POF 2015

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POF 2015
POF Scuola secondaria di I grado “R. Moro” – Barletta 2015/2016
Indice
IDENTITA’ DELLA SCUOLA
Premessa
1.1 Analisi del territorio
1.2 Analisi della situazione studentesca
1.3 Collaborazione con le famiglie
SEZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA
2.1 Finalità della scuola
2.2 Regolamento d’Istituto
2.3 Patto educativo di corresponsabilità
2.4 Programmazione educativa e didattica
2.4 a) Finalità educative
2.4 b) Situazione di partenza
2.4 c) Definizione degli obiettivi trasversali
2.4 d) Traguardi per lo sviluppo delle competenze
2.4 e) Strategie metodologiche
2.4 f) Verifiche in itinere e finali
2.5 Organizzazione del tempo scuola
2.6. Inclusione degli alunni diversamente abili
2.7 Strategie didattiche per i DSA
2.8 Area Progettazione
2.8 a) Unità di Apprendimento Interdisciplinare, Acqua è…ambiente,
vita, energia
2.8 b) Progetti di Istituto
Progetto Continuità
Progetto Orientamento
Progetti Curricolari
Progetti Extracurricolari
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SEZIONE ORGANIZZATIVA
3.1 Organigramma d’Istituto
3.2 Risorse umane
3.3 Piano di aggiornamento e formazione e del personale
3.4.Supporti strutturali
SEZIONE VALUTAZIONE
4.1 La valutazione
4.2 Valutazione esterna degli apprendimenti
4.3 Valutazione del Comportamento
4.4 Autovalutazione di istituto
4.5 Rapporto di autovalutazione (RAV)
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IDENTITA’ DELLA
IDENTITA’
SCUOLA
DELLA
SCUOLA
3
PREMESSA
“Il Piano dell'Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e
progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,
educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia.
(Regolamento in materia di Autonomia delle Istituzioni scolastiche, DPR n° 275/99, Art. 3)
Il POF è il Piano dell'Offerta Formativa della scuola, un documento nel quale si concretizza il
complessivo processo educativo dell’Istituto, in risposta ai bisogni degli alunni, delle loro famiglie
e del territorio.
Il Piano dell'Offerta Formativa definisce e presenta l'identità della scuola in un'ottica pienamente
integrata e personalizzata al successo formativo degli studenti.
E' un documento pubblico che si può scaricare, in formato digitale, dal sito della scuola.
Esplicita gli indirizzi progettuali ed
organizzativi dell’attività dei docenti e delle
classi e definisce le linee guida e le pratiche
educative e didattiche condivise.
Risponde alle esigenze del territorio in cui è
ubicato l’Istituto e alle aspettative delle
famiglie in quanto inserisce trasversalmente,
nell'ambito della didattica curricolare, i temi di
carattere ambientale, sociale e civile che sono
alla base dell’identità culturale e della pratica
della cittadinanza attiva.
Valorizza la professionalità docente: la sua
elaborazione si fonda sull’autonomia culturale
e professionale degli insegnanti; essi
formulano specifici percorsi formativi
adattando le linee guida del POF alle differenti
esigenze degli alunni, tenuto conto del
contesto di riferimento.
Promuove lo sviluppo integrale della persona,
articolando gli obiettivi educativi e didattici in
relazione alla formazione cognitiva, affettiva,
relazionale ed etica degli alunni.
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Gli obiettivi, le priorità e, più in generale, le scelte educative, didattiche e organizzative
dell’Istituto, stabiliti dai Consigli di classe, dal Collegio dei docenti, dal Consiglio d’Istituto,
vengono raccolti e resi pubblici nel presente Piano.
Il POF, adottato dal Consiglio
d’istituto, è elaborato dal Collegio
Il POF rappresenta la sintesi
dei
•
docenti,
sulla
base
degli
Degli orientamenti educativi e
indirizzi generali predisposti dallo
tecnico–didattici del Collegio
stesso
dei Docenti
Consiglio
declinati
di
nelle
Istituto
e
seguenti
•
competenze:
Comunicazione
provenienti
formulate da enti e realtà del
territorio
nelle
lingue straniere
Competenza matematica
Consapevolezza
richieste
dalle famiglie e delle proposte
nella
madrelingua
Comunicazione
Delle
e
espressione culturale
Imparare a imparare
Agire in modo autonomo e
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1.1 ANALISI DEL TERRITORIO
La progettazione di un percorso formativo non può prescindere dalla realtà socioculturale e
ambientale in cui si opera.
La Scuola Secondaria di primo grado “R. Moro” è un luogo di ricerca, di esperienza sociale e di
dialogo ispirato ai valori democratici e alla crescita della persona in tutte le dimensioni. Tutti, con
pari dignità e nella diversità dei ruoli, operano per garantire la formazione alla cittadinanza, la
realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle
situazioni di svantaggio.
La Scuola Secondaria di primo grado “R. Moro”, ubicata nel quartiere Settefrati, è situata in una
realtà socio-culturale particolarmente varia: le famiglie degli alunni sono costituite da operai,
impiegati, commercianti e professionisti. Negli ultimi anni la zona si è arricchita di nuove
costruzioni di edilizia privata che hanno affiancato i precedenti insediamenti di edilizia popolare,
con la conseguente costituzione di un tessuto sociale eterogeneo dovuto alla coesistenza di famiglie
di vario livello sociale, economico e culturale.
Nel circondario non esistono agenzie culturali consolidate e collaudate, pertanto, di fatto, la Scuola,
si pone come centro propulsivo attorno al quale far ruotare le aspettative, gli interessi, le attività di
una comunità altrimenti disgregata.
Alla scuola secondaria di I grado “R. Moro” si rivolge, pertanto, una utenza scolastica
culturalmente ed economicamente variegata che si esprime nella domanda di istruzione e
formazione orientata al proseguimento degli studi verso tutti i tipi di scuole, dai Licei ai
Professionali. Le classi sono eterogenee fra loro e presentano al loro interno tutte le fasce di livello
nell’apprendimento.
Scelte educative della scuola
Per la conformazione sociale del territorio in cui la scuola “R. Moro” è inserita, in considerazione
dei rapidi cambiamenti sociali e della necessità di interventi educativo-didattici mirati ai bisogni
espressi dagli utenti, i docenti individuano attività allo scopo di:
•
prevenire molti aspetti del disagio adolescenziale, più volte risultato di una carenza di
occasioni ludico-didattiche alle quali la scuola può sopperire offrendo iniziative, spazi, persone e
attrezzature;
•
recuperare l’importanza educativa dell’orientamento formativo e della continuità didattica;
•
proporre un modello di scuola più efficiente e dinamico, che dimostri flessibilità e capacità
di rispondere alle nuove richieste educative di una società in continua trasformazione.
6
•
offrire a tutti gli alunni la possibilità di rimuovere, attraverso itinerari didattici alternativi,
“gli ostacoli oggettivi al diritto allo studio”.
1.2 ANALISI DELLA SITUAZIONE STUDENTESCA
Totale
Alunni iscritti
Alunni
cl. 1^
Alunni
cl.2^
Alunni
cl.3^
n° 618
n° 198
n° 221
n°198
L’organizzazione oraria del tempo scuola è la seguente:
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì:
INGRESSO ore 8, 05; USCITA ore 13.29.
Sabato: INGRESSO ore 8, 05; USCITA ore 11.05.
LUNEDI’
MARTEDI’
MERCOLEDI’
GIOVEDI’
VENERDI’
08.05 – 08.59
1
1
1
1
1
08.59 - 9.53
2
2
2
2
2
9.53 – 10.47
3
3
3
3
3
10.47 – 11.41
4
4
4
4
4
11.41 – 12.35
5
5
5
5
5
12.35 – 13.29
6
6
6
6
6
SABATO
08.05 – 9.35
1
09.35– 11.05
2
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1.3 COLLABORAZIONE CON LE FAMIGLIE
La scuola favorisce il coinvolgimento delle famiglie nei percorsi educativi dei propri figli attivando
scambi e confronti, permettendo la partecipazione e la sensibilizzazione delle stesse alla formazione
dei figli.
Il coinvolgimento dei genitori e la loro partecipazione alle attività, al fine di migliorare la qualità
del servizio scolastico, avviene mediante circolari del Dirigente scolastico, volantini e brochure.
Inoltre i docenti stessi si adoperano per coinvolgere i genitori in diverse attività didattiche e progetti
(progetti teatrali, progetti lettura, “Sportello d’ascolto” (un prezioso supporto alle famiglie con
difficoltà relazionali con i propri figli).
Altre strategie della scuola per il coinvolgimento delle famiglie si realizzano mediante:
•
•
•
•
•
Valorizzazione della partecipazione dei genitori agli organi collegiali;
Incontri periodici scuola- famiglia (Dicembre – Marzo);
Colloqui individuali;
Comunicazione scuola-famiglia chiara e tempestiva sull’organizzazione e l’andamento
scolastico;
Corretta gestione del libretto delle giustificazioni e del diario.
L’efficacia degli interventi è riscontrabile attraverso un diverso atteggiamento di molti genitori nei
confronti dell’istituzione scolastica: le famiglie, uscendo dalla mentalità della delega, non si
percepiscono più come elementi passivi rispetto alle proposte della scuola, ma si riappropriano del
loro ruolo educativo ed assumono soggettività nella relazione istituzionale scuola-famiglia. Non si
sentono quindi semplici "utenti" del processo educativo e formativo dei figli, bensì soggetti attivi di
tale processo.
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SEZIONE
SEZIONE
EDUCATIVA
DIDATTICA
E
DIDATTICA
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2.1 FINALITA’ DELLA SCUOLA
Fonte di ispirazione fondamentale del Piano dell’Offerta Formativa della Scuola Secondaria di I
grado “R. Moro” sono gli artt. 3, 33 e 34 della Costituzione italiana; pertanto, in ottemperanza delle
linee direttrici stabilite dai suddetti articoli (promozione dell’uguaglianza formale e sostanziale dei
cittadini e caratteristiche specifiche della scuola), nonché delle Indicazioni per il Curricolo per la
Scuola del primo ciclo d’ Istruzione, tale Istituzione si propone principalmente di lavorare per il
successo formativo degli alunni, promuovendo:
La formazione degli allievi in tutte le direzioni (etiche, religiose, sociali, affettive, operative,
creative…) per consentire uno sviluppo armonico della personalità di ciascuno.
L’acquisizione di una conoscenza più chiara della realtà sociale che aiuti lo studente a
trasformare le conoscenze e le abilità in competenze, ai fini della sua integrazione nella
società contemporanea.
Il pieno sviluppo della persona umana, attraverso un processo formativo continuo.
