Carabinieri a Modena
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Carabinieri a Modena
I Carabinieri nell’ex Ducato di Modena da 150 anni 1859-2009 ... c’è urgente bisogno di Carabinieri Quando agli inizi del 1859 prese avvio il “biennio fatale” che portò il Ducato di Modena Reggio Guastalla e Massa-Carrara nel Regno di Sardegna, un anno prima dell’Unità d’Italia avvenuta nel mai celebrato 17 marzo 1861, i Carabinieri esistevano già da 45 anni, istituiti con le Regie Patenti del 13 luglio 1814, militari scelti “tra i migliori … per buona condotta e saviezza distinti”. Si erano già battuti a Grenoble nel 1815, prodigati nel soccorso alle popolazioni durante l’epidemia di colera nel 1836, distintisi nella prima Guerra d’Indipendenza; già godevano la fama conquistata con la “Carica di Pastrengo” del 30 aprile 1848 per sottrarre Carlo Alberto alla cattura degli austriaci (circostanza in cui fu apposta per la prima volta la coccarda tricolore, in sostituzione di quella azzurra, sotto il pennacchio del cappello a “lucerna”). Pensando a quella carica il Nigra scrisse poi il brano in cui è contenuta la strofa “.. usi obbedir tacendo e tacendo morir ”. I Carabinieri erano già stati impiegati all’estero, nel 1855 con la spedizione in Crimea insieme ai Bersaglieri di La Marmora; furono costituite stazioni a Costantinopoli e Jeni Koi meritando l'ammirazione degli alleati e degli abitanti. Vittorio Emanuele II nel “Discorso della Corona” rivolto al Parlamento di Torino, nella seduta del 10 febbraio 1859, aveva pronunciato la nota frase “Noi non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva verso di noi”. Il 25 aprile del 1859 iniziò la costruzione del Canale di Suez ed il 26 l’Austria dichiarò guerra al Piemonte, in sostegno del quale si schierò la Francia. Le truppe piemontesi avevano cominciato ad avanzare - già dal 30 aprile – verso Parma e Modena dalla Liguria attraverso la Garfagnana, Massa e Pontremoli che erano insorte con la benedizione del medesimo Santo Patrono di Modena. Il 23 maggio fu effettuato il viaggio inaugurale della ferrovia da Reggio a Modena con a bordo un gruppo di Dragoni ed il Duca Francesco V. La strada ferrata era parte di un progetto realizzato con finanziamenti prevalentemente belgi che avrebbe collegato Londra, passando per la “Manica”, attraverso la Francia, Lione-Torino, al porto di Brindisi dove sarebbe salpata “la valigia delle Indie” (primo viaggio il 25 ottobre del 1870) che, grazie al Canale di Suez, avrebbe raggiunto Bombay e Singapore. Mentre numerosi modenesi, anche dall’esilio, andavano – come il nobile Alberto Baggi di Sassuolo caduto come Tenente a San Martino - ad arruolarsi volontari nelle file dell’Armata Sarda (così si chiamava l’Esercito Piemontese nel quale militavano i Generali modenesi Manfredo Fanti, Carlo Zucchi ed Enrico Cialdini) o come “scariolanti” nei cantieri egiziani del Canale di Suez, si combattevano in Lombardia le battaglie grazie alle quali mercoledì 8 giugno Vittorio Emanuele II, con Napoleone III, prese possesso di Milano. Fu così che la sera del 10 giugno 1859 i modenesi cominciarono a “sollevarsi” chiedendo l’adesione al Regno sardo-piemontese: all’alba di sabato 11 giugno il Duca lasciava per sempre Modena scortato dalla Brigata Estense sino a Mantova ed in serata giungevano in città, da Parma e dal passo del Cerreto, le avanguardie dell’Armata Sarda con i primi Carabinieri. Nei giorni dello sfaldamento delle strutture militari e di polizia degli stati dissolti, ovunque emerge un problema di ordine pubblico e di difesa degli abitanti dai soprusi