L`offerta di lavoro
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L`offerta di lavoro
L’offerta di lavoro 1 Introduzione • Per Offerta di lavoro si intende l’ammontare di lavoro offerto sul mercato dalla popolazione in cambio di una retribuzione • La quantità offerta dipende da: – Numero di persone che offrono lavoro che a loro volta dipendono da • andamenti demografici (numero di persone in età da lavoro in ogni periodo) • decisioni di partecipazione al mercato del lavoro (che dipendono da preferenze, reddito non da lavoro, salario di mercato che a loro volta sono il risultato di caratteristiche personali e da valori culturali e sociali ) 2 Introduzione (segue) – Numero di ore di lavoro offerte che dipendono da: • Preferenze offerta di lavoro (sesso, età, istruzione) • Sistema istituzionale di regolazione orario di lavoro • Preferenza domanda di lavoro – L’intensità di lavoro per ogni ora/giornata di lavoro La qualità del lavoro offerto che dipende dalle competenze e dalla capacità lavorativa di chi offre lavoro che a sua volta è funzione dell’investimento in formazione e istruzione (investimento in capitale umano) che viene fatto. 3 L’offerta di lavoro nel modello neoclassico: ipotesi di comportamento • La scelta di offrire lavoro dipende dalle preferenze e dalla retribuzione di mercato ed è condizionata dalla disponibilità patrimoniale e di tempo del singolo individuo nell’unità di tempo. • L’individuo massimizza la propria utilità (in termini di tempo libero e consumo di beni e servizi) sotto il vincolo di tempo totale disponibile e di bilancio (reddito totale); 4 L’offerta di lavoro nel modello neoclassico: ipotesi di comportamento(2) • il potenziale lavoratore non ha alcun controllo né sul salario che riceve in cambio del proprio tempo, né sui prezzi dei beni/servizi che acquista • possiede un’informazione completa sui tassi di salario e sui prezzi dei beni/servizi e • può liberamente scegliere il numero di ore (e frazioni di ora) da offrire nel mercato del lavoro 5 L’offerta di lavoro individuale (1) • Il modello base è quello della domanda di beni e tempo libero • Le preferenze dell’individuo si rappresentano con una tradizionale funzione di utilità: U=U (C,T) [U’>0 e U’’<0], dove – C= beni di consumo – T= tempo libero 6 La funzione di utilità 7 L’offerta di lavoro individuale (2) • La scelta del numero di ore da offrire sul mercato del lavoro viene fatta dall’individuo con l’obiettivo di massimizzare il suo benessere. Pertanto egli risolve il seguente problema: U (C , T ) max C ,T s .t . C = T max W X L + P P = T + L Dove P =prezzo dei beni, W=salario orario, X=reddito non da lavoro, Tmax=24 ore, T= tempo libero in ore, L=ore di lavoro 8 I vincoli • I vincoli a cui è soggetta la scelta dell’individuo sono due: – Il vincolo temporale suddivide la giornata in ore di tempo libero e di lavoro – Il vincolo di bilancio prescrive che dati i prezzi, il consumo sia pari al reddito da lavoro + il reddito non da lavoro. Esso si può anche scrivere: C = = W P W P ( T max − T ) + T max + X P − X P W P T 9 Grafico Vincoli • La rappresentazione grafica del vincolo è la seguente C Tg α = W/P (W/P)T max +X/P α X/P T max=24 T C L 10 Decisione di partecipazione • La decisione di partecipazione al lavoro dipende dal confronto tra il salario offerto dal mercato ed il proprio salario di riserva (che a sua volta dipende dalle preferenze e dalle condizioni famigliari ed è evidenziato dalla pendenza delle curve di indifferenza). • Affinché l’individuo partecipi al mercato del lavoro è necessario che il mercato valuti un’ora del suo lavoro non meno di quanto egli stesso la valuta, ossia che Dove W ≥ W* W = salario orario di mercato W* = salario di riserva Pertanto se: W > W * l’individuo lavora W= W* l’individuo è indifferente W <W* l’individuo non lavora 11 Il salario di riserva • Idea di base di questo modello: lavoro per avere più reddito da spendere in beni di consumo e tempo libero ma se lavoro diminuisce il mio tempo libero e devo spendere più soldi per acquistare quelle cose che se stessi a casa potrei fare io (lavanderia, cura dei figli) (es: casalinga che si prende cura dei figli o