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SOMMARIO
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. I 237 motivi per cui si fa sesso
. Come combattere la voglia di pena capitale
. 20 cose da fare prima di morire
. Errare humanum est
. La posta del cuore
p. . Simpatichelle, piccole barzelle
EDITORIALE
Heilà piccoli bocciuoli!
La primavera è cominciata, portando con se un’eclissi solare
bellissima che abbiamo potuto goderci direttamente guardando
dalla finestra delle nostre aule (spero abbiate utilizzato il magico e
speciale vetrino, altrimenti se si vedranno occhiali da sole e bastoni
bianchi e rossi nei prossimi giorni, sapremo il perché).
Il mese delle gite è finito ed ora non ci resta altro che sputare le
ultime gocce di sangue che ci restano nelle vene sui nostri amati
libri, portare una ventina di ceri al santo quotidianamente ed
iniziare una nuova collezione di peperoncini in plastica, vetro,
argento, rame, oro, bronzo…
Insomma.. buona Pasqua a chi la festeggia! (e lasciate pascolare
felicemente vivi i poveri agnellini) ;)
-Onda.
“Attraverso i libri puoi sperimentare vite diverse e poi decidere che una di
quelle potrebbe diventare la tua”
I 237 motivi per cui si fa sesso
Secondo una ricerca condotta dal Dipartimento di Psicologia dell’Università del
Texas, lo stereotipo romantico, che ha quasi sempre prevalso, al giorno d’oggi si
allontana dalle motivazoni che portano a condividere il letto con un’altra persona. Le
ragioni sono sempre più complesse e lontane dall’amore puro e semplice per le donne
e gli uomini del XXI secolo.
Ecco la lista risultata dallo studio dei motivi che spingono a fare sesso:
1. Il suo aspetto fisico mi ha abbagliato
2. Il suo corpo è eccitante
3. Per puro piacere
4. Per raggiungere un orgasmo
5. Avere un’avventura emozionante
6. E’ una persona molto attraente
7. Ero accitato/a
8. E’ divertente
9. L’altra persona era troppo “calda” per resistere
10. Per sentirsi bene
11. Ero eccitato e volevo scaricare
12. Non ho potuto resistere al suo fascino
13. Per migliorare le mie capacità sessuali
14. E’ emozionante
15. Per provare nuove avventure
16. Lei/lui era nudo/a e non potevo resistere
17. Per fare esperienza
18. Si è presentata l’occasione
19. Per praticare nuove tecniche e posture
20. Esperienza di puro piacere
21. Conoscere come un’altra persona si è comporta a letto
22. Non praticavo sesso da tempo
23. Si parlava sesso
24. Faceva un buon odore
25. Aveva gli occhi belli
26. Tutti lo vogliono
27. Mi andava
28. I miei ormoni erano fuori controllo
29. Indossava abiti eccitanti
30. Sono un sesso-dipendente
31. Spremere la vita al massimo
32. Potrebbe essere buono per rilassarsi
33. Sono agganciato al sesso
34. Per testare le mie capacità sessuali
35. Ottenere un favore speciale
36. Baciava come un angelo
37. Per sapere cosa significa farlo con un’altra persona
38. Mi ha accarezzato
39. Mi ha fatto sentire sexy
40. Per allentare la tensione
41. Ballava da dio
42. Era disponibile
43. Avevo curiosità sessuali
44. Bisogno di eliminare lo stress
45. Per sbarazzarsi di questa ossessione e concentrarmi su altre cose
46. Mi è piaciuta l’altra persona
47. L’ho trovato/a affidabile
48. Per alleviare la tensione sessuale
49. Sono maschio
50. Per stimolare una fantasia
51. Per soddisfare una coazione
52. Fino a quel momento era fuori dalla mia portata
53. Aveva un grande senso dell’umorismo
54. Semplicemente, è successo
55. Per capire se fare sesso con qualcuno che non è il mio partner è meglio o peggio
56. Per il “calore” del momento
57. Per compiacere il mio compagno
58. Era più facile andare fino in fondo che fermarsi
59. Per sapere se è vero quello che dicono sul sesso
60. valutare la mia esperienza sessuale
To be continued…
“Perduto è il tempo che in amar non si spende”
-Torquato Tasso-
-Nels.
Come combattere la voglia di pena capitale
Salt Lake City, 11 mar ’15 .
