Normativa nazionale per la Naturopatia: l`Italia

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Normativa nazionale per la Naturopatia: l`Italia
Normativa nazionale per la Naturopatia: l’Italia fanalino di coda. [GammaPi
Medical]
Normativa nazionale per la Naturopatia:
l’Italia fanalino di coda.
Uno sguardo in Europa:
“La Naturopatia” è una disciplina di origini antichissime che trae ispirazione
addirittura dalla scuola igienista aristotelica. Questa tradizione secolare ha creato
nel tempo, l’esigenza di una regolamentazione che ha portando molti paesi
europei a legiferare una vera e propria normativa in merito.
In Europa la professione del Naturopata è giunta a un riconoscimento ufficiale
nei seguenti Paesi:
Germania, Portogallo, Gran Bretagna, Irlanda, Ungheria, Paesi Scandinavi
Svizzera, Belgio e Olanda. In Inghilterra in ogni ospedale si può scegliere con
quale tipo di medicina curarsi; in Russia esistono ospedali specializzati in cure
alternative.
Tale riconoscimento non esiste solo per la figura dell’operatore, ma anche per le
scuole che lo formano; ad esempio in Spagna e Portogallo sono corsi di
specializzazione universitaria di stato (lauree brevi).
In tutte queste nazioni il Naturopata utilizza tecniche nutrizionali, bio-energetiche,
riflessologiche, di rilassamento e di miglioramento dello stile di vita che fanno
parte del patrimonio culturale della Naturopatia. Come l’ iridologia,la kinesiologia
applicata,
l’alimentazione
naturale,
integratori
alimentari,
nutrizione
ortomolecolare, tecniche riflessologiche, floriterapia, aromaterapia, oligoelementi,
energetica orientale e occidentale, tecniche di rilassamento e respirazione,
craniosacrale, Tuina, moxa, cromoterapia e altre ancora….
Uno sguardo in Italia:
Nonostante le linee guida dell'O.M.S. e la risoluzione Europea
dell’eurodeputato “Lannoye” del 1997 sulle medicine non convenzionali che
invitano gli Stati membri a istituire questa figura e a regolamentarne il profilo in
modo simile nei diversi stati, alcune fazioni del nostro Paese evidentemente più
sensibili a interessi particolari che collettivi, hanno reso difficile la
regolamentazione della Naturopatia su terreno nazionale.
Però i numeri parlano chiaro in quanto, ancor prima del Parlamento, vi è un
largo riconoscimento della figura del Naturopata il quale esercita - senza causare
danni alla salute né confusioni tra la figura del Naturopata e quella del medico
non convenzionale- in una molteplicità di contesti, come studi professionali
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singoli e associati, o erboristerie, centri benessere, palestre, beauty farm, etc….
Recentemente è stato reso nota un’indagine ISTAT che ha rilevato che sono 8
milioni, pari al 13,6% della popolazione, gli italiani che per curarsi scelgono le
terapie non convenzionali (più donne che uomini: 4,7 milioni contro 3,3 milioni).
Numeri inferiori a quelli stranieri. In generale, il mercato mondiale dei 'farmaci
alternativi' si aggira intorno ai 466 miliardi di dollari (dato 2003), mentre il
fatturato dei soli prodotti omeopatici ammonta a 1,5 miliardi di euro (0,3% del
mercato farmaceutico globale), con vendite per 300 milioni in Francia e di 200
milioni e 282 mila euro in Italia (dato 2006).
Ma torniamo alla situazione Legislativa: come si è detto, non esiste una legge
su territorio nazionale, ma alcune Regioni hanno preso vari provvedimenti in tal
senso: Piemonte, Liguria, Toscana, Lombardia hanno emanato proprie leggi
sulle discipline bio-naturali; ad esse si è unita recentemente l’Emilia-Romagna
che ha addirittura approvato una legge dedicata espressamente alla
Naturopatia.
Molte altre sono le Regioni che hanno pronta una proposta di legge e stanno
aspettando soltanto l’approvazione di una legge nazionale per presentarlo.
Piccolo “focus” sulla legge approvata
La legge approvata nel febbraio 2008 in Emilia, si basa su due pilastri portanti: il
primo riguarda la formazione degli addetti ai lavori, il secondo introduce una
regolamentazione in tema delle imprese del benessere, molto diffusi in quella
regione.
Per chi scrive, è proprio l’attenzione alla formazione dei terapeuti l’argomento più
innovativo e importante: se preparati e seri, non solo migliorano il benessere e la
qualità della vita, ma consentono anche un risparmio nella spesa sanitaria. E’
urgente quindi una normativa per il settore e per il paese stesso; che eviti
eventuali penalizzazioni sia degli operatori ma anche per la tutela di quei 8
milioni di utenti sopracitati.
Nel frattempo (conclusioni)……
Non rimane che invitare e sensibilizzare chi usufruisce di queste discipline alla
scelta di operatori che abbiano un qualificato iter di studio e di esperienza.
I Naturopati si sono organizzati in tal senso in associazioni, federazioni e
addirittura un sindacato che tutelano la professionalità degli operatori e la
sicurezza dei clienti.
Fonti:
- lettera articolo del Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento della
Naturopatia e Discipline Complementari e della Federazione Nazionale
Naturopati Heipraktiker Professionisti al direttore del giornale “Salute”
www.verdiemiliaromagna.org/2008/02/13/approvata-la-legge-regionale-su-p
ratiche-bionaturali
-e-centri-benessere/
www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070821_00/testointeg
rale.pdf
Si ringrazia per l'articolo Daniela Nardiello
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