di un genitore). • Una volta stabilito il valore intrinseco del mio tempo a casa, lo confronto con quello che vale sul mercato del lavoro (dipende dal mio livello di istruzione, dalla mia abilità etc..) e se è inferiore, partecipo al mercato del lavoro. • Più un lavoratore valuta la sua produzione domestica, maggiore deve essere il salario di mercato che gli viene offerto per indurlo a partecipare (es: casalinghe, persone istruite) 12 La scelta di partecipazione: • Per decidere se offrire lavoro un individuo confronta il valore del suo tempo (salario di riserva) con il valore di mercato del suo tempo (salario di mercato). • W* è l’inclinazione della curva di indifferenza nel punto A (punto in cui l’individuo non lavora) 13 Individuo che partecipa 14 Individuo che non partecipa 15 Offerta di lavoro • Per l’individuo che partecipa (W >W*) il numero ottimo di ore da prestare sul mercato del lavoro è pari a : L* =T max –T*, dove T* è l’ascissa del punto di tangenza fra la retta di bilancio e la curva d’indifferenza più elevata (punto P) • La funzione di offerta di lavoro è: W X L* = L , P P • Dato P, l’offerta di lavoro varia se varia W o X 16 Offerta di lavoro ottimale 17 Caratteristiche dell’equilibrio • Le decisioni su quanto lavoro offrire nel mercato del lavoro dipendono, oltre che dalle preferenze degli individui da: – salario di mercato – ammontare del reddito non da lavoro disponibile • Quindi variazioni del salario di mercato, del reddito non da lavoro e dei prezzi dei beni/servizi, oltre che variazioni nel sistema di preferenze dell’individuo, influenzano sia la decisione di partecipazione che il numero di ore di lavoro offerte dagli individui 18 Variazione del salario e offerta di lavoro • Una variazione di W ha un effetto ambiguo su L. Pertanto la teoria economica non è in grado di anticipare con certezza l’effetto di un aumento di W su L • Un aumento di W aumenta il reddito disponibile dell’individuo e quindi la domanda di tutti i beni normali, incluso T: per effetto reddito L ↓ . L’effetto reddito ha segno negativo: l’aumento del salario riduce l’offerta di lavoro • W è tuttavia anche il prezzo di T: per effetto sostituzione T ↓ e L ↑ . L’effetto di sostituzione ha segno positivo: all’aumentare del salario di mercato, il costo-opportunità del tempo libero aumenta, l’individuo desidera consumare meno tempo libero 19 e offre più ore di lavoro. Variazione salariale: prevale l’effetto reddito 20 Variazione salariale: prevale l’effetto sostituzione 21 Curva di offerta di lavoro • Normalmente si osserva che l’effetto sostituzione prevale nel caso di individui con orari di lavoro ridotti • Prevale invece l’effetto reddito con orari più lunghi • Inoltre, osserva che a bassi livelli di salario è probabile che un aumento del salario aumenti le ore di lavoro offerte, se invece i salari di partenza sono già elevati, un ulteriore aumento può portare a ridurre le ore di lavoro offerte 22 Curva di offerta di lavoro inclinata all’indietro |ES|<|ER| |ES|>|ER| 23 Reddito non da lavoro e offerta di lavoro • Si ipotizza che all’aumentare del reddito non da lavoro aumenti la quantità di tempo libero che l’individuo vuole consumare (il tempo libero è un bene normale) ed aumenti il suo salario di riserva così che, parità di salario di mercato, si riduce la probabilità di partecipazione al lavoro o si riducono le ore di lavoro offerte • In questo caso opera solo l’effetto reddito, siamo quindi in presenza di un risultato certo: • X ↑ ⇒ T↑, L↓ • X ↓ ⇒ T↓, L↑ 24 Aumento del reddito non da lavoro 25 L’effetto delle tasse sull’offerta di lavoro • L’imposizione di una tassa influenza la pendenza e a volte la posizione del vincolo di bilancio ⇒ influenza l’offerta di lavoro • Poiché influenzano il salario (che entra nelle decisioni al netto dell’imposta), l’effetto delle imposte sull’offerta di lavoro non può essere definito a priori: dipende dall’entità dell’effetto reddito rispetto all’effetto sostituzione • Nella maggior parte dei paesi avanzati il sistema di tassazione è progressivo. In assenza di deduzioni e/o trasferimenti, il set di bilancio è convesso verso l’origine degli assi ⇒ vi è un unico