OrtHo TrIBUne - Dental Tribune International
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OrtHo TrIBUne The World’s Orthodontic Newspaper • Italian Edition Ottobre 2012 - anno VI n. 2 Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 - anno VIII n. 10 news & commenti www.dental-tribune.com case report L’igiene interdentaLe non è mai stata così sempLice ed efficace Aidor-Asio-Aiot-Ceo: 4 sigle per un congresso sull’Ebo Un esempio del binomio utile, anzi necessario, tra Ortodonzia e protesi 350 dell’Accademia Asio e 130 del Ceo si sono radunati dal 31 maggio al 3 giugno al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula in Sardegna per il Congresso di Primavera dell’Accademia italiana di Ortodonzia sul tema dell’Evidence-Based Orthodontics (Ebo). pagina 2 Esistono casi in cui il trattamento protesico è tanto necessario quanto difficile da realizzare senza un preliminare trattamento ortodontico. E per un buon risultato estetico non sarebbe possibile intervenire con la sola Ortodonzia o la sola protesi. pagina 7 passato & presente TUTTO PER LA SAL DELLA TUA BOCCA ® meeting & congressi Mezzo secolo di scienza e congressi con il Centro odontostomatologico In occasione dei cent’anni dalla sua fondazione, Damaso Caprioglio e Paolo Zampetti ripercorrono le varie tappe di crescita della Clinica odontoiatrica di Pavia, la prima clinica in Italia a carattere universitario. Organizzato dal CCOS di Torino, che festeggia i 50 anni di attività, a Monte-Carlo il 16 e 17 novembre il XXIV Congresso Internazionale Odontostomatologico su: “Cinquant’anni A N T I M A C C H I A I P E R S E N S I B I L I TÀ di tradizione e di innovazione in Odontostomatologia”. O R TO D O N Z I A pagina 16 pagina 14 . è .. c’ iù E ip d Come eravamo… A Pavia la clinica odontoiatrica compie cent’anni A L I TO S I IGIENE ORALE BAMBINI 800-580840 SEGUICI SU www.Sunst [email protected] Ortodonzia e Parodontologia: benefici e avversità Trav-Ler Banner 50x75mm.indd 1 28/09/2012 12:25:22 G.<Farronato,<G.<Gualandi,<L .<Isaia,<C.<Maspero,<L .<Esposito Introduzione Il trattamento ortodontico di pazienti con problemi parodontali rappresenta una grande sfida per l’Odontoiatra; prima di iniziare è dunque molto importante identificare eventuali problemi parodontali che potrebbero aggravarsi e quelli che invece potrebbero trarre beneficio o migliorare durante la terapia stessa.1 L’età non è considerata un fattore limitante il movimento dentale anche se fino al XIX secolo l’ortodonzia era rivolta principalmente a bambi- ni e adolescenti; successivamente il trattamento ortodontico divenne disponibile anche per gli adulti.2,3 I pazienti ortodontici possono essere classificati in tre categorie:4 1. pazienti con una buona salute orale; 2. pazienti con malattia parodontale; 3. pazienti con gravi discrepanze scheletriche. Un approccio multidisciplinare che coinvolga un ortodontista e un parodontologo è volto a trattare pazienti appartenenti alla seconda categoria: entrambi gli specialisti dovrebbero essere coinvolti sia nella pianificazione che nel corso del trattamento. > pagina 4 Vecchi e nuovi miti nelle fi losofie ortodontiche al XXIV Congresso Internazionale della Sido Firenze ospita la 24ma edizione del Congresso Internazionale Sido, che ha luogo dal 10 al 13 ottobre. Il Presidente della Sido, Maurizio Manuelli presenta un programma ricco di relazioni scientifiche, destinate alle categorie di odontoiatri, ma anche igienisti (sabato 13) e assistenti (sabato 13), 10 corsi precongressuali, sessioni comunicazioni e poster. > pagina 14 Impatto sociale dei disordini Temporo-Mandibolari A.<Michelotti,<G.<Iodice Con il termine “Disordini Temporo-Mandibolari” si è soliti definire una serie di condizioni cliniche caratterizzate da segni e sintomi che coinvolgono i muscoli masticatori, l’articolazione temporo-mandibolare (ATM), e le strutture associate. I DTM rappresentano la condizione clinica di dolore muscoloscheletrico più frequente dopo il mal di schiena, sono la principale causa del do- lore di origine non dentaria nella regione orofacciale compresa la testa, il viso e le strutture collegate e sono spesso associati a trattamenti odontoiatrici. Sebbene spesso misconosciuti e sottovalutati dai più, la prevalenza dei sintomi di DTM nella popolazione varia dal 16% al 39%, facendo riscontrare principalmente dolore dei muscoli masticatori, rumori dell’articolazione temporo- mandibolare (ATM) e limitazione della dinamica mandibolare. I segni di queste patologie possono riscontrarsi, pur con una scarsa prevalenza, già in soggetti in età infantile (3-6 anni), aumentando poi fino ad avere negli adolescenti la medesima frequenza rilevata nei soggetti adulti. > pagina 3 Per<maggiori<informazioni : Tel.<(011)<544788<-<Fax<(011)<545001<-<www.ccos-torino.it 2 News & Commenti Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 “Il dovere di ricordare” T ra i doveri sia singoli che della società vi è quello di trasmettere il ricordo delle esperienze a chi ci circonda, a chi verrà dopo di noi. Questo è pure importante e fondamentale anche per la nostra vita accademica e professionale. Purtroppo questo semplice metodo di comunicazione è oggi sempre più in disuso, cancellato da una enorme quantità di dati, notizie, sollecitazioni che ci arrivano da un esterno sempre più invasivo e che rischiano di escludere quello che una volta era un indispensabile e prezioso collegamento fra una generazione e l’altra. Il ricordare momenti salienti o importanti è sempre stato considerato una forma di “Consegna” o di passaggio di conoscenze, esperienze e di informazioni utili ad assicurare continuità e crescita alle nuove generazioni. Questa tradizionale e spontanea trasmissione, potrebbe interrompersi o smarrirsi anche in rapporto a una aumentata velocità delle trasformazioni in atto, di tipo tecnologico, mediatico e culturale, che accorciano incredibilmente i cosiddetti “Tempi generazionali”, modificano la memoria collettiva, contaminano le modalità di formazione di questa stessa memoria e oblio. Occorre invece avere il coraggio, anzi il Dovere di ricordare, per conservare e trasmettere il “Ricordo” nella convinzione che nessun futuro può essere costruito senza una coscienza e una conoscenza della propria storia collettiva. Nel trasmettere il ricordo di una disciplina accademica vi è pure il Dovere del ricordo dei Maestri e dei Pionieri che tanto si adoprarono per ideare, aprire e iniziare una nuova via che era irta di difficoltà, di sacrifici e che necessitava quindi coraggio, abnegazione, intuito e determinazione. L’anno prossimo (2013) sarà per l’Ortodonzia un anno memorabile per trasmettere il Ricordo di due eventi eccezionali! Ricorrerà infatti il 45° anniversario dalla fondazione della S.I.D.O. (1968 ), e il 40mo dall’inizio della prima Scuola di Specializzazione in Ortodonzia (1973 )! Furono due momenti fondamentali e importanti e fra loro allora legati indissolubilmente, poiché alla base della loro istituzione vi erano le stesse persone: da un lato il G.I.S.O. (Gruppo di studio italiano di Ortodonzia ) formato da una decina iniziale di giovani e appassionati pionieri che lo istituirono nel 1967, e da due grandi Maestri che seppero recepire l’imput per realizzare queste iniziative. Per la S.I.D.O. fu il caro ed eccezionale Prof. Cesare Luzi, allora primario di Ortodonzia all’Istituto G.Eastman di Roma che con alcuni suoi validi collaboratori la fondarono nel 1968, e per l’Accademia fu il prof. Paolo Falconi a istituire presso l’Università degli Studi di Cagliari la prima scuola di specializzazione in Ortodonzia. “Nemo gratus nisi sapiens” ci ricorda Seneca! “Solo il saggio sa avere riconoscenza!”. Mi auguro quindi che l’anno prossimo, nei vari momenti di aggregazione (convegno delle Scuole, congresso della S.I.D.O.,e delle varie associazioni di specialisti) sia dato spazio per ricordare questi due momenti storici per l’Ortodonzia. Servirà soprattutto a trasmettere un importante messaggio ai giovani,perché attraverso il ricordo dei Pionieri e dei Maestri trovino poi stimoli a proseguire, a iniziare nuove strade e ricerche, a capire che seguendo il loro esempio troveranno certamente ancora fiducia e coraggio per il loro futuro, e a tempo debito sapranno trasmettere a loro volta le loro esperienze. Damaso Caprioglio Primo Congresso di Aidor-Asio-Aiot-Ceo Si è svolto, dal 31 maggio al 3 giugno al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula in Sardegna, il Congresso di Primavera dell’Accademia italiana di Ortodontia, organizzato con il Collège Européen d’Orthodontie. Trecentocinquanta soci dell’Accademia Asio e centotrenta colleghi del Ceo radunatisi in Sardegna per informarsi sullo stato dell’Evidence-Based Orthodontics (Ebo), tema di particolare interesse per i giovani specialisti alla ricerca della “veritas” in Ortodonzia e per i colleghi più esperti, per confrontare la loro performance pluriennale con gli hard facts dell’attuale ricerca accademica. Tale il richiamo delle conferenze di 19 rinomati speaker da undici Paesi, da mantenere piena la sala malgrado il sole splendente e la spiaggia allettante a soli 50 metri. Dopo la cerimonia di apertura da parte del preside Lele Vassura e dei quattro presidenti delle Società – Ute Moser (Aidor), Stéphane Barthélemi (Ceo), Luca Lombardo (Asio) e Gianluca Forni (Aiot) –, ha dato inizio al congresso Anne Marie Kuijpers-Jagtman, dirigente della Scuola di Ortodonzia a Nijmegen (Olanda) con una lectio magistralis sulla giustificazione dell’Ebo. Nelle tre giornate sono stati discussi sette diversi temi: Kevin o’Brien di Manchester ha esposto che i trattamenti intercettivi non sono più efficaci dei trattamenti durante il picco di crescita puberale, ma possono contribuire a una maggiore autostima e allo sviluppo psicologico del paziente; Peter Ngan del West Virginia (Usa) ha dimostrato che la maschera di Delaire non può sempre essere considerata un’arma sicura per evitare un futuro intervento chirurgico di III Classe; Yves Bolender di Strasburgo ha presentato la sua ricerca sulle proprietà superelastiche dei fili NiTi, mentre Padhraig Fleming del Royal Barts and the London School of Medicine and Dentistry, ha presentato un ampio spettro di studi controllati. Vittorio Cacciafesta di Milano ha descritto un panorama dei materiali adesivi presentando il suo concetto di bondaggio indiretto con un ventaglio di casi clinici trattati con tecnica linguale. Sul tema delle estrazioni Stéphane Barthélemi di Reims ha esposto il cambiamento del canone estetico durante gli ultimi secoli verso l’uniformazione del viso ideale, mentre Renato Cocconi ha sottolineato l’importanza del corretto posizionamento degli incisivi superiori nell’unità nasolabiale e l’ideale collocazione degli incisivi inferiori nell’unità labiomentale evitando compensi dentoalveolari ortodontici per l’effetto deleterio sul profilo e l’impossibilità di una futura correzione chirurgica. Anche Joseph Giordanetto è convinto che le estrazioni, se frutto di una meticolosa diagnosi, abbiano un posto fisso nel trattamento ortodontico e portino a risultati funzionali, estetici e durevoli nel tempo. L’argomento delle forze “ottimali” è stato discusso da Frank Weiland, secondo cui forze leggere ma continue sembrano provocare riassorbimenti di entità maggiore di quelli indotti da forze discontinue. Alain Decker ha dimostrato una serie di severi casi clinici con notevoli riassorbimenti post-ortodontici. Luc Dermaut di Gent (Belgio) ha evidenziato che gli effetti di natura ortopedica di varie meccaniche propulsive per la correzione delle II Classi sono di minore entità e di limitata durevolezza (1mm), mentre Laure Frapier-Pintard ha enfatizzato l’importanza della normalizzazione della funzione muscolare periorale con l’aiuto di una mentoplastica verticale ridottiva nei pazienti iperdivergenti. Per Rank, allievo danese di Björk, è importante conoscere i vari tipi di crescita verticale per identificare i pazienti con un pattern scheletrico anomalo che richiedono un particolare approccio terapeutico o un trattamento ortodontico-chirurgico combinato. Infine, Juan Carlos Varela di Santiago de Compostela ha presentato tre casi adulti affetti da notevoli malocclusioni scheletriche di III Classe, trattati mediante applicazione di una maschera di Delaire con e senza disgiunzione del palato con una sorprendente documentazione a lungo termine. Assai apprezzata la ricerca che Raffaele Spena ha trasmesso con eleganza e vivacità alla platea, coinvolgendo Ute Schneider-Moser, Yves Bolender, Frank Weiland, Patricia Lamil paziente nella conservazione del bray, Stéphane Barthélemi, Alain Decker, Gabiele Vassura. risultato durante la post-retention. LiCeNsiNg by DeNtaL tribuNe iNterNatioNaL PubLisher - torsteN oemus grouP eDitor - Daniel Zimmermann [[email protected]] +49 341 48 474 107 CLiNiCaL eDitor - Magda Wojtkiewicz oNLiNe eDitor - Yvonne Bachmann eDitoriaL assistaNCe - Claudia Duschek CoPy eDitors - Sabrina Raaff; Hans Motschmann PubLisher/PresiDeNt/Ceo - Torsten Oemus DireCtor of fiNaNCe & CoNtroLLiNg - Dan Wunderlich meDia saLes maNagers - Matthias Diessner; Peter Witteczek; Vera Baptist; Maria Kaiser marketiNg & saLes serviCese - Nadine Dehmel LiCeNse iNquiries - Jörg Warschat aCCouNtiNg - Manuela Hunger busiNess DeveLoPmeNt maNage - Bernhard Moldenhauer exeCutive ProDuCer - Gernot Meyer ©2012, Dental tribune international gmbh. all rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manufacturer’s product news accurately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical errors. 