L`ambiente in Svizzera-Rumore Uff.Federale di Statistica
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L`ambiente in Svizzera-Rumore Uff.Federale di Statistica
Ufficio federale di statistica 16 Rumore L’ambiente in Svizzera Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio Foto: Docuphot AG Rumore 16 Il rumore è un indicatore ambientale e sanitario spesso sottovalutato. Ciò dipende, da una parte, dalla circoscrizione spaziale dei fenomeni acustici e dalla soggettività della percezione uditiva e, dall’altra, dall’onere ancora elevato delle misure di protezione, spesso considerate non prioritarie e perciò relegate in secondo piano. Data l’interdisciplinarità della questione «rumore», il presente capitolo contiene, oltre alle informazioni di base, numerosi rimandi incrociati ad altri capitoli ugualmente legati alla problematica. Retrospettiva A far da contrappunto all’attuale sottofondo di rumori sono soprattutto le emissioni foniche prodotte dal traffico (strade, ferrovie, aerei). L’inquinamento acustico generato da tali emissioni non ha tuttavia subito, nel corso degli anni, alcuna variazione sostanziale. Se i lavori di risanamento fonico effettuati lungo la rete stradale hanno fatto segnare una riduzione locale dei carichi, l’evoluzione in corso nell’industria automobilistica viene di fatto ad avversare gli sforzi compiuti sul fronte della lotta contro il rumore. I veicoli pesanti (quelli, cioè, con pneumatici larghi) vengono dotati di motori sempre più potenti e producono quindi più rumore, accrescendo così le sollecitazioni acustiche cui sono soggette le persone esposte. Decidendo di maggiorare del 10 per cento l’aliquota dei sussidi versati dalla Confederazione ai Cantoni per le misure di risanamento acustico lungo la rete stradale (escluse autostrade e strade nazionali), il legislatore ha dato un segnale positivo nella lotta contro i rumori che affliggono la popolazione. 127 16 Rumore Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio L’ambiente in Svizzera Ufficio federale di statistica 16.1 BASI 16.11 Definizione Il rumore è un suono importuno, sgradevole o dannoso. La parola tedesca «Lärm» viene dal gergo bellico francese e deriva dal grido di carica «A l’arme!» (alle armi!) (1). Già nelle città della Grecia e della Roma antica il rumore era considerato motivo di disturbo (2). NOI E IL RUMORE Fig. 16.11a Barometro acustico Un suono di intensità pari a 60 decibel Esempi di livello di pressione sonora in decibel (dB) (dB[A]) è percepito dall’orecchio umano come due volte più rumoroso di uno di Fruscio di foglie Conversazione normale 50 decibel, nonostante che, dal punto di Aereo a reazione Trapano Macchina da scrivere Aereo supersonico vista meramente fisico, l’intensità sonora si sia in realtà decuplicata. 0 25 30 45 60 75 90 120 Soglia uditiva 140 Soglia del dolore Fonte: Diverse. I suoni sono prodotti da rapide variazioni della pressione atmosferica che si propagano sotto forma di onde (onde sonore). La pressione sonora è espressa in decibel (dB) (cfr. Fig. 16.11a). La misurazione di un suono può rivelarsi molto complessa perché sono tanti i fattori che determinano come un fenomeno acustico è percepito dall’orecchio umano. Per poter riprodurre con la maggiore esattezza possibile la percezione uditiva dell’uomo, i valori fisici misurati vengono adeguati, secondo il tipo di suono, alle caratteristiche dell’apparato uditivo umano: a parità di pressione sonora, infatti, l’uomo percepisce con minor intensità i toni gravi o acuti rispetto ai toni medio-alti. Per valutare il livello di rumore correggendo i toni gravi o acuti, viene usato, sia in Svizzera che all’estero, il cosiddetto «filtro A». Il livello sonoro, che da una certa soglia viene percepito come rumore, è indicato con «dB(A)» (cfr. IL RUMORE: ESSERE O NON ESSERE? Fig. 16.11b). L’udito umano percepisce meglio i toni medio-alti che i toni gravi o acuti. Per Fig. 16.11b Correzione del livello di pressione sonora adattare i parametri sonori alla nostra Adattamento all’udito umano percezione uditiva, si ricorre, a seconda (curva A, B, C). In Svizzera, come pure all’estero, viene in generale utilizzata la curva d’attenuazione A. Applicando il filtro A, ad esempio, il livello di pressione sonora di un tono, poniamo, di 200 Hertz (Hz) viene attutito di dieci volte, quello di un tono di 100 Hz di circa 100 volte Attenuazione in decibel dello scopo, a dei filtri di correzione 10 0 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 – 60 C B Frequenza (in Hertz) 10 20 A 50 100 200 500 1000 2000 5000 10 000 Fonte: Heckl et al. 1994. (102 ) e quello infine di un tono di 20 Hz di 100 000 volte (105 ). Il livello sonoro di La scala dei decibel segue un andamento logaritmico, il che significa che un suono toni d’intensità compresa tra 1000 e di 60 decibel ha, dal punto di vista fisico, un’intensità d’energia dieci volte supe- 5000 Hz vengono invece corretti per riore a quella di uno stimolo sonoro di 50 decibel. Un aumento di 20 decibel corri- eccesso, poiché il nostro udito è sponde a una centuplicazione dell’intensità sonora. Viene però percepito dall’orec- particolarmente sensibile a questo chio umano come una variazione di volume solo quattro-cinque volte superiore. Il campo di frequenze sonore. 