Legainf 9-2017

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Legainf 9-2017
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Anno III - n. 9 del 6 marzo 2017
Primo piano
“Avanti con l’Alleanza verso la Cooperazione 4.0”
La relazione del presidente Mauro Lusetti all’Assemblea dei delegati e delle delegate
a pagina 2-5
Presente alla fiera
“Fa la Cosa Giusta”
con un proprio stand
Torna a Milano dal 10 al 12
marzo presso Fieramilanocity, l’annuale appuntamento con ‘Fa la Cosa
Giusta’, la fiera del consumo
critico e degli stili di vita sostenibili, giunta ormai alla
sua quattordicesima edizione. L’evento, nato nell’anno 2004 dall’idea della
casa editrice Terre di mezzo,
ha l’obiettivo di far conoscere e diffondere sul territorio nazionale le buone
pratiche di consumo e produzione, e di valorizzare...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 2 marzo 2017 alle ore 12.30
Settori
Territori
“E’ un impegno morale per
tutti affiancare e supportare
il Commissario per ridare
alle popolazioni colpite la
speranza di ritornare nei
loro territori”.
E’ questo il messaggio lanciato il 28 febbraio a Roma
nel corso del seminario organizzato da OICE e Legacoop Produzione e Servizi
dal titolo “Interventi di ricostruzione post sisma e incarichi professionali”per
fare il punto sulla situazione
degli interventi avviati...
ANCPL
Interventi di ricostruzione post sisma e incarichiprofessionali”
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Estense
I cooperatori
di Modena e Ferrara
“mantengonolarotta”
Imprese
Fondazione Unipolis
Presentato il X Rapportosullasicurezzae
l’insicurezza sociale
Sondaggio
Una platea di oltre 150
cooperatori, ospiti e autorità
ha partecipato all’assemblea annuale di Legacoop
Estense, a un anno dalla
sua fondazione, venerdì 24
febbraio al Teatro Nuovo di
Ferrara. Al centro della relazione del presidente Andrea Benini, il tema della
legalità – contro le false
cooperative e i massimi ribassi – dell’attualità del
messaggio cooperativo –
che ribadisce la centralità
della persona, la...
Europa cercasi. A sessant’anni dall’avvio del
processo di integrazione,
non solo l’unità europea
non si è realizzata, ma mai
come in questa fase appare a rischio l’dea stessa
di Europa. E tuttavia, pur
nella forte disillusione, la
maggioranza dei cittadini
italiani continua a ritenere
“necessaria” l’unità del
Vecchio Continente. Al
punto che, richiesti di scegliere se preferirebbero
stare “dentro” o “fuori”,...
Una donna deceduta per il
duro lavoro cui era sottoposta nelle campagne pugliesi. Migliaia di giovani
che vivono di lavoretti, pagati con pochi spiccioli
l’ora. Il calo del 37% dei
contratti a tempo indeterminato, non appena finiti gli
incentivi fiscali (dati Inps) e
la crescita costante, anche
se rallentata, dei voucher
(+3,9% a in un anno). Sono
le notizie che hanno campeggiato questa settimana
e che mostrano...
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
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Osservatorio SWG
Precarietà,
inquietudine
e risentimento
Registrazione del Tribunale di Roma
n. 109 del 22 giugno 2015
Primo piano
2
“Avanti con l’Alleanza verso la Cooperazione 4.0”
La relazione del presidente Mauro Lusetti all’Assemblea dei delegati e delle delegate
“Ai decisori politici e istituzionali chiediamo
certezze, senso di responsabilità e visione
di futuro. Abbiamo bisogno di un orizzonte:
per le imprese il sì va bene, al no si rimedia, ma l’incertezza uccide. Perché in questa condizione un’impresa non sa come
agire, se assumere, quando investire. Vogliamo vivere invece in un Paese che non
si rassegni, pronto a cambiare, e per questo siamo pronti a fare la nostra parte”.
Questo l’appello del presidente Mauro Lusetti nella sua relazione all’Assemblea dei
delegati e delle delegate di Legacoop.
L’appuntamento è andato in scena giovedì
2 marzo a Roma, con una parte pubblica al
mattino ed una a porte chiuse nel pomeriggio, e ha costituito, tra l’altro, il momento
conclusivo per le celebrazioni del 130° anniversario di Legacoop e l’incontro per fare
il punto a metà del mandato iniziato con il
39° Congresso del dicembre 2014.
“La Alleanza delle cooperative italiane – ha
proseguito il presidente di Legacoop – è il
contributo più concreto e avanzato che i
cooperatori e le cooperatrici a cui stanno
dando vita. A volte vediamo rispuntare un
dibattito vecchio, tra chi difende la rappresentanza così come è stata finora e chi ve-
STRUMENTI
GESTIONE
dendola vecchia, punta le proprie carte
sulla disintermediazione istituzionale. Sono
due visioni povere, due scelte che non ci
servono. È un modo di guardare indietro,
noi invece vogliamo andare avanti. Con
l’Alleanza abbandoniamo rendite di posizione e sicurezze per costruire insieme una
nuova rappresentanza”.
A cosa servirà questo rafforzamento? “Vogliamo costruire una Cooperazione 4.0 –
Una app per essere sempre in linea
con il movimento cooperativo
Per ora è disponibile solo la versione per Apple, ovvero per iPhone
e iPad. Ma entro il 10 marzo arriverà anche quella per tutti gli altri
dispositivi. È la app di Legacoop,
un ulteriore strumento per rimanere
in linea con il movimento cooperativo ed essere aggiornati su tutte le novità.
La app “Legacoop News” contiene, infatti,
le ultime notizie da Legacoop nazionale, ma
anche gli aggiornamenti sulle attività parlamentari interessanti per la cooperazione, i
dati più freschi dal Centro studi e un sonPrimo piano
ACI
daggio quotidiano realizzato da
SWG, per capire come si muove il
Paese.
Se avete a disposizione un dispositivo Apple, per scaricarla potete
entrare su iTunes attraverso il vostro
iPhone o iPad e scaricare la app, ovviamente gratuita, all’indirizzo https://itunes.apple.com/us/app/legacoop-news/id
1210035500?l=it&ls=1&mt=8
Per eventuali problemi o chiarimenti potete scrivere a [email protected]
Legacoop
Settori
Territori
Al via il Coordinamento
dei presidenti regionali
“Essere arrivati fin qui è merito di un
gruppo dirigente diffuso che ha saputo
gestire e supportare, rendere praticabile
la prima fase di questo mandato” durante
la quale tanto è stato fatto anche per quel
che concerne la vita associativa. “La proposta che avanzo ora è quella di passare
ad una fase più matura nella vita e nell’evoluzione di questo gruppo dirigente
che ci dovrà condurre alla nascita di Alleanza delle cooperative italiane”. Così il
presidente Lusetti ha introdotto, nel corso
della sua relazione, una scelta di Legacoop per il prossimo futuro.
“Oggi vi propongo – ha spiegato infatti –
di strutturare ancor di più questo percorso
di rivisitazione organizzativa. È mia intenzione proporre alla prossima riunione della
direzione nazionale l’istituzione del Coordinamento dei presidenti regionali. Ad
esso spetterà il compito di pianificare le
attività di costruzione dell’Alleanza sui territori, garantire il raccordo con le scelte
nazionali e sviluppare un’azione di advocacy territoriale e nazionale nei confronti
dei diversi decisori istituzionali. La mia proposta è che a presiederne e coordinarne
i lavori sia il Vice presidente vicario Luca
Bernareggi”.
Imprese
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Primo piano
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ha spiegato Lusetti – Non è uno slogan;
deve diventare la sfida quotidiana. Dobbiamo cambiare! Molto più di quanto già
abbiamo fatto”. I primi passi sono stati
compiuti, con la maggioranza data alle imprese negli organismi nazionali e un’organizzazione più snella e collegiale. “Entro il
mandato daremo corpo a regolamenti associativi che garantiscano il ricambio di genere e generazionali e pensiamo a forme di
partecipazione on line dei soci, per rendere
reale la democrazia economica”.
L’autoriforma è la strada per camminare
verso l’Alleanza, su tutti i versanti: “Vogliamo lavorare con il Governo per costruire
– ha proseguito il presidente di Legacoop
– una revisione delle forme di vigilanza, con
l’obiettivo di avere cooperative autentiche e
genuine, grandi e piccole ma sempre portatrici di valori imprenditoriali distintivi”. Approccio analogo sul prestito sociale: “Non
intendiamo consegnarci ad un immobilismo
conservatore e inutile: noi abbiamo intrapreso, con convinzione, la strada dell’autoriforma. Vogliamo definire in tempi rapidi,
spero entro marzo, una nostra proposta di
autoregolamentazione dell’istituto per le
cooperative che ne fanno uso”.
Parlare di Cooperazione 4.0 vuol dire affrontare alcuni nodi irrisolti della nostra economia. “Rischiamo che l’innovazione – ha
concluso Lusetti – diventi oggettivamente
nemica del lavoro, così come che le nuove
forme di intermediazione digitali cancellino
diritti dei lavoratori e dei consumatori. Dobbiamo ritrovare il coraggio di chi ha iniziato
la nostra storia 130 anni fa: il nostro compito è far parte di questo cambiamento per
inventare nuovi modi per conciliare sviluppo
e centralità delle persone, crescita e comunità, con una particolare attenzione a donne
e giovani”. Tra le proposte definire al più
presto con il MiUR un protocollo di attività
per realizzare il piano nazionale di Legacoop
per l’ “Alternanza scuola lavoro”, mettendo
a disposizione le cooperative per i giovani
studenti ai fini dell’orientamento futuro, e
per valorizzare e promuovere il lavoro cooperativo come buon lavoro e prospettiva di
futuro per tanti ragazzi.
IL SALUTO
Gardini: “Compagni di viaggio
per costruire insieme l’Alleanza”
“Vi sento compagni di viaggio di un percorso che abbiamo deciso di cominciare e
che ci siamo impegnati poco più di un
mese fa a confermare e rinnovare”. Così il
presidente dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane Maurizio Gardini ha iniziato il proprio saluto all’Assemblea dei delegati e
delle delegate.
“Non è facile mettere insieme le organizzazioni – ha spiegato – ma l’elemento di
maggior responsabilità è decidere di stare
insieme per andare dove e per fare che
cosa. Gli strumenti vengono dopo, l’importante è aver chiaro a che cosa deve servire.
E noi, insieme, vogliamo costruire un progetto per una società diversa”.
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Territori
Si parla molto di Industria 4.0: “Non voglio
demonizzare, ma questi processi penalizzano il lavoro, aumentano le disuguaglianze:
non può essere solo questo, non è sufficiente a dare risposte al Paese, non basta
per dare lavoro e distribuire ricchezza, a
creare un Paese più inclusivo”.
“Noi con l’Alleanza – ha proseguito Gardini
– vogliamo far crescere una società in cui
essere protagonisti. È vero: non ci siamo
dati una data, ma c’è tutto il nostro impegno per costruire questo progetto che deve
dare anima e corpo all’Alleanza. E la velocità con cui tutto ciò sarà possibile dipende
da voi, da ogni singolo cooperatore, da tutte
le cooperatrici”.
