Cene, invidie e dispetti: il ritorno del derby

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Cene, invidie e dispetti: il ritorno del derby
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Corriere della Sera Venerdì 13 Settembre 2013
BS
2009
Sport
l’anno di fondazione dell’Associazione
Calcio FeralpiSalò. L’Ac Feralpi Lonato
nacque nel ’63, l’Ac Salò Benaco nell’85
1946
Calcio Lumezzane. Ci furono poi due rifondazioni
È tornato in LegaPro1 nel 2008/09
Renzo Cavagna
Presidente dal 2006,
lavora nel campo dei
metalli. Estroverso,
è solito criticare
la squadra in maniera
vigorosa, se serve
Michele Marcolini
Classe ’75, una vita
da mediano al Chievo.
Ha chiuso in C con il
Lumezzane, che gli ha
proposto la panchina:
è al suo primo anno
Giuseppe Scienza
Ex giocatore «pro»,
nato nel 1966,
ha iniziato ad allenare
le giovanili della Pro
Patria. Nel 2011/12
era al Brescia in B
Giuseppe Pasini
Patròn
della FeralpiSalò,
è imprenditore
nel campo della
siderurgia. È nato
a Odolo, ama le moto
l’anno di fondazione dell’Associazione
Cene, invidie e dispetti: il ritorno del derby
Domenica FeralpiSalò-Lumezzane di LegaPro1, sfida fra storie e filosofie distanti
Signori e signore, voilà il
derby. Domenica alle 15 al
«Turina» va in scena per la
terza giornata del campionato di LegaPro1 — girone A —
l’attesto derby provinciale fra
la FeralpiSalò di Beppe Scienza e il Lumezzane di Michele
Marcolini. Una partita che
mette in palio punti preziosi
per la classifica — i valgobbino dopo due giornate sono
ancora inchiodati a zero, i gardesani stanno meglio, ne hanno 3 — ma soprattutto per il
morale. Vincere un derby è
sempre una grande iniezione
di adrenalina e fiducia. In tutte le categorie. Fino a qualche
tempo fa c’era in palio una cena fra i due presidenti, Giuseppe Pasini e Renzo Cavagna: rigorosamente spiedo.
Ma un derby è un po’ tutto:
dispetti e dispettucci, piccole
invidie. Insomma: ci sono di
mezzo mille incroci.
Otto ottobre 2011, il Padova s’impone 2-1 sul Brescia all’Euganeo ma il centrocampista scudato Marcolini si avvicina al tecnico delle rondinelle Scienza per complimentarsi con lui: «Avete fatto una
splendida partita mister.
Gran bel gioco». Oggi Marco-
18
gli euro
del biglietto di tribuna
coperta, 10 la scoperta
Decisamente non sono
prezzi popolari
lini è passato dal campo alla
panchina, quella del Lumezzane che domenica affronterà
la FeralpiSalò di Scienza:
«Confermo la mia stima nei
suoi confronti — racconta il
neoallenatore — so che cura
molto la tattica e che riesce a
fare esprimere le sue squadre
nel migliore dei modi. È bravo e preparato». Parole al miele ma sincere. Domenica, tut-
FeralpiSalò
tavia, sarà molto ristretto lo
spazio per i convenevoli. In
Valle la parola derby ha un significato profondo. Nella terra del lavoro e della concretezza i ricami contano poco. La
sfida con la FeralpiSalò accende una rivalità sana ma autentica. Lo dimostrano le esortazioni all’esodo sul Garda dei
tifosi e le parole di Marcolini,
consapevole del fatto che «es-
sere la prima realtà calcistica
locale alle spalle del Brescia
non è cosa da poco. Il Lumezzane milita tra i professionisti da anni». Di là mister
Scienza continua a predicare
«calma e gesso» ma non nasconde la fiducia nella sua
squadra. Domenica vedremo
chi sarà a sorridere.
B. F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lumezzane
Addio conduzione familiare
L’obiettivo (tacito) è la B
L’occasione più ghiotta
per cancellare quello zero
Convertitasi nel giro di quattro sa di ragazzi acerbi ma di grande taanni da laboriosa associazione lento, approfittando così in maniesportiva a conduzione quasi fami- ra intelligente del previsto blocco
liare a moderno club professionisti- delle retrocessioni.