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Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 (TO) Tel.:+39 011 0463350 | Fax: +39 011 0463304 www.tueor.it - [email protected] Sede legale e amministrativa Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Presidente del Congresso con Claudio Lanteri, Presidente eletto Sido, e Damaso Caprioglio. James Vaden ha insistito sull’importanza di una solida analisi ortodontica e sulla corretta applicazione della terapia estrattiva per il raggiungimento di un adeguato risultato occlusale ed estetico, mentre Christos Katsaros di Berna ha dimostrato i lati oscuri della contenzione fissa quale l’imprevedibilità di spaventose recidive nella zona anteriore inferiore malgrado il bondaggio di un retainer. Asio ha contribuito al programma scientifico con una conferenza di Philippe Tarot e Fabio Tosolin, che hanno dato molti utili consigli per migliorare gli aspetti di marketing dello studio e incrementare il flow dei pazienti ortodontici. Il programma scientifico è stato arricchito il venerdì da due serate conviviali con prelibatezze sarde in atmosfera rilassata e vista mare, mentre il sabato sera si è concluso con un’elegante cena di gala. Per onorare la fondazione della prima cattedra di professore ordinario (1972) e della prima Scuola di specializzazione in Ortodonzia di Cagliari (1973) su iniziativa di Paolo Falconi quarant’anni fa, il figlio Alessandro e Maso Caprioglio hanno messo a disposizione il Premio Falconi per le tre migliori presentazioni di giovani. Durante una cerimonia commovente, il premio è stato consegnato a Enrico Albertini della Scuola di Ferrara (1° premio), a Pasquale Donadio della Scuola di Cagliari (2° premio), mentre il 3° premio è stato vinto a pari merito da Angela Perin della Scuola di Ferrara e da Guglielmo Meschia dell’Università di Cagliari; presenti numerosi ex allievi della Scuola di Cagliari. Molto apprezzato il gesto dell’Accademia italiana di Ortodonzia di aver voluto tributare questo gesto di riconoscenza e gratitudine a Paolo Falconi che vinse nel 1972 la prima cattedra italiana di Ortodonzia come professore ordinario. Damaso<Caprioglio ammiNistratore Patrizia Gatto [[email protected]] Direttore sCieNtifiCo Claudio Lanteri Co-Direttore sCieNtifiCo Luca Levrini suPervisore sCieNtifiCo Damaso Caprioglio reDazioNe Chiara Siccardi traDuzioNi sCieNtifiChe Cristina M. Rodighiero reaLizzazioNe TU.E.OR. Srl - www.tueor.it stamPa ROTO3 Industria Grafica S.p.a. Castano Primo (MI) PubbLiCità Tueor Servizi Srl [[email protected]] DeNtaL tribuNe eDizioNe itaLiaNa fa Parte DeL gruPPo DeNtaL tribuNe iNterNatioNaL Che PubbLiCa iN 25 LiNgue iN oLtre 90 Paesi Diteci cosa pensate! Avete osservazioni di carattere generale o critiche che volete condividere? C‘è un particolare argomento che vi piacerebbe vedere sul Ortho Tribune? Scriveteci a: [email protected]. Non vediamo l‘ora di sentire il vostro parere! Se desiderate effettuare qualsiasi modifica al vostro abbonamento (nome, indirizzo o eventuali richieste) scriveteci a [email protected] includendo le specifiche dell‘abbonamento. Le modifiche alla sottoscrizione potrebbero richiedere fino a 6 settimane prima di risultare effettive. Medicina & Società Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 3 Impatto sociale dei Disordini Temporo-Mandibolari A. Michelotti, G. Iodice, Università degli Studi di Napoli Federico II << pagina 1 una continua masticazione può determinare un aggravamento del dolore e della disfunzione muscolare. Le placche occlusali e tutte le terapie dei DTM dovrebbero pertanto essere eseguite esclusivamente da personale medico altamente specializzato e qualificato nel settore. Essendo, poi, i disordini temporomandibolari causati dall’interazione di diversi fattori di natura neurofisiologica, neurobiologica, neuroendocrina, psicoemotiva, biomeccanica e occlusale, ben si evince come, nei casi più complessi, possa risultare vincente un approccio diagnostico/terapeutico interdisciplinare, che preveda la stretta collaborazione di più figure professionali quali lo specialista in gnatologia, il neurologo, lo psicologo, l’Odontoiatra, il reumatologo, il fisiatra, l’ortopedico, il chirurgo, ecc. In quest’ultimo aspetto, può risultare prezioso il ricorso a “strutture di eccellenza”, presenti nel nostro territorio e riconosciute in ambito internazionale, avendo la possibilità di fornire un approccio multidisciplinare nella diagnosi e nella terapia dei pazienti più complessi. Piuttosto che costose e ingombranti apparecchiature, professionalità, competenze e alta formazione specialistica in ambito gnatologico, sono le chiavi che possono portare al successo in questi casi, grazie alla capacità di riconoscere le diverse problematiche e affrontarle da diverse angolazioni. Per i costi dei DTM non essendo presenti in letteratura lavori europei e italiani recenti, ci riferiamo a quanto riportato negli USA dove, sebbene le figure professionali che trattano pazienti DTM siano numerose (chiropratico, massaggiatore, chirurgo orale, fisioterapista, psicologo, oculista, medico generico) l’Odontoiatra rappresenta sicuramente lo specialista di riferimento per i pazienti con DTM. Questi colpiscono circa dal 10 al 15% della popolazione degli Stati Uniti, con un costo annuo stimato a 4 bilioni di dollari. Soltanto una minoranza dei pazienti che richiedono un trattamento alla fine passa alla fase cronica. Tuttavia, la cronicizzazione dei DTM può portare a costi Tueor Servizi srl nico all’altro in una scia di tentativi e fallimenti che esacerba lo stress del paziente. La mancata risoluzione del dolore può instaurare un “effetto domino”, con un prolungamento della durata del dolore stesso, dell’utilizzo del sistema sanitario nazionale, stress e, non per ultimo, aumento dei costi sostenuti dal paziente stesso. Studi recentemente condotti negli USA hanno stimato un costo annuo per la cura dei DTM compreso tra 12.000 e 20.000 dollari per paziente, con notevole aumento di visite richieste e farmaci utilizzati rispetto al resto della popolazione. È importante, pertanto, sottolineare e ricordare che il trattamento precoce del paziente disfunzionale consente un abbattimento dei costi di circa i due terzi. &info ordini Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Tel.: 011 0463350 • Fax: 011 0463304 • www.tueorservizi.it ..:: Collana di ortodonzia diretta dal prof. Damaso Caprioglio ::.. NOVITÀ La richiesta di trattamento per patologie temporo-mandibolari è notevolmente aumentata negli ultimi anni, anche a seguito di una forte divulgazione da parte dei mass-media dell’importanza sociale delle varie problematiche disfunzionali e del dolore oro facciale, con le implicazioni relative al bruxismo, alle apnee notturne, alle cefalee, ai dolori cervicali e alla postura. La gran parte degli studi effettuati sulla popolazione di pazienti che richiedono trattamento per DTM riporta una prevalenza maggiore nelle donne, particolarmente nell’età riproduttiva, con un rapporto femmine/maschi che varia da 2:1 a 7:1. L’eziologia e la fisiopatologia dei DTM è poco conosciuta. È generalmente accettato che sia multifattoriale, coinvolgendo un gran numero di fattori predisponenti e scatenanti, diretti e indiretti che giocano un ruolo differente nei diversi sintomi disfunzionali. Storicamente le teorie sull’eziopatogenesi dei DTM sono passate da un modello meccanicistico in cui i denti e l’occlusione avevano un ruolo predominante, a un modello medico in cui il fattore biopsicosociale e le alterazioni a carico del sistema nervoso centrale hanno assunto un ruolo di primo piano. Attualmente, i principali fattori che possono essere chiamati in causa sono micro e macrotraumi, stress/ fattori psicologici, meccanismi centrali, fattori genetici, parafunzioni e condizione occlusale. A oggi, nessuna terapia si è rivelata superiore alle altre, da un punto di vista scientifico. Ne consegue, che il moderno approccio terapeutico ai DTM si orienti il più possibile verso terapie conservative, reversibili e di costo economico contenuto, quali terapia comportamentale, fisioterapia, placca occlusale e terapie farmacologiche. Alcune di queste terapie, in particolar modo i “bite” o placche occlusali, stanno conoscendo negli ultimi anni una sempre maggiore diffusione nella popolazione. Ciò nonostante, non bisogna dimenticare che i bite costituiscono un presidio medico a tutti gli effetti, il cui errato impiego può determinare anche effetti collaterali di notevole importanza e danno per il paziente. Placche occlusali con contatti dentari soltanto anteriori, ad esempio, se utilizzate per periodi di tempo prolungati possono determinare alterazioni irreversibili dell’occlusione del paziente, con conseguenti gravi problematiche estetiche e funzionali. Analogamente, bite realizzati in resina morbida possono determinare in alcuni soggetti un effetto conosciuto come “chewinggum” che, stimolando il paziente a significativi derivanti da trattamenti multipli, da un varietà di operatori sanitari e da assenza dal lavoro. Per questo motivo è necessario un intervento precoce, economico ed efficiente nel diminuire le inutili e prolungate sofferenze dei pazienti con DTM e, al contempo, nel ridurre l’enorme costo sociale di questa patologia. Studi condotti su pazienti affetti da TMD hanno evidenziato come questi disturbi influiscano sulla vita sociale, professionale ed emotiva dei pazienti stessi. Quando poi si instaura il processo di cronicizzazione dei DTM, il riferimento a clinici non specialisti e non in grado di riconoscere gli aspetti psicosociali di questi disturbi può gettare il paziente in una sorta di “porta girevole”, facendolo peregrinare da un cli- LA TERAPIA FUNZIONALE DELLE CLASSI II CON LA BITE JUMPING APPLIANCE Il testo presenta la terapia funzionale delle classi seconde con la Bite Jumping Appliance (B.J.A) tecnica messa a punto dal Prof. Franz Gunter Sander. Questa tecnica permette di ottenere risultati notevoli e stabili. 40,00 euro R. MARTINA, V. D’ANTÒ, A. GALEOTTI (ANZICHÉ 45,00 EURO) LA TOMOGRAFIA VOLUMETRICA IN ORTODONZIA L’uso della Tomografia Volumetrica oggi, si ritiene abbia superato la radiologia tradizionale. Attraverso il rendering tridimensionale, è possibile ricostruire la proiezione prospettica del cranio con risultati simili a quelli percepiti dall’occhio umano nel guardare una fotografia. 85,00 euro A. GRACCO, L. LOMBARDO, M.P. GUARNERI (ANZICHÉ 95,00 EURO) LE MINI VITI ORTODONTICHE E LORO APPLICAZIONI CLINICHE l’esperienza della scuola di Aarhus Il libro parla della necessità di ancoraggio scheletrico in ortodonzia che è sorta in risposta all’aumento del numero di pazienti adulti che richiedono un trattamento ortodontico. 63,00 euro B.MELSEN - C.VERNA - C.LUZI (ANZICHÉ 70,00 EURO) DISTALLAZIONE DEI MOLARI SUPERIORI IL FAST-BACK L’evoluzione della distallazione molare: dalle forze extraorali ai dispositivi no compliance. 49,00 euro C. LANTERI - M. BERETTA - V. LANTERI (ANZICHÉ 55,00 EURO) 4 Ricerca & Clinica Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 Ortodonzia e Parodontologia: un felice connubio web article www.dental-tribune.com G. Farronato*, G. Gualandi**, L . Isaia**, C. Maspero***, L . Esposito**** *Direttore Scuola di specializzazione in Ortognatodonzia – Preside del Corso di Laurea in Igiene dentale - Dipartimento di Scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche, Irccs Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico. Università degli Studi di Milano **Medico frequentatore Università degli Studi di Milano ***Dirigente medico di Primo livello del reparto di Ortodonzia, IRCCS Fondazione Policlinico Ca’ Granda Milano ****Direttore di struttura semplice del reparto di Ortodonzia, IRCCS Fondazione Policlinico Ca’ Granda Milano << pagina 1 sto alla malattia parodontale.9 La malattia parodontale Meccanismi di danno tissutale L’obiettivo del dental team è quello di identificare i pazienti che possono avere disordini parodontali o quelli che hanno un alto rischio di poterli sviluppare e di sottolineare l’importanza di tale rischio quando si vuole effettuare un trattamento ortodontico. Nel 1999 durante la conferenza dell’American Academy of Periodontology venne stabilita una nuova classificazione della malattia parodontale dove la diagnosi iniziale dipendeva non tanto dall’età, quanto da criteri clinici, radiologici e anamnestici del paziente. Bragger e Lang descrivono la malattia parodontale come una patologia di origine infiammatoria innescata da batteri che colpiscono il tessuto di sostegno del dente, superficiale e profondo. Nel primo caso, si ha il quadro della gengivite; quando invece l’infiammazione si estende oltre la regione gengivale interessando le zone sottostanti che compongono il tessuto di sostegno del dente (il tessuto connettivo di supporto e l’osso alveolare), si avrà il quadro della parodontite; le due caratteristiche che differenziano le parodontiti dalle gengiviti sono la perdita di tessuto connettivo e di osso.5 Studi epidemiologici dimostrano che sebbene in tutto il mondo la prevalenza dell’infiammazione gengivale sia alta, la malattia parodontale avanzata colpisce soltanto una porzione ridotta della popolazione (dal 2 all’8 % della popolazione con meno di 45 anni; il 30% della popolazione tra i 65 e i 75 anni).6 Molti ricercatori sono concordi sul fatto che il fattore eziologico più importante della malattia parodontale sia la placca batterica; sono stati evidenziati batteri specifici, in particolare è stata riscontrata un’associazione tra lo sviluppo della malattia parodontale e la presenza dell’Actinobacillus actinomycetemcomitans.7,8 Oltre alla placca batterica che è la principale causa della malattia parodontale, vi sono altri fattori di rischio che predispongono l’attacco batterico, o che comunque alterano il sistema immunitario rendendolo più debole nei confronti dei batteri, tra questi il fumo e lo stress; vi è inoltre una predisposizione ereditaria per la quale l’individuo è geneticamente predispo- Tra i principali fattori di rischio che durante il trattamento ortodontico possono determinare problemi a livello del tessuto parodontale interprossimale di supporto possiamo citare: le bande ortodontiche, la scarsa igiene orale e il movimento intrusivo dei denti; in particolare quest’ultimo può essere tale da