 ambiente per la didattica di classe
Atrio/ Mensa
Cortile

F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
18
DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott.ssa GALLORO Rosaria
Legale rappresentante dell’Istituto. Ha la responsabilità in ordine alla direzione, al
coordinamento, alla promozione, alla valorizzazione delle risorse umane e professionali ed
alla gestione di quelle finanziarie e strumentali.
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI
PRESTIA LAMBERTI Luigi Antonio
Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne
cura l’organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e
verifica dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati e agli indirizzi impartiti al
personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze. Svolge con autonomia operativa e
responsabilità diretta attività di istruzione, predisposizione e formalizzazione degli atti
amministrativi e contabili ,funzionario delegato ufficiale rogante e consegnatario dei beni
mobili.
STAFF DI DIRIGENZA
1 ° Collaboratore Prof.ssa CARNOVALE Caterina
Docente individuata dal DS, esercita la funzione direttiva in sua assenza o in
concomitanza di impegni. Coordina i Collaboratori, i Fiduciari, Coordinatori, Commissioni di
lavoro e attività di Formazione/Aggiornamento . Cura i rapporti con la Direzione
Amministrativa, gli operatori scolastici, gli alunni e le famiglie.
2 ° Collaboratore ins. ROMANO Carmela Rita
Docente individuata tra i tre ordini di scuola ( Infanzia, Primaria, Secondaria di 1 ° )
che costituiscono l’istituto, coadiuva il DS nella gestione della Scuola e su funzioni
appositamente delegate.
INCARICHI E FUNZIONI
Responsabili di plesso & Coordinatori
Docenti che nell’ambito del plesso di servizio svolgono per conto e su delega del DS
funzioni di coordinamento organizzativo e didattico.
Scuola dell’Infanzia
Responsabili di plesso
Coordinatori consigli di intersezione/sezione
SCICONI
SAN COSTANTINO
PARADISONI
ZAMBRONE
SAN GIOVANNI
DAFFINÀ
GRADIA Anna Maria
NADILE Maria Antonia
CARNOVALE Rosetta
MONDELLA Fortunata
BONAVOTA Maria Giuseppina
TRIPODI Francesca
Scuola Primaria
Responsabili di plesso
Coordinatori consigli di interclasse
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
19
POTENZONI
SAN COSTANTINO
PARADISONI
ZAMBRONE
SAN GIOVANNI
DAFFINA’
SCORDAMAGLIA Maria Elisabetta
PIERGALLINI Patrizia
CARTELLÀ Domenica
CARROZZO Maria Antonia
VECCHIO Ottavia
VECCHIO Maria Grazia
Scuola Secondaria di I grado
Responsabili di plesso
BRIATICO
ZAMBRONE
CARNOVALE Caterina
CIRIANNI Rosaria
Coordinatori di classe
BRIATICO
1 A
2A
3A
1B
COORDINATORE
GRASSO Maria Antonia
LOMBARDO Maria Annunziata
ROMBOLÀ Francesco
PETRACCA Antonio
ZAMBRONE
1A
2 A
3A
COORDINATORE
DI TARSIA Maria Rosaria
LA RUFFA Maria Antonietta
ZAPPONE Maria Teresa
Funzioni strumentali
Sono assegnate in relazione alla consistenza e complessità dell’istituto. Vengono attribuite
dal Collegio dei Docenti per contribuire alla realizzazione del PTOF e si distinguono per aree:
 AREA 1: Realizzazione e gestione del PTOF - GRASSO Maria Antonia
 AREA 2 : Autovalutazione di istituto - CARTELLÀ Domenica
 AREA 3 : Disagio & Disabilità - DEL VECCHIO Eugenia
 AREA 4 : Uscite didattiche & Viaggi d’ istruzione - PATA Francesco e GRADIA Anna Maria;
 AREA 5 : Continuità & Orientamento LOMBARDO Margherita
Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (R.S.P.P.)
Vigila sulla sicurezza della popolazione scolastica, sulla salubrità degli ambienti e
coordina gli addetti alla sicurezza dei vari Plessi, curando le prove di evacuazione. Aggiorna
continuamente il DVR secondo il D.lgs 81/2008 e. s. m. i
Addetti alla sicurezza
Individuati in numero di tre per Plesso, vigilano sulla sicurezza della popolazione
scolastica e sulla salubrità degli ambienti.
Personale - ATA Amministrativi
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
20
Prestano servizio nella sede centrale dell’istituto organizzate in tre aree: Area Alunni,
Personale e Amministrazione/Contabilità. Svolgono attività lavorativa complessa con
autonomia operativa e responsabilità diretta nella definizione e nell’esecuzione degli atti a
carattere amministrativo- contabile di ragioneria ed economato, con l’ausilio di supporti
informatici.
Personale ATA - Collaboratori scolastici
Prestano servizio nei vari Plessi dell’Istituto e sono chiamati ad assolvere mansioni di
pulizia dei locali, vigilanza e supporto agli alunni , prestando ausilio materiale alunni
diversamente abili. Collaborano inoltre con i docenti e il personale di segreteria.
Rappresentanze Sindacali Unitarie (R.S.U.)
Elette dal personale scolastico sono titolari della contrattazione con il DS a livello di
Istituzione Scolastica, relativamente all’organizzazione della scuola, alla gestione del
personale e delle risorse disponibili.
Commissioni e/o Gruppi di lavoro / Referenti
Per poter realizzare in modo adeguato la propria Offerta Formativa, l’istituto si è dato
una forma organizzativa basata su commissioni e gruppi di lavoro. Le Commissioni sono
costituite da docenti di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria. Le commissioni e i gruppi
di lavoro vengono costituiti sulla base della disponibilità individuale e vengono deliberati nel
“Collegio Unitario”.
I Componenti svolgono i compiti di seguito elencati:
 Partecipano attivamente alla progettazione, realizzazione, valutazione e
documentazione degli ambiti per i quali sono stati nominati;
 Presenziano agli incontri che vengono stabiliti;
 Per i docenti referenti e /o coordinatori e che fanno parte delle Commissioni è previsto
un riconoscimento economico dal Fondo d’Istituto.
Per l’anno scolastico 2015/2016 sono state designate le seguenti commissioni e/o gruppi
di lavoro/ referenti:
DIPARTIMENTI
DISCIPLINARI
SECONDARIA I GRADO
REFERENTE SOSTEGNO
REFERENTE INVALSI
RAV
G.I.O. ( Gruppo Interno Operativo )
VALUTAZIONE DOMANDE FF. SS
COMITATO DI VALUTAZIONE
SCUOLA ZAPPONE Maria Teresa, LOMBARDO Maria
Annunziata, CARNOVALE Caterina, FANELLO
Mario
DEL VECCHIO Eugenia
GRASSO Maria Antonia
CARNOVALE Caterina, GRASSO Maria
Antonia , CARTELLÀ Domenica
ROMANO Carmela Rita, DEL VECCHIO
Eugenia
D.S. GALLORO Rosaria, CARNOVALE Caterina,
ROMANO Carmela Rita
D.S. GALLORO Rosaria
Docenti: CARNOVALE Caterina, DITTO Fabio
A., SCORDAMAGLIA Maria Elisabetta;
Genitori: COSTANZO Laura, LA ROCCA
Giuseppina;
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
21
COMMISSIONI LEGATE ALLE AREE FFSS
Componente Esterno: CAPRIA Alberto
 AREA 1: Realizzazione e gestione del
PTOF
 AREA 2 : Autovalutazione di istituto
 AREA 3 : Disagio & Disabilità
 AREA 4: Visite guidate & Viaggi
d’ istruzione
 AREA 5 : Continuità & Orientamento
ORGANIGRAMMA DELLE FIGURE RESPONSABILI
PIANO DI EMERGENZA & DI EVACUAZIONE
(D. Lgs 81/06 e seguenti modifiche e integrazioni)
BRIATICO
ZAMBRONE
CARNOVALE Caterina
CIRIANNI Rosaria
POTENZONI
SAN COSTANTINO
PARADISONI
ZAMBRONE
SAN GIOVANNI
DAFFINÀ
SCORDAMAGLIA Maria Elisabetta
PIERGALLINI Patrizia
CARTELLÀ Domenica
CARROZZO Maria Antonia
VECCHIO Ottavia
VECCHIO Maria Grazia
SCICONI
SAN COSTANTINO
PARADISONI
ZAMBRONE
SAN GIOVANNI
DAFFINÀ
GRADIA Anna Maria
NADILE Maria Antonia
CARNOVALE Rosetta
MONDELLA Fortunata
BONAVOTA Maria Giuseppina
TRIPODI Francesca
OO.CC.
Durata
Tre Anni
Organo
Consiglio di Istituto
Presidente: 1Genitore
1 Anno
Consiglio di
Intersezione
(Scuola dell Infanzia)
Composizione
-DS
- 8 docenti
- 8 genitori
- 2 ATA
Funzioni
- Fissa gli indirizzi generali
per le attività della scuola;
- Adotta il POF elaborato dal
Collegio Docenti;
- Adotta il Regolamento di
Istituto;
 - Delibera il programma
annuale
- Docenti delle - Formula proposte in
sezioni
ordine all’azione educativa- Rappresentante didattica
dei genitori
- Agevola ed estende i
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
22
Consiglio di Interclasse
(Scuola Primaria)
Consiglio di Classe
(Scuola Secondaria
1°grado
- Docenti delle rapporti tra docenti,
classi
genitori e alunni
- Rappresentante
dei genitori
- Docenti delle
classi
- 4 Rappresentanti
dei genitori
Consiglio d’Istituto AA.SS. 2015/16 – 2016/17 – 2017/18
D.S.
Dott.ssa Galloro Rosaria
Presidente C. di I.
Vecchio Ottavia
COMPONENTE GENITORI
Bonavena Maria Carmela
Taccone Marianna
Vecchio Ottavia
Sorrentino Francesca
Iannello Carla M. D
Muggeri Domenico
Russo Antonella
Gentile Nicolina
COMPONENTE DOCENTI
Romano Carmela Rita
Carnovale Caterina
Ditto Fabio A.
Gradia Anna Maria
Vecchio M. Grazia
Boragina Rosaria
Lombardo Margherita
Cartellà Domenica
COMPONENTE ATA
Prestia Lamberti Luigi A.
Rizzo Aurora
Russo Antonella
GiuntaGentile
Esecutiva
AA.SS. 2015/16 – 2016/17 – 2017/18
Nicolina
Presidente
D.S.
Dott. Galloro Rosaria
D.S.G.A.
Prestia Lamberti Luigi A.
COMPONENTE A.T.A.
Assistente
Amministrativa
Rizzo Aurora
COMPONENTE DOCENTE
Carnovale Caterina
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
23
COMPONENTE GENITORI
???????
Risorse


PROFESSIONALI
Docenti interni
Esperti esterni




ECONOMICHE
Fondo dello Stato PA
Fondo d’Istituto
Fondi strutturali PON e POR
Finanziamenti di enti pubblici o privati
Strategie


PROGETTUALITÀ
Progetti
provinciali, 
regionali;
Attività organizzate in 
collaborazione con altre 
scuole
FLESSIBILITÀ
Dell’orario
delle 
discipline;

Dell’orario dei docenti;

Del gruppo classe


ORGANIZZAZIONE
Attività di arricchimento;
Attività di recupero;
Sostegno, integrazione,
potenziamento;
Percorsi a classi aperte;
Attività laboratoriali
Attività








