Sindacato Lavoratori Industria Farmaceutica

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Cobas Lavoro Privato
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COMUNICATO SINDACALE
Taluni delegati sindacali di Astrazeneca/Simesa (e quindi non la Rsu di Astrazeneca
e Simesa) diretti da Lombardo della Filctem, Monti della Femca e Cesare della Uilcem
dopo un accordo ferie peggiorativo e una piattaforma al ribasso, hanno sottoscritto
un “verbale-accordo” (formula innovativa già utilizzata per fuorviare l’attenzione da
un Accordo che limita i diritti dei lavoratori in materia di controllo elettronico a distanza
e di privacy, autorizzando l’Interactive Detailing e il message mapping, che senza
l’autorizzazione della Rsu non sarebbe stato possibile imporre) sulla cessione di ramo
d’azienda, ancora una volta senza sentire preventivamente i lavoratori.
L’incontro “unico” tra i dirigenti AstraZeneca, che comprano da sé stessi il ramo
d’azienda Simesa (i nominativi dei dirigenti che acquistano e che vendono sono i
medesimi), e parte dei delegati delle Rsu Astrazeneca e Simesa che sottoscrivono un
“Accordo unico” dimostra una grave confusione e superficialità che pone seri
dubbi circa il rispetto e la conseguente validità della procedura prevista dalla
legge 428/90 e sue modificazioni.
Sono stati trattati argomenti ed interessi provenienti da aziende ufficialmente diverse,
utilizzando metodiche di tipo consociativo, che non hanno permesso la tutela dei
lavoratori delle singole aziende e hanno favorito una confusione dei ruoli tra le Rsu, tra
le OOSS e tra i dirigenti delle singole aziende che hanno portato a sottoscrivere con
una fretta sospetta un Accordo che, solitamente, prevede approfondimenti attenti e
decisioni responsabili, sottoposte doverosamente alla preventiva valutazione dei
lavoratori.
Gli Accordi non solo dovevano essere eventualmente due e ben distinti, ma dovevano
contenere chiarimenti precisi circa le rispettive cessioni che sono state effettuate in
entrambe le aziende e le mobilità che si sono verificate in Astrazeneca, giacché
smentiscono le motivazioni per le quali sono state effettuate pesanti riduzioni
di personale.
Andava infatti chiarito quante altre volte le linee GI e CV saranno cedute e
acquistate, come sarà gestita l’infungibilità introdotta, sempre con
l’approvazione degli stessi dirigenti e delegati sindacali, in occasione della
mobilità tra loro concordata nel 2009, come sarà organizzata localmente la
rete, quale sarà la ricaduta nella copertura delle singole zone e come saranno
organizzate le singole équipe.
Non è credibile che questa operazione Astrazeneca “si prefigga lo scopo di creare
una struttura competitiva e flessibile” perché la struttura Simesa è sempre stata
totalmente gestita da Astrazeneca e le due reti già da tempo promuovono i farmaci
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SLF Sindacato Lavoratori Industria Farmaceutica - Sede in Roma - Amministrazione e Uffici c/o Sede di Vibo Valentia
Via Accademie Vibonesi n° 2 - Recapito Postale: Casella Postale 105 - 89900 Vibo Valentia VV - Tel 0963471586 Fax 0963471386 - http//www.sindacatoslf.it – e.mail: [email protected] – C.F. 97244800583
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marchiati Astrazeneca, per cui non si vede per quale oscuro motivo, con la fusione solo
formale delle forze esterne, Astrazeneca dovrebbe diventare più flessibile e più
competitiva
o dovrebbe produrre una maggiore profittabilità ed essere
economicamente sostenibile più di quanto già non fosse, dal momento che la
gestione delle due aziende è sempre avvenuta ad opera di Astrazeneca e le
reti esterne sono state gestite territorialmente dai soli field manager
Astrazeneca in riunioni comuni, per la promozione degli stessi farmaci e con
azioni, sui medici e sui presidi sanitari, coordinate.
L’affermazione riportata dalle Rsu, secondo cui “la Direzione Aziendale ha chiarito che
le strutture, nella fusione, conservano l’attuale assetto organizzativo e manterranno gli
stessi prodotti in promozione” è tendenziosa, lacunosa e preoccupante, perché non
chiarisce se tale promozione si riferisce a tutti i farmaci Astrazeneca e a tutti i farmaci
Simesa, oppure se si riferisce ai soli farmaci Astrazeneca promossi da anni da
entrambe le reti.
Qualora fosse riferito ai soli farmaci Astrazeneca, non è stato indicato che fine faranno i
farmaci Simesa.
Sembra una beffa ancora maggiore, commessa in danno dei lavoratori Astrazeneca
posti recentemente in mobilità il fatto che, la società AstraZeneca abbia deciso di
acquistare Simesa (azienda propria e interamente gestita) assorbendo ISF proprio
per sostituire le linee poste in mobilità nei primi del 2009.
Peraltro, il criterio essenziale della D.A. per la scelta dei lavoratori da porre in mobilità,
dissimulando allora una strumentale infungibilità delle funzioni dichiarata dalla D.A. e
accettata da taluni delegati sindacali e da Filctem, Femca e Uilcem, è possibile che la
D.A. lo riproponga, considerando infungibili le mansioni svolte dagli ISF Astrazeneca e
invece fungibili le funzioni svolte dagli ISF ex Simesa o viceversa.
In questo caso, la D.A. potrà collocare, a proprio piacimento e senza possibilità di
intervento plausibile, gli ISF di Astrazeneca o di Simesa come e dove riterrà più
opportuno, rivendicando l’infungibilità delle mansioni, tanto generosamente concessa in
occasione della recente mobilità da taluni delegati sindacali AstraZeneca e dalle OOSS
firmatarie dell’Accordo di mobilità.
Inoltre, se Simesa, dopo avere ceduto la rete di informazione scientifica sui farmaci,
dovesse assumere, sotto qualsiasi forma, nuovi ISF per costituire una nuova rete, quali
garanzie avrebbe la nuova rete costituita da ISF Astrazeneca e Simesa che non ci
saranno nuovi tagli?
E se Astrazeneca dovesse cedere l’A.I.C. dei farmaci Simesa ad altra azienda per
percepirne le royalty, trattandosi di farmaci identici, chi proteggerebbe i lavoratori da
un calo di fatturato prodotto da una concorrenza creata dalla stessa D.A. e come sarà
valutata la eventuale perdita dei fatturati Simesa?
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SLF-Cobas lavoro privato, solo dopo avere ricevuto i necessari e doverosi chiarimenti e
dopo avere consultato doverosamente lavoratori, come in passato è sempre
avvenuto, approverà Accordi. Ed inoltre, non sarà disponibile ad avallare intese
di alcun genere che non presentino vantaggi per i lavoratori, ma che favoriscano solo
OOSS e delegati sindacali.
La non condivisione dell’Accordo da parte di SLF-Cobas lavoro privato sarà resa nota
alla Direzione Provinciale del Lavoro e al Presidente del Tribunale di Milano, affinché
verifichino la legittimità della procedura di cessione e di acquisizione di ramo d’azienda
effettuata.
19 dicembre 2009
Italo Pallone
Segretario Nazionale Aggiunto
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