A Le Coccinelle si impara giocando Colora, indovina e scopri
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A Le Coccinelle si impara giocando Colora, indovina e scopri
junior N EDITIO Cavallo Magazine Junior Edition Supplemento a Cavallo Magazine N. 353 €1,90 • OMAGGIO • PONY CLUB A Le Coccinelle si impara giocando GIOCHI Colora, indovina e scopri : IL POSTER L’EXMOOR I nostri campioni LA NUOVA GENERAZIONE Il commento 3 o m a i h c Gio c on Cavallo! Siete in tant i, vi divertite , avete passio la ‘faccia che ne e siete ride’ dell’equ itazione di do I nostri letto mani. ri più giovani sono il nostro ed è a loro, a orgoglio voi, che dedic hiamo questa di Junior che e dizione esce allegata a Cavallo Mag In queste pag azine. ine che ci aug uriamo vi divertano, abbiamo rise rvato tanto spazio ai gioch i, quelli da fa re magari in club house intanto che as pettate l’inizio della le zione, e abbia mo scelto alcuni tra i ca vali partecipano al eri più giovani che già le stesse gar e importanti che un giorno sognate di po ter fare anche voi. Ebbene, non rinunciate ai vostri sogni. L’equitazione è uno sport ch e richiede sa vero, ma reg crifici, è ala anche imm ense soddisfa Un paio di buo z ioni. ni voti a scuo la, una bella inte rrogazione e il gioco è fatt i vostri genito o: ri non vi sapra nno dire di no e i meri ti scolastici p otranno esse facilmente ‘b re arattati’ con qualche ora in più in scud eria. Un’ultima racc omandazione : non scordat mai di divert e irvi e di far d ivertire semp anche i vostri re pony. Liana Ayre s Supplemento al numero 353 di CAVALLO MAGAZINE Direttore responsabile Liana Ayres In redazione Domitilla del Balzo, Stefano Calzolari Hanno collaborato Umberto Martuscelli, Nicole Fouqué Direzione e redazione: via Enrico Mattei 106 - 40138 Bologna tel. 051.6006068 - fax. 051.6006657 e-mail: [email protected] SUPERPRINT EDITORIALE s.r.l. via Enrico Mattei 106 - 40138 Bologna Realizzazione grafica IService Srl Disegni William Rossin STAMPA ROTOPRESS International Srl via E. 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Cr Toscana 6 Testo di Nicole Fouquè Un Comitato che investe sui giovani Sotto la guida illuminata di Massimo Petaccia, la Toscana attraverso i suoi giovani ha guadagnato medaglie e trofei sui terreni delle discipline più diverse: dal salto all’endurance S i chiamano Matilde, Ginevra, Sofia, Matteo, Tommaso o Beatrice e insieme a loro tantissimi altri. Cosa hanno in comune? Sono tutti tesserati in una regione che negli ultimi anni è diventata la terra promessa dei giovani cavalieri: la Toscana. La loro disciplina? Che sia endurance, pony games, volteggio o salto ostacoli non importa: amano il proprio destriero, si divertono - cosa non da poco e sempre più spesso vincono. Un regno dove si è deciso di investire e sostenere le nuove generazioni, di quei famosi cavalieri “in erba” il cui cammino può essere terribilmente corto se mal seguiti o poco stimolati. Lo chiamano futuro, e come tale dev’essere promettente, luminoso e ricco di sorprese. Ad accompagnarli e sostenerli in questo viaggio- a cavallo- da 4 anni c’è Massimo Petaccia, Il campus tecnico 2015 Massimo Petaccia con un giovanissimo cavaliere Presidente del Comitato Regionale che non manca di portare il proprio entusiasmo e il proprio incitamento ad ogni manifestazione che abbia come protagonisti i propri ragazzi. Una presidenza la sua (a fine anno scadrà il primo mandato e ci saranno le elezioni) che numeri alla mano ha portato “aria nuova” e ottimismo: 200 associazioni tra affiliate e aggre- gate, circa 10.000 tesserati, una pagina facebook che ha già superato le oltre 5000 richieste di amicizia (a riprova che in questa regione si parla la lingua dei giovani) e un incremento del 