128 Ufficio federale di statistica 16 Rumore L’ambiente in Svizzera Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio nostro udito è fatto per percepire i rumori di fondo di un habitat naturale: in città, l’intensità media dei suoni è invece da 1000 a 10 000 volte più forte. I valori espressi in dB(A) misurano il livello di pressione di un suono a un dato momento, ma non dicono nulla sulla durata del fenomeno. L’approssimazione dell’effettivo impatto di un’immissione fonica è ottenuta mediante ponderazione. Il valore medio ottenuto è rappresentato dal livello energetico medio di rumore (Leq in dB[A]) o livello medio (3). Poiché, ad esempio, il rumore prodotto dalla ferrovia è percepito, a parità di livello fisico medio, come meno fastidioso del rumore della strada, viene introdotto un ulteriore fattore di correzione per tener conto del diverso grado di disturbo di diversi tipi di rumore. Il livello medio corretto è il cosiddetto livello di valutazione (Lr) (4). Dati disponibili 16.12 Contrariamente all’inquinamento atmosferico, un fenomeno sovraregionale, il rumore è spesso un problema locale che può essere affrontato e risolto localmente. In virtù dell’ordinanza contro l’inquinamento fonico (vedi punto 16.31), i Cantoni erano tenuti ad allestire, entro il marzo 1992, un catasto delle immissioni foniche prodotte dal traffico stradale (catasto dei rumori). Pur non essendo riusciti a rispettare il termine imposto, la maggior parte di essi dispone ora di catasti dei rumori già operativi; solo quelli di alcuni Cantoni sono ancora agli inizi. Nel novembre 1996, solamente il Giura non aveva ancora un catasto dei rumori. Le Ferrovie federali svizzere (FFS) hanno allestito un catasto delle immissioni foniche prodotte dal traffico ferroviario; sul rumore del traffico aereo, disponiamo invece di uno studio dell’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) e dell’Ufficio federale degli aerodromi militari (UFAEM). 16.2 EMISSIONI ED IMMISSIONI 16.21 Traffico stradale Quasi il 30 per cento della popolazione svizzera è esposto, a causa del traffico stra- TREND IN LEGGERA ASCESA dale, a livelli di rumore che possono essere definiti critici (5). Un buon quarto della Tra il 1980 e il 1985 è aumentato l’inquinamento acustico popolazione è esposto, nelle ore diurne, a livelli di rumore superiori al livello di dovuto al traffico stradale. Fig. 16.21a Esposizione al rumore del traffico stradale nel 1980 e nel 1985, a seconda dell’orario 1980 Giorno Intensità in dB(A)* 6,7 13,4 7,0 27,3 55–60 8,0 15,0 50–55 14,6 15 30 25 20 5 10 Persone interessate in percentuale della popolazione 16,2 33,0 45–50 27,4 0 3,8 55–60 7,6 60–65 3,2 60–65 3,4 65–70 Notte Intensità in dB(A)* 2,6 70–75 1985 35 32,5 0 *dB(A) = decibel (A): livello di pressione sonora corretto Fonte: Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio. 129 30 15 25 20 5 10 Persone interessate in percentuale della popolazione 35 16 Rumore Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio Fig. 16.21b Valori limite delle emissioni foniche per autocarri L’ambiente in Svizzera Ufficio federale di statistica immissione (60 dB[A]) previsto dall’ordinanza contro l’inquinamento fonico (OIF) per le zone d’abitazione. Lungo oltre 3000 chilometri di strade site in aree residenziali, i valori di rumore registrati superano i 65 dB(A), su 800 chilometri superano i 70 dB(A) e per circa 50 chilometri sono superiori ai 75 dB(A). Durante la notte, la percentuale della popo- Prestazione del motore (in kilowatt) Emissione fonica massima consentita (in dB[A]*) < 75 77 a motore, anche i livelli delle emissioni di rumore (6). I valori possono, anche per lo 75–150 78 stesso modello, variare da tipo a tipo: nella Ford Fiesta, ad esempio, variano, a se- > 150 80 conda della cilindrata e del veicolo esaminato, tra i 72,5 e i 76,4 db(A), nella Volks- lazione esposta al rumore del traffico stradale è presumibilmente ancora più elevata (cfr. Fig. 16.21). L’Ufficio federale della polizia raccoglie, al momento dell’autorizzazione dei veicoli wagen Golf tra i 71 e i 77 dB(A) (7). I nuovi veicoli privati con peso totale superiore *dB(A) = decibel (A): livello di pressione sonora corretto Fonte: Direttiva CEE 50.157. alle 3,5 tonnellate e con posti fino a nove persone non dovrebbero produrre emisARMONIZZAZIONE DEI VALORI LIMITE sioni foniche di intensità superiore ai 74 dB(A). Per i mezzi pesanti di recente costruzione, la Svizzera utilizza gli stessi valori