orange style n3

Transcript

orange style n3
ORANGE
STyLE
PROFESSIONAL MAGAZINE
Numero 3 _ anno 2015
2 l L’editoriale
il LINGUAGGIO DEL CORPO.
3 l dalla
casamadre
in SVIZZERA
4 l MUNGO POINT
Mungo Point Certificato:
Ferramenta Venerota.
I FISSAGGI MUNGO NEL MONDO.
9 l UNA VETRINA
SUL MONDO
SIEXPO 2015: sostenibilità
ed Innovazione. Mungo c’è.
10 l MORASsUTTI
POINT.
Morassutti Point:
Astori Spa.
11 l NOTIZIE
DAL GRUPPO.
velcro: Il sistema di chiusura
riapribile originale.
5 l L’EVENTO
Klimainfisso di Bolzano.
Una fiera dedicata alla filiera
produttiva del serramento.
12 l meglio un
giorno da leoni
il bello, il buono e l’inedito .
Edito da Mungo S.r.l. _ Via Germania 23 z.i. _ 35127 Padova _ T. +39 049 7623111_ [email protected] _ www.mungo.it
6 l LA TECNOLOGIA
MUNGO DIVENTA
ARTE
con Luca Moretto.
8 l mungo BEST
SELLERS
Sua maestà
l’ancorante chimico Mungo.
L’editoriale
Il tuo corpo mi parla così
forte che non riesco a sentire
quello che dici.
Il corpo parla, il suo linguaggio è molto più importante e incisivo, a livello
emotivo, di quello delle parole. Chi si occupa di comunicazione a livello
scientifico ci dice che l’impatto psicologico della comunicazione verbale,
cioè di quello che diciamo, corrisponde soltanto al 7% del totale.
La comunicazione non verbale, cioè il linguaggio dei gesti (ciò che vediamo,
ma che non sentiamo) corrisponde ben al 55%. Mentre il restante 38% è il
linguaggio paraverbale, vale a dire il tono, il volume e il ritmo della voce.
Difficile crederci? Basta fare una prova. Dì a qualcuno che conosci che sei
felice di vederlo, ma dillo con una smorfia di disgusto e voce annoiata.
Scommettiamo che non ti crederà affatto? Normale: non abbiamo forse
detto che il contenuto equivale soltanto al 7%?
La comunicazione non verbale è gestita dall’inconscio. Conoscerla serve
per decodificare la comunicazione del nostro interlocutore: per capire, cioè,
se è sincero. I segnali del corpo possono essere di gradimento o di rifiuto:
vediamo i più importanti.
La consapevolezza dei nostri atteggiamenti, dei nostri gesti e di “come”
diciamo le cose fa la vera differenza. Talvolta non ci rendiamo conto che la
nostra comunicazione trasmette segnali incongruenti, diciamo una cosa e
inconsapevolmente con il corpo lanciamo segnali di smentita.
Segnali di gradimento
che l’argomento, o la mia persona, gli stanno causando
una forte tensione. Come il linguino è il massimo segnale di
Nel viso il centro del piacere è la bocca. Serve per
gradimento, questo rappresenta invece il massimo segnale
succhiare il latte materno, per mangiare, per provare
di rifiuto.
sensazioni piacevoli; quindi accarezzarsi le labbra,
Si potrebbe obiettare: ma come, non ci si può grattare
mordicchiarsele o, meglio ancora, passarci sopra la
semplicemente perché il naso prude? Certo che sì. Ma il
lingua indica un notevole gradimento da parte del nostro
prurito è causato da una vasodilatazione dei capillari, che
interlocutore.
reagiscono a situazioni di stress. E se la persona che si
Nei confronti di quello che stiamo dicendo, se il segnale
gratta è stressata ci sarà pure un motivo.
avviene in corrispondenza con una nostra parola, proposta Anche spostare il corpo indietro, lontano dall’interlocutore,
o argomento, ci conviene approfondire quel tema per
non è un buon segnale, equivale a prendere le distanze da
suscitare approvazione nell’altro. Se invece il segnale
lui. Così come spostare oggetti lontano da noi, significa che
di gradimento viene dato in continuazione, ad esempio
vogliamo allontanare l’argomento o la persona. Spolverare
mordicchiandosi il labbro di continuo, meglio ancora,
o spazzare via dagli abiti o dal tavolo polvere o briciole
significa che il gradimento riguarda la nostra persona.
ha un significato preciso: non voglio farmi carico di questi
Altri segnali positivi sono succhiare un oggetto, spingere
problemi. Mentre il colpo di tosse e il raschiamento della
le labbra leggermente in fuori (il cosiddetto “bacio
gola sono un rifiuto netto di quanto stiamo dicendo.
analogico”), leccarsi le labbra, premere la lingua all’interno E’ noto che gambe accavallate e braccia conserte sono
delle guance, accarezzarsi mento e collo (la cosa lo
segnale di chiusura. Ma anche qui bisogna stare attenti.
ingolosisce!).
