simulazioneAPE
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Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori Dipartimento Democrazia Economica, Economia Sociale, Fisco, Previdenza e Riforme Istituzionali L’APE (anticipo pensionistico) ed effetti sulla pensione* L’Ape (prestito pensionistico per cessazione anticipata dal lavoro) consente di accedere liberamente e volontariamente ad un prestito pensionistico per il finanziamento di un reddito ponte erogato, a partire dai 63 anni di età e fino al momento della maturazione dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia. Il prestito pensionistico erogabile è pari al 90% della pensione netta certificata dall’INPS che si avrà al momento della maturazione dei normali requisiti pensionistici. Il prestito viene rimborsato attraverso una trattenuta effettuata dall’INPS sulla pensione netta per venti anni, a partire dal momento della maturazione dei normali requisiti pensionistici di vecchiaia. La rata è comprensiva del costo di ammortamento del prestito, degli interessi bancari passivi e degli oneri relativi alla polizza assicurativa per la copertura del rischio di premorienza. In caso di decesso del soggetto che ha avuto accesso all’anticipo pensionistico il prestito ottenuto viene rimborsato dall’impresa assicurativa con la quale è stata stipulata la polizza contro il rischio di premorienza. Dunque, nel caso di premorienza prima del termine di restituzione del prestito pensionistico, il trattamento pensionistico di reversibilità a favore dei familiari beneficiari della pensione non subirà alcuna decurtazione. C’è la possibilità di utilizzare quanto maturato presso una forma pensionistica complementare (in forma di capitale o di rendita) per sostituire in tutto o in parte il prestito pensionistico necessario a finanziare il “reddito ponte”, erogato dal momento dell’accesso all’APE fino alla maturazione dei requisiti pensionistici di vecchiaia. In questo caso è possibile chiedere un prestito pensionistico di ammontare ridotto ed accedere ad una Rendita Integrativa per la Pensione Anticipata (in pratica la rendita pensionistica complementare erogata anticipatamente dal fondo pensione a cui si è iscritti) Il Governo propone tre modalità di intervento differenziate, in base alle platee dei diversi beneficiari, di uscita anticipata dal lavoro tramite il ricorso al prestito pensionistico (APE): - anticipo pensionistico agevolato per categorie disagiate (APE “social”); - accesso pensionistico (APE) erogato a lavoratori e lavoratrici coinvolti in processi di crisi aziendali gestiti tramite accordi collettivi; - anticipo pensionistico a costi di mercato per la generalità dei lavoratori e delle lavoratrici non rientranti fra le categorie agevolate Via Po 21, 00198 Roma T +39 06 8473455 – 226 F +39 06 8473280 [email protected] www.cisl.it Aderente alla CES e alla Confederazione Internazionale dei Sindacati 1. Accesso al prestito pensionistico per categorie disagiate (APE “Social”) Vengono individuate le categorie di beneficiari per i quali lo Stato, riconosce un bonus mensile (un credito fiscale), per ogni anno di anticipo richiesto. Le categorie, allo stato odierno del confronto che il Governo intende “agevolare”, riconoscendo un bonus fiscale sono: - persone inoccupate che hanno già utilizzato tutti gli ammortizzatori sociali; disabili ed invalidi (il grado di invalidità deve ancora essere definito); lavoratori e lavoratrici che svolgono lavoro di cura e che assistono familiari di primo grado non autosufficienti o disabili; lavoratori e lavoratrici che svolgono attività ad elevato rischio infortunistico, per la frequenza degli infortuni rilevati e per la gravità degli stessi e che non hanno accesso ai benefici della disciplina del lavoro particolarmente faticoso o pesante. N.B.: La Cisl ha chiesto una rimodulazione del bonus in modo da azzerare la rata di rimborso a carico dei beneficiari fino a 1.300 – 1.400 euro nette Simulazioni (si evidenzia che le simulazioni sono effettuate sulla base dei criteri e dei dati attualmente in nostro possesso che potrebbero essere oggetto di modifica e rielaborazione da parte del Governo): (Bonus fiscale pari a 90 euro mensili per ciascun anno di anticipo) Pensione netta mensile Ape richiesta Tasso annuo nominale degli interessi passivi bancari Rata mensile da pagare per venti anni Bonus fiscale pari a 90 euro per tre di anticipo (90*3=270) Rata residua mensile a carico del beneficiario 850 euro 90% 2,5% 1.000 euro 90% 2,5% 1.200 euro 90% 2,5% 1.500 euro 90% 2,5% 210 euro 245 euro 290 euro 360 euro 270 euro 270 euro 270 euro 270 euro 0 (il bonus eccede la rata di 60 euro 0 (il bonus eccede la rata di 25 euro) 20 euro 100 euro Costo % dell’APE a carico del beneficiario sulla pensione netta Per 3 anni di anticipo 0 Per 3 anni di anticipo 0 Per 3 anni di anticipo 1,6% Per 3 anni di anticipo 6,% (impatto per ogni anno di anticipo = 0,5%) (impatto per ogni anno di anticipo = 2%) N.b.: la rata mensile per il rimborso dell’APE tiene conto degli oneri per la copertura assicurativa contro il rischio di premorienza che costituiscono, da soli, mediamente il 28% dell’intero importo complessivo (nell’ipotesi di restituzione del prestito in 20 anni). 2 1. Accesso al prestito pensionistico (APE) volontario sulla base di un accordo sindacale collettivo, nei caso di ristrutturazione e crisi aziendale. L’ipotesi prevede che i costi per il finanziamento dell’anticipo pensionistico vengano posti a carico delle aziende per i lavoratori e delle lavoratrici coinvolti nei programmi di ristrutturazione o gestione delle crisi aziendali, sulla base di quanto previsto dalla contrattazione collettiva, anche mediante l’eventuale concorso dei fondi di solidarietà di settore.. 2. Accesso al prestito pensionistico (APE) volontario su base individuale, senza agevolazioni. Tutti i lavoratori e le lavoratrici non ricompresi fra le categorie agevolate possono usufruire dell’APE chiedendo un anticipo pensionistico a partire dal 63° anno di età, pagando i costi relativi alle rate di rimborso (per 20 anni), comprensivi degli interessi bancari e dei costi della polizza assicurativa per premorienza. Il costo medio per il lavoratore dell’APE sull’importo della pensione netta è pari all’incirca al 7% per ogni anno di anticipo (5 -6% sulla pensione lorda). Dunque, un accesso pensionistico anticipato di 3 anni costa al lavoratore, all’incirca il 21% della sua pensione netta. * A cura di Angelo Marinelli 3