Piano di emergenza per il salvataggio delle collezioni

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Piano di emergenza per il salvataggio delle collezioni
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Informazioni generali sul Piano di emergenza
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Introduzione
Questo piano di emergenza è stato scritto da Gisella Guasti e Alessandro Sidoti e la stesura si è
conclusa il 15 dicembre 2008. I aggiornamento nel mese di dicembre 2010, II aggiornamento 31 ottobre
2012, III aggiornamento 15 gennaio 2014.
Esso è progettato per la messa in sicurezza ed il successivo, eventuale recupero delle collezioni, in
concomitanza di eventi che vanno da una piccola emergenza ad una catastrofe, relativamente a tutte le
tipologie possibili di imprevisti che potrebbero colpire l’Istituto. In ogni caso, nel momento in cui si
prospetta una emergenza, è d’obbligo tenere presente che l’ incolumità del personale e degli utenti
costituisce sempre la priorità maggiore.
I. 1. Informazioni sui redattori del Piano
Relativamente alle informazioni sui redattori del Piano di emergenza, su chi ha individuato le Priorità di
salvataggio e su chi ha raccolto le notizie utili a redigere il Piano o su chi è stato consultato a tale scopo:
cfr. la copia del Piano di emergenza del 15 dicembre 2008 aggiornata il 10 dicembre 2010.
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I.2 Campo di applicazione e obiettivi del Piano
Questo Piano di emergenza fornisce le linee guida di prevenzione e di risposta alle emergenze che
possono colpire le collezioni, ma non copre le emergenze che coinvolgono le persone (ad esempio,
malattia, infortuni,). Per le informazioni sul salvataggio del personale: cfr. Piano di emergenza in base
a quanto stabilito dall’apposito Piano (cfr. Biblioteca nazionale Centrale di Firenze - Piano Coordinato di
Gestione delle Emergenze - IGEAM 20 dicembre 2012) di cui tutti i membri del personale devono essere a
conoscenza. La sicurezza del personale deve essere sempre la preoccupazione primaria. Infatti
non deve essere intrapresa alcuna azione volta a salvare o proteggere le collezioni se essa mette a
repentaglio la incolumità delle persone; la salvaguardia o l’evacuazione dei materiali in seguito al
verificarsi di una emergenza devono essere affrontate solo dopo che ci si è occupati di eventuali feriti e
che l'edificio è stato dichiarato sicuro per le persone. Questo Piano si concentra quindi sui più probabili
rischi per la Biblioteca:
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A. CAUSE INTERNE
1. esplosioni crolli di strutture interne
2. fuga di gas pericolosi (infiammabili, tossici, asfissianti)
3. fuoriuscita o spargimento di sostanze pericolose (infiammabili, tossici, asfissianti)
4. infiltrazioni di acqua dal tetto
5. perdite da tubi
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B. CAUSE ESTERNE
1. fatti del tipo indicato per le cause interne ma dovuti a cause esterne
2. esondazioni
3. terremoti
4. annuncio presenza di ordigni esplosivi
5. esplosioni
6. crolli
7. attentati
8. trombe d’aria
9. fuoco
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I.3 Distribuzione del Piano
Copia di questo Piano nella sua forma integrale, in formato pdf , è conservata da:
•
Maria Letizia Sebastiani (Direttore)
•
Silvia Alessandri (Vice Direttore)
•
Gisella Guasti (Responsabile Settore Tutela)
•
Carlo Picchietti
•
Alessandro Sidoti
•
Elia Acampora (custode casiere)
•
Ada Contini(custode casiere)
•
Patrizia Pagano(custode casiere)
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Una copia in formato cartaceo, in forma integrale e sigillata per quanto riguarda gli allegati
riservati, è conservata nei locali della vicedirezione in luogo facilmente accessibile ma protetto,
che sia a conoscenza del direttore, del vicedirettore, dei custodi casieri e dagli altri impiegati che
prestano servizio continuativo in vicedirezione
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Copia di questo Piano priva delle parti RISERVATE, in formato pdf, è in possesso di tutti i capi
settore
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I.4 Come è strutturato questo Piano
Una parte generale dove sono riportate le informazioni riguardanti la struttura del Piano, chi ha
partecipato alla sua redazione, i numeri utili nel momento del verificarsi dell’emergenza, seguita da 4
Sezioni, in ciascuna delle quali sono segnalate, divise per tipologia di emergenza ovvero
ACQUA/FUOCO/TERREMOTO-ESPLOSIONE, le misure precauzionali da prendere (Prevenzione),
come intervenire al momento del verificarsi dell’emergenza (Reazione), come comportarsi subito dopo il
suo verificarsi (Risposta) e, infine, come muoversi per riavviare l’attività (Recupero). Per snellire il
piano, le indicazioni dettagliate sono rimandate ad allegati specifici in cui sono inserite anche tabelle
riassuntive degli interventi da effettuare sui diversi materiali ed altre notizie utili per eseguire l’insieme
delle operazioni di emergenza (cfr. Indice allegati in coda alla presente Introduzione)
Il sistema di allegati permette anche di consegnare, di volta in volta, alle squadre o alle Istituzioni
impegnate nel salvataggio, le Istruzioni che servono in un determinato momento.
I.5 Come usare questo Piano
Scorrere il Piano fino alla Sezione che contiene le informazioni utili per affrontare la tipologia e la
fase di emergenza che si è verificata; lì si troverà il riferimento all’allegato specifico da
consultare. Esistono anche versioni sintetiche del presente Piano di emergenza:
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1. Piano di emergenza in figura;
2. Sintesi azioni in caso di Preallarme per esondazione Arno da parte della Provincia e
della Protezione Civile. Istruzione breve.
Sono stati redatti e consegnati alla squadra di emergenza 2 pieghevoli contenenti:
a. le azioni da compiere in caso di allarme esondazione del fiume Arno (preparate in
attuazione dei protocolli appositi emanati dalla Prefettura di Firenze, in accordo
con le altre istituzioni fiorentine), i nomi ed i recapiti dei componenti della
squadra di emergenza e dei suoi coordinatori;
b. le azioni da compiere immediatamente dopo il verificarsi di una emergenza da
acqua ed i recapiti delle ditte di manutenzione e dei fornitori che afferiscono alla
Biblioteca Nazionale
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I. 6 Aggiornamento del Piano e suo riesame
Questo Piano è stato aggiornato parzialmente una prima volta nel mese di dicembre 2010 e una seconda
volta il 31 ottobre 2012).
Dovrà essere aggiornato nuovamente entro il mese di Dicembre 2013.
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I.7 Responsabilità per l'aggiornamento delle varie sezioni del Piano
Per i responsabili della redazione delle diverse sezioni di questo Piano di emergenza: cfr. Piano
emergenza emanato il 15 dicembre 2008.
Per l’aggiornamento di alcune delle sezioni:
Elenco del personale: Franca Berioli/Gisella Guasti
Elenco squadra di salvataggio: Maria Letizia Sebastiani/Gisella Guasti
Manutenzione preventiva: Carlo Picchietti
Apertura / chiusura delle procedure: Carlo Picchietti/Giovanni Bergamin
Servizi di informazione/planimetrie: Ada Contini/Giuseppe Giliberto
Numeri di emergenza: Alessandro Sidoti
Forniture interne:Carlo Picchietti/Alessandro Sidoti
Forniture esterne/servizi: Carlo Picchietti/Alessandro Sidoti
Formazione del personale: Gisella Guasti/ Alessandro Sidoti
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I.8. Elenco priorità di salvataggio
Le priorità di salvataggio, contenute in 3 allegati RISERVATI sono divise:
A. per tipologia di emergenza relativamente a ciascun deposito (cfr. alleg.1)
B. per tipologia di emergenza relativamente all’insieme dei depositi (nel caso l’emergenza
riguardasse una zona specifica ma che, verticalmente, interessa tutti i piani della biblioteca)
(cfr. alleg. 3)
C. priorità salvataggio Piano terreno Tabella riassuntiva (cf.r alleg. 2)
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I.8.1 Elenco delle priorità divise per deposito (emergenza a zone)
(cfr. alleg. 1) (RISERVATO)
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I.8.2 Elenco priorità per tipologia di emergenza e per piano della Biblioteca
(cfr. alleg. 3) (RISERVATO)
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I.8.2.1 EMERGENZA DA ACQUA (ESONDAZIONE DELL’ARNO E ALLAGAMENTI)
Le varie priorità individuate sono state messe in relazione tra loro, creando un ulteriore elenco di priorità,
rispetto ai seguenti piani dei depositi:
Sottosuolo: non prioritario
Piano terreno cfr. alleg 2 (RISERVATO)
Piano Primo
Piano terreno e piano primo
Per i piani della biblioteca in cui sono ubicati i depositi diversi da quelli del piano terreno: cfr. alleg. 3
(RISERVATO)
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I.8.2.2 EMERGENZA FUOCO
Nel caso di una emergenza da fuoco:
se di piccole dimensioni: attivare gli estintori e spostare il materiale limitrofo lontano
dall’incendio
se di medie e grandi dimensioni: abbandonare la zona senza tentare il salvataggio delle
collezioni
Non possono quindi essere indicate priorità specifiche a causa della impossibilità di un intervento di medie
e grandi dimensioni. Nel caso fosse possibile invece intervenire : cfr. allegg. 1,2 3 (RISERVATI)
I.8.2.3 EMERGENZA DA TERREMOTO
In questo caso, le priorità di salvataggio riguardano tutta la Biblioteca perciò sono messe in relazione fra
loro senza distinguere i vari piani dell’edificio; il loro trasporto nel luogo sicuro individuato, dovrà
avvenire secondo l’ordine prestabilito (cfr. alleg, 1-2-3 RISERVATI)
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I.8.2.4 EMERGENZA DA CICLONE O TROMBA D’ARIA (SCOPERCHIAMENTO DEL TETTO)
Le priorità di salvataggio riguardano tutto il IV piano della Biblioteca secondo l’ordine indicato (cfr.
alleg. 3) (RISERVATO)
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I.9. Elenco vie di esodo
Le piante dei depositi con le vie di esodo verso i luoghi sicuri ed il materiale che deve essere
trasportato in ciascuno di essi, si trovano nell’alleg. 17 (RISERVATO)
Per la capienza dei luoghi sicuri: cfr. alleg. 11 (RISERVATO)
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Cfr. anche Biblioteca nazionale Centrale di Firenze - Piano Coordinato di Gestione delle Emergenze
(IGEAM 20 dicembre 2012)
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I.10. Recapiti personale interessato al salvataggio
I recapiti del personale interessato al salvataggio si trovano ai seguenti allegati RISERVATI1
1. Coordinatore dell’emergenza cfr alleg. 5
2. Elenco numeri di emergenza: cfr. alleg. 5
3. Elenco squadra di emergenza cfr. alleg. 5 Per le chiamate da effettuare, consultare l’apposito
Registro chiamate squadra di emergenza da conservare in vicedirezione accanto al presente
Piano di emergenza
4. Elenco responsabili di settore cfr. alleg. 6
5. Elenco personale chiave cfr. alleg. 7
6. Elenco restauratori interni cfr. alleg. 8
7. Elenco del personale cfr. alleg. 9.
8. Elenco personale volontario (da mettere a punto, una volta risolto il problema dell’assicurazione
per il loro utilizzo)
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I.10.1 Coordinatore dell’emergenza ESTERNA/INTERNA
Emergenza esterna
Maria Letizia Sebastiani (direttore)
Poi, nell’ordine, a seconda della presenza in servizio:
Silvia Alessandri (vicedirettore)
Carlo Picchietti
Gisella Guasti
Alessandro Sidoti
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Emergenza interna
Russo Fiorillo Simone
Poi, nell’ordine, a seconda della presenza in servizio:
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Oltre all’Elenco generale del personale della BNCF, si è ritenuto utile comporre elenchi specifici per
adattarsi a qualunque tipo di emergenza dovesse verificarsi e permettere di reperire facilmente i nomi ed
i recapiti delle persone che, di volta in volta, si valuta di dover chiamare.