18% di patenti. L’eldorado dell’equitazione? Forse no, ma sicuramente c’è tutta la voglia e l’energia per crederci e progettare. Così come lo dimostra il fitto palmares di medaglie vinto nell’ultima edizione delle Ponyadi: un vero e proprio trionfo per la regione del Granducato, che ha sbaragliato i concorrenti bissando il successo del 2014 ottenendo ben 33 podi suddivisi in: 14 ori, 8 argenti e 11 bronzi. Un intenso lavoro dello staff tecnico nelle diverse discipline che, con spirito di squadra e di regione, ha ottenuto risultati e successi in tutte i settori. Grande attenzione, tra i primi obiettivi del Presidente Petaccia, nella preparazione con la partecipazione ai programmi e circuiti regionali, questo ha così permesso di ottenere l'eccellente risultato di tutto il gruppo. «Tutto il lavoro svolto e l’impostazione parte da un principio: lo svi- 7 Ottimismo, entusiasmo, voglia di fare e soprattutto di trovare gioia nella pratica sportiva equestre. Ecco la ricetta ‘segreta’ dei giovani toscani e del loro presidente luppo delle discipline per la base e quindi per i giovani - ha commentato Massimo Petaccia - Partendo da questo concetto si devono affrontare vari aspetti, tra questi quello economico. Da qui l’iniziativa di introdurre il Trofeo delle Scuole di Equitazione Toscane, basato su un circuito di concorsi sociali e la cui finale è all’interno di un concorso di tipo B o C. Un’iniziativa che ha come scopo ovviamente quello di abbattere i costi, perché le iscrizioni non superano i 10/15€ e gli spostamenti sono limitati in quanto le gare si svolgono in centri ippici vicini, inoltre si possono fare varie gare nella stessa giornata, quindi andando anche a perfezionare la formazione e permettere all’allievo di apportare da un percorso all’altro le indicazioni date dal proprio istruttore». Dal Trofeo alla Coppa Toscana, riservata al salto ostacoli, che ha riscosso molto successo. Altro concetto caro al Comitato Toscano è il Multidisciplinare. Un concorso principalmente ideato per le categorie ludico addestrative o inziali dell’agonismo, che prevede nello stesso concorso più discipline collaterali a quelle olimpiche. «Con questo progetto siamo andati a inserire quelle discipline meno forti come numero di partecipanti, e che proprio a fronte di questo sono penalizzate per la difficoltà di realizzare un concorso specifico a loro dedicato, in contesti con discipline che godono di più partecipanti. Vale a dire che nello stesso concorso si possono avere una gara di salto ostacoli o di dressage insieme ad una di attacchi. Que- Una iniziativa dedicata è stata, tra le altre, il Trofeo delle Scuole di Equitazione Toscane, all’insegna del salto ostacoli sto garantisce ai partecipanti di avere più servizi possibili e saranno così facilitati ad avvicinarsi al proprio spor». Dal multidisciplinare ad un campus tecnico, le aree di lavoro focalizzate per investire sui giovani spaziano ed è proprio nelle Poniady che la Toscana ha voluto puntare e dove ha raccolto i suoi frutti. Dimostrazione le medaglie certo, ma il lavoro è partito a monte: «Un campus dedicato ai ragazzi insieme ai proprio istruttori per lavorare e perfezionare il proprio lavoro in funzione delle ponyadi. Stage per tutte le discipline con la possibilità suggerita e consigliata ai ragazzi di provare anche le altre attività non praticate - ha aggiunto Petaccia -. Questo ha portato un ampliamento della cultura equestre e perché no, anche alle medaglie ottenute». E non c’è da stupirsi 8 Cr Toscana Il nostro diaporama quindi se negli ultimi due anni in Toscana si è registrato un incremento di interesse verso il volteggio, i pony games o dell’endurance che vede oggi sempre più partecipanti nelle competizioni. «Anche a fronte di