Non è detto che chi assume questa postura ci sia ostile,
Spostare il busto o il corpo in avanti, verso di noi,
forse si sta soltanto rilassando in una posizione comoda.
simboleggia un avvicinamento psicologico nei nostri
Serve trovare conferme alla nostra tesi. Come diceva
confronti, insomma, gli piacciamo! Lo stesso vale per lo
Sherlock Holmes, “un indizio è un indizio, due sono due
spostamento di oggetti verso noi stessi, sono seduto a un
indizi, tre sono una prova”.
tavolo, l’interlocutore è dall’altra parte e avvicino a me una
penna, un foglio, un bicchiere. Significa che l’argomento mi
interessa e cerco simbolicamente di avvicinarlo a me.
Puntare il piede, soprattutto il destro, verso qualcuno vuol
Grattarsi il capo: chi lo fa ha un grattacapo, cioè un
dire che siamo attratti da quella persona, o da quello che
problema da risolvere.
sta dicendo. Mentre tenere un atteggiamento aperto, con
Grattarsi o massaggiarsi la fronte: in questo caso
braccia aperte e gambe non conserte, denota cordialità e
l’interlocutore non ha chiaro l’argomento della discussione
disponibilità.
e gradirebbe un chiarimento.
Alcuni gesti hanno una valenza seduttiva: accarezzarsi i
Grattarsi o massaggiarsi l’orecchio o la zona circostante:
capelli o giocare con la collana, il bracciale o l’anello da
esprime una pulsione sessuale inibita.
parte delle donne; aggiustarsi la cravatta o toccarsi la fibbia Esempio: sto parlando di una donna con un amico, e
della cintura dei pantaloni da parte degli uomini.
lui comincia a grattarsi l’orecchio, potrebbe, ripetiamo,
Segnali specifici
potrebbe significare che ne è attratto sessualmente, ma
esiste un vincolo all’appagamento; se si gratta l’orecchio
destro vuol dire che è lui a porsi delle remore; se si gratta il
Il naso è il centro dello sgradimento. Se mentre sto parlando sinistro è l’amica che non ci sta!
l’interlocutore si gratta il naso ripetutamente può significare
Segnali di rifiuto
2l
In conclusione qual’è
l’Invito all’Azione che ne
deriva?
Accresciamo la consapevolezza del linguaggio del corpo,
nostro e dei nostri interlocutori; maggiore attenzione non
solo a ciò che diciamo ma anche a come lo diciamo,
maggiore osservazione dei segnali del corpo dei nostri
interlocutori (i loro feed-back alla nostra comunicazione ).
Curiamo al meglio il nostro “primo impatto”, per fare
una buona prima impressione non abbiamo una seconda
possibilità.
Guadagniamoci sul campo la credibilità verso i clienti
anche attraverso la congruenza della nostra comunicazione
e la capacità di capire quanto e come viene percepito
quello che stiamo comunicando.
“Noi comunichiamo ciò che
l’altro ha capito”
Se dopo aver comunicato non accade nulla o succede
qualcosa che non vogliamo, perché abbiamo comunicato?
Diceva il filosofo Karl Jasper, “Tutto ciò che non si realizza
nella comunicazione non esiste”.
Buona Comunic_Azione a Tutti!
Mauro Leoni
ORANGE STyLE
Dalla casamadre in svizzera
I fissaggi Mungo
nel mondo.
L’arancio è il colore della solarità, della simpatia ma anche della sicurezza.
Gli ancoranti Mungo “fissano” in sicurezza molti edifici e strutture importanti nei
cantieri di tutto il mondo. Le altissime performances certificate dei fissaggi in nylon,
dei fissaggi in metallo e degli ancoranti chimici garantiscono un perfetto connubio
con tutte le strutture e i materiali di supporto utilizzati nei diversi paesi.
1 _ Skolkovo Innovation Center Moscow
2 _ Nile House Czech Republic
3 _ Danubehouse Czech Republic
4 _ JW Marriot Marquis Hotel Dubai
3l
MUNGO POINT
Ferramenta Venerota srl.
Mungo Point Certificato:
un Progetto di Partnership
che crea valore.
La Ferramenta VENEROTA, rivenditore
professionale prevalentemente orientato al
settore del serramento, è conosciuta soprattutto
per la qualità dei prodotti e dei servizi offerti,
ma anche per la capacità di fare e portare
innovazione. Presente in tutta la Lombardia, oggi
conta su 42 collaboratori con elevate competenze.
Dalla moderna e funzionale sede di Lecco ogni
giorno affianca i suoi clienti nella scelta delle
migliori soluzioni applicative.
Molti sono i riconoscimenti che la Ferramenta VENEROTA
ha ricevuto da importanti e autorevoli fornitori internazionali
con marchi di prestigio. Premiata dai collaboratori che
hanno sposato la filosofia dell’azienda e ne hanno
condiviso i valori e dai clienti che apprezzando la qualità
dell’offerta, la consulenza delle risorse ed il livello di
servizio ne hanno consentito la crescita continua fino ad
oggi.
