RADIOPROPAGAZIONE DI UN SEGNALE DVB - ISCOM
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RADIOPROPAGAZIONE DI UN SEGNALE DVB - ISCOM
NOTE Giuseppe Sofia Ministero dello Sviluppo Economico - Comunicazioni Ispettorato Territoriale Calabria [email protected] RADIOPROPAGAZIONE DI UN SEGNALE DVB-T IN UHF. ASPETTI TEORICI E PRATICI DI UN COLLEGAMENTO CON ALTA PERCENTUALE DI PROPAGAZIONE SUL MARE. QUALE CORRELAZIONE CON I PARAMETRI ATMOSFERICI ? (RADIOPROPAGATION OF A DVB-T SIGNAL IN UHF. THEORETICAL AND PRACTICAL ASPECT OF A CONNECTION WITH A HIGH PERCENTAGE OF PROPAGATION OVER THE SEA. WHAT CORRELATION IS THERE WITH ATMOSPHERIC PARAMETERS?) S bstract: the article, after a brief mention of the technical characteristics of the DVB-T system (Digital Video Broadcasting Terrestrial) and of the advantages it has introduced over analogic television, will illustrate the study carried out on the radiopropagation of a terrestrial television signal, modulated in digital technique, irradiated in the UHF band,, of which the operative parameters of transmitter are known. After a pure theoretical examination of the propagation in free space, in conditions of visibility between a transmitting station and a receiving station, and of tropospheric propagation,the results of a series of instrumental measurements carried out on the radioelectric parameters will be made known, analyzing them, taking into particular account the variations of atmospherical parameters, which occurred during the actual measurements. 1. Introduzione e storia ed il Regolamento ad essa associato, ha identificato i “soggetti” del nuovo mercato (fornitore di contenuti, operatore di rete fornitore di servizi), ponendo le premesse per il lancio della DTT nel nostro Paese attraverso una fase iniziale di sperimentazione. La trasmissione digitale costituisce, quindi, una tappa di capitale importanza nello sviluppo tecnologico dei sistemi televisivi. Con essa si realizza la convergenza tra il settore informatico e le telecomunicazioni trasformando l’apparecchio televisivo in una piattaforma per lo sviluppo dei servizi interattivi. In Europa il sistema DVB (Digital Video Broadcasting) ebbe origine, nell’anno 1991, dall’impegno comune di alcuni operatori radiotelevisivi, di aziende industriali e organismi di normativa che si riunirono per dare vita ad un gruppo di lavoro cui venne affidato il mandato di supervisionare lo ommario: l’articolo, dopo un breve cenno alle caratteristiche tecniche del sistema DVB-T (Digital Video Broadcasting Terrestrial) ed ai vantaggi da esso introdotti rispetto alla televisione analogica, illustrerà lo studio effettuato sulla radiopropagazione di un segnale televisivo terrestre, modulato in tecnica digitale, irradiato nella banda UHF, di cui sono noti i parametri operativi dell’impianto trasmittente. Dopo una disamina puramente teorica sulla propagazione in spazio libero, in condizioni di visibilità tra stazione trasmittente e stazione ricevente e sulla propagazione troposferica, si riporteranno i risultati di una serie di misure strumentali effettuate sui parametri radioelettrici, analizzandoli, in modo particolare, rispetto alle variazioni dei parametri atmosferici verificatisi durante le misure stesse. L’utilizzo della tecnologia digitale sui vari dispositivi di comunicazione (satellite, diffusione terrestre, cavo, reti a larga banda) ha comportato rapidi mutamenti nello scenario europeo delle telecomunicazioni. In questo contesto la televisione digitale terrestre (DTT – Digital Terrestrial Television), sta acquisendo le potenzialità per divenire parte rilevante nell’offerta di canali televisivi, integrando ed estendendo l’offerta dei canali satellitari e via cavo ed offrendo nel contempo la possibilità di realizzare diverse tipologie di servizi nazionali, regionali e locali, anche mediante l’utilizzo di terminali portatili. In Italia, il quadro normativo nazionale concretizzatosi con il Libro Bianco dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la Legge n.66/2001 La Comunicazione - numero unico 2008-2009 A 65 NOTE Giuseppe Sofia sviluppo di un sistema di televisione digitale in Europa. Inizialmente il gruppo fu denominato European Launching Group. Con il coinvolgimento dei maggiori operatori europei, sia pubblici che privati, attivi nel comparto dei media, di sviluppatori di software e gestori di reti di telecomunicazioni il gruppo si allargò arrivando a contare circa 80 membri, i quali stilarono nel Settembre 1993 un Memorandum of Understanding (MoU) in cui furono codificate le regole da cui partire per lo sviluppo di tale sistema. Il Launching Group nell’occasione venne ribattezzato Digital Video Broadcasting