questo è in via di definizione la realizzazione a San Rossore dell’ Accademia Italiana di Endurance, con un occhio particolare per il benessere del cavallo con controlli veterinari e test per la sua salute». Progetti, ambizioni e speranze, perché chi ama lo sport e ci crede davvero desidera migliorarlo e semplificarlo. Perché anche con chi, ad esempio, la vita non è sempre stata in discesa, un cavallo può essere non solo un aiuto ma un vero amico. Come per i ragazzi della riabilitazione equestre Toscana, che per quella passione nata magari per caso, oggi sono protagonisti, di gare di altissimo livello come la selezioni per i Giochi paralimpici. Proprio come le altre due punte di diamante toscane: Sara Morganti e Antonella Cecilia che voleranno a Rio e terranno in una mano la bandiera italiana, ma nell’altra, ne sono certa, quella Toscana. E ad applaudirli ci sarà ancora una volta lui, il loro Presidente. Giochi SCOPRI IL DISEGNO Unisci i punti da 1 a 42 e scopri il disegno a tema equestre nascosto. Se vuoi, dopo, puoi anche colorarlo... 9 Il Personaggio 10 Lo spirito sportivo è un affare di famiglia Lorenzo tiene alta la quota di ‘casa Patrese’ nel mondo degli sport equestri. Il suo cavaliere preferito? Marcus Ehning. Il suo fan più sfegatato? Papà Riccardo... U n ragazzino che nasce chiamandosi Patrese di cognome non può non essere uno sportivo. Sarebbe una cosa contro natura. Anche perché nel caso specifico la mamma di questo ragazzino sia chiama Francesca Accordi, ottima amazzone, figlia a sua volta di due genitori sportivi come Donatella Croatto e Maurizio Accordi. Insomma, la genetica non mente mai: pochi dubbi su questo. Nato il 12 agosto 2005, padovano, Lorenzo monta i suoi pony seguito da Antonella Canova presso il centro Horse and Rider, che si trova appunto a Padova. «Montare mi diverte molto perché dopo la scuola mi sento sempre pieno di un sacco di energia e a cavallo mi scarico per bene, mi diverto tantissimo. Ho iniziato facendo i pony game a cinque anni al Centro Ippico Due Cavalli di Nicola Rango seguito da Paola Valgimigli, ma poi subito dopo sono passato con Antonella Canova». Ma tu sei molto sportivo in generale vero? «Sì faccio molti sport ma quello principale è l’equitazione. Poi faccio sci, go-kart, tennis, golf… ». E trovi il tempo? «Eh, diciamo di sì… nel tempo libero… dopo la scuola… sì, lo trovo il tempo». Tuo papà Riccardo sarà un grande esempio per te, no? «Sì certo, lui è il mio idolo!». E tra i cavalieri importanti chi è il tuo preferito? «Marcus Ehning». Buona scelta! Ma per quale ragione particolare? Lorenzo Patrese, una faccia da sportivo... 11 “... Sci, go-kart, tennis, golf... Ma il mio sport preferito rimane l’equitazione. Non monto tutti i giorni ma quasi. Almeno due cavalli... ” Lorenzo e Galicores Apollo «Per il suo stile. Mi piace molto. Guardo spesso i suoi Gran Premi. Per studiarlo, diciamo». La tua gara più bella, quella che ti è rimasta più impressa? «Ah, non è neanche tanto tempo fa! L’anno scorso a Narni, il campionato brevetti che era under 18, cioè per tutti quelli fino ai diciotto anni. E quelle gare mi sono rimaste molto impresse perché tra la concentrazione e le cene divertentissime io sono sempre riuscito a focalizzare molto bene l’obiettivo, infatti sono arrivato terzo: sul podio si vede primo uno di diciotto anni grossissimo, seconda una di diciassette e terzo io che avevo ancora nove anni. Poi il proprietario del ristorante dove andavamo a mangiare mi ha regalato un cane che mi piaceva tanto… ». Quanti pony monti normalmente? «Quattro, ma una è una puledra ancora e non ho fatto molte gare». Tu monti tutti i giorni? «Tutti i giorni no, ma la maggior parte dei giorni della settimana sì. Di solito due cavalli al giorno». Ma tu