CENSIMENTO GENERALE DELL`INDUSTRIA E DEI SERVIZI 2011
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CENSIMENTO GENERALE DELL`INDUSTRIA E DEI SERVIZI 2011
CENSIMENTO GENERALE DELL’INDUSTRIA E DEI SERVIZI 2011 RILEVAZIONE SULLE ISTITUZIONI PUBBLICHE FAQ 1. ASPETTI GENERALI 2. COMPILAZIONE E RESTITUZIONE DEL QUESTIONARIO 3. ORGANIZZAZIONE E FIGURE COINVOLTE NELLA RILEVAZIONE 4. STATO DI ATTIVITÀ 5. UNITÀ LOCALI 6. RISORSE UMANE 7. AMMINISTRAZIONE SOSTENIBILE 8. DOTAZIONE USO ICT 9. SERVIZI 1. ASPETTI GENERALI 1.1. Quali sono le unità di rilevazione del 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit per la Rilevazione sulle istituzioni pubbliche? Le unità di rilevazione sono costituite dalle unità presenti nella lista precensuaria delle istituzioni pubbliche, predisposte dall’Istat utilizzando le informazioni contenute in archivi amministrativi e in registri statistici, nonché dalle unità non incluse nella suddetta lista ma individuate nel corso delle operazioni di rilevazione. 1.2. Quando è effettuata la raccolta dei dati della seconda fase della Rilevazione sulle istituzioni pubbliche? La raccolta dei dati è articolata in due fasi: la prima si è conclusa il 24 settembre; la seconda fase è effettuata nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2012 ed il 20 dicembre 2012. La rilevazione degli istituti scolastici viene effettuata unicamente nel periodo dall’8 ottobre al 20 dicembre 2012. 1.3. Vi è l’obbligo di rispondere al questionario? I rispondenti hanno l’obbligo fornire in modo esatto e completo le notizie ed i dati richiesti nel questionario di rilevazione. L’obbligo di risposta per questa rilevazione è sancito dall’art. 7 del d.lgs. n. 322/1989 e successive modifiche ed integrazioni. Sono soggette 1 all’obbligo di risposta tutte le unità incluse nella lista precensuaria, nonché le unità non incluse nella suddetta lista ma individuate nel corso delle operazioni di rilevazione. 2. COMPILAZIONE E RESTITUZIONE DEL QUESTIONARIO 2.1. Come va compilato e restituito il questionario? Come per la prima fase della rilevazione, anche per la seconda, Il questionario può essere compilato e restituito esclusivamente on line. Il questionario della seconda fase si articola in un Modello per le Unità istituzionali e in un Modello per le Unità locali. Nel caso di istituzione unilocalizzata va compilato un solo Modello per le Unità locali; in presenza di istituzione plurilocalizzata, tale Modello va compilato per la sede centrale e per tutte le altre unità locali attive dell’istituzione. 3. ORGANIZZAZIONE E FIGURE COINVOLTE NELLA RILEVAZIONE 3.1. Come è articolata la rete di rilevazione? Non è prevista la presenza di rilevatori, ma le attività di supporto ai dirigenti e ai funzionari incaricati del coordinamento della rilevazione sono assicurate, a livello regionale dagli uffici territoriali dell’Istat e dagli uffici di statistica delle province autonome di Trento e Bolzano. Per le istituzioni pubbliche di livello nazionale, la cui sfera di competenza si estende oltre i confini regionali, le attività di supporto sono fornite centralmente da Istat nazionale, che coordina anche le attività di rilevazione. I riferimenti per il supporto alla compilazione e per chiarimenti sono consultabili dal menù "CONTATTI" alla pagina web: https://indata.istat.it/cis2011ipfase2 3.2. Qual è il ruolo dell’Incaricato del coordinamento della rilevazione? È tenuto ad assicurare il buon esito della rilevazione sia nella prima che nella seconda fase della rilevazione. Nella seconda fase deve compilare direttamente il Modello per le Unità istituzionali e il Modello per le Unità locali relativo all’unità locale sede, unica o centrale, dell’istituzione e scegliere se delegare la compilazione del secondo Modello ai rispettivi referenti delle unità locali, monitorandone l’adempimento. 