Project (DVB) e da quel momento l’attività europea nel settore della TV digitale subì una netta accelerazione. Attraverso l’approvazione da parte dall’ETSI (European Telecommunications Standards Institute), nel Dicembre 1993, dello standard DVBS (EN 300 421) e nel Marzo 1994 dello standard DVB-C (EN 300 429), si giunse nel Dicembre 1995, all’approvazione dello standard DVB-T (EN 300 744). Nel campo della radiodiffusione televisiva le specifiche tecniche dei nuovi sistemi sono adotta- pare più programmi televisivi su un “blocco” (o multiplex) che viene poi irradiato sul canale di diffusione convenzionale: tipicamente da 4 a 8 programmi a seconda della capacità trasmissiva disponibile; • la possibilità di ricevere con apparati portatili e servire anche l’utenza mobile (negli autobus, nei treni, ecc.), su base nazionale, regionale e locale; • la possibilità di fruire di una serie di servizi aggiuntivi di tipo interattivo accessibili tramite il televisore. I principali vantaggi di sistema derivanti dalla rapida adozione della televisione digitale terrestre sono invece: • l’uso efficiente delle risorse frequenziali destinate alla diffusione terrestre; • un’offerta di programmi e servizi più ampia e meglio rispondente alle richieste del pubblico; • un incremento dei consumi e degli introiti dell’industria produttrice (in ambito software e hardware) ; • l’accelerazione alla diffusione, presso il grande pubblico, dell’uso di Internet e dei servi- Fig. 1 Diffusione degli standard televisivi nel mondo [1] te nell’intero contesto internazionale (Figura 1). I principali fattori innovativi della tecnologia digitale sono : • il miglioramento della qualità tecnica del prodotto televisivo, cioè dell’immagine e del suono; • il drastico aumento dell’offerta di programmi, grazie all’efficacia dell’algoritmo di compressione MPEG-2 che consente di raggrup- 66 zi interattivi sofisticati; • un impulso all’adozione di nuove tecnologie e relativi guadagni di posizione nella competizione internazionale. [1] 2. Lo standard DVB-T I parametri principali del sistema DVB-T sono La Comunicazione - numero unico 2008-2009 (RADIOPROPAGATION OF A DVB-T SIGNAL IN UHF. THEORETICAL AND PRACTICAL ASPECT OF A CONNECTION WITH A HIGH PERCENTAGE OF PROPAGATION OVER THE SEA. WHAT CORRELATION IS THERE WITH ATMOSPHERIC PARAMETERS?) NOTE RADIOPROPAGAZIONE DI UN SEGNALE DVB-T IN UHF. ASPETTI TEORICI E PRATICI DI UN COLLEGAMENTO CON ALTA PERCENTUALE DI PROPAGAZIONE SUL MARE. QUALE CORRELAZIONE CON I PARAMETRI ATMOSFERICI ? Tab. 1 – Parametri del sistema DVB-T (canalizzazione a 8 Mhz) riportati in Tabella 1. Il sistema è ottimizzato per canali a 8 MHz (spaziatura di canale in UHF), ma può essere adattato anche su canali da 7 MHz (utilizzati in molti paesi, tra i quali l’Italia) e da 6 MHz (spaziatura adottata in USA e Giappone), modificando opportunamente la frequenza di campionamento. Il numero di portanti che trasportano dati utili è costante in ogni simbolo OFDM: 1512 nella modalità 2k e 6048 nella modalità 8k. Le altre sono: portanti pilota, trasmesse ad un livello di potenza superiore (+2,5 dB), e portanti TPS (Trasmission Parameter Signalling) e possono essere usate per la sincronizzazione di trama, di frequenza, di tempo, per la stima del canale, l’identificazione della modalità di trasmissione[2]. Lo spettro di una trasmissione DVB-T, per un canale di 8 MHz, è illustrato nella figura 8. Poiché la durata di simbolo nell’OFDM è pari all’inverso della spaziatura tra le portanti, il lobo fc = Fig. 8 – Spettro del segnale DVBT [8] principale della densità spettrale di potenza di ogni portante è più stretto di due volte la spaziatura della portante. Perciò la densità spettrale non è continua dentro la larghezza di banda nominale di 7,608 259 MHz per il modo 8K o 7,611 607 MHz per il modo 2K [3]. La frequenza centrale fc del segnale RF per i C/N richiesto per un BER=2x10-4 dopo Viterbi QEF dopo Reed-Solomon Canale Modulazione Codice Gaussiano Rice (F) Rayleigh (P) QPSK ½ 3,1 3,6 5,4 QPSK 2/3 4,9 5,7 8,4 QPSK 3 /4 5,9 6,8 10,7 QPSK 5/6 6,9 8,0 13,1 QPSK 7/8 7,7 8,7 16,3 16-QAM ½ 8,8 9,6 11,2 16-QAM 2/3 11,1 11,6 14,2 16-QAM ¾ 12,5 13,0 16,7 16-QAM 5/6 13,5 14,4 19,3 16-QAM 7/8 13,9 15,0 22,8 64-QAM ½ 14,4 14,7 16,0 470Mhz 64-QAM + 4Mhz 2/3 + I1 16,5 17,1 19,3 64-QAM ¾ 18,0 18,6 21,7 64-QAM 5/6 19,3 20,0 25,3 64-QAM 7/8 20,1 21,0 27,9 Flusso binario utile (Mbit/s) 1/4 4,98 6,64 7,46 8,29 8,71 9,95 13,27 14,93 16,59 17,42 14,93 19,91 22,39 24,88 26,13 ? =Tg/T u 1/8 1/16 5,53 5,85 7,37 7,81 8,29 8,78 9,22 9,76 9,68 10,25 11,06 11,71 14,75 15,61 16,59 17,56 18,43 19,52 19,35 20,49 16,59 17,56 22,12 23,42 24,88 26,35 27,65 29,27 29,03 30,74 1/32 