limite d’emissione fonica in uso Traffico ferroviario 16.22 nell’Unione Europea. Sui circa 3000 chilometri che compongono la rete ferroviaria delle FFS, 767 sono esposti a livelli di rumore che superano i valori limite d’immissione e 117 a livelli che oltrepassano la soglia d’allarme. Oltre 100 chilometri di strada ferrata corrono attraverso zone d’abitazione: i residenti esposti a livelli di rumore superiori ai valori UNA TENDENZA ANCHE QUI LEGGERMENTE AL RIALZO limite d’immissione sono 330 000. Altre 50 000 persone sono esposte a rumori che Tra il 1980 e il 1985, l’esposizione al rumore prodotto durante superano la soglia d’allarme. In totale ciò corrisponde a quasi il 5 per cento della le ore diurne dal traffico ferroviario ha mostrato una leggera crescita. Da allora dovrebbe però essere rimasto stabile: i nuovi vagoni sono, sì, meno rumorosi, ma il beneficio ottenuto sul popolazione svizzera (8). L’inquinamento fonico prodotto dai tram è assimilato al «rumore del traffico stradale» e non è oggetto, nei catasti cantonali dei rumori, di particolare nota. fronte della riduzione delle emissioni viene ad essere praticamente azzerato dall’aumento del traffico. Fig. 16.22a Esposizione al rumore del traffico ferroviario nel 1980 e nel 1985, a seconda dell’orario Giorno Intensità in dB(A)* 1980 0,5 70–75 1985 Notte Intensità in dB(A)* 0,6 60–65 0,6 0,7 1,1 65–70 2,6 60–65 5,8 2,3 2,3 4,1 45–50 6,6 0 1,1 50–55 3,1 55–60 1,1 55–60 1,5 5 25 20 10 15 Persone interessate in percentuale della popolazione *dB(A) = decibel (A): livello di pressione sonora corretto Fonte: Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio. 130 30 4,1 0 5 10 15 20 25 Persone interessate in percentuale della popolazione 30 Ufficio federale di statistica 16 Rumore L’ambiente in Svizzera Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio MATERIALE ROTANTE PIÙ SILENZIOSO Valori delle emissioni foniche di diversi vettori ferroviari Fig. 16.22b I nuovi veicoli ferroviari, soprattutto quelli dotati di freni a ceppi in materiale a 80 chilometri all’ora plastico o di freni a disco, sono notevolmente meno rumorosi dei vecchi Vettori convogli. La metà dei treni passeggeri Emissioni in dB(A)* svizzeri è già dotata di freni a disco poco Traffico passeggeri nazionale: Carrozze ordinarie I e II con freni a ceppi in ghisa Carrozze ordinarie I e II con freni a ceppi materiale plastico Carrozze ordinarie IV Locomotori «Nuovo Pendolino» Carrozze a due piani linee urbane IC 2000 e treni della neve 96 86 82 80 77 80 Traffico passeggeri internazionale: Convogli TGV Carrozze di treni internazionali con freni a ceppi in ghisa Carrozze di treni internazionali con freni a ceppi a disco Convogli ICE Carrozze CityNightLine e Pendolino 94 95 81 79 79 rumorosi. Tutti i treni esteri e quasi tutti i treni merci svizzeri possiedono invece freni a ceppi in ghisa altamente rumorosi. Un risanamento del parco macchine svizzero risolverebbe solo parzialmente il problema, visto che la parte di vetture straniere nei treni merci svizzeri resta comunque compresa tra il 50 e il 70 per cento (9). Treni merci FFS: Vetture scoperte a montanti alti bi-/quadriassiali Vetture coperte bi-/quadriassiali Vetture piatte bi-/quadriassiali Vetture per trasporti straordinari (vagoni per merci in polvere o vagoni cisterna) bi-/quadriassiali Vetture con freni a tamburo (biassiali) e con freni a disco (quadriassiali) 96/98 95/95 95/97 99/100 87/87 *dB (A) = decibel (A): livello di pressione sonora corretto. Il livello di pressione sonora è stato misurato a 7,5 metri dal binario e a 1,2 metri sopra il livello superiore delle rotaie. Fonte: Ferrovie federali svizzere (FFS). 16.23 Traffico aereo Per misurare il rumore prodotto dal traffico aereo dei grandi aeroporti svizzeri (ZurigoKloten e Ginevra-Cointrin) si ricorre a criteri diversi da quelli utilizzati per altri tipi di traffico. L’unità di misura utilizzata, il cosiddetto NNI («Noise and Number Index») rappresenta la media ponderata tra il numero di movimenti aeroportuali e il rumore da questi prodotto (10). L’NNI tiene conto del rumore prodotto in fase di atterraggio e di decollo, ma non di quello prodotto in fase di rollìo. Nello studio «Die Auswirkungen der Luftfahrt auf die Umwelt» (11), effettuato su mandato dell’UFAC e dell’UFAEM, si è misurato l’inquinamento fonico prodotto dal traffico aereo in Svizzera. Gli aeroporti civili, le aree d’atterraggio in montagna e gli aerodromi militari espongono al rumore del traffico aereo una superficie del territorio svizzero pari a 158 chilometri quadrati, 13 dei quali si trovano in zone Fig. 16.23a Rumore e aeroporti Traffico aeroportuale, superficie esposta al rumore e inquinamento fonico specifico (1990) Tipo d’aeroporto Numero di movimenti aeroportuali nel 1990 Quote percentuali Superficie esposta al rumore (in ettari) Quote percentuali Inquinamento