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L’APERTURA
Poletti: “Insieme per grandi progetti
capaci di tenere insieme la società”
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha
aperto l’Assemblea dei delegati e delle delegate Legacoop. “Gli anni che abbiamo
trascorso – ha spiegato Poletti – sono stati
anni di grande crisi ma anche di grande
cambiamento. La tecnologia evolve più velocemente della società e della capacità
della democrazia di governare i cambiamenti che genera. Questo crea un’epoca
di grande incertezza, che rischia di essere
la madre del rinvio, invece servono proprio
adesso cambiamenti strutturali per dare
opportunità a tutti e misurarci con i cambiamenti”.
“All’Italia serve – ha proseguito il Ministro
– una stagione di grandi progetti, che devono tenere insieme la società e che non
possono essere statali, ma devono coinvolgere profondamente le comunità. Serve
investimento pubblico, poi servono soggetti
che ci mettono del proprio. E in questo la
cooperazione può avere un grande ruolo”.
Uno dei temi cardine è l’occupazione, in
particolare quella giovanile: “Aver alzato età
pensionabile e bloccato il turn over nella
pubblica amministrazione ha voluto dire tagliar fuori i giovani. Abbiamo bisogno di alzare il tasso di occupazione del nostro
Paese. Le rilevazioni mensili vanno e vengono, non mi basta che l’ultima sia positiva. In un anno abbiamo recuperato
230mila posti, ma siamo ancora indietro
rispetto alla situazione precedente alla
crisi”.
Terremoto, dalla cooperazione solidarietà per 10 milioni di euro
Dieci milioni di euro. A tanto ammonta il
contributo della cooperazione per le comunità colpite a più riprese dal terremoto in
Centro Italia. Il bilancio della azioni di solidarietà sarà presentato oggi nel corso dell’Assemblea dei delegati e delle delegate in
programma a Roma.
Legacoop e le cooperative associate si sono
attivate in ciascuna delle fasi di prima
emergenza, portando aiuti alla popolazione:
sono stati consegnati alimenti freschi, attivati centri di raccolta, consegnati 22 container al Comune di Montegallo,
approvvigionate le farmacie del cratere sismico.
La solidarietà è proseguita poi con la messa
a disposizione di minibus per i collegamenti
con i territori, la costruzione di ludoteche e
biblioteche per i bambini di Amatrice e, soprattutto, con la realizzazione della nuova
scuola antisismica di Cittareale e quella di
Primo piano
ACI
Norcia, in consegna ad aprile 2017 .
Attraverso un fondo aperto da Legacoop ed
uno dall’Alleanza insieme ai tre sindacati
sono stati raccolti oltre 700mila euro per finanziare progetti destinati sia alla popola-
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Settori
zione che alle cooperative danneggiate. A
questi si aggiungono i contributi arrivati attraverso le iniziative attivate da Coop e
Conad con i soci, raccogliendo una cifra che
sfiora i 7 milioni di euro.
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Primo piano
Quadrofedele premia la trasparenza
nei bilanci della cooperazione
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Durante l’Assemblea ha avuto luogo la consegna dei riconoscimenti alle cooperative vincitrici del Premio Quadrofedele 2016 ai
migliori bilanci d’Esercizio e Sociale delle cooperative aderenti a
Legacoop . Il premio, giunto alla 18° edizione, è stato organizzato da AIRCES (Associazione Italiana Revisori Legali nell’Economia Sociale) con il patrocinio di Legacoop, il contributo di
Coopfond e il supporto tecnico della FERPI, organizzatrice dell’Oscar dei Bilanci.
Questi i vincitori dei vari premi:
• Per il BILANCIO D’ESERCIZIO il premio è stato assegnato alla
Cooperativa CAMST – Villanova di Castenaso (BO); alle Cooperative COOP LOMBARDIA Milano, COOP SOCIALE COOSS
MARCHE ONLUS Ancona, COSEVA Camporosso (IM) e PROGRESSO E LAVORO SOC. COOP CPL POLISTENA S. Giorgio
Morgeto (RC) è stata assegnata la “Menzione Speciale”.
• Per il BILANCIO SOCIALE il premio è stato assegnato alla CIR
FOOD – Reggio Emilia; alle Cooperative CMC Ravenna,
CONAD ADRIATICO Monsampolo del Tronto (AP), ITACA Pordenone e LABIRINTO COOP. SOCIALE Pesaro (PU) è stata assegnata la “Menzione Speciale”.
• Il Premio BEST 2015 (9° edizione) alla Cooperativa con i migliori Bilancio d’Esercizio e Bilancio Sociale congiuntamente
esaminati, è stato assegnato a NOVACOOP di Vercelli.
• Alla Cooperativa Sociale COOPSELIOS di Reggio Emilia è stato
assegnato il Premio Speciale “Donne al lavoro in Cooperativa”
per la seconda volta consecutiva.
• Il Premio Speciale NEW ENTRY per il Bilancio d’Esercizio è
stato assegnato alla Cooperativa FLORA TOSCANA SOC. AGR.
COOP. di Pescia (PT) e per il Bilancio Sociale al Consorzio SISIFO di Palermo.
• Assegnato il premio FUORI CONCORSO alla COOP ALLEANZA
3.0 di Villanova di Castenaso (BO) quale riconoscimento per il
pluriennale interessamento e impegno al Premio QF, peraltro
vinto ripetutamente in primis da Coop Adriatica ma anche dalle
altre due Cooperative, Coop Estense e Coop Nordest che mediante fusione, hanno costituito la più grande cooperativa di
consumatori d’Europa.
La Giuria del Premio è composta da Enea Mazzoli (UNIPOLIS) Presidente, Luciano Sita (Legacoop) Vicepresidente, Aldo Soldi (Coopfond), Gianni Bragaglia (AIRCES), Mauro Gori (Legacoop), Claudio
Travaglini (Università di Bologna) e Lorenzo Zambotto, Segretario.
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Legacoop
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>> Alleanza Cooperative Italiane
>> Alleanza Cooperative Ravenna
>> Alleanza Cooperative Pesca
Primo piano
ACI
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
Presente alla fiera “Fa la Cosa
Giusta” con un proprio stand
Torna a Milano dal 10 al 12 marzo presso
Fieramilanocity, l’annuale appuntamento
con ‘Fa la Cosa Giusta’, la fiera del consumo
critico e degli stili di vita sostenibili, giunta
ormai alla sua quattordicesima edizione.
L’evento, nato nell’anno 2004 dall’idea della
casa editrice Terre di mezzo, ha l’obiettivo di
far conoscere e diffondere sul territorio nazionale le buone pratiche di consumo e produzione, e di valorizzare le specificità e le
eccellenze in rete e in sinergia con il tessuto
istituzionale, associativo e imprenditoriale locale.
Quest’anno l’Alleanza delle Cooperative Italiane prenderà parte alla kermesse con un
proprio stand (Pad.3, PA01) nella sezione
‘Terre Resistenti’, raggruppando la partecipazione cooperativa e promuovendo diverse
iniziative.
Si parlerà di commercio equo, finanza etica,
risparmio energetico, cooperazione sociale,
riciclo, riuso e tutti quei temi che cercano di
conciliare sviluppo ed equità e di porre
l’uomo e l’ambiente al centro.
Saranno presenti le cooperative di comunità
con le quali si parlerà di sviluppo locale , turismo responsabile cultura e valorizzazione
delle eccellenze agroalimentari.
Hanno confermato la loro presenza le cooperative di comunità Valle dei Cavalieri di
Succiso, I Briganti di Cerreto, L’Innesto, Brigì,
Ture Nirvane, Terre Normanne di Calabria e
la cooperativa di comunità di Melpignano.
La cooperativa l’Innesto, con Lodovico Patelli presenterà “Cooperative in Cammino e
piattaforma AtC56W” .Acronimo di Alleanza
territoriale Conciliazione ambiti 5 e 6 per un
Welfare più efficace – la piattaforma
AtC56W+, è un portale e-commerce destinato a facilitare, i dipendenti delle imprese
(Cooperative sociali aderenti all’Alleanza )
coinvolte nel progetto “Networking: fare sistema per sostenere la famiglia che cura”,
l’acquisto di servizi e prodotti raggruppati in
sei categorie che sono: cura della persona;
prodotti Km 0; tempo libero e benessere;
consumo sostenibile; salute e previdenza.
Momento importante sarà quello dedicato al
convegno “Ricostruire una comunità
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Settori
dopo ferite profonde, come un terremoto” all’interno delle buone pratiche con
Luca Bernareggi, Presidente Alleanza
delle Cooperative Italiane Lombardia
Segnaliamo il progetto “Vie e cammini.Walk
in progress” a cura di Betania Società Cooperativa con Fabrizio Pozzoli Betania Società cooperativa.
Il programma della tre giorni ricco di iniziative e convegni è scaricabile al seguente link
http://falacosagiusta.org/
RAVENNA
Ravenna: grande partecipazione
al convegno sulle coop sociali
“Linee guida regionali sull’affidamento dei
servizi alle cooperative sociali” è il titolo dell’incontro organizzato dall’Alleanza cooperative italiane della provincia di Ravenna –
ospitato il 27 febbraio, all’Almagià di Ravenna – per approfondire le prassi che le
amministrazioni pubbliche dovranno seguire per costruire le gare di appalto dei
servizi di welfare e le imprese per aggiudicarseli e quindi gestirli.
«Per il sistema delle cooperative sociali – è
il commento di Mario Mazzotti, direttore
generale di Legacoop Romagna, in rappresentanza dell’Alleanza delle cooperative italiane – è una sfida che ci permette di fare
un passo avanti e capire se siamo in grado,
come sistema di cooperative sociali, di costruire una sintesi più avanzata delle competenze che possano fare funzionare il
meccanismo previsto dalle linee guida, a
cominciare dalla interazione fra sistema
pubblico e imprese sociali. È anche una
sfida culturale che riguarda sia il sistema
pubblico sia quello della cooperazione sociale: siamo intenzionati a raccoglierla perché sappiamo che le cooperative sociali,
non solo quando garantiscono servizi asse-
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Imprese
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gnati dagli enti locali, ma per la loro natura
costitutiva e per le risposte che danno ai bisogni, già svolgono una funzione di carattere pubblico».
Nelle sue conclusioni, l’assessore regionale
alle politiche di welfare Elisabetta Gualmini ha spiegato quali siano gli obiettivi che
l’Emilia-Romagna vuole centrare con la
nuova normativa. «La nostra visione del
welfare ha nei servizi alla persona il suo
cuore pulsante. La sfida della “buona amministrazione” riusciamo a vincerla se sappiamo dare risposta ai mutati bisogni dei
nostri territori. E se proprio nei servizi alla
persona riusciamo a operare in maniera
trasparente, efficace, rassicurante e raggiungendo i risultati che ci aspettiamo».
Primo piano
ACI
L’assessore ai servizi sociali del Comune di
Ravenna, Valentina Morigi, dal canto suo
ha insistito sul fatto che «il settore sociale è
una leva per garantire il benessere dei cittadini, la coesione delle comunità e l’attuazione dei diritti di terza generazione. Le
nuove regole sono un’opportunità per rinnovare il welfare e i diritti di cittadinanza con
procedure condivise e codificate».