6,03 8,04 9,05 10,05 10,56 12,06 16,09 18,10 20.11 21,11 18,10 24,13 27,14 30,16 31,67 Tab.2 – C/N (dB) richiesto per una ricezione QEF e flusso binario utile (Mbit/s) per tutte le combinazioni di intervallo di guardia, costellazione e tasso di codifica, relativo a sistemi non gerarchici La Comunicazione - numero unico 2008-2009 67 NOTE Giuseppe Sofia canali UHF è data dalla seguente relazione: con Il = 0, 1, 2,3 … f c = 470MHz + 4 MHz + I1 × 8MHz Le portanti dati, che portano le informazioni utili, sono modulate in M-QAM (M=4, 16, 64), con mappatura di Gray. La Tabella 2, derivata dall’Annesso A della specifica DVB-T (ETSI EN 300 744), riporta, per tutte le combinazioni di costellazione e tasso di codifica previste dalla normativa, le prestazioni del sistema in termini di C/N, valutate per mezzo di simulazioni al calcolatore; riporta inoltre i valori del flusso binario utile (Mbit/s) in funzione dell’intervallo di guardia normalizzato ∆. Questo varia da circa 5 Mbit/s a 31,7 Mbit/s, a seconda della configurazione di trasmissione adottata. I valori riportati in tabella si riferiscono ad un canale ideale affetto esclusivamente da rumore bianco Gaussiano (AWGN) ed a due canali multipercorso tipici della diffusione terrestre: il canale di Rice (F), che rappresenta un tipico caso di ricezione fissa nel quale il trasmettitore è in visibilità con il ricevitore (segnale principale più una serie di echi); il canale di Rayleigh (P), che è un esempio di ricezione portatile con antenna omnidirezionale, caratterizzato dalla assenza della linea di vista. I valori del rapporto C/N richiesto si riferiscono alla ricezione Quasi Error Free (QEF), corrispondente a meno di un evento di errore per ora sul segnale all’ingresso del demultiplatore MPEG-2 (BER<10–11), dopo che è stato sottoposto al procedimento di correzione degli errori tramite algoritmo di Viterbi e decodifica Reed-Solomon. I tassi di codifica più alti (5/6 e 7/8), quando vengono associati alla costellazione a più elevata efficienza spettrale (64-QAM), risultano molto sensibili al fading selettivo in frequenza. In pratica, per la stima del massimo numero di programmi TV che possono essere allocati in un canale a 8 MHz, assumendo una ricezione fissa con antenna direttiva, la configurazione più idonea è il 64-QAM a tasso 2/3; essa fornisce una capacità di flusso binario di circa 24 Mbit/s, nel caso di ∆=1/32, che consente tipicamente la trasmissione di 4 programmi a qualità convenzionale (SDTV a 6 Mbit/s ciascuno) o 6 programmi a qualità news (LDTV, 4 Mbit/s ciascuno). 68 Questa configurazione di trasmissione è particolarmente idonea per le reti multifrequenza (MFN). L’impiego della multiplazione statistica associata alla codifica MPEG-2 a bit-rate variabile consente inoltre di aumentare il numero di programmi senza peggiorare la qualità audio/video [2]. 3. Il calcolo teorico – Propagazione in spazio libero La propagazione nello spazio libero rappresenta un caso ideale in cui il segnale si propaga senza incontrare ostacoli o materiali che possano cambiare le caratteristiche di propagazione. In tali condizioni il valore della potenza ricevuta da un’antenna quando sia nota la potenza trasmessa da un’altra antenna può essere calcolata PR = PT GT AR 4πD 2 con la cosiddetta formula del collegamento: dove PT è la potenza trasmessa espressa in W, D è la distanza tra le due antenne espressa in metri, GT è il guadagno dell’antenna trasmittente espressa in unità lineari e AR è l’area efficace dell’antenna di ricezione. Sapendo che l’area efficace di una antenna di ricezione è pari a: AR = λ2GR 4π la relazione precedente diventa: λ PR = PT GT GR 4πD 2 Un ulteriore dato teorico interessante è l’attenuazione in spazio libero. Per calcolarne il valore in funzione della distanza considerata, nel caso di La Comunicazione - numero unico 2008-2009 (RADIOPROPAGATION OF A DVB-T SIGNAL IN UHF. THEORETICAL AND PRACTICAL ASPECT OF A CONNECTION WITH A HIGH PERCENTAGE OF PROPAGATION OVER THE SEA. WHAT CORRELATION IS THERE WITH ATMOSPHERIC PARAMETERS?) antenna isotropa, si può usare la seguente relazio- 4πD A0 = 10 log10 λ 2 ne Infine, volendo calcolare direttamente il livello di campo e.m. teorico in spazio libero presente in un punto di misura, si può fare riferimento alla Raccomandazione ITU-R PN.525-2 [4], ed utilizzare la seguente relazione: NOTE RADIOPROPAGAZIONE DI UN SEGNALE DVB-T IN UHF. ASPETTI TEORICI E PRATICI DI UN COLLEGAMENTO CON ALTA PERCENTUALE DI PROPAGAZIONE SUL MARE. QUALE CORRELAZIONE CON I PARAMETRI ATMOSFERICI ? Da notare che le dimensioni dell’ellissoide di Fresnel dipendono anche dalla frequenza e, quindi, anche le condizioni di visibilità dipendono