Four Seasons Firenze. Luxury divine, art sublime

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Four Seasons Firenze. Luxury divine, art sublime
Four Seasons Firenze. Luxury divine, art sublime
Four Seasons Firenze. Luxury divine, art sublime. Maestosa, esclusiva
dimora capace di ripercorrere i fasti del passato e affascinare gli ospiti
con un’allure sofisticata e regale, intima e pregna di cultura estetica.
di Antonella Iozzo
Firenze – Four Seasons Firenze. Luxury
divine, art sublime. Il lusso dell’arte e
del vivere at its best. Lo sfarzo, la storia,
l’arte. Condizioni essenziali per un lusso
spettacolare che deborda l’ospitalità e
savoir-faire un mondo a parte che
rinasce Four Seasons Hotel Firenze.
Poco distante dal centro storico, un luogo carico di charme, quiete e natura con 4,5 ettari
di parco botanico. Maestosa, esclusiva dimora capace di ripercorrere i fasti del passato e
affascinare gli ospiti con un’allure sofisticata e regale, intima e pregna di cultura estetica
tanto da divenire un capolavoro senza tempo dell’italian style.
I due palazzi rinascimentali che compongono l’Hotel, Palazzo della Gherardesca del XV
secolo e La Villa, in passato sono stati Villa Urbana del Primo Ministro di Lorenzo de’
Medici e successivamente residenza papale, convento, sede della prima compagnia
ferroviaria italiana per cinque secoli, residenza della nobiltà fiorentina, palazzo di un
vicerè egiziano, che lo vendette quando gli fu proibito di insediarci il suo harem.
Un passato glorioso, che continua a dimorare tra le sue mura, risveglia una bellezza
antica che continua ad aleggiare in ogni angolo del complesso.
Dopo sette anni di meticolosi restauri seguiti dalla Soprintendenza per il Patrimonio
Storico Artistico, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Soprintendenza
delle Belle Arti, la struttura diviene Four Seasons Hotel Firenze, ritratto di una
visionnaire nello spirito del suo ricco passato.
Four Seasons Firenze. Luxury divine, art sublime
Tra il Palazzo della Gherardesca del XV
secolo e La Villa, un’estensione d’infinito
che ridefinisce il concept di relax, una
dimensione di aurea intensità dal forte
coinvolgimento empatico, il Giardino
Della Gherardesca. Splendore in stile
romantico ottocentesco con boschetti,
intrecci di percorsi, prati, statue,
fontane, il tempietto ionico e la
“Kaffeehaus, dove vivere appieno
l’essenza del Four Seasons Hotel Firenze
e al contempo ritrovare noi stessi tra
natura e arte. Sono numerose, infatti, le
opere d’arte che punteggiano il parco, note preziose e vivaci di un mosaico emozionale
dalle forme scultoree più diverse: ali di farfalla, un insieme di pesci che nuotano nel
verde, i lupacchiotti arancio della Cracking art, illuminati di sera, e poi tante espressioni
dalle curve morbide e dalle linee nette che incontrano i nostri pensieri e regalano visioni
d’incanto.
La natura rigogliosa è sovrana flette la sua melodia attraverso molte specie botaniche
interessanti come la Taxus Baccata, pianta decorativa sempre-verde, nota per essere la
pianta più longeva in Europa, e il centenario albero Thuja, conifera perenne e aromatica.
Svetta in altezza la sempreverde Sequoia, una delle 3 specie note come Redwood, tra gli
alberi più alti al mondo, quasi un custode silenzioso di momenti unici. Nel parco, si trova
la Spa con 10 cabine dedicate ai trattamenti per la cura del corpo, una piscina esterna
riscaldata, una palestra attrezzata e le aree umide con sauna e bagno di vapore. Un’oasi
di benessere nel verde della natura per rigenerare corpo e spirito.
All’interno, invece, lo scrigno di Palazzo della Gherardesca si rivela con le opere d’arte
del XV e il XIX secolo, affreschi, bassorilievi, stucchi, mura rivestite di carta da parati
orientale in seta, dipinta a mano, accuratamente restaurata. Un tripudio di arti e arte,
un’ascesa nel regno della vera bellezza che diviene sfondo, palcoscenico e lirico
abbraccio del nostro soggiorno. È come camminare nella storia dell’arte, accarezzando il
velluto sonoro della sua voluttà scoprendo originali e pregiati dettagli architettonici che
riverberano non solo nelle aree comuni ma in tutte le 116 camere, suites e nei loro bagni.