Le radici profonde di VENEROTA prendono vita dal sogno
del suo fondatore Amedeo Rota e oggi sono con passione
e dedizione portate avanti dai figli Nicoletta e Massimo
con la collaborazione di Marco Milani, instancabili pilastri
portanti dell’azienda nei rapporti con i partner fornitori, con
i clienti e con i collaboratori.
Nel 2012 con il Progetto Mungo/CSI a Ferramenta Venerota viene
rilasciato il Patentino e l’attestato di “Distributore Certificato” Gold
Class a seguito di corsi di formazione mungo e verifiche ispettive
dell’ente riconosciuto di certificazione CSI di Bollate (MI).
4l
La parola d’ordine di VENEROTA è: “Quello che ti serve e
quando ti serve...”. Tutto ciò è reso possibile da un ampio
e moderno magazzino sempre fornito e da una tecnologia
all’avanguardia che garantiscono un servizio eccellente.
Nel 2006 nasce Accademia VENEROTA, un progetto
di formazione continua per i clienti, sia sulle evoluzioni
normative e sulle dinamiche applicative che su moderne
visioni di marketing e di vendita, con il supporto di
consulenti competenti e dei migliori partners del settore
come Mungo.
Un team vincente di collaboratori e una fattiva partnership
con i fornitori più qualificati per affrontare con successo le
sfide quotidiane e future e poter essere sempre più vicini ai
clienti, difendere il loro lavoro e valorizzarne l’attività.
ORANGE STyLE
L’evento
Klimainfisso
di Bolzano.
Una fiera dedicata
alla filiera produttiva
del serramento.
La manifestazione si rivolge in
particolare a produttori, posatori di
serramenti e rivenditori specializzati
del settore oltre a professionisti del
mondo della finestra e dell’edilizia.
Mungo, con il progetto PQS posa qualificata
del serramento, in collaborazione con Legno
Legno partecipa attivamente all’evento
presentando nuovi prodotti per soluzioni
applicative all’avanguardia all’interno di
una mostra tematica dedicata alla posa
con dimostrazioni pratiche. Quest’attività,
oltre ad essere un momento formativo e
informativo,rappresenta un’occasione di
incontro, di confronto e di scambio tra
serramentisti, distributori, progettisti e
operatori della filiera.
Mungo è il Partner per la posa
in opera di Anfit, il difensore
delle finestre made in Italy.
Chi è - A.N.F.IT
L’Associazione nazionale per la Tutela
della Finestra Made in Italy, raggruppa
come propri associati numerose aziende
italiane produttrici di serramenti e, in
qualità di associati sostenitori, aziende
produttrici di profilati in PVC destinati alla
fabbricazione del serramento e aziende
fornitrici di servizi e componenti per la
costruzione dei serramenti. Scopo primario
dell’Associazione è la tutela del mercato
italiano e della filiera di produzione Made
in Italy, nel rispetto delle norme vigenti di
riferimento del settore serramentistico e nel
rispetto delle verifiche sulla qualità.
CHE COSA FA ANFIT?
Tutela e difende le produzioni italiane
di infissi. Qualifica e promuove la filiera
nazionale del serramento.
Sono questi gli obiettivi primari di ANFIT,
l’Associazione nata tre anni fa per
volere di un folto gruppo di serramentisti
per difendere e promuovere il prodotto
nazionale nel rispetto delle leggi e delle
norme nazionali ed europee. Gestita in
prima persona dai soci serramentisti,
ANFIT, l’Associazione per la Tutela della
Finestra Made in Italy, sta diventando un
crescente punto di riferimento per il settore.
ANFIT è associata a FINCO e partecipa
attivamente alle riunioni riguardanti la vita
politica su temi di grande interesse come le
costruzioni e i regolamenti edili, gli appalti
e la loro riorganizzazione, l’efficientamento
energetico e i suoi parametri.
Essendo socio UNI, partecipa attivamente
alle riunioni dei gruppi di lavoro sulle
normative di prodotto.
CONSULENZA
Pur giovane, ANFIT è già riconosciuta
anche in Europa quale rappresentante
italiano in EPW, la Federazione Europea
delle finestre in pvc, che per il tramite
di Eurowindoor tutela gli interessi dei
produttori del continente a Bruxelles presso
la Commissione europea. Ai produttori di
serramenti ANFIT offre non solo la tutela del
lavoro italiano ma anche concreti strumenti
operativi come l’aggiornamento tecniconormativo sulle sempre più numerose e
complesse leggi, circolari, norme e direttive
europee che regolano la vita del comparto,
la consulenza per la qualificazione del
prodotto, del personale e delle aziende e la
consulenza di tipo legale e amministrativo.
INIZIATIVE
ANFIT illustra tre importanti progetti:
l’etichetta energetica, il Marchio Quality
e il Manuale della Posa in opera.
Sono tre iniziative apparentemente diverse
ma fortemente collegate che ben esprimono
la missione dell’Associazione, nata per
promuovere la qualità, la sicurezza
nell’uso dei serramenti e la certezza della
loro realizzazione sul territorio nazionale
Italiano.
