U.O. DI MEDICINA RIABILITATIVA Primario: Dott. P. Pace

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U.O. DI MEDICINA RIABILITATIVA Primario: Dott. P. Pace
I.N.R.C.A. Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - IRCCS
www.inrca.it
U.O. DI MEDICINA RIABILITATIVA
Primario: Dott. P. Pace
@ I.N.R.C.A. 2008 www.giobbe.net
e-mail: [email protected]
Guida a domicilio
I brillanti risultati che si ottengono con la
chirurgia protesica inducono un progressivo
aumento della richiesta da parte dei
pazienti stessi che nella maggior parte dei
casi, si sono trovati per anni in condizione
di notevole disabilità a causa di un’artrosi
avanzata al anca.
I risultati riguardano soprattutto la risoluzione
parziale o completa del dolore, la durata
nel tempo della protesi, il miglioramento
della qualità della vita del paziente ed il
suo reinserimento nel sociale.
La stabilità dell’impianto di una artroprotesi
di anca è data esclusivamente da una
buona tecnica chirurgica. Tuttavia alcune
posizioni sono a rischio di instabilità fino al
2°-3° mese dopo l’intervento.
Pertanto entro questo periodo alcuni
movimenti e posizioni, frequenti nelle attività
di vita quotidiana, vanno evitati a titolo
precauzionale per escludere ulteriormente
il rischio di lussazione.
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Guida a domicilio
La persona che abbia subito un intervento di
artroprotesi di anca dovrà evitare la
sedentarietà eccessiva, quindi continuerà a
camminare evitando di stancarsi e seguendo le
indicazioni che il terapista gli ha suggerito al
momento della dimissione dal reparto.
In questo modo potrà migliorare la qualità della
propria vita raggiungendo la massima
autonomia possibile nelle attività di vita
quotidiana ed una ripresa della socializzazione.
Il paziente potrà abbandonare il bastone nel
momento in cui in casa comincia a dimenticarlo.
E’ consigliabile continuare a servirsene nel caso
in cui non si senta sicuro (paura o disturbi
dell’equilibrio) per evitare cadute pericolose.
I movimenti complessi di intrarotazione ed
adduzione che possono inavvertitamente essere
eseguiti durante l’atto di alzarsi, di sedersi o di
torsione del tronco vanno evitati secondo
l’addestramento eseguito in fisioterapia.
Evitare di sedersi su sedie troppo basse.
Evitare per sempre le iniezioni intramuscolari
glutee dal lato della protesi.
La guida della macchina può essere ripresa
dopo 2 mesi.
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Guida a domicilio
E’ consentito dopo due mesi l’uso della bicicletta
con sellino ben regolato e preferibilmente su
terreno pianeggiante.
Ogni focolaio infettivo di tipo batterico (ascessi
dentari, infezioni vie urinarie etc.) deve essere
trattato tempestivamente con antibioticoterapia.
Imparare a controllare il peso corporeo in modo
da evitare un gravoso sovraccarico
dell’impianto protesico.
La presenza di una maggiore lunghezza della
gamba operata rispetto all’altra, é perchè in tal
modo aumenta la stabilità della protesi. Di
norma l’applicazione di rialzo é temporanea. Si
consiglia di far controllare il rialzo dalla nostra
fisioterapista entro 1-2 mesi dalla dimissione.
Per l’anno dell’intervento evitare di esporre
direttamente al sole l’anca operata. E’ possibile
invece praticare nuoto e fare il bagno al mare
o in piscina.
Per i primi mesi è possibile accusare modesto
dolore al carico ed ai movimenti (dovuto
all’assestamento del contatto osso/protesi)
localizzato alla articolazione operata o irradiato
alla gamba.
I controlli clinici radiografici, nel primo anno,
vanno eseguiti a 3-6-12 mesi dall’intervento. Poi,
saranno sufficienti controlli annuali. Rivolgersi al
reparto dove si é stati operati.
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Guida a domicilio
NON sedersi sul bordo
della sedia con il tronco
flesso in avanti.
Posizione seduta corretta: tronco eretto,
anche flesse non oltre i
90 gradi.
NON
accavallare
le
gambe.
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Guida a domicilio
Distesi
sul letto
NON accavallare
le gambe.
Per i primi due mesi porre un cuscino tra gli arti
inferiori
Per i primi due mesi dormire di fianco dal lato
dell’anca non operata soltanto appoggiando
l’arto operato su un cuscino posto tra le gambe.
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Guida a domicilio
Movimento corretto per
infilarsi calze e scarpe.
NON piegare il tronco in
avanti e
NON accavallare l’arto
operato.
NON raccogliere oggetti
da terra piegando il busto in
avanti ad arti inferiori distesi.
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Guida a domicilio
Appoggiare a terra il
ginocchio dell’arto
operato.
Per i primi due mesi
provvedere di un rialzo per
il water e, se necessario, di appoggi laterali. Per
il bidet o derivare una
doccia con flessibile per
lavarsi direttamente sul
water oppure dotare il
bidet di appoggi laterali.
NON portare pesi
eccessivi.
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Guida a domicilio
Descriviamo infine pochi e semplici esercizi che il
paziente potrà eseguire autonomamente al
proprio domicilio per il mantenimento dei risultati
raggiunti durante la degenza in reparto di
riabilitazione.
Abbiamo individuato e scelto solo quegli esercizi
che non presentano alcun rischio nell’esecuzione
e che comunque permettono di migliorare
ulteriormente la forza muscolare, mantenere
l’elasticità dell’articolazione, ridurre il dolore spesso
presente e dovuto a fastidiose contratture
muscolari.
Ogni esercizio può essere ripetuto 5-10 volte e
comunque andrà interrotto nel momento in cui il
paziente avverte l’arto operato stanco e pesante.
Ogni esercizio va eseguito lentamente, senza
movimenti bruschi, al limite del dolore e deve
essere intercalato da brevi pause.
Piegare alternativamente gli arti inferiori
strisciando il tallone sul letto.
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Guida a domicilio
Distesi sul letto, gambe allungate: piegare
il ginocchio avvicinandolo al petto senza
forzare, quindi allungarlo di nuovo e
portare l’arto in appoggio. Ripetere dalla
parte opposta.
Distesi sul letto, gambe piegate, piedi
appoggiati.
Sollevare il bacino e riportarlo lentamente
in appoggio.
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Distesi, gambe piegate, piedi appoggiati
sul letto.
Lasciare cadere lentamente le ginocchia
in fuori e poi avvicinarle di nuovo.
Distesi sul letto, portare in fuori l’arto
inferiore disteso e lentamente riportarlo in
posizione centrale. Ripetere dalla parte
opposta.
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Guida a domicilio
Distesi sul letto, allargare leggermente gli
arti inferiori. Ruotare all’interno e all’esterno
le punte dei piedi.
Distesi sul letto, gambe allungate.
Allungare l’arto inferiore operato
schiacciando il ginocchio contro il letto e
spingendo la punta del piede verso il viso.
Ripetere dalla parte opposta.
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Seduti sul letto, arti inferiori che pendono,
mani appoggiate.
Allungare alternativamente gli arti inferiori,
spingendo la punta del piede verso il viso.
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Bibliografia
1)
2)
N. Marchetti: Trattamento riabilitativo nell’artroprotesi d’anca
Collana di riabilitazione1994
N. Pace: Consigli utili ai pazienti operati di artroprotesi d’anca
A cura di:
Rita Traversetti, Pasquale Pace
Disegni:
Francesca Floccari
Realizzazione grafica:
L. Montemurro
Ed. INRCA 2002