Due sono stati gli interventi tecnici che
hanno esaminato e spiegato ai numerosi
responsabili delle pubbliche amministrazioni e delle cooperative sociali presenti i
contenuti della normativa. Sofia Bandini,
docente di Appalti pubblici nazionali e comunitari e diritto pubblico dell’economia all’Università di Bologna e Luciano Gallo,
avvocato amministrativista e consigliere
dell’Anci, hanno ricordato i pilastri su cui è
stato costruito il nuovo codice degli appalti,
flessibilità, semplificazione e correttezza, e
che nella normativa esiste l’indicazione
specifica che gli appalti del welfare debbano garantite la finalizzazione sociale. Alla
fine degli interventi, tra cui quello del responsabile di Legacoopsociali Emilia-Romagna, Alberto Alberani, il confronto è
continuato fra il pubblico – oltre cento per-
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Settori
sone hanno partecipato all’iniziativa – e i
relatori, anche con interventi su alcuni temi
specifici.
ALLEANZA COOPERATIVE PESCA
Milleproroghe,rifinanziamentoCigs
pesca sblocca pagamenti 2016
“Con i 17 milioni di euro destinati dal ‘milleproroghe’ al rifinanziamento per la cassa
integrazione pesca, finalmente si riusciranno a sbloccare i pagamenti relativi alle
domande rimaste in sospeso lo scorso
anno. Una boccata di ossigeno per imprese
e lavoratori.” Così l’Alleanza delle cooperative italiane pesca commenta il via libera
definitivo del Parlamento al decreto legge
Milleproroghe.
“La pesca registra un risultato importante.
Sullo sfondo restano, però, ancora questioni
irrisolte che richiedono interventi strutturali
per dotare il comparto di una adeguata rete
di ammortizzatori sociali, in grado di tutelare aziende e operatori del settore nei momenti di maggiore difficoltà” conclude
l’Alleanza.
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ANCPL
Seminario Oice “Interventi di ricostruzione post sisma e incarichi
professionali”
“E’ un impegno morale per tutti affiancare
e supportare il Commissario per ridare alle
popolazioni colpite la speranza di ritornare
nei loro territori”
E’ questo il messaggio lanciato il 28 febbraio a Roma nel corso del seminario organizzato da OICE e Legacoop Produzione e
Servizi dal titolo “Interventi di ricostruzione
post sisma e incarichi professionali”per fare
il punto sulla situazione degli interventi avviati e da avviare nel Centro Italia e che ha
visto la partecipazione di Alfredo Bertelli,
esperto del Commissario Vasco Errani.
Dopo l’introduzione di Marco Mingrone,
Responsabile settore costruzioni e ingegneria Legacoop Produzione e Servizi che ha
ringraziato Bertelli “per la sensibilità e la disponibilità al dialogo con gli operatori economici che saranno coinvolti, dai
committenti privati e pubblici, nella progettazione e realizzazione degli interventi di ricostruzione”, il presidente OICE, Gabriele
Scicolone ha messo in evidenza la “notevole mobilitazione del settore tecnico-professionale di cui è prova la massiccia
iscrizione all’elenco dei professionisti e società di ingegneria che vogliono dare un
contributo fattivo e reale alle popolazioni colpite e alle amministrazioni”.
Alfredo Bertelli, nella sua relazione, cui è seguito un animato dibattito con i presenti, ha
annunciato che entro la settimana dovrebbe
essere varata l’ordinanza che regolerà le
modalità per gli interventi relativi ai cosiddetti “danni gravi” e ha dato conto dell’entità
dei complessi problemi da affrontare: “La
struttura del commissario, costituita ad agosto, si deve oggi occupare di un cratere che
arriverà forse a 140 comuni, anche se ce ne
Primo piano
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Legacoop
Settori
sono anche altri con danni che il decretolegge considera finanziabili. I danni riguardano 300.000 immobili, dentro e fuori il
cratere; non abbiamo ancora una stima precisa dei danni perché, dopo la scossa di ottobre la campagna di rilevazione è stata
necessariamente riavviata”.
Per Bertelli, nelle condizioni in cui opera la
Struttura commissariale, il “primo problema
da affrontare è che si spopolino paesi. Bisogna rimettere in sesto le scuole e fare ripartire le attività minimali perché le famiglie
devono essere tenute sul territorio. Sono
circa 7/800 le scuole danneggiate. Premesso che andranno riparate tutte con adeguamento sismico, in prima battuta ci siamo
presi carico, con il supporto delle Università,
di 21 scuole che devono essere riparate
entro l’inizio dell’anno scolastico e lo stiamo
facendo firmando noi, come struttura commissariale, i progetti definitivi sui quali a
breve partiranno gli affidamenti di lavori”.
Ma su un aspetto ha molto insistito Bertelli:
“Bisogna lavorare tutti per lo stesso obiettivo che è quello di aiutare le popolazioni
così duramente colpite a non abbandonare
i territori, a riprendere le attività economiche
perché se questo non succede, quelle saranno aree desertificate. Ognuno, noi, i progettisti, le imprese, dobbiamo guardare in
primis a questo obiettivo di solidarietà e
aiuto. La strumentazione giuridica ormai c’è
tutta bisogna soltanto utilizzarla e voi progettisti e società di ingegneria dovete aiutare i privati a non avere timori di partire con
gli interventi”
Giorgio Lupoi, vice presidente OICE e coordinatore del gruppo ingegneria sismica,
ha infine dato atto alla Struttura governativa
del “serio e apprezzato supporto per consentire alla committenza pubblica e privata
di poter contare anche sull’operato dell’ingegneria organizzata che, in un primo momento, era stata esclusa immotivatamente
dagli incarichi privati”.
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>> Veneto
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VENETO
>> Estense
Pubblicato l’annuario delle cooperative di Legacoop
>> Lazio
Uno strumento organico e articolato che restituisce la fotografia della realtà Legacoop in
Veneto: è l’Annuario delle Cooperative venete intitolato “Il valore
della
mutualità
cooperativa”, curato dall’Ufficio
Revisioni e Adesioni e dall’Ufficio Studi dell’Associazione, e
realizzato con il contributo di
Coopfond.
La pubblicazione, appuntamento importante per Legacoop, contiene la
suddivisione delle cooperative a seconda
della tipologia di attività svolta e delle province di appartenenza. Un sistema, quello di
Legacoop Veneto, che conta 469.103 soci,
31.248 addetti e un valore della produzione
pari a 2.553.595.966 di euro.Al primo posto
per numero di addetti troviamo i servizi sociali (9.401), mentre il settore del consumo e
dettaglio spicca per numero dei soci
(401.128) e valore della produzione
(640.099.005 euro).
Sono i numeri delle cooperative aderenti a
Legacoop Veneto e attive al 31 dicembre
2015, e delle coop che hanno aderito nel
2016 fino alla data di chiusura dell’annuario.
Sono invece escluse quelle in liquidazione
coatta amministrativa, e quelle che hanno receduto o sono state escluse nel corso del
2016 fino alla data di chiusura dell’annuario.
«La pubblicazione è l’occasione per la nostra
organizzazione di fare un bilancio – commenta Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto -: in un contesto di crisi, che ha
colpito anche la nostra regione, attraverso
attente politiche aziendali le cooperative
hanno dimostrato di aver saputo svolgere
un’importante funzione anticiclica. A prezzo
talvolta di una “rinuncia” agli utili di bilancio,
il mondo cooperativo di Legacoop Veneto ha
fatto segnare un aumento dell’occupazione e
del valore della produzione. Performance positive sono state realizzate nel settore agroalimentare, nella cultura, nella ristorazione,
nell’industriale, nel consumo e, in particolare,
nella cooperazione sociale».
L’annuario, stampato in 5mila copie, sarà di-
>> Romagna
>> Puglia
>> Bologna
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
stribuito nel corso del primo semestre dell’anno tra cooperative associate e non, soggetti privati, giornalisti e Istituzioni
potenzialmente interessate a conoscere la
cooperazione e gli strumenti
di promozione. Assieme all’annuario sarà distribuita
anche una brochure dei servizi di IsfidPrisma, ente di
formazione e consulenza di
Legacoop Veneto.
Tutti materiali saranno pubblicati anche on line nei siti
di Legacoop Veneto e di
IsfidPrisma e diffusi tramite i
social network.
ESTENSE
I cooperatori di Modena e Ferrara
“mantengono la rotta”
Una platea di oltre 150 cooperatori, ospiti e
autorità ha partecipato all’assemblea annuale
di Legacoop Estense, a un anno dalla sua
fondazione, venerdì 24 febbraio al Teatro
Nuovo di Ferrara.
Al centro della relazione del presidente Andrea Benini, il tema della legalità – contro
le false cooperative e i massimi ribassi – dell’attualità del messaggio cooperativo – che
ribadisce la centralità della persona, la necessità della redistribuzione della ricchezza e
della partecipazione democratica – e del processo di unificazione delle tre centrali cooperative in un’unica associazione di
rappresentanza.“Il futuro non si fa con il rimpianto del passato – ha affermato Benini –
solo se uniti potremo davvero raggiungere
tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati. Il messaggio che viene da Legacoop Estense è che
mettersi insieme può rendere più forti, che
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vogliamo restare fedeli al cambiamento e intendiamo mantenere la rotta”.
L’assessore dell’Emilia-Romagna Patrizio
Bianchi ha ricordato come “i valori della cooperazione non siano accessori della crescita,
ma fattori fondanti. C’è un enorme bisogno
di riferimenti stabili e credo con orgoglio che
le nostre terre estensi possano essere una
bussola per tutto il paese”.
Per il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, “la
cooperazione ha la capacità di essere davvero significativa nel diritto alla cittadinanza
della comunità in cui opera. Dobbiamo continuare a ribadire con convinzione i concetti
di equità, legalità, dignità del lavoro”. Sulla
stessa linea il sindaco di Modena Giancarlo
Muzzarelli, nel ricordare “la responsabilità
che abbiamo, insieme, di rafforzare democrazia e coesione sociale, soprattutto in una
fase in cui la crisi economica e le politiche liberiste hanno contribuito a creare un clima
conflittuale favorevole a rigurgiti xenofobi ed
estremismi”.
Ospite dell’assemblea anche Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi, una
delle realtà culturali del territorio che ha dato
concretezza al sodalizio tra Ferrara e Modena
attraverso il marchio del Ducato Estense. Nel
suo intervento sull’ecologia della cultura, ha
sottolineato come “il termine ecologia evidenzi il rapporto degli organismi con il proprio territorio, la capacità di attirare risorse e
al contempo incrementarle. La cultura non è
un bene ma un processo di rigenerazione
continua e non può misurarsi solo con il PIL,
ma soprattutto con la ricchezza sociale che
produce”.
Nicola Folletti, presidente dell’Alleanza delle
Cooperative di Ferrara, ha chiesto “che anche
a livello nazionale arrivi un segnale forte verso
l’unificazione, perchè i cooperatori e i giovani
lo aspettano. La costruzione di ponti è fondamentale per essere in grado di superare le
sfide che ci verranno poste in futuro”. Dopo i
numerosi interventi delle cooperative associate, ha concluso l’assemblea il presidente di
Legacoop nazionale Mauro Lusetti: “l’Alleanza delle Cooperative nei fatti già esiste,
siamo in marcia. Ma si tratta di un percorso
da maratoneta e, se vogliamo arrivare lontano, dobbiamo misurare bene le energie,
condividere e costruire un modello organizzativo nuovo”.