Attività curriculari: Campi di Esperienza/Aree Disciplinari
Attività opzionali : recupero, consolidamento, valorizzazione delle eccellenze, attività
laboratoriali;
Attività di arricchimento dell’offerta formativa;
Uso delle nuove tecnologie ( computer,internet, strumenti musicali elettronici, LIM);
Escursioni e lavoro sul campo;
Utilizzo della biblioteca di plesso;
Attività con esperti interni ed esterni,
Esperienze sul territorio
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
24
Parte IV
AREA DIDATTICA
INDICAZIONI NAZIONALI & CURRICOLO VERTICALE D’ISTITUTO
Secondo quanto previsto e coerentemente con gli obiettivi generali del sistema educativo
nazionale e con le esigenze del territorio, l’articolazione delle attività didattiche e formative
viene distinta in due grandi aree:
 Area obbligatoria fondato sull’apprendimento degli alfabeti di base, fondamentali per
l’acquisizione delle competenze;
 Area opzionale basata su una diversificata offerta didattico- educativa in funzione delle
risorse dell’istituto.
Tale organizzazione dei percorsi didattici consente di :
 Perseguire l’approfondimento dei saperi;
 Favorire lo sviluppo delle competenze linguistiche, storico-geografiche, artisticheespressive, matematiche – scientifiche, tecnologiche e creative;
 Valorizzare le specifiche abilità e attitudini;
 Agevolare l’integrazione degli alunni.
CURRICOLO OBBLIGATORIO & OPZIONALE
Area obbligatoria
SCUOLA DELL’INFANZIA
CAMPI DI ESPERIENZA
COME DA INDICAZIONI DEL CURRICOLO
DECRETO MINISTERIALE 31/07/2007
SCUOLA PRIMARIA
DISCIPLINE
COME DA INDICAZIONI DEL
CURRICOLO
DECRETO MINISTERIALE 31/07/2007
SCUOLA SECONDARIA
DISCIPLINE
COME DA INDICAZIONI DEL
CURRICOLO
DECRETO MINISTERIALE 31/07/2007
Il sé e l’altro
Cittadinanza e Costituzione
Storia
Cittadinanza e Costituzione
Storia
I discorsi e le parole
Italiano
Lingua Inglese
Italiano
Lingua Inglese
Lingua Francese
La conoscenza del mondo
Geografia
Matematica
Scienze
Tecnologia
Geografia
Matematica
Scienze
Tecnologia
Immagini suoni e colori
Arte e Immagine
Musica
Arte e Immagine
Musica
Il corpo e il movimento
Educazione Fisica
Educazione Fisica
Religione Cattolica
Religione Cattolica
Religione Cattolica
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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Area opzionale - Indirizzo musicale
Il curricolo attraverso percorsi e specifici progetti, si arricchisce di attività opzionali per
le famiglie e obbligatorie per la scuola, che favoriscono le situazioni di apprendimento e la
personalizzazione dei processi educativi. Tali attività saranno finalizzate al raggiungimento
degli obiettivi formativi anche mediante azioni di rafforzamento e approfondimento.
L’indirizzo musicale è una prerogativa specifica dell’Istituto Comprensivo di Briatico e
attraverso, lezioni individuali e d’insieme, tende ad arricchire la crescita dell’alunno e ad
affinarne l’armonia personale e la sensibilità artistica. L’indirizzo musicale presente nella
Scuola Secondaria di primo grado è ormai una realtà conosciuta e consolidata nel territorio.
Tale riconoscimento è stato costruito, nel corso degli ultimi anni, attraverso la formazione
dell’Orchestra “Oh Musica”, le cui esibizioni dal vivo (Concerti di Natale, Concerti di Fine Anno,
Concerto per manifestazioni), hanno ricevuto ampi consensi, tanto da far registrare un
sensibile aumento di iscrizioni ai corsi di strumento. L’Orchestra ha partecipato a vari
Concorsi musicali nazionali e internazionali ottenendo significativi riconoscimenti.
Nell’ambito di una società che cambia e si rinnova continuamente, gli operatori della scuola
devono trovare nuove e più efficaci strategie educative e didattiche e le attività di strumento
musicale della nostra scuola, oggi sono un esempio concreto di insegnamento flessibile,
aderente alle nuove realtà sociali.
La pratica strumentale, infatti persegue obiettivi trasversali di assoluto valore
formativo, come l’autostima, l’autocontrollo, lo sviluppo dei processi logici, la socializzazione,
il rispetto degli altri e delle loro diversità, la conoscenza del sé ,lo sviluppo di un senso critico
rispetto all’evento musicale, la capacità di non apparire ma di essere, garantendo una crescita
più armoniosa e consapevole ricca di stimoli e contenuti.
Per accedere ai corsi è necessario sostenere una prova orientativo- attitudinale che tiene
conto della predisposizione fisica e musicale, delle preferenze individuali dell’alunno e della
disponibilità dei posti, come previsto dalla normativa vigente in materia. L’iscrizione va
effettuata contestualmente alla compilazione della domanda per accedere alla prima classe
della Scuola Secondaria di primo grado.
Le nostre classi musicali sono:
sede di Briatico : violino, pianoforte, chitarra e flauto traverso;
sede di Zambrone : violoncello, clarinetto, corno e flauto traverso.
Il corso si svolge in ore pomeridiane obbligatorie secondo il seguente schema:
 Lezioni individuali e/o per piccoli gruppi con ascolto partecipativo
 Teoria, lettura musicale e musica d’insieme.
FINALITÀ FORMATIVE, EDUCATIVE E DIDATTICHE
La nostra scuola persegue le sue finalità formative, educative e didattiche tenendo
conto delle caratteristiche del bacino d’utenza, con l’intento di valorizzarne gli aspetti positivi,
conoscere ed affrontare gli eventuali problemi. Il contratto formativo attraverso il quale le
finalità vengono perseguite impegna tutte le componenti: docenti, alunni e genitori, al fine di:
 Conoscere gli obiettivi didattici del curriculum scolastico e le fasi del percorso didattico
predisposto per conseguirli;
 Comprendere i criteri di valutazione dei risultati;
 Esprimere pareri e proposte, partecipare alle scelte e collaborare alle attività didattiche.
I tempi e le modalità con cui si esplica il contratto formativo sono dati dal seguente
progetto educativo e dalle successive verifiche sul campo che verranno effettuate dagli Organi
Collegiali.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
26
Formare l’individuo stimolando lo sviluppo cognitivo ed affettivo affinché la coscienza
di sé e del proprio rapporto con il mondo esterno.
Sviluppare l’identità sociale aiutando l’alunno ad acquisire un’immagine articolata
della realtà attraverso l’accettazione degli altri, il rispetto dell’ambiente e la presa di coscienza
delle regole della vita comunitaria.
Favorire l’orientamento portando l’alunno a conoscere se stesso, le proprie inclinazioni
e capacità e a valutare il livello delle proprie prestazioni; questo al fine di condurlo ad operare
delle scelte consapevoli nell’immediato e nel proprio futuro, coadiuvato in ciò da adeguati
percorsi di recupero delle abilità di base e di potenziamento delle capacità possedute;
Favorire la formazione di una mentalità flessibile e progettuale affinché l’alunno possa
operare in modo costruttivo ed efficace nella realtà che lo circonda.
Ogni insegnante tenderà al raggiungimento degli obiettivi su indicati attraverso
un’impostazione educativa e didattica coerente. Si partirà nel limite del possibile da situazioni
concrete, legate alle esigenze, interessi ed esperienze degli alunni per far conoscere gli
obiettivi predisposti da raggiungere alla fine delle unità di lavoro.
E’ bene abituare gli allievi a porsi dei problemi e a prospettare delle soluzioni
rielaborando in modo critico le conoscenze e integrandole con il patrimonio culturale già
posseduto. La collaborazione tra alunni e l’insegnante andrà potenziata dove possibile anche
con il lavoro di gruppo. Il metodo di studio verrà appreso e consolidato attraverso lo studio in
classe e la pianificazione personale delle ore di studio e di lavoro ; il metodo va continuamente
verificato. In particolare per le singole classi si prevede di:
 Rilevare la situazione di partenza del gruppo classe relativamente alla preparazione di
base, agli interessi, alle capacità, alla partecipazione, alla socializzazione, allo stile
cognitivo della classe;
 Coinvolgere gli alunni attraverso la consapevolezza degli itinerari globali, parziali e dei
progetti didattici ed educativi;
 Coinvolgere tutti i soggetti interessati all’azione educativa ( docenti , genitori, studenti)
nella consapevolezza delle finalità che la scuola si propone, dei mezzi e dei criteri con cui
si intende operare e dei metodi e strumenti di valutazione;
 Motivare il lavoro scolastico in modo che l’alunno lo viva utile a se e alla comunità
scolastica nel suo insieme;
 Programmare seguendo i ritmi di apprendimento della classe con interventi di
potenziamento e di recupero secondo le necessità individuali e nel rispetto dello
cognitivo;
 Stimolare il lavoro di gruppo assegnando compiti specifici e responsabilità individuali;
 Coordinare con coerenza i vari insegnamenti sia nella scelta di atteggiamenti e stili
comuni, sia nell’organizzazione dei contenuti.
LE OTTO COMPETENZE CHIAVE
L’Istituto Comprensivo fa proprie le otto competenze – chiave ( Raccomandazioni del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006) di seguito riportate, in quanto
ritiene che sia compito specifico della scuola promuovere interventi formativi affinché le
caratteristiche individuali di ogni alunno e le sue capacità diventino competenze necessarie
allo sviluppo della persona e per l’esercitazione di una cittadinanza attiva, all’interno di una
società democratica.
La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare
concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale che scritta e di interagire
adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti
culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
27
La comunicazione nelle lingue straniere condivide essenzialmente le principali
abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua. La comunicazione nelle lingue
straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello
di padronanza di un individuo varia inevitabilmente tra le quattro dimensioni ( comprensione
orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta ) e tra le diverse lingue e
a seconda del suo retroterra sociale e culturale, del suo ambiente ed interessi.
La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità ad
usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci
circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su
fatti comprovati.
La competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale conoscenza
e metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani. La
competenza in campo scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti
determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.
La competenza matematica è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero
matematico per risolvere una seria di problemi in situazioni quotidiane. Partendo da una
solida padronanza delle competenze aritmetico- matematiche, l’accento è posto sugli aspetti
del processo e dell’attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica
comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità ad usare modelli matematici di
pensiero ( pensiero logico e spaziale ) e rappresentazione ( formule, modelli, schemi, grafici,
rappresentazioni ).
Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità che riguardano la capacità di una persona
di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività. L’innovazione e l’assunzione di
rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. E’
una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera
domestica e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto
in cui operano e a poter cogliere le opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le
abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno, coloro che avviano o
contribuiscono ad un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la
consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo. Consapevolezza ed espressione
culturale riguarda l’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in
un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la
letteratura e le arti visive.
La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito
critico le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la
comunicazione. Essa implica abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (TIC):l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre,
arricchire, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti
collaborative tramite internet.
Le competenze sociali e civiche includono competenze personali, interpersonali e
interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di
partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita
in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La
competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile
grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture socio-politiche e all’impegno ad una
partecipazione attiva e democratica.
Imparare ad imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il
proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni,
sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del
proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
28
disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa
competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e
abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a
imparare fa sì che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e
dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di
contesti: a casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione a scuola . La motivazione e la
fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
(STANDARD DI APPRENDIMENTO)
Scuola dell’ infanzia - L’organizzazione generale e didattica è intesa come
predisposizione di un accogliente e motivante ambiente di vita, di relazioni e di
apprendimento attraverso lo svolgimento di attività libere, strutturate e differenziate e
mediate dai docenti, in un clima sereno e caratterizzato da tempi distesi.
Il percorso educativo della Scuola d’Infanzia considera le capacità complessive di ogni
bambino e le pratiche didattiche più adatte a trasformarle in competenze. Per lo sviluppo
delle competenze s’intende consolidare nel bambino le abilità sensoriali, percettive, motorie,
linguistiche e intellettive impegnandolo nelle prime forme di riorganizzazione delle
esperienze e di esplorazione e ricostruzione della realtà. Tali traguardi sono raggiungibili
utilizzando i diversi ambiti del fare e dell’agire ossia i Campi d’Esperienza.
Il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale,il vivere insieme)

Si orienta nel tempo della vita quotidiana.
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia e sviluppa un senso di
appartenenza.
Ascolta gli altri da’ spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista.


E’ consapevole delle differenze e sa di averne rispetto.
Ricostruisce le fasi significative per comunicare quanto realizzato.