Sul Marchio Quality e sull’etichetta
energetica degli infissi veglierà la stessa
Associazione che tutelerà gli interessi
di consumatori finali e progettisti e sarà
garante di imparziale trattamento tra i soci
ANFIT.
5l
la tecnologia mungo diventa arte
Silicone: marmo del terzo millennio.
Grazie a Luca Moretto e a Mungo.
di Francesco Tadini
Cosa rende un’azienda leader un marchio che
si ricorda nel tempo? L’efficacia e la durata
dei prodotti e la partecipazione ad un’impresa
collettiva che chiamiamo, comunemente, civiltà.
E quali sono i segni delle civiltà che hanno fatto
veramente storia? Li abbiamo sotto gli occhi, tutti i
giorni, viaggiando o anche solo girando il mondo
con internet: i manufatti dell’arte. I generali e gli
eserciti, spesso, vengono dimenticati. I grandi
artisti e gli architetti - e gli ingegneri! - che hanno
dato forma alla città che abitiamo, vivono nella
nostra quotidianità. Non solo nella memoria: nel
presente.
Di queste forme quotidiane fanno parte le
piramidi come i grattacieli, la Cappella Sistina
come i grandi aeroporti internazionali. Davanti
alle grandi opere alziamo lo sguardo, attoniti
e compiaciuti di quanta capacità abbia l’uomo
di dare forma concreta all’immaginazione. A
ciò che, prima, non esisteva e non si poteva
ancora vedere. Viene da citare Picasso
“..paradossalmente dipingere è il mestiere di un
cieco. Egli non dipinge ciò che vede, ma ciò che
pensa”.
Quando parliamo delle grandi opere, spesso,
dimentichiamo tutto l’immane sforzo che è servito
per costruirle. Non sempre vediamo tutto quel
pensiero e quella manualità che stanno dietro al
progetto dell’architetto, o del grande scultore.
6l
Come non vediamo ciò che tiene insieme
un edificio che sfida la forza di gravità fino
all’inverosimile, o che lo protegge dagli agenti
atmosferici.
I fissaggi, le sigillature, gli isolamenti termo
acustici stanno a molti simboli architettonici
contemporanei come la punteggiatura al poeta
o allo scrittore: non starebbero insieme i versi,
le proposizioni - i racconti – senza qualcosa
che ancori le parole tra di loro. Il senso di ciò
che diciamo sta nel modo in cui fissiamo le
unità minime del discorso, congiungendole o
separandole. Isolandole dal vento gelido della
follia ...
Parlando con Mauro Leoni - colpito come me
dell’opera di un grande artista come Luca
Moretto – è scaturita l’idea di una mostra che
parli, in fondo, di cose semplici. L’emozione innanzi tutto - di guardare una cascata di colori
di straordinaria intensità con i quali Moretto
trasforma molti oggetti di design. La materia
delle sue creazioni, il silicone, che l’artista riesce
a trattare come una sorta di marmo del terzo
millennio. E, poi, la verità di tale materia: la
possibilità che un mezzo del quale le più grandi
creazioni dell’architettura contemporanea si
servono in abbondanza - e senza la quale non
sarebbe possibile nemmeno pensarle – diventi
sostanza di una originalissima visione d’arte.
Con soluzioni applicative d’avanguardia unite
alla creatività e all’esperienza di un artista che
unisce sostanza e forma in icone della modernità
- così piacevoli al tatto da far sembrare la vista un
organo secondario - la “rivoluzione arancione”,
alla Casa Museo Spazio Tadini di Milano è già
cominciata.
Luca Moretto (Jesolo, 1976) esporrà a Milano dal
14 aprile 2015 alla fine di maggio. Dal Salone
del Mobile al primo mese di Expo l’artista - già
presente in collezioni private e in esposizioni
museali permanenti – sarà protagonista di un
ciclo di mostre alla Casa Museo Spazio Tadini.
ORANGE STyLE
La TECNOLOGIA Mungo
e Il DESIGN Staygreen
incontrano l’ARTE con Luca Moretto.
Ecoarredi in cartone trasformati in opere d’arte con
l’applicazione creativa di siliconi eco-compatibili mappati LEED .
®
Salvaguardia
dell’ambiente e
innovazione tecnologica
si fondono in un
progetto originale
che vede la creatività
dell’artista veneziano
Luca Moretto
trasformare in opere
d’arte gli eco-arredi
di design ideati da
Staygreen attraverso
l’applicazione dei
nuovi siliconi Mungo
in sintonia con la
sostenibilità ambientale.
Mungo, azienda
multinazionale svizzera
leader nella progettazione e
produzione di tecnologie per
il fissaggio, la sigillatura e
l’isolamento termo-acustico.
Con l’adozione delle più
evolute tecnologie produttive
e grazie all’avanzato
laboratorio chimico,
Mungo sviluppa una nuova
generazione di polimeri
siliconici mappati LEED®. Nel
2012 diventa il primo centro
di competenza accreditato
sul LEED® in Italia per la
sostenibilità ambientale.
