incanoa_ottobre_2011 - Federazione Italiana Canoa Kayak
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Anno 1 - Numero 6 - Ottobre 2011 L’ITALIA DELLE REGINE PUNTA AL MONDIALE DI MARATONA A Singapore l’Italia della canoa maratona è pronta a dar battaglia per quello che è l’ultimo appuntamento stagionale di livello mondiale. Oltre ad Anna Alberti (Academy), qualificata di diritto in quanto vincitrice del titolo europeo senior femminile nel luglio scorso a St.Jean de Losne, sono stati convocati sulla base dei risultati delle selezioni altri nove atleti saranno accompagnati dai tecnici Marco Lipizer e Marco Mittino e dalla responsabile del settore Adriana Gnocchi. Per il kayak maschile under 23 è stato convocato Matteo Graziani (COMUNALI FIRENZE), per il kayak maschile junior Carlo Gravina e Alexandrù Galeotti (IDROSCALO CLUB) e Lo- renzo Zeni (SESTESE), per il kayak femminile under 23 Susanna Cicali (COMUNALI FIRENZE), per il kayak femminile junior Federica Nolè e Agata Fantini (VERBANO), infine per la canadese junior Riccardo Strigini (MERGOZZO) e Carlo Tacchini (VERBANO). Uno squadrone pronto a lottare per le medaglie capitanato da due regine che non passano certo inosservate, per risultati ma anche per bellezza ovvero Anna Alberti e Susanna Cicali. La triestina, detentrice del titolo europeo, arriva a quest’appuntamento dopo una crescita importante, non senza momenti impegnativi che lei stessa ci ha voluto raccontare: “Senza i mesi difficili passati fin qui, senza il pensiero di volermi ritirare che ho avuto alcuni mesi fa, senza tutto ciò non avrei mai scoperto la mia forza mentale. Fisicamente sapevo di essere competi- La triestina Anna Alberti segue a pag. 2 Editoriale Pochissime nazioni hanno la possibilità di presentare una campionessa europea, soltanto una può fregiarsi di far indossare il proprio body a una miss nazionale: le nostre ragazze oltre che brave sono anche bellissime! Se il buon giorno si vede dal mattino… Giuseppe Coduri è un canoista di chiara fama, ma è anche un ingegnere che si occupa di approvvigionamenti energetici: bene, ci ha mandato un gradito contributo. Egli, partendo da una centralina che qualcuno vorrebbe posizionare su un torrente alpino, ci ricorda che quella qualità chiamata buon senso, tutto sommato, può essere ancora utile. Ferruccio Calegari, decano dei giornalisti del remo e della pagaia, ci onora con un toccante ritratto di Carlo Brizzolara. Altri due articoli: il primo è sull’ultimo spezzone della stagione agonistica, nell’altro Adelfi Scaini ci aggiorna sull’attività territoriale. Come sempre, per finire, il Calendario Sport per Tutti. Questo è in estrema sintesi il numero di ottobre di InCanoa. E ora, come sempre, buona lettura! Sommario TRICOLORI DI FINE STAGIONE TRA IVREA E MILANO 2 LA CANOA NEL TERRITORIO: CRESCERE PARTENDO DALLA BASE 3 DEVERO: UN ALTRO FIUME IN PERICOLO 4 CARLO BRIZZOLARA, PIONIERE DELLA CANOA ITALIANA 6 SPORT PER TUTTI - CALENDARIO 7 Agonismo segue da pag. 1 tiva, mentalmente però non mi ero mai messa in gioco come stavolta. Dalle difficoltà sono riuscita a trovare una forza mentale impensabile prima d’ora, una capacità di reagire ai momenti no che non pensavo mi appartenesse. Ho sentito l’affetto di chi mi è stato vicino nonostante le sconfitte; a Roma soprattutto, ma anche agli europei in Francia, ho apprezzato molto invece l’af- fetto della gente, di chi ha esultato per le mie vittorie. Tutte sensazioni positive che mi hanno fatto crescere.” Tutt’altro avvicinamento a questo mondiale, invece, per Susanna Cicali. Lei, con all’attivo una medaglia d'oro ai mondiali del 2008 di maratona, un argento nella stessa specialità nell'edizione iridata del 2010, due argenti e due bronzi