Primo piano
ACI
ROMAGNA
Tax credit, cinema e non solo; successo per il convegno Legacoop
Decine gli operatori culturali intervenuti da
tutta Italia per il seminario nazionale «Tax credit, cinema e non solo? Nuove opportunità
per comunicazione, nuovi talenti, fare rete tra
imprese diverse, fare comunità, racconto, territorio, responsabilità sociale…», promosso il
24 febbraio a Forlì da Legacoop Cultura Turismo e Comunicazione e da Legacoop Romagna.
«Il workshop che ci ha visto protagonisti ancora una volta a livello nazionale insieme a
Legacoop CulTurMedia – ha detto il presidente di Legacoop Romagna, Guglielmo
Russo – è nato per ribadire la necessità che
la produzione cinematografica e audiovisuale
incontri la responsabilità sociale delle imprese. Legacoop Romagna associa una filiera
della comunicazione e della cultura fortemente interessata a questi temi e alle sinergie positive rese possibili dalle nuove norme.
Al nostro interno opera inoltre una realtà di
eccellenza come Rete Servizi Romagna che è
in grado di gestire tutti gli aspetti tecnici, finanziari e operativi di questo tipo di interventi».
Fra i progetti cinematografici e audiovisuali
presentati quelli di realtà cooperative come la
forlivese Sunset, Il Gigante, Nuvole e Strisce,
Kinè e Teatri Uniti. Erano presenti il presidente
nazionale di Legacoop CulTurMedia, Roberto
Calari, il presidente di Legacoop Romagna,
Guglielmo Russo e il responsabile Turismo
di Legacoop Romagna, Massimo Gottifredi. Tra gli altri hanno preso la parola il produttore cinematografico Angelo Curti e il
regista e sceneggiatore Maurizio Fiume,
mentre l’esperta fiscale Laura Macrì di Federcoop Nullo Baldini ha presentato la parte
tecnico-normativa. I lavori sono stati condotti
Legacoop
Settori
dalla vicepresidente di CulTurMedia, Anna
Ceprano.
Convegno su presente e futuro
della privacy
Le novità in materia di privacy – a partire dal
decreto legislativo 196/2003 fino al regolamento europeo 2016/679 – sono al centro
del convegno organizzato per venerdì 10
marzo a Forlì da Legacoop Romagna, in collaborazione con gli esperti di Rete Servizi Romagna.
I lavori saranno aperti dal responsabile di Legacoop Romagna, Antonio Zampiga. Federica Buzzi, dell’ufficio legale di Federcoop
Nullo Baldini, interverrà sul trattamento dei
dati nel rispetto dell’attuale Codice della privacy. La consulente Gloriamaria Paci illustrerà
quindi il nuovo regolamento comunitario e gli
adempimenti previsti dalla nuova normativa,
in particolare in materia di Data Protection Officer, registro dei trattamenti, analisi dei rischi
e data breach.
Infine Giuseppe Giuliano, funzionario del Dipartimento attività ispettive e sanzioni del Garante per la protezione dei dati, terrà la sua
relazione sui poteri ispettivi del Garante per la
protezione dei dati personali.
La partecipazione è gratuita, prima occorre
dare conferma alla segreteria organizzativa:
[email protected]
LAZIO
Premio Formica d’Oro a tre cooperative aderenti a Legacoopsociali
Si è svolta sabato 25 febbraio la X Edizione
del Premio Formica d’Oro, promosso dal
Forum Terzo Settore del Lazio, presso la Sala
Solferino del Salone della Croce Rossa a
Roma.
I premi “Formica d’Oro” richiamano nella de-
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nominazione la laboriosità dei piccoli ed
hanno l’obiettivo di promuovere e diffondere
le buone prassi, ossia azioni o attività efficaci
e innovative nei settori dell’educazione, dei
servizi socio-sanitari alla persona, della cultura, dell’ambiente, dell’integrazione e di tutto
quanto è connesso alle politiche tese al benessere sociale.
Oltre 20 riconoscimenti, suddivisi in 6 aree,
sono stati assegnati ai realizzatori di esperienze innovative o per il sostegno e la promozione dello stile di vita e di lavoro del Terzo
Settore. In primis ad Organismi del Terzo Settore regionale, associati o meno al Forum,
mentre le altre 5 sezioni comprendono
Media/Comunicazione, Enti Locali, Settore Ricerca, Servizio Civile e singole Personalità.
Tra i premiati, nella sezione “Organizzazioni
del Terzo Settore”, anche tre cooperative sociali aderenti a Legacoop Lazio:
- Cooperativa sociale IL TRATTORE: per
l’esperienza di agricoltura urbana sociale e di
“pet therapy” nella Valle dei Casali a Roma, finalizzata a favorire l’inserimento lavorativo di
persone con disagio mentale.
- Cooperativa sociale ASTROLABIO: per
avere sviluppato un progetto di Atelier di
moda sociale a Latina.
- Cooperativa sociale AELLE IL PUNTO: per il
progetto “Dalla cura al lavoro”, volto alla riabilitazione, alla autonomia personale e lavorativa delle persone con disagio mentale con
attività di restauro e manutenzione.
PUGLIA
“Il Senso delle nostre storie”, assemblea di metà mandato delle
cooperative Legacoop
di euro circa. La Cooperazione in Puglia rappresenta un numeri significativi che, come
Movimento cooperativo, abbiamo il dovere di
difendere e sostenere per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile”. Lo ha dichiarato il presidente Legacoop Puglia,
Carmelo Rollo, nel corso dell’assemblea di
metà delle cooperative di Legacoop Puglia,
che si svolta il 28 febbraio a Bari.
“Un incontro assembleare per fare il punto
della situazione sul percorso intrapreso sino
ad oggi come Movimento, dando voce ai veri
protagonisti: le cooperatrici e i cooperatori pugliesi. Un Movimento cooperativo che ha
senso di essere non può prescindere dai bisogni delle persone, dalle loro storie, dalle criticità, i successi e gli insuccessi, le istanze, i
progetti”. Veri protagonisti i tanti cooperatori
pugliesi di diversi settori produttivi che hanno
preso la parola e raccontato la propria storia
d’impresa, i progetti, i bisogni, come anche
le difficoltà legate al lavoro, al ricambio generazionale, alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
“Abbiamo intitolato quest’incontro ‘Il senso
delle nostre storie’, per fare il punto sul programma di lavoro annunciato nel nostro congresso, condividerne l’efficacia o meno,
anche alla presenza del presidente nazionale,
Mauro Lusetti. E soprattutto per riprogrammare il lavoro futuro, in favore del nostro territorio, dei giovani, del lavoro buono,
dell’occupazione e del welfare”.
“Le cooperative pugliesi, insieme alle cooperative del Mezzogiorno, rappresentano una
leva essenziale per la crescita dell’intero
Paese: abbiamo già presentato, lo scorso settembre 2016, un documento programmatico
coraggioso, il ‘Masterplan della Cooperazione
del Mezzogiorno’ con una serie di proposte
progettuali, nate dalla condivisione di bisogni
di tante, tantissime persone: dal welfare di
prossimità, alle cooperative di comunità, passando per lo sviluppo della cooperazione in
ambito culturale.Abbiamo, come Movimento,
“Sono 505 cooperative aderenti a Legacoop
Puglia, circa 319 mila soci e 6 mila addetti,
con un valore della produzione di 840 milioni
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
il dovere di riprendere e rafforzare l’ascolto, il
dialogo tra persone e imprese, che operano in
settori produttivi cruciali per la nostra economia e per il nostro welfare”.
L’assemblea è stata occasione per ribadire la
necessità di “rinforzare il dialogo e l’incontro
tra cooperative - ha rimarcato Rollo -. Come
anche di rilanciare progetti di attività che
siano, altresì, trasversali tra settori, che coinvolgano le cooperative in processi collaborativi. Per essere competitivi, per massimizzare
le opportunità, per alzare il livello qualitativo
delle proposte, per contrastare fenomeni di
dumping e di concorrenza sleale. Per rimarcare la funzione sociale del nostro Movimento
costituito da tanti cooperatori che, con il loro
fare quotidiano, sostenuti da spirito di sacrificio e capacità di abnegazione, sono pronti a
mettersi a disposizione del proprio territorio. E
in tal senso sarà importante continuare a perseguire il percorso unitario dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane quale processo ineludibile di rafforzamento del sistema cooperativo
teso alla difesa e valorizzazione della cooperazione genuina e del patrimonio intergenerazionale del movimento”.
Per il presidente Legacoop, Mauro Lusetti,
la Puglia rappresenta un tassello importante
rispetto al Movimento nazionale e all’Alleanza
delle Cooperative Italiane. “La cooperazione
pugliese – ha sottolineato Lusetti – ha un
ruolo fondamentale, sopratutto nell’esprimere
idee e innovazione. Un fare impresa che è all’avanguardia, dal settore agricolo, passando
per la pesca, nel campo socio sanitario e culturale”.
BOLOGNA
Seconda edizione del premio Giacomo Venturi per la rigenerazione
urbana
E’ stato pubblicato il bando della seconda edizione del Premio Giacomo Venturi, promosso
da Legacoop Bologna e Istituto Nazionale di
Urbanistica, sezione Emilia-Romagna, con il
patrocinio di Città Metropolitana di Bologna,
Regione Emilia-Romagna, Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna. Il “Premio Giacomo Venturi” ha l’obiettivo di
promuovere la cultura della rigenerazione ur-
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bana, ricordare un amministratore impegnato sui temi dell’urbanistica sostenibile e
diffondere tra studenti universitari e neolaureati la cultura della rigenerazione urbana.
Possono partecipare studenti (singoli o
gruppi) dei corsi di progettazione territoriale e
urbanistica delle università italiane e neolaureati negli stessi corsi che presentino un contributo culturale di carattere progettuale o
metodologico riferito al territorio della città
metropolitana di Bologna. I premi consistono
nell’iscrizione gratuita all’Inu per un biennio e
in una somma di denaro dell’importo di
1.000 euro per il primo classificato nella categoria “studenti” e un premio di 2.500 euro
oltre alla pubblicazione di una sintesi della tesi
su Urbanistica Informazioni per il primo classificato nella categoria “neolaureati”.
“L’idea del Premio è nata perché volevamo
ricordare Giacomo Venturi con un qualcosa
Primo piano
ACI
di concreto, duraturo e al tempo stesso creare
sensibilità intorno ai temi che gli sono stati
cari – dichiara Simone Gamberini, direttore
di Legacoop Bologna - Con questa seconda
edizione del Premio, dopo i positivi riscontri
avuti nella prima edizione, vogliamo consolidare un percorso di memoria che, tuttavia,
non allevia il dolore per la sua prematura
scomparsa. Puntare sui giovani e sulla cultura della sostenibilità - conclude Gamberini
- è il modo migliore per rendere omaggio a
Giacomo, per far vivere le sue idee e per dare
una risposta ai tanti cooperatori che lo hanno
conosciuto e che ci hanno chiesto di onorarne
la memoria”.