Prodotti unici, disegnati da
Roberto Pamio & Partners e
realizzati artigianalmente
interamente in Italia, gli
arredi Staygreen sono
frutto di un’attenta ricerca
sui materiali che esprime
un nuovo modo di vivere
il design all’insegna
dell’ecosostenibilità. Sedute,
poltrone, divani, letti, tavoli
e librerie sono creati unendo
la carta e il cartone ad
altri materiali alternativi
e selezionati, capaci di
incarnare un design pulito e
naturale nelle forme.
Luca Moretto (Jesolo,1976)
mette insieme amore
per i colori puri con una
materia dalla assoluta
plasmabilità e piacevolezza
tattile, di origine naturale,
ipermoderna, come il
silicone. Con tale materia
reinventa un equilibrio di
colori e forme di esorbitante
vitalità, capaci di coinvolgere
un pubblico vasto in un gioco
generativo che lo ha portato
a reinventare e dare un volto
nuovo anche a simboli di
intere generazioni, come la
Vespa e la Bugatti. La sua
attenzione si volge alla tela
come agli oggetti di design
quotidiano: l’arte non ha
confini.
Gli oggetti di Luca Moretto, opere d’arte simbolo
del sodalizio tra tecnologia e natura, saranno
esposti a Milano sia in occasione del Salone
del Mobile che dell’Expo 2015.
Le sedi prestigiose che le ospiteranno:
dal 14 Aprile al 19 Aprile
lo showroom Spazio Seventy in via Pontaccio10
e il negozio Seventy in via Manzoni 46 Milano
La Casa Museo Spazio Tadini
in via Jommelli 24 Milano, a due riprese:
dal 14 aprile al 5 maggio e dal 8 al 23 maggio.
7l
MUNGO BEST SELLERS
Sua Maestà
l’ancorante chimico Mungo:
il prodotto certificato più
idoneo per ogni specifica
soluzione applicativa.
Mungo ha sviluppato una gamma di ancoranti chimici certificati che oggi è la più completa del mercato per
soddisfare ogni specifica esigenza applicativa con la massima affidabilità, dall’ancoraggio su mattone pieno e/o forato, all’ancoraggio
strutturale su calcestruzzo, con una gamma di prodotti pluricertificati: dall’inghisaggio di ferri da ripresa, ad interventi dove
sia richiesta la certificazione antisismica, Mungo c’è.
LEED
tested
ESR-3411
IEA AA-707
MIT SP Cert
MIT Gold
MIT SE
MIT Cool
MIT SP Cert ancoranti chimici in
poliestere/ metacrilato certificati CE
opzione 7 per applicazioni medio pesanti
su murature piene e forate.
MIT Gold ancorante chimico in
poliestere/ metacrilato certificato
opzione 7 e mappato LEED®
particolarmente adatto per applicazioni
nella serramentistica di cardini e altri
particolari.
Colore bianco pitturabile.
MIT SE ancoranti chimici in vinilestere/
epossiacrilato pluricertificati CE opzione1
per zone tese e fessurate. Idonei per
applicazioni strutturali, ferri da ripresa e
certificati per zone sismiche.
MIT Cool ancorante chimico in
vinilestere/epossiacrilato certificato CE
opzione 7 per applicazioni strutturali alle
basse temperature (fino a - 26° C).
8l
ORANGE STyLE
una vetrina sul mondo
SiExpo è un catalogo di prodotti
sostenibili messi a disposizione
dei Paesi Partecipanti e di tutto il
pubblico di Expo2015.
SiExpo è un’occasione importante
per le imprese italiane che vogliono
misurarsi con l’Esposizione
Universale. Sostenuto da Camera di
Commercio di Milano ed Expo 2015
SpA, e realizzato da Remade in
Italy e Material ConneXion Italia con
l’aiuto di Conai e FederlegnoArredo,
è nato con l’obiettivo di proporre
alle imprese italiane green di
candidarsi agli espositori della
rassegna internazionale con i loro
prodotti e con i materiali sostenibili
per realizzare il grande evento.
“Il catalogo nasce dall’esigenza di dare un
contributo qualificato all’ambiente” - dice
Rodrigo Rodriquez, Presidente del Consorzio
SiExpo2015, Sustainability and Innovation
for Expo 2015 - e si è pensato ad uno
strumento in grado di suggerire l’utilizzo
di materiali ecosostenibili, tenuto conto del
fatto che la gran parte delle strutture di Expo
avranno la durata dell’evento. Si tratta di
uno strumento coerente con la missione di
Expo”. Attualmente il catalogo contiene
circa 350 articoli, distribuiti nelle
5 categorie di prodotti: Costruzioni
e allestimenti, Arredo per interni,
Arredo urbano, Imballaggi e
Complementi fieristici. Ciascun prodotto
viene presentato con immagini, descrizioni
e caratteristiche di sostenibilità, di cui
vengono evidenziate le specifiche e le
eventuali certificazioni. Uno strumento per
valorizzare le imprese che puntano sulla
sostenibilità e il rispetto dell’ambiente.
SiEXPO: sostenibilità
ed innovazione.
Mungo c’è.