Specificità della scuola
Pertanto, in sintonia con le succitate disposizioni legislative e le Indicazioni Nazionali, in stretto
rapporto con l’azione educativa della famiglia, la nostra scuola, nella sua specifica azione, fa propri
i seguenti principi:
♦ promuovere le pari opportunità di crescita culturale, a misura dei bisogni, delle
potenzialità, dei ritmi e degli apprendimenti degli alunni;
♦ qualificare l’offerta formativa per rendere concretamente praticabile l’assunto che “la
scuola è di tutti”, consentendo ad ognuno di giungere all’acquisizione degli standard
fondamentali, il più possibile elevati;
♦ valorizzare ogni sua componente attraverso l’acquisizione di una cultura organizzativa
finalizzata a perseguire l’efficacia dell’intervento formativo e l’efficienza di tutte le risorse;
♦ cogliere, integrare ed orientare le proposte formative provenienti dal territorio;
♦ realizzare iniziative di sostegno, recupero, orientamento scolastico ed assicurare assistenza
agli alunni diversamente abili;
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♦ applicare nuove strategie di intervento nelle procedure didattiche per sviluppare in modo
creativo gli apprendimenti disciplinari, attraverso la pratica d’uso delle moderne tecnologie;
♦ rispondere alle diversità socio/economiche e affettivo relazionali;
♦ garantire qualità del servizio, trasparenza, condivisione e corresponsabilità di tutta
comunità scolastica, libertà d'insegnamento, nel rispetto dell'autonoma personalità degli
alunni.
Conseguentemente, la scuola intende proporre alle comunità di pertinenza un’offerta formativa
ricca e articolata per:
PROMUOVERE
Le competenze
Il successo formativo
Il benessere
L’integrazione di tutti gli alunni
PREVENIRE
Il disagio
La dispersione scolastica
ORIENTARE e FAVORIRE
Il pieno sviluppo della persona, in un’ottica di interazione con il territorio
L’azione educativa e didattica valorizzerà
Gli apprendimenti disciplinari e il metodo di studio
Le attività integrative del curricolo e i progetti di Istituto
La personalizzazione e l’individualizzazione dell’insegnamento
La relazione e il benessere
La valutazione formativa
La continuità e l’orientamento
L’interazione con il territorio
La formazione continua
La flessibilità organizzativa
Nel realizzare il progetto educativo-didattico gli insegnanti coniugheranno innovazione e tradizione
in sinergia con le famiglie ed il territorio, attraverso una proficua collaborazione.
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2.2 REGOLAMENTO D’ISTITUTO
Il Regolamento di Istituto, documento istituzionale allegato al POF, è la carta legislativa interna in
cui sono regolamentate le modalità organizzative e gestionali della scuola volte a garantire
trasparenza, coerenza.
Il Regolamento di istituto si prefigge di:
- Stabilire delle regole per il funzionamento generale dell’Istituto Scolastico.
- Regolare i comportamenti individuali e collettivi.
- Conseguire, anche attraverso l’osservanza degli obblighi derivanti dalla convivenza civile, le
finalità educative e formative che sono proprie della vita scolastica.
Tali finalità saranno perseguite da tutte le componenti che interagiscono con la scuola e all’interno
della stessa: alunni, genitori, operatori scolastici e comunità locale.
Il regolamento viene elaborato tenendo conto del complesso delle principali fonti normative,
contratti del personale della scuola, D. Lgs. 297, D. Lgs. 81/08, D.P.R. 249/98, D.P.R. 27599, D.
Lgs. 196/2003 e i decreti attuativi che regolano i diversi ed articolati aspetti dell’istituzione
scolastica.
Le regole interne ed i rapporti con gli alunni ed i genitori sono dettate dagli Organi Collegiali e dal
Dirigente Scolastico. All’atto dell’assunzione in servizio nell’Istituto, tutto il personale è tenuto a
prendere visione delle disposizioni contenute nel presente documento, alle quali dovrà attenersi
nello svolgimento delle proprie funzioni.
All’atto dell’iscrizione a scuola viene consegnato un estratto del Regolamento contenente le norme
principali relative agli alunni e alle famiglie, e viene richiesto ai genitori di sottoscrivere una
dichiarazione in cui si impegnano a rispettarne le regole e ad adoperarsi affinché vengano rispettate
anche dai propri figli. Il Regolamento è in visione all’albo dell’Istituto e pubblicato nel sito web
della scuola.
(Regolamento d’Istituto e tabella delle sanzioni: Allegati n. 1, n. 2)
2.3 PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
La nostra Istituzione ha realizzato un patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire, in
maniera dettagliata e condivisa, diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica, studenti e
famiglie. Il rispetto di tale Patto costituisce la condizione indispensabile per costruire un rapporto di
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fiducia reciproca, per realizzare le finalità dell’Offerta Formativa e per assicurare il successo
scolastico degli studenti.
Attraverso il patto educativo si esplicitano l’accettazione congiunta del progetto formativo e
l’impegno per ciascun soggetto a contribuire concretamente al perseguimento degli obiettivi e delle
finalità condivisi, contribuendo, in tal modo, allo sviluppo del reciproco senso di responsabilità e
impegno.
(Patto Educativo di corresponsabilità: allegato n. 3)
2.4 PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA
All’inizio di ogni anno scolastico ciascun Consiglio di Classe si riunisce per predisporre la
programmazione educativa-didattica secondo il seguente modello:
Analisi iniziale (composizione della classe e descrizione delle caratteristiche degli alunni in
riferimento agli obiettivi generali comportamentali e didattici)
Definizione degli obiettivi comportamentali e di apprendimento trasversali sulla base
di quelli presenti nel POF
Traguardi per lo sviluppo delle competenze (ai sensi delle indicazioni per il curricolo
2012), in relazione ai diversi assi culturali (linguistico-artistico-espressivo, storicogeografico, matematico-scientifico-tecnologico)
Pianificazione delle attività comuni, progetti curricolari ed extracurricolari
Visite e viaggi di istruzione
Strategie e metodologie
Strumenti
Modalità e strumenti di verifica in itinere e finali
Criteri di valutazione
2.4 a) FINALITÀ EDUCATIVE
•
Sensibilizzare i ragazzi ad agire in modo autonomo e responsabile;
•
Sensibilizzare i ragazzi sui temi che accrescono la loro coscienza civica rispetto ai problemi
collettivi ed individuali;
•
Favorire un maggiore senso di appartenenza alla propria comunità locale;
•
Fornire ai ragazzi le conoscenze e le informazioni necessarie sui temi da loro scelti
•
Sviluppare la capacità del “comprendere” come strumento per una migliore integrazione
della propria personalità e relazionalità;
•
Sviluppare le capacità di collaborazione, di comunicazione, di dialogo e partecipazione
all’interno degli impegni e delle esperienze scolastiche.
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2.4 b) SITUAZIONE DI PARTENZA
Per individuare la situazione di partenza degli alunni, il Collegio dei docenti ha concordato le abilità e
le capacità trasversali, comuni a tutte le discipline e a tutte le classi, che devono essere valutate dal
Consiglio di Classe all’inizio dell’anno scolastico e verificate successivamente in itinere. Le abilità e le
capacità individuate sono riportate qui di seguito:
♦
Grado di socializzazione
♦
Senso di responsabilità ed impegno
♦
Interesse e partecipazione
♦
Osservazione ed analisi
♦
Sintesi e rielaborazione
♦
Metodo di studio e di lavoro
Per individuare le conoscenze e le abilità di base, i docenti elaborano, inoltre, delle prove
d’ingresso, specifiche per materia, da sottoporre gli alunni, soprattutto delle prime classi.
2.4 c) DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI TRASVERSALI
Saper controllare il proprio comportamento in modo funzionale all’apprendimento
♦
♦
♦
♦
Saper ascoltare;
Saper intervenire in modo attivo e propositivo;
Saper approntare il materiale necessario ed averne cura;
Saper rispettare le strutture e l’ambiente in cui si opera e si vive.
Essere capace di autonomia operativa
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
Saper chiedere spiegazioni pertinenti;
Saper portare a termine un’attività in modo autonomo;
Saper utilizzare mezzi e strumenti in modo appropriato ed efficace;
Saper operare con un metodo di lavoro adeguato;
Saper operare in modo produttivo ed organico;
Saper operare in modo personale e creativo.
Problem solving: capacità di fronteggiare un problema per risolverlo
Saper lavorare in cooperative learning
Essere capace di autonomia emotiva
♦ Saper esprimere le proprie opinioni e rispettare quelle altrui;
♦ Saper riconoscere le proprie capacità e i propri limiti;
♦ Saper prendere coscienza delle proprie emozioni e saperle controllare.
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Saper instaurare rapporti positivi con gli altri
♦ Accettare di lavorare con tutti pur nella diversità dei ritmi e delle caratteristiche
individuali;
♦ Saper collaborare nel gruppo apportandovi il proprio contributo personale;
♦ Saper rispettare le regole di convivenza;
♦ Saper dimostrare sensibilità verso le problematiche altrui;
♦ Saper essere solidale con i compagni e con la società;
♦ Saper prendere coscienza e rispettare i valori socio – culturali di altre comunità.
2.4 d) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
(Ai sensi delle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 2012)
“Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al
profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle
competenze, agli obiettivi specifici per ogni disciplina.”
(Indicazioni nazionali per il curricolo, 2012)
I curricoli costituiscono il punto di riferimento di ogni insegnante per la progettazione didattica e la
valutazione degli alunni. Nell’ottica della continuità educativa e didattica, della trasversalità
disciplinare e dell’integrazione culturale e territoriale che caratterizzano la nostra scuola, particolare
attenzione viene data alla costruzione del curricolo attraverso l’individuazione delle competenze e
degli indicatori essenziali del percorso di apprendimento disciplinare nell’arco di tutto il primo ciclo
dell’istruzione.
La Scuola, pertanto, si impegna a promuovere negli alunni Competenze chiave per l’apprendimento
permanente, assumendo come riferimento il quadro delle competenze, definite dal Parlamento
europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (Bruxelles, Raccomandazione del 18 dicembre 2006).
Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave:
Comunicazione nella
madrelingua
Comunicazione nelle
lingue straniere
Competenza
matematica e
competenze di base in
scienza e tecnologia
Competenza digitale
Imparare a imparare
Competenze sociali e
civiche
Spirito di iniziativa e
imprenditorialità
Consapevolezza e
espressione culturale.
I curricoli disciplinari, in coerenza con l’impostazione prevista dalle Indicazioni Nazionali, sono
stati rivisti dai dipartimenti disciplinari, al fine di renderli comuni all’interno della nostra Scuola, in
modo da garantire a tutti l’acquisizione di contenuti e saperi essenziali e irrinunciabili.
Essi vengono allegati al presente documento.