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Martinoli Fabio
Lucia Milana
Contini Ada
De Tursi Angelina
Sidoti Alessandro
Per i recapiti: cfr. alleg. 5
I.10.2 Elenco numeri di emergenza utili
VIGILI DEL FUOCO 115
PRONTO SOCCORSO 118
POLIZIA 113
CARABINIERI 112
PROTEZIONE CIVILE: 055/410047
Altri numeri utili: cfr. alleg. 5
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I.10.3 Elenco squadra emergenza
cfr. alleg. 5
I.10.4 Elenco responsabili di settore
cfr. alleg. 6 (RISERVATO)
I.10.5 Elenco personale-chiave
cfr. alleg. 7 (RISERVATO)
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I.10.6 Elenco restauratori
cfr. alleg.8 (RISERVATO)
I.10.8 Elenco personale volontario
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I.10.11 Elenco ditte di manutenzione
cfr. alleg.12
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I. 10.10 Elenco impianti e loro ubicazione
cfr. alleg.4 (RISERVATO)
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I.10.9 Elenco chiavi (e copia)e loro ubicazione
cfr. alleg. 10 (RISERVATO)
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I.10.7. Elenco personale BNCF
cfr. alleg. 9 (RISERVATO)
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I.10.12. Materiale a disposizione delle squadre di soccorso e sua ubicazione
cfr. alleg.13
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I.10.13 Elenco fornitori (anche di riserva)
cfr. alleg. 14
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II. PIANO DI EMERGENZA – PREVENZIONE - AZIONI DA INTRAPRENDERE
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II.1 Emergenza da ACQUA
II.1.1 Controllo delle stato delle tubature
Responsabile: Carlo Picchietti
Effettuato nel mese di gennaio 2014
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II.1.2 Controllo dello stato delle fognature/fosse biologiche
Responsabile: Carlo Picchietti
Effettuato nel mese di marzo 2012
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II.1.3 Controllo stato del tetto
Responsabile: Carlo Picchietti
Effettuato nel mese di dicembre 2013
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II.2 Emergenza da FUOCO
Per LE AZIONI DI PREVENZIONE: cfr. Biblioteca nazionale Centrale di Firenze - Piano Coordinato di
Gestione delle Emergenze - IGEAM 20 dicembre 2012
III. PIANO DI EMERGENZA – REAZIONE- AZIONI DA INTRAPRENDERE
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II.3 Emergenza TERREMOTO/ESPLOSIONE
Per LE AZIONI DI PREVENZIONE: cfr. Biblioteca nazionale Centrale di Firenze - Piano Coordinato di
Gestione delle Emergenze - IGEAM 20 dicembre 2012
III.1 AZIONI DA INTRAPRENDERE NEL CASO DI PREALLARME DA PARTE DELLA PROVINCIA
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Cfr. anche ISTRUZIONE BREVE (consegnata a parte)
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Chi riceve la comunicazione dalla Provincia (a 18 ore presunte dall’esondazione dell’Arno) ovvero la
vicedirezione o il centralino (a biblioteca aperta al pubblico) oppure il custode casiere di turno (a
biblioteca chiusa al pubblico), avverte immediatamente:
il direttore e coordinatore dell’emergenza
Maria Letizia Sebastiani) (int. 200-201)
oppure, in sua assenza:
un suo sostituto (nell’ordine):
•
Silvia Alessandri : int. 200-201
•
Carlo Picchietti int. 202 -323
•
Gisella Guasti:401-403
•
Alessandro Sidoti 401-403-405
cfr. § I.10.1. Coordinatore dell’emergenza)
oppure, in loro assenza:
uno dei COORDINATORI EMERGENZA INTERNA (nell’ordine):
•
Simone Russo Fiorillo
•
Fabio Martinoli
•
Lucia Milana
•
Angelina De Tursi
•
Alessandro Sidoti
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oppure, in loro assenza,
un componente della squadra di emergenza presente in servizio (cfr. Registro
chiamate squadra emergenza)
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N.B: L’elenco dei coordinatori emergenza interna e dei componenti della squadra di emergenza
con i numeri interni, si trovano anche in coda all’ Istruzione breve, nei pieghevoli, negli allegg. 5-9)
de
controlla quante unità sono presenti in biblioteca (a biblioteca aperta) o
disponibili a raggiungerla (a biblioteca chiusa) e decide, di conseguenza, se
chiedere aiuto all’esterno dell’Istituto
(cfr.§ I.10.2 Elenco numeri di
emergenza). Se sì:
consegna l’elenco dei recapiti, diviso in 4 parti, a 4 differenti incaricati che
effettueranno le telefonate di convocazione del personale dai seguenti uffici:
•
vicedirezione
•
portineria
•
ufficio del personale
•
ufficio microinformatica
ordina all’incaricato di iniziare le telefonate:
•
ai VIGILI DEL FUOCO
•
alla PROTEZIONE CIVILE
•
alla PREFETTURA
raduna, nella sala di fronte al banco della Distribuzione, la squadra di
salvataggio e l’ulteriore personale via via che si presenta ((cfr. alleg-1,2,3)
manda a prendere le ceste, i ganci, le stecche di cartone, con sopra il numero
progressivo identificativo delle ceste stesse, i cartoni da sistemare nei luoghi
sicuri; il tutto si trova o nell’apposito spazio e nel deposito materiali (cfr.
alleg. 13).
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Il coordinatore dell’emergenza:
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N. B. Per le chiavi di magazzini materiale e depositi (cfr. alleg. 10. RISERVATO): contattare il
custode-casiere.
A. Le ceste si trovano:
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Corte con accesso dalla porta n°27 lettera B (penultima
porta a sinistra corridoio sottosuolo che porta
all’ascensore del re)
B:Il resto del materiale si trova:
ingresso n. 3 giardino stanza 108 (dopo la porta
della tipografia, oltrepassare la porta n° 8,
scendere le scale: la stanza 108 è la seconda
porta a sinistra)
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le fa convogliare nella rotonda della Distribuzione
apre il Piano di emergenza :
•
all’ alleg. 2 (RISERVATO)
che contiene le Priorità di
salvataggio collocazioni piano terreno. Tabella riassuntiva
•
all’alleg. 4 (RISERVATO) che contiene Piante depositi con
percorsi di emergenza
•
[all’ alleg. 10 che contiene Elenco chiavi e copie chiavi]
(rivolgersi al custode casiere presente)
•
all’alleg. 4 che contiene Elenco impianti e loro ubicazione
(rivolgersi comunque al custode casiere presente) per spegnerli
•
all’alleg. 13 che contiene i Luoghi sicuri dove devono essere
evacuate le Priorità di emergenza indicate all’alleg. 2
•
divide il personale a disposizione in un numero di squadre corrispondente
alle priorità da mettere in sicurezza ed assegna a ciascuna un segnale di
riconoscimento (badge contenente un cartoncino del colore della priorità
da evacuare cui è stato assegnato), curando che sia lo stesso dei cartelli,
delle stecche di cartone e della segnalazione a terra dei percorsi di esodo
•
fa portare le ceste davanti agli scaffali interessati all’evacuazione
•
inizia a far trasportare il materiale nei luoghi sicuri (cfr. alleg 13)
•
comunica alla Prefettura e alla Protezione civile che è iniziata
l’evacuazione delle collezioni
•
quando arriva l’ordine di evacuazione da parte della Protezione civile (a 6
ore dalla presunta esondazione dell’Arno), fa concludere le operazioni di
messa in sicurezza delle collezioni e fa uscire dall’istituto il personale
presente
III.1.1 Se la biblioteca è aperta al pubblico
Il coordinatore dell’emergenza:
•
fa evacuare il pubblico secondo quanto previsto da: “Biblioteca
nazionale Centrale di Firenze - Piano Coordinato di Gestione delle
Emergenze - IGEAM 20 dicembre 2012”, solo al momento
dell’arrivo dell’allarme da parte della Protezione civile (a 6 ore
dalla presunta esondazione)
•
procede secondo quanto indicato al precedente § III.1
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III.2 AZIONI DA INTRAPRENDERE NEL CASO SI VERIFICHI UNA EMERGENZA ALL’INTERNO
DELL’ISTITUTO
Chi si accorge del verificarsi di una emergenza:
avverte immediatamente la vicedirezione (o il centralino se la biblioteca è chiusa
al pubblico) che dà subito l’allarme e contatta il direttore e il coordinatore
dell’emergenza INTERNA nell’ordine indicato: cfr.§ III.1
cerca di individuare l’origine del problema ed eliminarne la causa (ad esempio,
chiudere l’interruttore generale dell’acqua in caso di rottura di un tubo oppure
usare un estintore nel caso di un incendio limitato)
Il coordinatore dell’emergenza INTERNA:
1.si reca sul luogo dove si è verificata e valuta il tipo e l’entità dell’emergenza
2. fa convocare dall’incaricato, la squadra di emergenza, proporzionata all’entità
dell’emergenza stessa (Per i recapiti personali: cfr allegg 5-9), facendola affluire nel
luogo dove quest’ultima si è verificata;
3. fa convocare 1 restauratore (Per i recapiti cfr alleg. 8)
4. fa eventualmente convocare il personale della biblioteca presente in Istituto (cfr.
alleg.9)
5. mette in sicurezza, per quanto possibile, il materiale colpito
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III.2.1 Squadra da convocare con la biblioteca aperta
Il coordinatore dell’emergenza INTERNA:
rassicura il pubblico e non lo fa evacuare a meno che non debbano essere liberate
le sale in cui si trova o che sussista immediato pericolo.
Solo al momento dell’allarme lanciato dalla Protezione civile, a 6 ore
dall’eventuale esondazione, ordina l’evacuazione del pubblico (cfr. Biblioteca
nazionale Centrale di Firenze - Piano Coordinato di Gestione delle Emergenze IGEAM 20 dicembre 2012)
procede secondo quanto indicato al precedente § III.1
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III.2.2 Squadra da convocare con la biblioteca chiusa
Il coordinatore dell’emergenza (cfr. § III.1)
effettua le operazioni 1-3 di cui al precedente § III.2:
decide se lanciare l’allarme all’esterno dell’istituto
ordina all’incaricato di iniziare le telefonate ai componenti della squadra di
emergenza ed eventualmente, al resto del personale dell’Istituto (cfr. § III.1)
Tabella riassuntiva degli interventi da compiere prima/durante/dopo un’emergenza da acqua:
cfr. alleg 15
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III.3 Precauzioni da prendere prima dell’inizio dell’intervento di salvataggio POST emergenza
•
entrare nelle stanze o, in generale, nell’edificio, solo dopo l’autorizzazione dei Vigili del fuoco
•
usare la massima prudenza entrando in aree allagate perché potrebbero celare cavi elettrici
•
indossare guanti di protezione di cotone o di plastica
•
se sono presenti muffe2, munirsi anche di una maschera per la protezione di naso e bocca e
preferire vestiti a maniche lunghe
•
prima di cominciare a pulire libri e documenti con muffa secca, assicurarsi che ci sia una
adeguata ventilazione e che le spore vengano risucchiate tramite un aspiratore o un
aspirapolvere da tavolo dotati di filtri assoluti (HEPA)
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III.4 Azioni da compiere PRIMA del verificarsi dell’emergenza da ACQUA
cfr. alleg. 24
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III.5 Azioni da compiere DURANTE il verificarsi di una emergenza da ACQUA
cfr. alleg. 24
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III.6 Azioni da compiere PRIMA del verificarsi dell’emergenza da FUOCO
Cfr. Biblioteca nazionale Centrale di Firenze - Piano Coordinato di Gestione delle Emergenze - IGEAM 20
dicembre 2012
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ATTENZIONE! Una volta che l’incendio è scoppiato e si è propagato, per libri,
documenti e suppellettili non ci sarà più molto da fare: le perdite piccole o grandi
saranno definitive. Anche le istruzioni da seguire durante un incendio si riferiscono
principalmente al salvataggio delle persone (impiegati e visitatori) lasciando in
secondo piano quello delle raccolte.
III.7 . Azioni da compiere DURANTE il verificarsi di una emergenza da FUOCO
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cfr. alleg. 25
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III.8. Azioni da compiere DURANTE il verificarsi di una emergenza da
TERREMOTO/ESPLOSIONE
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E’ indispensabile NON
ABBANDONARSI AL PANICO
allontanarsi da finestre, vetri, specchi, oggetti pesanti
aprire la porta
ripararsi sotto i tavoli o le strutture portanti, negli angoli
non uscire durante la scossa
non uscire sui balconi
non utilizzare ascensori
terminate le prime scosse: uscire dall’edificio utilizzando le normali vie di esodo
2
molte sono tossiche e potrebbero verificarsi arrossamenti e pruriti come pure difficoltà respiratorie, nel qual caso è prudente contattare
un medico o un micologo
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uscire spostandosi lungo i muri
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Cfr “Biblioteca nazionale Centrale di Firenze - Piano Coordinato di Gestione delle Emergenze - IGEAM 20
dicembre 2012”
III.9. Azioni da compiere SUBITO DOPO il verificarsi di una emergenza da ACQUA
cfr. allegato 26
III. 10 Azioni da compiere DOPO il verificarsi di una emergenza da FUOCO
cfr. alleg. 27
III. 11 Azioni da compiere DOPO il verificarsi di una emergenza da TERREMOTO/ESPLOSIONE
cfr. alleg. 28
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III.12 Modalità di trasporto a seconda delle tipologie del materiale
cfr. alleg. 29
III..12.1. Precauzioni da adottare per il trasporto
cfr. alleg. 29
III.12.2 Priorità di trasporto
cfr. alleg. 29
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III.12.3 Pulizia del materiale prima del trasporto
cfr. alleg. 29
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Precauzioni ed accorgimenti da usare nella fase di primo intervento e di imballaggio
cfr. alleg. 29
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IV. RISPOSTA- SCELTA E SEQUENZA DEI TRATTAMENTI
DOPO UN’EMERGENZA DA ACQUA
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IV.1.Scelta del trattamento
Cfr. alleg. 30
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IV.1.2 Azioni preliminari all’inizio del trattamento
Cfr. alleg. 30
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IV.2 Sequenza degli interventi per l’essiccazione all’aria e nei forni ad aria calda ventilata
Cfr. alleg. 31
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IV.3 Sequenza degli interventi per il congelamento
Cfr. alleg. 32
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IV. 4. Sequenza degli interventi per l’essiccazione con pacchi sottovuoto
Cfr. alleg. 33
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IV.5 Liofilizzazione
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Cfr. alleg. 34
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IV.6 Essiccazione all’aria materiali non librari
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IV.6.1 fotografie TABELLA 6 cfr. alleg. 23)
IV.6.2 negativi TABELLA 5 ( cfr. alleg. 22)
IV.6.3 microfiches TABELLA 5( cfr. alleg. 22)
IV.6.4 nastri magnetici TABELLA 4( cfr. alleg. 21)
IV.6.5 nastri audio e video TABELLA 5( cfr. alleg. 22)
IV.6.6 floppy disk TABELLA 4( cfr. alleg. 21)
IV.6.7 CD TABELLA 4( cfr. alleg. 21)
II.6.8 microfilm TABELLA 5( cfr. alleg. 22)
IV.6.9 dischi in vinile TABELLA 5( cfr. alleg. 22)
9
DEI
TRATTAMENTI
V.1 Trattamento del materiale bruciato
Cfr. allegato 35
DOPO
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V. SCELTA E SEQUENZA
UN’EMERGENZA DA FUOCO
VI. SCELTA E SEQUENZA DEI TRATTAMENTI DOPO
UN’EMERGENZA PER TERREMOTO ESPLOSIONI
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ATTI VANDALICI
VI.1 Trattamento del materiale colpito da terremoto esplosioni atti vandalici
Cfr. allegato 36
BN
CF
VII. RECUPERO
VII.1 . Il ripristino arredi e locali
tag
gio
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lle
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ni
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lla
Una volta terminata la fase critica dell’emergenza:
liberare completamente dall’acqua i locali colpiti
pulire e disinfettare accuratamente tutte le superfici e scaffalature (rivolgersi a imprese
specializzate)
pulire e riparare attrezzature e scaffali
effettuare le riparazioni ai danni (ad esempio tubi rotti) che possono aver causato l’emergenza o
che ne hanno subito gli effetti.