convertire un’infezione gengivale in malattia parodontale. Per tale motivo prima di iniziare il trattamento sarebbe consigliabile un esame di screening volto a valutare la presenza di interleuchine (mediatori del processo infiammatorio) o una eventuale predisposizione genetica segnalata dalla presenza della IL-1beta. L’eziologia dei problemi parodontali non può essere semplicemente legata a reazioni immunologhe; Mattingly e altri autori 10-12 ritengono che l’utilizzo di apparecchiature fisse per un lungo periodo di tempo può contribuire all’alterazione qualitativa dei biofilm batterici subgengivali che progressivamente possono portare allo sviluppo della parodontite. Per una descrizione globale dello stato parodontale nel paziente ortodontico è necessario fare un accurato sondaggio attraverso l’analisi di sei siti per ciascun dente. Con una sonda parodontale inserita a livello del solco gengivale si applica una forza tra i 10 e i 20 gr; l’assenza di sanguinamento nonostante la profondità della tasca è un parametro che indica un buon stato di salute parodontale nel tempo, invece la presenza di sanguinamento è certamente indice di un’infezione gengivale nonché uno dei principali fattori associati alla perdita ossea. Per questo motivo tali pazienti devono essere considerati a rischio e quindi sottoposti a una più intensiva terapia parodontale effettuata periodicamente secondo un preciso e universale protocollo basato sullo scaling e root planing.13,14 Cambiamenti mucogengivali durante il trattamento ortodontico Le forze ortodontiche esercitate durante il trattamento inducono un riorientamento e un rimodellamento del tessuto parodontale; è stato ampiamente appurato che forze appropriate non determinano danno parodontale, se inadeguate possono invece avere un effetto distruttivo. Il movimento dentale in pazienti con parodonto ridotto, ma sano, genera le stesse condizioni biologiche che in un paziente con parodonto normale, tuttavia in questi pazienti bisogna prestare particolare attenzione per evitare perdita di osso e ulteriore degradazione del parodonto.15 È stato appurato che un attacco parodontale con larghezza insufficiente è un fattore predisponente la recessione gengivale. Lang e Loef 14 con i loro studi affermano che 2 mm di gengiva cheratinizzata sono sufficienti per mantenere la salute gengivale; sostengono inoltre che una deiscenza dell’osso alveolare sia un altro fattore predisponente lo sviluppo di recessione. Steiner ha suggerito che la tensione creata dalle forze ortodontiche nel tessuto marginale potrebbe essere un fattore rilevante nel causare recessione gengivale16,17; ciò significa che lo spessore del tessuto gengivale in corrispondenza del sito di applicazione della forza è un possibile indicatore di recessione. Risposta parodontale a diversi tipi di forze ortodontiche Figg. 1a-c - Trattamento ortodontico in paziente parodontale. Greembaum 18 ha studiato gli effetti provocati sul parodonto dall’espansione del mascellare giungendo alla conclusione che pazienti sottoposti a una rapida espansione mascellare hanno mostrato significativamente meno osso in corrispondenza della giunzione amelo-cementizia rispetto a pazienti trattati con lenta espansione. Siew Han Chay 19 ha dimostrato che tramite estrusione ortodontica il margine gengivale può essere spostato incisalmente di ben 9 mm. Erkan 20 ha osservato che quando gli incisivi mandibolari sono intrusi ortodonticamente il margine gengivale e la giunzione mucogengivale si muovono nella stessa direzione dei denti rispettivamente del 79 e del 62%. L’estrusione degli incisivi mandibolari produce anch’essa un movimento del margine gengivale e della giunzione mucogengivale nella medesima direzione, rispettivamente dell’80 e del 52,5%.19 Questo si traduce anche in una riduzione della profondità del solco senza una significativa riduzione della larghezza dell’attacco gengivale; inoltre non è stata osservata alcuna perdita di attacco. 20 Prevenzione delle rotture parodontali durante il trattamento ortodontico Bande ortodontiche, brackets e fili non soltanto testano l’abilità del paziente nel mantenere una buona igiene orale, ma compromettono anche la proprietà di self-cleansing delle arcate dentarie. 21 Gli attacchi ortodontici favoriscono l’accumulo di placca batterica con conseguente reazione infiammatoria dei tessuti parodontali.22 Un ruolo fondamentale è costituito dalla figura dell’igienista dentale che ha il compito di istruire e motivare il paziente all’igiene orale nonché controllarne periodicamente il mantenimento attraverso la profilassi professionale. 23 Nel paziente parodontopatico bisogna prestare particolare attenzione al posizionamento delle bande ortodontiche, le quali, soprattutto se posizionate nella regione subgengivale, possono divenire fattori ritentivi di placca e modificare la microflora sottogengivale a favore di specie batteriche responsabili di gengiviti e problemi a carico del parodonto. 24,25 Costa26 attraverso uno studio ha comparato l’efficacia dello spazzolino manuale, elettrico ed ultrasonico in pazienti sottoposti a terapia ortodontica fissa giungendo alla conclusione che gli accumuli di placca in corrispondenza della superficie buccale dei denti si sono ridotti maggiormente nei pazienti che hanno utilizzato lo spazzolino a ultrasuoni. In questi stessi pazienti e in quelli che hanno utilizzato lo spazzolino elettrico si è inoltre riscontrata una riduzione della conta di S. Mutans. >> pagina 5 Ricerca & Clinica Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 << pagina 4 Ortodonzia in aggiunta alla terapia parodontale In numerose situazioni al fine di migliorare la salute orale l’ortodonzia può servire in aggiunta al trattamento parodontale. Bollen Glans e Sallum27-29 descrivono un significativo miglioramento a livello gengivale e parodontale in seguito alla risoluzione di malocclusioni dentali quali l’affollamento e il morso profondo. studio effettuato su paziente con dilacerazione in dentizione mista. Cambi della posizione verticale In pazienti con difetti ossei verticali le procedure ortodontiche possono aiutare a migliorare tale condizione. Shoichiro38, associando il trattamento parodontale con il movimento ortodontico di estrusione dentale, ha riportato in pazienti con uno o due difetti infraossei verticali isolati miglioramenti dei difetti ossei alveolari, dell’estetica gengivale e del rapporto corona-radice. Ha inoltre dimostrato che l’intrusione ortodontica permette di migliorare la condizione parodontale; tuttavia al fine di prevenire lo spostamento apicale della placca l’eliminazione delle tasche deve avvenire prima dell’intrusione.39,40 Perdita della papilla Situazione che si presenta tipicamente a livello degli incisivi centrali, spesso causata da uno dei seguenti fattori: radici divergenti, forma anomala dei denti, distruzione del parodonto. Nel primo caso si posiziona un bracket al fine di riportare le radici in posizione ottimale; nel secondo caso si effettua una riduzione dello smalto e si chiude lo spazio; nel terzo caso si fa invece un recounturing del punto di contatto e si chiude poi lo spazio attraverso il posizionamento di brackets. 41 Recessioni 5 stente infezione o determinate da una recessione alla base. Nei pazienti da trattare ortodonticamente bisogna stare attenti al biotipo parodontale che secondo la classificazione di Derouck si divide in tre tipologie: spesso, sottile, misto. 42-44 Invaginazione gengivale Si verifica nel 35% dei casi estrattivi durante il movimento di chiusura dello spazio. >> pagina 6 Possono essere legate a una preesi- Migrazione patologica dei denti La migrazione patologica dei denti è uno dei più evidenti segni di parodontite che colpisce l’estetica dento-facciale; questo fenomeno è più frequente a livello del settore frontale a causa della mancanza di stabilità occlusale e di contatti sagittali con i denti antagonisti.30 In tali casi il raggiungimento di un risultato esteticamente accettabile può richiedere vari movimenti ortodontici quali l’intrusione, la rotazione e l’intrusione dei denti; ciò può anche controllare la rottura del parodonto e determinare il ripristino di una adeguata funzione orale.31 Tulloch32 è del parere che in un paziente affetto da parodontite sia preferibile una terapia ortodontica fissa, in quanto questa consente un più semplice splintaggio dei denti e permette di ottenere un ancoraggio stabile; sottolinea inoltre l’importanza di ridurre l’intensità della forza al fine di ridurre lo stress a carico delle fibre del legamento parodontale. Lijian33 ha individuato le varie precauzioni da prendere quando si vuole ottenere il movimento di denti in parodonto con altezza ridotta; esse includono un ancoraggio stabile e il mantenimento di una salute parodontale a lungo termine. Deepa34 ha riportato l’uso di soft aligners nel riposizionamento di denti parodontali; le forze leggere e intermittenti generate da tali apparecchi consentono la rigenerazione tissutale durante il movimento dei denti. La compliance del paziente e la motivazione a una adeguata igiene orale domiciliare aiuterà a determinare il momento migliore per iniziare un trattamento ortodontico aggiuntivo; quest’ultimo potrà essere effettuato sei mesi dopo la fine del trattamento parodontale attivo, se vi sarà sufficiente prova della completa risoluzione della infiammazione.32 Sanders35 ha raccomandato un protocollo completo di tre fasi da seguire rispettivamente prima, durante e dopo la terapia ortodontica aggiuntiva. L’UNICA LINEA COMPLETA CON SOLUZIONI SPECIFICHE PER I PORTATORI DI APPARECCHI ORTODONTICI Migrazione traumatica dei denti Maspero e collaboratori36 in uno studio condotto su un paziente con dilacerazione dell’incisivo superiore dovuto a un trauma infantile sostengono sia importante fare una buona valutazione parodontale sia nel pre sia nel post chirugico. Anche Farronato37 sottolinea la necessità di un’adeguata istruzione e motivazione all’igiene orale in uno PERCHÉ I PAZIENTI ORTODONTICI MERITANO CURA E ATTENZIONI SPECIALI SunStar Italiana S.r.l www. sunstargum.com Pagina ORTHO 201x297.indd 1 27/09/2012 14:01:30 6 Ricerca & Clinica << pagina 5 Parodontologia in aggiunta al trattamento ortodontico In molte occasioni, un risultato stabile ed esteticamente accettabile non può essere ottenuto semplicemente con l’ortodonzia, ma richiede procedure parodontali aggiuntive. In presenza di un frenulo labiale ipertrofico, considerato come fattore responsabile di un diastema interincisivo, è raccomandata la frenulectomia; tuttavia vi sono discussioni inerenti i tempi di intervento parodontale. Secondo Vanarsdall 45 la rimozione chirurgica di un frenulo labiale mascellare deve essere effettuata al termine del trattamento ortodontico a meno che non impedisca la chiusura dello spazio o sia esso doloroso e traumatizzato. L’eruzione forzata di un dente vestibolarmente o palatalmente è oggi una comune procedura ortodontica; in tale situazione l’esposizione accurata del dente al fine di preservare il tessuto cheratinizzato, importante per impedire la perdita di attacco, richiede la competenza di un parodontologo. Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 Il mantenimento di un dente ruotato ortodonticamente è un problema che da sempre ha afflitto l’ortodontista; la fibrotomia circonferenziale sopracrestale è una procedura frequentemente utilizzata per migliorare la stabilità post trattamento. 46 Edwards47 nel suo studio prospettico a lungo termine ha compreso che la fibrotomia ha successo al fine di prevenire recidive maggiormente nell’arcata mascellare; inoltre, secondo tale autore, la procedura non influenza negativamente il parodonto. Durante il corso del trattamento ortodontico possono essere necessari interventi chirurgici mucogengivali al fine di mantenere una sufficiente larghezza dell’attacco gengivale. 48 Procedure di allungamento di corona clinica possono facilitare il posizionamento di attacchi ortodontici su denti con ridotta corona clinica; possono inoltre essere usate per migliorare il sorriso. 49 Tra le altre procedure che permettono di facilitare il raggiungimento degli obiettivi del trattamento ortodontico citiamo poi gli aumenti di cresta alveolare e l’utilizzo di impianti dentali.50 Nel- la popolazione adulta vi è una sempre crescente preoccupazione per l’estetica dento-facciale, tanto che la principale motivazione per cui il paziente desidera un trattamento ortodontico è proprio l’estetica. La migrazione patologica di denti frontali è una comune causa di preoccupazione estetica tra gli adulti; la disarmonia nella posizione dei denti può essere causata da diversi fattori eziologici che includono: la perdita di attacco parodontale, la pressione determinata da tessuti infiammati, fattori occlusali, abitudini orali quali la morsicatio e il bruxismo, la perdita di denti senza loro sostituzione e i fattori iatrogeni. Secondo la letteratura, tra i vari fattori la distruzione delle strutture dentali di supporto è quello più importante. Le problematiche parodontali e le loro conseguenze spesso portano a problemi estetici e funzionali in quanto possono, in stadio avanzato, determinare severa perdita di attacco, ridotto supporto osseo alveolare, mobilità dentale e recessione gengivale. Il trattamento ortodontico deve essere iniziato soltanto dopo che la malattia parodontale è sotto controllo. No Pre-Registration Fee The Largest Dental Meeting/ Exhibition/Congress in the United States MARK YOUR CALENDAR Scientic Meeting: Friday - Wednesday, November 23 - 28 Exhibit Dates: Sunday - Wednesday, November 25 - 28 A A N C Never a pre-registration fee at the Greater New York Dental Meeting M H 600 EXHB Jacob K. Javits Convention Center 11th Ave. between 34-39th Streets (Manhattan) Q New York Marriott Marquis otel LV D A - N T L D TH � S AV M TH 350 S P Seminars, ands-on Workshops, Essays & Scientic Poster Sessions as well as Specialty and Auxiliary Programs E P V S P H E F E N Y C B H V H ! WWW.GNYDM.COM Sponsored by the New York County Dental Society and the Second District Dental Society FOR MORE INFORMATION: Greater New York Dental Meeting® 570 Seventh Avenue - Suite 800 New York, NY 10018 USA Tel: (212) 398-6922 / Fax: (212) 398-6934 E-mail: [email protected] Fig. 2 - Recessione gengivale a livello del 31. Lt. Col. Panwar M. e collaboratori51 nel 1910 hanno presentato un case report sulla migrazione patologica dei denti anteriori attraverso il trattamento combinato parodontale-ortodontico. Il trattamento ortodontico è iniziato con tecnica pre-adjusted edgewise usando forze molto leggere che hanno determinato un’ottima risposta biologica. Prima che ci fosse un trauma dei denti anteriori inferiori un bite plane anteriore ha permesso l’eruzione posteriore dei denti provocando l’apertura del morso. La salute parodontale è migliorata nel momento in cui il trauma è stato risolto. Approccio interdisciplinare per migliorare l’estetica del sorriso Il gummy smile può essere il risultato di un eccesso verticale della maxilla o di una ritardata migrazione apicale della gengiva; nel primo caso la chirurgia ortognatica dovrebbe essere il piano di trattamento elettivo, mentre nel secondo la gengivectomia può essere considerata un’opzione di trattamento. 