monti anche i cavalli vero? «Sì sì, infatti a Narni montavo Galicores Apollo, che è un cavallo di mio papà. Lui mi piace molto perché io riesco a montarlo credo bene, lui mi accetta e facciamo quindi un bel binomio». Per quando sarai più grande hai già dei progetti? «Ah beh, allora… Direi che lo sport e soprattutto l’equitazione resterà per tutta la mia vita non un hobby ma possiamo dire un lavoro perché io mi diverto tantissimo: però siccome farò l’università mi piacerebbe fare informatica con i computer, oppure… anche se sarà un po’ dura, ma mi piacerebbe tanto, il maestro di ginnastica». 12 Il Personaggio ushoeve, r K n a v n o t l a D e e s Lorenzo Patre lmente a u t i b a e h c y n o p o r uno dei quatt equestre a c i t a r p a l i u l n o c condividono 14 Pony Club Le Coccinelle Ci ha consigliato nostro figlio... La scommessa vincente di Teresa e Francesco che per il loro centro hanno deciso di puntare soprattutto sui pony «T utta colpa di mio figlio!», ride allegra Teresa Coppolino nel raccontare la storia del Club Ippico Le Coccinelle. Già, per- I protagonisti de Le Coccinelle ché è stato proprio il loro bambino che ha indirizzato Teresa e Francesco Scarpato verso l’attività ludica sui pony. «Prima stavamo in un altro maneggio dove si praticava esclusivamente il salto ostacoli e dove soprattutto non c’era il pony club», racconta Teresa. «Così abbiamo deciso di farne uno da noi… rendendoci conto di quanto sarebbe stato importante per nostro figlio e per tutti i bambini come lui potersi avvicinare all’equitazione partendo proprio dall’attività ludica». Detto fatto: «Ai primi di aprile dell’anno scorso abbiamo inaugurato il Club Ippico Le Coccinelle a Milazzo. Adesso, dopo meno di un anno, abbiamo ancora molto da fare, e piano piano lo faremo, ma intanto siamo potuti partire con l’attività». L’entusiasmo di Teresa non si ferma al Club Ippico Le Coccinelle: lei diventa responsabile per l’attività ludica per tutta la Sicilia! «Io sono molto favorevole al confronto 15 con le altre regioni, solo così si cresce: quindi ci spostiamo molto per confrontarci con altre realtà». Intanto il suo piccolo bambino è già diventato campione regionale sia di gimkana sia di pony: a conferma del fatto che le scelte di Teresa e Francesco erano decisamente giuste. Adesso al Club Ippico Le Coccinelle ci sono undici pony e una ventina di bambini, più sette che sono già arrivati al livello agonistico. Le strutture essenziali per lo svolgimento dell’attività ci sono tutte e altre – come dice Teresa – si andranno ad aggiungere con il tempo: perché, come conferma lei stessa, «se Roma non è stata fatta in un giorno, beh… nemmeno il Club Ippico Le Coccinelle!». INFORMAZIONI Club Ippico Le Coccinelle ASD Contrada Bozzello Milazzo (ME) Tel. 348.09.88.620 FB: Club Ippico Le Coccinelle La permanenza al prato contribuisce alla serenità dei pony Con i giochi si impara a condividere le gioie equestri 16 Pony Club Le Coccinelle Il nostro diaporama Giochi 17 IL LABIRINTO Percorsi intrecciati: qual è quello giusto che conduce la palla da bowling della ponetta allo strike vincente? LA SOLUZIONE Giochi LE DIFFERENZE 18 Il disegno A e il disegno B sembrano uguali... In realtà ci sono 8 particolari che li differenziano. Sai trovare quali sono? Giochi 19 SCOPRI IL DISEGNO Unisci i punti da 1 a 85 e scopri il disegno a tema equestre nascosto. Se vuoi, dopo, puoi anche colorarlo... Giochi COLORIAMO INSIEME 20 Un po’ di musica in scuderia aiuta a distendere l’ambiente. Se a volume moderato e possibilmente di tipo ‘tranquillo’, un sottofondo musicale contribuisce a distogliere il cavallo dalla noia che può essere originata dalla lunga permanenza in box. Attenzione però al volume... 