agli europei di velocità e 13 titoli italiani ha partecipato alle recenti finali di Miss Italia vincendo la fascia di Miss Sport. Una kermesse che non le ha impedito comunque di tenersi allenata e partire con ottime ambizioni per questo campionato del mondo. L’Italia è pronta quindi, capitanata dal suo tandem di regine, a sfidare il mondo. TRICOLORI DI FINE STAGIONE TRA IVREA E MILANO con i campionati italiani che hanno avuto luogo tra Ivrea e a Milano. Sul canale realizzato sfruttando la Dora Baltea il più veloce tra i K1 è stato Giovanni de Gennaro del CC Brescia in una gara che ha visto presenti tutti i big, eccezion fatta per Daniele Molmenti, reduce dal mondiale di Bratislava durante il quale ha staccato il pass per l’Italia del K1 all’Olimpiade di Londra 2012. Titolo tricolore nel L’anno agonistico delle specialità olimpiche (slalom e velocità) si è chiuso Roberto Colazingari pag. 2 - Ottobre 2011 Susanna Cicali C2 per il CC Bologna con Pietro Camporesi e Niccolò Ferrari mentre nel C1 è stato Roberto Colazingari del CC Subiaco a vestire la maglia azzurra di campione nazionale grazie ad un’ottima prima manche. Nel K1 donne invece titolo italiano a Clara Giai Pron del CUS Torino che al traguardo ha preceduto Angela Prendin (CC Mestre) azzurra protagonista a Bratislava con la qualificazione del posto barca per l’Italia. A Milano invece spazio ai tricolori di velocità al termine dei quali si sono completate anche le classifiche di specialità; primo posto per l’ASD Canoa Kayak Academy davanti all’Idroscalo Club e al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro. Canoa San Giorgio e Canottieri Padova seguono di poco, precedendo le Fiamme Gialle che si inseriscono al sesto posto. Federazione LA CANOA NEL TERRITORIO: CRESCERE PARTENDO DALLA BASE biamo voluto dare alcuni confronti dell’attività giova- che a volte impedisce il proinput che le società hanno nile, vero motore del nostro gresso comune. Non è utile saputo cogliere in maniera sport: “L’attenzione ai gio- per nessuno fare le cose da più che positiva. Il Trofeo vani dev’essere prioritaria – soli, arroccarsi sulle proprie delle Regioni e il Meeting prosegue Scaini – perché è posizioni e rinunciare a delle Regioni con le gare del dai primi anni in canoa che priori al confronto. In quelle Numeri da record per l’ap- Canoagiovani sono parte di si formano gli uomini, le realtà in cui l’apertura e la puntamento con la finale tutto ciò. E’grazie a questi donne e gli atleti del do- condivisione sono pane quonazionale Canoagiovani, momenti di grande aggre- mani. Tra gli ingredienti tidiano i risultati si vedono. ultima fase del circuito, e gazione che le società sono alla base di questo dev’es- Non faccio nomi perché non del Meeting delle Regioni chiamate a confrontarsi, a serci un punto di riferi- sarebbe corretto ma gli che a Caldonazzo ha visto crescere assieme, ad intrec- mento unico per ogni realtà esempi positivi sono sotto gli la partecipazione di 838 ciare nuove relazioni. In territoriale. Un luogo, un occhi di tutti e a me, così atleti provenienti da tutto certe realtà d’Italia questo è campo di gara, una strut- come a tutta la canoa italo stivale per un totale di oramai assodato, in altre tura, alla quale ci si può af- liana, piacerebbe che questi 1686 equipaggi, 83 società zone invece fatica di più a fidare come una sorta di diventino sempre di più.” e 15 comitati regionali. Dati concretizzarsi ma con il campo base. A livello fede- Giovani, condivisione, aperche invitano a riflettere su tempo sono convinto che si rale abbiamo individuato tura al confronto e centri di come sta crescendo l’orga- riuscirà a migliorare ulte- diversi centri di riferimento riferimento tecnico da venizzazione