49 Nei pazienti sottoposti a trattamento ortodontico la mancanza della papilla interdentale può rappresentare un problema estetico; una parodontologia può risolvere il problema utilizzando una procedura di creazione della papilla come descritto da Zetu. Similmente, Crown combina l’allungamento di corona clinica con l’estrusione ortodontica e il livellamento del bordo incisale che può contribuire a correggere la discrepanza a livello del margine gengivale. Materiali ortodontici biocompatibili Gli apparecchi ortodontici forniscono un buon ambiente per la proliferazione di microbi orali che causano malattie quali carie e parodontiti; è dunque compito del clinico trovare altri materiali biocompatibili che riducano le possibilità di colonizzazione microbica. Chun e collaboratori52, per prevenire lo sviluppo della placca e del deposito di batteri patogeni quali S. mutans e P. Gengivalis durante il trattamento ortodontico, hanno suggerito modificazioni della superficie dei fili ortodontici con TiO fotocatalitico. Negli ultimi tempi, per la cementazione delle bande, sono stati utilizzati cementi vetroionomerici, materiali che determinano un continuo rilascio di fluoro; quest’ultimo ha un effetto antibatterico limitato però a un numero ristretto di batteri. Recenti studi hanno dimostrato che l’aggiunta di clorexidina a resine composite e cementi Fig. 2 - Recessione gengivale a livello del 31. Fig. 3 - Gummy smile. vetroionomerici utilizzati per la cementazione migliora l’effetto antibatterico. Ortodonzia osteogenetica e implicazioni parodontali Nel tentativo di ridurre la durata del trattamento si sono diffuse procedure accelerate come l’ortodontia osteogenetica. Kim e collaboratori53 hanno riportato un rapido movimento dentale quando dispositivi temporanei di ancoraggio sono stati utilizzati in combinazione con l’ortodonzia osteogenetica; questa procedura tuttavia comporta decorticazione e ulteriore deposito di materiale da innesto. Per questa ragione, quando è applicata, tale tecnica è necessario un continuo monitoraggio parodontale. Protocollo per il trattamento interdisciplinare Prima di iniziare un trattamento ortodontico ogni membro del team dentale deve essere certo che il paziente pratichi una buona igiene orale e che non abbia una malattia parodontale attiva.54 Se il paziente soffre di malattia parodontale il trattamento ortodontico deve essere posticipato e il paziente deve essere sottoposto a un’adeguata terapia volta a risolvere la problematica che comprende il debridement parodontale e, se necessario, la chirurgia parodontale seguita da un periodo di osservazione55 che può variare dai 2 ai 4 mesi. Se al termine di tale periodo il paziente ha mantenuto una buona igiene orale e non ci sono siti con un significativo sanguinamento, allora l’ortodontista può iniziare la terapia; se invece ci sono ancora siti che sanguinano in maniera importante, bisogna seguire un ulteriore periodo di osservazione. Conclusioni L’educazione del paziente, la motivazione, una maggiore igiene orale, e regolari cure di mantenimento parodontale sono essenziali sia durante sia dopo il trattamento ortodontico. Certe procedure parodontali aggiuntive possono aiutare l’ortodontista ad ottenere risultati più stabili ed esteticamente accettabili. La stretta collaborazione tra parodontologo e ortodontista permette di ottenere risultati eccellenti con stabilità a lungo termine. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. Case Report Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 Il trattamento interdisciplinare ortodontico-protesico 7 web article www.dental-tribune.com Cesare Luzi, Specialista in Or tognatodonzia Aarhus University, libero professionista in Roma L’intervento inter-disciplinare combinato ortodontico-protesico può talvolta essere la miglior soluzione per risolvere una problematica estetica. Tuttavia, in alcuni casi, non si tratta solamente di un’alternativa ma di una sinergia strettamente necessaria per ottenere il miglior risultato possibile. Esistono casi in cui il trattamento protesico è tanto necessario quanto difficile da realizzare senza un preliminare trattamento ortodontico, e per ottenere un buon risultato estetico non sarebbe possibile intervenire con la sola ortodonzia o la sola protesi. Un esempio di sinergia tra ortodonzia e protesi è riportato di seguito. La paziente, di 35 anni, desiderava un miglioramento estetico del sorriso. Aveva già avuto un trattamento ortodontico fisso in adolescenza, con recidiva a seguire, e presentava affollamenti su entrambe le arcate, più severo in arcata inferiore. >> pagina 8 Tueor Servizi srl &info ordini Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Tel.: 011 0463350 • Fax: 011 0463304 • www.tueorservizi.it ..:: DVD ::.. TECNICHE DI ESTRAZIONE DENTARIA - VOL. 1 Una guida completa alle indicazioni dall’estrazione dentaria, alla valutazione del singolo caso clinico, alla scelta della tecnica più idonea e alla gestione delle eventuali complicanze. Le diverse tecniche di estrazione sono illustrate con filmati di casi clinici. Indice • Presentazione dell’opera • Introduzione • Indicazioni e controindicazioni all’estrazione dentaria • Strumentario • Valutazione della difficoltà di estrazione • Tecniche di estrazione dentaria • Tecniche di sutura ed emostasi - Casi clinici • Tecniche di estrazione dentaria con gli ultrasuoni - Caso clinico • Protocolli di estrazione nei pazienti in terapia con bifosfonati - Caso clinico • Complicanze intraoperatorie e postoperatorie • Guarigione dell’alveolo postestrattivo M. MOZZATI, L. BIANCHI, G. GALLESIO, L. MELA 90,00 euro + IVA Figg. 1-10 – Foto extra-orali e inta-orali, ortopanoramica e teleradiografia ad inizio trattamento. 8 Case Report Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 Figg. 11-13 – Foto intra-orali durante la fase di rifinitura. << pagina 7 Era presente una microdonzia degli incisivi laterali superiori ed un parodonto con biotipo sottile, il tutto in un contesto di prima clas- se scheletrica e dentale (Figg. 1-10). Dopo il primo colloquio con il protesista, le è stato consigliato un ri-trattamento ortodontico al fine di eliminare gli affollamenti e predisporre i giusti spazi in arcata su- periore per la successiva riabilitazione degli elementi microdontici. Valutato il grado di affollamento, la lieve incompetenza labiale, il biotipo parodontale e la recidiva in seguito al precedente trattamento, si è pianificato un trattamento con estrazioni. A seguire l’estrazione dei quattro primi premolari e il montaggio dell’apparecchiatura multi-brackets (slot .022”), è iniziata la fase di allineamento e livellamento in arcata superiore con una sequenza di 3 archi super-elastici termo-attivi (.014”, .016x.022”, .019x.025”). In arcata inferiore, vista la sottigliezza dei tessuti parodontali, si è deciso di eseguire la retrazione dei canini negli spazi estrattivi prima del bondaggio degli attacchi sugli incisivi. Pertanto, mediante l’utilizzo di anse tipiche della tecnica segmentata in beta-titanio .017x.025” sono stati retratti i canini inferiori e solo dopo aver ottenuto lo spazio in arcata per l’allineamento degli incisivi inferiori si è passati ad una sequenza di allineamento e livellamento analoga a quella dell’arcata superiore. Gli spazi in arcata superiore sono stati chiusi con meccaniche di scorrimento su archi in acciaio di dimensione .018x.025” e, conclusa la fase di lavoro, è iniziata la fase di rifinitura, monitorata costantemente insieme al protesista per ottimizzare gli spazi superiori in chiave pre-protesica (Figg. 11-13). Il caso è stato completato dopo 18 mesi di terapia attiva e sono state consegnate contenzioni immediate in attesa della finalizzazione protesica. Per la progettazione della riabilitazione protesica sono stati scelti per l’arcata superiore restauri indiretti, veneers additive in ceramica integrale, su entrambi gli incisivi laterali e sul centrale destro che presentava una frattura già ad inizio trattamento. Il risultato finale (Figg. 14-24) conferma l’importanza della stretta collaborazione tra ortodontista e protesista, dalla pianificazione iniziale del trattamento fino alle ultime fasi di rifinitura ortodontica e riabilitazione finale. L’ortodontista ha un ruolo chiave in quanto può e deve permettere al protesista di ottenere il massimo del risultato estetico. Riabiltazione protesica eseguita dal dott. Arturo Imbelloni e dall’odt. Roberto Iafrate Figg. 14-24 – Foto extra-orali e inta-orali, ortopanoramica e teleradiografia a fine trattamento ortodontico e dopo i restauri protesici. Pratica & Clinica Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 9 Espansione rapida del palato: terapia del deficit trasversale scheletrico del mascellare superiore P. Pereira*, E. Pasciuti**, G. Farronato*** *Studentessa Clopd - Reparto di Ortognatodonzia - Dipartimento di Scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche, Irccs Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico. Università degli Studi di Milano. **Professore a contratto Scuola di specializzazione in Ortognatodonzia - Dipartimento di Scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche, Irccs Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico. Università degli Studi di Milano. ***Direttore Scuola di specializzazione in Ortognatodonzia – Presidente del Corso di Laurea in Igiene dentale - Dipartimento di Scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche, Irccs Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico. Università degli Studi di Milano. L’espansione rapida del mascellare superiore ha guadagnato un ruolo di primo piano nell’Ortodonzia moderna quale metodo sicuro, predicibile ed efficace per correggere i deficit mascellari sul piano trasversale in un’ampia gamma di condizioni cliniche. Rappresenta una tappa fondamentale nell’approccio terapeutico, preventivo e intercettivo alle problematiche occlusali e scheletriche nel paziente in fase dinamica di crescita. Nell’eziologia del deficit trasverso del mascellare superiore, il fattore ereditario ha un ruolo di primaria importanza. A questo vanno aggiunti fattori estrinseci, quali abitudini viziate, respirazione orale, deglutizione atipica, deviazioni del setto. L’insieme di questi fattori determina l’instaurarsi di una disgnazia che si manifesta clinicamente con una riduzione del diametro trasversale del mascellare superiore associata ad un cross-bite mono o bilaterale (Figg. 1a-d). In queste condizioni cliniche l’approccio terapeutico di elezione, che ha come obiettivo primario il ripristino dei corretti diametri trasversali del mascellare superiore, è l’espansione rapida palatale. Diversi tipi di espansore sono stati proposti in letteratura: i modelli più recenti incorporano viti di espansione di ridotte dimensioni, con un design confortevole e di facile igiene. La riduzione delle dimensioni delle viti di ultima generazione, oltre a migliorare il confort per il paziente, permette un posizionamento più alto del dispositivo all’interno della volta palatale (Figg. 2a, b). Oltre a dare minori disagi, un posizionamento più alto della vita garantisce che la forza generata dall’espansione sia più vicina al centro di resistenza dei molari superiori: ciò determina un maggior controllo degli effetti dentali indesiderati di vestibolo-inclinazione delle corone dei molari sulle quali il dispositivo è ancorato. Figg. 1a-d - Visione intraorale laterale destra, frontale, laterale sinistra e palatale di paziente con ipoplasia trasversa del mascellare superiore. Principi biologici Figg. 2a, b - Espansore rapido del palato: immagine occlusale. Cenni di Anatomia L’osso mascellare (Figg. 3a, b) è un osso dello splancnocranio pari e simmetrico. É costituito da un corpo centrale, scavato dal seno mascellare, e da quattro processi: frontale, zigomatico, palatino e alveolare. Il processo palatino termina posteriormente con un margine rugoso e irregolare al quale si unisce la lamina orizzontale dell’osso pala- a livello delle suture maxillo-premaxillare e maxillo-palatina e apposizionale, in corrispondenza delle regioni incisivo-canina e del tuber maxillare. L’accrescimento verticale è suturale a livello delle suture maxillo-frontale e maxillo-malare, ed è influenzato dai processi di crescita e di rimaneggiamento osseo correlati con l’eruzione dentaria e con l’ampliamento della regione naso palatina. La sutura palatale mediana corrisponde all’affrontarsi dei due processi palatini dei mascellari. Cresce di 1mm per anno fino ai 5 anni di età; dopo tale periodo la crescita corrisponde a 0,25 mm per anno fino alla fine della