22 Giochi SCOPRI IL DISEGNO Unisci i punti da 1 a 66 e scopri il disegno a tema equestre nascosto. Se vuoi, dopo, puoi anche colorarlo... 24 Il Poster Cavallo Magazine Junior 25 Pony Exmoor, l’inglese tenace Giochi 27 IL LABIRINTO Percorsi intrecciati: trova il percorso che si conclude con il goal del pony calciatore LA SOLUZIONE Il Personaggio 28 Mamma e papà sono i miei istruttori Melissa, in sella a quattro anni, è una fan di Ludger Beerbaum. La sua gara preferita, lo Csio pony di Hagen dove era nella squadra che ha vinto la Coppa delle Nazioni M elissa Ambrosetti nata il 10 giugno del 2001 - è figlia d’arte a tutti gli effetti: papà Fabrizio e mamma Stefania (Buffoni) sono persone di cavalli da sempre e possiedono un bellissimo centro ippico (La Ghiandaia) a Borgoticino, in provincia di Novara. Dove naturalmente Melissa monta praticamente da quando è venuta al mondo, muovendo i primi passi nel locale pony club a partire dall’attività ludica gestita dalla mamma, mentre il papà si dedica al settore agonistico sia per i pony sia per i cavalli. Vantaggio o svantaggio avere i propri genitori come istruttori? «Direi vantaggio. È bello che una passione si trasmetta dai genitori ai figli». Quindi hai iniziato prestissimo… «A quattro anni. Prima sarei stata ancora troppo piccola. L’età giusta per cominciare, insomma. Mamma e papà mi hanno regalato il mio primo pony e da lì è cominciato tutto». Partendo dai giochi quindi. «Sì, e fino a otto anni ho fatto solo quello». Poi l’agonismo. Ma da un punto di vista tecnico ti ha seguita qualcun altro oltre ai tuoi genitori? «Beh, ho lavorato con i tecnici della Fise: un po’ con Emilio Puricelli, poi solo con Gianluca Bormioli». Il cavaliere che ti ispira maggiormente? «Oggi il livello dell’equitazione è molto alto e trovare un cavaliere che monti male è molto difficile. Però direi Ludger Beerbaum». Quale tra le tue gare ti è rimasta più impressa, quella che ti ha dato maggiore soddisfazione? «Ce ne sono tante devo dire. La prima, nella quale mi sono anche abbastanza stupita del mio risultato, è stata la vittoria della Coppa delle Nazioni nello Csio pony ad Hagen nel 2014; anche in Gran Premio sono andata bene con un settimo posto: senza l’errore che ho invece fatto sarei stata seconda, o forse anche prima, 29 “...Ho scelto il liceo linguistico perché spero di poter andare a lavorare all’estero in qualche scuderia... ” non mi ricordo. Quindi quel concorso mi è rimasto particolarmente nel cuore. Che poi l’equitazione è davvero uno sport un po’ strano: l’anno scorso sono tornata lì convinta che mi sarebbe andata bene come l’anno precedente e invece mi sono rotta la clavicola… ». Tra le gare nazionali invece? «Escludendo i campionati dei giochi direi vincere nel 2013 il criterium pony, e poi terza nell’assoluto children, ma con il cavallo». Con i cavalli quando hai iniziato? «All’inizio del 2013 con una cavalla che aveva montato mio papà, Donatilla, ma che poi lui ha lasciato un po’ indietro perché non ci si trovava e la mamma mi ha convinto a provarla perché diceva che per me sarebbe andata benissimo. Aveva ragione: ho fatto due gare e poi sono andata a Piazza di Siena a fare la Coppa delle Regioni». Melissa e Mountross Princesse Da grande cosa pensi di fare? «Beh, intanto continuo a studiare perché penso che sia importante avere una buona istruzione, non si sa mai nella vita.... Adesso sto frequentando il primo anno del liceo linguistico». E poi? «Spero di poter continuare a rimanere nel mondo dei cavalli. Ho scelto l’indirizzo linguistico perché spero di poter andare a lavorare all’estero in qualche scuderia, un po’ come hanno fatto i nostri cavalieri importanti, come Lorenzo De Luca». 