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2.4 e) STRATEGIE E METODOLOGIE
A)
•
•
•
•
•
•
•
•
Strategie per il potenziamento /arricchimento delle conoscenze e delle competenze
Approfondimento dei contenuti
Brainstorming
Approfondimento dei contenuti
Ricerche individuali e/o di gruppo
Problem solving
Peer tutoring
Elaborazione di mappe concettuali
Elaborazione scritto/grafica/computerizzata di dati
B) Strategie per il sostegno/ consolidamento delle conoscenze e delle competenze
• Attività guidate a crescente livello di difficoltà
• Brainstorming
• Valorizzazione delle esperienze extrascolastiche
• Assiduo controllo dell’apprendimento
• Esercitazione di fissazione delle conoscenze
• Problem solving
• Inserimento in gruppi di lavoro
• Stimolo ai rapporti interpersonali con i compagni più motivati allo studio
• Attività laboratoriali
C) Strategie per il recupero delle conoscenze e delle competenze
• Unità didattiche individualizzate
• Studio assistito in classe sotto la guida di un tutor
• Attività guidate a crescente livello di difficoltà
• Allungamento dei tempi di acquisizione dei contenuti disciplinari
• Coinvolgimento in attività collettive
• Affidamento di compiti a crescente livello di difficoltà/responsabilità
• Assiduo controllo dell’apprendimento
• Stimolo ai rapporti interpersonali con i compagni più motivati allo studio
2.4 f) VERIFICHE IN ITINERE E FINALI - Le verifiche in itinere, finali e per classi parallele,
relative alle varie discipline, devono considerare tutti gli aspetti possibili, individuare gli approcci più
opportuni per ciascuna competenza, pertanto sono articolate e di diversa tipologia:
◊ Questionari per il controllo della comprensione e/o della capacità di rielaborazione di
un testo, strutturati o semistrutturati
◊ Questionari per il controllo della conoscenza e della capacità di utilizzazione
di una regola o di una procedura (matematica, tecnica, musicale, ecc…)
◊ Elaborati, lettere, relazioni, sintesi, progetti, schemi scritti su tematiche prefissate
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Produzione di grafici, disegni, pannelli relativi all’illustrazione di un percorso o di una unità
didattica studiata, documenti in Word, in Power Point, etc.
Per rendere il più possibile omogenei i criteri di valutazione, nelle riunioni dipartimentali è stato
stabilito che a conclusione di ogni verifica saranno inseriti alcuni quesiti su modello delle Prove
Invalsi; inoltre, al termine di ogni quadrimestre, sarà prevista un’unica prova scritta, per classi
parallele su modello delle Prove Invalsi. Le discipline coinvolte sono: Italiano, Inglese, Francese,
Matematica.
◊
2.5 ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA
Il piano di studio di ciascun alunno prevede 30 h. settimanali di lezione, da svolgersi in orario
antimeridiano – seconda lingua comunitaria: francese
QUADRO ORARIO SETTIMANALE
A.S.2015-16
MATERIE
N. ORE
Italiano, storia e geografia
9
Attività di approfondimento
materie letterarie*
1
Matematica e Scienze
6
Tecnologia
2
Inglese
3
Francese
2
Arte e immagine
2
Scienze motorie
2
Musica
2
Religione cattolica*
1
30
* Il Collegio Docenti ha deciso di utilizzare l’ora di “Approfondimento in Materie letterarie”
finalizzata ad un ampliamento dell’ora di “Geografia”.
* Per gli studenti che non si avvalgono della Religione cattolica, in accordo con le famiglie, si
prenderà in considerazione la possibilità di seguire ore di lezioni alternative in classi parallele.
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2.6 INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE
ABILI
L’inclusione degli alunni diversamente abili costituisce un impegno prioritario per il nostro istituto,
dal momento che essa non rappresenta solo stare con gli altri ma anche e soprattutto “saper fare”
con gli altri, per garantire a chi non ha uguali opportunità di partenza, uguali opportunità di riuscita.
La presenza di un numero cospicuo di alunni diversamente abili impone un’organizzazione che
guidi e coordini le numerose attività per apportare un contributo valido alla formazione e crescita di
ogni studente che si affida alla nostra scuola.
Ogni docente specializzato elabora la propria proposta di intervento dopo averla concordata con
ogni docente del consiglio di classe.
In seguito al progetto in rete “I CARE”, la Scuola Secondaria I grado “R. Moro” ha realizzato un
percorso di ricerca-azione volto alla definizione di strumenti metodologici innovativi e criteri di
valutazione in stretta sintonia con Le Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni
diversamente abili (2009), opportunamente curvati sui bisogni educativi speciali degli alunni
diversamente abili. Gli istituti della rete hanno elaborato un modello di P.E.I./Pdv comune,
impostato sul modello antropologico dell’ICF e sul curricolo verticale con lo scopo di ottenere uno
strumento in grado di leggere le diverse situazioni di difficoltà degli alunni, a partire dalla scuola
dell’infanzia, focalizzando l’attenzione sulla costruzione della competenza.
Il P.E.I. (Programmazione Educativa Individualizzata) viene monitorato periodicamente dal
Consiglio di Classe e al termine di ogni anno scolastico dal GLH operativo. In tale sede si
ribadiscono le modalità di espletamento delle prove di esame e degli adempimenti di fine anno.
La progettazione degli interventi, che prende le mosse da un aggiornamento periodico della
documentazione, è realizzata attraverso il coinvolgimento degli organi collegiali, primo fra tutti il
GLH d’Istituto, che analizza le risorse umane e materiali al fine di predisporre attività efficaci.
Il docente specializzato, attraverso una serie di iniziative educative, didattiche e di integrazione
predisposte dal P.E.I., sulla base della tipologia e dell’entità della diversabilità e della preparazione
scolastica di base, ha il compito di recuperare e/o far emergere le capacità, potenzialità, i bisogni, i
desideri, le inclinazioni dell’alunno diversamente abile che vengono ostacolate dall’handicap stesso.
Le iniziative educative si riferiscono a quelle attività che mirano a sviluppare le capacità
dell’autonomia personale, della percezione di sé, della capacità di relazione e di partecipazione, di
esplorazione del proprio ambiente e, più in generale, delle attività pratiche. Le iniziative didattiche
si riferiscono all’apprendimento di competenze disciplinari e di proposte relative agli itinerari
idonei a facilitare l’apprendimento attraverso l’utilizzo di materiale, sussidi e tecnologie
particolarmente adatti ai vari tipi di handicap. Le attività di integrazione si riferiscono non solo a
quelle scolastiche ma anche soprattutto a quelle extrascolastiche (art.13, comma 1, lettera a–
L.104/92). L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona
diversamente abile nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione
che avviene oltre che nella scuola anche nel contesto familiare ed ambientale.
L’apprendimento/insegnamento degli alunni diversamente abili, si basa sulle seguenti aree di
intervento:
a. Linguistico - espressivo;
b. Logico - matematica;
c. Grafico – pittorico - musicale;
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d.
e.
f.
g.
Pratico - manuale;
Attenzione - memorizzazione;
Organizzazione spazio-temporale (psicomotricità);
Responsabilizzazione, accettazione e rispetto di sè, degli altri e dell’ambiente,
autostima;
h. Abitudine alla curiosità, alla cooperazione, alla comunicazione e alla legalità;
i. Acquisizione di una autonomia finalizzata a gestire e soddisfare i bisogni personali e
sociali;
j. Sviluppo delle competenze da raggiungere nell’arco del triennio utilizzando a pieno
i cinque sensi, strumenti e materiali che la tecnologia mette a disposizione
dell’alunno;
k. Sviluppo della creatività.
Contenuti. E’ consigliabile che i contenuti siano strettamente collegati a quelli previsti dalla
programmazione di classe; tuttavia si riterrà opportuno che gli stessi siano semplificati e ridotti
rispetto al grado e al tipo di diversabilità e ciò per evitare il senso di frustrazione dell’alunno che
deve essere impegnato in tutto ciò che è in grado di fare e non in ciò che non può fare. Al fine di
dare concretezza ai contenuti teorico-didattici, notevole importanza assumono le attività che
vengono svolte all’interno dei diversi laboratori previsti nell’ambito del POF; tali laboratori,
rendono attuabili nell’alunno diversamente abile la concretezza dell’agire stimolando nel contempo
processi mentali favorenti l’attenzione, la riflessione, il coordinamento e altre funzioni mentali
finalizzate allo svolgersi dell’attività pratica.
E’ noto a tutti che per un recupero sereno ed equilibrato della persona in difficoltà, occorre
instaurare un immediato approccio di disponibilità, di empatia e di spontanea apertura ad accettare
l’altro per quello che è. Inoltre, il riporre fiducia nelle sue capacità, su ciò che sa fare e può fare,
aiuta a stimolarlo e motivarlo all’impegno scolastico e a dargli fiducia in se stesso. Gratificare,
quindi, l’allievo ad ogni suo successo è una scelta fruttuosa.
Per facilitare l’apprendimento, si deve far ricorso all’operatività, rendendo concreti, per ciò che è
possibile, i vari argomenti via via esaminati. L’osservazione diretta e la visualizzazione dei concetti
appresi è un metodo che semplifica e garantisce un insegnamento- apprendimento meno faticoso e
più proficuo. La scuola “R. MORO” accoglie 16 alunni diversamente abili, per i quali, un gruppo di
lavoro costituito da docenti specializzati polivalenti, opera con impegno, disponibilità e
professionalità. Gli insegnanti di sostegno si confrontano due volte l’anno con l’equipé psico-sociomedico-pedagogico, coi genitori dell’alunno con i quali collaborano per facilitare l’accettazione e la
comunicazione spesso difficoltosa all’interno della famiglia e, soprattutto, con il gruppo classe nel
quale è inserito l’allievo diversamente abile. Tutti gli alunni diversamente abili, sono inseriti a pieno
titolo nel POF e in tutte le attività didattico-formative scolastiche ed extra scolastiche.
L’inclusione, infine, si realizza attraverso la corresponsabilità educativa e formativa: ogni alunno
partecipa, con la propria classe, alle visite e ai viaggi d’istruzione progettati per la classe che
promuovono il senso di appartenenza alla comunità scolastica, affinché la scuola rappresenti non
solo uno strumento per sapere ma anche per crescere, in grado di trasformare uno studente in un
cittadino adulto consapevole.
19
2.7 STRATEGIE DIDATTICHE PER I DSA
La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia
come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione e
agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate
affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. Per la peculiarità dei
Disturbi Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del
diritto allo studio, rivolto specificamente agli alunni con DSA, diverso da quello previsto dalla
legge 104/1992. Infatti, il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla
Legge si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi,
sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione.
Per consentire, pertanto, agli alunni con DSA di raggiungere gli obiettivi di apprendimento, devono
essere riarticolate le modalità didattiche e le strategie di insegnamento, sulla base dei bisogni
educativi specifici, in tutti gli ordini e gradi di scuola.
Per l'alunno con DSA è necessario:
• creare uno spazio favorevole all’apprendimento;
• creare un percorso didattico personalizzato;
• individuare metodologie didattiche adeguate e flessibili e utilizzare strumenti compensativi;
• collaborare con gli specialisti e la famiglia (concordare insieme i compiti a casa, le modalità
di aiuto, gli strumenti compensativi, le dispense, le interrogazioni, la riduzione dei
compiti…).
Per l’alunno in oggetto sono specificatamente indicate le misure dispensative e gli strumenti
compensativi indicate qui di seguito.
Misure dispensative:
• Evitare la lettura ad alta voce in classe oppure organizzarla in modo che non venga vissuta
con frustrazione;
• Evitare la sottolineatura in rosso degli errori;
• Per la dettatura o la copiatura della lavagna fornire all’alunno copia del testo;
• Utilizzare mappe concettuali e schemi per lo studio riferiti alle informazioni principali
messe in ordine in modo sequenziale e accompagnate da immagini;
• Dispensare, ove è necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta e adottare
una didattica di tipo orale con supporti visivi e uditivi.
Strumenti compensativi:
• uso della videoscrittura, dotata di correzione ortografica;
• uso di schemi o tracce da seguire per la stesura del testo scritto;
• uso della tavola pitagorica;
• uso della calcolatrice;
• uso di fotocopie chiare, ben spaziate e con pochi contenuti per singola pagina.