3.3. Quali sono i compiti che deve svolgere l’Incaricato del coordinamento della rilevazione? Spettano a tale soggetto i seguenti compiti: - nel caso in cui l’istituzione di appartenenza non abbia partecipato alla prima fase della rilevazione, comunicare ad Istat l’elenco delle unità locali afferenti alla propria unità istituzionale e nominare un referente per ciascuna unità locale (in alternativa può scegliere se svolgere anche il ruolo di referente dell’unità locale per una o più unità locali oltre a quella coincidente con la sede centrale dell’istituzione); - coordinare le attività dei referenti delle unità locali; 2 - monitorare lo stato di compilazione del Modello per le Unità locali da parte dei referenti delle unità locali; - sollecitare, in caso di inerzia, i referenti delle unità locali alla compilazione del relativo Modello; 3.4. Se l’istituzione non ha partecipato alla prima fase della rilevazione può accedere direttamente alla compilazione del questionario della seconda fase? Si. Nella circolare n. 2/IPNR sono stati inviate anche le credenziali di accesso per accedere alla fase due della rilevazione. Tuttavia, secondo quanto stabilito dalla suddetta circolare, l’istituzione è tenuta, entro 10 giorni dal ricevimento di tale circolare a nominare il dirigente o funzionario incaricato del coordinamento della rilevazione e a trasmettere all’Istat il modello MT1 allegato alla circolare. Il modello MT1 è disponibile in formato Excel nel sito https://indata.istat.it/cis2011ipfase2 e deve essere trasmesso esclusivamente via internet all’indirizzo di posta elettronica [email protected], indicando nell’oggetto “Comunicazione Incaricato”. Nel contempo l’incaricato così nominato può accedere alla compilazione del questionario di seconda fase. 3.5. Chi deve assumere il ruolo dell’Incaricato del coordinamento della rilevazione e da chi deve essere nominato? Compete all’autonomia decisionale dell’Unità istituzionale nominare l’Incaricato; tuttavia si suggerisce come criterio generale che, laddove presso l’Unità istituzionale sia costituito l’Ufficio di statistica, la funzione di Incaricato sia attribuita al responsabile di tale ufficio. In assenza dell’Ufficio di statistica, l’Unità istituzionale dovrebbe provvedere a indicare come dirigente o funzionario incaricato del coordinamento della rilevazione un dipendente di adeguata professionalità, secondo l’ordinamento, il regolamento o la normativa interna all’Unità istituzionale. 3.6. Quali sono i compiti del referente dell’unità locale? Al referente dell’unità locale nella seconda fase della rilevazione spetta esclusivamente la compilazione del Modello per le Unità locali in cui si richiedono informazioni riguardanti l’unità locale a lui assegnata. Ad un referente possono far capo più unità locali. 3.7. E’ obbligatorio individuare il referente dell’unità locale? No, non è obbligatorio. Qualora il referente dell’unità locale non sia individuato, tale ruolo viene assegnato dal sistema di gestione della rilevazione automaticamente all’Incaricato del coordinamento della rilevazione. L’individuazione di un referente di unità locale può agevolare la compilazione del questionario, in quanto nel Modello per le Unità locali si chiedono informazioni specifiche che si riferiscono alle attività e alle caratteristiche dell’unità locale. 3.8. A chi bisogna rivolgersi per avere assistenza durante la compilazione? L’Incaricato del coordinamento della rilevazione può richiedere assistenza all’URC (Ufficio Regionale di Censimento) di competenza territoriale. L’elenco degli Uffici Regionali di Censimento, la Guida alla compilazione, il Glossario, il documento Istruzioni 3 per l'individuazione delle unità locali, nonché altri documenti a supporto della rilevazione si possono consultare alla pagina web: https://indata.istat.it/cis2011ipfase2 4. STATO DI ATTIVITÀ 4.1. Quando un’istituzione pubblica e un’unità locale sono considerate attive? Sono considerate attive le istituzioni e le unità locali che, alla data di riferimento del censimento (31 dicembre 2011), svolgono attività economica, anche se a carattere stagionale, e impiegano a tal fine risorse umane (lavoratori indipendenti e/o dipendenti, anche a tempo parziale) e beni capitali. 4.2. Quando un’istituzione pubblica e un’unità locale sono considerate inattive? Sono considerate inattive le istituzioni pubbliche e le unità locali che, alla data di riferimento del censimento (31 dicembre 2011), hanno sospeso temporaneamente la propria attività. Possibili cause di sospensione dell’attività possono essere: eventi fortuiti (incendio, terremoto, ecc.); ristrutturazione dei locali; problemi economici contingenti; ecc. È inattiva anche l’istituzione che, pur se costituita formalmente, non ha ancora iniziato l’attività. 