La Giornata dell`export - Cc-Ti
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La Giornata dell`export - Cc-Ti
Eventi La giornata dell’export Questo evento, tenutosi lo scorso 29 febbraio presso la Cc-Ti ha visto una giornata articolata in quattro momenti separati, ognuno dei quali ha messo l’accento su punti di vista differenti: il centro di competenze dell’export in Ticino Cc-Export-Ti; il Consiglio economico della Cc-Ti sull’internazionalizzazione, i primi passi nell’export e le fiere, con spunti su contributi cantonale e vari consigli pratici. Ogni approfondimento è stato ricco di suggerimenti e ha suscitato l’interesse di numerosi soci ed interessati. Partner della manifestazione sono stati Osec, Credit Suisse, Cippà Trasporti SA e il Cantone Ticino. Di seguito vi proponiamo qualche riflessione di alcuni relatori intervenuti durante la giornata. Gli aspetti finanziari dell’export di Roberto Gagliardi, Head of Trade Finance Service Center (Lugano), Credit Suisse +41 91 802 52 50 [email protected] Roberto Gagliardi La presentazione sugli aspetti finanziari che toccano gli esportatori voleva rendere attenti, in primo luogo sui rischi legati al commercio internazionale, per poi vedere i prodotti che vengono utilizzati a copertura degli stessi. Vendendo a livello internazionale dobbiamo infatti considerare che il rischio non è limitato esclusivamente alla nostra controparte commerciale (rischio delcredere e di fabbricazione) ma deve essere considerato anche il rischio Paese, tale rischio include: a) il rischio politico: guerre, rivoluzioni, colpi di Stato, ecc.; b) il rischio di trasferimento: incapacità di stati di effettuare i pagamenti concordati – Moratoria; c) il rischio valutario. Un riconoscimento tempestivo dei rischi è importante nel commercio internazionale e il bisogno di consulenza e copertura è cresciuto ulteriormente per effetto della situazione economica attuale. Quali sono i prodotti a copertura dei rischi nel commercio internazionale? La lettera di credito (accreditivo) confermata dalla propria banca rimane il prodotto ideale e più usato a livello mondiale per coprire i rischi ed assicurare agli esportatori il pagamento contro la presentazione della documentazione richiesta. La conferma della lettera di credito copre infatti i rischi politici e di trasferimento legati al Paese. Da tenere in considerazione il rischio valutario che, se necessario, dovrà essere opportunamente coperto. L’incasso documentario, a differenza della lettera di credito che contiene un impegno bancario, è una prestazione di servizio effettuata dalle banche che consiste nel consegnare i documenti all’importatore contro il pagamento o contro l’accettazione di una cambiale. Anche le garanzie bancarie svolgono un ruolo molto importante in ambito internazionale. Fra le garanzie più usate dagli esportatori abbiamo le garanzie di contratto ossia: - la garanzia dell’offerta; - la garanzia di buona esecuzione; - la garanzia di restituzione dell’acconto. Le garanzie bancarie in questo ambito sono a prima richiesta e non prevedono eccezioni o obiezioni che possano essere sollevate dall’ordinante. Per questo motivo la formulazione contenuta nelle stesse assume una grande importanza e deve rispecchiare quanto stabilito fra le parti. Particolarmente delicata può risultare la scelta delle regole rispetto alle quali le garanzie vengono emesse. Si deve anche tenere in considerazione che in alcuni Paesi, per prassi o per legge, vengono accettate solo garanzie emesse da banche locali. In caso di dubbi meglio affidarsi al consiglio degli specialisti. Il Credit Suisse, riconfermato anche quest’anno ‘’Best Trade Finance Bank’’ in Svizzera dalla rivista Global Finance, con una rete di collegamenti a livello mondiale di oltre 2500 banche corrispondenti, offre questi prodotti con il gruppo di 16 specialisti del Trade Finance Service Center di Lugano. 25 Eventi Questioni doganali: la preparazione dei documenti d’esportazione di Paolo Prada, Amministrazione federale delle dogane AFD, Lugano +41 91 910 48 11 [email protected] Paolo Prada Tutte le merci che sono introdotte o asportate dal territorio svizzero sono soggette all’obbligo doganale e devono essere tassate secondo la legge sulle dogane e la legge sulla tariffa delle dogane. Questo è quanto dice la legge. Detto più semplicemente, se una ditta importa o esporta delle merci deve attenersi a determinate procedure doganali, dichiarare la merce nella forma scritta (in generale elettronica), osservare tutta una serie di leggi e, all’importazione, pagare eventuali tributi (dazio, imposta sul valore