fonico specifico (in ettari per movimento aeroportuale) 465 997 27 9 491 60 0,020 Aeroporti di medie dimensioni 413 239 24 1799 11 0,004 642 244 37 1329 8 0,002 35 002 2 858 6 0,025 170 938 10 2352 15 0,014 1727420 100 15829 100 – Grandi aeroporti Campi d’aviazione Eliporti Aerodromi militari Totale DISEQUILIBRIO I tre grandi aeroporti svizzeri ZurigoKloten, Ginevra-Cointrin e BasileaMulhouse, sono responsabili del 27 per cento del traffico aereo e del 60 per cento della superficie esposta al rumore del traffico aereo in Svizzera. La parte di superficie esposta al rumore è maggiore rispetto al traffico aereo anche per quel che riguarda gli eliporti e gli aerodromi Fonte: Elektrowatt Ingenieurunternehmungen AG 1993. militari. 131 16 Rumore Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio L’ambiente in Svizzera Ufficio federale di statistica Fig. 16.23b Strutture aeroportuali in Svizzera M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M Eliporti Grandi aeroporti Fonte: Elektrowatt Ingenieurunternehmungen AG 1993. Aeroporti di medie dimensioni M Aerodromi militari Campi d’aviazione M Aerodromi militari usati a scopi civili LA STRUTTURA AEROPORTUALE SVIZZERA IN CIFRE d’insediamento. I tre maggiori aeroporti svizzeri, Zurigo-Kloten, Ginevra-Cointrin e Nel 1993, la Svizzera possedeva 3 grandi aeroporti, 7 aeroporti Basilea-Mulhouse, sono responsabili del 60 per cento della superficie esposta al ru- di medie dimensioni, 40 campi d’aviazione, 21 eliporti, 43 aree more nonostante gestiscano solo il 27 per cento di tutti i movimenti aeroportuali d’atterraggio in montagna e 24 aerodromi militari, di cui (cfr. Fig. 16.23a). 13 utilizzati anche per scopi civili. Il rumore prodotto dai Nelle zone ricreative l’inquinamento fonico prodotto dal rumore del traffico aereo movimenti aeroportuali di questi 138 aeroporti interessa non può essere valutato con i consueti parametri di misurazione: p. es. un velivolo 158 chilometri quadrati di territorio svizzero, 13 dei quali di piccole dimensioni che voli sopra il ghiacciaio dell’Aletsch, pur non superando i (8 per cento) adibiti a zone d’insediamento. limiti di immissione consentiti, può essere fonte di grave disturbo per la quiete della regione o dei villeggianti. Anche nel quadro della normativa sul traffico aereo si stanno compiendo grossi sforzi per cercare di preservare dal rumore determinate aree ricreative. 16.24 Rumori prodotti da impianti Oltre al rumore del traffico e del posto di lavoro, l’uomo è anche soggetto al rumore prodotto da impianti fissi quali stabilimenti industriali, impianti per la produzione d’energia (➞ capitolo 26), aziende agricole e poligoni di tiro. Altri rumori sono prodotti da impianti mobili quali apparecchi, macchinari e veicoli d’ogni genere. Non esiste ancora alcuna regolamentazione che fissi limiti d’esposizione al rumore prodotto da piazze di tiro o d’esercitazione militare. Per quelli ad uso civile si applicano i valori dell’OIF (cfr. punto 16.4). In Svizzera, gli stand di tiro a 300 metri sono circa 2300. Nella maggior parte dei Cantoni si è già proceduto alla misurazione di massima e di dettaglio del rumore prodotto da tali impianti; i lavori di risanamento previsti sono in corso o già conclusi. Non disponiamo, a livello svizzero, di dati definitivi sugli impianti di tiro che dovranno essere risanati o chiusi di qui al 2002. 132 Ufficio federale di statistica 16.25 16 Rumore L’ambiente in Svizzera Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio Altre fonti di rumore RUMORI PIÙ FASTIDIOSI Il rumore prodotto da impianti industriali, fissi o mobili, è disciplinato dalla legge A casa, da un quinto a un terzo della popolazione è infastidita sulla protezione dell’ambiente (LPA) e dall’OIF (cfr. punto 16.4). Altre emissioni dal rumore del traffico. In fabbrica, una persona su tre–quattro foniche quali i rumori domestici, gli schiamazzi dei parchi giochi, i campanacci è disturbata dal rumore dei macchinari industriali. Fig. 16.25 Percezione soggettiva del rumore a casa e sul posto di lavoro A casa Zurigo Berna Rumore industriale Rumore umano 18,9 29,4 Rumore del traffico 13,1 12,5 21,7 3,5 4,7 33,1 31,8 3,5 33,9 31,7 20,3 13,8 33,1 19,2 26,6 1,7 1,5 24,3 25,1 21,6 21,5 Ginevra Vaud Ticino Sul posto di lavoro 33,9 20,3 0 5 10 15 20 25 30 35 0 5 10 15 20 25 30 35 0 5 10 15 20 25 30 35 0 5 10 15 20 25 30 35 0 5 10 15 20 25 30 35 Percentuale della popolazione Percentuale della popolazione Percentuale della popolazione Percentuale della popolazione Percentuale della popolazione Fonte: Ufficio federale di statistica 1990. delle mucche, la musica ad alto volume e simili – i rumori di tutti i giorni – sottostanno all’OIF, ma sono regolamentate anche da altre disposizioni legali, quali il diritto in materia di vicinato o i regolamenti delle polizie cantonali (per schiamazzi notturni, ecc.). Questo tipo di