dei malfattori: giunge a Torino - a conclusione di ogni comunicazione telegrafica dalle province della Penisola - un ricorrente appello nella lingua internazionale dell’epoca “J’ai necessité urgente de Carabiniers ! “. Da Torino viene nominato a capo della Divisione Carabinieri dell’ormai ex Ducato il Maggiore Giuseppe Formenti, mentre Cavour designava Luigi Carlo Farini quale Governatore delle “province modenesi”. “Il canto degli italiani” aveva già dodici anni di vita (scritto nell’autunno del 1847) mentre il suo autore, Goffredo Mameli, era caduto il 7 luglio del 1849 combattendo con Garibaldi a Roma: solo dal 12 ottobre 1946 l’Inno di Mameli è divenuto formalmente Inno Nazionale Italiano. Dal 17 agosto al 13 novembre del 1859, Garibaldi è a Modena, ospite nel palazzo dei Molza invitato dagli esponenti liberali e della Massoneria modenese, per raccogliere fondi da utilizzare per l’acquisto di fucili di fabbricazione inglese necessari a sostenere un tentativo di invasione del centro-sud. Cavour non consentì e l’impresa garibaldina verrà rinviata di un anno, col diverso obiettivo dello sbarco in Sicilia. Farini gestisce l’integrazione dapprima del Ducato di Modena, poi anche di quello di Parma e Piacenza ed infine di Bologna e delle Romagne grazie alla relativa “pace sociale” e tranquillità di ordine pubblico assicurata dai Carabinieri che assolvevano il compito di “raffrenare i soggetti cattivi e di proteggere i buoni” tenendo conto (come prescriverà in seguito il Galateo del Carabiniere) che “ Pel Carabiniere … non vi sono né casate, né associazioni, né ricchi né poveri“. Se il primo contingente di Carabinieri si insediò già a giugno del 1859 nel Capoluogo - anzi, nella Capitale, occupando la caserma di Sant’Eufemia - e poco dopo nelle Luogotenenze (corrispondenti alle attuali Compagnie) degli ex capoluoghi di provincia, Pavullo e Mirandola, fu con la circolare del 6 luglio 1860 emanata dall’Intendenza Generale – l’odierna Prefettura - di Modena-Reggio che si diede inizio alla presenza dell’Arma “territoriale” nei singoli comuni, con l’istituzione delle Stazioni Carabinieri. Si insedia l’Arma “territoriale” Siamo dunque al 1860. Farini vede profilarsi il successo finale del proprio governatorato e – forte del ritorno di Cavour alla guida del Governo il 21 gennaio 1860 - indice le elezioni amministrative del 5−12 febbraio 1860 (applicando la legge provinciale e comunale sarda promulgata il 23 ottobre 1859 n° 3702 da Urbano Rattazzi, Ministro dell’Interno nel Governo La Marmora, con l’enunciazione "Cedant arma Togae"). Luigi Zini, il governatore scelto da Cavour al momento dell’insurrezione modenese (in carica solo dal 14 al 19 giugno) ma rifiutato dai cittadini di Reggio Emilia, viene nominato primo Prefetto (Intendente Generale) di Modena-Reggio e procede all’insediamento del neo-costituito Consiglio provinciale di Modena proclamato il 4 marzo 1860, anniversario dello “Statuto Albertino” del 1848. Lo stesso Zini sovrintende poi al plebiscito di Adesione al Regno dell’11-12 marzo 1860: il 18 viene proclamata l’annessione. Il 25 marzo 1860 si svolsero le ultime elezioni politiche del regno per la VII legislatura del parlamento Sardo-piemontese: Farini aveva fatto chiamare al voto anche i modenesi benché – al momento dell’indizione dei comizi - ancora non si fosse formalizzata l’adesione: per Modena-città è eletto lo stesso Luigi Carlo Farini, che poi rinuncia e lascia il seggio al marchese Giuseppe Campori; per Modenaprovincia è eletto Giuseppe Malmusi; per il collegio di Carpi Geminiano Grimelli; per quello di