dalla frequenza. In assenza di ostacoli, di tutti i raggi emessi dall’antenna trasmittente, si considera che giungano all’antenna ricevente quelli che cadono al suolo nel punto dal quale le antenne di trasmissione e ricezione si vedono con angoli di elevazione uguale (figura 2). E (dBµV / m) = PEIRP − 20 log D + 74,8 con PEIRP = PT ⋅ GT = Potenza isotropica trasmessa (dBW) D=Lunghezza del collegamento (Km). Fig. 2 – Modello a due raggi 4. Propagazione in ambiente reale Nella pratica, la propagazione è assai diversa che nel vuoto, a causa della superficie terrestre e dell’atmosfera. Gli effetti principali di questi per frequenze comprese tra 300 MHz e 3000 MHz, range entro il quale ricade la frequenza in esame, sono: a) la riflessione delle onde da parte del suolo; b) la diffrazione, causata da ostacoli interposti tra il punto di trasmissione ed il punto di ricezione; c) la rifrazione troposferica. 5. Condizioni di visibilità Affinché si abbiano onde riflesse sul piano verticale in un collegamento radio, l’antenna trasmittente e l’antenna ricevente devono essere in condizioni di visibilità. Il punto trasmittente ed il punto ricevente si dicono in visibilità quando su una rappresentazione in atmosfera normale, quando cioè il raggio di curvatura equivalente è circa 4/3 il raggio della curvatura geometrica della terra, non viene intercettata dal profilo della terra non solo la retta congiungente i due punti ma anche il primo ellissoide di Fresnel. La Comunicazione - numero unico 2008-2009 Si ha quindi che, all’antenna ricevente, il raggio riflesso si somma al raggio diretto, introducendo oltre che una variazione di ampiezza, una distorsione di fase pari a: φ= 2π∆ λ ∆= 2h1h2 d con Il campo elettrico sarà quindi dato dalla somma di due componenti. La prima dovuta al raggio diretto, la seconda dovuta al raggio riflesso. ERIC= Ed+Er = Ed[1+Γe-jβ∆] Se l’angolo d’incidenza tende a 90°, il coefficiente di riflessione tende a –1, quindi: ERIC= Ed[1-ejβ∆] con ∆ = 2h1h2 d 69 NOTE Giuseppe Sofia Il campo dipende dalla distanza come 1/d, pertanto, prendendo a riferimento il valore del campo diretto ad una distanza d0 dalla sorgente, avremo: Eric = Ed (d 0 ) [ d0 1 − e − jβ∆ d1 ] il cui modulo sarà: E ric = 2 E d (d 0 ) d 0 β∆ sin d 2 che per grandi valori di d potremo considerare come segue: Eric ≅ 2 E d (d 0 ) d 0 β∆ d 2 Dalle precedenti relazioni si nota che per valori piccoli di d si ha un andamento oscillante, mentre per d sufficientemente grande, si ha un andamento decrescente del tipo : E = Ed in cui il termine 4πh1h2 λd 4h1h2 è detto Break Point λ comincia ad ostruire una parte della prima zona di Fresnel. L’intensità e la fase dell’onda riflessa rispetto a quella incidente sono date dal coefficiente di riflessione, legato alla natura del terreno, all’angolo di incidenza, alla frequenza e alla polarizzazione. L’espressione del coefficiente di riflessione per onda incidente polarizzata orizzintalmente è la seguente: R= sin θ − z = Re jϕ sin θ + z in cui θ è è l’angolo tra raggio diretto e suolo. Nel caso di polarizzazione orizzontale, il termine z è dato da: z = ε 0 − cos2 θ con ε0 = ε – j 60 σλ e ε = costante dielettrica relativa al suolo σ = conducibilità del suolo. I grafici che seguono (figure 4 e 5) riportano i valori di |R| e dello sfasamento tra onda incidente ed onda riflessa per acqua marina (σ = 4,64 S/m, ε = 81) nel caso di superfici piane e levigate. Per le frequenze > 300 Mhz, quasi tutti i terreni non possono considerarsi levigati ed i coefficienti di riflessione del grafico vanno moltiplicati per un fattore compreso tra 0,2 e 0,4. (figura 3). Figura 3- Distanza di Break-Point La distanza di Break Point rappresenta la minima distanza tra le antenne tale per cui il suolo 70 Figura 4 La Comunicazione - numero unico 2008-2009 (RADIOPROPAGATION OF A DVB-T SIGNAL IN UHF. THEORETICAL AND PRACTICAL ASPECT OF A CONNECTION WITH A HIGH PERCENTAGE OF PROPAGATION OVER THE SEA. WHAT CORRELATION IS THERE WITH ATMOSPHERIC PARAMETERS?) NOTE RADIOPROPAGAZIONE DI UN SEGNALE DVB-T IN UHF. ASPETTI TEORICI E PRATICI DI UN COLLEGAMENTO CON ALTA PERCENTUALE DI PROPAGAZIONE SUL MARE. QUALE CORRELAZIONE CON I PARAMETRI ATMOSFERICI ? d12, 2 h1, 2 = H 1, 2 − 2r d12, 2 da: in cui i termini sono detti abbassamenti 2r Figura 5 Esplicitando la differenza di percorso dell’onda riflessa e dell’onda diretta, questa sarà pari a: ∆=d+ 1 ht2 + 2ht hr + hr2 1 ht2 − 2ht hr + hr2 2ht hr − = 2 d 2 d d della superficie terrestre a partire dal punto di riflessione ed r rappresenta il raggio equivalente terrestre. Poiché nello studio della propagazione interessano quasi sempre le curvature relative della terra e dei raggi, si usa