FRANCESCO VOLPI • biografia • di lui abbiamo scritto

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FRANCESCO VOLPI • biografia • di lui abbiamo scritto
FRANCESCO VOLPI
• biografia
• di lui
abbiamo scritto...
Nato a Trento nel 1914, Francesco Volpi, maturità classica e laurea in
Giurisprudenza, ex colonnello dell’Aeronautica, ha rinnovato la sua
licenza di volo all’età di quasi 100 anni. Può così stabilire un vero e
proprio record e vantare di essere il pilota italiano più longevo, infatti ha
in attivo 80 anni di attività di volo ininterrotta. Ha svolto diverse missioni
nel Mediterraneo e in Russia effettuando ricognizioni in condizioni
particolarmente critiche. Nebbia e gelo erano abituali compagni di volo
dei suoi atterraggi di fortuna su piste poco segnalate e difficili quindi da
individuare. Oggi preferisce evitare di viaggiare con condizioni
atmosferiche avverse. Meglio una giornata soleggiata per fare un giro ‘tra
le nuvole’…
«Non ho fatto niente per arrivare a 100 anni, ma nemmeno niente per non
arrivarci». Dopo 236 missioni, 3 decorazioni, oltre 7.000 ore di volo e 6
brevetti, il colonnello Francesco Volpi è riuscito a portare a termine una
missione impossibile, quella che fa di lui un esemplare unico nella storia
dell'aviazione mondiale: il 9 ottobre 2014, a Milano, presso l'Istituto di
medicina aerospaziale dell'Aeronautica militare, si è fatto rinnovare per
l'ennesima volta il permesso a pilotare l'aereo. «Mi hanno guardato dentro e
fuori dalle 8.30 alle 13, senza trovare nulla di guasto».
Tale idoneità tecnica gli consente, fino al 2016, di librarsi liberamente in
aria alla cloche di un velivolo. E così il giorno del suo centesimo
compleanno Francesco Volpi è salito insieme ad un copilota sulla
riproduzione di un Caproni 100, un aereo della Seconda guerra mondiale,
ed è decollato lasciando nel cielo una striscia tricolore.
Un centenario che dimostra l'agilità di un cinquantenne: dovreste vedere
con quale lestezza balza al posto di comando dell'aereo, dopo aver salito
una scaletta malsicura e percorso in perfetto equilibrio una passerella
traballante.
Il fatto è che per Francesco Volpi volare è la vita stessa. Se smettesse,
morirebbe. Dunque, smetterà soltanto dopo che avrà deciso di morire,
evento da considerarsi per ora altamente improbabile. «Io non ho mai
avuto paura. La paura ti toglie lucidità, ti paralizza. Se avessi avuto paura, non
sarei qui a parlarne. Ho sempre e solo pensato a tirare fuori il meglio da me
stesso, anche nelle situazioni più drammatiche».
Il decano dei piloti ha ricevuto il dono della longevità. Che lui preserva
con ogni cura: «A parte la colazione del mattino a pane e marmellata, mangio
solo riso e pesce con verdure del mio orto, che coltivo personalmente. Vino poco.
Quello fa male, infatti ho cominciato a berlo dopo gli 80 anni, un bicchiere al
giorno».
Fino al 2008 gli ha tenuto compagnia la moglie Edda, conosciuta
all'Università di Padova.
L'età gli impedisce di fare qualcosa? «Niente! Nemmeno di guidare
l'automobile e di sciare. L'ho fatto sino a due anni fa. Adesso i miei figli mi hanno
proibito di andare in bicicletta. Secondo loro è troppo pericoloso».
Di lui abbiamo scritto:
DUSAN: venerdì scorso il Signor Volpi è venuto alla scuola primaria Aldo
Schmid, poco dopo aver compiuto 100 anni. Ci ha detto che al suo
compleanno ha guidato un aereo e saprebbe guidare anche una moto!
Il pilota F.V. È nato nel 1914, ha frequentato il liceo classico Prati, uno dei
licei più difficili. Si è laureato in giurisprudenza. Fin da piccolo aveva
interesse per gli aerei. Poi, da grande, ha combattuto nella seconda guerra
mondiale ed ha aiutato molte persone. Ci ha raccontato che tanti suoi amici
ci hanno perso la vita e ancora oggi quando sente parlare di loro, si
commuove. Alla fine dell'incontro ci ha firmato l'autografo. È stata una bella
esperienza per noi e il signor Volpi mi è sembrato molto energico!
VERONICA: Venerdì abbiamo conosciuto un pilota: Francesco Volpi.