“Il Bando è un modo concreto per dare attuazione alla missione dell’INU, che ha lo
scopo di sostenere e di valorizzare l’affermazione di una nuova cultura tecnico-progettuale capace di attivare processi e strumenti
Legacoop
Settori
innovativi di rigenerazione urbana attraverso
un approccio integrato e condiviso – dichiara
Simona Tondelli, vicepresidente Inu EmiliaRomagna - Il contributo dei giovani studenti
e neolaureati, che con le loro esplorazioni progettuali indagano varie modalità di trasformazione della città esistente, è di
fondamentale importanza in un momento di
profondo rinnovamento della pratica urbanistica, e può fornire utili spunti di riflessione
per tutti gli attori coinvolti nella rigenerazione
della città”.
I premi verranno assegnati nel corso di un
evento pubblico, in occasione della commemorazione della scomparsa di Giacomo Venturi, ad ottobre 2017.
Il bando è disponibile sul sito dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (www.inu.it)
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>> Fondazione Unipolis
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FONDAZIONE UNIPOLIS
>> COOP
Presentato il X Rapporto sulla
sicurezza e l’insicurezza sociale
>> CIR FOOD
Europa cercasi. A sessant’anni dall’avvio
del processo di integrazione, non solo
l’unità europea non si è realizzata, ma mai
come in questa fase appare a rischio l’dea
stessa di Europa. E tuttavia, pur nella forte
disillusione, la maggioranza dei cittadini italiani continua a ritenere “necessaria” l’unità
del Vecchio Continente. Al punto che, richiesti di scegliere se preferirebbero stare
“dentro” o “fuori”, il 60% sceglierebbe di
restare in Europa; così come continuerebbero a dire sì alla moneta unica. Un risultato
tutt’altro che scontato, di fronte all’avanzare
di partiti e movimenti che, in quasi tutti i
paesi, mettono apertamente in discussione
l’appartenenza all’Unione europea e contestano l’Euro.
E’ questo, del resto, il dato più significativo
che emerge dal X Rapporto sulla sicurezza
e insicurezza sociale, realizzato da Fondazione Unipolis in collaborazione con
Demos&Pi e Osservatorio di Pavia, che
quest’anno ha dedicato uno specifico approfondimento all’Europa, proprio in coincidenza con l’anniversario dei Trattati di
Roma del 1957, che segnarono l’inizio del
percorso, faticoso e contraddittorio, per la
nascita dell’Unione europea.
Il Rapporto, elaborato con la direzione
scientifica del prof. Ilvo Diamanti dell’Università di Urbino, è stato presentato martedì 28 febbraio, a Roma, alla Camera dei
deputati, nel corso di un incontro, coordinato da Maria Latella di Sky Tg24, al
quale hanno preso parte Romano Prodi,
già presidente della Commissione europea;
Lucio Caracciolo, direttore di Limes; lo
scrittore Paolo Di Paolo; Gian Guido Nobili, coordinatore del Forum Nazionale della
sicurezza urbana; Pierluigi Stefanini, presidente del Gruppo Unipol e di Fondazione
Unipolis.
Oltre al Focus sull’Europa, il Rapporto giunto al giro di boa della decima edizione
- mette in evidenza le maggiori “preoccupazioni” e “paure” dei cittadini italiani e di
altri sei paesi europei (Francia, Germania,
Polonia, Regno Unito, Spagna, Ungheria) attraverso un’indagine sulla “percezione”
>> COOP
>> Terre dell’Etruria
>> L’Innesto
>> Identicoop
>> Coop CILS
>> Coop Montalbano
>> COTABO
>> Itaca
>> Itaca
>> Co.Ge.Vo Chioggia
>> Apofruit
>> CNS
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
della sicurezza (utilizzando un ampio e rappresentativo campione di popolazione) e la
rilevazione sulla “rappresentazione” che di
questo fenomeno danno i telegiornali nazionali italiani e i principali Tg esteri.
Ne emerge un quadro assai articolato, ma
nel quale, in particolare per quanto riguarda
l’Italia, svettano le preoccupazioni connesse
alla “distruzione dell’ambiente e della natura” (58%), così come “essere vittima di
disastri naturali” (38%), sui cui hanno senza
dubbio inciso i terremoti che hanno colpito
nel 2016 il Centro Italia. Un peso rilevante
nell’accrescere le paure ce l’hanno i processi di globalizzazione (39%) e “gli atti terroristici” (44%). Ma è la crisi economica,
con il corredo di perdita di lavoro, disoccupazione, impoverimento e timori per il futuro dei giovani a determinare situazioni di
vera e propria angoscia. Al punto che
“l’80% degli intervistati dichiara di
avere percepito un aumento delle disuguaglianze economiche e sociali”.
Ciò mentre si conferma, peraltro, come nel
nostro Paese il sistema dell’informazione
televisiva continui a sottovalutare i fenomeni
sociali connessi alla crisi economica, che
sono appunto al centro delle preoccupazioni
dei cittadini, dedicando invece maggiore
spazio ai fenomeni della criminalità comune, spesso mettendoli in relazione all’immigrazione e al flusso dei rifugiati.
“Di fronte alle minacce e all’instabilità sollevate dalla globalizzazione – sottolinea il
prof. Diamanti nel suo commento ai risultati del X Rapporto su sicurezza e insicurezza sociale l’Europa “dovrebbe offrire
“mediazione” e “rappresentanza”, ma
anche “difesa”, nelle relazioni fra noi e il
Mondo”. In realtà, il sentimento europeo si
è andato “affievolendo” per l’incapacità dell’Europa di rappresentare un’efficace strumento di protezione: “Anche così –
continua Diamanti - si spiega la crescita
dell’insicurezza fra i cittadini”. E tuttavia, pur
in un’Europa “che ancora non c’è, perché è
stata e viene perseguita in modo sbagliato,
per gran parte dei cittadini, continua a rappresentare un obiettivo giusto. Perché l’Europa unita offre un buon motivo per cui
“spendersi”. Per allargare i confini e lo spazio dove sentirsi “insieme”. Riuscendo, così,
a superare l’incertezza sociale e l’inquietudine personale. Ma, per questo, occorre
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agire e operare da “imprenditori politici solidali”. Per un’Europa senza frontiere”.
Intervenendo alla presentazione, il presidente Stefanini ha ripreso in particolare
le considerazioni svolte dal prof. Diamanti
riguardo all’Europa: “I ritardi, le contraddizioni e l’incapacità di affrontare unita la crisi
economica e sociale, i problemi del lavoro,
soprattutto per i giovani, sono in gran parte
all’origine della disaffezione e per taluni
aspetti del rifiuto di un’Europa della quale
si avverte essenzialmente la burocratizzazione, l’ossessione ai vincoli di bilancio. Appare perciò importante il dato, rilevato
dall’indagine contenuta nella decima edizione del Rapporto su sicurezza e insicurezza sociale, secondo cui nonostante tutto,
la maggioranza dei cittadini italiani considera l’Europa necessaria. Bisogna partire
da qui per affermare il necessario cambiamento nelle strategie e nelle politiche della
Ue, che devono mettere al centro i bisogni
dei cittadini, a partire dal lavoro, da una
maggiore giustizia ed equità sociale. Il
punto di riferimento deve diventare
l’Agenda 2030 dell’Onu, per definire anche
per l’Europa e per l’Italia obiettivi concreti
di sviluppo sostenibile; i soli in grado di affrontare i grandi cambiamenti indotti dall’innovazione tecnologica e dalla
globalizzazione. Spetta alle istituzioni, alla
politica come a chi opera nelle imprese e
nella società, assumere piena consapevolezza di queste sfide e impegnarsi con determinazione per dare una prospettiva e un
futuro alle nuove generazioni”.
Il Rapporto, è scaricabile integralmente su:
fondazioneunipolis.org; demos.it; osservatorio.it
COOP
Un anno di “Buoni e Giusti”, campagna per l’eticità delle filiere ortofrutticole a rischio
Un anno di “Buoni e Giusti Coop”, la campagna volta a promuovere l’eticità delle filiere ortofrutticole a rischio: in occasione del
convegno “La legalità nel lavoro agricolo”
che si è svolto il 27 febbraio a Palazzo Isimbardi, sede della città metropolitana di MiPrimo piano
ACI
lano, il direttore generale di Coop Italia,
Maura Latini ha parlato diffusamente del risultati del progetto lanciato a marzo 2016.
Un anno di “Buoni e Giusti”, la campagna
Coop volta a promuovere l’eticità delle filiere
ortofrutticole a rischio. 8 filiere sotto i riflettori, in totale 270 aziende agricole sottoposte a audit, 2 aziende sospese per gravi
problemi rilevati in sede di audit.
Già iniziata la campagna di controlli 2017
che interesserà le altre filiere oltre a mantenere il presidio sulle prime 8.
A ritroso le prime ispezioni sono partite nell’autunno 2015 e hanno riguardato la filiera
degli agrumi (clementine e arance Navel).
Successivamente sono state ispezionate le
filiere delle fragole, il pomodoro pachino, la
lattuga, i meloni, la filiera del pomodoro da
industria, l’uva per un totale di 8 filiere e 270
aziende agricole ispezionate. A ciò si aggiunge l’impegno chiesto alle 7200 aziende
agricole dei prodotti a marchio Coop a iscriversi alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità.
E’ la rendicontazione del primo anno di attività della campagna “Buoni e Giusti Coop”
lanciata a marzo 2016. Per Coop un impegno che parte da lontano in realtà (nel 1998
Coop è stata la prima in Europa e l’ottava
nel mondo a adottare lo standard SA8000
per ottenere precise garanzie in tema di responsabilità sociale dai propri fornitori di
prodotto a marchio), ma che è stato rilanciato a fronte di un problema drammatico
che arriva a toccare i diritti primari delle persone. A fianco di Coop un ente esterno, Bureau Veritas, che si occupa delle verifiche e
dei controlli ispettivi in campo.
I risultati 2016 sono stati tutto sommato incoraggianti anche perché, è doveroso dirlo,
Coop parte da una situazione di vantaggio
avendo già da tempo avviato le ricognizioni.
Le segnalazioni di gravi non conformità si
sono registrate sulla filiera del pomodoro da
industria dove, nell’estate 2016, a seguito
di ispezioni sono state sospese 2 aziende
agricole per gravi problemi di sicurezza e
ostilità all’audit. D’altronde è questa la filiera
che più di tutti almeno nell’opinione pubblica
impatta con il fenomeno criminale. Nella
stagione estiva 2016 c’è stato infatti un potenziamento delle ispezioni in campo pari a
più del doppio rispetto all’anno scorso: sono
Legacoop
Settori
state 48 le ispezioni solo su questo specifico
settore (prevalentemente in Puglia, ma
anche in Campania, Abruzzo, Emilia Romagna e Toscana). Inoltre alle prime 7.200
aziende agricole si sono aggiunte le altre
1.500 aziende agricole coinvolte nella filiera
del pomodoro da industria (di cui il 15%
opera nelle filiere più critiche per zona geografica e modalità di raccolta manuale)
anche queste invitate a aderire alla Rete del
Lavoro Agricolo di Qualità.
Nelle altre filiere ispezionate nel corso del
2016 invece sono state individuate problematiche relative a norme di sicurezza disattese su cui è stato chiesto un pronto
intervento. Le verifiche di follow up datate
2017 serviranno anche a testare la risoluzione di queste criticità.