considerare, per una maggiore speditezza nei calcoli, ancora i raggi rettilinei e tenere conto della rifrazione moltiplicando il valore geometrico del raggio terrestre r0 per un coefficiente indicato in genere con la lettere K e chiamato coefficiente del raggio equivalente terrestre, K= Il campo sarà, allora: Eric ≅ 2 Ed (d 0 ) d 0 2πht hr 1 ∝ d λd d 2 da cui si nota che il campo elettrico E è inversamente proporzionale al quadrato della distanza. In maniera del tutto analoga si considera la riflessione su terra liscia, sferica di conducibilità finita, con atmosfera avente indice di rifrazione a gradiente costante con la quota, come riportato in figura 6, Figura 6 dove h1 e h2 sono le altezze delle due antenne, riferite però al piano tangente alla superficie terrestre nel punto in cui avviene la riflessione; h1 e h2, chiamate sporgenze delle antenne, sono date La Comunicazione - numero unico 2008-2009 1 1 + r0 ⋅ dn dh ≅ 1 r dε 1+ 0 ⋅ 2 dh dato da: 6 Sapendo che r0 = 6,37 ⋅ 10 m , per un valore di dε = −8 ⋅10 −8 dh si ha k = 4 3 , valore che comunemente si assume come medio e che corrisponde alla cosiddetta atmosfera standard [5]. 6. L’ellissoide di Fresnel Nella propagazione elettromagnetica occorre tenere conto dei fenomeni di diffrazione, che deviano nella zona in ombra le onde radio che transitano in prossimità di ostacoli. Pertanto, la determinazione dell'orizzonte radio deve prevedere un margine di distanza h tra la congiungente le antenne ed il suolo, o tra le stesse ed un eventuale ostacolo. La distanza h deve essere almeno pari al raggio del primo ellissoide di Fresnel (figura 7), che è un solido di rotazione definito come il luogo dei punti d ( A, P ) + d ( P, B ) ≤ d ( A, B ) + λ 2 71 NOTE Giuseppe Sofia P per i quali la somma delle distanze re per gli “spigoli vivi'', fino ad arrivare ad una decina di dB. 7. La propagazione troposferica in cui è la lunghezza d'onda della trasmissione a fre- Nella realtà il collegamento radio ha luogo in un dielettrico, l'atmosfera terrestre, che presenta una Figura 8 – Stratificazione dell’atmosfera terrestre Figura 7 quenza f. Suddividendo la distanza d(A,B) tra i due fuochi A e B in due segmenti d1 e d2, individuati dalla posizione dell'ostacolo, si trova che il raggio dell'ellis- R= λ 1 1 + d1 d 2 soide è pari a serie di disomogeneità (Figura 8) Per frequenze superiori ai 30 MHz le trasmissioni a radiofrequenza sono fortemente influenzate dai fenomeni indotti dalla troposfera. La troposfera è la parte inferiore della atmosfera terrestre, dal suolo all’inizio della tropopausa, ed è caratterizzata dalla temperatura che diminuisce con la quota di circa 5,5° ogni 1000 metri. L’altezza media va dai 9 km ai poli ai 17 km all’equatore. L’altezza varia con le condizioni atmosferiche, infatti, in Italia varia da 7 km (tempo perturbato) a 13 km (bel tempo). Dalle leggi dell’ottica geometrica sappiamo che un raggio e.m. nel propagarsi da un mezzo all’altro, nell’attraversare la superficie di separazione, cambia direzione a causa del diverso indice di rifrazio- che, nel caso assume il valore massimo Qualora si determini la condizione h < R, il collegamento subisce una attenuazione supplementare che aumenta al diminuire di h R , ed è maggioFigura 9 72 La Comunicazione - numero unico 2008-2009 (RADIOPROPAGATION OF A DVB-T SIGNAL IN UHF. THEORETICAL AND PRACTICAL ASPECT OF A CONNECTION WITH A HIGH PERCENTAGE OF PROPAGATION OVER THE SEA. WHAT CORRELATION IS THERE WITH ATMOSPHERIC PARAMETERS?) ne posseduto dagli stessi (figura 9). Nell’atmosfera, l’indice di rifrazione dipende dalla temperatura, dalla pressione e dall’umidità; tutte grandezze che variano con la quota e con le condizioni meteorologiche. Le variazioni dell’indice di rifrazione oltre alle variazioni del raggio di curvatura del raggio elettromagnetico producono rapide fluttuazioni del livello di campo del segnale radioelettrico. L’ITU, nella Raccomandazione ITU-R P.453-6 [6], riporta che l'indice di rifrazione atmosferico n NOTE RADIOPROPAGAZIONE DI UN SEGNALE DVB-T IN UHF. ASPETTI TEORICI E PRATICI DI UN COLLEGAMENTO CON ALTA PERCENTUALE DI PROPAGAZIONE SUL MARE. QUALE CORRELAZIONE CON I PARAMETRI ATMOSFERICI ? Poiché le variazioni dell’indice di rifrazione atmosferico sono molto piccole, spesso, si preferisce lavorare con la rifrattività, della quale in figura 10 è rappresentato l’andamento in funzione della quota. In condizioni di atmosfera standard, al livello del n = 1 + N ×10 −6 può essere calcolate con la formula seguente: dove con N si indica la radio rifrattività, espres- N = Ndry + Nwet = 77,6 e 6 P + 4810 = (n − 1)10 T T sa dalla seguente relazione: Con il termine “dry term” dell’indice di