4.3. Quando un’istituzione pubblica e un’unità locale si considerano cessate? Se, alla data di riferimento del censimento, hanno terminato definitivamente l’attività, non impiegando più né risorse umane né risorse economiche. 4.4. Quando l’istituzione pubblica è unilocalizzata? Quando è individuata dal luogo unico in cui esplica la propria attività nel quale sono ubicati i principali uffici amministrativi e/o direzionali. In tal caso, l’unità locale corrisponde all’unità istituzionale, ovvero alla sede centrale. 4.5. Quando l’istituzione pubblica è plurilocalizzata? Se esplica la propria attività economica, comprese le funzioni amministrative e direzionali, almeno in un’altra sede, oltre a quella centrale. 4.6. Cosa si intende per attività economica esclusiva di un’unità locale? L’attività svolta da unità monofunzionali. 4.7. Cosa si intende per attività economica principale di un’unità locale? È l’attività economica svolta in maniera prevalente presso unità locali che eseguono più attività (multifunzionali). La prevalenza di un’attività sulle altre è stabilita sulla base del valore aggiunto che ne deriva o, in mancanza di tale dato, sulla base del fatturato oppure, nell'ordine, in base a: spese per il personale; retribuzioni lorde annue; numero medio annuo di addetti dedicati. 4 4.8. Cosa si intende per attività economica secondaria di un’unità locale? È la seconda attività in ordine di rilevanza e deve essere indicata esclusivamente per le unità multifunzionali. 4.9. Cosa fare nel caso di istituzione cessata? In caso di istituzione cessata non è obbligatorio indicare la data di cessazione. Se al 31 dicembre 2011 l’istituzione risulta cessata, non si deve proseguire la compilazione del questionario. 4.10. Cosa deve fare una unità che non ritiene di essere una istituzione pubblica? Deve contattare e informare l’URC di competenza territoriale, fornendogli le informazioni ritenute necessarie per provare il diverso status giuridico, rendendosi disponibile a rispondere ad ulteriori richieste di chiarimenti, indicando al riguardo un referente. 5. UNITÀ LOCALI 5.1. Nel caso in cui si acceda ad uno stesso edificio da due o più ingressi situati nella stessa via, ovvero in vie vicine (parallele o perpendicolari), quante unità locali vanno considerate? Si deve considerare una sola unità locale, a condizione che i locali afferiscano tutti alla stessa istituzione pubblica. Qualora nello stesso edificio vi siano due locali afferenti a due istituzioni diverse vanno considerate due distinte unità locali, come nel caso di un edificio in cui sono ubicati uffici di un Comune e di una ASL. 5.2. Qualora vi siano edifici distinti situati all’interno di uno spazio definito che afferiscono tutti alla stessa istituzione, come si possono individuare le unità locali? In tal caso si è in presenza di una sola unità locale; ad esempio, costituiscono un’unica unità locale le strutture sanitarie e i siti (padiglioni, ambulatori, reparti, day hospital, dipartimenti sanitari, ecc.) presenti all’interno di un “complesso sanitario”, oppure le facoltà e i siti presenti all’interno di una “città universitaria”. I siti esterni al complesso, invece, costituiscono ulteriori unità locali. 5.3. Se all’interno di un edificio afferente a una istituzione pubblica sono presenti locali destinati alla vendita di beni o servizi (ad es. bar, mense, edicole, farmacie, banche, uffici postali, ecc.), questi ultimi vanno considerati come unità locali dell’istituzione? Non costituiscono oggetto di rilevazione quando l’attività in essi svolta è affidata a soggetti terzi, che impiegano proprio personale. Viceversa, se per tale attività viene impiegato personale dipendente dell’istituzione (ovvero il servizio non viene esternalizzato), tale personale deve essere conteggiato in quello complessivo dell’unità locale e l’attività ivi svolta deve essere indicata come secondaria dell’unità locale. 5 5.4. Le unità locali non attive al 31 dicembre 2011 sono soggette al censimento? No, non sono oggetto di rilevazione. 