Il senato dello Utah ha approvato la proposta di legge che
reintroduce i plotoni d’esecuzione (abbandonati nel 2004) per i
condannati a morte qualora l’iniezione non fosse disponibile, cosa
avvenuta frequentemente e di recente in molti Stati americani. Con
18 voti a favore contro 10 contrari, la misura, per diventare
effettiva, deve attendere solo il via libera alla consultazione del
Governatore Gay Herbert, repubblicano come il promotore del
testo. Quest’ultimo ha dichiarato che “in assenza di altre alternative
(la fucilazione) è la cosa più umana”.
Difficile quindi a questo punto prevedere una bocciatura della legge,
che permette tra l’altro alle autorità carcerarie di ricorrere alla
fucilazione senza l’approvazione del condannato a morte.
“L’unico argomento in favore della pena di morte è il desiderio di
vendetta, che se è comprensibile (ma non giustificabile) nei singoli, è
intollerabile da parte dello Stato.”
Partiamo da questa frase pubblicata dal giornale “Linus” nell’agosto
1999, per sviluppare un discorso che pur trattando il tema della pena
di morte, cerchi, per quanto possibile di non risultare banale o di non
rispecchiare noiosi luoghi comuni.
Si pensi a casi concreti di vita quotidiana: quante volte, attraverso i
mezzi d’informazione di massa veniamo a conoscenza di violenze,
omicidi, spesso anche domestici?
Notizie come queste sono spesso accompagnate da commenti di
parenti, amici, o semplicemente compaesani delle vittime, i quali presi
dalla rabbia e dallo sdegno del momento si fanno portavoce di
pensieri che possono essere considerati superati e che arrivano anche
a volte ad inneggiare al ripristino della pena capitale.
Troppo spesso, a causa della terribile frequenza con cui avvengono
fatti come quelli citati precedentemente, noi che da casa vediamo il
notiziario o leggiamo il giornale ci rendiamo spettatori passivi di
queste violenze e sordi ascoltatori di uomini che chiedono aiuto e
giustizia usando parole di morte e altrettanta violenza.
Fermiamoci un momento e proviamo a riflettere: che cosa spinge una
persona comune, che potrebbe essere chiunque di noi ad esprimere
pensieri e desideri di torture e morte?
Proviamo a metterci nei panni di chi ha perso ingiustamente un figlio,
la madre, una sorella; fingiamo per un momento di trovarci in una di
queste situazioni. Che cosa penseremmo nei confronti di chi ha
ucciso o segnato per sempre una persona che amiamo?
Inoltre, che cosa susciterebbe in noi un comportamento inadeguato
da parte di chi ha l’obbligo di fare giustizia con la legge (come
l’assegnazione al criminale di una pena inadeguata o inesistente)?
Vivere in uno Stato come l’Italia, in cui il sovraffollamento delle
carceri ha portato e porta uomini e donne, accusate di gravi crimini, a
scontare pochi anni in una cella per poi tornare in libertà, non crea
grande disturbo finché il criminale in questione non è colui che ha
privato della propria vita una persona a noi cara.
Ma non è forse vero che la pena dovrebbe essere proporzionata al
reato commesso?
In un suo articolo Bice Arnone chiede: “… come si colloca la pena di
morte nell’ottica della proporzionalità della pena?”
Nella maggior parte degli ordinamenti giuridici moderni è prevalso
l’orientamento ad attribuire alla pena una funzione rieducativi del
criminale, di conseguenza sarebbe controproducente, per questi
obiettivi attuare la pena di morte.
La causa dell’imbarbarimento del modo di pensare di alcuni italiani è
quindi da ricercare nelle colpe di uno Stato super indebitato che non
è più in grado di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei suoi
cittadini; che è governato da uomini falsi e ipocriti e giudicati da una
magistratura tutt’altro che imparziale.
In Italia la pena di morte è stata abolita nel 1948 con l’introduzione
della Costituzione repubblicana perché incompatibile con i
fondamenti della nascente democrazia.
Ma come si può credere al mito democratico in un Paese fatto di caste
e corruzione con ormai troppe poche personalità democratiche,
sbiadite e stanche?
La lotta alla pena capitale deve chiaramente partire dal piccolo per
potersi allargare: bisogna dimostrare che un sistema penale e di
ordine pubblico degno di farsi rispettare e non sputare sulla divisa,
può chiaramente produrre risultati migliori e più concreti rispetto alle
torture o ai boia.