“Abbiamo incontrato ostacoli ma anche una
diffusa sensibilità da parte delle aziende che
riforniscono le nostre filiere e i risultati sono
nel complesso incoraggianti”, ha commentato Latini. Che ha approfittato della presenza del ministro delle Politiche agricole
Maurizio Martina per sottolineare i problemi collegati alla Rete del lavoro agricolo
di qualità: “va necessariamente migliorata
perché evidenzia problemi rilevanti; ciò nonostante il 40% dei fornitori Coop si è
iscritta”.
Il Dg di Coop ha proseguito affermando che
“solo un lavoro concertato tra imprese, istituzioni ed enti può permettere all’Italia un
approccio trasparente ed etico alle produzioni, utile per compiere un salto di qualità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Enrico Migliavacca, vicepresidente vicario dell’ Associazione nazionale cooperative di
consumatori di Coop, che nel ricordare i numeri del sodalizio (sei milioni di soci, oltre
53mila dipendenti), ha parlato di “doverosa
sensibilità ai temi etici che nelle nostre linee
certificate parte dai produttori agricoli e arriva all’industria trasformazione”.
Territori
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COOP
Insieme a Milan Center for Food
Law and Policy per la legalità del
lavoro agricolo
Una ricerca europea sulle tematiche delle
Buone pratiche contro lo sfruttamento del
lavoro in agricoltura. E’ l’obiettivo dell’accordo di collaborazione siglato fra Coop e
Milan Center for Food Law and Policy presentato il 27 febbraio a Milano presso Palazzo Isimbardi, sede della Città
metropolitana di Milano alla presenza tra gli
altri del Ministro delle Politiche Agricole
Maurizio Martina. Un accordo che arriva
all’indomani dell’arresto di 6 persone al termine delle indagini avviate dalla Procura di
Trani in seguito alla morte della bracciante
agricola Paola Clemente, quasi un banco di
prova per la nuova legge che offre importanti strumenti di contrasto al fenomeno del
caporalato.
Illustrata da Marco Pedol, capo progetto
MCFLP, l’indagine ha offerto a Livia Pomodoro, Presidente del MCFLP, lo spunto
per sottolineare la necessità di “tenere alta
la guardia, in Italia come in Europa, nella
battaglia per il rispetto dei diritti fondamentali, primo fra tutti quello del lavoro e del lavoro agricolo in particolare”. L’ex Presidente
del Tribunale di Milano rilancia così, con
questa iniziativa - che la vede insieme alla
Città metropolitana ed alla sua vice sindaca
Arianna Censi - il ruolo di una Milano capitale della nutrizione e dei suoi diritti. Lo fa
affiancando l’impegno di legalità - per prodotti che siano insieme “buoni e giusti” - di
COOP presente all’evento con Enrico Migliavacca, Vice Presidente Ancc Coop e
Maura Latini, Direttore Generale Coop Italia. “Per Coop l’accordo e la ricerca, sostenuta grazie al contributo concesso dal
fondo mutualistico intercooperativo Coopfond, sono parte integrante della campagna “Buoni e Giusti” varata un anno fa sulla
legalità di filiere ortofrutticole considerate a
alto rischio. Una campagna di rilancio di un
impegno storico di Coop su questo versante
–ha dichiarato il Vice Presidente Enrico
Migliavacca- Con la ricerca in atto potremmo acquisire informazioni su best
practice altrove presenti e sulle legislazioni
Primo piano
ACI
in essere su questo ambito specifico. Un
modo per continuare a ragionare di un problema drammatico ma anche di prospettive
di uscita”.
Nell’occasione Coop ha voluto rendicontare
un anno di campagna che ha visto monitorare 8 filiere, sottoporre ad audit 270
aziende agricole e sospenderne 2 per i
gravi problemi rilevati. “I risultati 2016 sono
tutto sommato incoraggianti –ha spiegato
Maura Latini, Direttore Generale Coop
Italia- anche perché Coop parte da una situazione di vantaggio avendo già da tempo
avviato le ricognizioni. Le segnalazioni di
gravi non conformità che hanno poi determinato la sospensione dei rapporti sono avvenute nella filiera del pomodoro da
industria là dove sappiamo esserci una particolare criticità e dove non a caso abbiamo
potenziato nell’estate scorse le ispezioni
che sono state pari a più del doppio rispetto
all’anno precedente. Andremo avanti anche
nel corso del 2017 non abbassando la
guardia”.
CIR FOOD
Nel 2017 ricavi a 618 milioni di
euro (+6%)
Ricavi a 618 milioni di euro (+6%) con un
utile netto di 12,2 milioni di euro. Sono questi gli obiettivi del Gruppo CIR food illustrati
oggi ai soci, in occasione della presentazione del piano di sviluppo 2017 tenutasi a
Reggio Emilia. Un anno decisivo nel percorso di crescita del Gruppo di ristorazione
che vedrà un incremento significativo degli
investimenti, pari complessivamente a 40,5
milioni di euro, con un consolidamento della
leadership nella ristorazione collettiva ed
una particolare attenzione al segmento
commerciale, cui saranno destinati 10 milioni di euro.
In un mercato di fatto fermo sul fronte della
ristorazione collettiva (-0,3% lo scorso
anno), CIR food ha deciso di mettere in
campo gli oltre 40 anni di esperienza e risorse adeguate per incrementare la propria
attività nel settore commerciale. È qui che si
registra, infatti, una crescita costante nell’ultimo triennio (+9,6%) con un valore
Legacoop
Settori
complessivo di 4,2 miliardi di euro nel
2016, di poco inferiore ai 4,8 miliardi della
collettiva (dati Cerved-Databank).
“Nel 2017, in linea con gli obiettivi strategici, rafforzeremo con importanti investimenti la nostra leadership nel segmento
scuola e sociosanitario, intensificando la
nostra presenza nel mercato privato, con un
focus particolare sulla ristorazione aziendale e sui servizi welfare – dichiara Chiara
Nasi, Presidente CIR food –. Proseguiremo
sulla strada tracciata dal nostro piano di sviluppo che ci porterà a crescere soprattutto
nel settore commerciale. Gli obiettivi che ci
prefiggiamo di raggiungere sono supportati
dalla nostra identità fondata su cibo, cultura
e persone che operano con la volontà di
rendere accessibile a tutta la comunità il
piacere e la qualità della nutrizione”.
Nel 2017 la ristorazione scolastica continuerà ad avere un ruolo centrale nell’attività di CIR food, con la promozione del
proprio modello incentrato sulla crescita
culturale e sull’acquisizione di corrette abitudini alimentari. Il fatturato complessivo
sarà di circa 195 milioni di euro.
L’asse sociosanitario della ristorazione collettiva è quello in cui CIR food si è sviluppata
maggiormente negli ultimi anni, e nel 2017
il Gruppo si concentrerà su opportunità di
sviluppo più redditive e su nuovi processi
produttivi, come il refrigerato. Il fatturato dovrebbe attestarsi sui 135 milioni di euro.
Nel 2017 CIR food intensificherà la presenza nel mercato privato, incrementando i
suoi investimenti nella ristorazione aziendale e nei servizi welfare, privilegiando le
imprese che condividono l’importanza di
una ristorazione di qualità come benessere
per i propri lavoratori. In questo segmento si
Territori
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Imprese
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stima un fatturato di 80 milioni di euro.
Nel segmento dei buoni pasto Bluticket, la
strategia 2017 prevede il superamento del
solo ticket per il pasto, grazie all’implementazione di ulteriori servizi di welfare
aziendale. Il fatturato si attesterà intorno ai
78 milioni di euro con 14 milioni di buoni
pasto erogati.
Entro dicembre CIR food, che vanta una
rete di oltre 100 locali commerciali, aprirà
10 nuovi store con le insegne Aromatica,
Chiccotosto, Let’s Toast, Viavai, La Polpetteria, concept innovativi con tutte le carte
in regola per competere con i big del settore
nel travel retail e nelle gallerie dello shopping. Dal segmento commerciale sono attesi ricavi pari a 71,8 milioni di euro
(+10%), obiettivo che da piano strategico,
al 2020, è fissato a 120 milioni di euro.
Nel 2017 CIR food preparerà un totale di
88,5 milioni di pasti all’interno delle 1.300
cucine presenti in 16 regioni italiane.
Fra le nuove gestioni del Gruppo CIR food
avviate quest’anno, si annoverano i servizi
di ristorazione per grandi aziende come
Bulgari (Valenza), Montenegro e Philiph
Morris a Bologna, Tetra Pak (Rubiera), ThyssenKrupp (Terni), Italiana Coke (Savona),
Mino (Alessandria), per le scuole di Pisa e
per l’ospedale di Cremona.
I 12.000 dipendenti, di cui 6.865 soci, rappresentano il reale vantaggio competitivo di
CIR food. L’impresa continuerà ad investire
in progetti di formazione e aggiornamento
professionale, oltre che in innovazione e ricerca per la riduzione dei consumi e degli
sprechi alimentari, di nuovi sistemi di produzione/conservazione e di digital innovation.
TERRE DELL’ETRURIA
Approvato il bilancio 2016
Terre dell’Etruria ha presentato il 25 febbraio a Donoratico il bilancio 2016. La cooperativa chiude al 31 agosto 2016 un anno
di crescita, con un aumento di oltre 3 milioni di euro del valore della produzione, un
fatturato che tocca i 50 mln di euro e con
investimenti in manutenzioni e ristrutturazioni immobiliari che nell’ultimo esercizio
superano i 980 mila euro, frutto di un documento di pianificazione strategica trienPrimo piano
ACI
nale, approvato nel corso del 2015 e che
la cooperativa sta attuando come da programma. La cooperativa nell’esercizio
2015/016 ha inoltre registrato 211.570
euro di utile, in crescita di quasi 170 mila
euro rispetto all’anno precedente. I soci
sono cresciuti ed attualmente segnano
quota 3495 con un capitale sociale di quasi
6 milioni di euro, mentre il patrimonio immobiliare, al netto dei fondi ammortamento,
sfiora i 18 milioni di euro. Buoni anche i
numeri dell’occupazione: nel periodo 31
agosto 2015/31 agosto 2016 a Terre dell’Etruria hanno lavorato 208 unità, di cui
120 uomini e 88 donne, con un aumento
di 19 unità rispetto all’esercizio precedente.
“I buoni risultati del 2015/2016 arrivano
nonostante il perdurare di una situazione
produttiva preoccupante e di molte coincidenze sfavorevoli, forse troppe, che oggi
vive il settore agricolo e agroalimentare:
dalle calamità che hanno colpito il Paese ad
un meteo sempre più imprevedibile e inadatto alle nostre produzioni abituate all’alternanza pacifica delle stagioni – ha
spiegato il presidente Terre dell’Etruria,
Massimo Carlotti - Non solo, la cooperativa si trova a fronteggiare un momento delicato, da un lato per il problema della
scarsa produzione, dall’altro per la questione delle crisi dei prezzi, con i prodotti
agricoli che sul mercato vengono venduti
sempre a meno. Siamo riusciti ugualmente
a chiudere un anno positivo, che oggi archiviamo fra la soddisfazione dei soci, a
conferma di un ruolo importante della cooperativa, che, grazie alla sua capacità di affrontare insieme le difficoltà, di aggregare i
produttori, di valorizzare i prodotti del territorio, di investire e di creare rapporti di filiera può dare risposte, certezze e continuità
ai propri soci. Ora guardiamo ai prossimi
anni con l’obiettivo del 2020 per continuare
ad essere un punto di riferimento per i produttori agricoli della Toscana”.