pubertà. Successivamente la crescita residua è di 1,5 mm. Dopo i 10 anni iniziano già a vedersi le prime digitazioni ossee. La sutura palatale mediana permane allo stadio di sinfibrosi mediamente fino all’età di 12-14 anni nei soggetti femminili e 14-16 anni nei soggetti maschili, per poi incominciare lentamente a ossificarsi, completando tale processo attorno al 25° anno di età. Su quest’ultimo dato si basa la possibilità di espandere il palato anche in giovani adulti. Figg. 3a, 3b - Osso mascellare di destra: faccia laterale e mediale. tino, in corrispondenza della sutura palatina trasversa, completando lo scheletro del palato duro (Fig. 4a), tetto della cavità orale. La crescita del mascellare superiore si realizza nei tre piani dello spazio in modo differenziato mediante traslazione sagittale, allungamento verticale ed espansione sul piano trasversale. L’accrescimento del ma- scellare in larghezza è suturale a livello mediano e apposizionale sulla superficie esterna e a livello del seno mascellare. L’accrescimento sagittale è suturale Il principio biologico dell’espansione rapida del palato va obiettivato nella permanenza, a livello della sutura palatale, dello stadio di sinfibrosi fino all’età adulta e nell’azione di trazione esercitata sulle fibre suturali in seguito all’applicazione di forze ortopediche. In Ortognatodonzia, l’impiego di forze intense porta a una condizione, detta “ialinizzazione del parodonto”, in grado di bloccare per un certo periodo di tempo qualsiasi movimento dentale e consentire così di ottenere una separazione a livello suturale. Questo fenomeno di ialinizzazione si verifica in seguito alla compressione dei vasi a livello del parodonto. In conseguenza di tale forza, a livello osseo si presentano tre reazioni. Si tratta di reazioni bioelastiche, bioplastiche e biodistruttive che prevalgono alternativamente a seconda dell’intensità della forza applicata. Nel caso dell’espansione rapida del palato, essendoci in gioco forze pesanti, si verifica dapprima un piccolo movimento dentario, che viene poi arrestato dalla formazione di uno strato di ialinizzazione. >> pagina 10 10 Pratica & Clinica Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 << pagina 9 Se la sutura palatina mediana e quelle circummascellari si trovano in uno stato di sinfibrosi, la forza applicata va a esercitarsi in queste zone, allargando le suture e riempiendo di tessuto connettivale fibroso disorganizzato lo spazio generatosi. Tale tessuto andrà in seguito incontro ad ossificazione per induzione dell’osteogenesi. L’osteogenesi che si genera nel contesto dell'espansione mascellare a seguito della trazione effettuata dalle forze ortopediche è considerata un processo biologico che si estrinseca con un potenziale di crescita, anche se avviene al di fuori della crescita stessa. Espansione rapida palatale L’espansione palatale rapida (Rapid Palatal Expansion, RPE) si estrinseca con un movimento di rotazione a semicerchio del mascellare superiore con apertura verso l’avanti, associato a un avanzamento del punto A e a un abbassamento della mascellare sul piano verticale. Ciò determina indirettamente una post-rotazione mandibolare che si manifesta clinicamente con una riduzione dell’overbite: questi ultimi sono però effetti transitori, correlati alla fase attiva dell’espansione. I processi palatini si separano creando un’apertura piramidale con base a livello dell’incisivo e apice a livello della base nasale (Fig. 5a). Dal punto di vista dentale la disgiunzione del palato determina una vestibolo-inclinazione degli elementi diatorici (premolari e molari) e la comparsa di un diastema interincisivo, che si richiude in un arco di tempo relativamente breve (circa 60 giorni) (Figg. 6a-c; Figg. 7ac), a seguito della mesializzazione verso la linea mediana degli incisivi, sottoposti a trazione delle fibre transettali. Gli effetti scheletrici e dentali dell’espansione palatale sono variabili e dipendono dall’età, dal sesso e della maturazione scheletrica del paziente, e dall’entità dell’apertura della vite. Fig. 4a - Palato duro. volta rimosso l’espansore, si può andare incontro ad una piccola recidiva dento-scheletrica. Durante la fase attiva dell’espansione può rendersi necessaria l’assunzione di antidolorifici al bisogno: studi preliminari evidenziano che il 30-40% dei pazienti assumano farmaci analgesici per i primi giorni di attivazione. Una volta effettuata l’espansione è fondamentale tenere in situ l’apparecchiatura per almeno 6 mesi, in modo da mantenere l’espansione scheletrica ottenuta mentre si verifica la neoapposizione fibro-ossea a livello suturale che garantisce una stabilità del risultato. Dopo una prima espansione è possibile, laddove necessario, effettuarne una seconda. Indicazioni cliniche Sono diversi i quadri disgnatici che, essendo caratterizzati da un deficit trasversale del mascellare superio- re, possono trarre beneficio da un trattamento intercettivo d’espansione ortopedica. In particolare, è indicata una terapia intercettiva di espansione in caso di: - cross-bite monolaterale o bilaterale; - discrepanza dento-basale dell’arcata superiore; - malocclusioni di II classe in cui l’espansione trasversale dell’arcata superiore permette un riposizionamento anteriore mandibolare; - malocclusioni di III classe, sostenute da iposviluppo del mascellare superiore, in cui l’espansione rapida del palato è associata alla protrazione ortopedica del mascellare mediante maschera facciale. Inoltre, beneficiano di un trattamento intercettivo di espansione del palato tutti quei pazienti che manifestano respirazione orale. Fig. 5a - Radiografia occlusale al termine dell’espansione rapida del palato. Infatti l’espansione rapida palatale non agisce solo a livello ortopedico, incrementando i diametri trasversali dell’arcata superiore, ma ha delle ripercussioni anche sulla funzione respiratoria, attraverso la diminuzione delle resistenze delle vie aeree nasali e il ripristino di un pattern fisiologico di respirazione nasale. Il risultante miglioramento della funzione respiratoria influisce favorevolmente la successiva crescita del complesso cranio-facciale. Come già descritto precedentemente, l’effetto dell’espansione consiste in un movimento in basso e in avanti del complesso naso-mascellare da cui deriva un aumento del canale nasale in tutte le sue direzioni. Si calcola che l’apertura piriforme aumenti di circa 2-3 mm e anche che il setto si modifichi, aumentando di lunghezza nel suo terzo inferiore e migliorando le eventuali deviazioni. Conclusioni L’ipoplasia trasversale del mascellare superiore rappresenta una delle disgnazie più frequenti che possono interferire con il normale e armonico sviluppo del complesso maxillofacciale. Una diagnosi precoce e un trattamento intercettivo adeguato permette di non deviare la parabola evolutiva del soggetto dalla norma biologica. >> pagina 11 Metodica di espansione L’espansione rapida si ottiene con l’applicazione del disgiuntore palatale (Figg. 8a-e), che nella sua forma classica, è costituito da una vite centrale a doppia guida, fornita di 4 braccia, a cui vengono saldate le bande che sono da cementare sui denti pilastro da sostegno dell’apparecchio. I denti utilizzati nell’articolato di permuta sono, di norma, i primi molari permanenti o i secondi molari decidui. L’espansore è attivato seguendo diversi protocolli d’impiego a seconda che si scelga di eseguire un’espansione rapida, semirapida o lenta. Per quanto riguarda l’espansione rapida si istruiscono il paziente e i genitori ad effettuare due attivazioni al giorno, per un periodo che va dai 7 ai 14 giorni in base alle necessità cliniche. Il limite dell’espansione è dato dal rapporto tra le cuspidi palatali dei primi molari superiori e le cuspidi vestibolari dei primi molari inferiori. Si consiglia di effettuare sempre un’ipercorrezione in quanto, una Figg. 6a-c - Visione intraorale: apertura e chiusura del diastema interincisivo in seguito a espansione rapida del palato. Figg. 7a-c - Visione intraorale: apertura e chiusura del diastema interincisivo in seguito a espansione rapida del palato. Pratica & Clinica 11 Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 < pagina 10 Se il paziente si presenta in giovane età, la correzione dei diametri trasversali del mascellare superiore può essere effettuata tramite disgiunzione palatale ortopedica, ottenendo dei risultati ottimali da un punto di vista estetico, funzionale e in termini di stabilità. In questo modo è possibile consentire successivamente la normale crescita delle base ossee nei tre piani dello spazio. Ovviamente l’approccio terapeutico per la risoluzione del deficit trasversale del mascellare superiore deve tenere conto dei vari momenti eziologici, dell’entità della discrepanza tra mascellare superiore e mandibola e dei diametri trasversi delle strutture dentoscheletriche. L’introduzione sul mercato di dispositivi per espansione rapida con morfologia strategica, che incorporano viti di ridotte dimensioni, confortevoli per il paziente e di facile igiene, aumenta ulteriormente le potenzialità di questo trattamento intercettivo. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. CAMPAGNA ABBONAMENTI Figg. 8a-e - Visione intraorale frontale e palatale prima (a, b) e dopo (c, d) espansione rapida del palato. Radiografia occlusale (e) al termine dell’espansione. report del 105° Congresso eos 2012 Dental Tribune arrichisce la scelta per l’informazione a Santiago de Compostela Dal 18 al 23 giugno si è svolto nella cornice di Santiago de Compostela il 105° Congresso della Società Europea di Ortodonzia (Eos) con partecipanti così numerosi (oltre 2.500) da “spiazzare” gli organizzatori. Nella Facoltà di Storia dell’Università di Santiago, il 18, si è svolto l’incontro per gli studenti postgraduate con il IX Meeting dell’Epsos dedicato all’ancoraggio scheletrico. Oltre 150 i giovani e due scuole di specializzazione italiane (Napoli Federico II e Napoli Sun) partecipanti. Sempre il 18, primo giorno degli esami Ebo e i Consigli dell’Eos e dell’Efosa. Martedì 19, svolgimento dei corsi precongressuali (Martin-Cocconi), post-graduate course e vari meeting delle associazioni . Tutti dedicati i 3 giorni successivi alle sessioni scientifiche: il mercoledì, lavori di ricerca del Wjb Houston Award, vinto da Vincenzo D’Antò (Università Federico II); i temi della chirurgia ortognatica (Evans, Guerrero, Hunt, Garcia) e dell’accelerazione del movimento ortodontico (Spena). La “president reception” della sera si è svolta nella famosa piazza Obraidoro della Cattedrale, dove è situato l’Hostal Reyes Catolicos, già ostello per i pellegrini a fine cammino verso la tomba di San Giacomo. Il giovedì è stato dedicato all’ancoraggio scheletrico (Kyung, Bumann, Bister) e alla diagnosi 3D (Hernandez, Kusnoto). Nella maestosa Cattedrale, meta di pellegrinaggi da oltre un millennio, la messa per i congressisti con l’enorme botafumeiro (incensario) di 53 Kg, strumento igienico prima che religioso, per coprire l’acre odore dei pellegrini giunti a Santiago a piedi dopo mesi. Il venerdì ha visto diversi temi congressuali intrecciarsi e tra questi i DTM (Michelotti). La chiusura ha coinciso con l’Assemblea dei soci e la proclamazione dei vincitori degli Awards, con la cena di gala, il corso post-congresso del sabato (Carriere-Nanda) e l’immancabile Silver Mill Competition. Appuntamento a Reykjavík dal 26 al 29 giugno 2013. Cesare<Luzi www.dental-tribune.com dental pack Anno IV n. 1 Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition Anno VII, n. 4 - Aprile 2011 Il ruolo dell’IgIenIsta In ortodonzIa Gli igienisti dentali rivestono un ruolo molto importante nell’identificazione dei pazienti che hanno bisogno di un trattamento ortodontico, motivandoli ed educandoli. > pagina 21 Cari Colleghi, Cari Amici, la Società Italiana di Scienze dell’Igiene orale, nata 5 anni fa, è arrivata al suo 3° Congresso. Quest’anno l’evento è da definirsi “internazionale” grazie alla presenza di relatori provenienti dall’Europa e dal Mondo. Relatori impegnati nella Ricerca e Sviluppo che utili ai professionisti nella pratica clinica di metodologie e tecniquotidiana: per migliorare ed ottimizzare le prestazioni offerte al paziente. Il Convegno, infatti, si propone di approfondire gli aspetti operativi scientifici e culturali poiché gli obiettivi della Sisio sono quelli di accelerare lo sviluppo delle ricerche sull’Igiene orale, creare un’infrastruttura di ricerca al servizio della solida base scientifica alla pratica clinicaprofessione e costruire una Tutto questo trova riscontro anche in dell’Igiene dentale. in Europa e nel Mondo. Il nostro sloganrealtà associative emergenti è: “Imparare a fare ‘Scienze dell’igiene orale’ ed esserne protagonisti indiscussi”. Vi aspetto numerosi, nella splendida tenuta di San Rossore nel cuore di Pisa: un’occasione per scambiare idee e opinioni all’ombra della Torre più famosa del mondo. Annamaria Genovesi, Presidente Sisio la proMozIone della salute gloBale Uno dei compiti dell’igienista dentale è rilevare la presenza e agire sul cambiamento di quei fattori modificabili che possono influenzare lo sviluppo delle patologie parodontali. > pagina 24 Anno IV n. 1 Allegato n. 1 di Dental Tribune Aprile 2011 l’eVoluzIone storICa dello spazzolIno da dentI Lo spazzolino è uno strumento essenziale per la cura dei denti e uno tra i più antichi utilizzati dall’uomo. Ripercorriamo insieme una breve cronostoria della sua nascita ed evoluzione. > pagina 28 L’evento internazionale Sisio per una Scienza dell’Igiene orale Italian Edition Anno VII, n. 4 - Aprile 2011 Il ruolo dell’IgIenIsta In ortodonzIa Gli igienisti dentali rivestono un ruolo molto importante nell’identificazione dei pazienti che hanno bisogno di un trattamento ortodontico, motivandoli ed educandoli. > pagina 21 la proMozIone della salute gloBale Uno dei compiti dell’igienista dentale è rilevare la presenza e agire sul