Sassuolo Achille Menotti. Il 4 maggio Vittorio Emanuele II è a 14 maggio 1860. I modenesi acclamano Vittorio Emanuele II Modena mentre Cavour, da tempera di C. Bossoli Bologna, impartisce alla flotta sabauda l’ordine di “controllare” la spedizione di Garibaldi verso la Sicilia che avvenne poi – con lo “sbarco” dell’11 maggio - nel “porto di Allah” (Marsah-el-Allah), Marsala, la città “lilibea” dei Romani sotto protezione inglese. Zini, pago di aver insediato, da Intendente Generale (Prefetto), il primo Consiglio Provinciale e di aver gestito le operazioni elettorali, a fine maggio consegna la Prefettura al Conte Cav. Annibale Ranuzzi e prende possesso di quella di Siena, prefettura dalla quale - centocinquant’anni dopo arriva a Modena la Dottoressa Giuseppina Di Rosa, Prefetto nel 2009. Sarà il Prefetto Ranuzzi - che rimarrà in carica sino al settembre 1861 - ad emanare - su indicazione del Farini, nel frattempo divenuto Ministro degli Interni a Torino - la circolare n° 4357 del 6 luglio 1860 con la quale impartisce ai Sindaci l’ordine secondo cui “… i Reali Carabinieri sono accasermati in un locale di proprietà del Comune e allora le condizioni dell’affitto dovranno stabilirsi fra l’Amministrazione Comunale e questa Intendenza previo parere di un Ingegnere del Genio Civile da destinarsi …… o lo sono in un locale di proprietà privata e il Contratto dovrà trattarsi fra il proprietario e l’Intendente il quale potrà anche valersi all’uopo del Sindaco locale premettendo sempre il voto peritale ..”. Già nelle settimane successive alla circolare prefettizia, inizierà una corrispondenza tra Sindaci, Comando Provinciale (allora di Divisione) e di Luogotenenza (le attuali Compagnie) per l’insediamento delle caserme dei Carabinieri e sarà frequente la disputa tra amministrazioni comunali per assicurarsi la precedenza nell’insediamento dei Carabinieri in un comune piuttosto che in un altro. l’Onore delle armi ai modenesi della Brigata Estense Per chi ama tentare di “comprendere le ragioni dell’avversario” non è troppo tardi per riconoscere l’Onore delle armi ai modenesi della Brigata Estense che seguirono – non fuggirono – l’ultimo Duca nell’inutile attesa oltre il Po. Non approfittarono dei vari provvedimenti con i quali il Regno di Sardegna prima e quello d’Italia poi consentivano agli ex nemici di arruolarsi mantenendo il grado e l’anzianità pensionistica. Non ci furono diserzioni e si congedarono solo quando Francesco V – il 24 settembre 1863 - prese atto del nuovo assetto internazionale e li sciolse dal giuramento. Una parte dei militari venne integrata nell’esercito pontificio ed in quello austriaco: non pochi di essi - soprattutto tra quelli provenienti dall’Appennino modenese - rappresentarono la prima migrazione italiana nelle Americhe, con mezzo secolo di anticipo sull’ondata biblica del primo quindicennio del ‘900 quando da "Un popolo di poeti artisti eroi santi pensatori scienziati navigatori trasmigratori" furono oltre centomila all’anno quelli che attraversarono l’Atlantico. Danilo De Masi Tratto dal libro “150 anni di presenza dell’Arma nell’ex Ducato di Modena: 1859-2009” di Danilo De Masi – Modena 2009. I Comandanti dei Carabinieri per la Provincia di Modena Comando Carabinieri del Governatorato (ex Ducato) di Modena, Reggio Emilia, Guastalla, Garfagnana, Massa-Carrara Magg. Formenti Cav. Giuseppe dal 14 giugno 1859 al 6 marzo 1861* il 5-02-1860 venne promosso Tenente Colonnello ed il 22 dicembre Colonnello. Comando di Divisione (istituito 16 gennaio 1860) 1) Magg. MORATA Cav. Alessandro dal 5.06.1860 (risultano