immissioni sonore non è però oggetto di misurazione sistematica. I dati di cui disponiamo sono tratti dalla giurisprudenza in materia e sono quindi Foto: Docuphot AG relativi a singoli casi. I dispositivi delle sentenze sono accessibili al pubblico: di norma, tuttavia, rimandano per analogia all’applicazione dell’OIF. 16.3 EFFETTI DEL RUMORE 16.31 Effetti sulla salute IL RUMORE DELLA VITA QUOTIDIANA Spesso anche il suono dei campanacci delle mucche o delle campane delle chiese può essere fonte di disturbo per la popolazione confinante. Nel 1988, ad esempio, il tribunale Un’eccessiva esposizione al rumore può provocare un abbassamento della concentrazione, lesioni uditive e addirittura l’infarto cardiaco (12) (➞ capitolo 34). amministrativo del Canton Argovia ha deciso di sottoporre a risanamento acustico la parrocchia evangelico-riformata di Würenlingen, le cui campane suonavano un po’ troppo spesso! 16.32 Effetti economici Il rumore provoca costi spesso difficilmente monetizzabili a causa delle ripercussioni sulla salute, degli effetti sullo sfruttamento edile ed agricolo e dei conseguenti fenomeni di «fuga dal rumore». I costi sanitari legati al rumore sono generati non solo dalle spese sostenute per consultazioni e trattamenti medici, ma anche dalla diminuzione della produttività dovuta al calo della concentrazione. Una minor concentrazione può inoltre accrescere il rischio di incidenti. L’esposizione al rumore può deprezzare anche il valore degli immobili: in zone particolarmente rumorose, gli affitti tendono ad essere generalmente più bassi che in zone più tranquille. L’OIF prevede, per immobili o terreni, alcune restrizioni di sfruttamento. Se l’esposizione al rumore è troppo forte, il permesso di costruzione 133 Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio 16 Rumore L’ambiente in Svizzera Ufficio federale di statistica può addirittura essere rifiutato. Se è accordato, il padrone dell’immobile o del terreno dovrà farsi carico dei costi dei provvedimenti di isolamento acustico. I costi legati ai fenomeni di «fuga dal rumore» sono costituiti dalle spese sostenute per traslocare in zone più calme, spesso più lontane dal posto di lavoro e quindi più care a causa dei maggiori costi di spostamento. I costi dei provvedimenti di risanamento e d’isolamento acustico sono dell’ordine di miliardi. Per le sole FFS si calcolano tra gli 1,7 e i 2,3 miliardi di franchi (13). L’onere necessario al risanamento acustico della rete stradale svizzera sarebbe pari, secondo le stime dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), a oltre 3 miliardi di franchi. Secondo uno studio del 1990 sull’agglomerato urbano zurighese, i costi esterni indotti dal rumore del traffico andrebbero dai 400 ai 500 milioni di franchi l’anno, il che corrisponderebbe, nel perimetro interessato, a quasi 5 centesimi per chilometro/veicolo privato. Nell’agglomerato di Berna, i costi ammontano annualmente a 80 milioni di franchi. Sulla base di stime fatte in Germania, l’UFAFP considera che, a livello nazionale, i costi occasionati dai danni provocati dal rumore sarebbero dell’ordine di oltre 2,5 miliardi di franchi l’anno. 16.33 Disturbi provocati dal rumore Non tutti reagiscono nello stesso modo al rumore. La minore o maggiore cacofonìa di un suono è stata a lungo considerata come un fatto soggettivo; tale idea è stata però smentita da numerosi studi (cfr. Fig. 16.33). Altro soggetto d’indagine è stato l’effetto prodotto da diversi tipi di rumore. Uno studio psico-sociologico dell’UFAFP sulla sensibilità soggettiva a ripetute esposizioni al rumore è giunto alle seguenti conclusioni: se i diversi tipi di rumore hanno differente intensità, il rumore più forte corrisponde all’incirca al disturbo globale. Se, al contrario, due diversi tipi di rumore (traffico aereo e traffico stradale) hanno la stessa intensità, il disturbo da essi provocato si somma, rafforzandosi considerevolmente (14). UN RUMORE DA SPACCARE I TIMPANI Sulle 1033 famiglie basilesi interrogate a questo proposito, il 16,4 per cento dice di essere molto disturbata dal rumore. Fig. 182.3a Fig. 16.33 Rumore e grado di disturbo Percentuale delle famiglie che dicono di sentirsi «fortemente disturbate» dal rumore, in relazione a diversi livelli sonori Questa valutazione riflette la situazione fonica effettiva: se ad un livello sonoro < 50 5,8 inferiore o eguale a 50 dB(A) le famiglie 51–55 6,1 che dichiaravano d’essere disturbate dal 56–60 6,6 rumore rappresentavano il 5,8 per cento 61–65 del totale del campione intervistato, la proporzione saliva a 41,8 nel momento in cui il livello sonoro superava i 70 dB(A). 13,8 66–70 32,9 > 70 41,8 80 60 40 20 0 Esposizioni in dB(A)* 0 Fonte: Conzelmann-Auer 1993. *dB(A) = decibel (A): livello di pressione sonora corretto 5 10 15 20 25 30 Quote percentuali 35 40 45 50 Al rumore non ci si abitua: negli ultimi vent’anni, come dimostra l’indagine «Lärmstudie 90», la sensibilità uditiva della popolazione non è affatto cambiata (15). 