cambiamento di quei fattori modificabili che possono influenzare lo sviluppo delle patologie parodontali. > pagina 24 Cari Colleghi, Cari Amici, la Società Italiana di Scienze dell’Igiene orale, nata 5 anni fa, è arrivata al suo 3° Congresso. Quest’anno l’evento è da definirsi “internazionale” grazie alla presenza di relatori provenienti dall’Europa e dal Mondo. Relatori impegnati nella Ricerca e Sviluppo che utili ai professionisti nella pratica clinica di metodologie e tecniquotidiana: per migliorare ed ottimizzare le prestazioni offerte al paziente. Il Convegno, infatti, si propone di approfondire gli aspetti operativi scientifici e culturali poiché gli obiettivi della Sisio sono quelli di accelerare lo sviluppo delle ricerche sull’Igiene orale, creare un’infrastruttura di ricerca al servizio della solida base scientifica alla pratica clinicaprofessione e costruire una Tutto questo trova riscontro anche in dell’Igiene dentale. in Europa e nel Mondo. Il nostro sloganrealtà associative emergenti è: “Imparare a fare ‘Scienze dell’igiene orale’ ed esserne protagonisti indiscussi”. Vi aspetto numerosi, nella splendida tenuta di San Rossore nel cuore di Pisa: un’occasione per scambiare idee e opinioni all’ombra della Torre più famosa del mondo. Annamaria Genovesi, Presidente Sisio dental ecm pack Anno IV n. 1 Allegato n. 1 di Dental Tribune Aprile 2011 Gli igienisti dentali rivestono un ruolo molto importante nell’identificazione dei pazienti che hanno bisogno di un trattamento ortodontico, motivandoli ed educandoli. > pagina 21 Cari Colleghi, Cari Amici, la Società Italiana di Scienze dell’Igiene orale, nata 5 anni fa, è arrivata al suo 3° Congresso. Quest’anno l’evento è da definirsi “internazionale” grazie alla presenza di relatori provenienti dall’Europa e dal Mondo. Relatori impegnati nella Ricerca e Sviluppo che utili ai professionisti nella pratica clinica di metodologie e tecniquotidiana: per migliorare ed ottimizzare le prestazioni offerte al paziente. Il Convegno, infatti, si propone di approfondire gli aspetti operativi scientifici e culturali poiché gli obiettivi della Sisio sono quelli di accelerare lo sviluppo delle ricerche sull’Igiene orale, creare un’infrastruttura di ricerca al servizio della solida base scientifica alla pratica clinicaprofessione e costruire una Tutto questo trova riscontro anche in dell’Igiene dentale. in Europa e nel Mondo. Il nostro sloganrealtà associative emergenti è: “Imparare a fare ‘Scienze dell’igiene orale’ ed esserne protagonisti indiscussi”. Vi aspetto numerosi, nella splendida tenuta di San Rossore nel cuore di Pisa: un’occasione per scambiare idee e opinioni all’ombra della Torre più famosa del mondo. Annamaria Genovesi, Presidente Sisio Controllo del biofi lm batterico I paradigmi da sconfessare Controllo del biofi lm batterico I paradigmi da sconfessare Gianna Maria Nardi Gianna Maria Nardi Gianna Maria Nardi HT pagina 22 L’informazione globale in una veste interattiva e aggiornata. 50,00 euro Una svolta decisiva nella scienza della cura orale è stata di sviluppo di placca sopragenl’evidenza scientifica ad opera givale con la formazione della di Loe e coll. negli Anni ’60, pellicola e colonizzazione batche riconobbe la placca come terica con crescita di colonie causa primaria di carie, gengi- batteriche, fino ad arrivare a della placca. vite e parodontite, confermata maturazione Lo spazzolamento “efficace” poi negli Anni ’70 da Theilade permette di tenere sotto cone coll., che produssero l’ipotesi trollo la salute del cavo orale specifica della placca. Ad oggi, questo è l’unico stu- ed evitare carie, gengivite e in parodontite. dio che ha visto tutti i ricerca- progressione I dati prodotti dalla Sidp tori concordi. Negli Anni ’80 e ’90, la let- Progetto Terapia 2003 danno teratura scientifica definisce la prevalenza del 60% degli la comunità strutturata di adulti sofferenti di vari stacellule batteriche racchiuse di di malattia parodontale, in una matrice polimerica per un 10-14% forme gravi o autoprodotta e aderente ad avanzate con drastico aumenuna superficie inerte o viven- to nella fascia d’età compresa te, denominandola “biofilm tra i 35 e 44 anni. Solo il 2% batterico” (Costerton e coll. della popolazione soffre di 1999). Le dinamiche del bio- parodontiti aggressive. film passano attraverso stadi HT il PACK comprende 11 uscite - Dental Tribune + Inserti 4 uscite - Cosmetic Dentistry 2 uscite - Implants 2 uscite - Cad/Cam 110,00 euro PER ABBONARSI 011 0463350 - WWW.TUEOR.IT la proMozIone della salute gloBale Uno dei compiti dell’igienista dentale è rilevare la presenza e agire sul cambiamento di quei fattori modificabili che possono influenzare lo sviluppo delle patologie parodontali. > pagina 24 Aprile 2011 l’eVoluzIone storICa dello spazzolIno da dentI Lo spazzolino è uno strumento essenziale per la cura dei denti e uno tra i più antichi utilizzati dall’uomo. Ripercorriamo insieme una breve cronostoria della sua nascita ed evoluzione. > pagina 28 L’evento internazionale Sisio per una Scienza dell’Igiene orale Una svolta decisiva nella scienza della cura orale è stata di sviluppo di placca sopragenl’evidenza scientifica ad opera givale con la formazione della di Loe e coll. negli Anni ’60, pellicola e colonizzazione batche riconobbe la placca come terica con crescita di colonie causa primaria di carie, gengi- batteriche, fino ad arrivare a della placca. vite e parodontite, confermata maturazione Lo spazzolamento “efficace” poi negli Anni ’70 da Theilade permette di tenere sotto cone coll., che produssero l’ipotesi trollo la salute del cavo orale specifica della placca. Ad oggi, questo è l’unico stu- ed evitare carie, gengivite e in parodontite. dio che ha visto tutti i ricerca- progressione I dati prodotti dalla Sidp tori concordi. Negli Anni ’80 e ’90, la let- Progetto Terapia 2003 danno teratura scientifica definisce la prevalenza del 60% degli la comunità strutturata di adulti sofferenti di vari stacellule batteriche racchiuse di di malattia parodontale, in una matrice polimerica per un 10-14% forme gravi o autoprodotta e aderente ad avanzate con drastico aumenuna superficie inerte o viven- to nella fascia d’età compresa te, denominandola “biofilm tra i 35 e 44 anni. Solo il 2% batterico” (Costerton e coll. della popolazione soffre di 1999). Le dinamiche del bio- parodontiti aggressive. film passano attraverso stadi pagina 22 dental pack + 3 magazine d’informazione specialistica. Italian Edition Anno VII, n. 4 - Aprile 2011 Il ruolo dell’IgIenIsta In ortodonzIa l’eVoluzIone storICa dello spazzolIno da dentI Lo spazzolino è uno strumento essenziale per la cura dei denti e uno tra i più antichi utilizzati dall’uomo. Ripercorriamo insieme una breve cronostoria della sua nascita ed evoluzione. > pagina 28 L’evento internazionale Sisio per una Scienza dell’Igiene orale Controllo del biofi lm batterico I paradigmi da sconfessare Una svolta decisiva nella scienza della cura orale è stata di sviluppo di placca sopragenl’evidenza scientifica ad opera givale con la formazione della di Loe e coll. negli Anni ’60, pellicola e colonizzazione batche riconobbe la placca come terica con crescita di colonie causa primaria di carie, gengi- batteriche, fino ad arrivare a della placca. vite e parodontite, confermata maturazione Lo spazzolamento “efficace” poi negli Anni ’70 da Theilade permette di tenere sotto cone coll., che produssero l’ipotesi trollo la salute del cavo orale specifica della placca. Ad oggi, questo è l’unico stu- ed evitare carie, gengivite e in parodontite. dio che ha visto tutti i ricerca- progressione I dati prodotti dalla Sidp tori concordi. Negli Anni ’80 e ’90, la let- Progetto Terapia 2003 danno teratura scientifica definisce la prevalenza del 60% degli la comunità strutturata di adulti sofferenti di vari stacellule batteriche racchiuse di di malattia parodontale, in una matrice polimerica per un 10-14% forme gravi o autoprodotta e aderente ad avanzate con drastico aumenuna superficie inerte o viven- to nella fascia d’età compresa te, denominandola “biofilm tra i 35 e 44 anni. Solo il 2% batterico” (Costerton e coll. della popolazione soffre di 1999). Le dinamiche del bio- parodontiti aggressive. film passano attraverso stadi il PACK comprende 11 uscite - Dental Tribune Inserti - Laser Tribune Endo Tribune Hygiene Tribune Ortho Tribune dental full pack HT pagina 22 dental pack + iscrizione al corso ECM online 2012 (22 crediti ECM) il PACK comprende 11 uscite - Dental Tribune + Inserti Corso ECM online 2012 + OMAGGIO DVD “Se dico impianto, a cosa pensi...?” di Roncati - Marzola (per le iscrizioni fino al 31.10.2012) 134,00 euro 12 Case Report Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 Utilizzo della Semeiotica Occluso Posturale nel recupero funzionale della DV in paziente portatrice di protesi totale superiore T. Toti, Consulente Odontoiatra, IRCCS Ospedale San Raf faele, Milano La scuola di Semeiotica Occluso Posturale si occupa preminentemente dell’applicazione di tecniche diagnostiche in pazienti disfunzionali, al fine di individuare l’eziologia dello squilibrio eventualmente esistente nell’apparato stomatognatico del paziente. Va qui ricordato che andrebbe considerato disfunzionale non solo chi richiede visita per dolori o rumori avvertiti durante i movimenti di apertura e chiusura delle fauci, ma anche chi, seppur asintomatico, ha perduto il personale rapporto spaziale mandibolo/mascellare sia per edentulia più o meno estesa, sia per disgnazia di pertinenza ortodontica. Il recupero della corretta e personale posizione mandibolare in rapporto al cranio è fondamentale per restituire il perduto benessere al paziente algico disfunzionale ma anche per cercare di garantire una stabilità riabilitativa nel tempo. Il caso presentato riguarda una paziente di 68 anni che lamentava dolenzia alta cervicale unita a forte dolore in area masseterina bilateralmente. La paziente era portatrice di protesi totale superiore e di riabilitazione implantoprotesica nel terzo e quarto quadrante. All’esame obiettivo non si rilevavano rumori in apertura e chiusura, così come la dinamica mandibolare appariva prima di palesi incoordinazioni. La verifica semeiologica in relazione al quesito clinico sulla competenza odontoiatrica del trattamento dei disturbi della signora, utilizzando il Test di Meersseman modificato, deponeva per sindrome posturale di pertinenza odontoiatrica. Per la valutazione funzionale dello stato occlusale è stato utilizzato il sistema BTS TMJoint (BTS SPA Milano), una soluzione strumentale che utilizza sonde elettromiografiche wireless per la rilevazione, non invasiva, dell’attività elettrica muscolare dei muscoli masseteri e temporali anteriori, durante prove di massimo serramento volontario o clenching. Un particolare algoritmo di elaborazione, calcola e fornisce indici numerici, chiamati coefficienti di sovrapposizione percentuale POC, che permettono di quantificare la condizione occlusale, grazie alla correlazione con la funzione muscolare misurata. La particolarità tecnica che rende la metodica altamente accurata, è la normalizzazione dell’attività elettrica muscolare misurata, attraverso un’analisi differenziale dei dati ottenuti durante due prove di serramento, una interponendo rulli salivari di cotone tra le arcate dentarie e l’altra in massima intercuspidazione. A questa condizione corrisponde il massimo lavoro dei muscoli temporale anteriore e massetere. La standardizzazione annulla la variabilità causata, ad esempio, dal posizionamento degli elettrodi, se pensiamo alle prove effettuate su paziente in tempi diversi. I principali indici calcolati sono POC TA e POC MM, BAR e TORS ovvero i coefficienti di sovrapposizione percentuale, rispettivamente, dei fasci anteriori dei temporali e dei masseteri tra loro, delle coppie dei masseteri verso i temporali anteriori, e delle coppie “temporale destromassetere sinistro” e “temporale sinistro-massetere destro”. Tutti gli indici elettromiografici sono espressi in percentuale come confronto delle due prove elettromiografiche di serramento con e senza rulli di cotone. Il POC è un indice del livello di simmetria di azione muscolare, dato dalla percentuale di sovrapposizione delle curve dei valori di RMS o root mean square dei segnali elettromiografici di superficie dei muscoli omologhi. L’indice POC TA corrisponde all’influenza di contatti dentali corrispondenti ai denti incisivi, canini e primi premolari. L’indice POC MM corrisponde invece all’influenza di contatti dentali corrispondenti ai denti premolari e molari. Biologicamente la ricerca ha dimostrato come si considerino normali valori che si attestano attorno a 85%±2%. Valori di POC fuori dalla norma indicano qualità di contatto prevalente o insufficiente di un lato rispetto al controlaterale. L’indice BAR stima la posizione del baricentro occlusale esprimendo una prevalenza di attività differenziale della coppia di muscoli masseteri rispetto a quella dei temporali: quando i contatti dentali tendono a concentrarsi sui molari, la coppia dei masseteri produce un livello di contrazione maggiore rispetto alla coppia dei temporali. Nella situazione in cui il baricentro occlusale è anteriore, sono i temporali, viceversa, ad esprimere una forza di contrazione maggiore. Il TORS, infine, è un indice di misura dell’atteggiamento di torsione mandibolare quando questa va in occlusione con il mascellare superiore, in massimo serramento volontario. Si ottiene dal confronto del livello di contrazione della coppia temporale di destra e massetere di sinistra (per convenzione momento torcente verso destra) con quello della coppia temporale di sinistra e massetere di destra (per convenzione momento torcente verso sinistra). Quando questo indice è >90%, non si verificano momenti torcenti sulla mandibola. La paziente è stata sottoposta anche a tutti i test di semeiotica occluso posturale atti a trovare e registrare il