A proposito di accordi di filiera, Carlotti ha
ricordato i rapporti stretti con la cooperativa
Pieve di Santa Luce per il progetto della
pasta a marchio, con la cooperativa Val
d’Orcia, nell’area senese, per lo stoccaggio
dei cereali, con la cooperativa Montalbano
olio & vino per affacciarsi nell’area delle
province di Pistoia e Firenze, dove già Terre
dell’Etruria sta collaborando nel settore ortofrutta con la cooperativa di Legnaia.
Legacoop
Settori
Carlotti ha ricordato anche l’impegno per
dare maggiori opportunità economiche al
personale, ad esempio attraverso la firma
di un buon accordo di secondo livello e il
lancio di un programma di welfare aziendale per i dipendenti.
Riguardo agli investimenti, Carlotti ha citato
gli interventi finiti e in fase di conclusione a
Donoratico, Chianni, Poderone, Vignale Riotorto e Rosignano. “Riqualificare i punti vendita – ha chiarito Carlotti - è per noi un
percorso indispensabile; lo è non solo per
l’immagine aziendale, ma ancora di più perché abbiamo di fronte una sfida durissima
che ci porta ogni giorno a combattere per
mantenere quote di mercato e aumentare
la marginalità in un contesto nel quale la
competitività riduce la catena del valore che
va comunque divisa tra tutti gli attori della
filiera. E’ dunque obbligatorio lavorare per
sviluppare molteplici canali di vendita
avendo ben presente che qualunque cosa
si faccia dovrà guardare all’efficienza e alla
capacità di dare servizi e di collocare le nostre produzioni nel mercato con il miglior risultato possibile. È del resto il nostro
compito ed il motivo stesso di esistere della
cooperativa. È quello che dobbiamo ai nostri soci”.
“I dati del bilancio 2016 di Terre dell’Etruria,
oltre a confermare che la cooperativa rappresenta un pezzo importante dell’economia toscana, confermano quanto stiamo
portando avanti come Regione Toscana, ovvero che investire sull’agricoltura genera
buoni risultati nonostante la contingenza
delicata del momento, in controtendenza
con altri settori, e che quando gli agricoltori
toscani riescono a stare insieme mantenendo alta l’asticella della qualità, ci sono
tutti i presupposti non solo per difendersi
dalle avversità, siano esse di mercato che
naturali, ma anche per raggiungere tra-
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
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guardi di notevole entità” ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Marco
Remaschi intervenendo alla presentazione
del bilancio della cooperativa.
Nella foto Sara Guidelli, presidente Legacoop Agroalimentare Toscana, Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana e
Massimo Carlotti, presidente Terre dell’Etruria.
L’INNESTO
RealizzatoAtC56W+portalee-commerceperlaconciliazionefamiglialavoro
Ancora in prima linea per l’ideazione e realizzazione di servizi volti a sostenere i bisogni delle comunità locali, L’Innesto ha
sviluppato - su richiesta dell’Alleanza territoriale di conciliazione del Basso Sebino e
della Val Cavallina, il cui capofila è il Consorzio Servizi Val Cavallina - uno strumento
a sostegno delle politiche territoriali di conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze
familiari.
AtC56W+” (acronimo di Alleanza territoriale
Conciliazione ambiti 5 e 6 per un Welfare
più efficace) è il nome di un portale e-commerce destinato a facilitare, ai dipendenti
delle imprese (Cooperative sociali aderenti
all’Alleanza) coinvolte nel progetto “Networking: fare sistema per sostenere al famiglia
che cura”, l’acquisto di servizi e prodotti raggruppati in sei categorie che sono: cura della
persona; prodotti Km 0; tempo libero e benessere; consumo sostenibile; salute e previdenza.
Si tratta di un’offerta selezionata in base ad
un preciso matching tra le esigenze di conciliazione dei dipendenti delle aziende coinvolte e coinvolgibili e che, nel rispondere a
queste esigenze, promuove l’empowerment
della rete di protezione sociale, sanitaria e
territoriale di cui sono protagoniste le tante
imprese del territorio impegnate a soddiPrimo piano
ACI
sfare alcuni bisogni legati all’invecchiamento
della popolazione, alla necessità di un valido
sostegno nell’accudire ed educare i figli, alla
presenza di persone disabili e/o gravemente
inferme.
“AtC56W+”, mette in contatto i dipendenti
e le aziende con una rete di fornitori, eticamente responsabili, che erogano servizi di
qualità e che coprono a 360 gradi le necessità conciliative raggiungendo, nel raggio di
pochi chilometri, anche quei territori di residenza dei lavoratori privi di servizi.
Il tema della conciliazione famiglia-lavoro è,
inoltre, una delle tante possibili risposte ad
una più complessiva strategia volta allo sviluppo di iniziative che, facendo leva sulle potenzialità ambientali, sociali ed economiche
del territorio d’intervento, siano finalizzate
all’accrescimento della resilienza delle comunità territoriali.
In coerenza con il progetto, già in via di attuazione e che sarà ripresentato alla Fondazione Cariplo entro maggio, L’Innesto,
all’interno della piattaforma, veicola l’”accesso” a prodotti e servizi che sono tutti
geograficamente prossimi (a km 0) ai luoghi di provenienza dei consumatori, oggi i
lavoratori delle aziende coinvolte e domani
tutti i cittadini del territorio.
“AtC56W+” potrebbe sembrare una delle
tante piattaforme di e-commerce; è, invece,
una vera e proprio comunità di pratiche sostenibili in cui tutti i fornitori, prima di essere
ammessi in qualità di partner, hanno sottoscritto una carta di comportamento etico dal
punto di vista ambientale, territoriale e sociale e di prodotto dal punto di vista della
provenienza e delle modalità di produzione.
È da sottolinare, infine, che - grazie alla reciprocità fra l’Innesto, soggetto gestore, e i
servizi sociali territoriali - viene promossa
anche l’inclusione di utenti del Servizio di
Formazione all’Autonomia nella filiera logistica, del confezionamento dei pacchi spesa,
della consegna a domicilio e, in alcuni casi,
della realizzazione di alcuni prodotti sia alimentari che artigianali, creando opportunità
lavorative, in spazi protetti, per inserimenti
di persone in situazioni di fragilità sociale.
In altre parole,“AtC56W+” è uno strumento
di promozione della comunità locale ed è
dunque il territorio la vera forza del progetto.
Con l’obiettivo specifico di far fronte sia ai
bisogni quotidiani, sia alle emergenze che
Legacoop
Settori
possono mettere in difficoltà i lavoratori della
valle nella gestione degli equilibri tra esigenze familiari e impegni lavorativi, l’azione
realizza quella economia virtuosa (cosiddetta
circolare) che permette al territorio stesso
(le imprese agricole, gli operatori turistici, le
imprese culturali, ecc) di essere protagonista nel generare, in modo costante, il valore
economico necessario ad uno sviluppo locale, caratterizzato da un elevato valore sociale.
IDENTICOOP
A Rimini il dentista arriva nel
carrello della spesa
Anche il dentista arriva nel carrello della
spesa. Sabato 25 febbraio, I.denticoop - la
cooperativa di dentisti di cui Coop Alleanza
3.0 è socio sovventore – ha aperto nella
galleria commerciale “I Malatesta” di via
Emilia 150 a Rimini. Al taglio del nastro,
hanno partecipato Jamil Sadegholvaad,
assessore alle Attività Economiche del Comune di Rimini, Gianni Tugnoli, presidente
di I.denticoop, Antonio Vona, direttore
macro area Romagna, Marche e Abruzzo di
Coop Alleanza 3.0, Massimo Gottifredi,
responsabile d’area di Legacoop Romagna,
Sara Bianchi, vicepresidente di Zona soci
di Coop Alleanza 3.0, e Daniele Botticelli,
responsabile scientifico del nuovo Studio
dentistico.
Si tratta del secondo studio in città dei dentisti “a marchio Coop”, che portano anche
nella prevenzione e nelle cure odontoiatriche la qualità e la convenienza della cooperazione di consumatori. L’ambulatorio “I
Malatesta”, adiacente all’ipercoop, opererà
Territori
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con 5 poltrone e apparecchiature all’avanguardia; grazie ad uno staff di 6 dentisti e 7
assistenti, sarà aperto con orari particolarmente comodi - dal lunedì al sabato dalle 9
alle21, ed anche la domenica dalle 10 alle 19
– offrendo listini vantaggiosi soprattutto per i
soci Coop, che godono di uno sconto del
15% su tariffe già convenienti.
I.denticoop è l’unica cooperativa di dentisti
italiana in un settore ormai dominato da catene straniere. Ha aperto il primo studio a Rimini città nel 2014, con la affiliazione della
Ariminum Odontologica di via Pascoli. Nei
primi due anni di attività, la struttura ha ottenuto risultati brillanti: oltre 4.700 pazienti serviti, per il 95% soci Coop, con una crescita
del 40% all’anno. Per rispondere in modo
sempre più tempestivo ai bisogni dei pazienti,
ha deciso di aprire il secondo ambulatorio,
che potrà seguire circa 1.800 persone all’anno. Lo studio fungerà di fatto anche da
pronto soccorso odontoiatrico, dal momento
che insieme all’ambulatorio di via Pascoli
offre l’unico servizio del genere sempre
aperto in città.
Nel nuovo studio a “I Malatesta”, di circa 230
metri quadrati, trovano posto apparecchiature
per RX endorali digitali ed un ortopantomografo. I servizi erogati comprendono igiene,
ortodonzia fissa, ortodonzia fissa linguale, ortodonzia mobile, ortodonzia intercettiva e allineatori invisibili; conservativa (cura delle
carie); endodonzia (cura di carie profonde e
devitalizzazioni); odontoiatria pediatrica (cure
dentali nei bambini e prevenzione); parodontologia, implantologia, implantologia a carico
immediato (denti fissi in 10 ore), computer
guidata e impianti endossei; protesi fissa e
mobile; chirurgia.Tutte le postazioni sono attrezzate con telecamere intraorali, ed è disponibile anche il servizio di sedazione
cosciente.
Rimini è una sede particolarmente importante
e qualificata, per I.denticoop. La Ariminum
Odontologica è stata infatti la prima struttura
in Italia affiliata alla cooperativa di dentisti.
Nella sede di via Pascoli, il gruppo di professionisti offre anche medicina e chirurgia estetica dal lunedì al sabato, ed il Centro di
formazione ARDEC, che organizza corsi accreditati Ecm per igienisti dentali sul trattamento non chirurgico della malattia
parodontale e per dentisti sulla riabilitazione
Primo piano
ACI
orale, anche implantare, semplice e complessa. Il Centro ospita circa 100 allievi l’anno
da tutta Italia, con aule attrezzate e sistemi
didattici innovativi, avvalendosi fra l’altro dell’apporto del professor Daniele Botticelli, uno
dei più celebri chirurghi e docenti universitari
in ambito odontoiatrico.
esperienze internazionali di benchmarking
sulla cooperazione, provenienti da Francia e
Italia.Abbiamo condiviso le nostre esperienze
con le istituzioni pubbliche e le organizzazioni
dell’Economia Sociale e Solidale tunisini per
allargare gli orizzonti della riflessione del
paese magrebino».