20
2.8 AREA PROGETTAZIONE
Tenendo presenti le finalità e gli obiettivi definiti nei documenti ministeriali e d’Istituto, i docenti,
individuano gli Obiettivi Formativi più adatti ai bisogni e alle potenzialità degli alunni della propria
classe, progettando, quindi, il Piano delle attività Formative.
Tale Piano, costituito da una sequenza coerente di U.d.A. e attuato nel lavoro quotidiano con gli
alunni, permette di adottare utili strategie atte a contenere situazioni di disagio e di svantaggio, e di
verificarne l’efficacia in termini di apprendimento e di maturazione, attraverso un compito reale in
situazione.
2.8 a) UNITA’ D’APPRENDIMENTO INTERDISCIPLINARE
Oltre alle U.d.A. disciplinari, il Collegio Docenti ha previsto la realizzazione di una U.d.A.
interdisciplinare:
UNITA’ D’APPRENDIMENTO INTERDISCIPLINARE
ACQUA E’…
Ambiente, Vita, Energia
L'Acqua è una risorsa indispensabile per la vita e appartiene anche al nostro mondo culturale, alle
nostre tradizioni, alla nostra storia. L’acqua ha una grande importanza biologica ed è legata alla
storia dell’evoluzione dell’uomo e di ogni forma di vita; è un elemento di uso così quotidiano che
difficilmente si riflette sulla sua preziosità e sulla possibilità di non poterne più usufruire.
Vogliamo allora proporre agli studenti di dare voce a questo prezioso insostituibile elemento vitale;
una voce che sappia soprattutto parlare della vita che dall'acqua, grazie all'acqua e con l'acqua si
manifesta come forza, come ricchezza, come speranza per il nostro futuro, riflettendo soprattutto
sul fatto che una cattiva gestione della stessa può causare disagi e catastrofiche conseguenze
ambientali e sociali.
Il progetto “Acqua è…”, che ha una connotazione interdisciplinare, ha lo scopo di sensibilizzare i
giovani a conoscere, amare e proteggere la nostra fonte di vita.
FINALITA’ EDUCATIVE:
• Educare ad un consumo responsabile, favorendo l’acquisizione del concetto di risorsa
limitata.
• Riconoscere il diverso valore attribuito all’acqua a seconda degli ambienti e delle
situazioni.
• Acquisire il metodo scientifico,problematizzando la conoscenza, stimolando la capacità di
porsi domande, formulando ipotesi, verificando con osservazioni sistematiche e con
esperimenti, registrando i risultati ottenuti.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO
• Acquisire la consapevolezza che l’acqua è una risorsa preziosa, un bene comune, da
apprezzare e salvaguardare;
• Migliorare la conoscenza dell'ambiente circostante;
• Maturare nuove abitudini ed uno stile di vita sostenibile.
21
•
•
•
•
Conoscere le problematiche correlate con la questione idrica (inquinamento, disuguale
distribuzione dell'acqua dolce nel mondo, conseguenze dell'uso improprio dell'acqua...)
Conoscere il significato simbolico dell'acqua per i popoli antichi e le grandi religioni;
Favorire l'offerta formativa attraverso attività interdisciplinari e iniziative, che coinvolgano
alunni, docenti e famiglie;
Sviluppare abilità sociali e capacità di collaborazione tra compagni.
CLASSI PRIME
CLASSI SECONDE
CLASSI TERZE
Acqua è…
Ambiente
Acqua è…
Vita
Acqua è…
Energia
Obiettivi formativi
•
•
•
•
•
•
•
•
Leggere
per
ricavare
informazioni, raccogliere le
idee,
riorganizzarle
e
rielaborarle.
Conoscere il passato per
comprendere
meglio
il
presente.
Arricchire e organizzare la
mappa
mentale
dell’ambiente vicino e della
regione di appartenenza.
Comprendere
il
valore
espressivo e descrittivo della
musica.
Comprendere
i
punti
essenziali di un discorso
inerente al tema dell’acqua.
Descrivere
l’ambiente
fluviale di Parigi e Londra.
Comprendere i linguaggi
diversi per rappresentare le
conoscenze e le diverse
realtà dell’acqua.
Utilizzare
i
linguaggi
specifici delle discipline.
Obiettivi formativi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Contenuti
• Miti, racconti e musica
legati
all’acqua
(Italiano,
Religione, Arte, Musica)
• Ambienti
naturali
e
antropizzati
(Geografia,
Scienze, Arte, Musica, Lingue,
Religione)
• Parchi e riserve naturali. Le
zone umide della Puglia
(Geografia, Scienze)
• Enti
e
associazioni
ambientalistiche (Cittadinanza,
Geografia)
• Materiali naturali e derivati
(Tecnologia)
• Lo smaltimento dei rifiuti
solidi, speciali, liquidi, gassosi e
la
raccolta
differenziata
(Tecnologia)
•
•
•
Comprendere riconoscere e
produrre vari tipi di testi
Conoscere gli aspetti fisici,
socio-economici, politici e
culturali di alcuni Stati
europei.
Dimostrare
di
avere
coscienza dei doveri e
consapevolezza dei diritti.
Conoscere l’acqua in tutte le
sue forme nella lingua
inglese e francese
Conoscere
generalità
chimico–fisiche dell’acqua
Conoscere il fabbisogno
idrico dell’organismo in
funzione dell’acqua ed il
bilancio idrico giornaliero
Saper valutare le necessità
idriche dell’organismo in
rapporto a livelli di attività
fisica
Conoscere il contenuto in
acqua degli alimenti
Valutare criticamente la
relazione tra consumo di
bevande dolcificate e/o
alcoliche e salute
Conoscere gli alimenti come
indicatori di civiltà, popoli
ed etnie diverse per educare
alla molteplicità di gusti
Conoscere
l’uso
delle
sostanze
nocive
in
agricoltura e l’utilizzo degli
O.G.M.
Potenziare
le
capacità
interpretative, espressive e
riflessive.
Contenuti
• Scoperte geografiche: Mare
come unione o barriera tra
civiltà
(Storia
e
Cittadinanza)
• Località
geografiche
europee immerse nell’acqua
(Geografia)
22
Obiettivi formativi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Conoscere, attraverso lo
studio di testi significativi
della letteratura italiana ed
europea, alcune opere che
hanno avuto come fonte di
ispirazione
l’elemento
“acqua”.
Essere consapevoli che
alcuni conflitti derivano dal
tentativo di appropriazione
delle fonti idriche.
Capire, attraverso la lettura
di leggi e normative, che
l’acqua è un diritto umano e
va salvaguardato e reso
accessibile a tutti.
Ampliare
il
lessico
dell’acqua e potenziare le
abilità di comprensione e
traduzione nelle lingue
Conoscere le tematiche
relative
allo
sviluppo
sostenibile del pianeta.
Conoscere le principali leggi
e normative riguardanti la
tutela dell’ambiente.
Conoscere gli Enti incaricati
al rispetto ambientale e le
Associazione
ambientalistiche
Riconoscere le relazione tra
l’inquinamento atmosferico
e i cambiamenti climatici
Saper individuare cause ed
effetti nei cambiamenti
climatici
Promuovere
ed
attuare
comportamenti sostenibili
per partecipare attivamente
al cambiamento.
Contenuti
•
L’elemento “acqua” fonte di
ispirazione nella letteratura
del 1800 e del 1900:
Foscolo,
D’Annunzio,
Palazzeschi,
Ungaretti,
• Caratteristiche fisiche e
chimiche dell’acqua. Gli stati
dell’acqua. Il ciclo idrologico.
(Scienze e Tecnologia)
• I fiumi nella regione
francese e in Inghilterra.
(Lingue)
• Gli sport legati all’acqua
(Scienze motorie)
• L’acqua nella storia delle
civiltà (Storia, Religione)
•
•
•
•
•
•
•
I fiumi danteschi (Italiano)
La musica racconta l’acqua
(Musica)
L’acqua nell’alimentazione
e
nell’igiene
personale
(Lingue: Francese e Inglese,
Scienze motorie)
L’acqua
nel
rito
del
battesimo (Religione)
Sostanze
nocive
in
agricoltura (Scienze)
Biotecnologie e O.G.M.
(Tecnologia)
Tecnica del Driping per
rappresentare l’acqua (Arte)
•
•
•
TEMPI
II QUADRIMESTRE
TEMPI
II QUADRIMESTRE
Montale,
opere
della
letteratura inglese e tedesca.
(Italiano).
I conflitti del passato, del
presente e del futuro per il
controllo e lo sfruttamento
delle fonti idriche (Storia,
Geografia, Religione)
L’acqua
come
diritto
umano:
lettura
ed
approfondimento normativo
di
alcuni
articoli
di
Costituzioni di Paesi del
mondo che riconoscono il
diritto
all’acqua
come
universale e di alcune
Dichiarazioni Internazionali.
Spunti
di
riflessione
(Cittadinanza,
Geografia,
Italiano)
L’inquinamento dell’acqua
(Inglese, Francese).
TEMPI
II QUADRIMESTRE
VERIFICA E VALUTAZIONE
Si procederà ad una valutazione che intende verificare non solo ciò che lo studente sa, ma ciò che “sa fare
con ciò che sa”, in una prestazione reale e adeguata dell’apprendimento, secondo il concetto di Verifica
autentica.
2.8 b) PROGETTI DI ISTITUTO
La Scuola, tenuto conto delle proprie risorse economiche e professionali, delle esigenze emerse in
fase di progettazione didattica, delle opportunità presenti sul territorio, organizza progetti didattici
con cui intende favorire l’apprendimento, stimolare interessi, creare motivazioni allo studio,
permettere agli allievi di lavorare in contesti diversi con esperienze anche operative, che possano
valorizzare le loro attitudini, dare spazio alla creatività e coinvolgerli emotivamente.
Il Collegio dei Docenti, all’unanimità, ha stabilito la realizzazione di Progetti d’Istituto che
sviluppano tematiche in linea con le scelte educative, didattiche e formative e prevedono interventi
di esperti esterni, interni e la collaborazione con Enti territoriali.
Progetto CONTINUITA’
Affrontare un ambiente nuovo può provocare ansia, paura, disorientamento; per questo motivo
bisogna predisporre occasioni di conoscenza dei luoghi, delle strutture e delle persone al fine di
rassicurare i ragazzi ed evitare che la tensione possa costituire un elemento negativo per
l'inserimento nella nuova scuola.
23
Al fine di prevenire le maggiori difficoltà dovute al disagio emotivo di fronte a ciò che non è noto, è
utile che i futuri alunni:
1) Conoscano in anticipo i luoghi nei quali dovranno vivere ed operare;
2) Sappiano quali richieste saranno loro rivolte;
3) Conoscano le regole alle quali dovranno attenersi, le abitudini alle quali dovranno
uniformarsi e così via.
Le attività predisposte dovranno permettere alla scuola, inoltre, di raccogliere le informazioni
necessarie per realizzare l'inserimento ottimale; infatti, da parte dell'istituzione educativa, è
necessario, inderogabile, conoscere le caratteristiche, le necessità, le potenzialità, i problemi e le
difficoltà di ogni alunno che frequenti la scuola.