Dal lato opposto La Villa con le sue 37 camere e suites ed un ingresso privato da Via Gino
Capponi, sembra quasi porgerci un invito a respirare la sua atmosfera intima e raccolta,
tesa fra nobiltà toscana e classicità. Fondata intorno alla metà dell’800 da Emilia
d’Otremont, baronessa di Hoorgworst, su un preesistente insediamento di palazzetti, è
perfetta per un romanzo romantico, dove titoli nobiliari, amore e potere riscrivono la
storia. La Villa contiene un diadema che lascia chiunque senza fiato la suggestiva exChiesa, in stile tardo gotico; ideale per eventi chic e glam, sorprende per le sensazioni
sottili e intense che rilascia fin dal primo sguardo, con il soffitto a volta a crociera e
pareti affrescate.
Four Seasons Firenze, soggiorni
d’autore
Four Seasons Firenze. Luxury divine, art
sublime nell’allegrezza cosmica dell’arte
sin dall’arrivo. La Lobby dell’Hotel,
infatti, è un ricco preludio
all’evanescenza culturale che pulsa in
ogni ambiente, è una meraviglia che
infiamma la mente e scalda l’anima, è
luce che irradia il sentimento, è
sensibilità che risveglia le coscienze. Per
un attimo ci si dimentica di essere
entrati in un Hotel, le formalità del
check-in passano in secondo piano e ci
sente meravigliosamente persi in tanta
bellezza museale. Poi, la voce del
portiere, ci riporta alla realtà indicandoci la reception e qui incontriamo il sorriso
dell’ospitalità, la seconda arte del Four Seasons Hotel Firenze.
La Lobby non è altro che il sontuoso cortile del XV secolo circondato da un colonnato a
volta e soffitti decorati con dipinti e formelle policrome in gesso e ricco di affreschi,
bassorilievi e stucchi rinascimentali. I bassorilievi del cortile sono l’opera d’arte più
importante conservata nella proprietà, e si compone di 12 sezioni simmetriche, che
riproducono racconti allegorici con finalità morali o filosofiche.
Al Four Seasons Firenze il fil rouge è l’Arte, sublimi visioni che vestano la Sala di Lettura
con affreschi di pittori celebri come Ciampelli, Giovanni Balducci, Vincenzo Meucci e
Giovanni Domenico Ferretti ai quali sono stati commissionati una serie di affreschi
raffiguranti la storia della famiglia e che ritrovano nella Galleria e nel Salone da Ballo
Della Gherardesca, la moda dell’epoca imperiosa ci guarda, ma è Baldassarre
Franceschini (1611 – 1689), detto “il Volterrano”, a richiamare l’attenzione, magnetico il
dipinto “La cecità della mente umana illuminata dalla verità” che ci rimanda allo stile
Rococò.
Art ispiration al Four Seasons Hotel
Firenze, per le 116 camere e suites tutte
diverse l’una dall’altra. L’unicità è il
segno distintivo, la preziosità, il collante.
Ognuna un regno dipinto, intessuto,
creato dal talento di artisti del tempo.
Gesti lirici che hanno segnato l’essenza
culturale dell’umanità. Affreschi, fregi,
bassorilievi originali, lucernari,
straordinari soffitti istoriati, scalinate e
camini monumentali, testimonianze del
passato che celebrano il presente.
Four Seasons Firenze. Luxury divine, art sublime. Proporzioni spettacolari e lusso
s’impongono alla nostra ammirazione con il naso all’insù accarezziamo l’altezza delle
camere e sfioriamo la percezione di un sogno in perfetta sintonia con il fascinoso
imprinting dell’architetto Pierre-Yves Rochon che ha prediletto due tonalità principali, il
giallo creta ed il verde cipresso, in onore alla Toscana, mentre le suite hanno mantenuto i
dettagli storici e gli affreschi dell’epoca.
Il Piano Nobile è composto di otto suite, otto perle cariche di un’affascinante allure
d’epoca. La “Suite Volterrano” con affreschi risalenti al XIX secolo e carte da parati di
seta cinesi, lascia un impatto profondo sui nostri sensi, sembra che voglia comunicare
poesia e magnificenza insieme. Luxury modulato in essenze rinascimentali e touch
barocchi scivolano magicamente dalla “Suite Stephenson” con camino, affreschi, il
ritratto di George Stephenson e una camera da bagno con stucchi e una vasca centrale in
marmo.
