non chiamatelo bionator
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non chiamatelo bionator
NON CHIAMATELO BIONATOR La fedeltà alle idee originali dei vari autori in campo ortodontico dipende da quanto gli stessi autori possono difendere le loro idee. Un esempio è il Bionator. La facilità di comunicazione e la visibilità globale della rete web, ci permette di conoscere da vicino realtà, che altrimenti se non viaggiando fisicamente, possono essere prese in considerazione. La maggior parte dei laboratori americani, presentano nei loro siti delle clonazioni di apparecchi funzionali scarsamente efficaci e che non hanno niente a che fare con i dispositivi originali dai quali prendono il nome. La terapia Bionator proposta da Balters nei primi anni ’50, aveva la sua caratteristica nell’approccio olistico e non sull’apparecchio, che aveva il solo scopo di coprire le beanze che erano state create con il morso testa-testa psicodinamico. Volutamente l’apparecchio Bionator non aveva elementi attivi, e la correzione avveniva di conseguenza a un migliorato rapporto dinamico- psico-esistenziale del paziente. Della filosofia originale di Balters negli Stati Uniti non viene fatta menzione anche se può essere con sicurezza affermato che è un cardine della terapia naturale di Balters. Purtroppo nelle foto di alcuni importanti siti web di grandi laboratori si vedono pseudo apparecchi bimascellari che niente hanno a che fare con l’epistemologia di Wihelm Balters, se non nel nome. Il corpo in resina che non deve superare i due millimetri oltre il colletto dei denti, è esteso oltre misura impedendo alla lingua di svolgere la sua azione di espansione e di corretta spinta. Le inutili viti d' espansione che sono inserite distolgono l’attenzione dalla tecnica di frenaggio-appoggio della resina nei piani masticanti vero pilastro essenziale della terapia Bionator, in fatto di stabilità e di movimento dentale indotto. Perse le premesse fondamentali dell’approccio Baltersiano e modificato l’apparecchio, possiamo considerare questo un omicidio ortodontico filosofico, che ha contribuito ulteriormente a gettare le premesse per un approccio “preformato e idealistico su rapporti occlusali sterotipati”. Olando Olivi Ottobre 2007