Il corpo e il movimento (identità, autonomia, salute)
 Conoscere il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresentare il corpo fermo e in movimento.
 Vivere pienamente la propria corporeità, percependone il potenziale comunicativo ed espressivo.
 Riconoscere i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adottare pratiche corrette
di cura di sé, d'igiene e di sana alimentazione.
 Provare piacere nel movimento e sperimentare schemi posturali e motori, applicandoli nei giochi individuali e di
gruppo.
Immagini, Suoni, Colori (comunicazione, lingua, cultura)
 Comunicare ed esprimere emozioni, raccontare utilizzando i linguaggi non verbali e diverse forme di
rappresentazione e drammatizzazione.
 Sperimentare le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, utilizzando anche le tecnologie.
 Sperimentare le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo nello spazio e
nel tempo.
I discorsi e le parole (gestualità, arte, musica, multimedialità)
 Scoprire le potenzialità comunicative ed espressive dei linguaggi verbali e non verbali.

Comunicare ed esprimere bisogni, emozioni, pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo
differenziato e appropriato nelle diverse attività
Usare il linguaggio verbale nell'interazione con i coetanei e con gli adulti, dialogando e chiedendo spiegazioni.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
29
 Raccontare, inventare, ascoltare e comprendere le narrazioni e la lettura di storie

La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura)
Raggruppare, ordinare oggetti e materiali secondo criteri diversi, identificarne alcune proprietà, confrontare e
valutare quantità; utilizzare simboli per registrarle.

Saper collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.

Riferire correttamente eventi del passato recente; saper dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e
prossimo.
Osservare con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi
dei loro cambiamenti.
Individuare le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto,
destra/sinistra.....….
Riconoscere la propria lingua materna differenziandola dal dialetto.



Religione Cattolica (DPR 11 Febbraio 2010)
 ll sé e l’altro:
Scopre nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre di tutti e che la
Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare
relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose.
 Il corpo in movimento:
Riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui per cominciare a manifestare anche in questo
modo la propria interiorità, l’immaginazione e le emozioni.
 Linguaggi, creatività, espressione:
Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei cristiani (segni, feste,
preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.
 I discorsi e le parole:
Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare i contenuti
riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso.
 La conoscenza del mondo:
Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come
dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e
speranza.
Dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria - Ogni campo di esperienza offre
specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i
compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di autonomia (rapporto sempre
più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità,
atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali).
Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi
che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita
personale.
Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati
d’animo propri e altrui.
Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia
in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre
sa chiedere aiuto.
Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le
persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti.
Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta
gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti
privati e pubblici.
Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e
morali.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
30
Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di
conoscenza.
Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si
esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua
italiana.
Padroneggia prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spaziotemporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle
tecnologie.
Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca
soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana.
È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole
dei processi realizzati e li documenta.
Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità
di culture, lingue, esperienze.
Per ogni ambito i docenti individuano le basi di partenza e procedono alla
formulazione di obiettivi specifici di apprendimento e alla scelta delle attività, stabilendo i
percorsi, le metodologie e le modalità di verifica .
L’organizzazione delle attività si fonda su una continua e responsabile flessibilità, in
relazione alla variabilità individuale dei ritmi, dei tempi, degli stili di apprendimento, oltre che
alle motivazioni e agli interessi dei bambini.
Per i bambini frequentanti l’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia è previsto un
percorso più specifico preparatorio alla Scuola Primaria. Pur tenendo presente che alla Scuola
dell’Infanzia c’è una continua interdisciplinarità fra campi di esperienza, si è cercato di
approfondire alcuni aspetti importanti per il futuro ingresso alla Scuola Primaria.
Scuola primaria - Le nuove Indicazioni Nazionali definiscono la Scuola Primaria come
l’ambiente educativo di apprendimento nel quale ogni fanciullo deve trovare le occasioni per
maturare progressivamente le proprie capacità di autonomia, di relazione, di progettazione, di
esplorazione, di studio e di riflessione logico- critica. La Scuola inoltre, all’interno della
propria responsabilità e autonomia funzionale si impegna a :
 Favorire la collaborazione con la famiglia, sede primaria dell’educazione dei ragazzi;
 Educare a cogliere il valore dei processi innovativi che caratterizzano i progressi della
storia;
 Educare a divenire consapevoli delle proprie azioni, alla luce dei criteri di condotta e dei
valori universalmente riconosciuti quali, ad esempio il dialogo, l’accettazione di sé e degli
altri, la tolleranza, la solidarietà, il rispetto dell’altro;
 Sostenere l’alunno nella graduale e progressiva capacità di giudizio e di scelta, ponendo
così, le basi per la futura, effettiva e consapevole partecipazione alla vita sociale e
culturale;
 Concorrere a riconoscere e a sviluppare la potenziale creatività dei ragazzi e valorizzarne
le capacità personali;
 Proporre attraverso appropriate metodologie, una pluralità di opportunità formative, al
fine di prevenire difficoltà di apprendimento e fenomeni di insuccesso scolastico.
Tali Finalità vengono realizzate mediante traguardi scelti, tenendo conto delle
Indicazioni Nazionali e delle diverse esigenze formative di tutti gli alunni, concretamente
rilevate, ognuno dei quali interessa ciascuna disciplina:
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Lingua italiana
Partecipa a scambi comunicativi utilizzando un registro linguistico il più possibile adeguato alla situazione ed
esprimendo la propria opinione su un argomento dato.
Comprende testi di tipo diverso, ascoltati o letti, ne individua il senso globale e/o le informazioni principali e lo
scopo.
Produce e/o rielabora correttamente testi di diverso tipo.
Riconosce la struttura della lingua, le sue funzioni e gli usi. Svolge attività esplicite di riflessione linguistica su ciò
che si dice o si scrive, si ascolta o si legge.
Inglese
 L’ alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari.
 Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del nostro vissuto e del proprio ambiente ed



elementi che si riferiscono a bisogni immediati.
Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi memorizzate.
Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante.
Storia
Riconosce i principali aspetti delle antiche civiltà e le tracce del passato nel proprio ambiente di vita ricavando
informazioni da fonti e documenti diversi e rielaborandole.
 Colloca fatti ed oggetti nel tempo e nello spazio, riconoscendo le relazioni tra eventi storici e caratteristiche

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
geografiche di un territorio.
Espone gli argomenti studiati oralmente, per iscritto anche con risorse digitali, usando il linguaggio specifico
della disciplina.
Cittadinanza e costituzione
Imparare le regole del vivere e del convivere.
Sviluppare il senso di legalità e un’etica della responsabilità.
Conoscere i principi fondamentali della Costituzione.
Attraverso il dialogo, imparare a negoziare per prevenire e regolare i conflitti.
Geografia
Si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali.
Ricava informazioni geografiche da diverse fonti (cartografiche, satellitari, fotografiche …).
Osserva, descrive e confronta i diversi paesaggi geografici fisici e antropici dell’Italia, cogliendo le relazioni tra le
risorse del territorio e le attività economiche.
Espone con chiarezza i contenuti appresi utilizzando il linguaggio della geo-graficità.
Matematica
Riconosce e utilizza numeri naturali, decimali, relativi, frazioni e percentuali in situazioni reali.
Esegue correttamente e con sicurezza calcoli scritti e mentali sa operare nella realtà..
Descrive, denomina, classifica e riproduce, utilizzando vari strumenti e le figure geometriche.
Risolve problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo sia sui
risultati.
Conosce e opera con grandezze e misure.
Conosce ed usa linguaggi logici, statistici ed informatici.
Sviluppa un atteggiamento positivo verso la matematica.
Scienze
Osserva, esplora, si pone domande e sperimenta per capire i fenomeni della realtà che lo circondano.
Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali.
Conosce la struttura e lo sviluppo del proprio corpo nei suoi diversi organi e apparati, ne riconosce e descrive il
funzionamento e ne ha cura attivando comportamenti corretti per la tutela della propria salute.
Espone con chiarezza ciò che ha sperimentato utilizzando il linguaggio specifico della disciplina.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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



Tecnologia
L’alunno individua, esplora e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale.
Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso comune descrivendone la funzione principale e la
struttura.
Esamina e conosce oggetti e processi di trasformazione, di risorse e di consumo di energia anche in rapporto con
l’ambiente.
Utilizza i vari strumenti di comunicazione e linguaggi multimediali in situazioni significative di gioco e di
relazione.
Arte e immagine
 Utilizza le conoscenze e conosce le abilità relative al linguaggio visivo per produrre e rielaborare in modo


creativo le immagini attraverso molteplici tecniche di materiali e di strumenti ( grafico-espressivi, pittorici,
audiovisivi e multimediali).
L’alunno osserva, esplora, descrive e legge le immagini ( fotografie, opere d’arte, fumetti) e messaggi
multimediali (spot, video clip ecc…).
Riconosce ed apprezza i beni paesaggistici , le opere artistiche ed artigianali provenienti dalla propria terra o da
culture diverse. Manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.
Educazione fisica
 Ha padronanza dei diversi schemi motori.
 Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo.
 Riconosce i principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo e a un corretto
regime alimentare.
 Assume comportamenti adeguati per la sicurezza nell’ambiente di vita, di scuola, nei giochi e negli sport.






Religione Cattolica
L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti
principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive.
Riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali
festività, nell’esperienza personale, familiare e sociale.
Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei documento fondamentale della nostra cultura.
Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità delle proposta di salvezza del Cristianesimo.
Identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il
suo insegnamento.
Coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.
Scuola Secondaria di I grado - La Scuola Secondaria di primo grado si propone di :
Continuare il progetto educativo e didattico iniziato nella Scuola dell’Infanzia e nella
Scuola Primaria;
 Consolidare il rapporto tra istruzione ed educazione;
 Perseguire il suo fondamentale compito di orientare i giovani verso le scelte successive;
 Consolidare e sviluppare:
 Le conoscenze (sapere) intese come acquisizioni teoriche dei contenuti delle
discipline;
 Le competenze (saper fare) intese come utilizzazione delle conoscenze
acquisite;
 Le capacità ( saper essere) intese come utilizzazione delle competenze e delle
capacità logiche e critiche.
Rimane fondamentale il conseguimento da parte degli alunni in riferimento alle
individuali situazioni di partenza, dei seguenti:

F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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SAPERI
TRASVERSALI
Classe Prima: acquisizione di un metodo di studio; conoscenza dei contenuti,dei linguaggi e dei
metodi delle discipline; sviluppo delle abilità di espressione/comunicazione e delle capacità
logiche; acquisizioni dei saperi in funzione delle esigenze connesse alla frequenza della classe
successiva.
Classe Seconda: potenziamento in relazione alla situazione di partenza, delle abilità di
comunicazione/ espressione;sviluppo delle capacità riflessive ed operative;acquisizione di
competenze valide in funzione delle esigenze connesse con la frequenza della classe successiva.
Classe Terza: consolidamento delle competenze nella direzione della formazione dell’autonomia
personale, potenziamento delle abilità operative, di comunicazione ed espressione;
potenziamento delle capacità di sintesi, di critica, di organizzazione personale.
Le finalità di questo segmento educativo, vengono realizzate attraverso i seguenti
traguardi.
Italiano
 L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre


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


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
rispettose delle idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento
comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni
su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.
Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri, ad esempio nella realizzazione di giochi o prodotti,
nell’elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.
Ascolta e comprende testi di vario tipo "diretti" e "trasmessi" dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le
informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente.
Storia
Lo studente si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici anche mediante l’uso di risorse digitali.
Produce informazioni storiche con fonti di vario genere – anche digitali – e le sa organizzare in testi.
Comprende testi storci e li sa rielaborare con un personale metodo di studio.
Espone oralmente e con scritture – anche digitali – le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e
argomentando le proprie riflessioni.
Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprende opinioni e culture diverse,
capisce i problemi fondamentali del mondo contemporaneo.
Comprende aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di
potere medievali alla formazione dello stato unitario fino alla nascita della repubblica, anche con possibilità di
aperture e confronti con il mondo antico.
Geografia
 Lo studente si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle coordinate

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
geografiche; sa orientare una carta geografica a grande scala facendo ricorso a punti di riferimento fissi.
Utilizza opportunamente carte geografiche, fotografie attuali e d’epoca, immagini da telerilevamento,
elaborazioni digitali, grafici, dati statistici, sistemi informativi geografici per comunicare efficacemente
informazioni spaziali.
Riconosce nei paesaggi europei e mondiali, raffrontandoli in particolare a quelli italiani, gli elementi fisici
significativi e le emergenze storiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da
tutelare e valorizzare.
Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani, nello spazio e nel tempo e valuta gli effetti di azioni
dell’uomo sui sistemi territoriali alle diverse scale geografiche
Cittadinanza e Costituzione
Imparare le regole del vivere e del convivere.
Sviluppare il senso di legalità e un’etica della responsabilità
Conoscere i principi fondamentali della Costituzione.
Attraverso il dialogo, imparare a negoziare per prevenire e regolare i conflitti.
Inglese A2 – (Rif .QCER Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue).
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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 Comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza.
 Comunicare in attività semplici e di routine che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto
su argomenti familiari e abituali.
 Descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a
bisogni immediati.