personale rapporto spaziale mandibolo mascellare che viene normalmente stabilizzato in deglutizione (occlusione terapeutica). Le verifiche strumentali, semeiologiche hanno confortato sul raggiunto riequilibrio muscolare del distretto cranio-collo e la signora a riferito un rapido raggiunto benessere dopo la consegna della nuova protesi. Di seguito la sequenza degli interventi sulla paziente. Fig. 1- Foto iniziale dell’occlusione della paziente. Fig. 2 - Consolle del sistema BTS TMJoint. Fig. 3 - Test di clenching con cotoni in prima registrazione. Fig. 4 - Registrazione del clenching in occlusione abituale della paziente per registrare il POC (analisi del contatto dentale). Figg. 5, 6 - Analisi dell’attività dei mm. Sternocleidomastoidei. Fig. 7 - Tracciato di sintesi della posizione o tendenza alla posizione mandibolare iniziale e con indici occlusali. Fig. 8 - Grafico del POC iniziale e con indici di posizione terapeutica. Fig. 9 - Sintesi della norma muscolare iniziale e con indici di posizione terapeutica. Fig. 10 - Mascherina utilizzata per la ricerca della posizione terapeutica, si notino le scanalature per la ritenzione del materiale da registrazione e lo spessore inserito a destra per riequilibrare la posizione secondo le indicazioni dei test eseguiti. Fig. 13 - Registrazione della posizione mandibolare terapeutica. Figg. 11, 12 - Esecuzione del test di localizzazione, disfunzione ai muscoli temporali medi. Fig. 15 - Grafico del POC finale. Fig. 14 - Tracciato di sintesi della posizione o tendenza alla posizione mandibolare finale Fig. 16 - Sintesi della norma muscolare finale. Fig. 17 - Protesi finale in occlusione terapeutica. meeting & Congressi 13 Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 A Bologna il XIII Congresso Nazionale sisos “per riscoprire il lato umanistico della professione” In questi anni il tumultuoso sviluppo tecnologico, volto in teoria a fornire un intervento sanitario sempre più efficace, di contro si è inserito in un rapporto medicopaziente che diviene di giorno in giorno sempre più labile, a volte addirittura conflittuale. Ciò deriva dal fatto che accanto all’evoluzione scientifica della materia viene parallelamente a evidenziarsi una eccessiva burocratizzazione della professione nel nome della sicurezza di cura e dell’ottimizzazione delle risorse; tutti quanti dobbiamo sempre più fare i conti con un sempre maggior numero di soggetti terzi, non necessariamente inseriti nel puro contesto clinico, ma che irrompono quotidianamente e prepotentemente nella nostra attività inondandoci di regole, molte volte troppo bizantine, che di fatto obbligano noi professionisti Odontoiatri, nel dover rivolgere la nostra Opera nei confronti del “paziente”, anch’egli ormai definito “cliente”, in modo asettico, quasi impersonale, o se vogliamo “commerciale”. Il vero rapporto dualistico medico-paziente di fatto non esiste più nel senso ippocratico del suo significato. Sicuramente l’evoluzione scientifica sviluppata in campo dentale possiede il pregio di permettere l’effettuazione di terapie sempre più valide e precise; pur tuttavia ogni nuova tecnica o materiale a nostra disposizione cancella tutta la memoria storica delle scoperte precedenti che ne hanno permesso di fatto la loro concreta realizzazione e utilizzo clinico. È in questa situazione di “annullamento del passato” in ambito odontoiatrico che si inserisce la Sisos, la cui “mission” è proprio quella di riportare nel contesto attuale tutto ciò che di buono è servito nel tempo a far progredire la materia, permettendo così, come diretta conseguenza di focalizzare una maggiore attenzione al paziente in cura tale da far riacquistare un solido rapporto fiduciario, anche nel pieno rispetto delle regole attuali. E in questo discorso si vuole portare a conoscenza dei colleghi che su questa tematica sarà improntato il prossimo XIII Congresso Nazionale Sisos, che si terrà il prossimo sabato 3 novembre a Bologna, presso la sede della Società Medico Chirurgica locale. L’evento è rivolto a tutti quei colleghi odontoiatri che operando quotidianamente in campo dentale ritengono importante il lato umanistico della nostra professione, ritenendo utile indagare e trarre insegnamento da tutti quegli eventi che hanno permesso all’odontoiatria di raggiungere le conquiste odierne. Sicuri dell’esistenza di un notevole numero di Dentisti convinti sostenitori di questa “filosofia storico-odontoiatrica” i membri del comitato organizzativo del congresso Sisos si augurano in una altrettanto numerosa affluenza alla manifestazione. Paolo<Zampetti, Il Presidente SISOS Maestro 3D ORTHO System Soluzioni innovative per applicazioni dentali www.maestro3d.com AGE SOLUTIONS SRL - www.age-solutions.com - www.maestro3d.com Viale Rinaldo Piaggio, 32 56025 Pontedera - PI - ITALY tel: 0039 0587274815 - fax: 0039 0587970038 [email protected] 14 Passato & Presente Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 Università di Pavia: i cento anni della Clinica odontoiatrica Il 7 giugno, a Pavia, presso la splendida sede del Palazzo Centrale dell’Università, si è tenuta la celebrazione dei cent’anni della Clinica odontoiatrica, la prima in Italia a carattere universitario. Ne ripercorriamo brevemente la storia. Già a partire dall’anno accademico 1890-91 venne istituito il primo corso ufficiale di Clinica odontoiatrica riservato agli studenti del V anno di Medicina, affidato a Carlo Platschick (1853-1912), primo libero docente della disciplina in Italia; la Facoltà pavese aveva compreso la necessità di un corretto insegnamento dell’Odontoiatria ai medici. Successivamente il Platschick aprì a sue spese, presso il Policlinico S. Matteo, un ambulatorio per cure odontostomatologiche, riscuotendo un certo successo. Il corso libero di Clinica odontoiatrica fu tenuto, dal 1891 al 1904, alternativamente dallo stesso Platchick e da Ludovico Coulliaux (1863-1929), e venne sospeso fino all’anno accademico 1911-12. Frattanto si era giunti ad una svolta: nel 1908 il Rettore, Camillo Golgi, Nobel per la Medicina, prevedeva la costituzione di un Istituto di Odontoiatria presso il nuovo ospedale in via di costruzione S. Matteo. Nel 1912 si poté iniziare l’attività clinica, didattica e scientifica nel nuovo Istituto di Odontoiatria, appena fondato, allogato nel Palazzo del Maino. L’incarico della direzione della Clinica e dell’insegnamento vennero affidati a Ludovico Coulliaux. Fra alterne vicende, l’Istituto ebbe maggior sviluppo nella sua attività clinica; durante il primo conflitto mondiale fu adibito a centro per la chirurgia mascellare e la consulenza e terapia per i mutilati e i traumatizzati del viso. Nell’immediato primo dopoguerra fu sede di importanti indagini scientifiche sui vari campi della Stomatologia; di particolare rilievo, gli studi sperimentali sulla sepsi focale stomatogena (1921) e sulle stomatiti da bismuto (1922). Nel 1925, a causa della malferma salute, Coulliaux decise di ritirarsi; la Facoltà chiamò a succedergli Silvio Palazzi (1892-1979). Con il suo avvento l’Istituto assunse una connotazione improntata, oltre che all’attività clinica e didattica, alla metodologia di indagine, alla ricerca anatomo-istologica e alla sperimentazione. Già dal 1925 venne studiato l’argomento delle lesioni traumatiche cranio-facciali dei pugilatori, con un particolare apparecchio protettivo intermascellare di larga diffusione; nel medesimo anno si iniziò la rielaborazione del concetto di “piorrea alveolare” che portò, nel 1927, alla creazione, da parte dello stesso Palazzi, del termine “paradenziopatie”. Istituì infatti una nuova nomenclatura, nuova sistematica clinica, nuove indagini istopatologiche, nuovi concetti terapeutici. Si ebbero altresì importanti risultati nell’Odontoiatria conservativa con una tecnica elaborata per la terapia radicolare (colloid-terapia); nella Chirurgia orale con l’istituzione di nuove metodiche di avulsione dentale e di terapia chirurgica per la riduzione di fratture del complesso maxillo-facciale; nella divulgazione scientifica grazie alla fondazione della rivista Rassegna Trimestrale di Odontoiatria. Inoltre, grazie agli studi e alle ricerche dell’aiuto di Cinzio Branchini (1903-1993), vennero iniziate indagini sperimentali sull’ipo e avitaminosi C sul paradenzio e sull’odontone. A Palazzi e a Branchini spettò anche il merito di aver proposto, primi in Italia, l’anestesia con protossido d’azoto utilizzando apparecchi per la narcosi con gas ad erogazione misurata (inizio anni Trenta). Dal 1932, col trasferimento dell’Ospedale S. Matteo presso i nuovi locali del Policlinico, l’Istituto di Odontoiatria poté avere una sistemazione più consona alla sua dignità e alle sue esigenze; si ebbe un perfezionamento delle funzioni della Clinica, con l’ampliamento di strutture ed impianti e con notevole aumento dell’attività. Nel 1934 venne fondata la Scuola di specializzazione in Odontoiatria e Protesi dentaria presso l’Università di Pavia, la seconda in Italia. La nuova, più ampia sede consente l’organizzazione di un’attività teorico-pratica della Scuola e della Clinica, basata sull’istituzione di vari corsi con liberi docenti dell’Istituto (Amodeo, Babini, Bracchetti, Branchini, Bugliari, Caudana, Hruska, Zerosi) su vari argomenti dell’Odontostomatologia, fra cui Conservativa, Protesi, Chirurgia, Anestesia e Istologia. In particolare, venne dato rilievo alla didattica mediante la preparazione di pellicole cinematografiche in bianco e nero e a colori, allorché tale mezzo di insegnamento era ancora poco utilizza- to. Gli specializzansi, inoltre, potevano esercitarsi in laboratori dotati di manichini simulanti il paziente; in ciò l’Istituto di Pavia fu anche all’avanguardia, essendo fra i primi in Italia a proporre un’equilibrata fusione fra teoria e propedeutica. Nel 1937 venne utilizzata, da parte di Palazzi, una terapia ortodontica con metodo biomeccanico; l’anno successivo Palazzi e Branchini praticarono, primi in Italia, l’intervento di resezione bilaterale simmetrica della mandibola secondo Kostecka per la correzione chirurgica del progenismo. Con lo scoppio del secondo conflitto, le attività cliniche e didattiche dell’Istituto subirono un forzato rallentamento, anche per l’arruolamento volontario del Direttore Palazzi per l’Africa orientale; la direzione provvisoria della Clinica venne affidata all’aiuto di Branchini, che compì ricerche istopatologiche sul trapianto di tessuti dentinali embrionali; da segnalare, nel 1941, le indagini istologiche sull’innervazione della polpa e del parodonto compiute da Zerosi. Nel periodo immediatamente successivo alla guerra si gettarono le basi per un ulteriore ampliamento della sede: già dal 1942 l’Istituto era stato dotato di aula propria, e nel 1951 il padiglione che ospitava la sede della Clinica odontoiatrica, otorinolaringoiatrica e dell’Istituto di Radiologia venne raddoppiato, cosicché tutti e tre gli Istituti ebbero notevole espansione. In tal modo si poterono costituire un reparto operativo chirurgico stomatologico, un nuovo laboratorio con nuovi microscopi ed apparecchiature per le ricerche istologiche, un ricco Museo di storia dell’Odontoiatria con oggetti appartenenti ai più grandi odontoiatri italiani e stranieri e un’aula per le lezioni agli specializzandi: un assetto rimasto tale, pur con gli inevitabili ammodernamenti, fino al 1996. Negli anni Cinquanta i filoni di ricerca furono variamente orientati: quelli sullo studio della profilassi del fluoro sulla carie dentale (con il primo convegno in Italia, detto “Simposio del Fluoro”, organizzato dalla Scuola Pavese). Altro importante tema furono gli impianti alloplastici e sottoperiostei: vennero infatti gettate le basi della moderna Implantologia con lo studio e le ricerche sperimentali su tali metodiche chirurgiche. Vennero altresì organizzati corsi di perfezionamento in Implantologia presso la Clinica odontoiatrica Pavese, sede anche di un’Associazione internazionale europea sugli impianti (Borghesio, Branchini, De Rysky). Nel 1957 venne studiata e praticata l’ipnosi in Odontoiatria (Pavesi). Da ricordare l’efficace propaganda e l’attiva campagna, operate da Palazzi, per il miglioramento dell’insegnamento professionale e della legislazione odontoiatrica. Nel 1962, dopo un magistero di 38 anni in cui si ebbe la nascita della moderna Odontostomatologia, Silvio Palazzi lasciò la direzione della Clinica: venne chiamato a succedergli Cinzio Branchini, il quale provvide alla riorganizzazione delle attività della Clinica con la creazione di reparti specializzati (Chirurgia, Protesi, Conservativa, Implantologia, Ortodonzia e Odontoiatria infantile). Nella seconda metà degli anni Sessanta venne avviata anche una proficua collaborazione con il Centro studi per l’Istochimica del CNR, che avrebbe portato a indagini sperimentali istofluorimetriche sui tessuti duri del dente (Branchini, Brusotti, Caprioglio, Cattaneo, De Rysky, Ossido, Resta, Preda, Sapelli, Sfondrini). Tali sperimentazioni ebbero priorità assoluta in Italia. Furono inoltre studiati i trapianti e i reimpianti dentali. Nel 1968 venne organizzato, dalla Scuola di Pavia, l’XI Congresso nazionale della Società italiana di Odontostomatologia e Chirurgia maxillo-facciale. Nel 1973 la Direzione della Clinica odontoiatrica venne assunta da Salvatore De Rysky (1921-2000), che proseguì l’opera iniziata dai predecessori per la definitiva affermazione della specialità. Si batté assiduamente per l’istituzione del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria, in linea con gli altri Paesi della Cee, istituito infatti con un d.p.r. il 28 febbraio 1980. La Scuola di Pavia fu la prima in Italia a coprire tutte le cattedre con professori di ruolo. In questo periodo vennero compiute indagini sperimentali sui materiali dentari (Menghini e coll.), sulla terapia conservativa (Bianchi e coll.), in Ortognatodonzia (Sfondrini e coll.), in Implantologia e Chirurgia orale (Brusotti e