Si expo è una vetrina internazionale sul mondo delle imprese e dei progettisti. Si expo
è aperto a tutti i prodotti in grado di soddisfare criteri di sostenibilità ambientale e
innovazione valorizzandone l’eccellenza attraverso meccanismi volti ad evidenziare
queste caratteristiche.
Mungo è tra le aziende partecipanti in particolare con la nuova gamma di prodotti
mappati LEED® ecocompatibili, innovativi e con caratteristiche di sostenibilità ambientale.
9l
MORASSUTTI POINT
Astori Spa.
Morassutti Point, prodotti professionali
di qualità e servizi innovativi nei migliori
punti vendita.
100 ANNI e non li dimostra.
Astori S.p.A grossista in ferramenta operante
nella zona di Montichiari, in provincia di
Brescia, nata come azienda specializzata nella
trebbiatura del grano, arriva nel giro di un secolo
a commerciare nel settore della ferramenta con
numeri significativi: 77 mila mq di superficie
occupata, 70 mila referenze, ed un fatturato che
negli ultimi 2 anni ha fatto segnare un aumento
significativo.
PARLIAMO DELLE ORIGINI
Nel 1907 Ernesto Astori fonda questa azienda, inizialmente
specializzata nella trebbiatura del grano e del frumento
per conto terzi. Nel 1928 Astori iniziò a trattare carboni
e vegetali in un locale dell’abitazione adibito alla vendita.
Successivamente si sviluppò ulteriormente il commercio nel
settore della ferramenta, colori ecc...
Dopo Ernesto è subentrato il figlio Girolamo Astori, che ha
iniziato a seguire la ferramenta e l’officina meccanica fino
agli anni ‘70. Poi nel 1975 è stata creata la Astori S.p.A.
ed ha fatto il suo ingresso in azienda Giuseppe Astori, che
è diventato il nuovo punto di riferimento.
Due anni fa, da Carpenedolo, l’Azienda si trasferisce a
Montichiari nella nuova sede inaugurata ufficialmente il
2 aprile 2005. Si tratta di una location di 77 mila mq,
di cui 25 mila mq coperti. Il capannone è suddiviso in
due sezioni. Un reparto è destinato al ferro; tubolari,
lamiere, travi, e si effettua la foratura ed il taglio a misura
degli stessi. Un settore che negli ultimi anni ha assunto un
importanza del 30% del fatturato ed è tuttora in espansione,
in virtù del crescente bisogno di servizi del Cliente. Nella
sezione ferramenta invece è presente un’esposizione di
circa 4 mila mq, dove è possibile trovare sia il prodotto self
service, sia la vendita assistita, con oltre 70.000 articoli che
si possono così riassumere:
10 l
PRODOTTI ED ATTREZZATURE AGRICOLE
PRODOTTI IDRAULICI
UTENSILERIA MANUALE ED ELETTRICA
FISSAGGI – VITERIA BULLONERIA
PRODOTTI ANTINFORTUNISTICI
ABBIGLIAMENTO DA LAVORO
PRODOTTI PER FALEGNAMI
CASALINGHI ELETTRODOMESTI ARTICOLI DA REGALO
MAGAZZINO FERRO – TUBOLARI – LAMIERE – TRAVI
TAGLIATE E FORATE A MISURA.
Ogni reparto vendita ha il proprio personale specializzato
in grado di soddisfare ogni esigenza del cliente che da
Astori puà trovare la consulenza adeguata e le migliori
soluzioni applicative.
Una specifica area didattico espositiva è stata
dedicata ai marchi Morassutti Group.
ORANGE STyLE
NOTIZIE DAL GRUPPO
Il sistema di chiusura
riapribile originale.
Il Velcro fu inventato nel
1941 da Georges de
Mestral quando durante una
passeggiata in campagna
con il suo cane notò come
le lappole rimanessero
attaccate in modo stabile sia
ai suoi pantaloni che al pelo
del suo fidato amico.
Pensò di riprodurre a livello
industriale il sistema di
aggancio di questo frutto e
da lì il brevetto che risale al
1955. La parola “Velcro”
ha la sua origine dalle
iniziali di VELours (velluto) e
CROchet (gancio).
Oggi Velcro è multinazionale
con più di 2.200 dipendenti
nel mondo e da 50 anni è
leader mondiale nei sistemi
di fissaggio.
Velcro è proprietaria di
oltre 300 brevetti mondiali:
dal medicale al personal
care, dal packaging al fai
da te, dall’automotive alle
costruzioni e all’industria.
La qualità del Velcro
originale è talmente
superiore rispetto a prodotti
similari che un quadrato di
12 cm per lato può resistere
a 1 tonnellata di peso a
scorrimento.
Proprio per questa
caratteristica i tecnici
aerospaziali della
NASA hanno pensato di
equipaggiare gli astronauti
di questa invenzione per
fissare temporaneamente
tutti gli oggetti all’interno
dell’abitacolo in fase di
partenza e di atterraggio.
Morassutti Group è
oggi il partner ufficiale
di Velcro in Italia.
