Paolo, la disabilità intellettiva e relazionale e il lavoro (ritrovato

Paolo, la disabilità intellettiva e relazionale e il lavoro (ritrovato) | InVisibili
22/12/16 12:57
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di Corriere - @Corriereit
Paolo, la disabilità intellettiva e relazionale e il
lavoro (ritrovato)
19 DICEMBRE 2016 | di Simone Fanti | @simfanti
“I miei problemi iniziarono intorno ai 18 anni, dopo una delusione amorosa – racconta Paolo
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(nome di fantasia perché preferisce restare anonimo) – mi chiusi sempre di più in me stesso,
gli amici si allontanarono… In realtà quello fu solo il fattore scatenante di un problema più
grande“. Nel corso degli anni, iniziando dal 1993, gli psichiatri gli diagnosticarono prima una
forte depressione poi: “sindrome bipolare, disturbo ossessivo compulsivo e dismorfofobia”.
Queste problematiche lo hanno logorato per anni e hanno lasciato – come spiega Paolo –
“tanti rammarichi: mi sono chiuso in casa, non potuto studiare, non ho potuto lavorare, non
sono stato in grado di creare una famiglia o dei rapporti con gli altri”.
La svolta è iniziata nel 2008, grazie a nuovi farmaci, ed è culminata con l’ingresso nel centro di
riabilitazione di Itaca Roma nel 2011 dove ha realizzato un percorso finalizzato al
reinserimento sociale e lavorativo. “Ho sentito una sensazione strana fin dal primo giorno in
cui ho messo piede in questa struttura – prosegue Paolo – tutti mi parlavano, tutti mi
trattavano in modo “normale” come una persona, un individuo. Frequentare quotidianamente
il centro è stato per me un allenamento che mi ha permesso di curare e andare oltre le mie
disabilità, tornando ai normali ritmi della quotidianità, ricominciando a essere impegnato e a
stare in mezzo alla gente”.
Oggi 44enne,
Paolo siede nel consiglio direttivo dell’associazione – “a turno si svolgono tutti i ruoli”, precisa
-. “Con il suo stile di scrittura brillante è il caporedattore della newsletter del Club, assiste
spesso il direttore e ha tanti amici – spiegano dal centro Itaca -. Soprattutto ha un approccio
all’esistenza completamente nuovo. Ora ha ripreso fiducia nella vita e in se stesso, cura la sua
immagine e non teme il confronto con il giudizio degli altri”. È anche stato aiutato a ottenere
un contratto a tempo determinato di inserimento dati con un’azienda nel settore culturale e
viene retribuito regolarmente. “Faccio inserimento dati per una persona che sta creando un
museo del giocattolo nelle Marche – prosegue Paolo -. Mi sento più realizzato di prima”. Non
è il solo, dalla sua apertura nel 2010 a oggi la sede romana, che fa parte di una rete Itaca –
“Clubhouse International”, di oltre 330 centri di 34 Paesi del mondo, ha reinserito nel mondo
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lavorativo altre 26 persone (di cui 6 con contratti a tempo indeterminato).
Il progetto Itaca
Onlus ha iniziato la sua attività a Milano nel 1999, e mette a disposizione una linea di ascolto
con numero verde a estensione nazionale (800.274.274), servizi totalmente gratuiti e, al
momento, conta 11 sedi a Milano, Asti, Roma, Firenze, Palermo, Genova, Parma, Napoli,
Catanzaro, Padova e Lecce, e tre comitati promotori a Como, Torino e Lecco. Dal luglio 2012
esiste anche Fondazione Itaca, nata con il compito di coordinare il network delle 11
associazioni locali e promuovere la diffusione del modello su tutto il territorio italiano.
Tag: depressione, disabilità e lavoro, disabilità intellettiva e relazionale, Disturbo bipolare, Itaca
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