coll.), in Protesi e Gnatologia (Collesano e coll.), in Parodontologia (Cattaneo e coll.). Nel 1991 la direzione dell’Istituto venne affidata a Cesare Brusotti, che la mantenne fino al 1997; la direzione della Clinica fu invece assunta da Gigi Ettore Preda (fino al 1997). Nel 1998 si ebbe il trasloco dalla precedente sede a quella più ampia e confortevole della vecchia Clinica pediatrica, in modo da soddisfare molteplici esigenze cliniche e didattiche. Dal 1997 ad oggi sono succeduti alla direzione dell’Istituto – sotto la denominazione di Dipartimento di Discipline odontstomatologiche “Silvio Palazzi” – Stefano Bianchi, Vitaliano Cattaneo, Giuseppe Sfondrini e Silvana Rizzo, che tutt’ora lo dirige. Paolo Zampetti, Damaso Caprioglio Vecchi e nuovi miti nelle filosofie ortodontiche al XXIV Congresso Internazionale della Sido << pagina 1 Nel corso di questo importante appuntamento avranno uno spazio dedicato il I Congresso Nazionale Sioti (mercoledì 10), il XXII Convegno Sibos (giovedì 11) e il XLIV Congresso Nazionale OR-TEC® (venerdì 12 e sabato 13). Altro appuntamento di rilievo è la giornata elettorale, prevista per il venerdì, quando si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali: Presidente 2016, Segretario eletto, Revisore dei Conti e Proboviro. Per rendere ancora più piacevole questo congresso, la Sido ha pensato a un programma sociale variegato e completo, di svago, culturale ed enogastronomico per fare da cornice ai lavori scientifici in una città meravigliosa come Firenze. Per informazioni e iscrizioni: Segreteria Scientifica e Provider ECM Sido Società Italiana di Ortodonzia Via Pietro Gaggia 1 - 20139 Milano Tel.: +39 02 5680 8224 Fax: +39 02 5830 4804 E-mail: [email protected] Web: www.sido.it cs Notizie dalle aziende 15 Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 QUattrotI Nuove tecnologie per la valutazione funzionale del contatto occlusale nel trattamento ortodontico È dimostrato come movimento, postura e occlusione siano correlati. Un’occlusione dentale funzionalmente scorretta può tradursi in alterazioni della postura e del cammino causando, anche nel soggetto sano, tensioni e dolori muscolari. Scopo del trattamento ortodontico è portare i denti in una relazione ideale che, oltre all’estetica, garantisca una corretta funzione. Interferendo con la stabilità occlusale, l’ortodonzia influenza l’attività dei muscoli elevatori: diviene estremamente importante misurarne gli effetti e monitorare eventuali cambiamenti durante la terapia. Inoltre, al termine del trattamento, una buona condizione di equilibrio muscolare previene recidive, rendendo stabile il risultato. Oggi, grazie a tecnologie innovative uniche, è possibile eseguire una valutazione funzionale del soggetto in modo oggettivo, quantitativo e ripetibile nel tempo, grazie all’elettromiografo BTS TMJOINT. Il sistema utilizza sonde wireless per la rilevazione non invasiva dell'attività elettrica muscolare dei masseteri e temporali. Uno speciale algoritmo elabora coefficienti di sovrapposizione percentuale (POC), per quantificare la condizione occlusale. La particolarità tecnica che rende la metodica molto accurata è la normalizzazione dell’attività elettrica muscolare, misurata in due prove di serramento: una interponendo rulli salivari di cotone tra le arcate dentarie, l’altra in massima intercuspidazione, cui corrisponde il massimo lavoro dei muscoli temporale anteriore e massetere. La standardizzazione annulla la variabilità causata, ad esempio, dal riposizionamento degli elettrodi. I principali indici calcolati sono POC TA e POC MM, BAR e TORS. Gli indici POC TA e POC MM sono indici del livello di simmetria di azione muscolare, rispettivamente dei muscoli temporali e masseteri. L’indice POC TA corrisponde all’influenza di contatti dentali corrispondenti ai denti incisivi, canini e primi premolari. L’indice POC MM corrisponde all’influenza di contatti dentali corrispondenti ai denti premolari e molari. La ricerca ha dimostrato che si possono considerare normali valori superiori a 85% ± 2%. Valori POC fuori norma indicano qualità di contatto prevalente o insufficiente di un lato rispetto al controlaterale. L’indice BAR stima la posizione del baricentro occlusale esprimendo una prevalenza di attività differenziale della coppia dei muscoli masseteri rispetto a quelli dei temporali: quando i contatti dentali tendono a concentrarsi sui molari, la coppia dei masseteri produce un livello di contrazione maggiore rispetto alla coppia dei temporali. Quando il baricentro occlusale è anteriore, sono i temporali ad esprimere 4T - QuattroTi SRL Via Maestri del Lavoro, 120 21040 Cislago (VA) - Italy - www.quattroti.com una forza di contrazione maggiore. Il TORS è un indice di misura dell’atteggiamento di torsione mandibolare in occlusione con il mascellare superiore, in massimo serramento volontario. Si ottiene dal confronto del livello di contrazione della coppia temporale di destra e massetere di sinistra con quello della coppia temporale di sinistra e massetere di destra. Quando questo indice è >90% non si verificano momenti torcenti sulla mandibola. Il sistema permette inoltre di effettuare una valutazione della coordinazione neuromuscolare durante l’atto masticatorio, tramite il protocollo di masticazione. Un corretto rapporto occlusale, risul- tato di una terapia ortodontica, deve considerare gli equilibri neuromuscolari del distretto cranio-mandibolare e BTS TMJOINT rappresenta un valido strumento di controllo e supporto alla decisione clinica. BTS TMJOINT Soluzione per la valutazione funzionale dell’occlusione dentale e la ricerca della stabilità neuromuscolare BTS G-WALK Soluzione per la valutazione dei parametri spazio-temporali del cammino · Elettromiografo di superficie per l’analisi dei muscoli masseteri, temporali e sternocleidomastoideo (metodica POC4, POC6) · Utile nelle Riabilitazioni, in Ortodonzia, nella Registrazione dei Bite e in caso di Accertamenti Medico Legali. · Esame rimborsato anche dai Fondi di Previdenza BTS P-WALK Piattaforma stabilometrica per la valutazione dell’appoggio plantare Distributore esclusivo BTS per il settore dentale: QuattroTi srl – Via Maestri del Lavoro, 120 - 21040 Cislago (VA) – Italy – Tel. +39 02 96.40.90.29 [email protected] – www.quattroti.com – www.bruxnetwork.com VI ASPETTIAMO ALL’INTERNATIONAL EXPODENTAL Milano, 18-20 Ottobre 2012 – Stand B46 - Pad. 3 distributore esclusivo BTS per il settore dentale: QuattroTi srl Via Maestri del Lavoro, 120 - 21040 Cislago (VA) – Italy Vi aspettiamo all’INTERNATIONAL EXPODENTAL 16 meeting & Congressi Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 Montecarlo: mezzo secolo di scienza e congressi Organizza il Centro odontostomatologico di Torino Presso lo Sporting d’Hiver in Place du Casino di Montecarlo ha luogo, il 16 e 17 novembre il XXIV Congresso internazionale odontostomatologico organizzato dal Centro culturale odontostomatologico di Torino, che festeggia i 50 anni di attività. Tema principale del Congresso: “Cinquant’anni di tradizione e di innovazione in Odontostomatologia”, con traduzione in simultanea nelle tre lingue ufficiali (italiano, inglese e francese) sotto il patrocinio del Principe Alberto II, della Regione Piemonte e della Provincia di Torino. A dare il benvenuto ai congressisti, l’Ambasciatore d’Italia, Antonio Mora- bito, e il presidente Andi, Gianfranco Prada. Plinio Pinna Pintor, presidente della Fondazione Arturo Pinna Pintor, e Aldo Ruspa, presidente del Centro e direttore dell’Unità di Odontostomatologia della Clinica, presentano l’attività del Centro e della Fondazione, che vantano un’antica collaborazione. Quest’anno, oltre agli eminenti relatori, è previsto l’arrivo di trenta delegati della Russia; uno spunto per interessanti confronti tra varie tecniche. La sessione di Medicina orale è presieduta da György Szabò di Budapest; Talib Najjar – docente di Chirurgia orale e maxillo-facciale e di Patologia orale all’Università del New Jersey – presenta “Problemi e complicanze della terapia odontostomatologica in pazienti in cura con bifosfonati”. Nella sessione di Estetica, diretta da Umberto Garagiola (Milano) e da Anita Trisoglio (Torino), l’intervento di Paolo Picchioni (Bologna) e Giorgio Tessore (Torino) che parlano rispettivamente di Estetica nei trattamenti interdisciplinari e di faccette in ceramica. Il pranzo di venerdì, riservato ai congressisti, ha luogo al Salon Bellevue del Café de Paris, da cui si gode una splendida vista. Nel primo pomeriggio, Ezio Campagna (Catania) e Valentino Ghi- 30 novembre -1 dicembre 2012 - Milano UNIVERSITÀ DEL NORD IN COLLABORAZIONE CON IL COLLEGIO DEI DOCENTI DI ODONTOIATRIA www.expodiautunno.it Crediti formativi ECM richiesti Ata Hotel Quark - Via Lampedusa, 11/A INGRESSO GRATUITO o n n u t u a i d o p ex ICO ICO LOG O I B O I INI M E I RAP E VASIV NOM O C E ED RM A P S I DEL CONGRESSO: IA, R ANTONELLAPRESIDENTI R T POLIMENI ANTONINO SALVATO A I O DONT DIRETTORE SCIENTIFICO: IN O FRANCO SANTORO PRESIDENTI COMITATO ORGANIZZATORE: GIAMPIETRO FARRONATO - ENRICO FELICE GHERLONE PRESIDENTI COMITATO PROMOTORE: LAURA STROHMENGER - ROBERTO WEINSTEIN PRESIDENTI COMITATO RICERCA: ANTONIO CARRASSI - RICCARDO CIANCAGLINI IN LE TE CONSULTING Sanità UR LT SA N Società Italiana di Parodontologia ALE RIC ER C LANTARI MP EI Associazione Nazionale Dentisti Italiani CU H ASSOCIAZI ON E EVENTS & COMMUNICATION R AF FA E LE glione (Milano) presiedono la sessione delle immagini tridimensionali in Ortognatodonzia, con l’intervento di Giancarlo Cordasco, Ordinario di Ortognatodonzia a Messina, e Giampietro Farronato, direttore della Scuola di specializzazione di Ortognatodonzia a Milano. I “principi della pianificazione impianto-protesica computer assistita” costituiscono il tema di Antonino Cacioppo, direttore di ricerca all’Università di Palermo. Alla sera, nella prestigiosa Sala Belle Epoque dell’Hotel Hermitage, il cocktail per i congressisti offerto dal Governo del Principato. Sabato 17 inizia con l’Endodonzia. Presidenti di seduta: Luca Aiazzi (Prato) e Giancarlo Barbon (Milano). Arnaldo Castellucci (Firenze) parla di “Ultrasuoni e ingrandimento: un’accoppiata vincente”, mentre Katia Greco (Lecce) presenta il “Glide path meccanico: scelta o necessità?”. Dopo la pausa caffè, la sessione di patologia orale con Antonella Polimeni presentata da Franco Santoro (Milano). Presidente del Collegio Docenti di Odonto- iatria e direttore del Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillofacciali alla Sapienza, Polimeni tiene una conferenza magistrale su “Salute orale e qualità della vita dei pazienti oncoematologici in età evolutiva”, cui fa seguito l’intervento di Markus Laky del Dipartimento di Parodontologia dell’Università di Vienna sulle nuove tendenze delle applicazioni laser in Odontostomatologia. Ultima sessione: Implantologia e Parodontologia presieduta da Ezio Campagna di Catania e da Alberto Libero di Vercelli. Paolo Torrisi, libero professionista di Catania riferisce “Sull’utilizzo del CGF (concentrate growth factor) in Chirurgia rigenerativa”, e Luciano Zucchinelli, professore a.c. alla Bicocca, presenta una relazione su “La risposta infiammatoria in Parodontologia e nelle perimplantiti”. A fine congresso è prevista l’iscrizione omaggio per i congressisti al corso on line (22 crediti Ecm) a cura dello sponsor Dental Tribune. Dental<Tribune Le Terapie mini-invasive a expo di autunno Il 6° Expo di Autunno si terrà venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre 2012 e tratterà il tema “Le Terapie mini-invasive in Odontoiatria, risparmio biologico ed economico”. Quest’anno la maggior parte delle manifestazioni che coinvolgono le scuole universitarie (relazioni, poster, manifestazioni di società) sono programmate il venerdì in modo da dare particolare rilevanza al Congresso principale e alle premiazioni per i migliori poster, che si terranno invece al sabato. Perché il Comitato organizzatore ha scelto questo tema? Soprattutto per enfatizzare il problema del risparmio biologico: tutti sappiamo che uno dei concetti fondamentali della medicina è “primum non ledere”, e in questa ottica oggi il clinico deve programmare strategie terapeutiche che coniughino il raggiungimento del migliore risultato con il minore danno o demolizione a carico dei tessuti del soggetto, trattato con un conseguente minore disconfort nel tempo postoperatorio. Molto importante è pure il fatto che le terapie mini-invasive, nella maggior parte delle situazioni, possono permettere una semplificazione delle procedure, e quindi un risparmio anche dal punto di vista economico. L’attualità delle più recenti acquisizioni sul tema verrà illustrata dalle relazioni di Giuseppe Salvato e Tomaso Vercellotti in campo chirurgico, di Mariano Sanz in campo implantare, di Enrico F. Gherlone e Marco Ferrari in campo protesico e di Giovanni Zucchelli in campo parodontale. Obiettivamente è difficile pensare a oratori più qualificati e di maggior prestigio per trattare l’eccellenza nella mini-invasività nelle varie branche dell’Odontoiatria! Convinti di aver organizzato un evento attualissimo per il tema proposto ed entusiasmante per l’eccellenza degli oratori, ci aspettiamo una grande affluenza non solo dei membri delle scuole universitarie, ma di tutti i colleghi che professano con entusiasmo l’Odontoiatria. Giampietro<Farronato,<Enrico<F.<Gherlone,<Franco<Santoro S I E SOCIETA’ ITALIANA DI IMPLANTOLOGIA OSTEOINTEGRATA Società Italiana di Endodonzia S.I. O.P.I. ConfiDent Software di gestione integrata dello Studio Dentistico La gestione di studio a portata di mano Confident è la soluzione software ottimale per la gestione dello studio dentistico. In pochi semplici passi è possibile creare la scheda dentale del paziente, generare un piano di trattamento, produrre un preventivo, inviare SMS e visualizzare la radiografia del paziente. 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