aggiunto, tasse d’incentivazione, ecc.). Nel corso del 2011 sono state stese 6.7 milioni di dichiarazioni doganali d’esportazione. Visto che all’esportazione, contrariamente all’importazione, non vengono riscossi tributi, molto sovente si ha la tendenza, a torto, a relativizzare l’importanza del corretto allestimento dei documenti. Di fatto, uno scorretta compilazione può avere pesanti ripercussioni finanziarie e d’immagine per la ditta esportatrice. Ma a cosa deve prestare attenzione una ditta che esporta merci all’estero? Il discorso è relativamente complesso, può variare da merce a merce, ma pure dal Paese di destinazione. Di seguito alcuni aspetti (lista non esaustiva) che devono essere osservati. La scelta del regime doganale: se una merce viene venduta definitivamente all’estero entra in considerazione unicamente il regime d’esportazione. Per contro se siamo confrontati con merci destinate a ritornare in Svizzera, a seconda del caso, possono essere presi in considerazione altri regimi doganali, quali quello del perfezionamento passivo (per le merci destinate ad essere lavorate, perfezionate o riparate all’estero), oppure dell’ammissione temporanea (per le merci destinate ad essere impiegate temporaneamente all’estero per dei lavori, delle esposizioni, ecc.). A dipendenza del regime scelto cambia il modo di compilare la dichiarazione d’esportazione o il documento impiegato. La definizione della voce di tariffa: per ogni merce esportata deve essere definita quella che viene chiamata la voce di tariffa (per esempio i pantaloni da donna in tessuto di lana sono classificati alla voce di tariffa 6204.6100, gli occhiali da sole alla 9004.1000). Le voci di tariffa sono riprese nella tariffa doganale, che non è altro che un elenco di merci (nomenclatura) e che, come la maggior parti delle tariffe doganali del mondo si fonda sul Sistema armonizzato (SA). Le prime sei delle otto cifre 26 Ticino Business delle voci di tariffa svizzere corrispondono a quelle del SA. La classificazione avviene secondo principi definiti, le cosiddette regole generali per l’interpretazione del SA. All’esportazione, la corretta classificazione delle merci è di fondamentale importanza, tra l’altro, per la determinazione dell’origine preferenziale delle merci e per l’applicazione dei disposti federali di natura non doganale. In Svizzera, la tariffa doganale (Tares) è sotto forma elettronica (www.tares.ch) e viene messa gratuitamente a disposizione dall’Amministrazione federale delle dogane (AFD). Per permettere un’utilizzazione rapida ed efficace di questo strumento è stato pure elaborata una formazione assistita dal computer (www.ezv.admin.ch/ dienstleistungen/02183/03465/index.html?lang=it). La Camera di commercio del Cantone Ticino organizza dei corsi sull’impiego di Tares. Il rispetto dei disposti federali di natura non doganale: oltre all’applicazione della legislazione doganale, l’AFD svolge anche altri compiti nell’ambito dei cosiddetti disposti federali di natura non doganale concernenti i campi di politica economica, commerciale e industriale. Determinate merci possono per esempio essere esportate solo previa presentazione di un permesso d’esportazione, rilasciato da un ufficio federale, o essere oggetto di controlli particolari (per es. metalli preziosi). Spetta alla ditta esportatrice sincerarsi se per la merce che esporta sono previste delle limitazioni e, se del caso, procurarsi le debite autorizzazioni. La richiesta, nella dichiarazione d’esportazione, di restituzione di eventuali tributi o tasse: in certi casi vi è la possibilità di ottenere delle restituzioni in seguito all’esportazione di determinate merci (per esempio restituzione dei tributi versati in occasione dell’importazione per delle merci che vengono ritornate al mittente originario, della tassa sui composti organici volatili, dei contributi all’esportazione sui prodotti agricoli trasformati, ecc.). In questi casi la richiesta di restituzione deve essere rivendicata nella dichiarazione d’esportazione. Ai fini dell’IVA la decisione d’imposizione rilasciata dall’AFD al termine della procedura d’imposizione doganale è pure molto importante. Infatti, questo documento è la prova, per l’Amministrazione federale delle contribuzioni, Divisione principale imposta sul valore aggiunto, che la merce è stata esportata. Come correggere eventuali errori: qualora, nonostante tutti i provvedimenti presi, ci si accorge che la decisione d’imposizione contiene degli errori, può essere chiesta la correzione presentando ricorso. Al proposito è importante rilevare che il termine di ricorso è