Sara Gardin IV C
“Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall’alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rimettersi in
piedi”
-Gabriel Garcia Marquez-
20 COSE DA FARE PRIMA DI MORIRE
1 Salire su un taxi e gridare: “Segua quella macchina!”
2 Fare l’artista di strada
3 Vedere la statua di Freddie Mercury sul Lago di Ginevra
4 Fare il bagno nuda a mezzanotte
5 Andare nell’albero di ghiaccio in Alaska
6 Fare il lancio dei coltelli
7 Fingere di essere un’altra persona
8 Fingere di essere pazza
9 Distruggere una camera d’albergo a Las Vegas come una rock star
10 Fare un’invasione di campo durante una partita importante gridando “gli alieni sono tra
noi!!”
11 Fare il bagno negli spaghetti
12 Comprare una scimmia
13 Passare una notte in prigione
14 Fingere di essere incinta e di stare per partorire
15 Ubriacarmi e scrivere una canzone
16 Mettermi per strada ad urlare “la fine è vicina!!”
17 Andare in giro con un pupazzo o un cappello strano e far credere agli altri che se lo
stanno immaginando
18 Fare un haka con i rugbisti neozelandesi
19 Fondare una religione
20 Allevare un esercito di scoiattoli giapponesi
Carpe diem!
-Fatto&Misfatto
“La gente ti chiama pazzo quando fai qualcosa che loro non avrebbero mai il coraggio di fare”
-Johnny Depp-
ERRARE HUMANUM EST
Gianluca 44 anni, nato a Venezia, due figli, chirurgo.
Kamal 38 anni, nato in Pakistan, proprietario di un piccolo negozio.
Luca 34 anni, nato a Catania, due figli, dalla terza media lavora.
Apparentemente nulla di uguale, non le origini, diverso livello di istruzione, lavoro
diverso.
Solo una cosa hanno in comune: l'aver compiuto un errore nella loro vita, un errore
pagato ad un prezzo molto caro.
Questi sono gli “ingredienti” di un incontro tenutosi il 9 Febbraio tra alcuni ragazzi
della nostra scuola e alcuni carcerati appartenenti all'associazione “Ristretti orizzonti”
che lavora nel carcere di Due Palazzi di Padova.
Un incontro di forte impatto, fin da subito, con la “passeggiata” attraverso otto
cancelli nei corridoi del carcere, corridoi insolitamente belli e colorati, con molte
copie di dipinti, pagati con il volontariato, come ricorda la direttrice di Ristretti
orizzonti; ma il momento più forte si è avuto con i tre racconti.
Gianluca: il suo racconto inizia sin dall'università, dove incontra quella che diverrà
sua moglie, velocemente si arriva alla nascita del loro primo figlio, dopo la quale la
moglie cade però in depressione post-partum; Gianluca da quel momento comincia,
con tutti, a costruire un castello di carta, per nascondere i problemi, ma come tutti i
castelli di carta prima o poi crollano anche quello di Gianluca crolla, crolla con la
caduta dalle scale della moglie che perde così il loro terzo figlio; mentre ci parla gli
occhi di Gianluca sono sempre più assenti, guardano nel vuoto; da quel momento le
liti cominciarono ad aumentare ed essere sempre più frequenti, anche dopo la
separazione della coppia, arrivando fino all'errore, con quel raptus e la morte della
moglie.
Kamal: dopo essere arrivato in Italia dal Pakistan con tanta fatica e l'aiuto della
famiglia apre un piccolo negozio, ma dei suoi connazionali, vogliono avere una fetta
dei suoi guadagni chiedendogli il pizzo, lui rifiuta pur sapendo delle possibili
ritorsioni. Una sera, girando per il centro con il cugino si imbatte nei suoi
connazionali, ne nasce una rissa, un ragazzo cade a terra, morto.
Tornato a casa prepara tutto per scappare e tornare in Pakistan, ma il padre glielo
impedisce, perché lui in vent'anni che era qua non aveva mai avuto problemi con la
legge; ma se si sbaglia bisogna pagare.