134 Ufficio federale di statistica 16 Rumore L’ambiente in Svizzera Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio 16.4 PROTEZIONE CONTRO IL RUMORE 16.41 Normativa L’ordinanza del 15 dicembre 1986 contro l’inquinamento fonico (OIF), entrata in vigore il 1o aprile 1987, ha lo scopo di proteggere l’uomo e l’ambiente contro rumori dannosi o molesti, disciplinando la limitazione delle emissioni foniche prodotte da impianti, la delimitazione e l’urbanizzazione delle zone edificabili in aree esposte al rumore, le misure di isolamento acustico, e la determinazione e la valutazione delle immissioni foniche esterne. L’OIF fissa valori limite d’esposizione la cui severità cresce con l’aumentare del grado di sensibilità delle aree e degli edifici da proteggere (cfr. Fig. 16.41). Secondo l’OIF, i nuovi impianti non possono superare i valori limite d’immissione e gli impianti troppo rumorosi devono essere risanati. Se ciò non fosse possibile per ragioni tecniche o aziendali o non fosse economicamente sopportabile, occorrerà combattere il rumore lungo la linea di propagazione, costruendo ad esempio ripari fonici (vedi punto 16.42). Le misure di risanamento acustico di tutti VALORI LIMITE D’ESPOSIZIONE Fig. 16.41 Valori di pianificazione, valori limite d’immissione e valori d’allarme Più il bisogno d’isolamento acustico di una zona è grande, più saranno severi i valori limite d’immissione applicati. Se il per la valutazione del rumore del traffico stradale, ferroviario, industriale e artigianale valore limite viene superato, l’impianto Valore limite d’immissione in dB(A)** Valore di pianificazione in dB(A)** Grado di sensibilità (art. 43 OIF*) Giorno Giorno Notte responsabile del rumore dovrà essere Valore d’allarme in dB(A)** Notte Giorno risanato. Se ad essere superato è il Notte valore d’allarme, i provvedimenti di risanamento diventeranno allora I. (per esempio zone ricreative) 50 40 55 45 65 60 II. (per esempio zone residenziali) 55 45 60 50 70 65 III. (per esempio zone miste) 60 50 65 55 70 65 IV. (per esempio zone industriali) 65 55 70 60 75 70 Fonte: Ordinanza del 15 dicembre 1986 contro l’inquinamento fonico. *Ordinanza contro l’inquinamento fonico **dB(A) = decibel (A): livello di pressione sonora corretto gli impianti dovranno essere eseguite nei quindici anni seguenti l’entrata in vigore dell’ordinanza, ovvero entro il 2002. Il rumore prodotto da strade, ferrovie, aeroporti, impianti industriali, artigianali e agricoli, stand di tiro, piazze di tiro e d’esercitazione militare è anch’esso sottoposto all’OIF. Per i motoveicoli, gli aeromobili, i natanti e i mezzi ferroviari, come pure per i tosaerba e le macchine edili, l’ordinanza prevede specifici valori limite d’emissione. Per il traffico aereo degli aeroporti nazionali si sta procedendo, a livello federale, alla definizione di valori limite d’emissione. L’OIF non contiene alcuna disposizione in merito ad onde sonore quasi impercettibili quali gli infrasuoni e gli ultrasuoni. La protezione contro questo tipo di suoni entro il perimetro aziendale non è contemplata. Nel gennaio 1996, il Consiglio federale ha fissato valori limite d’emissione per le discoteche, i concerti e altre manifestazioni analoghe (16): durante le manifestazioni pubbliche, il livello sonoro non deve superare i 93 dB(A). L’autorità può autorizzare che il volume della musica arrivi fino a 100 dB(A) a condizione che il pubblico venga avvertito e munito di cuffie paraorecchie (17). 135 d’estrema urgenza. 16 Rumore Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio L’ambiente in Svizzera Ufficio federale di statistica Protezione contro il rumore: accorgimenti tecnici 16.42 L’intento prioritario dell’OIF è di sopprimere o ridurre il rumore alla fonte (cfr. punto 16.41); la lotta contro il rumore lungo la linea di propagazione viene solo al secondo posto. Nella pratica tuttavia, la limitazione del rumore alla fonte pone alcuni problemi: p. es. per riportare il rumore prodotto dal traffico di una strada urbana da 73 dB(A) entro il valore d’allarme di 70 dB(A), occorre dimezzare la circolazione. Per rispettare il valore limite d’immissione di 60 dB(A) bisognerebbe ridurre la circolazione del 95 per cento. Oltre alla limitazione del traffico, vi sono altri accorgimenti di riduzione del rumore. Una riduzione del rumore può essere ottenuta mediante utilizzazione di un asfalto «silenzioso» o di pneumatici meno larghi. Un’altra possibile alternativa è la moderaFoto: Docuphot AG zione del traffico, ovvero la riduzione delle emissioni foniche attraverso la riduzione dei limiti di velocità. Dove non è possibile sopprimere il rumore alla fonte, si dovrà combatterlo lungo la linea di propagazione, ad opera per esempio di ripari fonici. L’OIF non autorizza però la realizzazione di ripari fonici quando questi MINOR VELOCITÀ, MINOR RUMORE compromettano la struttura o il paesaggio dei siti o siano in contrasto con i principi Una riduzione dei limiti di velocità nell’abitato significa anche della protezione dei monumenti storici (18). Un’ultima possibilità consiste meno rumore per i residenti. nell’adozione di misure sostitutive (per esempio finestre antirumore). 