Francese A1 - (Rif .QCER Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue).
Comprendere e usare espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto.
Presentare se stesso/a e gli altri ed essere in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come
dove abita, le persone che si conoscono e le cose che si possiedono.
Interagire in modo semplice, purché l’altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare.
Matematica
 L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo anche con i numeri razionali, ne padroneggia le diverse

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
rappresentazioni e stima la grandezza di un numero e il risultato di operazioni.
Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli
elementi.
Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni.
Riconosce e risolve problemi in contesti diversi valutando le informazioni e la loro coerenza.
Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui
risultati.
Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema
specifico a una classe di problemi.
Produce argomentazioni in base alle conoscenze teoriche acquisite (ad esempio sa utilizzare i concetti di
proprietà caratterizzante e di definizione).
Utilizza e interpreta il linguaggio matematico (piano cartesiano, formule, equazioni) e ne coglie il rapporto con il
linguaggio naturale.
Nelle situazioni d’incertezza (vita quotidiana, giochi ecc.) si orienta con valutazione di probabilità.
Scienze
L’alunno esplora e sperimenta, in laboratorio e all’aperto, lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne
verifica le cause; ricerca soluzioni ai problemi, utilizzando le conoscenze acquisite.
Sviluppa semplici schematizzazioni di fatti e fenomeni ricorrendo, quando è il caso, a misure appropriate e a
semplici formalizzazioni.
Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici, è consapevole
delle sue potenzialità e dei suoi limiti.
Ha una visione della complessità del sistema dei viventi e della loro evoluzione nel tempo; riconosce nella loro
diversità i bisogni fondamentali di animali e piante, e i modi di soddisfarli negli specifici contesti ambientali.
È consapevole del ruolo della comunità umana sulla Terra, del carattere finito delle risorse, nonché
dell’ineguaglianza dell’accesso a esse, e adotta modi vita ecologicamente responsabili.
Tecnologia
 L’alunno riconosce nell’ambiente che lo circonda i principali sistemi tecnologici e le molteplici relazioni che essi





stabiliscono con gli esseri viventi e gli altri elementi naturali.
Conosce i principali processi di trasformazione di risorse o di produzione di beni e riconosce le diverse forme di
energia coinvolte.
È in grado di ipotizzare le possibili conseguenze di una decisione o di una scelta di tipo tecnologico, riconoscendo
in ogni innovazione opportunità e rischi.
Conosce e utilizza oggetti, strumenti e macchine di uso comune ed è in grado di classificarli e di descriverne la
funzione in relazione alla forma, alla struttura e ai materiali.
Utilizza adeguate risorse materiali, informative e organizzative per la progettazione e la realizzazione di semplici
prodotti, anche di tipo digitale.
Ricava dalla lettura e dall’analisi di testi o tabelle informazioni sui beni o sui servizi disponibili sul mercato, in
modo da esprimere valutazioni rispetto a criteri di tipo diverso
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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



Arte e Immagine
L’alunno realizza elaborati personali e creativi sulla base di un’ideazione e progettazione originale, applicando le
conoscenze e le regole del linguaggio visivo, scegliendo in modo funzionale tecniche e materiali differenti anche
con l’integrazione di più media e codici espressivi.
Padroneggia gli elementi principali del linguaggio visivo, legge e comprende i significati di immagini statiche e in
movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali.
Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole
collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e
di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio.
Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio e è
sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione.
Musica
 L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e




l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti.
Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’analisi e alla produzione di brani musicali.
È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso l’improvvisazione o partecipando a processi di elaborazione
collettiva, messaggi musicali e multimediali utilizzando anche sistemi informatici.
Comprende e valuta eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione alla propria
esperienza musicale e ai diversi contesti storico-culturali.
Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati
codici e sistemi di codifica.
Strumento musicale
 Formazione globale dell’individuo – lo studio di uno strumento musicale è un’occasione preziosa nella crescita
del preadolescente in quanto sviluppa abilità e capacità logiche, espressive e comunicative.
 Sviluppo ed orientamento delle potenzialità proprie di ciascun alunno, ovvero di una più avvertita conoscenza di

sé e del mondo di rapportarsi al sociale – lo studio di uno strumento offre all’alunno la possibilità di crescere in
una dimensione molteplice, dato che coinvolge tutte le sfere dello sviluppo cognitivo – cognitiva, operativa,
emotiva, estetica, relazionale ed affettiva.
Integrazione e crescita anche per gli alunni in condizioni di svantaggio.
Educazione fisica
 Utilizza le abilità motorie e sportive acquisite adattando il movimento in situazione.
 L’ alunno è consapevole delle proprie competenze motorie sia nei punti di forza che nei limiti ed è in grado di

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
decodificare i gesti arbitrali in relazione al regolamento di gioco.
Utilizza gli aspetti comunicativo- relazionali del linguaggio motorio per entrare in relazione con gli altri
praticando , inoltre, attivamente i valori sportivi (fair play)come modalità di relazione quotidiana e di rispetto
delle regole.
Riconosce,ricerca e applica a se stesso comportamenti di promozione dello “ star bene”in ordine a sani stili di
vita e prevenzione.
Rispetta criteri di base di sicurezza per se e per gli altri.
Religione
L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso,
cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale.
A partire dal contesto in cui vive, sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità
capace di accoglienza, confronto e dialogo.
Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e
dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini. Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia
della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile passata e recente elaborando criteri per avviarne una
interpretazione consapevole.
Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito
locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale.
Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita
progettuali e responsabili.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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
Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per
relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.
IL PROFILO DELLO STUDENTE
Il nostro Istituto delinea il profilo dello studente alla fine del primo ciclo di
istruzione, ispirandosi alle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia
e del primo ciclo dell’Istruzione obbligatoria ma, nel contempo, individuando alcuni
elementi fondamentali per un progetto educativo e didattico calato nella realtà della
nostra scuola.
Ci proponiamo di favorire negli alunni l’acquisizione di una pluralità di competenze ma
nel rispetto dei tempi individuali di maturazione della “persona”, considerando che ogni
alunno è una individuo irripetibile, con il suo bagaglio di esperienze, situazioni familiari e
sociali, dalle quali non si può prescindere quando si vuole costruire un percorso educativo.
Partendo dalla ricchezza delle variabili che concorrono a dare identità all’Istituto alle
sue componenti, la nostra scuola si propone di promuovere processi formativi mirati
all’educazione integrale della persona adoperando il sapere e il fare come occasioni per
sviluppare armonicamente la personalità degli allievi in tutte le direzioni (etiche, religiose,
sociali, intellettuali, operative, ecc.) per consentire loro di agire in maniera matura e
responsabile in diverse situazioni.
A conclusione del Primo Ciclo di istruzione i nostri alunni saranno in grado di:
 Avere strumenti di giudizio sufficienti per valutare se stessi e le proprie azioni, i fatti e i
comportamenti altrui, alla luce dei valori etici che ispirano la convivenza civile.
 Riflettere su esperienze personali ed altrui con atteggiamenti di condivisione.
 Padroneggiare strumenti, tecniche disciplinari e codici di comunicazione.
 Elaborare in un quadro organico le conoscenze utilizzando le abilità in modo consapevole
ed autonomo.
 Esprimere il proprio pensiero e interagire con gli altri nel rispetto delle diversità,
acquisendo il senso dell’ospitalità nei confronti dei visitatori e dei turisti.
 Affrontare problemi ed esperienze con la consapevolezza dei propri diritti e doveri.
 Conoscere il territorio dal punto di vista storico e ambientale, rispettandolo con
comportamenti di conservazione, difesa e tutela e in special modo dell’habitat marino e
collinare.
 Acquisire la propria identità culturale e l’orgoglio di appartenenza attraverso la
conoscenza locale (Calabrese).
 Riconoscere e gestire i diversi aspetti della propria esperienza motoria, emotiva e
razionale consapevoli della loro interdipendenza e integrazione.
 Avere un’adeguata consapevolezza delle proprie capacità e riuscire, sulla base di esse, a
immaginare e progettare il proprio futuro, imparando l’assunzione di responsabilità e
spirito collaborativo.
 Pensare criticamente, individuando i problemi e operando scelte consapevoli ed etiche.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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Parte V
AREA COMUNICAZIONE/ PROGETTAZIONE
RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
La famiglia è vista “come contesto primario di apprendimento” e secondo quanto la
Costituzione italiana prevede “ alla famiglia spetta il compito e la responsabilità per la crescita
e l’educazione dei figli”. Alla scuola spetta il compito di conoscerla per costruire un rapporto
di collaborazione reale e fattivo che faciliti la crescita integrale
ed armonica degli alunni.
Pertanto la scuola:
Creare un clima positivo e propositivo con le
Intende
famiglie, in quanto ritiene che la collaborazione sia
fondamentale per affrontare le questioni educative
Considera
Sollecita
Importante instaurare un dialogo costruttivo basato
sull’ascolto, sul confronto e sulla collaborazione con
l’utenza
La partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei
propri figli
Garantisce
Un’adeguata informazione su tutte le attività
promosse e sul processo di apprendimento degli
alunni attraverso:






Assemblee di sezione/classe: rappresentano momenti privilegiati di discussione in cui le
famiglie vengono messe a conoscenza degli obiettivi formativi, delle iniziative specifiche,
dei progetti e dei criteri di valutazione;
Colloqui individuali: (quadrimestrali per la Scuola dell’Infanzia e bimestrali per la Scuola
Primaria e Secondaria di I grado) hanno un valore di conoscenza e orientamento;
Lo scambio di informazioni riguarda in prevalenza lo sviluppo relazionale ed affettivo del
bambino;
I suoi ritmi di apprendimento ed eventuali situazioni di disagio;
Colloqui individuali: su appuntamento e su richiesta, sia della scuola sia della famiglia per
comunicazioni di particolare rilevanza;
Consigli di Intersezione/interclasse/classe : composti dai docenti delle sezioni/classi e dai
rappresentanti sezione/classe eletti dai genitori , presieduto dal Dirigente Scolastico o da
un docente delegato. Sono un momento importante di politica scolastica partecipata per
discutere ed affrontare temi educativi ed organizzativi che riguardano la sezione/classe e
per socializzare le scelte progettuali dell’istituto;
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
38