Luca: il suo errore lo compie da ragazzino, quando la “strada” lo attira verso se, inizia
a fare i primi furtarelli, prima piccoli poi crescono sempre più, fino ad arrivare a
rapinare le banche, che svaligia in tutt'Italia. Ma fin dall'inizio fa dentro e fuori dalle
carceri, la prima volta a quattordici anni, fino a quando dopo l'ennesimo processo
viene trasferito a Padova, oltre mille chilometri lontano dalla sua città natale, dalla
sua famiglia, dai suoi due figli, che può sentire solo dieci minuti alla settimana per
telefono.
Dopo i tre racconti cala il silenzio, lo stupore finché non iniziano le domande,
domande difficili, pesanti sul legame padre figli, figli che pagano anche loro le colpe
dei padri, come i figli di Gianluca, che non vede da qual drammatico giorno, quando
avevano 3 e 2 anni, con un sorriso amaro ci racconta che è da sei anni che prova a
presentare richiesta per vederli essendo minorenni, ma per via della burocrazia ormai
è inutile continuare con il procedimento essendo quasi maggiorenni.
Il punto di svolta dell'incontro avviene con una domanda: se sia meglio morire o
vivere in carcere.
Prende la parola Biagio, ex mafioso, ha scontato dieci anni in regime di 41 bis
(carcere in completo isolamento), lui sconta una pena molto particolare: l'ergastolo
ostativo, senza possibilità di avere sconti di pena, solo la morte potrà farlo uscire dal
carcere, al suicidio lui ci ha pensato molte volte, ma ha sempre deciso di non farlo per
i suoi quattro figli, vive per loro, perché non è mai stato un buon esempio per loro,
ma un piccolo insegnamento glielo vuole dare; lui parla anche di speranza, anche se a
noi può sembrare molto difficile parlare di speranza nelle sue condizioni da carcerato.
Una pena quasi inspiegabile essendo quasi la stessa cosa della pena di morte, pena
che in Italia è fortunatamente abrogata.
Le condizioni nelle carceri italiane sono scandalose, non solo per il sovraffollamento,
in Italia il carcere dovrebbe servire per la riabilitazione e per la riabilitazione nella
società, ma solo il 20% dei carcerati può usufruire di progetti come quelli portati
avanti da Ristretti Orizzonti o come i laboratori di pasticceria che ogni anno sfornano
tantissimi dolci per tutt'Italia
B.B.B.B.
“Never make a permanent decision from a temporary emotion”
-Prince Ea-
“Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che
potete fare, e non temete niente.”
“Cosa farai da grande?”, è una domanda che spesso gli altri ci pongono. “Farò il medico”,
“Io sogno di fare l’avvocato”, “Io vorrei diventare un ottimo professore” ma dietro queste
risposte c’è il vuoto, o per lo meno, quella parvenza di futuro, che tra un limite e una
derivata, tra la filosofia di Kant e i drammi di Leopardi, stiamo cercando di abbozzare in
contemporanea alle nostre speranze. Molti di noi hanno già un sogno, altri invece sono nel
buio più totale. Quante sono le paure che ci affliggono per il futuro, ma soprattutto quanto
ci lasciamo influenzare dalle statistiche, dai telegiornali, dall'insicurezza? “Non mi iscrivo a
giurisprudenza, non c’è lavoro”, “Con una laurea in Biologia lo stipendio medio si aggira
intorno ai mille euro al mese, massimo”, “Se studio lettere, è una strada troppo lunga per
diventare insegnante” ”Non riuscirei mai a passare gli esami di fisica”, “Vorrei proseguire
col conservatorio, ma farei la fame”, tutte frasi molto comuni che si sentono sempre più
spesso. Sembra una pazzia, una follia, ma se per un attimo chiudessimo gli occhi e
provassimo a sfidare le statistiche, le paure, la crisi, la borsa di Milano e dichiarassimo
guerra alle testate dei giornali e ad un sistema che sembra volerci precludere in partenza
la possibilità di provarci, come i moti rivoluzionari del ’48, veramente non riusciremmo ad
abbattere quel potere assoluto che troppo spesso, sembra avere la meglio su di noi e sui
nostri progetti? Può sembrare una visione utopica, ma se dovessimo scegliere tra cadere
in mano all'incertezza e provare a costruire nuove certezze, chi non proverebbe la
seconda opzione? Alla fine, se ci pensiamo bene, i grandi autori che studiamo, la maggior
parte delle menti e degli artisti che occupano le pagine dei nostri libri di letteratura, storia
ed arte, le occupano principalmente perché non hanno voluto seguire le idee del loro
tempo, ma si sono discostati da esse, proponendo qualcosa di innovativo, aprendo gli
occhi verso orizzonti diversi… Non so se sia efficace semplicemente “crederci”, ma se
guardiamo al di là della crisi e del “grigiore” momentaneo, forse riusciamo ad avvistare un
futuro migliore, un futuro dove veramente ognuno è “homo faber fortunae suae,” (l'uomo è
l'artefice della propria sorte"), un futuro dove gli studenti non si chiedano troppo spesso “
Che cosa farò? “Con l’angoscia di non riuscire a realizzarsi. Non datevi limiti, conseguite i
vostri sogni. Il futuro è in mano nostra.