Obiettivi delle attività di accoglienza - Le attività di accoglienza sono intese a favorire negli
alunni:
•
La conoscenza della nuova realtà scolastica;
•
La capacità di gestione delle novità e dei cambiamenti;
•
La formazione ed accettazione delle regole discusse e convenute;
•
La socializzazione.
Già nel corso dell'ultimo anno di scuola primaria agli alunni delle classi quinte sono fornite
occasioni di preliminare conoscenza degli ambienti, dei compagni e dei docenti che incontreranno
nell' anno scolastico successivo, mediante scambi di visite, esperienze vissute insieme (spettacoli,
feste, etc.), progetti attuati in comune.
Attività di continuità tra Scuola Primaria e Scuola Secondaria I grado - Per facilitare il
passaggio dei ragazzi dalla scuola elementare alla scuola media si propongono:
a) Informazione sistematica presso le scuole elementari mediante incontri con gli alunni e con i
genitori, distribuzione di materiale informativo, ecc.
b) Visite degli alunni delle classi quinte elementari presso la scuola, per conoscerne gli
ambienti, i futuri docenti, i futuri compagni e le loro attività;
c) Iniziative in comune, per piccoli gruppi (classi quinte e classi prime di scuola secondaria I
grado)
d) Attuazione di progetti didattici comuni (progetto di studio propedeutico della lingua inglese
finalizzato al conseguimento della certificazione finale; teatro; coro;).
e) Lezioni in laboratorio: scientifico, informatico, linguistico, artistico.
f) Prove di lezione (Gli alunni delle quinte, a gruppi di tre quattro, assistono per un paio d’ore
ad alcune lezioni appositamente programmate nelle classi prime.)
24
Incontri tra i docenti per
•
Il coordinamento dei curricoli degli anni-ponte;
•
La comunicazione di informazioni utili sui ragazzi, sulla loro evoluzione e sui livelli di
maturazione;
•
La connessione tra i rispettivi impianti metodologici e didattici;
•
La programmazione coordinata di obiettivi, itinerari e strumenti di osservazione, verifica
e valutazione.
PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ
PERIODO
ATTIVITÀ
Ottobre/Novembre Definizione delle attività da svolgere con alunni e docenti delle classi quinte.
Visite delle classi quinte presso i locali della scuola.
Dicembre/Gennaio Incontro dei genitori delle classi quinte del bacino di utenza con il
D.S.e le FF.SS. per la presentazione delle varie attività inserite nel P.O.F.
Febbraio
Incontro con i docenti delle quinte elementari del bacino di utenza per
confrontare gli obiettivi finali (elementari) ed i prerequisiti (medie).
Presentazione di una scheda di valutazione (elaborata dalla commissione
Continuità, insieme alla F.S.) da compilare entro la metà di maggio per ogni
alunno.
Giugno
Elaborazione di griglie che riportano tutte le informazioni ricevute su ogni
alunno, compresi i risultati dei test.
Luglio
Collaborazione per la formazione delle classi.
Settembre
Consegna delle griglie di raccolta dati ai coordinatori delle classi prime.
Docenti coinvolti
-Le attività, da svolgersi in orario curricolare ed extracurricolare, in particolare per le visite
presso la nostra scuola e per le attività didattiche programmate per gli alunni delle classi ponte,
coinvolgeranno tutti i docenti che vorranno collaborare.
25
-Per le visite informative presso le scuole elementari, effettuate in orario extracurricolare, è
necessaria la collaborazione del docente referente del sostegno e di altri docenti disponibili
-Per l’organizzazione e la conduzione dei laboratori (scientifico, linguistico, artistico-musicale)
saranno coinvolti, oltre ad alcuni docenti, anche i docenti FF.SS. e collaboratori del D.S.
Progetto ORIENTAMENTO
Il progetto di orientamento della Scuola Statale Secondaria 1° grado “R. Moro” prevede un percorso
formativo triennale di educazione alle scelte, finalizzato alla crescita complessiva della persona:
esso deve condurre il soggetto a conoscersi e a collocarsi all’interno di un percorso di formazione,
che lo guidi nella sua maturazione personale e nell’acquisizione di un’autentica consapevolezza
delle sue effettive potenzialità.
In funzione dell’orientamento alla scuola superiore, le attività della scuola saranno finalizzate a:
1 - favorire la comunicazione con le famiglie e con gli alunni per far conoscere loro i diversi
indirizzi della scuola secondaria di secondo grado;
2 - stabilire una comunicazione efficace tra i docenti della scuola secondaria di primo e secondo
grado, individuando gli elementi di continuità tra i due gradi di scuola sec;
3 - promuovere l’integrazione fra istituzione educativa ed enti locali o altri soggetti collettivi
pubblici che hanno fra le loro competenze l’acquisizione e la diffusione di conoscenze sulla
società e sulle attività economiche
Classe Tematica
Obiettivi
Attività
III
Imparare ad autovalutarsi
Conoscere il materiale
Imparare a raccogliere
informativo offerto dalla
informazioni e ad elaborarle in
Regione e dalle singole scuole
vista di decisioni
superiori
Imparare a fare progetti
Partecipare alla visita a varie
tipologie di scuole superiori
Conoscenza di sé,
dell’organizzazione
scolastica, del
mondo del lavoro
Imparare a conoscere
durante gli Open Day
l’istituzione scolastica
Imparare a conoscere il mondo
del lavoro
Incontrare e dialogare con
docenti delle scuole superiori
per avere informazioni sulle
26
discipline caratterizzanti i vari
indirizzi scolastici e sull’offerta
formativa delle varie scuole
Partecipare ad alcune lezioni
tenute dai docenti delle
discipline caratterizzanti le
scuole superiori
Discutere con i docenti il
proprio percorso formativo e
orientativo, nonché il grado di
consapevolezza raggiunto in
merito alle proprie scelte
CALENDARIO DEGLI INTERVENTI DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO
a. Raccogliere e diffondere
O
R
I
D
le informazioni relative
I
all’orientamento e
C singole scolaresche per informarle circa i percorsi
E formativi delle rispettive scuole;
all’obbligo formativo;
b. Programmare gli incontri
M
E
con i rappresentanti delle
B
N
scuole secondarie
R
T
superiori;
E
A
M
E
N
Incontro dei referenti delle scuole superiori con le
c. Programmare visite
guidate presso gli Istituti
G
secondo le disponibilità
E
Visita e partecipazione ad attività didattiche e
economiche delle scuole;
N
presentazioni di esercitazioni pratiche c/o Licei ed
N
Istituti superiori in orario extracurriculare
d. Su richiesta, organizzare
T
visite guidate ad aziende
A Eventuale partecipazione alle attività predisposte dal
O
operanti sul territorio;
I
e. Organizzare incontri con
O
Comune di Barletta per l’orientamento.
Nel corso dell’incontro scuola-famiglia di gennaio,
il Centro territoriale per
consegna della comunicazione del Consiglio
l’impiego.
orientativo ai genitori.
27
o PROGETTI CURRICOLARI
DENOMINAZIONE
DOCENTI REFERENTI
PROGETTI
COMPETENZE
CHIAVE
“Crescere
attraverso
l’attività
laboratoriale” (Attività Manipolativa
rivolta
ad
alunni
BES).
Insegnamento/Apprendimento
facilitato attraverso la concretezza
dell’operatività, che implica lo
stimolo di funzioni mentali quali
l’attenzione, la logica, l’associazione,
la concentrazione, la memoria e la
riflessione,
finalizzate
alla
realizzazione del prodotto e della
conoscenza.
Castagnaro
Agire in modo autonomo e
responsabile
Imparare a imparare
“Progetto mare” (Sport all’aria
aperta)
Acquisire corrette abitudini di vita
per il raggiungimento del benessere
personale.
Spadavecchia
Agire in modo autonomo e
responsabile
Progetto lettura
Sviluppare il gusto della lettura come
esigenza di vita quotidiana e come
fonte di piacere, di arricchimento
culturale e di crescita personale,
finalizzata a creare una disposizione
permanente, che fa rimanere lettori
per tutta la vita.
Docenti di Lettere
Comunicazione
madrelingua
Imparare ad imparare
Educazione al consumo consapevole
Promuovere una visione ragionata e
critica del mondo dei consumi per
aiutare gli studenti a compiere scelte
con consapevolezza e senso critico.
Docenti interessati
Agire in modo autonomo e
responsabile
Educazione alla salute
Favorire l’acquisizione di una
maggiore
consapevolezza
e
responsabilità
che
influenzi
i
comportamenti, promuovendo la
difesa della salute intesa come
benessere in senso globale.
Tutti i docenti
Agire in modo autonomo e
responsabile
Progetto Continuità e orientamento
Predisporre un itinerario di lavoro che
consenta di giungere ad un percorso
di continuità, frutto incontri e
confronti, scandito durante l’anno
scolastico, per costruire “un filo
conduttore” utile agli alunni e ai
genitori, per orientarsi durante il
passaggio tra i diversi ordini di
scuola.
Fucci
Imparare ad imparare
28
nella
Progetto cinema/teatro
Visione di spettacoli
cinematografici
teatrali
Docenti interessati
Comunicazione
madrelingua
Colucci
Comunicazione
straniera
e
“Let’s improve our English”
Progetto con lettore madrelingua al
fine di incoraggiare i giovani alunni
ad acquisire padronanza nella L2 –
nella
nella
lingua
PROGETTI EXTRACURRICOLARI
DENOMINAZIONE
DOCENTI REFERENTI
COMPETENZE CHIAVE
Dilillo
Consapevolezza
PROGETTI
“MUSICA INSIEME” (Progetto di
Musica)
e
espressione
culturale
Contribuire alla formazione integrale
del
preadolescente
attraverso
la
musica ed il canto.
“PER
ASPERA
AD
ASTRA”
Cassano
- Comunicazione nella madrelingua
(Progetto di Latino)
La
lingua
proprie
italiana
radici
- Consapevolezza ed espressione
affonda
linguistiche
culturale
le
nel
latino, che continua a vivere nei
linguaggi
settoriali
della
letteratura, della scienza e della
tecnica, ma la nostra lingua è
anche permeata di segni lasciati
dall’antica lingua e cultura greca.
Quindi per conoscere il significato
specifico
di
terminologia
necessario
gran
parte
specialistica
risalire
della
è
all’etimologia
greca e latina delle parole. Il
contatto con le lingue classiche
non può però prescindere dalla
conoscenza delle civiltà che le
hanno elaborate per comprendere
appieno la cultura occidentale che
da esse si è sviluppata. Dunque un
viaggio attraverso la storia, le
lingue e la cultura attraverso gli
elementi
di
continuità
per
29
suscitare una riflessione linguistica
e rafforzare l’idea della lingua
come una struttura in continua
trasformazione.
LA
“FUMETTANDO
NOSTRA
Pinto
Consapevolezza
CITTA’”
e
espressione
culturale
Il progetto nasce dalla necessita di
far conoscere agli alunni i beni
artistici della propria città e del
territorio in cui vivono e renderli
partecipi
del
vissuto
storico-
artistico che essi rappresentano
che
spesso
fruiscono
e
senza
conoscerne il giusto valore.