11 l
MEGLIO UN GIORNO DA LEONI
IL BELLO, IL BUONO e L’INEDITO
Casa Museo Spazio
Tadini e Mungo
con la mostra di Luca
Moretto a Milano.
La Casa Museo Spazio Tadini di Milano
ospiterà due mostre consecutive dedicate
a Luca Moretto. Dal 14 aprile al 5
maggio e dal 8 al 23 maggio.
Per informazioni in dettaglio
www.spaziotadini.com
Dal Fuorisalone al primo mese di Expo: il
progetto è imperniato sull’utilizzo artistico
della materia ecosostenibile del silicone che,
grazie alla creatività di Moretto – già presente
in collezioni private e in esposizioni museali
permanenti – da vita a quadri e sculture di
assoluta originalità. L’intesa con Mungo traccia
una linea che congiunge arte e cultura materiale,
tecnologia e design in un unico filone di ricerca.
Spazio Tadini si colloca in uno dei primi edifici
in cemento armato del Novecento, tra le mura di
una ex tipografia storica della città e dello studio
che fu di uno dei più amati pittori e scrittori
milanesi: Emilio Tadini. Oggi è un luogo che da
spazio all’arte, alla musica, alla narrativa, alla
poesia, alla saggistica, al teatro, alla danza e
ai dibattiti culturali. Qui si sono incontrati decine
di artisti e sono nate idee e progetti che hanno
messo in relazione arti diverse in una dimensione
umana e temporale che ricorda quella Milano
della ricostruzione del dopoguerra e del boom
economico in cui nascevano case editrici, riviste
e grandi e piccoli luoghi d’arte che vennero
imitati anche all’estero.
Spazio Tadini nasce in omaggio all’amore di
Emilio Tadini per la cultura e l’arte su iniziativa
di Francesco Tadini, suo figlio, e Melina Scalise.
In questo luogo, c’è molto di lui, ci sono i suoi
quadri, la sua nicchia dello studio con il lavello
e i pennelli ancora intatta, ma tutto ciò che
sta intorno è cambiato. Non è un luogo della
memoria, ma è vitale e propositivo aperto agli
artisti e alla cultura così come lui era attento ai
giovani e alle avanguardie. Oggi il suo atelier
ospita opere di artisti giovani e meno giovani,
noti e meno noti, italiani e stranieri. L’ecletticità
che ha contraddistinto il suo lavoro è stata
traslata in un luogo fisico: Spazio Tadini.
Il successo di Spazio Tadini si misura dal numero
di eventi e dalle migliaia di iscritti alla newsletter
che, ogni settimana, ricevono il calendario degli
appuntamenti culturali. Sono passati da Spazio
Tadini artisti di talento a livello internazionale.
Sono passati decine e decine di scrittori. Ha
ospitato compagnie teatrali e dato luogo a
dibattiti e approfondimenti. Promettenti artisti
contemporanei hanno avuto occasione di
esporre la loro arte davanti ad un pubblico molto
numeroso.
In un unico luogo le persone possono trovare
più proposte e stimoli artistici. Si può visitare
una mostra personale, una collettiva, ascoltare
musica, vedere uno spettacolo, discutere
sull’argomento di un libro, partecipare ad un
dibattito sui temi di attualità. E’ un luogo di
comunicazione tra gli artisti e tra le arti.
Al progetto culturale di Francesco Tadini e
Melina Scalise, nel 2010, si è unita ufficialmente,
divenendo socia e responsabile danza-teatromusica, Federicapaola Capecchi, fondatrice e
coreografa di OpificioTrame, che con loro porta
avanti una proficua collaborazione artistica già
dal 2008, attivando un lavoro di ricerca, qualità,
accessibilità e valorizzazione della danza, del
teatrodanza, del teatro e dello spettacolo dal
vivo.
WWW.MILANOARTEXPO.COM
Milano Arte Expo è magazine online d’arte,
design e gusto fondato nel 2011 da Spazio
Tadini. Nel panorama editoriale digitale
specializzato si colloca al secondo posto a livello
nazionale con più di 5000 lettori quotidiani. Vi
collaborano prestigiose firme della critica d’arte,
fotografica e letteraria, così come decine di
giovani blogger.
LA GALLERIA
La galleria espositiva di Spazio Tadini ha
ospitato artisti provenienti sia dall’Italia che
dall’Estero, numerose mostre e presentazioni di
pittori, scultori e fotografi. Offre opportunità di
visibilità all’arte contemporanea.
EVENTI
Spazio Tadini ospita eventi culturali.
Dalla fondazione più di 500 serate dedicate alla
musica, al teatro, alla danza, alla poesia, alla
letteratura, ai temi di attualità. Tra i protagonisti
noti si possono citare per il teatro Lella Costa,
Moni Ovadia, Franco Branciaroli, Mario Cei,
Max Pisu, Elio De Capitani, Dario Fo; per la
musica Enrico Intra, Enrico Rava, Giovanni
Falzone, Giacomo Manzoni, Andrea Padova,
Annamaria Morini, Antonio Zambrini, Michele
Dall’Ongaro, Joyce Silvera Moreno, Luca Ciarla,
Luca Francesconi; per il giornalismo Giancarlo
Santalmassi, Giorgio Rivieccio, Luigi Mascheroni,
Felice Bonalumi, il sociologo Francesco Alberoni
e tanti altri.