30 Il Personaggio , Melissa Ambrosetti cesse n i r P s s o r t n u o M n o qui c itazione u q e ’ l l e d o l l e v i l l i e h ritiene c avaliere c n u e r a v o r t e o t l a sia molto difficile che monti male sia Giochi OSSERVA LE OMBRE 31 Nelle quattro vignette, le ombre del disegno a colori hanno tre piccole imprecisioni ciascuna. Le riuscite a trovare? LA SOLUZIONE 32 Giochi SCOPRI LE DIFFERENZE I due disegni sembrano uguali e invece... Nascondono 8 piccole differenze. Se guardate attentamente le troverete di sicuro! Giochi 33 SCOPRI IL DISEGNO Unisci i punti da 1 a 28 e scopri il disegno nascosto. Se vuoi, dopo, puoi anche colorarlo... 34 SCOPRI IL DISEGNO Giochi Unisci i punti da 1 a 69 e scopri il disegno a tema equestre nascosto. Se vuoi, dopo, puoi anche colorarlo... 36 Il Personaggio Impossibile resistere al fascino del cross Lavinia Brogi, dai pony ai cavalli con tanta passione per la disciplina del completo che si incrocia con la storia di famiglia. Oggi monta con Federico Roman, ma già il nonno allevava Purosangue I l nonno Lorenzo Brogi è stato un importante allenatore di cavalli da corsa. Sua cugina, Francesca Blasi, ha sposato Pietro Roman… Insomma, qualche segno della presenza di cavalli in effetti c’era… Lavinia Brogi - nata il 16 agosto 1999 - ha vinto nel 2015 il titolo di campione d’Italia pony assoluto di completo chiudendo così come meglio non avrebbe potuto la carriera di ponista: a partire da questo 2016 sarà in sella ai cavalli per continuare la sua vita di amazzone. «Ho cominciato a montare a otto anni nel centro ippico di mia cugina Francesca. Ho fatto anche qualche piccolo salto ostacoli. Poi con la mia famiglia ci siamo trasferiti in Francia e per circa due anni e mezzo la mia carriera in sella si è arrestata. Quando siamo rientrati in Italia ho ripreso a montare al Dragoncello, dove nel frattempo si era trasferita anche mia cugina avendo sposato Pietro Roman. E naturalmente ho cominciato a fare qualche piccolo completo, per poi aumentare sempre di più». E com’è montare a cavallo con cavalieri così importanti come Federico Roman, Antonella Ascoli e i loro due figli? Sono severi? «Fantastico: hanno tutti una grande esperienza, hanno fatto tutti determinate gare, 37 Lavinia: il suo cuore batte per il cross “Il cavaliere ideale? Certamente Pietro Roman ma... anche Michael Jung e William Fox-Pitt possono dire la loro...” e quindi loro sanno. Sanno tutto». Cosa ti piace di più del completo? «Soprattutto il cross. Ma penso anche che poter fare tutte e tre le specialità in una sola sia bellissimo». Delle tre quale ti crea eventualmente qualche problema? «Mah… direi che con i pony le difficoltà maggiori sono nel lavoro in piano». Lo scorso anno hai vinto l’oro nell’assoluto: è stato il tuo miglior risultato? «Sì, certo. Non pensavo di vincere, è stata una sorpresa. La gara è andata bene fin dall’ini- zio quindi è stata un’esperienza favolosa». La tua compagna di gara? «La pony con cui ho vinto si chiama Am A Doo, la montavo da tre anni, e per questo devo ringraziare Cintia Campello: è di sua proprietà, senza di lei non avrei potuto fare niente… Adesso ho smesso di montarla perché a partire dal 2016 sono passata sui cavalli. Per il momento non ho ancora un mio cavallo: intanto aiuto i miei istruttori a montarne qualcuno dei loro». I tuoi genitori ti sostengono? «Tantissimo. Per loro è un sacrificio: mi devono accompa- gnare tutti i giorni al Dragoncello che dista almeno quaranta minuti da casa nostra». Cosa farai… da grande? «Voglio continuare a montare. Adesso sono al terzo anno di liceo linguistico. Per il momento riesco ad armonizzare bene scuola e cavalli; certo, non è facile ma alla fine a scuola non ho problemi, per fortuna». Quali sono i tuoi modelli tra i cavalieri? «Il mio modello ideale è certamente Pietro Roman; tra i cavalieri stranieri certamente Michael Jung e William FoxPitt». 