F.V. Nacque nel 1914, studiò al liceo classico, fin da bambino era
spensierato e giocherellone. Da bambino giocava con gli aeroplanini di
legno che all'inizio non volavano ma, piano piano, ci prese la mano
continuando a provare e ci riuscì. Quando diventò più grande poté
realizzare il suo sogno: pilotare un aereo vero. A mano a mano che
passavano gli anni diventava sempre più grande e più bravo come pilota
tanto che poté pilotare un aereo anche in guerra. In quella guerra perse
molti amici. Ancora oggi se sente parlare dei suoi amici perde la voce e
piange. Questo signore adesso ha cento anni. Francesco Volpi ha vissuto
una vita molto pericolosa, ma è molto in gamba, ce l'ha dimostrato, riesce a
tenere una gamba alzata senza sostenersi!
ELEONORA: Francesco Volpi è sopravvissuto a due guerre mondiali, la
prima e la seconda. Durante la prima, lui era piccolo, durante la seconda
era più grande e combatteva sul suo aereo. Ci ha detto che quando stava
per essere bombardato lui non aveva paura e che la paura è una brutta
compagnia. Per fortuna non è mai stato ferito gravemente, ma i suoi
compagni di viaggio sono morti e lui era molto dispiaciuto per questo. Al
momento di uscire da scuola ci ha fatto il suo autografo e ci ha fatto anche
vedere che riusciva a stare in piedi su una gamba e con le braccia aperte.
ROBERTA: abbiamo incontrato un personaggio importante che pilotava
gli aerei, si chiama Francesco Volpi. Ha compiuto 100 anni, il 14 ottobre
2014, quindi è nato nel 1914! Lui ha vissuto la prima e la seconda guerra
mondiale come pilota di un aereo. Francesco aveva una grande passione per
gli aerei e già quando era piccolo faceva le monellerie ai professori con le
cerbottane. Quando diventò grande iniziò a pilotare gli aerei di Gianni
Caproni. Ci ha raccontato che volare dà una bella sensazione, ma che era
una brutta sensazione perdere gli amici più cari durante la guerra.
Francesco ha continuato, nei momenti belli e nei momenti brutti, a cercare
di trasmettere la bellezza del volare: vorrei prendere esempio da lui, se non
avessi paura di volare!!!
SELENE: venerdì 13 febbraio un pilota d'aereo di nome Francesco Volpi è
venuto a visitarci e ci ha raccontato la storia della sua vita. La cosa
incredibile è che questo signore ha 100 anni, quindi è nato nel 1914. Lui
quando era ragazzo non parlava di calcio come tutti i suoi amici, parlava di
aerei e restava solo a progettare modellini di carta per farli volare, però,
cadevano sempre. Quando divenne più grande frequentò il liceo classico
”Prati” che era stato suo padre a scegliere per lui: adesso gli è molto
riconoscente, poiché, anche se più faticoso, era la strada giusta per esaudire
il suo desiderio. Lì imparò che gli aerei avevano bisogno di alcuni speciali
componenti per farli volare (ecco perché non volavano i suoi aerei!). Dopo
il liceo frequentò l'università di giurisprudenza. Poi ci ha mostrato un suo
video in cui lui, il giorno del suo compleanno, ha fatto un volo in un aereo
ad eliche sopra la valle dell'Adige. Infine ha fatto a tutti noi il suo autografo.
E' stato molto interessante e io mi sentivo molto coinvolta.
DANIELE F: era un bambino un po' dispettoso e si divertiva a sparare
delle palline ai passanti con le cerbottane. Francesco è riuscito ad andare
anche a scuola dove i maestri erano molto severi. fin da piccolo Francesco
aveva sempre avuto la passione per il volo e si divertiva a giocare con gli
aeroplani di carta. Da grande è riuscito a diventare un pilota
dell'aeronautica. Ancora oggi può pilotare un aereo ma in compagnia di
qualcuno altro. È riuscito ad arrivare fino ad oggi perché non ha mai
bevuto alcolici né fumato.
ANGELA: il comandante Francesco Volpi ci ha detto che non fuma e che
non ha mai bevuto alcolici. Volpi ci ha raccontato la sua infanzia: era molto
birichino e a scuola faceva scherzi alla gente dalla finestra, cioè prendeva
una cannuccia e delle palline di carta e le sparava addosso alla gente che
passava. Quando faceva il bravo per alcuni giorni, suo padre lo portava al
bar a bere la gazzosa, e se faceva il bravo per tutta la settimana lo portava al
cinema. La sua passione è nata quando era piccolo perché continuava a
disegnare aerei sul banco durante la lezione. Il padre gli ha fatto fare il
Liceo Classico: era difficile e si studiava tanto tanto, ma lui ringrazia ancora
oggi suo padre per questa scelta.
ARIANNA: quando Francesco Volpi da piccolo era un bambino vivace.
Quando aveva delle cannucce lanciava i pezzetti di carta e li soffiava alla
gente. Fin da piccolo sognava di volare con gli aerei e se li costruiva con la
carta. Ancora oggi vola, ma ora che ha cento anni deve farlo con qualcuno.