controllare e rimettere in pristino gli impianti elettrico ed antincendio
riportare a livelli ottimali (UR max 65% T 18-20°) nei depositi le condizioni termoigrometriche
prima di trasportarvi nuovamente il materiale
annotare scrupolosamente le letture di umidità relativa e di temperatura fino a che ambedue
non siano stabilizzate entro i limiti normali.
controllare per almeno 6 mesi c che non ci sia alcuno sviluppo di muffe nei depositi interessati
dall’emergenza prima che il materiale vi venga nuovamente sistemato.
se necessario, collocare i volumi in una sede provvisoria in attesa del ripristino dei locali
(N.B: lo spazio occupato dai libri, rigonfiati a causa dell’acqua, diventa praticamente il doppio rispetto
all’originale).
conservare in un apposito locale a livelli normali di temperatura e umidità relativa,le collezioni che
sono state liofilizzate per permettere loro di acclimatarsi nuovamente.
maneggiarle con attenzione, poiché il relativo grado d'acqua interno, insolitamente basso, le
rende fragili.
VII.2 . La reintegrazione dei documenti
an
o
di
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lva
Dopo l’asciugatura, i materiali dovranno essere trasferiti al Laboratorio di restauro dove saranno
classificati e divisi in un’area attrezzata, classificati e distribuiti in base al trattamento da ricevere
•
reinserimento in magazzino (poco bagnati o liofilizzati)
•
restauro
•
solo legatura
•
pulizia e scatola di protezione
•
sostituzione
Pi
VII.3 Registro di chi ha partecipato alle operazioni di salvataggio e date effettuazione
interventi
personale interno
volontari
consulenti esterni
10
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VII.4 Elenco materiale colpito con breve descrizione dello stato
Annotare le segnature di libri e documenti colpiti, specificando:
tipo di trattamento subito
breve descrizione dello stato di conservazione (a cura del Laboratorio di restauro)
lo stato della legatura
lo stato del corpo del libro
i danni subiti
se il materiale è prezioso (bibliotecario responsabile)
se deve essere restaurato e come (cfr. segnaletica breve -senza lingua- da
utilizzare) cfr. alleg. 37
eventuale collocazione provvisoria
eventuale laboratorio di restauro a cui sono stati inviati
VII.5. Il ritorno alla normalità
ag
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ato
restituire un servizio accettabile agli utenti nel più breve tempo possibile
nel caso di una media e grande calamità
dividere il personale in 2 squadre:
•
una per il recupero del materiale
•
una per la continuità del servizio
informare l’utenza anche tramite le relazioni periodiche di aggiornamento della situazione inviate
all’amministrazione centrale
tenere costantemente aggiornata la stampa
mantenere il personale occupato, motivato ed informato, specie se il periodo del recupero si
protrae a lungo nel tempo
BN
CF
VII.6 . La fine dell’emergenza
co
lle
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ni
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lla
A conclusione dell’emergenza dovrà essere;
1. redatta una relazione finale che ne tracci il bilancio, specificando:
•
il tipo di emergenza affrontata
•
la causa
•
il luogo in cui si è sviluppata
•
le azioni che sono state messe in atto per farvi fronte
•
se il piano ha funzionato o se deve essere revisionato in base all’esperienza
elenchi materiale danneggiato
•
elenco di apparecchiatura e di arredi e suppellettili danneggiati a causa dell'emergenza di
emergenza
•
indetta una riunione finale da parte del direttore dell’istituto, con tutti coloro che hanno
partecipato all’emergenza per fare il bilancio finale
2. indetta una riunione ristretta con i collaboratori più stretti per rivedere ed aggiornare il piano di rischio
che sarà poi nuovamente distribuito e illustrato alle squadre di pronto intervento.
Pi
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Devono inoltre essere
aggiornati i cataloghi relativamente alle perdite subite
effettuati i nuovi acquisti
compilati elenchi del materiale danneggiato da mettere a disposizione di personale e pubblico.
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Indice dei paragrafi
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Introduzione
I. Informazioni generali sul Piano di emergenza
I.2 Campo di applicazione e obiettivi del Piano
I.3 Distribuzione del Piano
I.4 Come è strutturato questo Piano
I.5 Come usare questo Piano
I.6 Aggiornamento del Piano e suo riesame
I.7 Responsabilità per l'aggiornamento delle varie sezioni del Piano
I.8. Elenco priorità di salvataggio
I.8.1 Elenco delle priorità divise per deposito (emergenza a zone)
I.8.2 Elenco priorità per tipologia di emergenza e per piano della Biblioteca
I.8.2.1 EMERGENZA DA ACQUA (ESONDAZIONE DELL’ARNO e ALLAGAMENTI)
I.8.2.2 EMERGENZA FUOCO
I.8.2.3 EMERGENZA DA TERREMOTO
I.8.2.4 EMERGENZA DA CICLONE O TROMBA D’ARIA (SCOPERCHIAMENTO DEL TETTO)
I.9. Elenco vie di esodo
I.10 Recapiti personale interessato al salvataggio
I.10.1 Coordinatore dell’emergenza
I.10.2 Elenco numeri di emergenza
I.10.3 Elenco squadra emergenza
I.10.4 Elenco responsabili di settore
I.10.5 Elenco personale-chiave
I.10.6 Elenco restauratori
I.10.7. Elenco personale BNCF
I.10.8 Elenco personale volontario
I.10.9 Elenco chiavi (e copia)e loro ubicazione
I. 10.10 Elenco impianti e loro ubicazione
I.10.11 Elenco ditte di manutenzione
I.10.12. Materiale a disposizione delle squadre di soccorso e sua ubicazione
I.10.13 Elenco fornitori (anche di riserva) [indirizzo e numero telefonico]
lle
co
lle
da ACQUA
delle stato delle tubature
dello stato delle fognature
stato del tetto
da FUOCO
TERREMOTO/ESPLOSIONE
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II.1 Emergenza
II.1.1 Controllo
II.1.2 Controllo
II.1.3 Controllo
II.2 Emergenza
II.3 Emergenza
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II. PIANO DI EMERGENZA – PREVENZIONE – AZIONI DA INTRAPRENDERE
12
III. PIANO DI EMERGENZA –REAZIONE- AZIONI DA INTRAPRENDERE
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III.1 Azioni da intraprendere nel caso di preallarme da parte della Provincia
III.1.1 Se la biblioteca è aperta al pubblico
III.2 Azioni da intraprendere nel caso si verifichi una emergenza all’interno dell’Istituto
III.2.1 Squadra da convocare con la biblioteca aperta
III.2.2 Squadra da convocare con la biblioteca chiusa
III.3 Precauzioni da prendere prima dell’inizio dell’intervento di salvataggio POST emergenza
III.4 Azioni da compiere PRIMA del verificarsi dell’emergenza da ACQUA
III.5 Azioni da compiere DURANTE il verificarsi di una emergenza da ACQUA
III.6 Azioni da compiere PRIMA del verificarsi dell’emergenza da FUOCO
III.7 Azioni da compiere DURANTE il verificarsi di una emergenza da FUOCO
III.8 Azioni da compiere DURANTE il verificarsi di una emergenza da
TERREMOTO/ESPLOSIONE
III.9. Azioni da compiere SUBITO DOPO il verificarsi di una emergenza da ACQUA
III.10 Azioni da compiere DOPO il verificarsi di una emergenza da FUOCO
III.11 Azioni da compiere DOPO il verificarsi di una emergenza da TERREMOTO/ESPLOSIONE
III.12 Modalità di trasporto a seconda delle tipologie del materiale
III.12.1. Precauzioni da adottare per il trasporto
III.12.2 Priorità di trasporto
III.12.3 Pulizia del materiale prima del trasportoI
III.13. Precauzioni ed accorgimenti da usare nella fase di primo intervento e di
imballaggio
BN
CF
IV. RISPOSTA – SCELTA E SEQUENZA DEI TRATTAMENTI DOPO UNA EMERGENZA
DA ACQUA
de
lla
IV.1.Scelta del trattamento
IV.1.2 Azioni preliminari all’inizio del trattamento
IV.2 Sequenza degli interventi per l’essiccazione all’aria e nei forni ad aria calda ventilata
IV.3 Sequenza degli interventi per il congelamento
IV. 4. Sequenza degli interventi per l’essiccazione con pacchi sottovuoto
IV.5 Liofilizzazione
lle
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IV.6 Essiccazione all’aria materiali non librari
IV.6.1 fotografie TABELLA
IV.6.2 negativi TABELLA 5
IV.6.3 microfiches TABELLA 5
IV.6.4 nastri magnetici TABELLA 4
IV.6.5 nastri audio e video TABELLA 5
IV.6.6 floppy disk TABELLA 4
IV.6.7 CD TABELLA 4
II.6.8 microfilm TABELLA 5
IV.6.9 dischi in vinile TABELLA 5
de
V. SCELTA E SEQUENZA DEI TRATTAMENTI DOPO UN’EMERGENZA DA FUOCO
V.1 Trattamento del materiale bruciato
gio
VI. SCELTA E SEQUENZA DEI TRATTAMENTI DOPO UN’EMERGENZA PER TERREMOPTO
ESPLOSIONI ATTI VANDALICI
tag
VI.1 Trattamento del materiale colpito da terremoto esplosioni atti vandalici
lva
VII. RECUPERO
an
o
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sa
VII.1 . Il ripristino arredi e locali
VII.2 . La reintegrazione dei documenti
VII.3 Registro di chi ha partecipato alle operazioni di salvataggio e date effettuazione
interventi
VII.4 Elenco materiale colpito con breve descrizione dello stato
VII.5. Il ritorno alla normalità
VII.6 . La fine dell’emergenza
Pi
Indice degli allegati
Indice delle Appendici
13
INDICE Allegati
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allegato 1 Riservato
Elenco priorità di salvataggio divise per deposito
allegato 2 Riservato
Priorita’ salvataggio collocazioni piano terreno Tabella riassuntiva
allegato 3 Riservato
Elenco priorità per tipologia di emergenza relativamente all’insieme dei depositi
allegato 4 Riservato
Elenco impianti e loro ubicazione
allegato 5 Riservato
Recapiti squadra di emergenza e coordinatori emergenza
allegato 6 Riservato
Recapiti responsabili di settore
allegato 7 Riservato
Recapiti personale chiave
allegato 8 Riservato
Recapiti restauratori interni
allegato 9 Riservato
Recapiti personale BNCF
allegato 10 Riservato
Elenco chiavi e copie chiavi
allegato 11 Riservato
Capienza luoghi sicuri ed elenco materiale trasportato
allegato 12
Elenco ditte di manutenzione
allegato 13
Materiale a disposizione delle squadre di soccorso e sua ubicazione
allegato 14
Elenco fornitori
allegato 15
Tabella riassuntiva azioni da compiere prima e durante una emergenza acqua
allegato 16
Tabella riassuntiva azioni da compiere prima e durante una emergenza fuoco
/terremoto/esplosione
allegato 17 Riservato
Percorsi luoghi sicuri collocazioni materiale trasportato e relativi tempi di trasporto
allegato 17bis Riservato
Piante topografiche dei depositi con percorsi di emergenza
allegato 18
Tabella interventi n. 1 Carta/ documenti a stampa e manoscritti
allegato 19
Tabella interventi n. 2 Carta/stampe e carte geografiche di grande formato
allegato 20
Tabella interventi n. 3 Libri
allegato 21
Tabella interventi n. 4 Materiale informatico
allegato 22
Tabella interventi n.5 Registrazioni audio – video
allegato 23
Tabella interventi n.6 Fotografie
allegato 24
Azioni da compiere PRIMA E DURANTE il verificarsi di una emergenza da ACQUA
di
allegato 25
Azioni da compiere DURANTE il verificarsi di una emergenza da FUOCO
an
o
allegato 26
Pi
Azioni da compiere SUBITO DOPO il verificarsi di una emergenza da ACQUA
allegato 27
Azioni da compiere DOPO il verificarsi di una emergenza da FUOCO
allegato 28
Azioni da compiere DOPO il verificarsi di una emergenza da TERREMOTO/ESPLOSIONE
14
al
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14
allegato 29
Trasporto del materiale
allegato 30
Scelta del trattamento
allegato 31
Sequenza degli interventi per l’essiccazione all’aria e nei forni ad aria calda ventilata
allegato 32
Sequenza degli interventi per il congelamento
allegato 33
Sequenza degli interventi per l’essiccazione con pacchi sottovuoto
ag
gio
rn
ato
allegato 34
Liofilizzazione
allegato 35
Trattamento del materiale bruciato
allegato 36
Trattamento del materiale colpito da terremoto esplosioni atti vandalici
allegato 37
Simbologia da usare dopo una emergenza
Indice APPENDICI
Appendice 1
BN
CF
Registro Chiamate Squadra Emergenza
Appendice 2
Registro Eventi
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Images from the Field Guide to Emergency Response are used by permission
of HeritagePreservation, www.heritagepreservation.org.