Alessia Maso
“Non c’è notte tanto grande da non permettere al sole di risorgere il giorno dopo”
-Jim Morrison-
LA POSTA DEL CUORE
Niccolò Odetti sei così bello e grosso. Sono più vicina di quanto pensi. Quando vai in bagno vorrei
mangiarti.
Al mio vicino di banco,
Sei così sexy quando leggi. I miei occhi si illuminano appena le nostre mini mani si sfiorano.
La tua passacompiti preferita <3
Alla ragazza mora dagli occhi scuri in 3^G, è dall’inizio dell’anno che ti vedo
passeggiare a scuola e ogni volta cerco di avvicinarmi a te. Mi sono
completamente innamorato di te e mi stupisco di ricorrere a questi mezzi indiretti
per dirti quanto mi piaci.
Non posso dirti chi sono perché me ne vergogno e temo moltissimo un tuo rifiuto.
Non ho mai creduto nell’amore a prima vista ma tu mi hai insegnato a crederci.
Continuo a vivere nella speranza di parlarti.
Un ragazzo di 5^
<3 Per Rainbow Pony and friends
Curatevi <3
Caro Raffaello, (Vieriu)
Puoi immaginare chi sono, questa è per te: è un’altra notte di stelle, penso sempre a te
anche se poi mi rendo conto che sei stato l’errore più grande della mia vita. Io ti amo,
quando ti ho visto per la prima volta mi si sono illuminati gli occhi.
Ti sogno tutte le notti, vorrei tanto conoscerti, te e i tuoi genitori.
Non mi sei completamente indifferente.
So che siamo destinati a stare insieme.
L.
Sono un ragazzo… Un ragazzo innamorato di te ILARIA ANDREASI (5^H). Ti ho vista e non ho
più smesso di guardarti. DIO! Quanto amo i tuoi occhi verdi, il tuo sorriso, la tua gioia di vivere…
Tutto ciò ha condizionato la mia vita in maniera irreparabile. I tuoi maglioncini colorati colorano
le mie giornate di blu di Prussia, verde erba, rosso magenta, terra di Siena bruciata. Chissà quanto
bene ti vogliono le tue amiche, (soprattutto quella bella e sovietica). Lo so che sono piccolo per te,
ma ho grandi doti. Ti prego non tagliarti i capelli. Amami perché je t’aime.
Je suis Andreasi!
W.Z.X. 1^Q
Al tizio di 3i R.V. 
A(0;2) B(1;3) C(2;3) D(3;2) E(3;1)
F(0;-2) G(-3;1) H(-3;2) I(-2;3) J(-1;3)
Un paio di tizie :3
Enjoy§
:D
GIACOMO PERAZZOLO
Sono segretamente innamorata di te da due mesi. Adoro i tuoi capelli
scompigliati dal casco al mattino.
Le tue labbra che si poggiano sulla sigaretta vorrei che baciassero il mio
viso.
Quando ti vedo passare, vorrei solo prenderti la mano e portarti via con
me.
-Una ragazza della 4^A
A te che hai scritto come stato di WhatsApp ‘aspettando’,
Vorrei chiederti che Cosa stai aspettando!? Hai quasi 18 anni, non devi
aspettare proprio niente! Buttati, ti prego, in qualsiasi cosa tu tenga Davvero,
non avere alcuna paura e vivi, Cristo! Non c’è niente da aspettare, c’è solo da
agire!
Abbiate il coraggio di alzarvi la mattina sorridendo, abbiate il
coraggio di prendere la vita così come viene, un passo alla volta,
una difficoltà per volta e un sorriso dietro l’altro.