equilibrio 26 Trasferimenti ed incentivi • L’analisi degli effetti delle politiche di sostegno alle famiglie con bassi redditi è stata motivata dalla preoccupazione del potenziale disincentivo al lavoro e della conseguente dipendenza dall’assistenza pubblica. • Un aumento dei sussidi o dei trasferimenti di reddito (come i sussidi di disoccupazione) riduce l’offerta di lavoro attraverso un effetto di reddito. La riduzione dell’offerta di lavoro sarà tanto maggiore quanto più l’erogazione del sussidio è vincolata all’uscita dal mercato del lavoro, come nel caso delle pensioni di inabilità o dei prepensionamenti, o alla condizione di disoccupazione, come nel caso dei sussidi di disoccupazione. 27 Effetto disincentivante del sussidio 28 Trasferimenti ed incentivi (2) • Una riduzione (aumento) delle imposte sul reddito, che modificano il salario netto di mercato hanno un effetto complessivo sull’offerta di lavoro che dipende da quale degli effetti di reddito e di sostituzione prevale. • Si pensi per esempio agli sgravi fiscali orari previsti per le madri che utilizzano i servizi per l’infanzia. In questo caso, è come se il salario orario netto pagato alle madri aumentasse. 29 Fig: 3.11:Sussidi ai servizi per l’infanzia e offerta di lavoro 30 Vincoli orari e straordinario • L’effetto di vincoli alla scelta dell’orario di lavoro (ad esempio per legislazione) che riduce il benessere dell’individuo costringendolo a scelte di second best . • Immaginate il caso di un individuo vincolato a lavorare 40 ore settimanali. • Ipotizzate ora che egli sia lasciato libero di fare straordinari…. 31 Prescrizioni del modello • Cosa spiega questo semplice modello di offerta di lavoro? 1. Le decisioni di partecipazione degli individui senza vincoli famigliari 2. L’effetto dei sistemi di tassazione del reddito e dei sussidi sull’offerta di lavoro 3. L’effetto di variazioni nei salari di mercato e nel reddito non da lavoro, oltre che delle preferenze individuali sulle decisioni di partecipazione 4. L’effetto di vincoli alla scelta dell’orario di lavoro (ad esempio per legislazione) che riduce il benessere dell’individuo costringendolo a scelte di second best 32 Estensioni del modello base • Limiti principali del modello di base sono: – Non tiene conto delle interazioni tra componenti famigliari nelle decisioni di offerta di lavoro – Non tiene conto dei possibili cambiamenti delle preferenze e dei salari di mercato nel ciclo di vita – Non tiene conto delle possibili interazioni tra scelte di consumo, di investimento in capitale umano e di offerta di lavoro nel tempo 33 Offerta di lavoro della famiglia • Questi modelli evidenziano l’interdipendenza esistente tra le decisioni di due coniugi e consentono di analizzare non solo le differenze di genere nelle scelte di partecipazione e di offerta di lavoro, ma anche altre decisioni famigliari come il tasso di fertilità ed il differente effetto di politiche fiscali e dei sussidi pubblici sull’offerta di lavoro dei diversi componenti della famiglia 34 Il lavoratore principale • Il meccanismo decisionale nel modello più semplice prevede che la scelta in termini di offerta di lavoro venga effettuata in primo luogo dal capofamiglia, che ha un salario di mercato più elevato degli altri membri della famiglia e un minore salario di riserva (perché ha minori alternative nell’utilizzo del suo tempo). • La decisione di partecipazione degli altri componenti del nucleo famigliare viene presa successivamente e dipende dal reddito che viene dal capofamiglia e dalle condizioni famigliari, oltre che dalle politiche di sostegno alle famiglie: – Un aumento del reddito da lavoro del capofamiglia può ridurre l’offerta di lavoro dei membri secondari 35 Il lavoratore principale (2) • La presenza di figli piccoli può aumentare il salario di riserva della madre e ridurre la sua probabilità di partecipazione al lavoro, dato il salario di mercato • Un aumento (riduzione) dei costi da sostenere per lavorare (soprattutto in termini di assistenza all’infanzia) influenza molto l’offerta di lavoro femminile, così come la possibilità di orari di lavoro flessibili. • La disponibilità di prodotti che