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ELENCO PRIORITA’ DI
SALVATAGGIO
DIVISE PER DEPOSITO
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Allegato 1
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Allegato 2
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ELENCO PRIORITA’ DI
SALVATAGGIO COLLEZIONI
PIANO TERRENO
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TABELLA RIASSUNTIVA
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Allegato 3
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ELENCO PRIORITA’ PER
TIPOLOGIA DI EMERGENZA
RELATIVO ALL’INSIEME DEI
DEPOSITI
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ELENCO IMPIANTI E LORO
UBICAZIONE
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Allegato 4 RISERVATO
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Allegato 5 RISERVATO
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RECAPITI SQUADRA
EMERGENZA E COORDINATORI
EMERGENZA
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RECAPITI RESPONSABILI DI
SETTORE
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Allegato 6 RISERVATO
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Allegato 7 RISERVATO
RECAPITI PERSONALE CHIAVE
1
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Allegato 8 RISERVATO
RECAPITI RESTAURATORI
INTERNI
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Allegato 9 RISERVATO
RECAPITI PERSONALE BNCF
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UBICAZIONE CHIAVI
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Allegato 10 RISERVATO
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Allegato 11 RISERVATO
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CAPIENZA
LUOGHI SICURI ED ELENCO
MATERIALE TRASPORTATO
1
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ELENCO DITTE DI
MANUTENZIONE
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Allegato 12
1
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Allegato 13
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lla
BN
CF
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MATERIALE A DISPOSIZIONE
DELLE SQUADRE DI SOCCORSO
E SUA UBICAZIONE
1
•
•
Pianerottoli delle scale di emergenza in fondo al
(lato parcheggio)
Corte con accesso dalla porta n. 27 lettera B
(penultima porta a sinistra corridoio sottosuolo che
conduce all’ascensore del re)
UBICAZIONE
QUANTITA’
DISPONIBILE
Carta forno rotoli
1.(2/3 di tutto il
materiale):
Stanza n. 136 (in
fondo al corridoio
del piano terreno,
a sinistra dando le
spalle all’ex
impianto di posta
pneumatica
ovvero nell’ex
ufficio di Vera
Martinoli)
50
sa
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an
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Pi
Guanti
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CF
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9
idem
10
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de
lle
idem
idem
1200
co
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idem
30
10
idem
idem
30
200
idem
5000
idem
130
idem
50
idem
10
idem
10
idem
130
tag
lva
Sacchi per
RSU*
Lampada
d’emergenza
portatile *
Kit pronto
soccorso
Stivale al
ginocchio
Segnale di
sicurezza
PAVIMENTO
SCIVOLOSO*
Elmetto
Carta
asciugatutto in
rotoli*
Tovaglioli
16,3x16,3
Grembiuli
monouso
Panni e Spugne
cellulosa*
Palette alza
immondizia
Scope
2. (1/3 di tutto
il materiale) Ex
convento di S.
Ambrogio (altana)
N.B. 1-2
esemplari del
materiale con
asterisco sarà al
Forte Belvedere
Idem
FORNITORE
ag
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ato
NOME
MATERIALE
al
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14
A. Le ceste si trovano:
2
idem
idem
30
10
idem
60
idem
25
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/20
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ato
idem
25
BN
CF
Ca. 150
lla
1.Ingresso n. 3
(giardino), in
fondo al corridoio
che porta
all’ascensore del
re, vetrata lato B
n. 27 che immette
nella corte
2. Ingresso n. 30
(giardino)locale di
lato rispetto alla
centrale termica
ni
de
protettivi*
Mascherine di
protezione per
le vie respiratorie
Camice in pe
Mop (Mocio) con
secchio*
Occhiali di
protezione
Nastro per
segnalazione
giallo/nero*
Nastro per
segnalazione
rosso/bianco
CESTE DI
PLASTICA PER
TRASPORTO
Pi
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INDIRIZZI ELENCO DITTE FORNITRICI
3
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ELENCO FORNITORI
al
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Allegato 14
1
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15
/01
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Allegato 15
Pi
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TABELLA RIASSUNTIVA DELLE
AZIONI DA COMPIERE PRIMA E
DURANTE UNA EMERGENZA DA
ACQUA
1
TIPOLOGIA
EMERGENZA
ENTITA’
INTERVENTO POSSIBILE
RESPONSABILITA’
acqua perdita tubi
dall’alto
Piccola (fino
a 500 libri)
coprire gli scaffali con teli
di plastica
1.chi si accorge dell’emergenza avverte
il centralino, il direttore e/o il
coordinatore dell’emergenza o il
rappresentante di turno della squadra
di emergenza
2.il rappresentante di turno della
squadra di emergenza interviene
direttamente per bloccare l’emergenza
e, se lo reputa necessario, convoca
altri componenti della squadra
3. il rappresentante della squadra di
emergenza avverte appena possibile il
coordinatore dell’emergenza
1.chi si accorge dell’emergenza avverte
il avverte il centralino, il direttore e/o il
coordinatore dell’emergenza o il
rappresentante di turno della squadra
di emergenza
2.il rappresentante di turno della
squadra di emergenza interviene
direttamente per bloccare l’emergenza
e, se lo reputa necessario, convoca
altri componenti della squadra
3. il rappresentante della squadra di
emergenza avverte appena possibile il
coordinatore dell’emergenza
1.chi si accorge dell’emergenza avverte
il avverte il centralino, il direttore e/o il
coordinatore dell’emergenza o il
rappresentante di turno della squadra
di emergenza
2.il rappresentante di turno della
squadra di emergenza interviene
direttamente per bloccare l’emergenza
e, se lo reputa necessario, convoca
altri componenti della squadra
3. il rappresentante della squadra di
emergenza avverte appena possibile il
coord. emerg
spostare il materiale
lontano dalla perdita
spostare il materiale in
un luogo sicuro se c’è
tempo e personale
sufficienti
Media (fino a
10.000 libri)
coprire gli scaffali con teli
di plastica
spostare il materiale se
c’è tempo e personale
sufficienti
SQUADRA
EMERGENZA
NECESSARIA
In media da 1’
a 2’ con una
squadra di 10 12 unità (cfr.
alleg. 17)
F
C
N
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a
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4
1
0
2
/
1
0
/
5
1
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g
ag
B
a
ll
e
d
ni
io
z
lle
Grande (fino
a 100.000
libri)
o
c
e
coprire gli scaffali con teli
di plastica
io
g
g
ll
e
d
spostare il materiale se
c’è tempo e personale
sufficienti
d
o
an
i
P
ta
a
lv
a
is
2
TIPOLOGIA
EMERGENZA
ENTITA’
INTERVENTO POSSIBILE
RESPONSABILITA’
acqua perdita tubi
dal basso
Piccola (fino
a 500 libri)
spostare il materiale sugli
scaffali più alti
Vedi sopra
spostare il materiale in
un’altra stanza se c’è tempo
e personale sufficienti
SQUADRA
EMERGENZA
NECESSARIA
In media da 1’ a 2’
con una squadra di
10 -12 unità (cfr.
alleg. 17)
Media (fino a
10.000 libri)
bloccare l’ingresso dell’acqua
con rotoli …assorbenti alle
porte
spostare il materiale sugli
scaffali più alti
n
r
o
i
g
Vedi sopra
F
C
N
spostare il materiale in
un’altra stanza se c’è tempo
e personale sufficienti
Grande (fino
a 100.000
libri)
bloccare l’ingresso dell’acqua
con rotoli …assorbenti alle
porte
spostare il materiale sugli
scaffali più alti
ag
B
a
ll
e
d
ni
io
z
lle
Vedi sopra
o
c
e
spostare il materiale in
un’altra stanza se c’è tempo
e personale sufficienti
acqua
esondazione
fiume
l
a
ato
4
1
0
2
/
1
0
/
5
1
io
g
g
ll
e
d
bloccare l’ingresso dell’acqua
con rotoli …assorbenti alle
porte
blocco acqua alle entrate con
sacchi di sabbia
ta
a
lv
a
is
Catastrofe
(oltre
100.000
libri)
d
o
an
i
P
spostamento del materiale
secondo le priorita’ di
emergenza nei luoghi sicuri
3
al
15
/01
/20
14
Allegato 16
Pi
an
o
di
sa
lva
tag
gio
de
lle
co
lle
zio
ni
de
lla
BN
CF
ag
gio
rn
ato
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE
AZIONI DA COMPIERE PRIMA E
DURANTE UNA EMERGENZA DA
FUOCO TERREMOTO
ESPLOSIONE
1
Tabella riassuntiva azioni da compiere prima e durante una emergenza da fuoco
tipologia
emergenza
referente
incendio
entita’
intervento
possibile
piccolo
(es. cestino carta
straccia
medio
(es.
attivazione
estintore
grande
(es. deposito
medio e grande:
quadro elettrico
centrale
responsabilita’
l
a
ato
codice
n
attivazione
estintore
chiusura finestre
eventuale
evacuazione
evacuazione
r
o
i
g
F
C
N
ag
B
a
ll
e
d
ni
evacuazione
squadra
emergenza
necessaria
4
1
0
2
/
1
0
/
5
1
io
z
lle
o
c
e
terremoto/
esplosione
io
g
g
ll
e
d
ta
a
lv
a
is
d
o
an
i
P
2
al
15
/01
/20
14
Allegato 17 RISERVATO
Pi
an
o
di
sa
lva
tag
gio
de
lle
co
lle
zio
ni
de
lla
BN
CF
ag
gio
rn
ato
PERCORSI LUOGHI SICURI,
COLLOCAZIONI MATERIALE
TRASPORTATO E RELATIVI
TEMPI DI TRASPORTO
1
Allegato 17bis
al
15
/01
/20
14
RISERVATO
Pi
an
o
di
sa
lva
tag
gio
de
lle
co
lle
zio
ni
de
lla
BN
CF
ag
gio
rn
ato
PIANTE TOPOGRAFICHE DEI
DEPOSITI CON I PERCORSI DI
EMERGENZA
1
Pi
an
o
di
sa
lva
tag
gio
de
lle
co
lle
zio
ni
de
lla
BN
CF
ag
gio
rn
ato
CARTA
DOCUMENTI A STAMPA
MANOSCRITTI
al
15
/01
/20
14
Allegato 18
TABELLA INTERVENTI N.1
1
quantità
inchiostri
e
colori
stabili
documenti a stampa e manoscritti
primo
intervento
precauzioni di
manipolazione
mediopiccole
asciugare
entro
48
ore
non separare i
singoli fogli
interfogliare
ogni
10-15
carte
all’aria
mediograndi
-congelare
oppure
non separare i
singoli fogli
-imbustare
e
inserire
nelle
ceste (cong.)
-interfogliare
ogni
10-15
carte (aria)
-disporre carte
assorbenti
all’esterno
-liofilizzare
-imbustare
e
inserire
nelle
ceste (cong.)
-interfogliare
ogni
10-15
carte (aria)
-liofilizzare
-imbustare
e
inserire
nelle
ceste (cong.)