38 Il Personaggio “Sono al terzo anno di liceo linguistico. Per il momento riesco ad armonizzare bene scuola e cavalli” “La pony con cui ho vinto si chiama Am A Doo, la montavo da tre anni, e per questo ringrazio Cintia Campello” Giochi COLORIAMO INSIEME 40 La magia dei pianeti, dello spazio e della luna... Lo sapevate che le fasi lunari influenzano perfino la crescita del mantello del vostro pony? Giochi 41 OSSERVA LE OMBRE Nelle quattro vignette, le ombre del disegno a colori hanno tre piccole imprecisioni ciascuna. Le riuscite a trovare? LA SOLUZIONE Giochi LE DIFFERENZE 42 Il disegno A e il disegno B sembrano uguali. Eppure ci sono 8 particolari che li differenziano. Sai trovare quali sono? ...E se poi hai voglia, dai colore alle vignette personalizzandole con la tua fantasia Giochi COLORIAMO INSIEME La ponetta Blondie non vuole rovinare la pettinatura ma in realtà, per i cavalli, la pioggia non è fastidiosa... Basta che prima di rimetterli in box li si asciughi con cura 43 Il Personaggio 44 Dressage giovanile: la promessa di Nina Veneziana, classe 2002, la piccola Zennaro è arrivata al dressage quasi per caso: era stufa di cadere sul salto... Ora è una delle più brillanti promesse dell’equitazione italiana in rettangolo «A vevo un pony da salto ma a ogni ostacolo mi buttava per terra… quindi mi sono data al dressage!». Nina Teresa Zennaro, veneziana, nata il 26 maggio del 2002, racconta così l’inizio della sua attività in rettangolo. Adesso lei è una stella nascente del panorama del dressage giovanile italiano: grazie a quelle cadute, quindi… Una passione per i cavalli nata prestissimo: «Sì, ho iniziato a tre anni su un pony Shetland al Circolo Ippico Ponte Alto a Marcon. Alcuni amici di famiglia avevano lì i loro cavalli, un giorno siamo andati a vederli e io mi sono subito appassionata. Ho iniziato così, poi dopo un po’ ho iniziato a fare i pony games». Ma saltare non ti interessa più? «Sì, mi diverte farlo ogni tanto, ma il dressage mi appassiona di più». La tua istruttrice è Vanessa Ferluga… «Sì, quando è arrivata in quel maneggio a Marcon ho chiesto se potevo iniziare a lavorare con lei e da lì è cominciato tutto». Come è stato il tuo incontro con il tuo pony Duesmann? «Tre anni fa siamo andati a provare sei pony in Olanda tramite dei contatti di Vanessa. Lui era l’ultimo dei sei e c’è stata subito un’ottima intesa tra noi due». Adesso però non siete più a Marcon giusto? «Giusto. Vanessa si è spostata vicino a Treviso, al Casale, e noi l’abbiamo seguita. Quasi un’ora di macchina ma la facciamo volentier». Tutti i giorni? Duesmann: amore a prima vista 45 “...Saltare mi diverte. Ma ogni tanto... Il dressage mi appassiona di più ” Nina e Duesmann “...Con Dussy spero di poter entrare nei primi dieci del Campionato d’Europa quest’anno. Per quando sarò grande, naturalmente, le Olimpiadi” 46 Il Personaggio «In vista dei concorsi sì. Altrimenti vado a montare a giorni alterni». Bravi anche i tuoi genitori allora… «Sì, assolutamente: la mia famiglia mi sostiene tantissimo». Il risultato che ti ha dato maggiore soddisfazione? «Entrare in finale nel Campionato d’Europa lo scorso anno. Poi ho fatto un errore nella Kur che ci è costato tantissimo e alla fine mi sono classificata al 17° posto, ma solo essere in finale per me è stata una grande gioia». I tuoi miti di riferimento? «Beh, direi Adelinde Cornelissen, ma come binomio senza dubbio Edward Gal e Totilas». Il tuo sogno? «Per quando sarò più grande con i cavalli logicamente le Olimpiadi! Per l’immediato futuro con Dussy spero di poter entrare nei primi dieci del Campionato d’Europa quest’anno». Nina Zennaro e Valentina Remold Nina con il babbo e l’istruttrice Vanessa Ferluga