di 60 giorni a contare dalla data d’allestimento del documento. Gli accordi di libero scambio (ALS): un ambito estremamente importante, ma altrettanto complesso e che non può essere delegato dalle ditte, riguarda l’applicazione degli ALS, in particolare l’allestimento di prove dell’origine. Con l’obiettivo di facilitare l’accesso dei prodotti svizzeri sui mercati esteri, la Svizzera dispone attualmente di una rete di 24 ALS, che dovrebbero diventare una quarantina entro il 2014. Tra l’altro, sono in corso trattative con partner commerciali importanti come il Brasile, la Russia, l’India e la Cina. Beneficiano dei vantaggi (riduzione o esenzione totale dei dazi doganali nel Paese di destino) unicamente i prodotti originari ai sensi del singolo accordo. Visto che le regole d’origine possono differire da accordo ad accordo, può capitare che una stessa merce, fabbricata a partire dalle stesse materie prime, possa essere considerata originaria della Svizzera ai sensi dell’accordo concluso con il Paese A, ma non originaria ai sensi dell’accordo concluso con il Paese B. L’allestimento a torto di prove dell’origine, per merci che non ne hanno diritto, può avere gravi ripercussioni a livello finanziario e d’immagine per la ditta che ha steso il documento. Gli ALS rappresentano delle grandi opportunità per le ditte che esportano merci, ma attenzione ai rischi che potrebbero derivare da una cattiva gestione di questo ambito sempre più complesso. Da anni, in collaborazione con la Camera di commercio del Canton Ticino, l’AFD organizza dei corsi di formazione. Inoltre, prossimamente sul sito www.dogana.admin.ch verrà offerta un’istruzione assistita dal computer. L’export e le assicurazioni di Paolo Cavalli, Agente generale di Zurich +41 91 822 00 17 [email protected] Paolo Cavalli Le aziende attive nell’export e quelle che desiderano orientare la loro attività verso l’estero devono conoscere i rischi che ciò comporta. Solo con questa consapevolezza e affidandosi ad uno specialista di soluzioni assicurative in ambito internazionale, possono adottare quelle misure che permettono loro di affrontare in sicurezza questi mercati. Protezione per le merci trasportate Il trasporto delle merci è affidato a professionisti quali spedizionieri e trasportatori. Le merci durante il viaggio sono esposte a rischi di diverso genere. Anche prestando le normali attenzioni non sempre si possono evitare la perdita o il danneggiamento. Il rischio durante il trasporto è a carico del venditore o del compratore a dipendenza dalle condizioni di resa che normalmente sono definite facendo capo agli Incoterms; clausole standard internazionalmente riconosciute che regolano i vari aspetti quali il luogo in cui il rischio è trasferito dal venditore al compratore, quale delle parti si fa carico delle spese di trasporto e fino a dove, chi è tenuto a stipulare l’assicurazione sulle merci e altro ancora. Non sempre le imprese di trasporto sono responsabili in caso di perdita o danneggiamento della merce e, quando lo sono, rispondono solo limitatamente. In prima istanza il rischio è sempre a carico del compratore o del venditore che sopportano eventuali danni. È quindi raccomandabile tutelarsi con un’assicurazione che ha per oggetto i beni stessi a prescindere dalla responsabilità di terzi. La copertura può essere adeguata in base alle esigenze specifiche in funzione della tipologia della merce, del tragitto e dei rischi da coprire. Protezione per il pagamento delle forniture Spesso la merce giunge al compratore prima che questi abbia pagato in tutto o in parte il prezzo convenuto. Nell’ambito del commercio internazionale, per tutelarsi, si ricorre a diversi strumenti quali le lettere di credito, garanzie di vario genere o pagamenti anticipati. Rispetto a questi sistemi, vendere contro fattura pagabile dopo la consegna è una procedura più comoda ed è espressione di fiducia verso il cliente ma comporta il rischio che il compratore non paghi per mancata volontà o, peggio ancora, per insolvenza. Le conseguenze dell’insolvenza dell’acquirente possono essere molto pesanti a dipendenza dell’ammontare delle fatture scoperte. Per tutelarsi in modo semplice e poco costoso esiste la possibilità di ricorrere allo strumento dell’assicurazione crediti. Il venditore è tutelato, può gestire i clienti che già conosce e può affrontare in sicurezza nuovi clienti e mercati con il vantaggio di avere la possibilità di incrementare il giro d’affari. 