16.5 POLITICA DI PROTEZIONE CONTRO IL RUMORE Successi della lotta contro il rumore 16.51 Sul fronte della lotta contro il rumore vanno segnalati diversi punti positivi. La necessità materiale di una protezione contro il rumore e il concetto di lotta contro il rumore sono ormai principi incontrastati. Laddove sono state applicate efficaci misure di protezione contro il rumore nella pianificazione del territorio e dello sfruttamento si è ottenuto uno sviluppo sostenibile degli insediamenti e una migliore qualità della vita. Fig. 16.51 Sussidi federali al risanamento e alle misure antirumore sulla rete stradale esistente (escluse le autostrade e le strade nazionali*), 1989–1995 Preventivati Utilizzati 18 18 16 15 14 15 La Confederazione si assume dal 30 al 90 per cento dei costi di risanamento acustico delle strade esistenti (OIF art. 21 e ss.). I fondi utilizzati (escluse le autostrade e le strade nazionali) permettono di farsi un’idea Milioni di franchi 14 NECESSITÀ DI RISANAMENTO 12 10 10 8 6 7 4 5,5 3,5 2 0 0 0 1989 1990 delle misure di risanamento effettivamente realizzate. 5,8 5 5 Fonte: Ufficio federale delle strade. 136 0,9 1991 1992 1993 1994 1995 *I costi delle misure di protezione antirumore sulle autostrade e sulle strade nazionali non possono essere documentati con esattezza. Ufficio federale di statistica L’ambiente in Svizzera 16 Rumore Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio L’opera di risanamento acustico delle strade, sebbene spesso a piccoli passi, avanza costantemente. Nel settore del traffico stradale, i progressi maggiori si registrano nel risanamento delle strade nazionali. Decidendo di estendere i sussidi federali per misure di protezione dell’ambiente anche alle «altre» strade (e non solo alle autostrade e alle strade nazionali), il Parlamento ha dato un segnale positivo nella lotta contro il rumore che affligge la popolazione. La protezione della popolazione che risiede vicino a impianti privati (p. es. industrie e aziende artigianali) ha raggiunto in tutta la Svizzera un elevato livello di qualità. Nonostante i successi, sono ancora numerose le necessità di intervento (cfr. punto 16.52). 16.52 Ulteriori necessità d’intervento L’aumento latente dell’inquinamento fonico nel nostro Paese, in gran parte riconducibile alla maggiore mobilità della popolazione, è accompagnato un po’ dappertutto da una costante diminuzione della qualità della vita. All’aumento delle emissioni foniche contribuisce anche la maggiore rumorosità dei nuovi autoveicoli. Foto: Docuphot AG Finora, nella realizzazione di misure di protezione contro il rumore in ambito stradale, l’accento è stato posto soprattutto su provvedimenti di natura edile, mentre sono state poco o per nulla impiegate misure di riduzione o di limitazione del traffico, molto più economiche. Una delle ragioni più spesso addotte a sfavore di misure di protezione contro il rumore è l’argomento costo: non si tiene invece MURI ANTIRUMORE affatto conto, o troppo poco, dell’opinione degli interessati e dei costi esterni Nonostante i provvedimenti di limitazione del traffico siano più indotti dal rumore. economici, le misure antirumore finora realizzate sono state soprattutto di carattere edile (per esempio ripari fonici). 16.53 Ricerca: attività della Confederazione e dei Politecnici La ricerca svolta dall’UFAFP è essenzialmente legata all’applicazione della legislazione sul rumore. Nel 1995, la divisione Lotta contro i rumori ha avviato uno studio sulla sopportabilità economica di misure di protezione contro il rumore (analisi costi/benefici), nel frattempo concluso. Altre ricerche vertono sull’estrapolazione di valori limite d’immissione per gli aeroporti svizzeri. L’organo dell’UFAFP competente dal punto di vista tecnico in materia di lotta contro il rumore è il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca. Esso partecipa, da una parte, a importanti progetti di ricerca interdisciplinari volti a quantificare la reazione della popolazione a diversi tipi di rumore e, dall’altra, si occupa dell’elaborazione di metodi attendibili di prognosi dell’inquinamento fonico, che costituiscono la premessa necessaria a un dimensionamento mirato delle misure di protezione. Tra questi, sono al centro dell’interesse i modelli di simulazione per la determinazione dell’inquinamento fonico prodotto dal traffico aereo, che hanno trovato riconoscimento internazionale. La procedura utilizzata dal 1986 per il calcolo del rumore del traffico stradale è stata recentemente perfezionata mediante modifiche che tengono conto anche del rumore intracittadino. Anche l’Istituto svizzero di assicurazione contro gli infortuni (SUVA) e i Politecnici federali svolgono attività di ricerca e curano pubblicazioni sul rumore: tra i molti enti che partecipano a lavori sull’argomento, citiamo a titolo di esempio il «Laboratoire d’électromagnetisme et d’acoustique» (LEMA). 