territoriale alla riormente”. Sinergie posi- tecnico in tutta Italia. Qui, dere come risorse; ecco quale la FICK dedica parti- tive e scambi tecnici sono nel nostro intento, ogni so- dunque gli ingredienti pricolare attenzione da tempo. dunque alla base di una cietà deve sentirsi parte in- mari per dare risposte conNe abbiamo parlato con il crescita generale della tegrante di un progetto più crete ai nuovi canoisti e a referente del settore in con- canoa italiana. All’origine di ampio. Per fare questo è ne- coloro che hanno già collesiglio federale Adelfi Scaini: tutto però dev’esserci una cessario abbattere la “poli- zionato più e più colpi di “Come Federazione ab- particolare attenzione nei tica dei campanili”, quella pagaia negli anni. pag. 3 - Ottobre 2011 Ambiente DEVERO - UN ALTRO FIUME IN PERICOLO (PROPOSTA PER UN MANUALE DI RESISTENZA FLUVIALE RAGIONEVOLE) Il torrente di cui stiamo parlando, almeno nel tratto interessato, non appartiene ai classici percorsi canoistici fluviali, ma è stato disceso da qualche ardito e curioso appassionato (il trasporto delle canoe si fa a piedi!). Fabio Ferrara e Claudio Tessarolo, che lo hanno disceso dopo essersi someggiati le canoe fino all’imbarco, lo descrivono come un’inebriante sequenza di salti e scivoli in un letto strettissimo tra enormi blocchi di granito. Il tutto immerso in un bosco di conifere di rara bellezza. Tra un tratto pendente e il seguente, si aprono pozze tranquille, nelle quali capita di trovare gitanti con i piedi immersi in acqua a cercare refrigerio dopo lunghe camminate, famigliole accampate per il picnic o pescatori. Sì perché qui siamo all’Alpe Devero, nel Parco Naturale Veglia Devero, uno dei luoghi più belli delle Alpi. Ebbene, su questo corso d’acqua e sul suo piccolo tributario, il Rio Sangiatto, incombe la minaccia della realizzazione di un impianto idroelettrico. Amici e conoscenti, che hanno baite o frequentano la zona, mi hanno segnalato la cosa e sono andato a leggermi la documentazione progettuale presentata. In estrema sintesi ho rilevato alcune caratteristiche che accomunano questo progetto ad altri, di cui i canoisti già sanno (es. Trebbia, ecc.). La producibilità dichiarata mi è parsa troppo ottimistica, senza contare che la remunerazione economica, allo stesso modo, difficilmente sarà quella indicata perché da fine 2012 cambieranno le tariffe di ritiro dedicato. Il deflusso minimo vitale (DMV) proposto è meno della metà del valore minimo di portata nel corso dell’anno medio. La valutazione d’Incidenza, che dovrebbe valutare l’impatto dell’opera sull’ambiente, approfondisce gl’impatti sull’aquila reale (?) ma nulla dice dei pesci che abitano i torrenti. Nulla si dice sul rumore prodotto dall’edificio che dovrebbe ospitare il gruppo turbina/generatore e il trasformatore. Nulla si dice su interventi di mitigazione per la fase di cantiere, nella quale si dovrà stendere la condotta forzata scavando in mezzo al bosco. Riflessione personale: la centralina in progetto dovrebbe dare (se va bene) circa 2.800 MWh/anno. Mi si dice: abbiamo detto no alle centrali nucleari, dobbiamo per forza puntare sulle fonti rinnovabili. Ammesso che l’energia sia tutta equivalente (quella prodotta secondo un programma dalle centrali termoelettriche, nucleari o a gas/carbone e quella prodotta in modo aleatorio da segue a pag. 5 pag. 4 - Ottobre 2011 Ambiente segue da pag. 4 una centralina tipo questa) per produrre l’energia resa da una centrale nucleare da 1.600 MW (come quelle che si sarebbero dovute fare da noi) ci vorrebbero 4.571 centraline come quella in progetto. La mia idea è questa: il potenziale idroelettrico delle alpi è stato sfruttato in modo quasi totale (i Fiumi dell’Ossola, per