Ministero della Giustizia Festa della Polizia Penitenziaria
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Ministero della Giustizia Festa della Polizia Penitenziaria
Ministero della Giustizia Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Casa Circondariale Camerino Festa della Polizia Penitenziaria Camerino, 12 Dicembre 2006 Programma: Casa Circondariale di Camerino Celebrazione dell’annuale Festa del Corpo di Polizia Penitenziaria Martedì 12 Dicembre 2006 alle ore 17,00 presso la Sala dei Priori del Palazzo comunale Bongiovanni. ore 17,00 accoglienza invitati ore 17,15 inizio cerimonia ore 17,20 saluto del Sindaco della Città di Camerino ore 17,30 intervento del Direttore dell’istituto ore 17,45 intervento del Comandante del Reparto ore 18,00 lettura messaggi ore 18,20 lettura della preghiera dell’Agente di Polizia Penitenziaria ore 18,30 consegna riconoscimento all’Agente Daniela REINA ore 18,40 al termine della cerimonia il Direttore dell’istituto sarà lieto di ospitare gli invitati ad un buffet, nei locali del Palazzo comunale Bongiovanni Camerino, Palazzo comunale Bongiovanni Corso Vittorio Emanuele r.s.p.v. tel.0737/632630 fax 0737/637196 Preghiera della Polizia Penitenziaria Ascolta, o Signore la nostra preghiera. Dacci luce e forza perché possiamo riuscire a svolgere bene il nostro difficile compito di tutelare la società nell’aiutare chi ha sbagliato per debolezza a ritrovare il senso morale della vita. La Tua parola illumini la nostra vita, il Tuo amore sostenga la nostra fatica. Benedici, o Signore, la nostra Patria, tutti i nostri Reparti, le nostre famiglie e i fratelli che ci sono affidati. Dona la tua pace a tutti coloro che sono caduti nell’adempimento del proprio dovere. O Vergine Maria, Madre di Dio, ispiraci sentimenti di misericordia verso coloro che soffrono la detenzione, in modo che siano con noi conciliati, il sentimento fraterno e la necessità del dovere. Prega per noi, o San Basilide, nostro Patrono, così che la tua testimonianza di fede, passata attraverso il martirio sia per noi tutti il fulgido esempio di immancabile sostegno e di vero conforto. Amen. San Basilide Martire Patrono del Corpo di Polizia Penitenziaria Esuebio di Cesarea narra che durante la persecuzione di Settimio il Severo, mentre i catechesi della scuola alessandrina si erano dispersi, Origene, allora diciassettenne, avvicinato da alcuni pagani amanti della verità, prese ad istruirli nella fede cristiana con tale dottrina e con tale ardore che, diffusasi la fama, ben presto accorsero a lui anche pagani colti e persino filosofi. Tutti costoro, conquistati da lui alla fede di Cristo, rifulsero in quel tempo di persecuzione e molti di essi affrontarono il martirio. Fra questi ultimi Eusebio ricorda, nell’ordine, Plutarco, Sereno, Eracide, Erone, un altro Sereno, e, al settimo posto, Basilide, sul quale si sofferma ampiamente, intrecciandone la storia con quella della vergine Potamiena e della madre Marcella. Secondo Eusebio, Basilide era uno dei soldati addetti a scortare i condannati al luogo del supplizio. Aveva assistito ad alcune lezioni di Origene, riportandone una profonda simpatia per il cristianesimo e per i cristiani, ma non si era ancora deciso a riceve il battesimo. Il giudice Aquila fece arrestare, tra i tanti, anche Potamiena, vergine cristiana, famosa per la sua bellezza non meno che per la sua virtù, la quale già aveva dovuto tanto lottare per sottrarsi alle proposte di pretendenti follemente innamorati. Sottoposta ad orribili torture, la vergine restò incrollabile nella fede e subì il suo destino. Quando il giudice minacciò di abbandonarla ai gladiatori per essere violentata, ella rispose con tanta nobiltà e fierezza da far meravigliare lo stesso giudice: fu subito condannata a morte, e l’incarico di accompagnarla al supplizio fu affidato al soldato Basilide. Nel tragitto dal tribunale al luogo del supplizio, mentre la plebaglia cercava di oltraggiare con grossolani insulti la donna, Basilide la protesse, respingendo coraggiosamente gli scalmanati e dimostrandole compassione e simpatia. Toccata dall’insolito contegno del soldato Potamiena gli promise che, per contraccambiarlo, avrebbe pregato per la sua salvezza quando fosse giunta al cospetto di Dio. Sopportò poi eroicamente l’atroce martirio: venne, infatti, lentamente cosparsa di pece, infiammata sul tutto il corpo dai piedi alla testa. A questo punto Eusebio aggiunge che insieme alla giovane Potamiena morì anche la madre Marcella. Passarono solo pochi giorni e Basilide seguì l’esempio di Potamiena: durante un processo, invitato dai suoi commilitoni a prestare giuramento, egli rifiutò dichiarandosi cristiano, fra lo stupore e l’incredulità di tutti. Poiché persisteva nelle sue affermazioni, fu condotto dinnanzi al giudice. Confermato il suo rifiuto e la sua professione di fede, fu gettato in carcere. Ai cristiani che si recavano a visitarlo, Basilide svelò che Potamiena, tre giorni dopo il suo martirio, gli era apparsa di notte e gli aveva posto una corona sul capo, dicendogli che aveva implorato per lui grazia dal Signore, che la sua preghiera era stata esaudita e che fra poco sarebbe venuta a prenderlo. Fu battezzato nella stessa prigione e, il giorno successivo, decapitato. Il Martirologio Romano ricorda da solo San Basilide il 30 Giugno. Con Decreto della Sacra Congregazione dei riti del 2 Settembre 1948, San Basilide è stato proclamato patrono del Corpo degli Agenti di Custodia, oggi Polizia Penitenziaria. Il 12 Settembre, gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, celebrano la festa di San Basilide martire, il cui culto è unito a quello di Santa Potamiena e Santa Marcella.