-liofilizzare
oppure
-asciugare
all’aria
-asciugare
subito
-congelare
oppure
congelare
non tamponare
-asciugare
all’aria
-impacchettare
sottovuoto
-asciugare
all’aria
Pi
an
o
di
sa
lva
tag
gio
de
lle
co
lle
zio
ni
mediograndi
lla
-asciugare
subito
de
inchiostri
e
colori
solubili
non tamponare
BN
CF
mediopiccole
asciugatura
imballaggio
ag
gio
rn
ato
materiali
al
15
/01
/20
14
Carta e
2
al
15
/01
/20
14
Allegato 19
TABELLA INTERVENTI N. 2
Pi
an
o
di
sa
lva
tag
gio
de
lle
co
lle
zio
ni
de
lla
BN
CF
ag
gio
rn
ato
CARTA
STAMPE DI GRANDE FORMATO
CARTE GEOGRAFICHE
1
4
1
0
Carta
Stampe e Carte Geografiche Di Grande Formato
2
/
1
0
/ asciugatura
materiali
quantita’
primo intervento precauzioni di manipolazione
imballaggio
5
1
medio-piccole
asciugare entro
usare molta prudenza se ilinterfogliare in piano, su luna
-all’aria
a
48 ore
materiale è piegato
superficie rigida
o arrotolato
to
a
inchiostri
e
colori
n o prelevare
r
stabili
medio-grandi
-congelare
usare molta prudenza se il - imbustarle
-liofilizzare
o
i l’intero cassetto
g
materiale è piegato
direttamente
g
o arrotolato
pera
trasportarle al congelamento
tenerle in piano
F
C
-impacchettare
N
sottovuoto
B
medio-piccole
-congelare oppure non tamponarela
- imbustarle o prelevare
-liofilizzare
l
direttamente
l’intero
cassetto
per
e
d
trasportarle
al
congelamento
i
n
-asciugare subito
- -interfogliare in piano su una
o
i
inchiostri
e
colori
superficie rigida
-asciugare
z
e
solubili
(essicc.)
all’aria
l
l
o
c
medio-grandi
congelaree
non tamponare
- imbustarle o prelevare
-liofilizzare
l
l
direttamente
l’intero
cassetto
per
oppure
e
d
trasportarle al congelamento
-asciugare
o
all’aria
i
g
g congelare subito
a
t
a
se il materiale è piegato mantenere bagnata
-liofilizzare
v
l
carta patinata
o arrotolato,
interfogliare con carta al
a
s
dispiegarlo subito
silicone o polietilene inserire
i
d
o
n
a
Pi
2
Pi
an
o
di
gio
tag
lva
sa
lle
de
ni
zio
co
lle
lla
de
BN
CF
ag
gio
rn
ato
al
15
/01
/20
14
Allegato 20
TABELLA INTERVENTI N. 3
LIBRI
Materiali
quantità
primo intervento
medio-piccole
libri
medio-grandi
-congelare
medio-piccole
legature in
pergamena
cuoio
precauzioni
di imballaggio
manipolazione
asciugare entro 48 non separare le coperte interfogliare
ore
dal corpo del libro
carte assorbenti
non aprire e chiudere il
volume
non separare le coperte
dal corpo del libro
non aprire e chiudere il
volume
-congelare oppure
e
B
a
ll
e
d
ni
-impacchettare
sottovuoto
congelare
o
c
e
medio-grandi
io
g
g
ta
a
lv
a
is
d
o
an
i
P
io
z
lle
ll
e
d
non separare le coperte
dal corpo del libro
non aprire e chiudere il
volume
asciugatura
con -all’aria
l
a
ato
imbustare
o -liofilizzare
avvolgere in carta da
freezer
inserire in ceste col
dorso verso il basso,
su un’unica fila
n
r
o
i
g
F
C
N
non separare le coperte
dal corpo del libro
non aprire e chiudere il
volume
4
1
0
2
/
1
0
/
5
1
ag
-imbustare
o -liofilizzare
avvolgere in carta da
freezer o siliconata,
inserire nelle ceste
col dorso verso il oppure
basso, su un’unica
fila (cong.)
-impacchettare sottovuoto
-imbustare
o -liofilizzare
avvolgere in carta da oppure
freezer, inserire nelle -asciugare all’aria
ceste col dorso verso
il basso, su un’unica
fila (cong.)
Materiali
quantità
primo intervento
medio-piccole
-asciugare subito
volumi manoscritti in
pergamena
oppure
precauzioni
manipolazione
usare
precauzione
4
1
0
2
/
1
0
/
5
1
asciugatu ra
di imballaggio
l
a
ato
estrema -interfogliare
ogni -essiccazione
10-15 carte
all’aria
-mantenere
in
mantenere separati dagli posizione orizzontale
altri documenti
i grandi formati
n
r
o
i
g
-congelare subito
F
C
N
B
a
ll
i
n
io
z
e
l
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c
e
ll
e
d
o
i
g
g
d
o
an
i
P
ta
a
lv
a
is
de
ag
-imbustare
o
avvolgere in carta da
freezer, inserire nelle -essiccazione
ceste col dorso verso all’aria
il basso, su un’unica
fila (cong.)
oppure
-liofilizzazione
Pi
an
o
di
gio
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lva
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lle
de
ni
zio
co
lle
lla
de
BN
CF
ag
gio
rn
ato
al
15
/01
/20
14
ALLEGATO 21
TABELLA INTERVENTI N. 4
MATERIALE INFORMATICO
1
al
15
/01
/20
14
Materiale informatico
materiali
primo intervento
asciugatura
imballaggio
non
toccare
la
banda magnetica
direttamente con
le mani
floppy
disk
impacchettare
subito
-non congelare
non
toccare
la
superficie
magnetica
direttamente con
le mani
cd
-asciugare
immediatamente
-asciugare entro
48
ore
gli
allegati in carta
non graffiare
superficie
-inserirli
verticalmente in
casse
di
plastica o nelle
scatole
di
cartone
-all’aria
-tentare
l’essiccazione
sottovuoto senza
alzare la
temperatura
BN
CF
ag
gio
rn
ato
-sciacquare
subito con acqua
distillata
-asciugare entro
48 ore se ci
sono etichette o
contenitori
di
carta, altrimenti
è
possibile
lasciare
il
materiale
bagnato anche
per vari giorni
-non congelare
la
-mantenere
bagnati.
-immergerli
verticalmente in
contenitori
di
plastica
contenenti acqua
fredda
-asciugare
all’aria
collocarli
verticalmente in
ceste
-asciugare
all’aria
Pi
an
o
di
sa
lva
tag
gio
de
lle
co
lle
zio
ni
de
lla
nastri
magnetici
precauzioni di
manipolazione
2
Pi
an
o
di
gio
tag
lva
sa
lle
de
ni
zio
co
lle
lla
de
BN
CF
ag
gio
rn
ato
al
15
/01
/20
14
Allegato 22
TABELLA INTERVENTI N. 5
REGISTRAZIONI AUDIO-VIDEO
1
Registrazioni audio – video
materiali
primo intervento
precauzioni
manipolazione
nastri audio
e video
-sciacquare subito con
acqua distillata
-asciugare entro 48 ore se
ci sono
etichette o
contenitori di carta
-non congelare
dischi
vinile
in
microfilm
microfiche
negativi
e
imballaggio
asciugatura
non toccare la
banda magnetica
direttamente con
le mani
-mantenere bagnati, in
posizione verticale
eliminando l’eccesso di
acqua
-all’aria
-asciugare entro 48 ore
-congelare o asciugare
entro 48 ore i contenitori
di carta
-toccare solo sui
bordi
-evitare le scosse
durante
il
trasporto
collocarli in verticale in
scatole foderate di
ethafoam ed interfogliare
ogni 25 dischi con
ethafoarm (per assorbire le
scosse)
-all’aria
-(tentare l’essiccazione per
evaporazione
sottovuoto
senza
innalzare
la
temperatura)
sciacquare ed asciugare
entro 48 ore
-non estrarli dalle
scatole
-tenerli uniti a
blocchi
-mantenerli umidi
impacchettarli in gruppi di 5
inserendoli
in
scatole
rivestite con teli di plastica
-rivolgersi ad un laboratorio
specializzato per il lavaggio e
l’asciugatura
-asciugare entro 48 ore
oppure (medio-piccole)
non toccare con
le
mani
la
superficie
con
l’emulsione
(opaca)
ta
a
lv
a
is
i
g
g
o
c
e
l
a
ato
-(tentare l’essiccazione per
evaporazione
sottovuoto
senza
innalzare
la
temperatura)
n
r
o
i
g
F
C
N
B
a
ll
e
id
n
o
i
ll ez
ag
-
ell
d
o
-congelare
(medio-grandi)
di
4
1
0
2
/
1
0
/
5
1
-asciugare all’aria
-pulire il lato dell’emulsione
con
un
apposito
panno
antistatico
-imbustarle singolarmente
con carta di freezer o
polietilene e congelarle
scongelare e asciugare
all’aria
d
o
an
i
P
2
Pi
an
o
di
gio
tag
lva
sa
lle
de
ni
zio
co
lle
lla
de
BN
CF
TABELLA INTERVENTI N. 6
al
15
/01
/20
14
FOTOGRAFIE
ag
gio
rn
ato
Allegato 23
Fotografie
materiali
primo
intervento
precauzioni
di
manipolazione
imballaggio
asciugatura
fotografie
a colori
-asciugare
entro 48 ore
-mantenere
la
temperatura
bassa
non toccare il
lato
dell’emulsione a
mani nude
-mantenere
umide
-inserire
sacchetti
plastica
–sistemare
scatole
-all’aria con l’immagine
verso l’alto
il
lato
dell’emulsione
appare
spesso
meno
lucido sui negativi e sulle
diapositive a colori
in
di
in
F
C
N
oppure
-asciugare
entro 48 ore
-mantenere
la
temperatura
bassa
non toccare il
lato
dell’emulsione a
mani nude
io
g
g
-congelare
d
o
an
i
P
N.B. nel caso di
io
z
lle
o
c
e
ll
e
d
ta
a
lv
a
is
oppure
B
a
ll
e
d
ni
-congelare
fotografie
in bianco
e nero
ag
-mantenere
umide
-inserire
sacchetti
plastica
-sistemare
scatole
-liofilizzare
-asciugare all’aria con
l’immagine verso l’alto
in
di
in
-scongelare e asciugare
all’aria
oppure
-liofilizzare
r
o
i
g
n
l
a
ato
4
1
0
2
/
1
0
/
5
1
stampe
fotomeccaniche
e
di
cianografie:
non separare i
singoli fogli
n. b. nel caso di
stampe
fotomeccaniche
e di cianografie:
interfogliare
a
strati
non
maggiori di 5
cm
ATTENZIONE!! Alcune fotografie storiche sono molto sensibili ai danni da acqua e possono
non essere recuperabili. Il trattamento delle fotografie bagnate dipende dal tipo di emulsione
e quindi, a seconda dei casi, cambia il tipo di essiccazione.
E’ opportuno consultare un restauratore di fotografie prima del trattamento
F
C
N
e
B
a
ll
d
ni
io
z
lle
o
c
e
io
g
g
d
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i
P
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lv
a
is
ll
e
d
ag
r
o
i
g
n
l
a
ato
4
1
0
2
/
1
0
/
5
1
al
15
/01
/20
14
Allegato 24
Pi
an
o
di
sa
lva
tag
gio
de
lle
co
lle
zio
ni
de
lla
BN
CF
ag
gio
rn
ato
Azioni da compiere PRIMA E
DURANTE il verificarsi di una
emergenza da ACQUA
al
15
/01
/20
14
Azioni da compiere PRIMA il verificarsi di una emergenza da ACQUA
Nel caso ci sia tempo e personale sufficienti (cfr. §§ III.1 - III.4) prima del verificarsi di una
emergenza trasportare il materiale secondo le priorità di salvataggio precedentemente indicate nei
luoghi sicuri, effettuando le azioni seguenti:
BN
CF
ag
gio
rn
ato
1. contrassegnare i luoghi sicuri precedentemente stabiliti con cartelli colorati che riportano
gli estremi delle segnature individuate con priorità di salvataggio (cfr. alleg.1
RISERVATO Elenco priorità di salvataggio divise per deposito), nei luoghi
precedentemente individuati (cfr.alleg. 17 Percorso luoghi sicuri)
2. portare le apposite ceste di plastica e i ganci di ferro per trainarle nel luogo di raccolta
stabilito dal coordinatore dell’emergenza e comunicato alla squadra
3. portare le ceste in prossimità degli scaffali che contengono i volumi da evacuare
4. inserire in ciascuna cesta la relativa striscia di cartone numerata progressivamente,
utilizzando un colore diverso per ogni tipo di segnatura da trasportare
5. riempire le ceste con un solo strato di volumi appoggiandoli sul dorso o su uno dei tagli
(non su quello davanti), seguendo l’ordine delle segnature
6. svuotare le ceste cercando di mantenere il più possibile l’ordine in cui i volumi si trovano
sistemati negli scaffali (quindi cercando di rispettare la sequenza delle segnature).
adottando l’ordinamento a serpente, cioè ripercorrendo sul pavimento la sequenza degli
scaffali o appoggiando i volumi lungo le pareti. ATTENZIONE RIPERCORRERE IN ORDINE
INVERSO PARTENDO DA LUNGO LA PARETE
Pi
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o
di
sa
lva
tag
gio
de
lle
co
lle
zio
ni
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lla
Ordinamento a serpente
parete
1
2
3
4
al
15
/01
/20
14
Azioni da compiere DURANTE il verificarsi di una emergenza da ACQUA
Nella sequenza degli interventi da compiere, è fondamentale che vengano eseguite puntualmente le
procedure di emergenza descritte nel piano di rischio (cfr. §§ III.1. - III..4)
dare immediatamente l’allarme quando ci si accorge dell’insorgere di una emergenza
cercare di individuare l’origine del problema ed eliminarne la causa (ad esempio, chiudere
l’interruttore generale dell’acqua in caso di rottura di un tubo oppure usare un estintore nel caso
di un incendio limitato)
evacuare il pubblico ed il personale non coinvolto nell’emergenza
contattare il responsabile della squadra di pronto intervento che dovrà
•
valutare il tipo e l’entità dell’emergenza
•
coordinare le operazioni da compiere durante l’emergenza
•
decidere se chiamare i vigili del fuoco
•
avvertire il direttore
mettere in sicurezza, per quanto possibile,il materiale colpito
ag
gio
rn
ato
1.se l’acqua proviene dall’alto:
se si tratta di pochi libri, rimuovere il materiale dagli scaffali alti a quelli bassi senza
appoggiarlo sul pavimento
spostare i libri, se possibile, in una zona asciutta, usando un carrello per velocizzare le
operazioni
se si tratta di un numero elevato di libri,coprirli con teli di plastica
•
BN
CF
•
zio
ni
de
lla
•
co
lle
© courtesy of Alfred Lemmon
tag
gio
de
lle
2.se l’acqua sta salendo dal pavimento:
•
spostare i libri dagli scaffali più bassi a quelli più alti o ai piani
superiori.