fare un esempio a me vicino, sono quasi tutti secchi 365 giorni l’anno). Ciò che rimane va difeso sicuramente per quanto possibile, ma non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca, abbiamo detto no al nucleare, no al carbone, a qualcosa bisognerà pur dire sì. E poi facciamo un esame di coscienza noi canoisti: ci dichiariamo amici della natura, ma quante volte capita di vedere sui torrenti gruppi di due canoisti con due macchine (“così è più facile il recupero”) oppure sentire chi quasi si vanta aver fatto svariate centinaia di chilometri in auto (o peggio in camper) per una discesa di due ore in canoa? La mia proposta è: battiamoci per impedire progetti devastanti dal punto di vista ambientale, che magari non stanno in piedi neppure dal punto di vista economico; obblighiamo i proponenti a basare i calcoli su diagrammi delle portate aggiornati, infatti se le portate medie dei fiumi sono magari uguali a quelle di anni fa, la loro distribuzione è notevolmente diversa, caratterizzata da piene e magre molto più accentuate, che incidono negativamente sull’energia producibile. Cerchiamo di valorizzare l’impatto negativo dei cantieri e rapportarlo all’effettivo beneficio in termini energia prodotta. Non tutto, dicevo si potrà impedire, ma sarà possibile, anche per impianti già in funzione da molti anni, fare pressione per: ottenere deflussi minimi de- pag. 5 - Ottobre 2011 centi, programmare rilasci periodici o in occasione di raduni/gare canoistiche (sarebbe interessante raccogliere esperienze di proficua collaborazione tra gestori di centrali e canoisti per la gestione dei rilasci), far imporre, nel caso di lavori nell’alveo dei fiumi, l’adozione di accorgimenti che possano favorire il passaggio in sicurezza dei canoisti. Giuseppe Coduri Il personaggio A IVREA, RICORDATO L CENTENARIO DELLA NASCITA CARLO BRIZZOLARA, PIONIERE DELLA CANOA ITALIANA A metà settembre, in occasione della disputa a Ivrea del Campionato italiano assoluto di Slalom, organizzato dall'Ivrea Canoa Club, collateralmente al programma agonistico è stato organizzato un evento con testimonianze a ricordo dell'ing. Carlo Brizzolara, in occasione del centenario della sua nascita. Dai miei ricordi posso riferire del piacere di avere conosciuto Carlo Brizzolara in tempi lontani, quando la canoa fluviale in Italia era un'avventura e lui partecipava alle prime discese fluviali con gli amici dell'Ivrea Canoa Club. Non ricordo con precisione la prima occasione di incontro, ma nella mia memoria scorrono le immagini di questa persona, non più giovane, che con tanto entusiasmo giovanile faceva delle cose straordinarie. Nulla di pazzesco, anche se assieme ad altri non giovanissimi accresceva il numero dei veterani che sui fiumi arricchivano le classifiche delle prime gare. E se da un lato gli spettatori applaudivano le giovani speranze del nuovo sport, altrettanto facevano quando lo speaker annunciava l'arrivo al traguardo dei canoisti non più giovani. All'incirca negli anni settanta, penso che avesse saltato ben poche delle gare importanti dell'epoca e le più movimentate erano quelle sui fiumi emiliani, che lo riportavano nell'atmosfera in cui era cresciuto. Le classiche di allora erano la discesa del fiume Enza, grossomodo sullo spartiacque tra Reggio e Parma, in calendario ancora oggi e la Maratona del Taro, in piena atmosfera parmense. Ed erano piacevoli opportunità, per chi si avvicinava a questa nuova disciplina, create dalla generosa attenzione delle persone del luogo attratte dalla novità sportive proposte dalle organizzazioni turistiche che vedevano nel nuovo sport un motivo di valorizzazione del territorio, del pag. 6 - Ottobre 2011 fiume, ma anche un richiamo verso le