Consiglio d’Istituto: composto dal Dirigente Scolastico che ne fa parte di diritto e da
rappresentanti eletti tra le componenti genitori, docenti e ATA. E’ presieduto da un
genitore e affronta le tematiche previste dalla normativa vigente;
Giunta Esecutiva: eletta in seno al Consiglio d’Istituto, è presieduta dal Dirigente Scolastico
e composta dal DSGA, da 2 rappresentanti dei genitori, da 1 docente e 1 ATA. Prepara i
lavori del Consiglio e cura l’esecuzione delle delibere.
L’ACCOGLIENZA
L’Accoglienza, principio ispiratore e finalità della Scuola, costituisce un’azione
fondamentale del processo educativo e formativo. Sono previsti protocolli di accoglienza per
la comune fase di ingresso a scuola. All’inizio dell’anno scolastico, per rendere sereno e
confortevole il primo ingresso in una nuova realtà scolastica, i docenti assumono l’impegno di:
 Favorire un sereno inserimento degli alunni nelle classi iniziali di ogni ordine di scuola:
 Primo anno della Scuola dell’Infanzia
 Classi prime della Scuola Primaria
 Classi prime della Scuola Secondaria di I grado
 Instaurare un clima positivo
 Riservare particolare attenzione all’integrazione di:
 Alunni diversamente abili
 Alunni con difficoltà di apprendimento
 Alunni stranieri
 Attivare modalità di lavoro che portano allo “ star bene a scuola”.
Il programma di accoglienza prevede :
 Allestimento aule e corridoi al fine di creare un clima di serenità e favorire l’orientamento
nell’edificio ( Scuola dell’Infanzia);
 Esplorazione delle varie sezioni e classi da parte dei nuovi iscritti per conoscere l’ambiente
e gli altri bambini ( Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria),
 Inserimento graduale durante i primi giorni di scuola e qualora sia opportuno, flessibilità
oraria al fine di rispettare i tempi psicologici di ogni alunno ( Scuola dell’Infanzia);
 Organizzazione di attività specifiche di tipo ludico e socializzante ( Scuola dell’Infanzia e
Primaria);
 Ingresso con orario differenziato per i primi quindici giorni di scuola, per i nuovi alunni
(Scuola dell’Infanzia e Scuola Secondaria di 1 ° ).
Per la conoscenza degli alunni da parte dei docenti, inizialmente si utilizzano le
informazioni che vengono trasmesse dalle insegnanti delle classi ponte.
L’INCLUSIONE
L’inclusione è lo sfondo e il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai
bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno
programmatico, per l’inclusione, basato su un’attenta lettura del grado di inclusività della
scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi
di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curriculare, della gestione delle classi,
dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra alunni, docenti e
genitori.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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R.A.V. & P.O.F
Il 10 ottobre 2015 è stato pubblicato il RAV ( Rapporto di Autovalutazione), il lavoro
svolto per l’autovalutazione e la compilazione del documento è stato impegnativo ma è svolto
con attenzione e partecipazione. E’ stato un’occasione per interrogarci sulla nostra
organizzazione, sui nostri punti di forza e di debolezza, sulla nostra capacità di interagire con
il territorio (per quello che ci può offrire) di rispondere ai bisogni educativi delle famiglie
sapendo di poter contare su risorse umane e professionali all’altezza del compito che è
chiamato a svolgere il nostro istituto come comunità educante. Le risorse materiali sono
scarse e poco fruibili per permetterci di realizzare tutto ciò che vorremmo offrire ai nostri
studenti per arricchire il Piano di Offerta Formativa. In vista della compilazione del RAV
abbiamo elaborato dei questionari di gradimento rivolti ai genitori, agli alunni e agli
insegnanti di tutti e tre gli ordini di scuola e analizzando i grafici statistici riportati nel
documento se ne tratta una valutazione connotante i seguenti aspetti:
Dall’anali condotta all’interno del corpo docenti , è stata espressa piena soddisfazione,
inoltre gli stessi hanno giudicato molto soddisfacente il rapporto con gli alunni e le rispettive
famiglie, si ritengono soddisfatti dell’azione del Dirigente , dei suoi collaboratori e del
personale ausiliario. Per la maggior parte degli insegnanti vi è pieno scambio di informazioni
sugli alunni e di materiale utile al lavoro scolastico. Non vengono trascurate le attività di
recupero e potenziamento. E’ efficace l’opera di inclusione degli alunni di origine straniera e
quelli con disabilità. Sono inoltre concordi nello scegliere come attività prevalente in classe la
discussione e i liberi interventi degli studenti. Infine per quanto riguarda le strategie adottate
viene maggiormente utilizzata la verifica della comprensione degli argomenti attraverso le
domande. Emerge tuttavia la richiesta di una maggiore apertura al territorio e di una più
intensa attività di formazione.
Dai questionari rivolti sia ai genitori che agli alunni si denota una particolare
soddisfazione per quanto concerne l’attività didattica comprensiva sia della metodologia
usata dagli insegnanti che dalla motivazione e dall’interesse suscitato nell’utenza. La maggior
parte delle famiglie si ritiene soddisfatta della disponibilità dimostrata dagli insegnanti al
dialogo educativo, ai suggerimenti e alle preoccupazioni espresse dai genitori. Sono concordi
nell’esprimere piena soddisfazione sul lavoro svolto dai docenti nei vari ambiti disciplinari,
ma nello stesso tempo lamentano poco utilizzo dei laboratori e delle attrezzature
tecnologiche. Molto apprezzate sono le attività connesse ai progetti proposte e realizzate, in
quanto ritenute attività coinvolgenti. Dalla statistica emerge un giudizio molto positivo sul
rapporto alunni-insegnanti e sulla frequenza partecipata dei ragazzi nella vita a scuola. Vivo
disappunto sulla carenza di materiale e attrezzature per lo svolgimento delle attività.
Apprezzano tuttavia la disponibilità e la collaborazione del personale scolastico . Tali risultati
ci hanno fornito l’ennesima prova che il nostro lavoro è apprezzato dal’utenza. Sono stati
tuttavia indicati all’interno del RAV alcuni traguardi che abbiamo intenzione di raggiungere
durante quest’anno scolastico attraverso la stesura di un Piano di Miglioramento. Il
Miglioramento è un percorso dinamico che coinvolge tutta la comunità scolastica e fa leva
sulle modalità organizzative, gestionali e didattiche messe in atto dalla scuola utilizzando a
tale scopo tutti gli spazi di autonomia disponibili. La responsabilità della gestione del processo
di miglioramento è ancora una volta affidata al Dirigente Scolastico coadiuvato dai
componenti del Nucleo Interno di Valutazione. Verranno programmate delle verifiche
periodiche sullo stato di avanzamento del PDM , confrontando la situazione di partenza con i
traguardi indicati nel RAV e rilevando l’entità dei risultati conseguiti.
Le Priorità individuate, specificando i relativi traguardi da raggiungere sono le
seguenti:
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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PRIORITÀ
TRAGUARDI
Elaborazione di prove strutturate sia Tali prove serviranno a garantire la
intermedie che finali per tutte le discipline comparabilità delle risposte tra classi diverse,
della Scuola Secondaria.
riducendo la variabilità.
Accrescere le abilità di svolgimento delle prove Migliorare i risultati conseguiti nelle prove
di verifica di tipo strutturato.
nazionali.
OBIETTIVI DI PROCESSO
Curricolo , Progettazione e Valutazione
1. Costituire un gruppo di lavoro per l’elaborazione di prove strutturate e di un adeguato
protocollo di somministrazione;
2. Piena condivisione di univoci criteri, modalità e strumenti di valutazione da parte dei
docenti dell’istituto comprensivo.
Continuità e Orientamento
1. Costituzione di un GLUC che promuova la Continuità e l’Orientamento e ne monitori azioni
e risultati, con particolare riferimento alla valutazione;
2. Favorire la continuità sincronica e diacronica attraverso lavori di aree dipartimentali, per
delineare curricolo, progettazione e valutazione.
Modalità di realizzazione
Al fine della realizzazione della variabilità tra le classi e la comparabilità dei risultati scolastici
degli alunni, un apposito gruppo di lavoro si occuperà di elaborare le necessarie prove strutturate
che somministrate periodicamente, saranno utili per accrescere le abilità di svolgimento delle
prove di verifica strutturate degli studenti ed insieme per migliorare i risultati delle prove
nazionali. Altrettanto utile sarà sensibilizzare i docenti alla condivisione reale di modalità, criteri
e strumenti comuni ed univoci di valutazione nel corso degli incontri di lavoro sia del gruppo
continuità-orientamento che delle aree dipartimentali.
Tempi di realizzazione
La realizzazione del Piano di Miglioramento avverrà lungo il corso dell’anno scolastico, verrà
portato avanti parallelamente sia il lavoro preparatorio delle schede strutturate per accrescere i
risultati delle prove nazionali che per la preparazione delle prove d’ingresso, intermedie e finali
per ogni disciplina da somministrare agli alunni in momenti ben precisi
(prima settimana di scuola, ultima settimana del primo quadrimestre e ultima settimana del
secondo quadrimestre.
L’applicazione dei seguenti criteri permette ai docenti di condividere la valutazione.
Criteri per la misurazione delle verifiche individuali scuola secondaria di I grado
Prove Strutturate
44%
VOTO
4
45%-54%
5
55%-64%
6
Prove Non Strutturate
Prova molto limitata, confusa, scorretta. Gravemente insufficiente,
indicando il mancato raggiungimento degli obiettivi minimi, con
numerose/diffuse carenze nelle conoscenze essenziali e abilità di
base.
Prova parziale, poco corretta e/o non ancora adeguata ancora
insufficiente, indicando il raggiungimento solo parziale degli
obiettivi minimi previsti, con carenze nelle conoscenze essenziali
e nelle abilità di base.
Prova complessivamente positiva: contenuti e abilità essenziali,
ma ancora incompleti solamente sufficiente, indicando il
raggiungimento essenziale degli obiettivi minimi nelle
conoscenze essenziali e nelle abilità di base.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
41
65%-74%
7
75%-87%
8
88%-96%
9
97%-100%
10
Prova complessivamente positiva e abbastanza precisa discreta,
indicando il discreto raggiungimento degli obiettivi previsti, con
una conoscenza dei contenuti fondamentali unita a sufficiente
riflessione ed analisi personale.
Prova abbastanza completa, corretta e precisa buona, indicando il
buon raggiungimento degli obiettivi previsti, una preparazione
diligente unita a capacità di riflessione e analisi personali, il
possesso di adeguati strumenti argomentativi ed espressivi, la
sostanziale sicurezza nell’esposizione dei contenuti unita a lessico
adeguato.
Prova complessivamente sicura e con contributi personali molto
buona, indicando l’ottimo raggiungimento degli obiettivi previsti,
una preparazione completa ed approfondita, unita ad una buona
rielaborazione ed argomentazione dei contenuti esposti, la
capacità di compiere organici collegamenti interdisciplinari e di
comunicare in modo disinvolto e corretto.
Prova completa, corretta e con elaborazione personale eccellente,
indicando l’eccellente raggiungimento degli obiettivi previsti, una
evidente rielaborazione autonoma dei contenuti studiati, anche in
prospettiva
interdisciplinare,
unita
alla
capacità
di
approfondimento personale delle tematiche proposte ed alla
piena padronanza dei linguaggi e degli strumenti argomentativi.
LA VALUTAZIONE
La valutazione degli apprendimenti viene formulata sulla base degli indicatori delle
competenze stabiliti collegialmente nei curricoli disciplinari d’istituto- la valutazione assume
diverse funzioni in rapporto alla sua collocazione nel processo educativo:
 La valutazione iniziale, diagnostica, permette di calibrare le linee progettuali in
relazione ai bisogni formativi emersi;
 La valutazione formativa, che avviene in itinere, ha funzione regolativa, in quanto
consente di adattare gli interventi alle singole situazioni didattiche e di attivare di
eventuali strategie di rinforzo;
 La valutazione sommativa finale definisce i livelli di apprendimento raggiunti dagli
alunni nelle varie discipline.
La verifica e la valutazione sono dunque atti imprescindibili della prassi didattica, presenti in
tutti i momenti del percorso curricolari, e che nell’aspetto formativo, oltre che in quello
conoscitivo e consuntivo trovano la loro maggiore valenza.
Rispetto all’allievo si accertano l’acquisizione di competenze, di abilità e l’evoluzione del
processo di apprendimento; per quanto attiene l’insegnante si valuta l’efficacia delle strategie,
dei mezzi e degli strumenti utilizzati, per una successiva ridefinizione del percorso.
La valutazione rende perciò flessibile il progetto educativo e didattico e permette ai docenti
di:
 Soddisfare le esigenze che gli alunni vengono progressivamente manifestando;
 Adeguando tempestivamente la proposta didattica;
 Stabilire il livello delle competenze raggiunte;
 Determinare la validità delle scelte didattiche adottate.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
42
Nella Scuola dell’Infanzia gli strumenti di valutazione fanno soprattutto riferimento
all’osservazione sistematica dei comportamenti e alla documentazione delle esperienze.
Nella Scuola Primaria e nella Scuola Secondaria di I grado i docenti elaborano una
tipologia differenziata di prove di verifica degli apprendimenti: prove scritte, orali, strutturate
o semistrutturate, in ingresso, in itinere e finali. Tali prove consentono di fare il punto della
situazione e se necessario attivare interventi individualizzati; per l’alunno rappresentano un
momento di riflessione sul proprio processo formativo, per maturare una migliore
consapevolezza di sé e del proprio modo di apprendere nell’intento di migliorarsi.
La famiglia viene informata dai risultati del percorso formativo dell’alunno al termine
di ogni quadrimestre con la consegna del documento di valutazione, negl’incontri scuolafamiglia e in eventuali colloqui individuali.
Per quanto riguarda l’ammissione alla classe successiva il comma 1 bis dell’art 3 della
Legge 169/03 e il D. P. R del 22 giugno 2009 n. 122 prevedono la possibilità di non
ammissione di un alunno alla classe successiva con decisione assunta all’unanimità dai
docenti.
Il Collegio dei Docenti ha deliberato i criteri per l’applicazione della valutazione espressa
in decimi. In ogni disciplina la valutazione è basata:
 Sul profitto dell’alunno, desumibile dalle valutazioni delle singole prove (scritte, orali e