5.5. Le istituzioni pubbliche che operano con codice fiscale diverso in più unità locali (ad esempio, dipartimenti, strutture sanitarie) devono includere anche queste ultime fra le proprie unità locali? Sia nei casi in cui l’istituzione opera presso unità locali con lo stesso codice fiscale sia quando coesistono codici fiscali diversi, l’istituzione è tenuta a indicare come appartenenti le unità locali attive al 31 dicembre 2011, purché le risorse umane operanti presso di esse siano iscritte nelle voci di bilancio dell’istituzione. 5.6. Come bisogna comportarsi se una struttura sanitaria opera con il codice fiscale di una determinata istituzione (ad esempio un’università)? Il complesso sanitario e le sedi secondarie vanno considerate unità locali dell’istituzione da cui dipendono. 5.7. Le postazioni stradali fisse dei vigili urbani devono essere considerate unità locali? No. L'unità locale da censire è, in questo caso, il Comando dei vigili urbani. 5.8. Le pro loco vanno rilevate come unità locali del Comune? Sì, nel caso in cui siano uffici del Comune, no se sono associazioni. 5.9. Le sedi utilizzate per erogare servizi comunali (mattatoio, depurazione acque, ecc.) affidati in gestione ad imprese, vanno censite come unità locali del Comune? No, in quanto sono unità locali delle imprese; vanno considerate unità locali del Comune solo se i servizi, singolarmente o per gruppi, vengono erogati direttamente dal Comune in locali fisicamente separati dalla sede centrale del Comune. 5.10. Devono essere censite le A.S.L.? Le A.S.L. vanno censite come unità istituzionali e vanno intese come loro unità locali tutte le sedi fisicamente distinte ma facenti parte della singola A.S.L. (ad esempio presidio ospedaliero, ambulatorio, consultorio, centro di salute mentale, ecc.). Nelle regioni a statuto speciale o nelle Province autonome l'A.S.L., pur avendo le stesse funzioni, cambia denominazione: nella provincia autonoma di Bolzano prende il nome di Azienda Sanitaria dell’Alto Adige (in tedesco Südtiroler Sanitätsbetrieb); nella provincia autonoma di Trento prende il nome di Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS); in Sicilia prende il nome di Azienda Sanitaria Provinciale (ASP); in Valle d'Aosta Azienda U.S.L. della Valle d'Aosta; mentre in Friuli-Venezia Giulia prende il nome di Azienda per i Servizi Sanitari (ASS); in Sardegna mantiene la denominazione di A.S.L. 5.11. Gli ospedali normalmente sono suddivisi in vari padiglioni, ogni padiglione ospedaliero costituisce una unità locale? Si considera come unità locale il padiglione o l’insieme dei padiglioni facenti parte di un unico complesso ospedaliero. 6 5.12. Devono essere censite le sedi secondarie aperte solo un giorno alla settimana nelle quali presta attività un solo dipendente che garantisce tale apertura? Sì, devono essere censite come unità locali distinte dalla sede centrale dell’istituzione. 5.13. Devono essere censite le unità locali presenti all’estero (ad esempio le ambasciate italiane)? No, sono oggetto della rilevazione solo le unità locali residenti nel territorio nazionale. 5.14. Devono essere censite le organizzazioni e gli organismi extraterritoriali ubicati in Italia? No. Appartengono a questa casistica, ad esempio: rappresentanze diplomatiche e consolati dei paesi esteri; accademie estere; amministrazione della città del Vaticano; ONU; UE; FAO; Fondo monetario internazionale; centri di informazione e agenzie delle organizzazioni internazionali. 5.15. Il Cimitero comunale è da considerarsi come unità locale del Comune anche quando non è presidiato stabilmente? Si, ai fini censuari è unità locale del Comune anche quando non viene stabilmente presidiato e quindi anche nel caso in cui non vi è un custode e i dipendenti del Comune vi svolgono alcuni servizi in modo non continuativo (pulizie, apertura e chiusura, ecc.). 5.16. I mercati comunali sono unità locali del Comune? I mercati comunali (a prescindere se sono spazi all’aperto o al chiuso, spazi per fiere, ecc.) vanno considerati unità locali afferenti al Comune solo se il personale comunale vi svolge alcune attività. Nel caso in cui il Comune garantisca direttamente alcuni servizi, quale quello di manutenzione dello spazio, il mercato va censito come unità locale del Comune; qualora invece il Comune affidi tutti i servizi connessi al funzionamento del mercato a terzi, non va rilevato come unità locale. 