consentono di ridurre il tempo necessario per le attività domestiche aumenta l’offerta di lavoro femminile 36 L’offerta di lavoro nell’ambito della famiglia- modello unitario (1) • Ipotesi: – unica funzione di utilità che aggrega le preferenze della famiglia – I coniugi mettono in comune i redditi ⇒ unico vincolo di bilancio • Il problema della famiglia è: U ( C , T1 , T2 ) max C , L1 , L 2 st PC = W1 L1 + W 2 L 2 + X T 1 T 2 max max = T1 + L1 = T2 + L2 37 L’offerta di lavoro nell’ambito della famiglia- modello unitario (2) • La massimizzazione produce le seguenti funzioni di offerta di lavoro (con P=1) L* 1 =L 1 (W 1 , W 2 ,X) L* 2 =L 2 (W 1 , W 2 ,X) • Vi sono oltre agli effetti reddito e sostituzione propri anche quelli incrociati 38 L’offerta di lavoro nell’ambito della famiglia- modello alternativo (1) • Ipotesi: – Le funzioni di utilità sono separate – L’allocazione del tempo del coniuge è data • Le funzioni di offerta sono L* 1 =L 1 (W 1 , W 2 ,X 1 ) L* 2 =L 2 (W 1 , W 2 ,X 2 ) • Ci sono effetti incrociati anche di quantità • In questo caso le politiche pubbliche (tasse e trasferimenti) non hanno effetti neutrali sulla distribuzione del tempo nei diversi membri della famiglia ⇒ diventa rilevante il beneficiario 39 Il modello di offerta di lavoro nel ciclo di vita • Finora modelli statici: si assume che l’individuo si trovi di fronte allo stesso salario e alle stesse preferenze nell’arco di tutta la vita • In realtà sia le preferenze sia le opportunità salariali e di reddito degli individui cambiano nel corso della vita, perché si modificano le condizioni esterne (cambiano ad esempio i carichi famigliari) e la capacità di lavoro (per effetto ad esempio dell’esperienza di lavoro), ciò influenza sia le decisioni di partecipazione che quelle relative alla quantità di tempo da offrire nel mercato del lavoro. 40 Il modello di offerta di lavoro nel ciclo di vita (2) • In questi modelli si assume che le decisioni di offerta di lavoro vengono prese considerando il reddito dell’intera vita lavorativa ed il profilo temporale delle preferenze, sulla base di un sistema di preferenze intertemporali che può essere diverso tra individui e/o famiglie • In generale si ipotizza che l’individuo aumenta l’offerta di lavoro quando la differenza tra salario di mercato e salario di riserva è più elevata (nelle classi centrali di età per gli uomini e tra le donne più giovani), per ridurla quando tale differenza si riduce (nelle età più giovani e più anziane). 41 Estensioni del modello: • Un’estensione di questi modelli consente di tenere conto delle interazioni tra investimento in istruzione e formazione professionale e scelte di partecipazione e di offerta di lavoro: – Da un lato l’investimento in istruzione ritarda le decisioni di partecipazione e aumenta le ore di lavoro offerte nel ciclo di vita, spostando verso l’alto e verso l’esterno la curva di offerta di lavoro nel ciclo di vita. – Dall’altro lato, la non partecipazione al lavoro per lunghi periodi di tempo, legata ad esempio a scelte di divisione del lavoro all’interno della famiglia, riduce le possibilità di investimento in formazione professionale sul lavoro e, quindi, il salario di mercato potenzialmente ottenibile, con un effetto di retroazione sulle decisioni di partecipazione e di offerta di lavoro. 42 Cosa predicono questi modelli? • Dal punto di vista teorico, i modelli di offerta di lavoro predicono che: – le decisioni di offerta di lavoro dipendono dalle condizioni e dalle preferenze individuali e famigliari, dal salario di mercato e dal salario di riserva. – Negli sviluppi più recenti dei modelli di offerta di lavoro famigliare vengono studiate anche le interazioni tra scelta di partecipazione al lavoro, scelte di fertilità e di investimento in istruzione e formazione; 43 Cosa predicono questi modelli? (2) – la probabilità di partecipare al mercato del lavoro aumenta all’aumentare del salario di mercato; – maggiore è il salario, maggiori sono le ore di lavoro offerte, ma oltre un certo livello del salario, ulteriori aumenti possono ridurre l’offerta di ore di lavoro; – una riduzione dei costi fissi e variabili per lavorare (costi di cura dei famigliari a carico, costi di trasporto,..) aumenta la probabilità di partecipazione e le ore di lavoro offerte dai componenti secondari del nucleo famigliare; 44 Cosa predicono questi modelli? (3) – vincoli nell’orario di lavoro riducono le possibilità di scelta e comportano soluzioni di second best (tra cui una minore probabilità di partecipazione dei componenti secondari del nucleo famigliare); – le politiche fiscali e di welfare influenzano le scelte di offerta di lavoro dei componenti dei nuclei famigliari in modo diverso. 