pratiche) ma terrà conto anche
 Dei progressi ottenuti rispetto ai livelli di partenza,
 Dell’andamento delle valutazioni nel corso del tempo,
 Del livello di autonomia operativa,
 Dell’impegno individuale.
Criteri per l’attribuzione dei voti numerici espressi in decimi
Il D.P.R del 22 giugno 2009 n. 122 art n. 2 comma 2 e 4 conferma che “ i voti numerici
attribuiti nella valutazione periodica e finali sono riportati voti non inferiori al quattro, perché
nell’ottica di una valutazione formativa e in considerazione dell’età evolutiva degli alunni, si
intende promuovere il più possibile l’autostima e la fiducia in sé dei bambini.
Obiettivi formativi con standard di apprendimento
Cinque
Sei
Sette
Otto
Nove
Dieci
Scuola Primaria
Parziale raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Parziale acquisizione di abilità e conoscenze. Scarsa
autonomia. Non si registrano progressi apprezzabili
Raggiungimento degli obiettivi strumentali. Acquisizione essenziale e /o non sempre stabile delle
conoscenze e delle abilità di base fondamentali. Sufficiente autonomia nell’applicare procedure e
metodologie disciplinari. Si manifestano dei progressi ma gli apprendimenti sono ancora fragili e parziali
Discreto raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Acquisizione stabile delle conoscenze e delle abilità
di base fondamentali. Discreta autonomia nell’applicare procedure e metodologie disciplinari
Buon raggiungimento di tutti gli obiettivi disciplinari. Sicura acquisizione delle conoscenze e delle abilità
di base. Piena autonomia nell’applicare procedure e metodologie disciplinari
Ottimo raggiungimento degli obiettivi . Sicuro possesso delle abilità e delle conoscenze disciplinari.
Capacità di spiegare il contenuto degli apprendimenti. Padronanza delle fondamentali procedure e delle
metodologie disciplinari. Capacità di servirsi degli apprendimenti in contesti diversi
Eccellente raggiungimento di tutti gli obiettivi disciplinari. Sicuro e articolato possesso delle abilità e
delle conoscenze disciplinari. Padronanza di tutte le procedure e metodologie disciplinari. Capacità di
porre in relazione competenze e conoscenze maturate in contesti diversi. Capacità di esprimere
valutazioni ed elaborazioni sintetiche personali.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
43
A LIVELLO AVANZATO
Voto 9/10
L’alunno/a svolge compiti
e
risolve
problemi
complessi,
mostrando
padronanza nell’uso delle
conoscenze e delle abilità;
propone e sostiene le
proprie opinioni e assume
in modo responsabile
decisioni consapevoli.
Raggiungimento
completo e sicuro di
10 tutti gli obiettivi
Competenze
pienamente
acquisite.
Capacità critiche e
rielaborazione
personale
Raggiungimento
9
completo e sicuro di
tutti gli obiettivi.
Competenze
pienamente acquisite
Scuola Secondaria di I grado
B LIVELLO INTERMEDIO
C LIVELLO BASE
Voto 7/8
Voto 6
L’alunno/a svolge compiti
e risolve problemi in
situazioni nuove, compie
scelte
consapevoli,
mostrando
di
saper
utilizzare le conoscenze e
le abilità acquisite.
8
L’alunno/a svolge compiti
semplici
anche
in
situazioni
nuove,
mostrando di possedere
conoscenze
e
abilità
fondamentali e di saper
applicare basilari regole e
procedure apprese.
Completo
raggiungimento degli
obiettivi.
Competenze acquisite
6
7
Raggiungimento
adeguato
degli
obiettivi.
Competenze
complessivamente
acquisite.
Raggiungimento degli
obiettivi
fondamentali.
Competenze minime
acquisite.
D LIVELLO INIZIALE
Voto 4/5
L’alunno/a,
se
opportunamente guidato/a,
svolge compiti semplici in
situazioni note.
5
4
Mancato
raggiungimento
degli
obiettivi fondamentali.
Competenze
parzialmente acquisite.
Presenza
di
lacune
diffuse
Mancato
raggiungimento di tutti
gli obiettivi.
Competenze
non
acquisite.
Presenza di lacune gravi
e diffuse.
Criteri per l’attribuzione dei giudizi sintetici nell’insegnamento della Religione
Cattolica
Secondo il Testo del Regolamento 122/09 art. 2 comma 4 e art. 4 comma 3, la
valutazione dell’insegnamento della Religione Cattolica è disciplinata dall’art. 309 del Testo
Unico in materia d’istruzione che prevede:
“ i docenti incaricati dell’insegnamento della Religione Cattolica partecipano alle valutazioni
periodiche e finali solo per gli alunni che si sono avvalsi dell’insegnamento …”
Negli specifici articoli del Regolamento 122/09, la valutazione è comunque espressa
senza attribuzione di voto numerico.
Sufficiente Sa ripetere con sufficiente precisione gli argomenti principali della disciplina, di
cui comprende e usa il linguaggio in modo semplice. Se stimolato partecipa al
dialogo educativo.
Buono
Conosce con sicurezza molti degli argomenti svolti e sa effettuare collegamenti.
Interviene spontaneamente e in maniera coerente.
Distinto
Possiede conoscenze adeguate su tutti gli argomenti. Usa il linguaggio in modo
preciso e rielabora la materia criticamente.
Ottimo
Ha un’ottima conoscenza della materia, partecipa in modo attivo e costante a
tutte le attività proposte. E’ propositivo e costruttivo nel dialogo educativo.
Valutazione del comportamento
Il DPR n. 122 del 8/09/09 regolamenta la valutazione del comportamento degli
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
44
studenti: in relazione a questa definizione il Collegio Docenti ha deliberato di utilizzare il
giudizio sintetico per la valutazione del comportamento degli alunni della Scuola primaria.
L’attenzione dei docenti, oltre che sull’effettivo rispetto delle regole, è focalizzata sulla
comprensione, condivisione e assimilazione dei valori positivi che le sottendono. Anche nella
scuola primaria il percorso formativo degli alunni passa attraverso l’acquisizione di strumenti
di autovalutazione. Infatti la capacità di riflettere sul proprio comportamento e sul modo di
far fronte ai propri doveri e alle proprie responsabilità costituisce un importante indice di
maturazione dell’identità personale nell’ambito delle relazioni con gli altri.
Per la valutazione del comportamento nella Scuola Primaria si osservano i seguenti
indicatori:
Interesse e partecipazione : ascolto e attenzione, interventi pertinenti e ordinati nelle
conversazioni, partecipazione alle iniziative scolastiche comuni;
Impegno: impegno e costanza nell’attività individuale e di gruppo;
Relazioni con gli altri: rispetto e condivisione delle regole comuni, rispetto del personale
scolastico, relazioni positive con i coetanei, disponibilità a collaborare con i compagni e con gli
adulti;
Ambiente scolastico: rispetto dell’ambiente e del materiale della scuola, uso appropriato
della scuola.
Criteri per l’attribuzione del giudizio sintetico
Ottimo
Distinto
Buono
Sufficiente
Scuola Primaria
Partecipa attivamente alle attività della classe, apportando un contributo positivo e propositivo; si
impegna proficuamente con costanza ed attenzione, rispettando modalità e scadenza nelle consegne.
E’ disponibile a collaborare con tutti, rispetta e usa in modo appropriato materiale e spazi della
scuola.
Partecipa con interesse alle attività della classe con attenzione costante nel tempo; si impegna con
continuità e raramente non rispetta modalità e tempi delle consegne. E’ collaborativo con tutti e
rispetta spazi e materiali della scuola.
Partecipa con interesse non sempre adeguato alle attività della classe; si impegna in modo settoriale
e l’attenzione non è sempre costante, qualche volta non rispetta modalità e tempi delle consegne. E’
collaborativo e normalmente rispetta spazi e materiali della scuola.
Partecipa con interesse discontinuo alle varie attività della classe; si impegna in modo irregolare e
fatica a rispettare modalità e scadenze delle consegne. E’ collaborativo solo in alcune attività e con
alcuni compagni. Fatica a rispettare le regole comuni, spazi e materiali della scuola.
Per la valutazione del comportamento nella Scuola Secondaria di I grado si
osservano i seguenti indicatori:
 l’ accertamento dei livelli di apprendimento e consapevolezza raggiunti, con specifico
riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile;
 la verifica delle capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la
convivenza civile e la vita di ciascuna istituzione scolastica nell’adempimento dei propri
doveri e nella consapevolezza dei propri diritti e rispetto dei diritti altrui.
Il comportamento degli allievi è valutato dal Consiglio di Classe con voto numerico
espresso in decimi: il voto di condotta, espresso fin dalla prima valutazione periodica, è
riferito al comportamento degli allievi durante l’intero periodo di permanenza nella sede
scolastica, anche con riferimento alle iniziative e alle attività con rilievo educativo realizzate al
di fuori di essa. La valutazione scaturisce da un giudizio complessivo di maturazione e di
crescita civile e culturale dello studente e in tale contesto vanno collocate anche le sanzioni
disciplinari, come rappresentate dal regolamento d’Istituto.
La valutazione del comportamento concorre, unitamente a quella relativa agli
apprendimenti nelle singole discipline, alla valutazione complessiva dello studente, alla media
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
45
dei voti e quindi al computo del voto d’idoneità per l’ammissione all’Esame di Stato. Sono
considerate valutazioni sufficienti i voti dal sei al dieci.
La valutazione del comportamento- espressa ( se necessario anche a maggioranza) in
sede di scrutinio finale dal Consiglio di Classe- corrispondente ad un voto inferiore a sei/
decimi comporta l’automatica non ammissione all’anno successivo o all’esame conclusivo del
ciclo. I fattori che concorrono alla valutazione del comportamento verranno osservati in modo
sistematico dai docenti componenti dei Consigli di Classe, raccolti e riportati in sede di
Consiglio dal Coordinatore della Classe. Il voto di condotta viene attribuito collegialmente da
tutti i membri del Consiglio di Classe.
Scuola Secondaria di I grado
COMPORTAMENTO
FREQUENZA
 Comportamento esemplare.
 Rispetto delle regole di
convivenza civile dell’Istituto.
 Costante /assidua /regolare
 Comportamento corretto.
 Rispetto delle regole di
convivenza civile dell’Istituto.
 Regolare
 Comportamento adeguato.
 Rispetto delle regole di
convivenza civile dell'Istituto.
 Abbastanza regolare
 Qualche ritardo.
ATTEGGIAMENTI
METACOGNITIVI
 Atteggiamenti di responsabilità e
partecipazione collaborativa, fattiva e
propositiva al dialogo educativo
dell’istituto. Serio impegno, interesse,
puntualità.
 Atteggiamenti di responsabilità e
partecipazione
collaborativa
e
propositiva al dialogo educativo.
 Impegno, interesse, puntualità.
 Atteggiamenti di partecipazione al
dialogo educativo e di studio positivi,
di un certo interesse e generalmente
adeguati alle richieste.
 Atteggiamenti di non costante
partecipazione al dialogo educativo, di
studio caratterizzati da superficialità,
impegno occasionale o strategico.
 Comportamento non sempre  Non sempre regolare.
corretto: richiami e note,  Frequenti ritardi
disturbo
del
regolare  Ritardi e essenze non sempre
svolgimento delle lezioni.
regolarmente giustificati.
 Infrazioni non gravi al
Regolamento, sanzionate senza
allontanamento dalle lezioni.
 Comportamento
sovente  Poco regolare.
 Atteggiamenti
di
saltuaria
scorretto: richiami e note,  Continui e sistematici ritardi
partecipazione al dialogo educativo, di
disturbo
del
regolare
studio caratterizzati da disinteresse
non autorizzati.
svolgimento delle lezioni.
passività o impegno di studio
 Assenze non regolarmente
occasionale e carente.
 Numerose
infrazioni
al
giustificate.
Regolamento di Istituto con
sanzioni e/o allontanamento
dalle lezioni inferiori a 5 gg.
 Comportamenti gravemente scorretti che hanno determinato sanzioni con allontanamento dalla comunità
scolastica superiori a 5 gg.
 Mancata progressione, cambiamenti o miglioramenti nel comportamento e nel percorso di crescita e
maturazione a seguito delle sanzioni di natura educativa irrogate.
VOTO
10
9
8
7
6
5
Valutazione Esame di Stato conclusivo del I ciclo d’istruzione
Il primo ciclo di istruzione, termina, alla fine della terza classe della Scuola Secondaria
di primo grado con un Esame di Stato ( art. 3 del DPR 122/2009).
L’ammissione all’esame di stato è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza ai
fini della validità dell’anno scolastico, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una
votazione non inferiore a sei/decimi in ciascuna disciplina e un voto di condotta non inferiore
a sei/decimi.
Il giudizio di idoneità è espresso dal Consiglio di Classe in decimi, considerando il
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
46
percorso scolastico compiuto dall’allievo, è il risultato della media dei voti del secondo
quadrimestre riportati nel documento di valutazione 8 voti di tutte le discipline curriculari ,
esclusa religione, strumento musicale e comportamento) arrotondata all’unità superiore per
decimali =/> 0,5 .
In considerazione del percorso triennale dell’allievo il voto può essere arrotondatoper decisione assunta a maggioranza o all’unanimità- del consiglio di classe all’unità inferiore
nel caso siano presenti voti con innalzamento e relativa nota alla famiglia . Tale giudizio sarà
riportato nella Scheda Personale del candidato ( su cui vengono registrati anche il consiglio
orientativo, le prove d’esame, la valutazione finale) e sui tabelloni finali. L’esame prevede
prove scritte di italiano, matematica, lingue comunitarie e una prova a carattere nazionale,
volte a verificare livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti. Le
prove scritte sono seguite da un colloquio pluridisciplinare. Il voto finale è costituito dalla
media dei voti ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità. Gli esiti finali degli esami
sono resi pubblici mediante affissione all’albo della scuola.
Nel primo ciclo di istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e
certificate al termine della scuola primaria e al termine della scuola secondaria.
Come ogni anno l’INVALSI avvia la procedura per la rilevazione degli apprendimenti relativa
agli studenti della seconda e quinta primaria e terza classe della secondaria. I risultati dei test
cui verranno sottoposti gli alunni, oltre a contribuire a livello statistico al monitoraggio
nazionale, permetteranno ai docenti dell’Istituto di acquisire informazioni sul livello di
apprendimento raggiunto dalle proprie classi rispetto a parametri di tipo standardizzato. Le
prove si svolgeranno il 4 e il 5 maggio 2016 per le classi della scuola primaria e il 16 giugno
2016 per la terza classe secondaria.
Certificazione delle Competenze alla fine del I ciclo d’Istruzione