“NOI…CANTIAMO IL NATALE”
L’esperienza
modalità
di
teatrale,
lavoro
Fiorentino
-
attivando
Consapevolezza
e
espressione
culturale
collaborative,
- Comunicazione nella madrelingua
concorre ad accrescere nell’alunno la
stima di sé ed il rispetto per l’altro e
permette
insicurezze
di
affrontare
tipiche
del
inibizioni,
periodo
adolescenziale. Il teatro, pertanto, si
configura come momento di crescita
personale e culturale.
Per questo Progetto, l’adesione a
concorsi a livello locale e nazionale,
permetterà agli alunni delle diverse
classi che ne abbiano preso parte,
anche in piccoli gruppi, di poter
aderire agli stessi.
“LIBRI LIBERI”
Esperti
Comunicazione nella madrelingua
Valorizzare la biblioteca scolastica e
renderla fruibile agli alunni.
30
Esperti
Agire
“PROGETTO SOTTERRANEI
SCOLASTICI”
in
modo
autonomo
e
modo
autonomo
e
modo
autonomo
e
responsabile
Questo progetto ha come obiettivo
quello di migliorare qualitativamente
l'offerta
formativa
attraverso
la
creazione di nuovi spazi, attrezzati in
modo adeguato, in cui gli alunni
potranno
dedicarsi
ad
attività
laboratoriali .
“CORSO DI NUOTO”
Considerare
Dinardo
l’attività
Agire
sportiva
in
responsabile
pomeridiana come espansione del
tempo dedicato alle ore curriculari di
Scienze Motorie, per realizzare un
percorso finalizzato non soltanto al
conseguimento
di
fondamentali
obiettivi di ordine fisico-organico e
motorio-sportivo,
ma
anche
alla
formazione integrale del ragazzo
SPORTIVO
“CENTRO
Castagnaro- Dinardo
SCOLASTICO”
Considerare
Agire
in
responsabile
l’attività
sportiva
pomeridiana come espansione del
tempo dedicato alle ore curriculari di
Scienze Motorie, per realizzare un
percorso finalizzato non soltanto al
conseguimento
di
fondamentali
obiettivi di ordine fisico-organico e
motorio-sportivo,
ma
anche
alla
formazione integrale del ragazzo.
“Movers/Ket”
Colucci
Comunicazione nelle lingue straniere
Colucci
Progetto rivolto ai docenti
Progetto per gli alunni, volto alla
conoscenza della lingua inglese
“Teacher Traning B1/B2
Progetto per i docenti, volto alla
conoscenza della lingua inglese
“I Lincei per una nuova didattica
Progetto rivolto ai docenti
nella scuola: una Rete nazionale”
“Apprendisti ciceroni”
Progetto FAI Scuola
Progetto finalizzato a favorire nei
-Agire
in
responsabile
31
modo
autonomo
e
giovani l’apprezzamento per la storia,
-Consapevolezza
l’arte e il paesaggio del proprio
culturale
e
espressione
territorio
“ATTIVITÀ SPORTIVA:
Esperti esterni
Agire
in
modo
autonomo
e
responsabile
•
Nelly Volley- Pallavolo”
•
Pallacanestro
•
Handball
•
Yoga a scuola
•
La danza sportiva a scuola
“Progetto di danza creativa e teatro
Esperto esterno
-Consapevolezza
attraverso la lettura”
e
espressione
culturale
-Comunicazione nella madrelingua
“PROGETTI MIUR”
•
Progetti
Docenti interessati
diretti
o
responsabile
alla
definizione e attuazione dei
Piani
di
o
o
Promozione del teatro in
anno
scolastico
2015/2016
•
Sport e inclusione
•
Piano
nazionale
cittadinanza
Consapevolezza
espressione culturale.
di Autovalutazione
classe
Comunicazione
per
attiva
nella
madrelingua
Miglioramento
elaborati in esito al processo
•
Agire in modo autonomo e
la
e
l’educazione alla legalità
“PROGETTI IN RETE”
Progetto in rete Garrone
Progetti PON FESR
Progetto PON FESR 10.8: Diffusione
della società della conoscenza nel
mondo della scuola e della formazione
e
adozione
di
approcci
innovativi
32
didattici
ed
SEZIONE
ORGANIZZATIVA
33
3.1 ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO
DIRIGENTE SCOLASTICO
PROF. Francesco Saverio
Messinese
COLLABORATORI DEL D. S.
Proff. Elia Coppolecchia - Edmea Esperti –
Lucia Dicorato
COLLABORATORI
SCOLASTICI
N.8
PERSONALE
AMMINISTRATIVO
COLLEGIO
DOCENTI
n.56
DSGA: Manlio
Del Carmine
N.3 Assistenti Amm.vi
AREA 1
AREA 2
AREA 3
AREA 4
Gestione POF
Sostegno al
lavoro dei docenti
Interventi e servizi
per gli studenti
Offerta formativa
integrata
Prof. Ivano
Spadavecchia
Prof.ssa Daniela
Fucci
Prof. Ruggiero
Castagnaro
Prof.ssa
Giovanna
Fiorentino
3.2 RISORSE UMANE
34
I Docenti della scuola sono 56.
La motivazione degli insegnanti all’impegno ed alla partecipazione anche ad attività integrative e/o
progetti speciali viene incentivata attraverso la valorizzazione della professionalità e della
competenza specifica di ciascuno.
I docenti svolgono prioritariamente i compiti educativi e didattici, come indicato dalla normativa
vigente e definiti annualmente dalle scelte dell’Istituto.
Gli obblighi connessi alla loro funzione sono: correzione compiti, preparazione lezioni,
elaborazione dei giudizi valutativi, scrutini, esami e colloqui individuali con le famiglie.
I docenti possono anche svolgere funzioni particolari, di collaboratore del Dirigente Scolastico, di
Funzione Strumentale, di coordinatore delle attività di sostegno per gli alunni diversamente abili, di
coordinatore e segretario del Consiglio di Classe, di coordinatori dei Dipartimenti disciplinari, e,
nell’ambito dei progetti e dei laboratori, quella di coordinatore e/o responsabile per i progetti e per
l’intera classe.
FIGURE GESTIONALI
FUNZIONI ED AREE DI COMPETENZA
Funzione strumentale AREA 1
Attualizzazione, coordinamento, verifica e proposte
per il POF;
Coordinamento gruppo della didattica;
Valorizzazione del progetto culturale: biblioteca,
ufficio stampa, promozione eventi culturali;
Raccolta dati per archivio e valutazione delle
attività del piano;
Promozione coinvolgimento genitori
Proposte in ordine ai temi pluridisciplinari;
Gestione relazioni con il pubblico;
Promozione della partecipazione della scuola alle
attività a carattere artistico, musicale e culturale sia
nazionali che con l’estero.
Supporto Progetto VALeS;
Gestione digitalizzazione (registro elettronico,
pagelle on line, comunicazioni alle famiglie on
line).
-Gestione del POFProf.ssa Giovanna Fiorentino
Funzione strumentale AREA 2
- Sostegno al lavoro dei docentiProf. Ivan Spadavecchia
Analisi dei bisogni formativi e sostegno all’azione
didattica dei docenti;
Cura delle relazioni fra i docenti ed aiuto per
l’inserimento del personale in ingresso;
Gestione delle relazioni docenti-presidenza e
proposte per la migliore valorizzazione delle
relazioni professionali;
Assistenza per l’utilizzazione di modelli e
procedure per le attività;
Verifica e controllo delle adozioni dei libri di testo;
Cura, salvaguardia, potenziamento delle strutture
tecniche;
Gestione risorse tecnologiche e aggiornamento del
35
sito web scuolamorobarletta.it
Gestione interventi di recupero;
Supporto Progetto VALeS;
Gestione digitalizzazione (registro elettronico,
pagelle on line, comunicazioni alle famiglie online).
Funzione strumentale AREA 3
-Interventi e servizi per studenti –
Prof.ssa Daniela Stefania Fucci
Coordinamento e gestione delle attività di
continuità, orientamento e tutoraggio;
Valutazione delle mancanze disciplinari e parere
sui provvedimenti;
Referente educazione alla salute ed all’ambiente;
Gestione relazioni con il pubblico;
Coordinamento cittadinanza e costituzione.
Supporto Progetto VALeS;
Gestione digitalizzazione (registro elettronico,
pagelle on line, comunicazioni alle famiglie).
Funzione strumentale AREA 4
Coordinare le attività e gli interventi formativi con
gli Enti esterni.
- Offerta formativa integrata - Rapporti con Valutazione preventiva, predisposizione e
enti esternicoordinamento progetti proposti;
Ricerca di opportunità e collaborazioni esterne;
Prof. Ruggiero Castagnaro
Rapporti con il territorio;
Supporto orientamento
Gestione relazioni con il pubblico.
Supporto Progetto VALeS;
Gestione digitalizzazione (registro elettronico,
pagelle on line, comunicazioni alle famiglie on
line).
Docente coordinatore delle attività di sostegno Cura le attività relative sotto il profilo
organizzativo (G.L.H. di Istituto, G.L.H. operativi,
agli alunni diversamente abili
Prof. Ruggiero Castagnaro
rapporti con le Asl).
Il coordinatore del Consiglio di Classe
Responsabile del coordinamento delle attività
didattiche ed organizzative stabilite dal Consiglio e
presiede, se delegato, le riunioni dei docenti della
classe.
Il segretario del Consiglio di classe
Scrive i verbali del C.D.C, cura la tenuta
dell’apposito registro e coadiuva, all’occorrenza il
lavoro del coordinatore.
Il responsabile di progetto
Stila la programmazione dei Progetti e ne cura
l’attuazione operativa, organizzando anche
l’intervento di esperti esterni, se previsto.
Cura la partecipazione dei propri alunni al progetto
o laboratorio e ne organizza le attività.
La segreteria riceve tutti i giorni, dalle 10,30 alle
Il personale di segreteria
Composto dal Direttore dei Servizi Generali 12,30. Oltre alle funzioni specifiche, il personale
Amministrativi, Manlio Del Carmine e 3 assistenti amministrativo ed il D.S.G.A., in relazione
amministrativi
all’attuazione delle attività del P.O.F., danno un
supporto tecnico-amministrativo nelle fasi di
programmazione,
realizzazione,
verifica
e
36
pagamento degli impegni assunti.
3.3 PIANO DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE
La formazione e l’aggiornamento dei docenti e del personale scolastico, importante elemento di
crescita e di qualità del servizio scolastico, costituiscono un diritto - dovere di tutto il personale.
Esso è finalizzato a fornire strumenti culturali e scientifici per sostenere la ricerca e l’innovazione
didattica, la sicurezza e maggiori capacità relazionali.
Le iniziative vengono progettate tenendo conto dei bisogni formativi espressi dal personale
relativamente ai temi delle competenze educativo-didattiche, relazionali e metodologiche, nonché
delle necessità di aggiornamento professionale sui cambiamenti normativi e/o strutturali in corso.