137 Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio 16 Rumore L’ambiente in Svizzera Note Bibliografia (1) Verosimilmente, il francese mutua a sua volta il grido d’allarme dal linguaggio guerresco italiano (Kluge 1989). (2) Cfr. Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio 1993. (3) Ordinanza del 15 dicembre 1986 contro l’inquinamento fonico (OIF). (4) Si veda, a questo proposito, Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio 1993. (5) Si veda, a questo proposito, Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio 1991. (6) I risultati dei test sono visionabili presso la sezione Collaudi dell’Ufficio federale della polizia. (7) Cfr. Ufficio federale della polizia, Form. BHP-EMD1 (veicoli privati fino a 3,5 tonnellate), BHP-EMD2 (veicoli privati oltre le 3,5 tonnellate), BHP-EMD3 (motocicli) e BHP-EMD4 (autocarri e autobus). (8) Bollettino delle Ferrovie federali svizzere (FFS) del 5 giugno 1996. (9) Bollettino delle Ferrovie federali svizzere (FFS) del 5 giugno 1996. (10) Per descrivere il rumore prodotto dal traffico aereo di altri tipi di aerodromi viene impiegato la stessa unità di misura utilizzata per il rumore di altri tipi di traffico. (11) Vedi Elektrowatt Ingenieurunternehmungen AG 1993. (12) Cfr. anche Wanner 1993. (13) Cfr. Gruppo di lavoro interdipartimentale «ferrovie» 1996. (14) IPSO 1991/92 (non pubblicato). (15) Oliva 1993; cfr. anche Wanner 1993. (16) L’ordinanza del 24 gennaio 1996 concernente la protezione del pubblico delle manifestazioni dagli effetti nocivi degli stimoli sonori e dei raggi laser (ordinanza sugli stimoli sonori ed i raggi laser) è entrata in vigore il 1 o aprile 1996 (➞ capitolo 35). (17) Tale livello sonoro corrisponde a quello del rumore di una motosega. (18) I ripari fonici devono tener conto anche delle esigenze estetiche dettate dalla protezione del paesaggio. – – – – – – – – – – – – – – – – 138 Ufficio federale di statistica Conzelmann-Auer, Cornelia et al.: Die Wahrnehmung der Verkehrslärmimmissionen im Kanton Basel-Stadt im Vergleich zu den erhobenen Lärmwerten. In: Sozial- und Präventivmedizin 38/1993. Basilea 1993 (con riassunto in francese). Elektrowatt Ingenieurunternehmungen AG: Synthesebericht der Studie «Die Auswirkungen der Luftfahrt auf die Umwelt» (studio realizzato su mandato dell’Ufficio federale dell’aviazione civile [UFAC] e dell’Ufficio federale degli aerodromi militari [UFAEM]). Berna, Zurigo; 1993. Heckl, Manfred / Müller, Helmut A. (ed.): Taschenbuch der technischen Akustik. Springer-Verlag. Berlino 1994. IPSO (Sozial- und Umfrageforschung): Lärm-Mehrfachbelastung. Eine soziopsychologische Studie (Schlussbericht) im Auftrag des Bundesamtes für Umwelt, Wald und Landschaft. Zurigo, Ginevra; 1991/92 (non pubblicato). Kluge, Friedrich: Etymologisches Wörterbuch der deutschen Sprache. Berlino, New York; 1989. Medici per l’ambiente (ed.): Rumore e salute. Basilea 1996. Oliva, Carl: Etude sur le bruit 90. Résumé de l’étude empirique sociologique et acoustique. Cette étude a été réalisée averc l’appui du Programme national de recherche no 26 «Homme, santé, environnement». Schlieren 1993. Ordinanza del 15 dicembre 1986 sulla protezione contro l’inquinamento fonico (OIF). RS 814.41. Ordinanza del 24 gennaio 1996 concernente la protezione del pubblico delle manifestazioni dagli effetti nocivi degli stimoli sonori e dei raggi laser (ordinanza sugli stimoli sonori ed i raggi laser). RS 814.49. Ufficio federale dei trasporti et al. (ed.): Risanamento acustico degli impianti ferroviari. Rapporto del gruppo di lavoro interdipartimentale «Ferrovie». Berna 1996. Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (ed.) 1991: Rapporto 1990. Sullo stato dell’ambiente in Svizzera. Berna 1991. Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (ed.) 1993: La protection contre le bruit en Suisse. 7 questions – 7 réponses (= Documents environnement no 5) Berna 1993. Ufficio federale dell’aviazione civile (ed.): Synthesebericht der Studie «Die Auswirkungen der Luftfahrt auf die Umwelt». Berna 1993. Ufficio federale di polizia: Genehmigte Fahrzeuge (FAV-1 – FAV-4). Berna 1996 (ottenibile presso: Divisione principale della circolazione stradale, Sezione omologazione). Ufficio federale di statistica: Annuaire statistique de la Suisse 1991. Zurigo 1990. Wanner, Hans-Urs: Rumore. In: Weiss, Walter (ed.): La salute in Svizzera. Bellinzona 1994.