5.17. L’asilo comunale è da considerarsi unità locale del Comune anche quando quest’ultimo si limita a pagarne le utenze (luce, acqua, telefono,...) e il personale che vi svolge attività appartiene interamente ad altra istituzione? No, è l’altra istituzione cui fa capo il personale che deve indicare come propria unità locale l’asilo comunale. 5.18. Nel caso in cui il servizio di biblioteca sia in affidamento ad un’unione di comuni e il personale che vi opera sia iscritto nel bilancio di uno o più comuni che fanno parte dell’unione, a quale istituzione pubblica bisogna attribuire l’unità locale costituita dalla biblioteca? L’unità locale va attribuita unicamente all’unione. 5.19. Se la gestione del personale amministrativo di un’università è affidata ad altra istituzione pubblica (ad esempio, Consorzio interuniversitario), le sedi in cui lavora sia 7 il personale dell’università (docenti) che quello del Consorzio interuniversitario a quale delle due istituzioni vanno attribuite? Le varie sedi universitarie in cui opera personale gestito dalle due diverse istituzioni sono da rilevare come distinte unità locali ciascuna delle quali afferisce alla relativa istituzione. 5.20. Quali sono i criteri per l'individuazione delle scuole e degli asili nido come unità locali del Comune? Le sedi delle scuole e degli asili nido dove opera personale comunale vanno rilevate come unità locali del Comune. Naturalmente, quando la scuola e l’asilo sono ubicati nello stesso edificio va indicata una sola unità locale. 5.21. Se un’istituzione intende correggere nella seconda fase di rilevazione il dato sul numero di unità locali di pertinenza fornito nella prima fase della rilevazione, come può fare? Attraverso la funzione “Aggiungi unità locali” del sistema di gestione della rilevazione si possono modificare (integrando o eliminando) le unità locali dichiarate nella prima fase di rilevazione. 5.22. Come fa l’istituzione che non ha partecipato alla prima fase della rilevazione a comunicare nella seconda fase il numero di unità locali afferenti all’istituzione? L’istituzione deve procedere alla nomina dell’Incaricato del coordinamento della rilevazione, sarà l’Incaricato ad indicare, attraverso la funzione “Aggiungi unità locali” disponibile nel sistema di gestione della rilevazione, il numero di unità locali. 6. RISORSE UMANE 6.1. Professori dipendenti di un’università che prestano anche attività di docenza presso un Consorzio interuniversitario con un contratto di diritto privato (rapporto di collaborazione) vanno riportati tra il personale di entrambi gli enti? Tale personale va indicato come personale dipendente dell’università con cui è in essere il rapporto di lavoro dipendente e va, di norma, attribuito all’unità locale dove è situato lo studio nel quale il professore riceve la corrispondenza dell’ateneo e nel quale può dare assistenza agli studenti. Il professore universitario, infatti, può prestare attività di docenza presso distinte unità locali dell’università, diverse da quella in cui ha lo studio. Il professore dipendente di un ateneo, che svolga contemporaneamente attività di docenza per un Consorzio interuniversitario, va anche assegnato al personale del Consorzio, quale collaboratore. 6.2. Come vanno riportati i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che operano presso le sedi dell’istituzione pubblica? 8 I lavoratori socialmente utili (LSU) e i lavoratori di pubblica utilità (LPU) vanno attribuiti al personale non dipendente, in particolare, sono da indicarsi nella categoria “Altri lavoratori atipici”. 6.3. Vanno censite le persone che ricoprono cariche elettive (ad esempio, il sindaco)? I sindaci, i componenti di una giunta comunale e altri soggetti che hanno una carica elettiva non fanno parte dell’organico dell’istituzione e quindi non vanno indicati né tra il personale dipendente né tra quello non dipendente. 