autorità per la tutela dell'ambiente. Carlo Brizzolara era attento a queste cose, era anche un ottimo educatore forse per la sua formazione familiare, ma anche per quella professionale, che l'aveva portato al contatto con i primi canoisti eporediesi. E tanta era la sua attenzione per questa nuova disciplina, riportandolo ad una nuova giovinezza, che ne aveva approfondito lo studio, immergendovisi come tra le spume dei fiumi che con tanta passione discendeva, sino ad arrivare alla realizzazione dell'interessante “La Canoa d'acqua viva”. Un volume concretizzato assieme a Roberto D'Angelo, campione ed ottimo tecnico della pagaia, al di là poi di “La vita è sport” col richiamo in copertina di un kayak in azione. Ma il suo impegno letterario andava ben oltre. Di tanto in tanto mi inviava copie dei suoi scritti, numerosi su “Tuttosport”, che fotografavano la sua grande passione per la vita. E del resto tra le sue opere, molte dedicate ai bambini, ritroviamo questo grande amore, amore per la vita in movimento, amore per tutto ciò che di prezioso può darci l'impegno sportivo. Un impegno che assolveva con tanta passione, come quando partecipò per alcuni anni al vertice della federazione remiera, nel periodo in cui le tante regole che oggi reggono l'attività della canoa ancora non esistevano ed era necessario concretizzare dei termini di attività ben precisi. E se da un lato non apprezzava troppo questo impegno burocratico, dall'altro come gli altri pionieri del suo periodo quali il milanese Vittorio Visconti e il “toscanaccio” Guglielmo Granacci, sacrificò un po' del proprio tempo all'attività della federazione per dedicarsi anche a questa fase costruttiva di uno sport che oggi primeggia in Italia con valori che pongono i canoisti azzurri tra i migliori al mondo. Nella circostanza i familiari hanno fatto ristampare il suo eccezionale libro “La vita è sport”, una simpatica collezione di suoi racconti, che inizia con una importante esperienza in canoa sulle acque della Dora, ad Ivrea, dal titolo “In canoa con Piller all'ultimo sangue”. Un altro racconto in termini scanzonati fa riferimento ad uno dei momenti non belli della sua vita, prigioniero di guerra in un campo di detenzione inglese in Egitto durante la guerra. E qui riusciva grazie allo sport (interminabili partite a calcio) e intense letture a superare il peso della forzata inerzia fisica e psicologica. Racconti che si leggono d'un fiato, leggeri se riferiti a certa letteratura impegnata, ma ricchi di tanto buon senso nel riferire cose in maniera fantasiosa, ma con un forte legame a casi concreti della vita. Ferruccio Calegari Sport per tutti - Calendario OTTOBRE 1/2 – Litorale Friulano Giornate della Canoa in Friuli Venezia Giulia (mare) organizza: Canoa Kayak Friuli [email protected] 2 – Fiume Garigliano Sport Natura e Legalità (fiume) organizza: Ulisse 2010 [email protected] 16 – Pescantina AdigeMarathon (per canoe, kayak e raft) organizza: Canoa Club Pescantina www.adigemarathon.it 29 – Berna (CH) Armada Cup (dragon boat agonistico) www.armadacup.ch NOVEMBRE 2 – Venezia – Treporti Trofeo Panto (dragon boat promozionale) organizza: Canoa Republic www.canoarepublic.it 6 – Grado Vogada Longa – (mare) organizza: Canottieri Ausonia [email protected] 9 – Nettuno IV Prova Ocean Racing – (maratona mare 18,5 km) organizza: A.S.C. Sea Kayak Mania [email protected] Periodico di attualità e informazione della Federazione Italiana Canoa Kayak diffuso via Internet mail: [email protected] www.federcanoa.it www.incanoa.it Vietata la riproduzione anche parziale se non autorizzata grafica/impaginazione Marco Mariani Per ricevere InCanoa iscriviti alla newsletter F.IC.K. sul sito www.federcanoa.it pag. 7 - Ottobre 2011