rifratti- Ndry = 77,6 p T 1 dn =− ρ dh Figura 10 – Rifrattività suolo, la rifrattività è pari 289 Durante la propagazione nella troposfera, il segnale elettromagnetico subisce una curvatura che secondo la Raccomandazione ITU-R P.834-2 1 cosϕ dn =− ρ n dh vità dato da: Nwet = 3,732 × 105 e T2 e il termine “wet term” dato da : e con: P : pressione atmosferica (hPa); e : pressione del vapor d’acqua (hPa); T : temperature assoluta (K). Questa espressione può essere usata per frequenze fino a 100 GHz con un errore minore dello 0.5%. Più semplicemente si può usare la seguente [8] è definita dalla seguente relazione: con: ρ = raggio di curvatura del segnale; n = indice di rifrazione dell’atmosfera; dn/dh = gradiente verticale dell’indice di rifra zione; h = altezza del punto dalla superficie della terra; ϕ = angolo di inclinazione del raggio rispetto al suolo. Quando l’inclinazione del raggio rispetto al suolo è molto piccola, possiamo utilizzare la rela- n(r ) = n(h) = 1 + 10 −6 ∗ N (h) relazione: Il mezzo che soddisfa alla relazione sperimentale precedente è detto atmosfera di riferimento o atmosfera standard e l’indice di rifrazione relativo n(h) dipende dall'altezza, mediamente con legge decrescente. La Comunicazione - numero unico 2008-2009 1 dn =− ρ dh zione semplificata che segue: Il segno meno ci dice che il raggio è incurvato 73 NOTE Giuseppe Sofia verso il basso se l’indice di rifrazione diminuisce con l’altezza e verso l’alto nel caso contrario. In atmosfera standard, il raggio di curvatura è ρ = ρ s = 4r0 ≈ 25.500 Km pari a: Non sempre però si è in condizioni di atmosfera standard, quindi, definito il gradiente verticale di G= dN (h) dh rifrattività G come: si farà riferimento al cosiddetto indice troposferico o fattore correttivo del raggio terrestre [7] In base al valore di G (figura 12) si possono distinguere i seguenti casi: a) G > -40 K < KS atmosfera substandard; b) G = -40 K = KS atmosfera standard; c) G < -40 K > KS atmosfera superstandard. Nel caso di atmosfera substandard si ha una inversione di curvatura dei raggi e la traiettoria ha una concavità verso l’alto. Nel caso di atmosfera superstandard i raggi hanno una curvatura ancora più marcata e ritornano a terra più velocemente diminuendo la visibilità. Se G= - 157 N/Km , R = R0 e Kg ∝ i raggi hanno la stessa curvatura della terra e possono arrivare oltre l’orizzonte ottico. Se G=0 e K=1 il raggio è rettilineo e si parla di (Effective Earth-radius factor) definito come: Nel caso di atmosfera standard, si ottiene l’in- KS = ρS 4 = ρ S − R0 3 Figura 12 – Curvatura dei raggi nella troposfera dice troposferico standard: rappresentato in figura 11. Figura 11 74 La Comunicazione - numero unico 2008-2009 (RADIOPROPAGATION OF A DVB-T SIGNAL IN UHF. THEORETICAL AND PRACTICAL ASPECT OF A CONNECTION WITH A HIGH PERCENTAGE OF PROPAGATION OVER THE SEA. WHAT CORRELATION IS THERE WITH ATMOSPHERIC PARAMETERS?) atmosfera omogenea. È chiaro anche che, per ogni valore di K, fra due terminali radio si ha una diversa situazione di ostruzione da parte dell’ellissoide terrestre. Se fra due terminali non c'è ostruzione si dice che esiste la visibilità radio. Accade che rapide variazioni di pressione e temperatura con l'altezza possono portare a forti variazioni di n(h) e quindi di G. Si puo’avere il fenomeno della super-rifrazione con ritorno a terra di un raggio e,quindi, oltre al cammino diretto si generano uno o più cammini tra Tx ed Rx. NOTE RADIOPROPAGAZIONE DI UN SEGNALE DVB-T IN UHF. ASPETTI TEORICI E PRATICI DI UN COLLEGAMENTO CON ALTA PERCENTUALE DI PROPAGAZIONE SUL MARE. QUALE CORRELAZIONE CON I PARAMETRI ATMOSFERICI ? banda UHF ed in polarizzazione orizzontale da una postazione radioelettrica che si trova a circa 75 Km dal punto di misura posto a Reggio Calabria. La tratta di collegamento è caratterizzata dal fatto che la propagazione del segnale avviene per circa il 90 % dello spazio sul mare. Nel grafico riportato in figura 13 è rappresentato l’andamento nel tempo del livello di campo elettromagnetico rilevato. E’ di tutta evidenza una fluttuazione rapida del segnale lungo tutto il periodo esaminato, unita ad una fluttuazione lenta dello stesso, che, in periodi relativamente lunghi, comporta una notevole varia- Fig. 13 Si è quindi in una situazione di cammini multipli che può generare attenuazione e distorsione del segnale rispetto alla situazione di presenza del solo percorso diretto. 8. Il caso reale – L’esito delle misure strumentali Il segnale televisivo analizzato è irradiato in La Comunicazione - numero unico 2008-2009 zione del livello di campo e.m.. Nel particolare evidenziato notiamo infatti che nell’arco di 30 minuti il segnale decresce dal valore di 75 dBuV/m a circa 55 dBuV/m. quindi con una variazione di 20 dB. Queste diminuzioni di campo elettromagnetico determinano di conseguenza una drastica riduzione del Modulation Error Rate (Figura 14) ed un aumento del Bit Error Rate (Figura 15). 