DPR 8 marzo1999,n.275: Regolamento per la disciplina dell'autonomia delle Istituzioni
scolastiche, ai sensi dell'articolo 21 della legge n. 59 del 1997;
 Legge 53/2003: Legge delega per il riordino del sistema di istruzione e formazione;
 C.M.28/07:Introduzione della certificazione delle competenze al termine della
secondaria di primo grado;
 DPR122/2009 sulla valutazione del comportamento e degli apprendimenti
 DPR122/2009 sulla valutazione del comportamento e degli apprendimenti degli alunni,
in attuazione della L.169/08;
 D.M.254/2012 – Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del
primo ciclo di istruzione
 C.M.3/2015 ‐ Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle
competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione.
L’ Istituto Comprensivo di Briatico ha adottato a livello sperimentale i nuovi modelli
nazionali di certificazione delle competenze per le scuole del primo ciclo di istruzione.
Il rilascio della certificazione è di competenza dell'istituzione scolastica frequentata
dall'allievo, che vi provvede sulla base di un modello nazionale (Legge 53/2003). Le
Indicazioni Nazionali per il curricolo (DM 254/2012), prevedono che la certificazione delle
competenze "attesta e descrive le competenze progressivamente acquisite dagli allievi". Si
sottolinea la valenza educativa di documentazione del percorso compiuto da commisurare
al"profilo delle competenze"in uscita dal primo ciclo, che rappresenta l'obiettivo generale
del sistema educativo e formativo italiano».
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
47
Certificazione delle Competenze - Livelli (C.M.3/2015)
A LIVELLO AVANZATO
VOTO 9/10
L’alunno/a svolge compiti e
risolve problemi complessi,
mostrando
padronanza
nell’uso delle conoscenze e
delle abilità;
propone e
sostiene le proprie opinioni
e
assume
in
modo
responsabile
decisioni
consapevoli.
B LIVELLO
INTERMEDIO
VOTO 7/8
L’alunno/a
svolge
compiti
e
risolve
problemi in situazioni
nuove, compie scelte
consapevoli, mostrando
di saper utilizzare le
conoscenze e le abilità
acquisite.
C LIVELLO BASE
VOTO 6
D LIVELLO INIZIALE
VOTO 4/5
L’alunno/a svolge compiti
semplici
anche
in
situazioni
nuove,
mostrando di possedere
conoscenze
e
abilità
fondamentali e di saper
applicare basilari regole e
procedure apprese.
L’alunno/a,
se
opportunamente guidato/a,
svolge compiti semplici in
situazioni note.
Valutazione alunni con bisogni educativi speciali (BES)
La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 – strumenti di intervento per alunni
BES e successivamente la C. M n. 8 del 6 marzo 2013, estendono a tutti gli studenti in difficoltà
il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi
enunciati dalla Legge 53/2003. Fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni
per l’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA ( nelle Leggi 104/92
e 170/10) , la C. M n. 8 del 6 marzo 2013 sottolinea come sia doveroso, da parte dei Consigli di
classe o dei teamdei docenti nelle scuole primarie, indicare in quali altri casi sia opportuna e
necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure
dispensative o compensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di
tutti gli alunni. Gli insegnanti dovranno valutare pedagogicamente e didatticamente il
funzionamento problematico dell’alunno, con la loro competenza professionale. Il nostro
Istituto da sempre accoglie e cura particolarmente gli alunni con bisogni educativi speciali e
l’impegno è ancora maggiore in seguito alle direttive e circolari ministeriali.
Sono ritenuti alunni con bisogni educativi speciali tutti coloro che per motivi fisici,
biologici o fisiologici o anche per motivi psicologici o sociali, necessitano di una didattica
personalizzata.
Per quanto riguarda il complesso sistema della valutazione , ciascun insegnante fa
riferimento al Piano Annuale d’Inclusività ( documento che riassume tutte le attività di
inclusione dell’istituto), al Piano educativo Individualizzato nel caso di alunni in possesso di
certificazione da parte dell’Azienda Sanitaria Locale, al Piano Didattico Personalizzato nel caso
di studenti con diagnosi di disturbi specifici di apprendimento. Tali denominazioni intendono
creare le condizioni ottimali per una vera e piena inclusione. Pertanto la valutazione viene
considerata un processo utile per verificare se l’alunno si trova nelle condizioni per esprimere
al massimo il proprio potenziale e le proprie abilità , che sono specifiche per ogni singolo
bambino. A tale proposito il momento della valutazione è utile e necessario al team dei
docenti per apprendere se le metodologie intraprese siano efficaci o meno per valorizzare
l’alunno in questione. I docenti, nello stabilire il giudizio e i voti, fanno riferimento agli
obiettivi e ai criteri stabiliti nei Piani educativi (Piano annuale d’Inclusività, Piano Educativo
Individualizzato per gli alunni diversamente abili e il Piano Didattico Personalizzato per gli
allievi con DSA) , tenendo conto del livello di partenza dell’ alunno e dell’impegno profuso, con
la convinzione che valutare significa valorizzare e non discriminare, all’insegna di una scuola
inclusiva e non differenziale.
I docenti compilano i Piani educativi ( PEI e PDP ) entro due mesi dall’inizio dell’anno
scolastico, come da normativa vigente. Possono essere necessarie altre settimane per
permettere la condivisione degli stessi documenti con le famiglie e gli specialisti che, con
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
48
funzioni differenti, hanno in carico l’alunno. I suddetti Piani sono aggiornabili in qualsiasi
momento dell’anno, in base ai nuovi bisogni o traguardi espressi dall’alunno
Nome
documento
Soggetti
interessati
PAI
(Piano Annuale
Inclusione)
Tutti gli alunni con
disabilità
e
bisogni
educativi speciali
PDP
(Piano Didattico
personalizzato)
Alunni con disturbi
specifici di apprendimento
con diagnosi specialistica)
e per alunni BES
Alunni con certificazione
L. 104/1992
PEI
(Piano educativo
individualizzato)
Chi lo redige
GLI
(Gruppo di lavoro
inclusività)
evoluzione del GLH
d’istituto
Team docenti o
Consigli di classe, in
condivisione con la
famiglia e specialisti
Team docenti o
Consigli di Classe con
famiglia e specialisti
Data consegna
Termine anno scolastico
Entro due mesi dall’inizio
dell’anno scolastico
Entro due mesi dall’inizio
dell’anno scolastico
Per gli alunni con difficoltà specifiche di Apprendimento (DSA) adeguatamente
certificate, le modalità ed i contenuti delle prove di valutazione e di verifica degli
apprendimenti, compresi quelli effettuati in sede di esame conclusivo del ciclo , vengono
pertanto stabiliti dai consigli di classe e dalle commissioni di esame sulla base delle
indicazioni dei PDP ( DM n. 5669 12/07/2011
(Allegato Piano di Inclusività)
Valutazione alunni stranieri in fase di alfabetizzazione
La valutazione è collegata al percorso di apprendimento proposto agli alunni. A
seconda della data di arrivo dell’alunno e delle informazioni raccolte durante la prima
accoglienza. In questo contesto si prendono in considerazione il percorso dell’alunno, i passi
realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione l’impegno e soprattutto le potenzialità di
apprendimento dimostrate. In particolare nel momento in cui si decide il passaggio o meno da
una classe all’altra o da un grado scolastico al successivo, occorre far riferimento a una
pluralità di elementi fra cui non può mancare una previsione di sviluppo dell’alunno. Emerge
chiaramente come nell’attuale contesto normativo vengono rafforzati il ruolo e la
responsabilità delle istituzioni scolastiche e dei docenti nella valutazione degli alunni. Tutti i
vari passaggi vengono esplicitati all’interno del Protocollo di Accoglienza e Integrazione che
costituisce uno strumento utile di lavoro che viene integrato e rivisto sulla base delle
esperienze realizzate durante ogni anno scolastico. Esso contiene criteri, principi, indicazioni
e definisce i compiti e i ruoli degli insegnanti, del personale amministrativo, dei mediatori
culturali. Traccia le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di facilitazione per
l’apprendimento della lingua italiana. Tale documento viene deliberato dal Collegio dei
Docenti e inserito come allegato nel POF.
Nel primo quadrimestre la valutazione, in particolare per gli alunni di recente
immigrazione o neo arrivati, potrà:
 non essere espressa ( fase della prima alfabetizzazione);
 essere espressa in base al personale percorso di apprendimento;
 essere espressa solo in alcune discipline
Sul documento di valutazione verrà pertanto utilizzata, se necessario, la seguente dicitura :
“ la valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
49
l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana” oppure “ la valutazione non
viene espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione della lingua”.
Nel caso in cui l’alunno abbia una buona conoscenza di una lingua straniera, essa potrà essere
utilizzata, temporaneamente, come lingua veicolare per l’acquisizione dei contenuti e
dell’esposizione degli stessi.
Nel secondo quadrimestre la valutazione è comunque formulata perché costituisce la
base per il passaggio o meno alla classe successiva. La valutazione finale non potrà essere
semplice media delle misurazioni rilevate, ma dovrà tenere in considerazione in modo
particolare il percorso dell’alunno, la progressione nell’apprendimento, gli obiettivi possibili,
nonché la motivazione, la partecipazione, l’impegno.
(Allegato - Protocollo di Accoglienza Alunni Stranieri)
PROGETTI DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Nella programmazione curriculare si inseriscono in senso trasversale i progetti
promossi sia a livello di Istituto, in via preferenziale in rete con altre scuole, sia a livello dei
singoli plessi scolastici. I progetti vengono predisposti collegialmente dagli insegnanti allo
scopo di arricchire, articolare e personalizzare l’offerta formativa sulla base delle scelte di
indirizzo del POF e delle tematiche e delle peculiarità contestuali. Sono il risultato di scelte
ponderate, che tengono in considerazione le caratteristiche e le esigenze specifiche delle classi
o delle scuole, le risorse interne ed esterne e la ricaduta delle attività in termini educativi e
didattici.
Per l’anno scolastico 2015/2016 sono stati approvati i seguenti nuovi Progetti e
confermati altri Progetti già realizzati negli anni precedenti :
 “ Frutta nelle Scuole per la Scuola Primaria e dell’Infanzia;
 “ Regione in Movimento” per la Scuola dell’ Infanzia;
 Progetto in rete: CLIL & TIC
 “Fisco e Scuola 2016”
 “ Implementazione Piani di Miglioramento”
nell’ottica del RAV ( Rapporto di
Autovalutazione);
 PON FESR – Ambienti digitali –Codice 10.8.1.A3-FESRPON-CL-2015-18 Multimedia: festina
lente!
 LAN-WLAN - FESR - realizzazione/ampliamento rete LanWLan
Codice10.8.1.A1FESRPON-CL-2015-135 Tutti in rete.
Gli ultimi cinque progetti interessano tutti e tre gli ordini di scuola.
Viene confermato anche per quest’anno l’insegnamento del Latino , come ampliamento
dell’Offerta Formativa.
In relazione all’attività didattica programmata, tutte le classi effettuano visite guidate
sul territorio di una intera giornata e per quanto riguarda le terze classi della Scuola
Secondaria di primo grado coincideranno con la partecipazione all’annuale Concorso
Musicale. Il piano di tale attività viene presentato alle famiglie nei Consigli di Intersezione,
Interclasse e di Classe, approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto e allegato
al POF.
VISITE GUIDATE & VIAGGI D’ISTRUZIONE
A cura della Funzione Strumentale - Area 4 - l’organizzazione delle visite guidate e i
viaggi d’Istruzione seguono la normativa.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
50
La normativa
I DPR dell’8/03/1999 n. 275 e del 6/11/2000 n. 347 hanno dato completa autonomia
alle istituzioni scolastiche anche in materia di uscite/visite guidate e viaggi di istruzione, in
Italia e all'estero.
Pertanto, nel momento in cui la scuola organizza una qualsiasi uscita (da quelle di un
giorno agli stage piuttosto che le settimane bianche, i viaggi di integrazione culturale o
connessi ad attività sportive ecc.), le circolari emanate a suo tempo dal Ministero non hanno
più valore prescrittivo, ma assumono solo la funzione di suggerimenti di comportamento.
In particolare la C.M. 291/92 e la C.M. n. 623/1996.
Sulla materia è intervenuto lo stesso Ministero e con nota dell’ 11.04.2012, prot. n.
2209 ha definitivamente chiarito che:
“L’effettuazione di viaggi di istruzione e visite guidate deve tenere conto dei criteri definiti dal
Collegio dei docenti in sede di programmazione dell’azione educativa (cfr. art. 7, D.lgs. n.
297/1994), e dal Consiglio di istituto o di circolo nell’ambito dell’organizzazione e
programmazione della vita e dell’attività della scuola (cfr. art. 10, comma 3, lettera e), D.lgs. n.
297/1994).
A decorrere dal 1° settembre 2000, il “Regolamento recante norme in materia di
autonomia delle istituzioni scolastiche”, emanato con il D.P.R. 275/1999, ha configurato la
completa autonomia delle scuole anche in tale settore; pertanto, la previgente normativa in
materia (a titolo esemplificativo, si citano: C.M. n. 291 – 14/10/1992; D.lgs n. 111 – 17/03/1995;
C.M. n. 623 – 02/10/1996; C.M. n. 181 – 17/03/1997; D.P.C.M. n. 349 – 23/07/1999), costituisce
opportuno riferimento per orientamenti e suggerimenti operativi, ma non riveste più carattere
prescrittivo.”
Spetta agli Organi collegiali la regolamentazione di tutte le tipologie di uscita.
Le istituzioni scolastiche hanno completa autonomia in materia di organizzazione e
responsabilità delle visite guidate e viaggi di istruzione.
Spetta quindi agli Organi Collegiali fissare i criteri generali organizzativi di tutte le
tipologie di uscita e ancora meglio approvare uno specifico Regolamento.
Inoltre il Collegio dei docenti e i Consigli di classe potranno intervenire per la
programmazione didattica.
È quindi in un apposito Regolamento o comunque nelle delibere che poi gli Organi
Collegiali attueranno che le scuole possono decidere tutto:

Il numero minimo di alunni che vi devono partecipare;

La partecipazione dei genitori o comunque familiari degli allievi;

La partecipazione del Dirigente, dei collaboratori scolastici e anche eventuali docenti in
pensione;

La partecipazione dell’insegnante di sostegno o di un qualificato accompagnatore per
gli allievi in disabilità;

Numero di accompagnatori per ogni tot. di allievi.

Destinazioni e mezzi di trasporto ecc.
Ad esempio, per il numero degli accompagnatori, l’art. 8/2 della C.M. 14/10/1992, n.
291 precisava:
“…si conviene che nella programmazione dei viaggi debba essere prevista la presenza di
almeno un accompagnatore ogni quindici alunni, fermo restando che l’eventuale elevazione di
una unità e fino ad un massimo di tre unità complessivamente per classe può essere
deliberata, sempre che ricorrano effettive esigenze connesse con il numero degli studenti e il
bilancio dell’istituzione scolastica lo consenta”.
Tale indicazione (almeno un accompagnatore ogni quindici alunni) è ormai puramente
indicativa, e ciò non toglie che le scuole possano decidere diversamente.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
51
Non ultima la circolare Nota prot. n. 674 del 3 febbraio 2016, viaggi di istruzione e visite
guidate la sicurezza dei pullman che trasportano gli studenti.
(Allegato: Piano delle Visite Guidate e Viaggi d’Istruzione)
CONTINUITÀ & ORIENTAMENTO
La formazione orientativa
Essa coinvolge tutte le discipline, tende a valorizzare in ognuno attitudini, capacità e
interessi personali. Persegue l’obiettivo di favorire la conoscenza di sé per attuare scelte
consapevoli riguardo al proprio futuro dal punto di vista umano, sociale e professionale.
Presuppone dal punto di vista operativo:
 un’ articolazione flessibile del gruppo classe;
 organizzazione di attività di recupero e sostegno;
 iniziative di continuità;
 attività con altre scuole e /o soggetti esterni per l’integrazione scuola-territorio.
Durante l’ultimo anno della Scuola Secondaria di primo grado, l’azione orientativa è più
organica e specifica, sia sotto l’aspetto dell’autovalutazione sia per quanto riguarda i diversi
percorsi scolastici. Sul piano operativo l’istituto predispone e organizza attività per gli
studenti.
La Continuità racchiude in sé il concetto di sviluppo e di evoluzione ed è uno degli aspetti
fondamentali dell’azione educativa e didattica, attraverso la quale si intende favorire il
successo formativo di ogni alunno. Tramite il Progetto Continuità /Orientamento l’istituto
intende sviluppare in modo più coerente ed unitario il proprio percorso formativo e limitare il
disagio degli alunni durante il passaggio tra i diversi ordini di scuola. In questa ottica tutti i
plessi organizzano attività didattiche ,esperienze educative ed iniziative di accoglienza in
collaborazione con la Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado.
Sono stati individuati tre momenti significativi:
 Incontro tra gli insegnanti della classe quinta della Scuola Primaria con gli insegnanti
dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia ( raccolta dati per la formazione delle prime
classi della Scuola Primaria e scambio di informazioni sul livello di maturazione raggiunto
dagli alunni);
 Incontro insegnanti uscenti classe quinta con gli insegnanti della Scuola Secondaria di
primo grado ( raccolta dati per la formazione delle classi prime della Scuola Secondaria e
scambio di informazioni sul livello di maturazione raggiunto dagli alunni);
 Incontro tra docenti degli anni ponte per concordare le prove in uscita e in ingresso.
L’Orientamento costituisce un’azione fondamentale del processo educativo e formativo. Le
attività di orientamento mirano a formare e a potenziare nei ragazzi la capacità di conoscere
se stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative
affinché possono essere protagonisti di un personale progetto di vita in modo attivo e
responsabile.
Attività per gli studenti
Dialoghi e conversazioni guidate in classe; analisi di opuscoli informativi; visite guidate presso
scuole secondarie di secondo grado e incontri con docenti di queste scuole. Le azioni e le
iniziative intraprese sono coordinate dal docente, individuato dal Collegio Docenti come
referente all’Orientamento.
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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PIANO DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE
Il Piano di Aggiornamento e Formazione viene deliberato dal Collegio dei Docenti
all’inizio di anno scolastico sulla base delle Direttive ministeriali, degli obiettivi del Piano di
Offerta Formativa e dei risultati dell’Autovalutazione d’Istituto. La Formazione e
l’Aggiornamento costituiscono un diritto- dovere di tutto il personale in quanto funzionali
all’incremento della professionalità, alla condivisione delle pratiche educativo- didattiche e
organizzative ed alla costruzione di un progetto formativo, coordinato e unitario.
Le iniziative dell’Istituto vengono progettate tenendo conto dei bisogni formativi
espressi dal personale relativamente ai temi delle competenze educativo- didattiche,
relazionali e metodologiche, nonché delle necessità di aggiornamento professionale sui
cambiamenti normativi e /o strutturali in corso. Per garantire l’efficacia dei processi di
crescita professionale e l’efficienza del servizio scolastico, sono inoltre favorite le iniziative
che fanno ricorso alla formazione on-line e all’autoformazione. Il personale docente e ATA
individualmente o in gruppi potrà infine aderire ad eventuali corsi proposti in itinere purché
inerenti le linee programmatiche del POF.
LIBERTÀ D’INSEGNAMENTO
La Programmazione individuale e collegiale è espressione della libertà dei docenti
sancita dalla Costituzione. La scuola è un luogo di vita e di apprendimento per docenti e
studenti, nel quale i docenti devono poter sperimentare il gusto per l’insegnamento e il
piacere che viene dal far conoscere, far discutere ,far costruire sapere. L’aggiornamento e la
formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico ed un compito per
l’Amministrazione, che attua interventi organici e regolari secondo un piano di aggiornamento
e formazione.
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI
Le classi sono unità di aggregazione degli alunni aperte alla socializzazione e allo
scambio delle diverse esperienze; andranno perciò favorite le modalità organizzative
espressione di libertà progettuale coerenti con gli obiettivi generali e specifici dei vari ordini
di scuola. I criteri per la formazione delle classi stabiliti dal Collegio Docenti sono:
Classi prime





istanze motivate provenienti dai genitori
classi eterogenee per livello di apprendimento degli alunni
equa suddivisione sessista
divisione equa degli alunni diversamente abili
eventuali indicazioni dei docenti della scuola di provenienza
Classi di passaggio



eventuali istanze indicate dai genitori
sistemazione degli alunni eventualmente trattenuti in relazione alla situazione delle classi
distribuzione equa degli alunni provenienti dal corso dell’anno scolastico
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
53
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI
I docenti saranno assegnati alle classi secondo i seguenti criteri deliberati dal Collegio
Docenti:
 continuità didattica
 anzianità di servizio
 esperienze e attitudini
 eventuali problematicità
Rimane, comunque, la facoltà del Dirigente Scolastico di assegnare i docenti anche in
maniera difforme motivandone la scelta.
Delibere “Adozione P.O.F. 2015/16”
Collegio dei Docenti n° 3 del 14/10/2015
Consiglio d’Istituto n° 22 del 14/10/2015
F.S. Prof.ssa Maria Antonia GRASSO
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