La scelta di ingaggiare Beppe
co ispirato a rigorosi principi aziendali, la FeralpiSalò sembra affac- Scienza ne è una diretta conseguenciarsi per la prima volta sul palco- za: l’uomo che stregò il presidente
del Brescia, Corioni, è noscenico della terza serie
toriamente un formidabinazionale con una reale
le addestratore di ventenconsapevolezza di mezzi, Garda
ni: con ragazzi del calibro
valori, esperienze. Non è
di Marsura (promettentisstata un’evoluzione indosimo esterno sinistro dallore: la rinuncia al localiFusione
l’Udinese) e Miracoli (Vasmo in favore di una neLa FeralpiSalò
rese, già 3 gol in 3 particessaria riorganizzazione
nasce
te) avrà ottima stoffa per
ha trasformato la società
nell’estate
cucire una squadra che
sorta nel 2009 dalle nozze
del 2009.
punta per l’anno in corso
fra Ac Feralpi Lonato e Ac
Ieri prima
ai playoff e nel medio/lunSalò in un club modello,
del test vinto
go periodo alla B, meta tamoderno, ma fisiologicaper 2-0 sul
cita impressa nella mente
mente meno indigeno,
Montichiari,
del presidente Pasini.
terragno.
sono stati
Per il duello con il LuQualche consigliere
inaugurati
mezzane — sentitissimo
storico ha rassegnato le
la nuova sala
da entrambe le parti, andimissioni non riconostampa e
che se si fatica ad ammetscendosi più nel progetgli spogliatoi
terlo — è a serio rischio
to, ma in compenso la
del «Turina».
Pinardi, scelto dal ds Olli
struttura si è rafforzata
Costo dei
per consolidare con i suoi
grazie ad esempio ai buolavori 260mila
33 anni una rosa verde.
ni uffici del presidente
euro circa
«Non abbiamo mai vinto
del Parma Calcio, quel
un derby — sorrideva l’alGhirardi che qui sulla riva sinistra del Garda manda di tra sera su una tivù locale Pasini —
buon grado a maturare i suoi ragaz- Spero sia la volta buona». Peccato
zotti migliori. Uno molto interes- solo per i prezzi dei biglietti: 18 eusante è il terzino sinistro Dell’Orco, ro sono troppi per la C1, soprattutclasse ’94. D’altronde quest’anno la to di questi tempi.
Carlos Passerini
FeralpiSalò ha puntato dritto sulla
meglio gioventù imbottendo la ro© RIPRODUZIONE RISERVATA
C’è una Lumezzane terrestre fat- Buscé, Emerson e mister Nicola.
ta di metallo e industrie, cuoio e Sul suo tronco, tuttavia, ci sono
calcio. Ce n’è un’altra celeste: un due incisioni profonde e dolorose,
asteroide che porta il nome della lo- coincise con mancate promozioni
calità bresciana e splende nel cielo in Serie B che gridano vendetta. La
accanto alla costellazione dell’Aqui- prima nel ’98, con il petardo lanciala, lontano 300mila chilometri del- to dai tifosi della Pistoiese che colpì il portiere Borghetto;
la Terra. Una distanza imla seconda nel 2004, con
mensa, come quella che
Strada letteralmente malagli albori degli anni Ses- Valgobbia
menato e il Cesena a consanta separava il club
quistare l’accesso in B. Ferossoblù dall’Olimpo del
rite che furono rimarginacalcio italiano. Era un maGiovanili
te solo in parte dalla connipolo di ragazzotti che
Fondato
quista della Coppa Italia
non soffrivano di vertiginel ’46,
di Lega Pro del 2010.
ni, infatti, quello che racil Lumezzane
Oggi il Lumezzane è
colse le ceneri dell’Assoda oltre 20
un’ammiraglia esperta
ciazione Calcio Lumezzaanni milita
che si affida alla fame di
ne, fallita pochi anni priin serie C.
giovani marinai. Nel mama dopo i voli pindarici
Quest’anno
re della Prima Divisione
spiccati a partire dal 1946
l’allenatore
ci sono imbarcazioni più
fino all’approdo in Quarta
è Michele
imponenti e veloci, altre
Serie. Il gruppo guidato
Marcolini,
di recente varo e guardada Zanchigiani sognava
promosso
te con un pizzico di supin grande e spinse il sodadal
ponenza, come la
lizio negli anni delle salite
centrocampo
FeralpiSalò. Dopo due
più dure. Il loro sudore fu
alla panchina.
giornate la ragazzina
ripagato nel 1988, quando
Il club ha
verdeblù ha tre punti di
venne inaugurato lo staundici squadre
vantaggio. Il derby rapdio Comunale e Lumezzagiovanili
presenta l’occasione mine iniziò ad essere un pogliore per mettere in chialo calcistico, non solo industriale. Nel 1992 l’approdo in C2, ro le gerarchie territoriali, cancellacon solide radici piantate nel terre- re lo zero in classifica e riaccendere
l’entusiasmo in uno spogliatoio
no dei professionisti fino ad oggi.