75 NOTE Giuseppe Sofia Il MER ricorda il concetto di rapporto segnale rumore di uso comune nella televisione analogica, infatti è tanto più elevato quanto migliore è la qualità del servizio. Esso è definito dalla seguente relazione: Dopo aver analizzato l’andamento del segnale televisivo, si è studiato l’andamento dei parametri atmosferici, nello stesso periodo temporale, per cercare eventuali correlazioni con l’andamento dei parametri radioelettrici. Per avere una visione globale di tutti i parametri oggetto del presente studio, rappresentiamo in un unico grafico il Bit Error Rate, il livello di campo elettromagnetico e l’andamento del tasso di umi- Modulation Error Rate 35 30 25 20 15 10 5 0 Figura 14 Bit Error Rate 4.50E-01 4.00E-01 3.50E-01 3.00E-01 2.50E-01 2.00E-01 1.50E-01 1.00E-01 5.00E-02 0.00E+00 Figura 15 76 La Comunicazione - numero unico 2008-2009 (RADIOPROPAGATION OF A DVB-T SIGNAL IN UHF. THEORETICAL AND PRACTICAL ASPECT OF A CONNECTION WITH A HIGH PERCENTAGE OF PROPAGATION OVER THE SEA. WHAT CORRELATION IS THERE WITH ATMOSPHERIC PARAMETERS?) dità (figura 16). Tralasciamo, perché considerati poco significativi in questa analisi, l’andamento della pressione e della temperatura, poiché la prima è stata pressoché costante per tutto il periodo della misura e l’altra ha avuto un andamento lineare. Quindi, risulta nulla la correlazione del livello di campo elettromagnetico con i valori di temperatura e pressione. Si è rilevata, invece, una ricorrenza di eventi legata alle variazioni di umidità. Si è visto, infatti, che il livello di campo e.m. ha subito drastiche riduzioni in corrispondenza di rapide diminuzioni del tasso di umidità (Figura 17). Il primo aspetto che risulta evidente, caratteristico delle trasmissioni digitali, è la presenza di una soglia del livello di campo elettromagnetico sotto la quale il sistema di ricezione è interessato da errori nella demodulazione del segnale. Un ultimo dato da evidenziare, quale risultanza finale della serie di misure effettuate, riguarda l’escursione dei valori del livello di campo e.m. che si sono riassunti nell’ultima colonna della tabella 3. 80 70 Livello e.m. 60 50 Umidità 40 30 B.E.R. 14.03.06 13.54.13 13.45.20 13.36.27 13.27.34 13.18.41 13.09.48 13.00.55 12.52.02 12.43.09 12.34.16 12.25.23 12.16.30 12.07.37 11.58.44 11.49.51 11.40.58 11.32.05 11.23.12 11.14.19 11.05.26 10.56.33 10.47.40 10.38.47 10.29.54 10.21.01 9.54.22 10.12.08 9.45.29 10.03.15 9.36.36 9.27.43 9.18.50 9.09.57 9.01.04 8.52.11 8.43.18 8.34.25 8.25.32 8.16.39 8.07.46 7.58.53 20 7.50.00 NOTE RADIOPROPAGAZIONE DI UN SEGNALE DVB-T IN UHF. ASPETTI TEORICI E PRATICI DI UN COLLEGAMENTO CON ALTA PERCENTUALE DI PROPAGAZIONE SUL MARE. QUALE CORRELAZIONE CON I PARAMETRI ATMOSFERICI ? Fig. 16 – Andamento nel tempo del livello di campo e.m., del tasso di umidità e del B.E.R. 80 70 60 50 40 14.03.06 13.54.13 13.45.20 13.36.27 13.27.34 13.18.41 13.09.48 13.00.55 12.52.02 12.43.09 12.34.16 12.25.23 12.16.30 12.07.37 11.58.44 11.49.51 11.40.58 11.32.05 11.23.12 11.14.19 11.05.26 10.56.33 10.47.40 10.38.47 10.29.54 10.21.01 10.12.08 10.03.15 9.54.22 9.45.29 9.36.36 9.27.43 9.18.50 9.09.57 9.01.04 8.52.11 8.43.18 8.34.25 8.25.32 8.16.39 8.07.46 7.50.00 20 7.58.53 30 Fig. 17 La Comunicazione - numero unico 2008-2009 77 NOTE Giuseppe Sofia Tab. 3 Notiamo che tali variazioni sono andate da un minimo pari a circa 21 dB ad un massimo di 31,4 dB. trasmittente e del sistema ricevente di misura, della distanza tra essi e del relativo profilo altimetrico è risultato che il collegamento in esame, in condizioni di atmosfera standard, è un collegamento in visibilità nel quale il primo ellissoide di 9. Conclusioni Lo studio riportato nel presente articolo ha consentito di esaminare la propagazione di un segnale televisivo terrestre, modulato in tecnica digitale, sia sotto l’aspetto puramente teorico, in spazio libero ed in ambiente reale, che sotto l’aspetto pratico, mediante la rilevazione strumentale dei parametri che caratterizzano in ricezione tale tipo di trasmissione, cioè, livello di campo elettromagnetico, Bit Error Rate (B.E.R.), Modulation Error Ratio (M.E.R.) e margine di ricezione in decibel. Dall’esame del posizionamento dell’antenna E = Pt − 20 log D + 74,8 = 75,26dBµV / m Fresnel non viene intercettato da alcun ostacolo (Figura 18). Tale condizione fa prevedere che all’antenna ricevente giunga solo il contributo diretto del segnale