documenti a sua firma già dal mese di marzo) Comando di Provincia (istituito 18 luglio 1870) 2) 3) 4) 5) 6) Cap. CARAVADOSSI di Thoét Cav. Vittorio Cap. PISTIS Cav. Raimondo Cap. BONATTI Bonamico Cap. ROSTI Riccardo Cap. OLIVIERI Francesco dal 1871 dal 1874 dal 1878 dal 1879 dal 1880 Comando di Divisione (istituito 1 aprile 1887) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) 18) 19) Magg. DEGIORGIS Giuseppe Magg. ROSSI Demetrio Magg. BELTRAME Alessandro Magg. PONZA di S. Martino Alessandro Magg. STINCHI Francesco Magg. DEL MONTE Massimo Magg. AMICI Francesco Magg. De TOMI Giorgio Magg. IVALDI Ugo Magg. SCOPPELLITI Giovanni Ten. Col. BARATTINI Ugo Magg. ZORZOLI Alessandro Ten. Col. TESTANI Pietro dal 27.03.1887 dal 21.10.1888 dal 1893 dal 21.12.1899 dal 09.10.1905 dal 12.05.1910 dal 12.05.1913 dal 29.07.1915 dal 18.04.1920 dal 18.05.1925 dal 13.06.1926 dal 25.08.1929 dal 24.09.1933 Comando di Gruppo (istituito 16 luglio 1936, secondo dati di Modena) 21) 22) 23) 24) 25) 26) 27) 28) 29) 30) 31) 32) 33) 34) 35) 36) 37) Magg. TULLO Cosimo Magg. STARA Michele Magg. MANUCCI BENINCASA Giulio Magg. MODUGNO Vito Magg. VESCE Pasquale Ten. Col. BASILI LUCIANI Ugo Ten. Col. DE LUCIA Giulio Ten. Col. DANELLI Romano Ten. Col. LOCORI Lito Ten. Col. FORNASINI Ferruccio Ten. Col. GUGLIELMI Camillo Ten. Col. ROCCHETTI Ercole Ten. Col. FEDOCCI Renzo Ten. Col. DI COSIMO Lorenzo Ten. Col. De SINNO Enrico Ten. Col. GUGLIELMI Mario Ten. Col. FERRARI Arnaldo dal 21.01.1937 1946 1947 dal 05.05.1948 dal 19.11.1953 dal 26.01.1961 dal 22.07.1963 dal 20.07.1966 dal 06.02.1967 dal 02.10.1970 dal 29.09.1974 dal 11.09.1977 dal 02.11.1980 dal 15.09.1983 dal 10.09.1986 dal 29.08.1989 dal 21.09.1991 (Com. Prov. dal 1-11-92) Comando Provinciale (istituito 1° novembre 1992) 38) 39) 40) 41) 42) 43) Ten. Col. APOSTOLO Cosimo Damiano Ten. Col. RICCO Pasqualino Ten. Col. t. S.G. GOVERNALE Giuseppe Ten. Col. PAPARELLA Vito Col. RIZZO Marco Col. IANNIZZOTTO Salvatore Antonio dal 09.09.1994 dal 04.09.1997 dal 16.09.2001 dal 19.09.2003 dal 05.10.2005 dal 06.10 2008 *) Il Col. Formenti Cav. Giuseppe, lasciato il Comando di Modena (e riorganizzati i Carabinieri dell’intera regione, sotto il Generale Manfredo Fanti che reggeva il “Comando Generale delle Truppe della Lega dell’Italia Centrale” in Bologna) pochi giorni prima dalla proclamazione dell’Unità d’Italia il 17 marzo 1861 fu destinato al comando della Legione di Genova con decorrenza 6 marzo. Il 14 agosto 1862 passò a quella di Torino, pervenendo il 2 giugno 1866 al grado di Maggior Generale, Membro del Comitato del Corpo (così si chiamava allora il Comando Generale dell’Arma). **) Il Magg. Morata Cav. Alessandro, comandante della Divisione dal 5 giugno 1860 compare già quale Comandante della futura provincia modenese in carteggi del 1859: evidentemente il Magg. Formenti (Tenente Colonnello dal 5 febbraio 1860) aveva la responsabilità dei CC nell’intero ex Ducato (territorialmente ridotto rispetto al momento dell’occupazione piemontese) ed il Magg. Morata della futura Provincia di Modena. Nota: nella numerazione dei Comandanti, abbiamo considerato il Magg. Formenti come “fondatore” del Comando Carabinieri di Modena anziché come primo comandante (soluzione che sarebbe risultata storicamente più corretta) perché il materiale sino ad ora stampato a livello modenese indica il Magg. Morata al 1° posto nell’elenco: non abbiamo voluto ingenerare equivoci; così pure abbiamo indicato le date rilevate a livello locale anche quando differiscono – seppure lievemente – da quelle registrate al Comando Generale