27 Eventi Protezione contro le pretese per i danni derivanti dai prodotti I beni che le aziende producono e vendono, se difettosi, possono causare danni materiali o corporali anche gravi. Il venditore e il produttore rispondono per questi danni e le conseguenze economiche di una richiesta di risarcimento possono essere molto pesanti. La legislazione che disciplina la responsabilità del venditore e del fabbricante varia da Paese a Paese. Di solito vale la regola secondo cui il danneggiato si rivolge all’ultimo fornitore del prodotto che a sua volta con un’azione di rivalsa risale la catena di fornitura e produzione fino a giungere al responsabile del difetto. È importante che produttori e rivenditori si tutelino con un’adeguata copertura della responsabilità civile per i danni causati dai prodotti. Protezione giuridica Nell’ambito di un’attività commerciale o industriale sono molte le controversie che possono sorgere. Con l’aumentare della concorrenza e con l’erosione dei margini, sempre meno le parti sono disposte a fare concessioni e sempre più spesso si è costretti a intraprendere azioni legali per soddisfare le proprie pretese. Per gli stessi motivi può accadere di essere attaccati. Questo vale in diversi settori: innanzitutto nei rapporti con clienti e fornitori, ma anche in altri ambiti quali il diritto del lavoro, fiscale e penale, nei rapporti con le assicurazioni, nell’ambito della locazione, della proprietà immobiliare, della proprietà intellettuale, in casi di concorrenza sleale e nel diritto dei cartelli. I titolari e i responsabili delle aziende conoscono bene la propria attività, ma non sono preparati ad affrontare da soli tali situazioni. Solo le aziende più grandi e strutturate dispongono di un proprio ufficio legale, le altre in tali circostanze devono ricorrere a professionisti esterni. L’assicurazione protezione giuridica aziendale prende a carico, oltre alle spese legali, anche i costi di perizie, le spese procedurali, le ripetibili, gli anticipi per cauzioni penali, le spese di viaggio, traduzioni e altro ancora. Il costo dell’assicurazione è sorprendentemente ragionevole. Cauzioni e garanzie I partner d’affari e le autorità spesso richiedono delle garanzie per coprire gli impegni delle aziende. Questo vale ad esempio per coprire acconti o pagamenti anticipati, per garantire la corretta esecuzione di un’opera ed eventuali suoi difetti. Le autorità richiedono delle cauzioni ad esempio per garantire diritti e imposte doganali e in altri casi ancora. A questo scopo si può ricorrere in determinati casi a cauzioni e garanzie rilasciate da istituti assicurativi dietro pagamento di un premio. L’assicurazione garanzia e cauzione, a differenza di altri metodi di finanziamento, non blocca la liquidità e alleggerisce le linee di credito così da lasciare a disposizione un maggior margine di manovra. Spedizioni e trasporti di Roberta Cippà Cavadini, Cippà Trasporti SA, Chiasso +41 91 695 17 77 [email protected] Roberta Cippà Cavadini In un’economia globale, esportare in un Paese diverso dal proprio è ormai una prassi molto frequente per molte aziende, che sono in questo modo tenute a confrontarsi con culture, sistemi legislativi e, spesso, un’organizzazione del lavoro differenti. Per questo il primo passo da compiere quando si intende esportare i propri prodotti all’estero è quello di informarsi dettagliatamente sulle leggi fiscali, doganali e commerciali che regolano l’importazione nei Paesi di destinazione. A volte le differenze, anche tra Paesi confinanti, sono molte e piuttosto sostanziali. In secondo luogo si sceglie a chi affidare il trasporto: trasportatore o spedizioniere? È un errore frequente quello di confondere il trasporto e la spedizione, ritenendo i due termini sinonimi mentre, in realtà, si parla di due attività diverse tra loro. 28 Ticino Business Se per il trasportatore l’obiettivo primario è trovare merce per ottimizzare il trasporto del mezzo, il lavoro dello spedizioniere è finalizzato alla ricerca del mezzo più idoneo per trasportare la merce del cliente e soddisfare tutte le esigenze espresse dallo stesso (orari e modalità di carico/scarico, tempo impiegato per il trasporto, ecc.) oltre a fornire un supporto tout court in termini di servizi (emissione di documenti, operazioni doganali, noli, assicurazioni, notifica di arrivo della merce a destinazione, pagamento duties, contabilità IVA e relativo anticipo e altro ancora). Se identifichiamo tre caratteristiche come qualità, velocità ed economicità. Per valutare il servizio offerto da un fornitore di trasporti (sia esso spedizioniere o trasportatore), è importante sapere che solo due di esse potranno essere garantite e coesistere all’interno del servizio stesso. In altri termini, ciò