trasmesso e non ci siano, di conseguenza, contributi riflessi. Fig. 19 – Profilo del collegamento con coefficiente di curvatura terrestre pari a 0.95 Fig. 18 – Profilo altimetrico del collegamento 78 La Comunicazione - numero unico 2008-2009 (RADIOPROPAGATION OF A DVB-T SIGNAL IN UHF. THEORETICAL AND PRACTICAL ASPECT OF A CONNECTION WITH A HIGH PERCENTAGE OF PROPAGATION OVER THE SEA. WHAT CORRELATION IS THERE WITH ATMOSPHERIC PARAMETERS?) Ciò è stato confermato dal fatto che le previsioni di campo elettromagnetico teorico pari a sono risultate in buon accordo con il livello di campo elettromagnetico massimo realmente misurato. Tuttavia, come visibile in figura 19, dalla disomogeneità caratteristica della troposfera, considerata solo rispetto al piano verticale quindi senza ulteriori contributi dovuti a cammini multipli sul piano orizzontale, deriva che al variare dell’indice di rifrazione, a causa delle variazioni dei parametri atmosferici, si manifestano due fenomeni: 1. per effetto di una disomogeneità globale, un aumento dell’incurvamento dei cammini, da cui deriva che l’ellissoide di Fresnel può toccare il mare. Pertanto, il segnale ricevuto in tali condizioni si compone, oltre che del raggio diretto, di un contributo riflesso. Conseguenza di ciò, essendo il punto di misura entro la distanza di Break Point, è che vi sarà una elevata variabilità del livello di campo elettromagnetico, in quanto varia la fase del contributo riflesso al variare dei parametri dielettrici dell’atmosfera (fading lento); 2. per effetto di disomogeneità locali, la presenza di un fading veloce. Tutti e due i fenomeni sopra descritti hanno caratterizzato le misure effettuate. Le rilevazioni strumentali hanno infatti confermato la presenza di un fading lento e di un fading veloce, causa di una notevole variazione del livello di campo elettromagnetico. La Comunicazione - numero unico 2008-2009 NOTE RADIOPROPAGAZIONE DI UN SEGNALE DVB-T IN UHF. ASPETTI TEORICI E PRATICI DI UN COLLEGAMENTO CON ALTA PERCENTUALE DI PROPAGAZIONE SUL MARE. QUALE CORRELAZIONE CON I PARAMETRI ATMOSFERICI ? Inoltre, si è cercato di legare le variazioni di livello di campo elettromagnetico alle variazioni di temperatura, pressione ed umidità rilevate nelle vicinanze del sito di trasmissione. E’ risultata nulla la correlazione con i valori di temperatura e pressione, mentre è emersa una ricorrenza di eventi legata alle variazioni di umidità nel punto dove erano disponibili le rilevazioni meteorologiche. In particolare il livello di campo elettromagnetico ha subito drastiche riduzioni in corrispondenza di rapide diminuzioni del tasso di umidità. E’ stata evidenziata, inoltre, la soglia di ricezione caratteristica delle trasmissioni digitali, che nel caso in questione è risultata di circa 65 dBµV/m. Infine, è emerso un dato riferito alla qualità del servizio: il margine di Q.E.F. misurato, variabile tra i -15 dB ed i -20 dB, si è rivelato insufficiente a garantire un buon servizio, visto che il fading rilevato ha raggiunto picchi pari a -30 dB e, quindi, in diverse occasioni il sistema di misura è andato fuori servizio non riuscendo più a decodificare il segnale trasmesso. Visti i risultati sopra esposti e ritenendo che gli effetti del mare sulla variabilità dei parametri fisici della troposfera e quindi sul fading siano rilevanti, sarà interessante, in un ulteriore studio, analizzare la radiopropagazione di un analogo sistema DVBT in UHF con percorso del segnale interamente su terra, per poterne raffrontare i risultati con quelli ottenuti nel caso esaminato, al fine di evidenziare i differenti comportamenti dell’atmosfera reale per diverse percentuali di propagazione del segnale radioelettrico su terra e su mare. 79 NOTE Giuseppe Sofia Bibliografia [1] M. Cominetti – “La televisione digitale terrestre. Un’opportuità per il nostro paese” - Elettronica e Telecomunicazione n°1 Aprile 2002 [2] V. Mignone, A. Morello, M.Visintin – “Lo standard DVB-T per la televisione digitale terrestre” - Elettronica e Telecomunicazione n°1 Aprile 2002 [3] ETSI EN 300 744 v1.4.1 (2001-01) – “Digital Video Broadcasting (DVB); Framing structure, channel coding and modulation for digital terrestrial television” [4] Reccomandation ITU-R PN.525-2 – “Calculation of free-space attenuation” [5] Manuale dell’Ingegnere – Hoeply 83a edizione [6] Reccomandation ITU-R P.453-6 – “The radio refractive index : Its formula and refractivity data” [7] Reccomandation ITU-R PN.310-9 – “Definitions of terms relating to propagation in non-ionized media” [8] Reccomandation ITU-R P.834-2 – “Effects of tropospheric refraction on radiowave Propagation” 80 La Comunicazione - numero unico 2008-2009