Il Piano di Aggiornamento e Formazione per l. A.S. 2015-16, deliberato dal Collegio dei Docenti,
prevede l’adesione a Corsi di formazione on line, E-learning, Formazione in presenza, Corsi
organizzati da questa scuola autonomamente e in rete, U.E., ANSAS, INVALSI, MIUR, I.R.R.E.,
U.S.P., U.S.R., A.S.L., Enti autorizzati, sui seguenti temi:
Nuove indicazioni per il Curricolo;
Orientamento;
Supporto ai processi di innovazione del sistema scolastico: Aspetti metodologici, pedagogici,
organizzativi e di ambito disciplinare;
Sviluppo delle competenze per il recupero e l’innalzamento degli apprendimenti di base
nell’obbligo di istruzione;
Sviluppo delle competenze sull’utilizzo delle T.I.C. nella didattica;
Relazione e comunicazione interpersonale e di gruppo applicate alla didattica;
Interventi per il contrasto al disagio giovanile al disadattamento, alla dispersione scolastica e
ai comportamenti violenti fuori e dentro la scuola;
Integrazione degli alunni diversamente abili e degli stranieri;
Sicurezza e prevenzione dei rischi D.Lgs.81/2008
PRIVACY D.Lgs.196/2003 e successive modifiche;
Valutazione;
Lingue.
3.4 SUPPORTI STRUTTURALI
37
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Presidenza
Uffici di segreteria
Aula magna, utilizzata per le riunioni e attività di drammatizzazione, essendo fornita di un
palcoscenico fisso.
Biblioteca informatizzata per il territorio, dotata di n. 4 PC, n.1 stampante e n.1 LIM
utilizzata per la consultazione e il prestito dei libri.
Palestra
Archivio
Sala docenti, dotata di n. 8 PC
Aula digitale, dotata di 24 notebook, collegati in rete wi-fi con LIM e stampante.
Laboratorio di musica, dotato di un pianoforte, batteria, n. 15 chitarre classiche,
strumentario Orff, n. 4 tastiere, radioregistratori ed un impianto HiFi.
Laboratorio Scientifico, dotato di attrezzature per esperimenti, reagenti e microscopi ottici
e digitali, scheletro umano, lavagna interattiva multimediale, computer, videoproiettore
Aula per le attività artistico-espressive, utilizzata per le attività curricolari ed integrative
dagli insegnanti di Arte ed immagine
Ambulatorio
Aula di sostegno
Laboratorio linguistico-multimediale, dotato di n. 24 postazioni PC collegati in rete, Lim
con videoproiettore, stampante laser, televisore al plasma.
Lim (10 di cui 6 nelle aule, 1 nel Laboratorio Linguistico multimediale, 1 nell’aula digitale,
1 nel Laboratorio Scientifico e 1 in Biblioteca)
Rete wireless per tutta la scuola
38
SEZIONE
VALUTAZIONE
39
4.1 La Valutazione
Ai sensi del D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122, la valutazione ha per oggetto il processo di
apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. Essa concorre
ai processi di autovalutazione degli alunni, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo
formativo.
La valutazione assume diverse funzioni in rapporto alla sua collocazione nel processo educativo:
•
Valutazione iniziale, diagnostica: permette di calibrare le linee progettuali in relazione ai
bisogni formativi emersi;
•
Valutazione formativa, in itinere: ha funzione regolativa, in quanto consente di adattare gli
interventi alle singole situazioni didattiche e di attivare eventuali strategie di rinforzo;
•
Valutazione sommativa finale: definisce i livelli di apprendimento raggiunti dagli alunni nelle
varie discipline.
La valutazione è dunque un atto imprescindibile della prassi didattica, presente in tutti i momenti
del percorso curricolare.
Le modalità di valutazione divengono occasioni di lettura della esperienza professionale dei
docenti, a livello individuale e collegiale, utili a orientare l'azione educativa e a operare scelte
mirate alla definizione degli obiettivi formativi, all'utilizzo degli strumenti, all'organizzazione
dell'attività didattica.
La valutazione rende perciò flessibile il progetto educativo e didattico e permette ai docenti di:
- soddisfare le esigenze che gli alunni vengono progressivamente manifestando;
- adeguare tempestivamente la proposta didattica;
- stabilire il livello delle competenze raggiunte;
- determinare la validità delle scelte didattiche adottate.
L’apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico sono valutati collegialmente ai sensi del
DL del 16 aprile 1994 n. 297 e del D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122.
Sono oggetto di valutazione:
♦ Le conoscenze, le abilità e le competenze disciplinari contenute nel Curricolo di Istituto e
riportate nelle programmazioni disciplinari, nei P.E.I, nei P.D.P. e nella programmazione di
classe;
♦ Le competenze chiave di cittadinanza
♦ Il comportamento
♦ Le attività inserite nel POF di Istituto
40
♦ Le attività realizzate nell’ambito dei PON – Azione C1- C2
Nella valutazione finale, in decimi, si considerano alcuni elementi importanti nel processo di
maturazione globale degli allievi, quali:
•
la situazione di partenza;
•
il percorso didattico e formativo compiuto in rapporto alle reali capacità e all’impegno;
•
il livello di raggiungimento degli obiettivi;
•
le competenze acquisite.
Per quanto riguarda la valutazione formativa, il docente esplicita nel suo piano annuale quali strumenti
intende avvalersi, le metodologie e i tempi delle valutazioni che si propone di realizzare nel corso
dell'anno.
Il Collegio Docenti riserva particolare attenzione alla predisposizione di strumenti di valutazione,
quali: griglie, schede, questionari e verifiche trasversali. La rilevazione iniziale viene effettuata entro il
primo mese di scuola tramite prove di ingresso a livello cognitivo e metacognitivo. In base ai risultati
ottenuti, si programmano interventi di recupero e potenziamento delle abilità di base. Nel corso
dell’anno scolastico si effettueranno verifiche sistematiche e periodiche di carattere formativo e
sommativo. I docenti sono consapevoli che la valutazione scolastica ha una funzione pedagogica in
quanto promuove negli allievi la capacità di autovalutazione a qualsiasi livello essi si trovino. Se,
quindi, nella prassi metodologico-didattica è fondamentale l'aspetto valutativo dell'insegnante, non
meno importante è l'autovalutazione dell'allievo, tramite la quale egli conosce se stesso, il mondo delle
sue esperienze, il significato di quello che osserva, conosce, prova e fa. Con l’autovalutazione l’alunno
controlla personalmente il proprio andamento scolastico, ne focalizza le difficoltà e compie scelte
funzionali.
L’anno scolastico è stato suddiviso in due quadrimestri:
La valutazione quadrimestrale viene effettuata in base ai voti conseguiti, tenendo anche conto di tutti
gli altri elementi che possono caratterizzare il profitto degli allievi; pertanto le proposte di voto finale
per ogni allievo, formulate da ogni docente, terranno conto:
♦ dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali e pratiche;
♦ dell’impegno profuso;
♦ del progresso rispetto ai livelli di partenza.
41
CRITERI DI VALUTAZIONE
CON VOTAZIONE IN DECIMI PER GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
VOTAZIONE
10/10
9/10
8/10
7/10
6/10
5/10
4/10
3/10
INDICATORI DI VALUTAZIONE
- piena acquisizione delle conoscenze e abilità disciplinari,
- eccellente padronanza delle diverse situazioni comunicative,
- rielaborazione organica e critica dei contenuti con apporti di approfondimento
autonomi e personali,
-verifiche con valore percentuale del punteggio dal 95% al 100%
- completa, ampia e approfondita acquisizione delle conoscenze e abilità,
- piena padronanza delle diverse situazioni comunicative,
- rielaborazione autonoma e critica dei contenuti, con apporti di approfondimento
personali
- verifiche con valore percentuale del punteggio dal 90% al 94%
-completa e sicura padronanza delle conoscenze e abilità,
- corretto uso delle diverse situazioni comunicative e delle procedure risolutive,
- rielaborazione autonoma e chiara dei contenuti
- verifiche con valore percentuale del punteggio dall’80% all’89%
- sicura padronanza delle conoscenze e abilità,
- uso adeguato delle diverse situazioni comunicative e delle procedure risolutive,
-rielaborazione abbastanza chiara dei contenuti
- verifiche con valore percentuale del punteggio dal 70% al 79%
- conoscenza dei contenuti minimi richiesti e acquisizione delle abilità essenziali,
- sufficiente uso delle diverse situazioni comunicative e delle procedure risolutive
-organizzazione guidata e sostanzialmente accettabile dei contenuti
-verifiche con valore percentuale del punteggio dal 55% al 69%
- personale acquisizione delle conoscenze e abilità,
- uso inadeguato dei linguaggi specifici e delle procedure risolutive,
- organizzazione ripetitiva e imprecisa dei contenuti
-verifiche con valore percentuale del punteggio dal 45% al 54%
-conoscenze e abilità carenti e superficiali,
- linguaggio inadeguato e incapacità di utilizzare strumenti anche in situazioni
semplici,
- organizzazione del lavoro molto difficoltosa/inadeguata
- verifiche con valore percentuale del punteggio < 45%
-conoscenze e abilità scarse o assenti,
- uso improprio del linguaggio specifico
- completa disorganizzazione del lavoro
- verifiche con valore percentuale del punteggio < 45%
42
4.2 La certificazione delle competenze
A partire dall’anno scolastico 2006-07, in base alla C.M. n. 28 del 15/03/07 viene fornita, a
conclusione del triennio, unitamente al giudizio sintetico finale, la certificazione delle competenze
raggiunte dagli allievi nei seguenti ambiti:
1. Competenza nella comunicazione linguistica
2. Competenza nell’espressione artistico-creativa
3. Competenza nell’organizzazione degli apprendimenti
4. Competenze sociali e civiche.
Le “Competenze” sono gli elementi costitutivi di un percorso di apprendimento e di maturazione
personale, pertanto, non possono essere “misurate” alla stregua di un apprendimento riferito ad un
obiettivo, ma la sua valutazione deve trasformarsi in analisi qualitativa. Accertare competenze
significa, quindi, raccogliere esempi concreti di comportamenti, di gesti e di prodotti che danno
evidenza di una o più competenze.
Codice di Certificazione: BASE – INTERMEDIO – AVANZATO
Nella certificazione, inoltre, si menziona la partecipazione ad attività particolarmente significative.
4.3 La Valutazione esterna degli apprendimenti
La legge di riforma (Legge n. 53/2003) prevede due fondamentali tipi di valutazione. Il primo riguarda
la valutazione degli apprendimenti e del comportamento di allieve e allievi, che è di competenza dei
docenti. Il secondo tipo di valutazione concerne la qualità complessiva del sistema scolastico ed è
affidato all’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (INVALSI) e ad
un’autovalutazione interna. La valutazione del processo formativo risponde alla finalità di far
conoscere:
- All’alunno, in ogni momento, la sua posizione nei confronti degli obiettivi
prefissati;
- Ai docenti, l’efficacia delle strategie adottate per adeguare eventualmente le
metodologie di insegnamento;
- Alla famiglia, per certificare i livelli conseguiti in funzione di capacità,
conoscenze, abilità e competenze.
Prove INVALSI fine primo ciclo d’istruzione
La Legge n. 176 del 25 ottobre 2007 ha introdotto una prova scritta a carattere nazionale all’interno
dell’esame di stato a conclusione del primo ciclo di istruzione. Obiettivo della prova è quello di
43
verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti. L'INVALSI ha il
compito di predisporre il testo della prova a carattere nazionale
La somministrazione della prova avverrà su tutto il territorio nazionale: 17 giugno 2016.