Come fa a tenersi in forma? Non ha mai bevuto alcolici, non ha mai
fumato e ha sempre fatto tanta ginnastica.
CAMILLA: Quando era piccolo non esistevano ancora giochi come gli
aeroplanini di legno, lui li disegnava e ne costruiva di carta, ma visto che
non conosceva ancora le regole dell'aeronautica, appena li lanciava
cadevano subito. A scuola era un bambino abbastanza discolo, si divertiva
con i suoi amici a fare dispetti in giro. Per esempio si divertiva ad infilare in
alcuni tubicini delle pallottole di carta e a lanciarle fuori dalla finestra alla
gente che passava; suo padre era molto severo con lui e lo puniva, ma
nonostante questo lui continuava a farlo. Suo padre quando faceva il bravo
per una settimana, che era una cosa impossibile, mai successa, gli dava il
permesso di andare al cinema, ma visto che suo padre non glielo permise
mai, ora odia i cinema, anche perché allora in queste strutture si poteva
fumare e lui odiava e odia ancora questa cosa. Mentre, quando faceva il
bravo per il fine settimana, cosa capitata qualche volta, suo padre lo portava
al bar a bere la gazzosa.
DANIELE M: nella sua infanzia diceva che non c'erano gli aeroplanini, se
li faceva di carta e li disegnava. Li faceva anche di legno, ma lui non sapeva
la regola del aeronautica e allora cadevano praticamente subito subito. Ci ha
raccontato che lui e un suo amico prendevano la cerbottana e lanciavano ai
passanti le palline.
FRANCESCO G: Il comandante Francesco Volpi ci ha parlato di tutta la
sua vita, si ricordava addirittura di quando era piccolo!!! Francesco Volpi,
quando andava a scuola, era monello perché prendeva le cannucce con
dentro le palline di carta e la lanciava addosso agli altri. Il padre gli diceva
che se stava bravo per un giorno lui poteva andare a bere l'acqua gassosa,
invece, se faceva bravo per tutta la settimana poteva andare al cinema.
GABRIEL: mi ha colpito il fatto che ha compiuto 100 anni l'ottobre
scorso. Ci ha raccontato la sua infanzia, era birichino: prendeva una
cannuccia e dentro ci metteva palline di carta e le sputava a i passanti che
passavano sotto scuola, quando lo beccavano erano guai!!! La sua passione
per il volo per lui è stata un'esperienza molto bella; ci ha detto che è bello
andare in compagnia in volo. Gli abbiamo chiesto come ha fatto ha restare
in forma e ci ha detto che lui:
-non fuma
-non beve alcolici
-fa tanta ginnastica, attività motoria e anche atletica.
HIND: da piccolo Francesco Volpi faceva degli aerei giocattolo e così gli è
nata la passione del volo. Quando Francesco Volpi era piccolo aveva un
amico, lui e il suo amico giocavano a un gioco: prendevano una cannuccia
e ci mettevano pezzi di carta e li soffiavano ai passanti. Quando crebbe si
innamorò di una sua compagna di università e si sposò, ma lei lasciò gli
studi perché a quei tempi gli uomini dicevano alle donne di lasciare gli
studi e di fargli la minestra. Non ha mai fumato, non ha mai bevuto alcolici
e si è sempre tenuto in forma.
ILARIA: il comandante Volpi ci ha raccontato la sua vita. Alle elementari
lui era un monello, tirava le palline di carta con le cannucce. Se faceva il
bravo per tutta la settimana suo padre lo portava al cinema, ma a lui non
piaceva andare al cinema perché a quei tempi la gente fumava in sala; se
invece faceva il bravo almeno per un po' di giorni, il padre lo portava al bar
per bere la gazzosa. Quando è andato all'Università era bravo, poi ha
incontrato una ragazza e si è innamorato, lei era al secondo anno. Francesco
Volpi è molto in forma perché non beve alcolici e fa tanto sport.
MATTIA: già nella sua infanzia giocava con gli aeroplanini di carta, ma
appena li lasciava cadevano subito. A scuola era un bambino abbastanza
discolo e si divertiva con i suoi amici.
SERENA: Il comandante Francesco Volpi ci ha raccontato della sua
infanzia. Mi ha colpita molto vedere il comandante spiegarci cosa faceva in
seconda elementare! Era un po' birichino a scuola e non sempre faceva il
bravo. Suo padre, se faceva il bravo, lo portava la domenica a bere la
gazzosa. Se faceva il bravo per un'intera settimana suo padre lo portava al
cinema. Lui, però, non è mai andato al cinema, perché non riusciva a fare
il bravo per una settimana. Il comandante è così in forma perché non ha
mai bevuto alcolici, faceva atletica e non fumava. Ha studiato tanto per
diventare un pilota. A lui piaceva molto volare e diceva che la paura è una
brutta compagnia.