•
spostare i libri, se possibile, in una zona asciutta, usando un
carrello per velocizzare le operazioni
Pi
an
o
di
sa
lva
3.se l’acqua proviene dall’esterno
•
proteggere le porte esterne con sacchi di sabbia forniti dalla
Protezione civile o con le paratie che sono immagazzinate
•
proteggere le porte interne con sacchi di sabbia o paratie
•
trasferire il materiale ai piani superiori (cfr. alleg. 24 punto 2)
© courtesy of Alfred Lemmon
al
15
/01
/20
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Allegato 25
Pi
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lle
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lle
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lla
BN
CF
ag
gio
rn
ato
Azioni da compiere DURANTE il
verificarsi di una emergenza da
FUOCO
ag
gio
rn
ato
1. Incendio di piccola entità :
una volta constatato che non c’è immediato pericolo per le persone:
mettere in funzione gli estintori
MA non entrare nel magazzino nel caso sia presente
un sistema antincendio
automatico NAFS III (idroclorofluorocarburi)
al
15
/01
/20
14
Prima di tutto è indispensabile non abbandonarsi al panico.
2. Incendio di media o grande entità di (o nel caso in cui, comunque, non si sia in grado
di estinguerlo con i mezzi a disposizione)
Chiamare il centralino che avverte il Direttore e/o il coordinatore dell’emergenza che deciderà
o meno di chiamare i Vigili del fuoco (115)
se la Biblioteca è aperta:
o tranquillizzare il pubblico e farlo evacuare seguendo le vie di esodo segnalate dalle
piante
o far evacuare gli impiegati seguendo le vie di esodo segnalate dalle piante
se c’è fumo sulle vie di uscita; rientrare all’interno e chiudere di nuovo le porte
mettere un fazzoletto possibilmente umido davanti alla bocca in presenza di fumi e fiamme
contro il calore e fumi
allontanare sostanze combustibili
staccare le apparecchiature elettriche
non azionare alcun tipo di congegno elettrico
chiudere le porte REI aperte
staccare il quadro elettrico
usare l’estintore posizionandosi in modo da avere alle spalle le vie di fuga ed il fuoco davanti
non usare estintori a schiuma (a base liquida) o ad acqua sulle cabine elettriche ma co2 o polveri
non aprire le finestre e non rompere i vetri
non perdere tempo prendendo effetti personali
uscire, chiudendo porte e finestre dietro di sé
non tornare indietro una volta iniziato l’esodo e non rientrare nelle zone evacuate
seguire i CARTELLI che indicano l’uscita di sicurezza per raggiungere l’uscita più vicina
dirigersi SENZA INDUGIO al punto di raccolta sicuro (“spazio calmo”) situato in PIAZZA
CAVALLEGGERI
Pi
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BN
CF
al
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Allegato 26
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ato
Azioni da compiere SUBITO
DOPO il verificarsi di una
emergenza da ACQUA
1
al
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/01
/20
14
Attenersi scrupolosamente all’elenco delle Precauzioni da prendere prima dell’inizio dell’intervento
di salvataggio (cfr. § III.5)
l’acqua è defluita o la causa del danno è stata rimossa, il coordinatore dell’emergenza
valutare l’entità del danno
decidere quanto personale chiamare
dirigere le operazioni
guidare il personale addestrato
stabilizzare l’ambiente per prevenire l’insorgenza di muffe (questa azione è prioritaria
quanto il recupero del materiale, infatti diminuire la percentuale di umidità relativa e la
temperatura dell’ambiente significa aumentare il tempo a disposizione per il recupero del
materiale); perciò conviene mantenere l’area prescelta per i primi interventi su valori
termoigrometrici inferiori a quelli considerati normali per un deposito ovvero
una
temperatura di circa 17°C e una UR di circa il 45%
zio
ni
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CF
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rn
ato
Una volta che
dovrà :
•
•
•
•
•
•
Pi
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tag
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lle
co
lle
allestire un’area di lavoro per impacchettare il materiale da congelare
2
al
15
/01
/20
14
allestire un’area per asciugare quello leggermente bagnato e per altri trattamenti minori
collocarvi ventilatori che producano una forte circolazione di aria
aprire le finestre
azionare eventuali condizionatori
controllare costantemente i valori termoigrometrici
mettere in funzione i deumidificatori se la percentuale di U.R si innalza
trasportare il materiale nell’area asciutta dove siano disponibili tavoli
•
•
calcolare la quantità di materiale danneggiato e il suo grado di umidità
stabilire il trattamento
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ATTENZIONE!
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Oltre al pacchetto di informazioni per affrontare l’emergenza, in ogni magazzino (cfr. elenco) e ogni
squadra addestrata ha a disposizione per il pronto intervento una ruota messa a punto da
http://www.heritagepreservation.org/catalog/Wheel1.htm e tradotta dalla Regione Lombardia e
dall’Archivio di stato di Milano, che fornisce le indicazioni concise e di facile consultazione su come
affrontare l’emergenza nelle prime 48 ore
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Allegato 27
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Azioni da compiere DOPO il
verificarsi di una emergenza da
FUOCO
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I danni prodotti da un incendio sono irreversibili ed il materiale bruciato è estremamente fragile
Precauzioni da adottare con materiale bruciato
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Poiché i libri, proprio perché compatti, impiegano molto tempo a bruciare e poiché le braci possono
rimanere quiescenti per un lungo periodo, tenere a portata di mano una coperta non sintetica per
intervenire in caso di nuova accensione dei volumi durante gli spostamenti
zio
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rimuovere il materiale dagli scaffali usando la massima attenzione (cfr. alleg.35 Trattamento
del materiale bruciato)
nel caso il volume sia molto danneggiato e si ritenga impossibile o rischioso maneggiarlo:
rivolgersi ad un restauratore anche per rimuoverlo dagli scaffali
trasportarlo nella zona sicura attrezzata (Laboratorio di restauro e/o Prima sala BNCF davanti
a banco distribuzione)
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Azioni da compiere dopo una emergenza da fuoco
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Per il trattamento del materiale bruciato: cfr. alleg. 35
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Allegato 28
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Azioni da compiere DOPO il
verificarsi di una emergenza da
TERREMOTO/ESPLOSIONE
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Prima di tutto separare i volumi dall’eventuale materiale di arredo e dai detriti delle mura
1. se risultano solo deformati (danni meccanici)
appoggiarli sul dorso e non sul taglio davanti o orizzontali
trasportarli in un laboratorio di restauro
©courtesy of Pro-Text www.protext.net
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•
eseguire una pulizia grossolana dai detriti
•
imbustare i volumi in sacchetti di plastica
oppure
•
inserirli in contenitori di plastica dura
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2. se risultano danneggiati dall’acqua
separare i volumi dall’eventuale materiale di arredo
eseguire le operazioni previste per il materiale danneggiato dall’acqua
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3. se risultano danneggiati dal fuoco
separare i volumi dall’eventuale materiale di arredo
eseguire le operazioni previste per il materiale danneggiato dal fuoco
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Trasporto del materiale
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Allegato 29
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Il trasporto dei libri (o dei documenti in genere) dal magazzino colpito all’area allestita per il
recupero, deve avvenire cercando di mantenere il più possibile l’ordine in cui i volumi si trovano
sistemati negli scaffali (quindi cercando di rispettare la sequenza delle segnature). Il medesimo
ordine deve essere tenuto anche nel luogo dove i volumi vengono trasportati, adottando
l’ordinamento a serpente, cioè ripercorrendo sul pavimento la sequenza
degli scaffali o
appoggiando i volumi lungo le pareti.
Tutti i materiali bagnati o bruciati, comprese le relative scatole protettive, sono molto fragili. Basti
sapere che, una volta bagnata, la carta mantiene, più o meno, solo il 10 % della precedente
resistenza alla trazione.
se le scatole protettive originali si sono disintegrate, sostituirle con nuove
scatole
non togliere i libri dai contenitori se questi ultimi sono strutturalmente sani
(anche se possono essere rinforzati mettendoli in ceste di plastica)
riempire le scatole e le casse fino a tre quarti di materiale bagnato perché
se stanno stretti le distorsioni sono minori
trasportare solo piccole quantità di materiale alla volta
durante il trasporto manuale, non sistemarsi i libri fin sotto il mento poiché
pile troppo alte potrebbero cadere
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Precauzioni da adottare durante il trasporto
•
non usare ascensori o montacarichi durante una emergenza
•
tenere i cartellini con le collocazioni o qualunque altro elemento identificativo
insieme agli oggetti cui si riferiscono
•
non contrassegnare la carta bagnata. creando ulteriori danni
•
non impilare i materiali in mucchi o sul pavimento.
Il coordinatore di emergenza organizza la squadra in gruppi per:
1.
portare nel luogo per la prima reazione all’emergenza (Laboratorio di restauro)
e preparare i materiali da imballaggio
predisporre ceste di plastica o contenitori di cartone, carta per congelare, carta
siliconata, carta a macchina, reemay, block notes, pennarelli indelebili, carrelli
per spostare libri e scatole
3.
rimuovere il materiale danneggiato
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4. impacchettarlo ed inscatolarlo
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© Courtesy of Heritage Preservation
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5. contrassegnare le scatole che contengono i libri con un numero o una serie di
numeri (scritti direttamente sopra le scatole stesse o su etichette con
pennarello indelebile),creando una corrispondenza tra scaffali e scatole,
numerate e ordinate secondo l’ordine degli scaffali da cui si sono rimossi i libri.
Fare un elenco di ciò che si sta rimuovendo
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6. spostare le casse e le scatole verso il punto di raccolta e eventualmente
caricare i camion verso i luoghi scelti per il congelamento o l’essiccazione
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ATTENZIONE!
La fase di imballaggio ed inscatolamento è il momento in cui, se la quantità di materiale lo
consente, è possibile effettuarne una prima selezione dividendolo per grandi categorie di
trattamento (congelamento o essiccazione) o deciderne l’eventuale sostituzione. E’ il motivo per
cui è opportuno sia presente un bibliotecario esperto delle raccolte e un conservatore- restauratore
che abbia dimestichezza con libri e documenti colpiti da un disastro
•
•
•
•
•
•
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CF
•
fotografare le zone disastrate prima dello spostamento del
materiale
iniziare la rimozione dalle zone più vicine al punto di accesso
liberare in primo luogo corridoi e passaggi
organizzare una catena umana per trasportare i libri e i documenti
fino alla zona di imballaggio
rimuovere per primi i libri caduti sul pavimento e quelli più bagnati
subito dopo, rimuovere i volumi dagli scaffali superiori, se l'acqua
proviene dall’alto e, viceversa, da quelli inferiori se l’acqua arriva
dal basso
quando i passaggi verso il magazzino sono liberi:portare le casse da
imballaggio accanto agli scaffali
se per l'imballaggio e la rimozione dovessero occorrere più di 10
ore: “allentare” i libri o le scatole stoccati troppo stretti sugli
scaffali, in modo che non si blocchino mentre gonfiano a causa
dell’assorbimento di acqua; comunque, lasciare compatti sugli
scaffali i libri rimasti perché così oppongono un’area minore allo
sviluppo della muffa.
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Priorità di trasporto
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ATTENZIONE! I libri immersi in acqua sono in minor pericolo rispetto ai libri che sono bagnati
ma non più sommersi. I libri sommersi rimarranno più stabili e meno vulnerabili agli attacchi
fungini rispetto ai materiali bagnati esposti all’azione dell’Ossigeno.