Spazio Tadini ha ospitato anche molti eventi
a supporto di altre associazioni culturali o
benefiche tra le quali Amnesty International,
Emergency, Terres des Hommes e l’Associazione
Musica e Realtà con la collaborazione di Luigi
Pestalozza nella programmazione di molti
concerti avvenuti allo Spazio Tadini.
Parliamo
un po’di vino.
meno dolce, con quelle intriganti bollicine che
tutt’oggi caratterizzano lo Champagne e tutti gli
spumanti.
A cura di Roberta Tonazzo, sommelier
de La Cantinetta – Limena ( PD)
Cos’era successo e perché? La produzione di
abbondante anidride carbonica aveva inibito
un’ulteriore rifermentazione, conservando
la dolcezza del vino. Ricordiamo che lo
Champagne, per tutto l’Ottocento, era
apprezzato soprattutto nella versione dolce.
Sarà Pasteur, eclettico scienziato, a scoprire,
nella seconda metà del 1800, che nel mosto
sono presenti dei microrganismi, i saccaromiceti
(letteralmente funghi dello zucchero), che per
il loro metabolismo trasformano gli zuccheri in
alcol e anidride carbonica. Pur ignorandolo e
involontariamente, Dom Pérignon li aveva fatti
moltiplicare all’interno delle sue bottiglie!
Definire il vino non è cosa semplice. L’uomo
è sempre stato affascinato dal modo in cui il
succo d’uva si trasforma in vino. Un liquido
dolce che diventa secco, che cambia colore e
gusto, che si riscalda e sembra bollire senza
l’intervento di una fonte di calore suscita
curiosità. E una volta bevuto, dà nutrimento,
disinibisce e può addirittura far perdere la
ragione. Tutto ciò era sufficiente affinché,
fin dalle epoche più remote, l’uomo lo
considerasse un liquido benigno o maligno,
ma comunque soprannaturale. Non a caso,
secondo la Bibbia, la prima vinificazione è da
attribuire a Noè e, proprio lui, fu il primo a
subire gli effetti degli eccessi del vino.
Certamente, nessuno in quegli anni poteva
conoscere la fermentazione alcolica dal punto
di vista biochimico e questo mistero perdurò
secoli, addirittura millenni, tanto che, a metà
del 1600, un frate benedettino della piccola
abbazia di Saint-Pierre d’Hautvillers, nella
regione francese della Champagne-Ardenne,
cercò di capirne di più. Era Pierre Pérignon,
meglio noto come Dom Pérignon al quale,
convenzionalmente, si attribuisce la paternità
dello Champagne. Tuttavia, il suo tentativo
era rendere più dolce il vino che veniva
prodotto in quei territori piuttosto freddi. A quel
tempo, dopo la scoperta dell’America, Pierre
aveva a disposizione lo zucchero a basso
costo e soprattutto delle resistenti bottiglie di
vetro prodotte in Inghilterra, frutto di nuove
tecnologie. Aggiunse, così, lo zucchero al
vino nelle bottiglie, le richiuse ermeticamente
e, dopo poco tempo, si accorse che il vino
all’interno era torbido e per niente dolce.
Furono i suoi successori a perfezionare la
tecnica: ispirandosi ai leggii presenti nelle
chiese, costruirono un cavalletto, detto pupitre,
nel quale le bottiglie venivano riposte con il
collo inclinato verso il basso. Successivamente,
le stesse venivano stappate e rapidamente
capovolte verso l’alto. Si trattava del
dégorgement, un’operazione che permette, con
il poco vino fuoriuscito, di eliminare i depositi
accumulati. Il vino era nuovamente limpido e
molto effervescente ma, ahimè, ancora molto
secco!
I caparbi successori di Dom Pérignon non si
diedero per vinti: rabboccarono le bottiglie
con vino nuovamente zuccherato e rimasero
in paziente attesa. Questa volta, finalmente,
il vino non si intorbidiva e poteva essere
gustato anche a distanza di tempo, più o
Con la spiegazione scientifica di Pasteur il
vino non ha certo perso il suo fascino e ha
ancora molto da raccontare, vino dopo vino,
vigna dopo vigna, territorio dopo territorio.
Da Noè ai giorni nostri il vino è senz’altro
cambiato; atmosfere, gusti e conoscenze si
sono radicalmente modificati. Una cosa è certa:
è e rimane comunque uno dei grandi piaceri
dell’uomo.
E’ occasione d’incontro con sé stessi e con
gli altri. Possiamo allora tentare di definirlo,
il vino? E’ storia, cultura, tradizione,
innovazione, arte, emozione e molto, molto
ancora! E sa anche viaggiare in tutto il mondo.
Non perdiamolo di vista!
Il vino è un composto di umore e luce.
( Galileo Galilei )