4.3 La Valutazione del comportamento
La valutazione del comportamento è strettamente legata all’educazione alla cittadinanza attiva che
mira a sostenere e rafforzare i diritti e i doveri degli alunni e il loro senso di appartenenza alla
società, La nostra scuola si impegna per favorire e promuovere negli alunni atteggiamenti positivi e
contribuire al miglioramento della società civile, attraverso la promozione di tutte le iniziative a
sostegno della legalità e della cultura democratica.
4.3 a) CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Il comportamento degli alunni valutato dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione
complessiva dell’allievo e, considerata la normativa vigente, potrà determinare se insufficiente, la
non ammissione alla classe successiva o all’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.
Il voto di comportamento viene attribuito dall’intero Consiglio di Classe riunito per le operazioni di
scrutinio in base ai seguenti criteri:
♦ Rispetto del regolamento di istituto;
♦ Partecipazione attiva alle lezioni
♦ Collaborazione con insegnanti e compagni
Voto
in
Decimi
Indicatori
Rispetto di sé
1.Attenzione e impegno
2. Partecipazione
3. Frequenza
1.Costanti /notevoli/puntuali /responsabili
9/10
2.Costruttiva/attiva/viva/collaborativa/propositiva
Rispetto per gli
altri
Rispetto
dell’ambiente
1.Cura della
persona e del
proprio
linguaggio
1.Rispetto delle
figure
istituzionali, del
personale della
scuola e dei
compagni
1.Uutilizzo
delle strutture,
del materiale
della scuola e
degli spazi
comuni
1.Attenta e
costante
1.Rispettoso/
responsabile
1.Corretto/
responsabile
1.Costante
1. Corretto
1.Corretto
/diligente
1.Sufficiente,
linguaggio
talvolta poco
1.
Complessivamente
corretto
1.
Accettabile/non
sempre
3.Assidua e regolare
8
7
1.Costanti/regolari
2. Adeguata/normale/buona
3.Regolare
1.Discontinui/superficiali
2.Alterna/discontinua
3. Con qualche discontinuità
44
rispettoso.
1. Deboli/Variabili
2.Sporadica/passiva/sollecitata
3.Saltuaria con ripetuti ritardi e assenze
1.Scarsa e/o
inadeguata,
linguaggio
poco
controllato con
espressioni
dialettali
1.Assenti.
2.Completo disinteresse
3.Numerose assenze, continui ritardi e/o uscite
anticipate.
1.Trascuratezza
e linguaggio
scorretto/
sgarbato con
espressioni
dialettali
6
diligente
1.Disturbo
frequente e
intenzionale delle
attività didattiche,
comportamento
quasi sempre non
rispettoso nei
confronti dei
compagni e delle
regole
1. Irrispettoso,
non si relaziona
positivamente nel
gruppo classe.
1. Scarsa cura
degli ambienti
1.
Irresponsabile
e/o
5
danneggiamento
grave e
intenzionale di
ambienti e
attrezzature
Secondo l’art.4 comma 1 del DPR n.5 /2009 la valutazione insufficiente(voto5/10) del comportamento deve avvenire
solo in presenza di comportamenti di particolare gravità ai sensi del D.P.R. 249/1998. Tale valutazione deve, inoltre,
tener conto delle sanzioni disciplinari per le quali il Regolamento di Istituto prevede l’allontanamento temporaneo
dello studente dalla scuola per periodo superiori a 15 giorni (art.4 comma 9, 9bis,9ter del D.P.R.249/1998) e deve
essere verbalizzata in sede di scrutinio intermedio e finale (art.7 comma 3 del DPR 122/2009).
4.4 L’ autovalutazione
L'autovalutazione d'Istituto mira allo sviluppo di una cultura collaborativa che porti tutti i
protagonisti coinvolti ad impegnarsi in dialoghi costruttivi per la definizione dei fattori di qualità,
per la loro valutazione e per le attività di miglioramento.
Si tratta, quindi, non solo una diagnosi, ma di un'analisi sistematica e periodica delle attività e dei
risultati conseguenti, con valenza progettuale: l’impegno di chi si auto/valuta è quello di una
maggiore flessibilità e di una disponibilità a ritornare sui problemi individuati.
La scuola Secondaria I grado “R. Moro”, per il corrente anno scolastico, si propone si attuare questo
tipo di indagine proponendo a tutti i componenti della scuola un questionario, strumento attraverso
il quale si tende a favorire la rilevazione dei bisogni e ad evidenziare elementi utili di valutazione
sul funzionamento e l’organizzazione della scuola. L’obiettivo principale dell’autovalutazione,
infatti, è quello di migliorare la qualità del servizio e si ritiene che lo strumento del questionario
possa costituire la base più sicura per una rilevazione statistica e quantitativa.
L'autovalutazione d’Istituto è una valutazione interna che, nell’ottica del miglioramento continuo,
intende monitorare e valutare:
♦ L’0fferta formativa curricolare ed extracurricolare
♦ La customer satisfaction delle famiglie, degli alunni e del territorio. Essa avverrà
mediante la predisposizione di questionari, somministrati alla fine dell'anno
scolastico e relativi agli aspetti organizzativi e didattico-educativi a tutte le
componenti della scuola. Nello specifico, i suddetti questionari saranno
somministrati ai genitori per conoscere le loro opinioni e le eventuali proposte, agli
alunni, per valutare il loro “stare bene a scuola” (socializzazione, rapporti con i
45
compagni, ecc.), ai docenti, per conoscerne le opinioni in relazione all'efficacia ed
all'efficienza del servizio scolastico.
L’intento sarà quello di sollecitare, eventualmente, proposte migliorative dell'offerta
formativa, nell’ottica del miglioramento continuo del benchmarking.
4.5 RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE” (RAV)
La scuola è chiamata a garantire e a promuovere la qualità dei propri servizi; di conseguenza deve
adottare strumenti, modelli e metodologie che la orientino al miglioramento continuo.
L'autovalutazione è una procedura grazie alla quale ogni istituzione può analizzare gli aspetti più
importanti della propria organizzazione, per metterne in luce i punti di forza e le aree da migliorare.
Attraverso il “RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE” la scuola prosegue il suo cammino,
nell’ottica del miglioramento, compiendo un'autentica autoanalisi dei propri punti di forza e di
criticità, alla luce di dati comparabili.
Inoltre il RAV consente di porre in relazione gli esiti di apprendimento con i processi organizzativididattici, all'interno del contesto socioculturale e di individuare alcune aree prioritarie rispetto alle
altre.
RAV 2015
AREA
Risultati scolastici
PRIORITA' E TRAGUARDI
DESCRIZIONE DELLA
PRIORITA'
DESCRIZIONE DEL
TRAGUARDO
Innalzamento delle percentuali
delle fasce alte (9 - 10 - 10 e
lode)
Elevare in percentuale - su base
28,2 dell'a. s. 2014/15 - il
numero degli alunni che
superano gli esami con
valutazione alta
Riduzione della variabilità degli Perequare i risultati scolastici
esiti scolastici tra le classi
raggiunti dagli studenti dei
dell'Istituto
diversi corsi alla fine del
triennio
Risultati nelle prove
standardizzate nazionali
Competenze chiave e di
cittadinanza
Riduzione del GAP formativo
delle prove INVALSI di
Italiano e Matematica rispetto a
scuole con contesto simile
(ESCS)
Elevare il punteggio medio
delle prove standardizzate
(Italiano e Matematica) per le
classi dell'istituto.
Diminuzione della variabilità
dei risultati delle prove
nazionali fra le classi e
all'interno delle classi.
Perequare il punteggio medio
delle prove standardizzate al
fine di ridurre la varianza
interna alle classi e fra le classi.
Potenziamento delle
competenze di cittadinanza per
gli alunni provenienti da una
situazione di disagio socio culturale
Diminuire la percentuale di
alunni che consegue a fine anno
scolastico 6 e 7 al voto di
comportamento
46
Promozione delle life skills e di Innalzare i livelli di competenze
una cultura della certificazione chiave degli alunni rispetto allo
scorso anno scolastico.
delle competenze
Dall'analisi dei dati è emersa per la scuola una situazione abbastanza positiva. Infatti, sia per
quanto riguarda gli esiti degli scrutini, sia per le prove nazionali, le percentuali sono in linea con le
medie, provinciali, regionali e nazionali. Tuttavia gli esiti delle eccellenze possono essere
migliorati in modo da ridurre le differenze, seppur lievi, rispetto ai dati di scuole con contesti
simili e tra le classi della scuola stessa. Si delinea per la scuola, quindi, l'opportunità di elevare il
livello delle performance degli alunni, attraverso attività di potenziamento, favorendo in tal modo
non solo le eccellenze, ma anche le fasce più deboli. Un punto nevralgico è anche quello
dell'acquisizione delle competenze e della loro certificazione, operazione che richiede
necessariamente una rivisitazione del concetto di "fare scuola" in tutte le sue fasi, dalla
programmazione alla certificazione. Promuovere tra i ragazzi le life skills, valutarle attraverso
compiti autentici, prove in situazione, significherà dare loro la possibilità di mettersi in gioco e di
scommettere su se stessi e su capacità che, stimolate e coltivate, possono rappresentare una carta
vincente sia nel percorso scolastico, sia nella vita.
Per l’anno scolastico in corso vengono altresì fissati gli obiettivi di processo per conseguire i
miglioramenti previsti dalle suddette priorità.
OBIETTIVI DI PROCESSO
Curricolo, progettazione e
valutazione
Programmare prove per classi parallele con criteri di valutazione
comuni e condivisi
Elaborare rubriche di valutazione oggettiva degli apprendimenti
e delle competenze
Rivisitare il curricolo d'Istituto e progettare di prove di
valutazione autentica.
Incrementare i momenti di confronto tra docenti dei dipartimenti
disciplinari.
Ambiente di apprendimento
Sperimentare nuove modalità organizzative relativamente al
quadro orario.
Promuovere tra i docenti una didattica laboratoriale e innovativa
Favorire una didattica laboratoriale basata sulla multimedialità
Inclusione e differenziazione
Organizzare attività di potenziamento per le eccellenze
Creare uno spazio adeguatamente attrezzato per la diversabilità.
Orientamento strategico e
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organizzazione della scuola
Pianificazione strategica della somministrazione dei questionari
customer satisfaction (genitori)
Individuazione di ruoli di responsabilità per una organizzazione
più efficiente ed efficace. Misurazione della performance.
Sviluppo e valorizzazione
delle risorse umane
Attivazione di corsi di formazione sulla didattica per competenze
e sulla valutazione.
Incrementare i momenti di confronto collegiale attraverso
incontri più frequenti per dipartimenti o aree disciplinari.
Promuovere una leadership distribuita valorizzandone le
potenzialità.
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ALLEGATI AL POF
Regolamento d’Istituto
Tabella delle sanzioni
Patto di corresponsabilità
Carta dei servizi
Piano annuale delle attività
Curricolo d’Istituto
Regolamento per l’uso dei
laboratori
Regolamento per i viaggi
d’istruzione
Regolamento Organo di
Garanzia
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