1. Se il tempo ed il personale a disposizione lo consentono:
prima dell’imballaggio:
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Pulizia del materiale prima del trasporto
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lavare via da libri e documenti alluvionati, almeno una parte di fango e di sporcizia
superficiali (è indispensabile però la supervisione di un conservatore o di un restauratore
perché manipolazioni poco esperte potrebbero danneggiare i volumi in un momento di
particolare fragilità). Vicino alla zona predisposta per l’imballaggio, installare una fonte di
acqua corrente pulita (ovviamente se non ci sono problemi per l’approvvigionamento di
acqua), attrezzature per il drenaggio e una serie di contenitori inossidabili (come i bidoni di
plastica per l’immondizia) in cui risciacquare il materiale
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photographed by J.Vnoucek, Conservation department
of the National Library of the Czech Republic (NLCR)
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2 Se il tempo o il personale sono limitati, si può evitare il lavaggio benché, tranne il caso in cui si
faccia seguire la liofilizzazione al congelamento,una volta che i libri sono asciutti, il fango e la sporcizia,
siano più difficili da eliminare; è necessario però concentrarsi sulla rimozione veloce del materiale
esposto ad ulteriori pericoli o a circostanze che potrebbero incrementare lo sviluppo della muffa
1. Libri
TABELLA 3
(cfr. alleg.20)
non aprire libri bagnati e non rimuovere le sovraccoperte bagnate
se un libro è macchiato con fango o sporcizia, lavare rapidamente il libro
prima del congelamento
non lavare i libri aperti e quelli con i media solubili in acqua
lavare via il fango dai libri tenendoli chiusi e con l’aiuto di una spugna,
immergendoli in vasche con acqua corrente fredda (senza sfregare)
porre un foglio di carta siliconata intorno alla coperta sistemare il libro in
una scatola o in una cesta, facendolo poggiare sul dorso (mai sul taglio
davanti pena la sua forte deformazione). Una buona tecnica è quella di
riempire la scatola su un’estremità e porre i libri uno sopra l’altro, quindi
capovolgere la scatola sulla relativa base quando è piena per i ¾ di
materiale bagnato /cfr. figura p. 2 alleg.29)
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Precauzioni ed accorgimenti da usare nella fase di primo intervento e di imballaggio
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2. Carte patinate TABELLA 3 (cfr. alleg. 20)
mantenerle bagnate
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inserirle in scatole foderate con sacchetti di plastica (anche quelli per l'immondizia)
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3. Fogli di carta contenuti in cartelline
non tentare di separare i fogli ma interfogliare le cartelline ogni 5
cm circa, con la carta siliconata
imballare in scatole
5. Documenti, manoscritti e stampe di grande misura
TABELLA 2 (cfr. alleg. 19)
rimuovere i cassetti dalle strutture e congelarli impilati, con strisce da 2 x 5 cm di legno fra
ogni accoppiamento dei cassetti
imballare i documenti sciolti in scatole piatte o tavole di compensato coperti in polietilene o
anche ceste del pane (basse e larghe)
impacchettare i documenti arrotolati senza schiacciarli e congelarli in piccoli gruppi, a meno
che ci sia la possibilità per i restauratori di svolgerli immediatamente
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4. Acquerelli, documenti e manoscritti con media solubili TABELLA 1(cfr. alleg. 18)
separare dagli altri tipi di documenti
non toccare la superficie
non tamponare
imbustare nella plastica e mettere nelle ceste
photographed by J.Vnoucek, Conservation department of the National Library of the Czech
Republic (NLCR)
se i dischetti sono bagnati, imballarli in contenitori pieni di acqua
distillata fredda
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•
lle
6. Dischetti (floppy disk) TABELLA 4 (cfr. alleg.21)
gio
7. Dischi in vinile TABELLA 5(cfr. alleg. 22 )
•
•
riempire le parti inferiori delle casse con ethafoam o plastazote ed
interfogliare ogni 25 sempre con ethafoam o plastazote per assorbire le
scosse
tenere sempre i dischi in verticale ed afferrarli ai bordi
ridurre il più possibile le scosse durante il trasporto
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•
8. Nastri magnetici –CD TABELLA 4 (cfr. alleg.
di
imballare i nastri verticalmente nelle casse o nelle scatole di cartone.
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9. Pergamena TABELLA 3(cfr. alleg.20)
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21)
separare da altri tipi di documenti
imballare in casse o scatole piane.
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SCELTA DEL TRATTAMENTO
Tempi operazioni post
emergenza
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Una volta che il materiale è stato trasportato nell’area asciutta prescelta per il primo trattamento
ovvero la PRIMA SALA DI INGRESSO (davanti al Bancone della Distribuzione), il Responsabile
del Laboratorio di restauro valuta lo stato di bagnamento (completamente bagnato, molto bagnato,
poco bagnato) del materiale, decide il trattamento più idoneo e, in base a questo, divide il
materiale :
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1.CONGELAMENTO
se la quantità di materiale è elevata
se il materiale è completamente bagnato
se si tratta di carta patinata da mantenere bagnata fino al congelamento
Il materiale da congelare viene preparato e sistemato nelle apposite ceste per il trasporto (cfr. alleg. 29
Trasporto del materiale) e avviato :
se quantità limitate
al Laboratorio di restauro
se quantità elevate
cfr. alleg.
2.ESSICCAZIONE
•
•
•
BN
CF
2.1.
per evaporazione (asciugatura all’aria o nei forni ad aria calda ventilata)
se la quantità di materiale è limitata
se il materiale è bagnato leggermente o solo in alcune zone
se il personale a disposizione è molto numeroso
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Se viene scelto questo sistema, il materiale deve essere trasportato nella sala di lettura e disteso sui
tavoli con le modalità descritte all’alleg. 29.
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2.2.
per essiccazione sottovuoto
se la quantità di materiale è limitata e molto bagnata
se si tratta di legature in pergamena rigida o legature di pregio
se non sono presenti fango e muffe
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2.3
deumidificazione in loco tramite inserimento di aria asciutta e sottrazione di umidità con appositi
deumidificatori
se il materiale non è molto bagnato
se il deposito è di piccole dimensioni
non si vuole spostare il materiale
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2.4
liofilizzazione in camera a vuoto
per materiale congelato
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(ATTENZIONE! mentre la carta liofilizzata rimane in buone condizioni, il cuoio e la pergamena
tendono a contrarsi, distorcendo le legature)
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3 Azioni preliminari all’inizio del trattamento
Una volta diviso il materiale in base al trattamento deciso:
fotografarlo un pezzo alla volta, con un cartellino ben visibile che ne indichi la collocazione
procedere al suo trasporto verso i congelatori o verso l’area di essiccazione
QUANTITA’
TEMPI
UNITA’
Inscatolamento e
impacchettamento
100 volumi (10
per scatola )
30’
2
Interfoliazione
15-20 carte di
interfoliazione
3’-5’
1
NOTA BENE
Pause
1 OGNI 90’
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OPERAZIONE
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TEMPI TRATTAMENTO LIBRI BAGNATI
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Sequenza degli interventi per
l’essiccazione all’aria e nei forni
ad aria calda ventilata
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Sequenza degli interventi per l’essiccazione all’aria e nei forni ad aria calda ventilata
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1 .Libri
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essiccazione all’aria TABELLA 3 (cfr. alleg. 20)
sistemare asciugamani di carta o cartoni su un tavolo
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1.1.
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interfogliare un libro ogni 10-20 fogli, usando carta assorbente, asciugamani di
carta, carte filtro, panno carta, carta igienica (non usare carta stampata o
colorata poiché inchiostro a stampa o colore, in presenza di umidità, potrebbero
migrare sulle carte con cui sono a contatto
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porre un foglio di carta al silicone o carta assorbente, più largo delle pagine del
libro da interfogliare, rispettivamente fra i piatti anteriore e posteriore e la
pagina adiacente, allo scopo di evitare la migrazione di colore dalla coperta al
corpo del libro;
non tamponare direttamente (asciugare con carta assorbente) inchiostri
manoscritti o superfici fragili
non strusciare su inchiostri manoscritti e colori
se possibile, collocare il volume in posizione verticale, sul taglio di testa o sul
taglio di piede (mai su quello davanti per evitare deformazioni) ed aprirlo a
ventaglio, pur senza forzarne eccessivamente l’apertura, così da favorire la
circolazione di aria tra le carte
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non collocare in verticale volumi di grande formato perché il peso delle carte
bagnate attirerebbe in avanti il corpo del libro, agevolandone il distacco dalla
coperta dal corpo del libro , tendendo a farlo distaccare dalla coperta
appendere ad asciugare su fili di nylon stesi, opuscoli o miscellanee (volumi
piccoli e di poche carte) e non molto bagnati
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se il materiale non è di particolare pregio e se le condizioni meteorologiche lo
consentono, si può asciugare fuori dall’edificio ma al coperto
accelerare l’essiccazione delle parti più bagnate, usando
ventilatori o
asciugacapelli, senza rivolgere il getto d’aria fredda direttamente sul libro;
appoggiare il libro sulla parte che appare più asciutta
sostituire il materiale di interfoliazione quando comincia ad impregnarsi, non
riutilizzarlo ma metterne di nuovo;
girare il libro ogni poche ore, voltandolo sul taglio opposto;
quando il libro non è più bagnato ma è freddo al tatto, chiuderlo e porlo su una
superficie rigida, in posizione orizzontale, appoggiato su uno dei piatti e ridurre
via via il numero delle carte assorbenti all’interno, fino ad eliminarle del tutto;
metterlo sotto un leggero peso così da ridurne al minimo la deformazione.
controllarlo con frequenza, per assicurarsi che
non ci sia uno sviluppo di
microrganismi
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1.2 essiccazione in forni ad aria calda ventilata
portare la temperatura a circa 35°C
appoggiare il libro sugli appositi telai e procedere con le stesse modalità indicate
per l’asciugatura all’aria
I forni si trovano nel sottosuolo (ex lavaggio), stanza n.
essiccazione in caso siano presenti sviluppi microbici
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1.3
interfogliare ogni pagina (o solo quella con la patinatura) con carta al silicone.
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prima di toccare oggetti infetti, indossare indumenti di protezione: vestiti a
maniche lunghe, guanti e mascherine per proteggere le vie respiratorie
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non tentare di rimuovere la muffa attiva che si presenta con macchie di vario
colore (gialle, verdi, rosse, nere), coperte di lanugine o viscide
•
stabilizzare le condizioni ambientali, ovvero
Temperatura
ridurre l’UR senza innalzare la
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•
se invece l’infezione è su larga scala
•
isolare i volumi, allontanare le persone dal luogo dove si trovano i
libri ed evitare che vi vengano in contatto
Carte sciolte: manoscritti, documenti in carta TABELLA 1,(cfr. alleg. 18)
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2.
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In caso non sia possibile procedere ad una essiccazione in loco e, soprattutto, qualora non sia possibile
stabilizzare l’ambiente:
chiudere ermeticamente il materiale infetto e bagnato in un sacchetto di
plastica e congelarlo (nel caso si usasse un freezer adibito alla conservazione
di alimenti, togliere il cibo o, comunque, tenerlo ben separato)
se i libri infetti sono in numero limitato
•
porre ogni singolo pezzo in buste o contenitori di plastica
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3.Carte geografiche, manifesti. TABELLA 2 (cfr. alleg. 19)
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•
•
•
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•
maneggiare la carta con attenzione, procurandole un supporto adeguato,
poiché quando è bagnata è particolarmente fragile;
assorbire dai documenti l’acqua in eccesso, usando spugne pulite, carta
assorbente, carta o asciugamani di carta
non tamponare direttamente (asciugare con carta assorbente) inchiostri
manoscritti o superfici fragili
non strusciare su inchiostri manoscritti e colori
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CF
4. . Documenti sciolti conservati in scatola
•
rimuovere con prudenza dai contenitori
•
staccare l’uno dall’altro i documenti impilati in mucchi e molto bagnati facendo
estrema attenzione
•
•
•
de
collocare un foglio di poliestere sul primo dei documenti bagnati
sollevare il foglio di poliestere e il documento che vi rimane attaccato
appoggiare il documento su una carta assorbente asciutta
lle
5.2 Sistema 2.
ni
•
adagiare i manoscritti o documenti su asciugamani di carta, carta filtro, reemay e
accelerare l’asciugatura con getti di aria fredda di ventilatori o asciugacapelli; i
documenti possono essere lasciati in piccoli mucchi non più alti di 1 cm;
quando la carta manoscritta o il documento che si trova più in alto sul mucchio, è
parzialmente asciutto, sollevarlo e far concludere l’essiccazione stendendolo in piano
su telai oppure su asciugamani di carta o, in mancanza di meglio, su uno scolapiatti.
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5.1 Sistema 1.
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5. Distacco di documenti bagnati, adesi fra loro
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6. Azioni da compiere dopo la separazione dei documenti
•
interfogliare con carta assorbente, asciugamani di carta, carte filtro, panno carta,
carta igienica (non usare carta stampata o colorata poiché stampa o colore, in
presenza di umidità, potrebbero migrare sulle carte)
•
sostituire il materiale di interfoliazione quando comincia ad impregnarsi senza
riutilizzarlo ma usandone di nuovo, procedendo fino a che il pezzo non è asciutto
•
per asciugare i documenti, in mancanza di larghi piani di appoggio, va bene utilizzare
qualunque altra cosa, anche persiane e scuretti purché puliti e senza zone rugginose,
sistemandole su mattoni o blocchi di legno, per favorire la circolazione dell’aria
•
prima di porre il materiale su un qualunque piano di appoggio, coprire l’area con
materiale assorbente e cambiarlo quando è bagnato
•
quando i pezzi sono parzialmente asciutti, porli fra carte protettive (carta assorbente,
carte filtro, panno carta, reemay) e sistemarli sotto un leggero peso per spianarli e
contrastare l’eventuale formazione di pieghe
•
controllare con frequenza, per assicurarsi che
non ci sia uno sviluppo di
microrganismi poiché in presenza di umidità potrebbe crearsi un ambiente favorevole
al proliferare di microrganismi.