Four Seasons Firenze. Luxury divine, art sublime
Imperiosa, maestosa, imponente,
grandiosa. Non bastano gli aggettivi per
definire la “Royal Suite della
Gherardesca”. Una magica alchimia
sembra abitare questa suite, che rilascia
l’eleganza e l’estetica, lo charme e il
comfort, il dettaglio curatissimo e le
raffinate sfumature di un microcosmo
fatto d’impalpabili sensazioni nelle fibre
del senso artistico. Una lunga galleria
con soffitti a volta ed illuminata da
cinque grandi finestre che affacciano sul
parco dell’Hotel, è la parte centrale della
suite. Volumi immensi da lasciare senza
respiro, poi il rispetto per la storia che fluisce dai soffitti finemente affrescati e dal
pavimento in ceramica di Capodimonte originale del XVIII secolo, opera di Ignazio
Chiaiese. Fedele all’intento di preservare la bellezza antica, l’architetto prosegue lungo la
rotta del restauro filologico e il salotto si presenta come un’anticamera privata alla stanza
matrimoniale, affrescata con trono papale circondato da angeli. Oltre al richiamo del
tempo, la stanza da bagno, sembra raccontare la storia o meglio lascia che siano le pareti
istoriate da un disegno modernista con bassorilievi di attrezzi meccanici, ingranaggi
dentati, incudini e martelli, a introdurci all’operosità industriale dell’inizio del XX secolo.
Senza soluzione di continuità new icone diventa simbolo nella grandezza dei tempi che
cambiano. Eppure è “solo una stanza da bagno” con una grande vasca centrale in marmo
ma racchiude storie tutte da scoprire, senza dimenticare che è una volta era l’ufficio del
presidente delle Strade Ferrate Meridionali. Un’ala della Royal Suite dispone, inoltre, di
una sala da pranzo per 10 ospiti, uno studio spazioso ed un bagno ospiti.
Nel giardino dell’Hotel troviamo la Garden Suite, un luogo appartato, quasi solenne,
perfetto per gli amanti della privacy. Un’ode sofisticata in stile moderno dall’effetto
luminoso grazie alle parti vetrate che regala una bellissima vista sul giardino privato
circostante.
Camere e suite with suggestion beauty con le amenities appositamente create nell’atelier
fiorentino di Lorenzo Villoresi, rinomato artigiano profumiere ed unico italiano ad avere
ricevuto, ad oggi, il Prix Coty. Un’arte, la sua, che si spinge nella seduzione alchemica
rinascimentale. Le fragranze si tingono di esotica essenza naturale come la Chaulmoogra,
l’Osmanthus o i fiori di Mignonette e sulla pelle l’impalabile diventa saten.
Four Seasons Firenze. Luxury divine, art sublime
Nulla è lasciato al caso al Four Seasons
Hotel Firenze, tutto si rivela
un’esperienza unica magnificata dal
senso dell’accoglienza. Si vivono una
varietà di sensazioni incomparabili che
comprendono i cinque sensi e il gusto
può pregiarsi dell’Executive Chef Vito
Mollica, una stella Michelin, de Il
Palagio, ristorante principale dell’Hotel,
ubicato nel Palazzo della Gherardesca.
Delizie gourmet in stile mediterraneo e
tocchi di creatività innovativa
conquistano gli ospiti.
Dettagli capaci di orchestrare un contesto armonioso, ridefiniscono l’ambiente decorato
in nuances argento chiaro e lilla. Originali colonne ed il soffitto a volta conferiscono una
certa regalità ammorbidati dalla luminosità radente.
Il Palagio si affaccia sul giardino, dove la terrazza è un vero e proprio living all’aperto
sobrio e garbatamene elegante, ideale per cene romantiche, colazioni di lavoro o per
iniziare la giornata nel segno del buon umore.
Art, people and feeling all’Atrium Bar suggestivo e scenografico dai dettagli curatissimi.
È un’oasi oltre il lusso del tempo per gustare un ottimo cocktail o uno dei signature drink
come il Valentino, oppure l’Atrium Mojito. Ma all’Ayrium per tutto il giorno è possibile
gustare specialità toscane, preparate dallo Chef Vito Mollica.
Summer dream al Four Seasons di Firenze con ‘Al Fresco’, trattoria a pranzo, pizzeria e
barbecue a cena. Ambiente easy, dove rilassarsi solleticando il palato e il piacere del
buon vivere.Four Seasons Hotel Firenze superlativo e spettacolare, intimo e sfarzoso,
unico e indimenticabile.
Four Seasons Hotel Firenze
Borgo Pinti, 99 – 50121 Firenze, Italia
Telefono: +39 05526261 Fax: +39 0552625500
http://www.fourseasons.com/florence
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(17/08/2016)
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