45 Fatti stilizzati(1) • Crescita della partecipazione femminile negli ultimi 30 anni (fig 3.1), legata alla crescita dei salari femminili • La crescita dei salari femminili è ritenuta anche responsabile del ritardo con cui vengono contratti matrimoni e della nascita dei figli. Le donne infatti cercano sempre di più un rapporto continuativo con il mercato del lavoro, infatti le curve di partecipazione per classi di età diventano sempre più simili a quelle maschili (fig. 3.3 e 3.4) 46 Figura 3.1: Tassi di partecipazione delle donne nei paesi europei 47 Figura 3.2: Tassi di partecipazione degli uomini nei paesi europei 48 Figura 3.3: Tassi di partecipazione delle donne per classi di età, 1997 49 Figura 3.4: Tassi di partecipazione degli uomini per classi di età, 1997 50 Tab 3.1 51 Tab 3.2 52 Fatti stilizzati (2) • Relativamente ai maschi si registra una flessione del tasso di partecipazione dei giovani e degli anziani, per effetto dell’allungamento del periodo di studio e dell’anticipazione del prepensionamento (fig.3.2 e 3.4) 53 Tab 3.3 54 Le stime dell’offerta di lavoro • Le stime che utilizzano modelli lineari fanno ricorso alla seguente regressione: L= α 0 + α 1 W+ α 2 X • Gli studi empirici mostrano che: – l’offerta di lavoro maschile è ANELASTICA al salario ( ⇒ prevale sempre l’effetto reddito ) – l’offerta di lavoro femminile è ELASTICA al salario e al reddito ( ⇒ prevale l’effetto di sostituzione ) 55 Tab 3.4 56 Problemi di stima • Il salario di chi non lavora non è osservato. • Questo infatti è inferiore al salario di riserva. • Due possibilità, usare i salari di chi lavora per predire quelli di chi non lavora, escludere dall’analisi i non lavoratori. • Problemi di distorsione da selezione. • La scelta individuale dipende infatti dal confronto tra salario di mercato e salario di riserva. 57 Soluzioni e sviluppi • Aggiungere una variabile nell’equazione che tenga conto della probabilità che una persona lavori (Heckman, 1979). • Inoltre, ulteriori sviluppi tengono conto del troncamento della distribuzione delle ore lavorate. • Problemi di misurazione delle variabili. • Vincoli di bilancio non lineari e convessità. 58 Alcune spiegazioni di fatti stilizzati: la scarsa partecipazione femminile in Italia • Sulla base dei modelli teorici analizzati e dell’evidenza empirica, possiamo quindi affermare che la bassa partecipazione femminile in Italia può essere spiegata : – dalle rigidità nei sistemi di regolazione degli orari di lavoro – dalla carenza di servizi di sostegno al lavoro di cura – dal sistema di divisione del lavoro all’interno della famiglia 59 La partecipazione femminile in Italia • Nel caso italiano questi aspetti sono particolarmente rilevanti per spiegare la bassa partecipazione al lavoro delle donne sposate con figli piccoli ed anche il basso tasso di fertilità • Il fatto che la diffusione del lavoro part- time e la disponibilità di servizi di assistenza all’infanzia siano ancora molto limitati, impone alle donne con figli piccoli di scegliere tra lavoro a tempo pieno o non lavoro, in assenza di servizi che riducono i costi legati alla scelta di lavorare full-time. Il risultato è una bassa natalità e una bassa partecipazione femminile al lavoro. 60 Partecipazione giovanile e degli ultracinquantenni • La bassa partecipazione dei giovani e degli ultra-cinquantenni è invece legata, rispettivamente – all'aumento del tempo dedicato all’istruzione, nonché alla presenza di vincoli all’entrata nel mercato del lavoro – alla diffusione dei prepensionamenti e delle pensioni di invalidità che richiedono l’uscita dal mercato del lavoro. 61