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Sequenza degli interventi per il
congelamento
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Allegato 32
•
inserire ciascun volume bagnato senza ulteriori trattamenti,
(anche quelli per raccogliere la spazzatura)
non avvolgere strettamente il sacchetto intorno al libro
non chiudere i sacchetti ermeticamente
sacchetti di plastica
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•
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Sequenza degli interventi per il congelamento
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oppure, in alternativa:
•
avvolgere ciascun volume in fogli di polietilene, carta da frigo o carta al silicone
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nel caso fossero presenti consistenti residui di fango, risciacquare, se possibile, in acqua
corrente (ma se dopo il congelamento si procede alla liofilizzazione, il fango si
polverizzerà e potrà essere spolverato)
•
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sistemare i pacchi in casse di plastica dura
© Courtesy of Heritage Preservation
•
trasportare il materiale al Laboratorio di restauro per il congelamento (cfr. alleg. 29
Trasporto del materiale)
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inserire i volumi nell’ abbattitore a circa -40°C per circa 20 minuti
inserire i pacchi nei congelatori a –20°C
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Azioni per il
Congelamento
Accendere l’abbattitore e
controllare che sia settato su 18°C
Inserire fino a 3-4 volumi di
dimensioni omogenee in un
sacco di plastica (trasparente)
senza stringerlo eccessivamente
e senza chiuderlo
Inserire nel volume di spessore
maggiore, la sonda
dell’abbattitore, avendo cura
che i volumi stiano in
orizzontale rispetto al piano
Tenere il sacco nell’abbattitore
fino a che la temperatura nella
sonda raggiunge i -18°C
Aggiungere gli altri, eventuali
sacchi di volumi nell’abbattitore
fino al suo completo
riempimento
Trasferire i sacchi nel
congelatore e tenerveli ad una
temperatura media di -20°C fino
al momento del successivo
intervento
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Allegato 33
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Sequenza degli interventi per
l’essiccazione con pacchi
sottovuoto
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Sequenza degli interventi per l’essiccazione con pacchi sottovuoto
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NON USARE CON MATERIALE SU CUI SIA PRESENTE FANGO O MUFFA
•
porre una carta assorbente fra contropiatti e corpo del libro e all’esterno del
volume o anche soltanto all’esterno
•
inserire il volume in una busta di plastica e fare il vuoto utilizzando le apposite
macchine
•
cambiare frequentemente le carte assorbenti fino a completa essiccazione
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Matt Parsons, Archives Conservator, Tyne & Wear Archives & Museums (TWAM)'.Photographed by Owen
Bradford (formerly book conservator at Robinson Library, University of Newcastle)
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Matt Parsons, Archives Conservator, Tyne & Wear Archives & Museums (TWAM)'.Photographed by Owen
Bradford (formerly book conservator at Robinson Library, University of Newcastle)
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Matt Parsons, Archives Conservator, Tyne & Wear Archives & Museums (TWAM)'.Photographed by Owen
Bradford (formerly book conservator at Robinson Library, University of Newcastle)
photographed by J.Vnoucek, Conservation department of the National Library of the Czech Republic
(NLCR)
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Liofilizzazione
(Vacuum Freeze Drying)
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Allegato 34
•
•
•
selezionare il materiale e raggrupparlo in base alle dimensioni del volumi e alla
quantità di acqua contenuta
evitare che il materiale si scongeli nel passaggio tra congelatori e liofilizzatore
inserire nel liofilizzatore il materiale senza toglierlo dai sacchi di plastica o liberarlo
dalla carta siliconata
chiudere lo sportello a tenuta
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Azioni per la
Liofilizzazione
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accendere il liofilizzatore seguendo le istruzioni apposite che si trovano
attaccate alla macchina
inserire nei volumi più spessi le sonde termometriche
inserire i pacchi nella cella
chiudere ermeticamente gli sportelli (della cella a vuoto e della camera di
condensazione
accendere la pompa
tenere sotto controllo la camera a vuoto fino a che l’indicatore di pressione
(sonda n.6) sul registratore, segna 0
dopo il raggiungimento dello 0, controllare almeno 2 volte al giorno il
progredire del trattamento, verificando la temperatura
il trattamento è concluso quando:
le sonde all’interno dei volumi
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Sequenza interventi per liofilizzazione
-
raggiungono la temperatura di
circa 20°C
l’indicatore di pressione (n. 6) segna 60
alla chiusura della valvola, la pressione scende
lentamente come appare nel grafico di riferimento a
disposizione
-aprire la cella secondo le Istruzioni di cui sopra
-estrarre i pacchi e controllare l’avvenuta essiccazione dei volumi
-nel caso alcuni di essi si presentassero ancora umidi al tatto, ripetere il
ciclo di congelamento/liofilizzazione
ad essiccazione avvenuta , tenere i volumi esposti all’aria per circa due
settimane affinché riacquistino il loro naturale grado di umidità
eventualmente inserirli nella camera di umidificazione
-pressare i volumi per ridurre eventuali distorsioni meccaniche
-una volta pressato, lasciar riposare il volume sotto peso fino alla
completa asciugatura
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PROCEDURA DI AVVIAMENTO DEL LIOFILIZZATORE
•
1- Controllare che le valvole di immissione aria, perdita calibrata e scarico, siano
chiuse, e che quella di separazione sia aperta.
•
2- Accendere:
•
Aspettare circa 15 minuti perché il condensatore sia pronto ovvero che la temperatura
segnalata dal termometro sia compresa tra i -50°C e i -60°C.
•
3- Mettere nel liofilizzatore i libri ben congelati.
•
4- Inserire le sonde di temperatura del registratore nei libri più voluminosi.
•
5- Chiudere con cura lo sportello del liofilizzatore.
•
6- Premere il tasto pump arancione (questo da inizio al processo di liofilizzazione).
•
7- Controllare che la macchina abbia iniziato a depressurizzare la cella (si muove la
lancetta della pressione).
•
8- Quando il pressostato della pompa raggiunge i 10-1 millibar controllare se il
processo di liofilizzazione è finito chiudendo la valvola di separazione e verificando la
velocità di perdita di vuoto sul registratore. Quando il grafico di perdita di vuoto è
uguale a quello di riferimento il ciclo è finito, controllare comunque che le sonde di
temperatura abbiano quasi raggiunto la temperatura ambiente, nel caso in cui non
fosse finito riaprire la valvola di separazione e aspettare almeno 30 minuti prima di
verificare nuovamente la perdita di vuoto.
•
Le piastre possono essere riscaldate fino alla temperatura di 80°C velocizzando
notevolmente il processo di liofilizzazione.
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a) interruttore generale
b) tasto fridge blu (raffreddamento)
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Per le piastre seguire un aumento di temperatura graduale, durante il giorno 1 di
processo: non accendere il riscaldamento; giorno 2: portare a 0°C; giorno 3: 10°C;
giorno 4: 20°C; giorno 5: 35°C. A meno che non ci siano necessità specifiche non
superare i 35°C.
Dopo il giorno 4: aprire la perdita calibrata a 30.
1- Premere il tasto pump (arancione) sul condensatore.
•
2- Premere il tasto fridge (blu) sul condensatore.
•
3- Aprire la valvola di immissione aria (per rompere il vuoto) sul liofilizzatore.
•
4- Aprire le maniglie dell’oblò del condensatore e del liofilizzatore (gli sportelli si
apriranno da soli quando nel liofilizzatore si sarà ricreata la condizione di pressione
atmosferica ambiente)
•
N.B. PRIMA DI EFFETTUARE IL CICLO SUCCESSIVO:
•
1- Riaccendere fridge e defrost aspettando almeno cinque minuti.
•
2- Aprire la valvola di scarico che provvederemo a richiudere prima di ripartire.
•
3- Asciugare intorno alla guarnizione dove si appoggia l’oblò del condensatore.
•
4- Richiudere la valvola di immissione aria nel liofilizzatore.
•
CONTROLLI:
•
Verificare periodicamente la quantità di olio nella pompa come pure il colore che non
deve essere nero.
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PROCEDURA DI SPEGNIMENTO DEL LIOFILIZZATORE
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Trattamento del materiale
bruciato
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Allegato 35
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1.Trattamento del materiale bruciato
I danni prodotti da un incendio sono irreversibili e l’unico recupero possibile è la duplicazione del
materiale in un altro formato (nel caso, naturalmente che sia ancora leggibile) e/o la sua sostituzione.
Nel caso siano bruciate zone limitate di un volume, è possibile tentare il recupero delle parti non
colpite direttamente dal fuoco
United Talmud Torah library after attack © Courtesy of Wikipedia
lla
2. Sequenza dei trattamenti per il materiale bruciato
sollevare e maneggiare con estrema prudenza il materiale bruciato (che, spesso, è anche
bagnato) perché è estremamente fragile (cfr. alleg. 27)
porlo su supporti rigidi (cartone o plastica pesante)
imbustarlo in sacchetti di plastica o carta che riportino la collocazione
inviarlo al restauro
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•
•
Se è presente fuliggine
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non aprire il volume per non macchiane l’interno e non farla penetrare tra
le carte
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Esempio di volume bruciato e pulito all’interno
© Courtesy of Andrea Giovannini conservatore-restauratore ICON SKR
rimuoverla delicatamente con spugne di lattice vulcanizzato senza
strusciare
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oppure:
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aspirarla con apparecchi a filtri assoluti (HEPA) o spolverare il volume
sotto la guida di un restauratore
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© Courtesy of Heritage Preservation
lavare gli accessori dell’aspirapolvere a fine giornata
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© Courtesy of Heritage Preservation
© Courtesy of Heritage Preservation
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Allegato 36
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Trattamento del materiale
colpito da terremoto esplosioni
atti vandalici
separare i volumi dall’eventuale materiale di arredo se il materiale è coperto o mescolato a detriti
di mura e suppellettili
verificare se i volumi sono anche bagnati (a causa dello scoppio delle tubature o per l’acqua
usata dai Vigili del fuoco che hanno spento l’incendio
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1Trattamento del materiale colpito da terremoto esplosioni atti vandalici
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Earthquake damage at old King Library from Loma Prieta earthquake. San Jose, California. © Courtesy of Wikipedia
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2. Sequenza dei trattamenti per il materiale colpito da terremoto esplosioni atti vandalici
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2.1. se risultano solo deformati (danni meccanici)
2.1.1 Sistema 1
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eseguire una pulizia grossolana dei volumi liberandoli dai detriti
inserire i volumi in sacchetti di plastica
trasportarli al laboratorio di restauro
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•
•
•
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2.1.2 Sistema 2
•
inserire i volumi direttamente in contenitori di plastica dura
•
appoggiarli sul dorso e non sul taglio davanti
•
trasportarli in un laboratorio di restauro
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.2.2. se risultano danneggiati dall’acqua
separare i volumi dall’eventuale materiale di arredo
eseguire le operazioni previste per il materiale danneggiato dall’acqua (cfr. alleg. 26 e allegg.
29-34)
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2.3 se risultano danneggiati dal fuoco
separare i volumi dall’eventuale materiale di arredo
eseguire le operazioni previste per il materiale danneggiato dal fuoco (cfr. allegg. 27,29,35)
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Simboli degli interventi da usare
dopo una emergenza
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INDICE Allegati Pianissimo
allegato 2 Riservato
Priorita’ salvataggio collocazioni piano terreno Tabella riassuntiva
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allegato 1 Riservato
Elenco priorità di salvataggio divise per deposito
allegato 3 Riservato
Elenco priorità per tipologia di emergenza relativamente all’insieme dei depositi
allegato 4 Riservato
Piante depositi con percorsi di emergenza
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allegato 5
Capienza luoghi sicuri
allegato 6 Riservato
Elenco responsabili di settore
allegato 7 Riservato
Elenco personale chiave
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allegato 8 Riservato
Elenco restauratori interni
allegato 9 Riservato
Elenco personale BNCF
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allegato 10 Riservato
Elenco chiavi e copie chiavi
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allegato 11 Riservato
Elenco impianti e loro ubicazione
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allegato 12
Elenco ditte di manutenzione
allegato 13
Materiale a disposizione delle squadre di soccorso e sua ubicazione
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allegato 14
Elenco fornitori
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allegato 15
Tabella riassuntiva azioni da compiere prima e durante una emergenza acqua
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allegato 16
Tabella riassuntiva azioni da compiere prima e durante una emergenza fuoco
/terremoto/esplosione
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allegato 17
Tabella riassuntiva percorsi luoghi sicuri e relativi tempi di trasporto
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allegato 18
Tabella interventi n. 1
Carta/ documenti a stampa e manoscritti
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allegato 19
Tabella interventi n. 2
Carta/stampe e carte geografiche di grande formato
allegato 20
Tabella interventi n. 3
Libri
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allegato 21
Tabella interventi n. 4
Materiale informatico
allegato 22
Tabella interventi n.5
Registrazioni audio – video
allegato 23
Tabella interventi n.6
Fotografie
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allegato 24
Azioni da compiere PRIMA E DURANTE il verificarsi di una emergenza da ACQUA
allegato 25
Azioni da compiere DURANTE il verificarsi di una emergenza da FUOCO
allegato 26
Azioni da compiere SUBITO DOPO il verificarsi di una emergenza da ACQUA
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allegato 27
Azioni da compiere DOPO il verificarsi di una emergenza da FUOCO
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allegato 28
Azioni da compiere DOPO il verificarsi di una emergenza da TERREMOTO/ESPLOSIONE
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allegato 29
Trasporto del materiale
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allegato 30
Scelta del trattamento
allegato 31
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Sequenza degli interventi per l’essiccazione all’aria e nei forni ad aria calda ventilata
allegato 32
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Sequenza degli interventi per il congelamento
allegato 33
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Sequenza degli interventi per l’essiccazione con pacchi sottovuoto FOTO 87-93
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allegato 34
Liofilizzazione
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allegato 35
Trattamento del materiale bruciato
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allegato 36
Trattamento del materiale colpito da terremoto esplosioni atti vandalici
Pi
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Simboli
di
allegato 37