6.4. Come vanno censiti i medici di base? Nel caso in cui un medico di medicina generale dipendente di una ASL - che presta attività presso un poliambulatorio della ASL stessa - svolga in alcuni giorni della settimana anche attività di medico di base va indicato tra il personale dipendente della ASL. Lo studio presso il quale svolge attività di medico di base non va rilevato come unità locale della ASL. 6.5. Le guardie mediche sono unità locali delle ASL? Un medico che presta attività come guardia medica presso una struttura di una ASL può svolgere tale attività in qualità di dipendente della ASL o come “medico a convenzione”. Nel primo caso tale risorsa va indicata tra il personale dipendente della ASL, nel secondo caso tra il personale non dipendente, ovvero tra i collaboratori. Ad ogni modo, la struttura nella quale viere erogato il servizio di guardia medica è da rilevare come unità locale della ASL. 6.6. Come va rilevato un dipendente del settore pubblico che svolge anche attività di libero professionista (ad esempio, il medico ospedaliero operante in regime di intramoenia)? Deve figurare come dipendente presso l’istituzione in cui lavora in maniera regolare e continuativa. 6.7. Nel personale effettivo in servizio vanno conteggiati anche coloro i quali sono occupati ma temporaneamente assenti (ad esempio in maternità, malattia) alla data di riferimento del censimento? Nel numero dei lavoratori è compreso anche il personale temporaneamente assente per cause varie quali: ferie; permessi; maternità. 6.8. Nel caso in cui il servizio di biblioteca sia in affidamento ad un’unione di comuni ed il personale che vi opera sia iscritto nel bilancio di uno o più comuni che fanno parte dell’unione, a quale istituzione pubblica bisogna attribuire il personale? Il personale che svolge attività esclusivamente per conto dell’unione di comuni va assegnato all’unione stessa. Nel caso di un impegno congiunto in entrambe le istituzioni (Comune e Unione) il personale va attribuito a una delle due istituzioni sulla base del tempo di lavoro dedicato. 9 6.9. Nel caso in cui i Comuni svolgono attraverso il proprio personale docente delle attività di insegnamento al di fuori dell’orario scolastico, come bisogna comportarsi per la determinazione delle unità locali e dell’attività economica? Quando i Comuni svolgono con il proprio personale dei servizi di insegnamento a supporto dell’istruzione statale (corsi di recupero, di approfondimento culturale, di preparazione degli esami ) devono indicare: - come proprie unità locali, le scuole statali presso cui opera il personale che gestiscono direttamente; - come attività economica svolta presso le suddette unità locali, l’attività di “altra formazione culturale” ovvero di “altri servizi di istruzione”. 6.10. Quando i Comuni gestiscono attività sportive pomeridiane presso palestre annesse a scuole pubbliche con il proprio personale docente, come bisogna comportarsi per la determinazione delle unità locali? I Comuni devono indicare come proprie unità locali, le palestre presso cui opera il personale che gestiscono direttamente. 6.11. Se il Comune è proprietario dei locali scolastici dove viene svolta l’istruzione statale e garantisce tramite il proprio personale piccoli servizi di manutenzione (sostituzione lampadine, piccole riparazioni, ecc.), la scuola va considerata come unità locale del Comune? Se si trattano di attività del tutto trascurabili anche se importanti per la funzionalità della scuola, i locali dove è situata la scuola statale non vanno considerati come unità locali del Comune. 7. AMMINISTRAZIONE SOSTENIBILE 7.1. Che cosa si intende con il termine “comportamento sostenibile nei dell’ambiente”? confronti Il comportamento sostenibile consiste in un insieme di azioni volte a ridurre l’impatto ambientale in diversi ambiti quali, ad esempio: i trasporti (con l’utilizzo di sistemi di mobilità sostenibile); l’elettronica (con l’impiego di attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio a basso consumo); la gestione dei rifiuti (con la raccolta differenziata); l’edilizia (con le costruzioni e ristrutturazioni di edifici mediante l’utilizzo di materiali edili a risparmio energetico); la logistica e cancelleria (con il riciclo di carta e materiali vari di consumo). 