Un albero che ha regalato al cal- che ha i mezzi per puntare ai
cio italiano frutti succulenti: da playoff, trampolino verso le stelle.
Bruno Forza
Brocchi a Matri, da Cassetti a Balotelli, passando per Simone Inzaghi,
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Duello Un’immagine di un derby del passato sul campo di Salò (Fotogramma)
Basket Il team di coach Martelossi presentato in Vanvitelliano, l’obiettivo è la serie A. E il sindaco apre all’Eib: «Sul palazzetto traguardo a un passo»
La Centrale accende le luci a palazzo Loggia
C’è un’aria fresca nel salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia. Non ci
sono spifferi in sala. Non è nemmeno il segnale dell’estate che se ne va.
A fare da ventaglio sono i circa 80
ragazzi del settore giovanile del
Basket Brescia seduti su poltrone,
2009
per alcuni, quasi più grandi di loro.
Rappresentano il futuro della società. Nel frattempo sono studenti per
lavoro, giocatori per passione e
ultrà per hobby, la domenica, quando gioca la squadra del cuore. Anche di giovedì, per l’occasione. Patron Bonetti si reinventa condutto-
re senza dimenticare il suo ruolo da
capopopolo del San Filippo. Accenna qualche coro e i più piccoli lo seguono (standing ovation per Loschi, Cuccarolo e JR Giddens, i tre
confermati).
La Centrale del Latte, presentata
ieri con il sindaco Del
Bono e Laura Castelletti nel ruolo di padroni di casa, si nutre
l’anno di
di questo entusiasmo
fondazione
da quattro anni. Tutto
del club
iniziò, nello stesso palazzo, lunedì 31 agosto 2009. Un altro primo cittadino a
salutare la squadra, tanti punti di
domanda sul futuro di una squadra
ancora senza sponsor. Gli interrogativi esistono sempre, specie all’inizio di una nuova stagione. Per di
più, la prima nella quale il gruppo
sarà chiamato a dare conferme d’al-
Dono La maglietta della Centrale «personalizzata» (Fotogramma)
to livello: migliorare di un passo
vorrebbe dire A. C’è però, come accade per un quadriennio olimpico,
la certezza di aver posto basi solide.
Spesso, con «lo spirito coriaceo di
noi bresciani», come ha ricordato
Del Bono.
La Centrale, insomma, è diventata grande. Lo dimostra il vociare incuriosito di chi, all’ora dell’aperitivo, siede a un bar e riconosce gli occhiali da Blues Brothers di Giddens
o i 221 centimetri di Cuccarolo. I
nuovi arrivati come Fabio Di Bella,
giocatore di livello nazionale, confidano di «aver trovato un valore aggiunto nel calore delle persone». Il
passaparola funziona, in tutti gli
sport. È grazie a questo nuovo sentimento popolare, all’empatia tra città e squadra tangibile per tutti quando passano dal San Filippo, che coach Martelossi e il suo staff sono riu-
sciti ad assemblare un roster credibile per stare ai piani alti. Pur con un
budget inferiore rispetto a circa metà della concorrenza. Un vecchio detto afferma che nello sport vincono
solo le squadre composte da scapestrati. Qualche allenatore pensa lo
stesso. La Centrale ha scelto una
strada diversa. Per ora ha sempre
funzionato. Il campo, tra tre settimane abbondanti, dirà se la ricetta è ancora vincente. Chissà se, per quella
data, il sogno Eib sarà una certezza.
La società sente di aver già tagliato il traguardo, Del Bono (mercoledì
il progetto ha subito un’accelerazione forse definitiva) parla di «traguardo a un passo, anche se la partita non è ancora chiusa». La maglia
con il numero 1 e il suo nome sulla
schiena, consegnatagli ieri, è nuova
di zecca. Quella con le tre lettere magiche, su sfondo bianco, è nel cassetto da un paio di mesi. Attende di essere tolta dall’armadio.
Luca Bertelli
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