significa che se si ha necessità di un servizio veloce e di qualità, esso non potrà essere erogato a un costo basso. Viceversa se si ricercano convenienza e velocità, non si potrà certo contare su un’elevata qualità, così come se si desidera spendere meno garantendosi comunque un buon livello di qualità, non ci si dovrà aspettare un servizio celere. Affinché un’esportazione si possa considerare conclusa con successo (ma più in generale qualsiasi consegna della propria merce anche all’interno dei confini del proprio stato) è, infine, rilevante condividere l’idea che la propria responsabilità termina nel momento in cui il cliente è messo in condizione di fruire o di utilizzare il prodotto che è stato realizzato per lui. In quest’ottica, dunque, la consegna deve considerarsi parte integrante del processo che conduce l’azienda a posizionare i propri prodotti sul mercato. E pertanto deve essere gestita con la cura, la professionalità e la serietà che desideriamo venga associata al nostro prodotto e al nostro brand. Buona esportazione. Per ricevere senza impegno quotazioni o per assistenza su specifiche necessità scrivetici o chiamateci, saremo a vostra completa disposizione. Un esempio aziendale di successo: JDC INTERNATIONAL SAGL di Ponte Capriasca di Saverio Adamo e Hisako Hashikawa, Titolari JDC International Sagl +41 91 911 64 20 Saverio Adamo [email protected] Hisako Hashikawa JDC è una azienda giapponese che progetta e costruisce speciali macchinari installati nelle linee di taglio longitudinale dei coils, i grandi nastri metallici di acciaio, alluminio e rame. La proposta di macchinari esclusivi ci ha fatto acquisire una posizione di leader in un mercato internazionale di nicchia e ci ha consentito di vendere più di 1’300 macchinari in oltre 40 anni di attività. I nostri prodotti sono esportati principalmente nel mercato asiatico ed americano, ma sono anche installati nelle linee di produzione delle più importanti società europee del settore, come Acerinox, Thyssen Krupp, Arcelor Mittal e Tata Steel. Abbiamo deciso di stabilire la nostra società in Svizzera in quanto Paese europeo con diverse affinità con il Giappone, e per sviluppare un progetto imprenditoriale che prevede l’esportazione dei nostri macchinari principalmente in Europa, in America e nei Paesi emergenti. Contrariamente alla tendenza attuale in cui si riscontra spesso la delocalizzazione della produzione in Paesi a basso costo del lavoro, JDC ha programmato di produrre parzialmente ed assemblare totalmente alcuni macchinari in Svizzera. I nostri macchinari diventeranno quindi “made in Switzerland” per continuare a privilegiare una perfetta costruzione come fattore qualificante dei nostri prodotti. La scelta della Svizzera è stata motivata da una buona reputazione per quanto riguarda la costruzione meccanica con componenti di precisione e dalla sua posizione geografica al centro dell’Europa, molto vicina anche alla Germania che è uno dei nostri mercati di riferimento in Europa. Inoltre, in un periodo storico difficile come quello che stiamo attraversando, è per noi molto importante lavorare in una Nazione economicamente, socialmente e politicamente stabile come la Svizzera che presenta un fattore rischio contenuto e favorevole per effettuare con sufficiente sicurezza gli investimenti necessari allo sviluppo di un progetto imprenditoriale. La Svizzera è inoltre la sola Nazione europea che ha stipulato con il Giappone un accordo bilaterale di libero scambio tra i due Paesi e che ha definito altri accordi bilaterali con Paesi di nostro interesse. L’accordo bilaterale di libero scambio tra Svizzera e Giappone ha sicuramente semplificato ed agevolato l’aspetto burocratico delle transazioni commerciali. Rimane tuttavia un’oggettiva difficoltà delle aziende europee a vendere in Giappone i propri prodotti. La difficoltà maggiore di esportare in Giappone è quella di una sostanziale differenza di mentalità nelle trattative commerciali e nella scarsa conoscenza che gli europei hanno solitamente riguardo agli “usi e costumi” dei giapponesi. Nell’ottica dell’accordo bilaterale di libero scambio tra Svizzera e Giappone e delle iniziative della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino di promuovere l’export, crediamo sia molto importante l’informazione in merito a come operare per vendere i propri prodotti nel mercato giapponese. Come società svizzero-giapponese abbiamo quindi intenzione di supportare soprattutto le piccole e medie imprese ticinesi desiderose di esportare in Giappone e mettere a loro disposizione la nostra esperienza specifica. 29