Abbiate il coraggio di dire:”NO” quando è necessario e dire “Sì”
alle cose belle.
Prendete la vita di petto, perché, un giorno vorrete farlo ma non
ce ne sarà l’opportunità.
Questo messaggio è per tutti coloro che ne hanno bisogno.
Caro Alfredo di 4^C, ti scrive una tua ammiratrice segreta. Ti vedo ogni giorno
per i corridoi e ogni volta rimango sempre più incantata e mi perdo nei tuoi occhi.
Mi affascina molto il tuo modo di atteggiarti e di scuotere la tua folta chioma.
Rodo di gelosia quando ti vedo con tua morosa. Ti vorrei tanto a fianco a me e spero
che un giorno capirai chi sono e tu possa provare la stessa attrazione che io provo per
te.
Fragola86
Il tuo tenero viso mi hai subito rapito, con quel tuo dolce sorriso mi hai tirato su le giornate più dure e
tristi, il tuo piccolo piccolo fisico mi ha sempre ricordato Minny e cosi ti ho sempre chiamato.
Ci conosciamo dalla prima ormai, e anche grazie a te sono stati 5 anni stupendi, tra battute risate e
anche qualche lacrimuccia ogni tanto, per me sei speciale e lo sai.
I love you
per sempre, il tuo rompiscatole <3
Caro Enrico,
sei la ragione per cui la mattina mi sveglio per venire a scuola. Vederti ogni giorno mi
rallegra la giornata e venire a scuola non è più cosi brutto.
I tuoi occhi brillano come le stelle, il tuo sorriso mi riempie il cuore, la tue voce è come
il canto di mille angeli, le tue battute mi fanno troppo ridere, sei una persona in
credibile, una persona perfetta, anche quando scleri
Sono ormai 5 anni che in classe ti guardo per tutte le ore, ma non ho mai avuto il
coraggio di dirti i miei veri sentimenti.
Tua per sempre
Ciao Biondo di IIIi <3
Sei bellissimo. Ogni volta che ti affacci a quella finestra ci blocchiamo ad ammirarti. Per colpa tua perdiamo più di metà
lezione. Molte volte ci è capitato di aggirarci nel tuo piano senza farci notare, solo per ammirarti un po’ più da vicino e
contemplare la tua bellezza. A volte ci demoralizziamo perché se fossimo nate un anno prima avremmo avuto qualche
possibilità in più di averti solo a qualche banco di distanza per goderci ogni singolo giorno il tuo meraviglioso sorriso.
Ogni volta che ti incontriamo ci perdiamo nei tuoi occhi. Al mattino la sola speranza di poterti osservare anche per un
istante nel corridoio della scuola ci rallegra la giornata. Chissà, forse un giorno ci vedrai; forse un giorno ci saluterai;
forse un giorno una di noi l’amerai. Ciao Biondo di IIIi <3
-Le tue ammiratrici
“I love girls who compliment other girls. Too many girls thinking it’s a competition these days. It’s nice to
be nice”
Simpatichelle, piccole barzelle
-Sogno di andare ad un colloquio di lavoro e spiazzare tutti esordendo
con un “Vi farò sapere”, andandomene.
-AAA Cercasi ragazzo vegetariano, il cannibale l’ho già avuto. Mi ha
cotta a puntino, fritto il cervello, strappato il cuore, inacidito il sangue
e roso il fegato. Almeno il vegetariano mangia la patata e lascia stare
tutto il resto.
-Salva un agnello, mangia un pastore.
-Salva una pianta, mangia un vegano.
-Avevo un sacco di amici prima, poi ha cominciato a girare sul web la
foto di quel maledetto vestito… .
-…Ad un certo punto Gordon sbottò: “Tosa pensito de impissare el
forno? O spetito che el poeastro se daga fogo da soeo pa protesta?”
-Chi trova un amico con il suo stesso disturbo psichiatrico trova un
tesoro!
“Se qualcuno ti parla dietro, vuol dire che tu sei parecchio avanti!”
Hanno partecipato a questo numero…
Giulia Boscaro 4^A
Sara Gardin 4^C
Celeste Giacometti 4^G
Alessia Maso 2^B
Marta Chiarato 4^G
Alessandro Toso 5^G
IL GIORNALINO LO TROVATE ANCHE ONLINE NEL SITO
DELLA SCUOLA!!