7.2. Cosa si intende con modelli di acquisto attenti agli impatti ambientali? I modelli in questione sono rappresentati da strategie di acquisto che tengano conto della sostenibilità ambientale nelle varie fasi in cui si articolano le procedure di approvvigionamento di beni e servizi. Possono riguardare i requisiti di ammissione delle imprese, i requisiti tecnici, i criteri di valutazione o le modalità di esecuzione del servizio. 10 8. DOTAZIONE USO ICT 8.1. Cosa si intende per rete intranet? L'intranet è una rete locale (LAN), o un raggruppamento di reti locali, usata all'interno di una organizzazione per facilitare la comunicazione e, generalmente, ad accesso riservato. In particolare con una intranet gli utenti possono lavorare su un file condiviso e disporre di una posizione centrale in cui salvare la versione più aggiornata. Attraverso una intranet è possibile dare vita a bacheche virtuali, messaggistica immediata e chat. Infine, una intranet consente di pubblicare rapporti settimanali, promemoria, rassegna stampa e fornire informazioni utili al personale su politiche aziendali, richiesta di ferie, rubrica telefonica, ecc. 8.2. Con Sportello Unico per le Attività Produttive - SUAP - e Sportello Unico dei Servizi al Cittadino di cui ai quesiti 4.5 e 4.6 si intendono unicamente servizi telematici? No, devono essere segnalati anche se si tratta solo di sportelli fisici non informatizzati. 8.3. Che cosa si intende per numerosità degli strumenti informatici utilizzati dall’ istituzione? Si intende la dotazione tecnologica complessiva dell’istituzione, utilizzata sia presso la sede centrale che presso le unità locali. 9. SERVIZI 9.1. Se i servizi erogati dall’unità locale sono più di cinque, occorre indicarli tutti? No, sono da specificare solo i primi cinque servizi più rilevanti che sono stati erogati nell’anno 2011. La rilevanza di un servizio è data dal totale degli utenti (cittadini, imprese, istituzioni) che hanno richiesto nell’anno 2011 quel particolare servizio presso l’unità locale di riferimento, a prescindere dalle modalità con le quali è stata presentata ed evasa la richiesta medesima. 9.2. Il numero complessivo di utenti effettivi per uno specifico servizio va calcolato in relazione all’unità locale presso cui sono state inoltrate le richieste di prestazione o con riguardo alla sede fisica in cui sono stati gestiti gli aspetti amministrativi inerenti all’erogazione del servizio? Il totale degli utenti effettivi, in base a cui stabilire la rilevanza del servizio, va conteggiato esclusivamente con riferimento all’unità locale presso cui è stata presentata, nel corso dell’anno 2011, la richiesta della prestazione da parte degli utenti destinatari. La gestione di aspetti amministrativi o di altra natura relativi ai servizi garantiti, infatti, rientra tra i compiti di funzionamento di un’unità locale, mentre l’erogazione diretta di servizi 11 ancorché rivolta a singoli utenti o in maniera indistinta a una collettività - è un’attività istituzionale. 9.3. Che cosa si intende per gestione diretta e indiretta dei servizi pubblici? La gestione diretta dei servizi, siano essi di natura economica che non economica, si avvale delle strutture organizzative e del personale interni alle amministrazioni titolari; la gestione indiretta (esternalizzazione) è invece caratterizzata dall’affidamento a soggetti terzi. La gestione indiretta, a sua volta, può includere procedure di evidenza pubblica oppure no (affidamento diretto), come nel caso del conferimento cosiddetto “in house”. 9.4. Una unità locale intermedia (regionale, provinciale o che gestisce o coordina un gruppo di unità locali) non rischia di duplicare il numero di utenti rispetto a quelli indicati dalle singole unità locali? No, perché occorre indicare gli utenti che si rivolgono allo specifico sportello. Pertanto, ciascuna unità locale indicherà esclusivamente gli utenti di propria pertinenza. 9.5. Un utente che si rivolge a sportelli diversi per soddisfare esigenze diverse va contato una volta sola? No. Qualora uno stesso utente si rivolga a più sportelli diversi, che erogano servizi diversi (pensioni, certificati, carte d’identità, eccetera ) l’utente va contato più volte perché grava sulla fornitura di tutti i diversi servizi. L’obiettivo del quesito è di valutare la produzione e il carico di lavoro di ciascun servizio offerto. 12