COOP CILS
COOP MONTALBANO
Ospite in Tunisia per convegno
sull’economia sociale
L’Istituzionalizzazione dell’economia sociale e
solidale in Tunisia e il ruolo che le istituzioni
pubbliche, i sindacati e le organizzazioni possono avere nel promuoverla sono stati i temi
chiave delle “Prime giornate internazionali di
studi sull’Economia Sociale e Solidale” che si
sono svolte ad Hammamet il 20 e 21 febbraio. Per l’Italia erano presenti, tra gli altri,
Nicole Triboli della cooperativa sociale CILS
di Cesena, Roberta Trovarelli di Legacoop
e Alessandro Viola di CFI.
Il convegno è stato organizzato dal Ministero
tunisino dell’Agricoltura, Risorse Idrauliche e
Pesca e dal Ministero delle Relazioni con le
Istanze Costituzionali, con la Società civile ed
i Diritti Umani, in collaborazione con l’Ong
NEXUS ER, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale co-finanziato dalla
Regione Emilia-Romagna, “Med Solidaire”.
«Il processo di istituzionalizzazione dell’Economia sociale e solidale in Tunisia – spiega
Nicole Triboli – si sta concretizzando con la
presentazione di un progetto di legge organica all’Assemblea parlamentare e le due
giornate di Hammamet hanno proposto
Legacoop
Settori
Operazione salvataggio
di 300.000 ulivi
Sono circa 300.000 le piante di olivo in stato
di abbandono sul Montalbano. Da una parte
l’età avanzata dei proprietari degli oliveti e la
poca disponibilità di figli e nipoti a seguire le
orme di chi, prima di loro, se n’è occupato;
dall’altra la scarsa remunerazione dell’olio
che, spesso, rappresenta, soprattutto per i
piccoli coltivatori, una rimessa e non un guadagno, rischiano di penalizzare fortemente
una delle maggiori risorse del territorio.
Sul Montalbano, infatti, il recupero del patrimonio olivicolo è una necessità. E per attuare
un’azione di contrasto al fenomeno dell’abbandono degli olivi, è stato elaborato un progetto ambizioso, che prevede una gestione
innovativa e sostenibile. Un’unione d’intenti e
un lavoro di squadra che vedrà lavorare le
Cooperative Montalbano Olio e Vino fianco a
fianco con le aziende agricole della zona, le
associazioni di categoria, il Cnr ed anche l’Ota
(Olivicoltori toscani associati).
«La cooperativa - spiega l’amministratore delegato di Coop Montalbano, Giancarlo Faenzi - sarà a disposizione per recuperare i
terreni abbandonati, che le saranno dati in
comodato d’uso. La loro gestione, per cinque
o dieci anni, sarà efficiente e meccanizzata,
grazie ad un’agricoltura di precisione. Verranno poi coinvolte aziende agricole locali e
operazioni permetteranno di calcolare costi
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certi. L’obiettivo, infatti, è quello di aumentare
la produttività della raccolta di olive e la produzione di olio extra vergine di oliva. Un’operazione necessaria per il recupero del nostro
patrimonio olivicolo, ma anche un’ulteriore
possibilità per incrementare la bellezza del
paesaggio del Montalbano».
Sono stati presentati ben 160 progetti, di cui
20 sono stati finanziati dalla Regione Toscana.
50.000 euro, infatti, sono stati destinati alla
prima fase di questo progetto pilota che, se
avrà successo, potrà essere replicato in ogni
parte della Toscana.
«Il progetto – spiegano Tiziana Mariotti e
Andrea Triossi della Dream Italia - si propone di aumentare lo stoccaggio di carbonio
e di ridurre le emissioni di anidride carbonica,
sfruttando il recupero degli oliveti abbandonati
del Montalbano. Come prima istanza, però, è
necessario fare una mappatura puntuale dei
terreni abbandonati o in stato di abbandono.
Dopo l’identificazione e la classificazione,
potrà avere inizio la seconda fase. I terreni
verranno quindi dati in gestione alla Coop
Montalbano, in un comodato d’uso “ad migliorandum” che, con il sostegno delle istituzioni e con il lavoro del gruppo operativo,
tornerà a produrre». Presto, quindi, verrà organizzato un calendario di incontri per mettere a conoscenza i coltivatori del progetto,
che sarà anche presentato, il 10 aprile prossimo, al Vinitaly, la manifestazione dedicata
al mondo del vino.
«Abbiamo accolto favorevolmente l’iniziativa ha detto Sandro Pezzatini dell’Unione degli
agricoltori - e la collaborazione con le strutture
del territorio rappresenta
un’importante risorsa». Infine la presidente
della Coop Montalbano, Rosanna Matteoli:
«Il progetto avrà molti effetti migliorativi, tra
cui la messa in sicurezza dei territori dal rischio idrogeologico e d’incendio, senza tralasciare l’incremento dell’eccellenza produttiva
locale»
Fonte
C0TABO
In ricordo di Lucio Dalla, la sua
musica sui taxi
Cotabo è stato sponsor del progetto A Casa
di Lucio va in città, svolto nei giorni 2, 3 e 4
marzo, per commemorare il quinto anniverPrimo piano
ACI
sario della scomparsa di Lucio Dalla.
In quei giorni, grazie a diverse installazioni, è
risuonata la musica di Lucio e si è resa evidente la sua presenza nei luoghi che gli sono
stati cari. Cotabo ha collaborato con gli organizzatori della manifestazione, per dare un
contributo al ricordo di Lucio Dalla.
Alcuni taxi sono stati “brandizzati” con le grafiche dell’evento. Inoltre, i tassisti che hanno
aderito all’iniziativa, hanno trasmesso a bordo
dei taxi una selezione di brani di Lucio Dalla
ed hanno fatto da ambasciatori del progetto
A Casa di Lucio, raccontandolo ai clienti.
“Nel corso di questi anni abbiamo partecipato
a diverse iniziative per rendere omaggio alla
memoria di un grande artista, quale è stato
Lucio Dalla – commenta Riccardo Carboni,
presidente di Cotabo – Lucio Dalla aveva in
comune con i tassisti, il grande amore per
Bologna. Ha contribuito a far conoscere la nostra città in tutto il mondo. Le sue canzoni e
la sua musica ci hanno resi migliori, hanno
reso migliore il nostro territorio, qualificandolo
sempre più come un polo artistico, culturale
e musicale di attrattiva internazionale. Dobbiamo gratitudine a Lucio – conclude Carboni
– per questo suo contributo. Il ringraziamento
dei tassisti bolognesi sta nel sostenere i tanti
progetti che, anche nei prossimi anni, preserveranno la memoria di Dalla”.
ITACA
Presentazione del libro “Cronache di assistenza”
Sarà presentato mercoledì 15 marzo alle
18.45 nella sede della Casa di risposo Sarcinelli di Cervignano del Friuli (Ud) “Gentlecare:
cronache di assistenza. Soluzioni, modalità e
idee di applicazione del metodo” (Erickson), il
volume a cura di Elena Bortolomiol, Laura Lionetti e Enzo Angiolini - soci fondatori del
gruppo Ottima Senior di Pordenone assieme
alla Cooperativa sociale Itaca - che contiene
indicazioni pratiche di attuazione e valutazione
Legacoop
Settori
dell’efficacia di Gentlecare ed esperienze da
Nord a Sud.
Gli anziani fragili, i grandi anziani e le persone
affette da demenza o Alzheimer modificano il
loro modo e le loro capacità di interazione con
l’ambiente circostante. Su questo si basa
Gentlecare, il sistema di cura ideato dalla terapista occupazionale canadese Moyra
Jones, che individua come obiettivo fondamentale il benessere della persona e di chi le
sta vicino, e come strumento operativo la protesi di cura. Ora un libro raccoglie le esperienze di applicazione del metodo in Italia, per
raccontare cosa è stato fatto, a che punto si
è arrivati e dove si vuole andare.
Organizzata dal Cooperativa Itaca e Ottima
Senior, la serata sarà moderata da Karin Faggionato, responsabile della Sarcinelli, e vedrà
gli interventi del sindaco Gianluigi Savino, dell’assessore alle politiche sociali Federico
Gratton, della responsabile di settore Tamico
Nonino e della vice presidente di Itaca Anna
La Diega. A presentare il libro saranno Enzo
Angiolini e Laura Lionetti di Ottima Senior. Nel
corso della serata è prevista la lewttura di un
brano del volume e di alcuni racconti personali di un operatore a cura di Clizia Spolaor,
referente di Nucleo alla Sarcinelli per la Cooperativa Itaca. Previsti anche alcuni interventi
musicali a cura del maestro Denis Monte.
Il gruppo Ottima Senior, fondato nel 2005, dal
2011 è referente per la società Moyra Jones
Resources Ltd della diffusione e della verifica
del metodo per l’Italia e per l’Europa e ha elaborato le Linee guida per l’applicazione del
Modello Gentlecare®.“Molte persone hanno
scelto Gentlecare in enti e regioni diverse, accomunate dalla passione e dall’idea che si
può e si deve pensare in modo nuovo ai servizi per anziani – spiega Ottima Senior -. Il
libro parte da una riflessione sui nuovi bisogni delle persone anziane e sulle ragioni per
le quali il metodo Gentlecare aiuta a costruire
un possibile “fare” nella complessità della demenza”.
Come evidenziato dal Rapporto OMS-ADI Demenza: una priorità di Salute pubblica (2012)
Territori
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e sottolineato dal recente Piano nazionale demenze – Strategie per la promozione e il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza
degli interventi assistenziali nel settore delle
demenze (2014), “la demenza si propone
come espressione paradigmatica di cronicità,
che richiede diagnosi tempestiva, supporto ai
caregiver, formazione specifica, servizi diversificati – prosegue Ottima Senior - che devono trovare la programmazione e il
coordinamento necessari attraverso una rete
socio sanitaria realmente integrata”.
Articolato in dieci capitoli per un totale di 246
pagine, oltre a contributi di Elena Bortolomiol,
Laura Lionetti e Enzo Angiolini, il volume
ospita diversi contributi esterni di esperti del
settore. I tre elementi della protesi Gentlecare
– spazio, persone, programmi – vengono illustrati da un punto di vista metodologico e
operativo, “per fornire indicazioni pratiche di
applicazione e valutazione dell’efficacia di
Gentlecare”. La sezione centrale propone alcune esperienze di applicazione in diverse regioni d’Italia, evidenziando la duttilità del
metodo e i risultati ottenuti. Come evidenziato
nelle conclusioni,“una sempre maggiore diffusione del metodo Gentlecare permetterà un
cambiamento culturale e organizzativo, grazie
al quale pensiero clinico, relazione terapeutica
e forma organizzativa sono interdipendenti”.
ITACA
Con Aism per la ricerca
Sabato 4 marzo a Pordenone e Azzano Decimo gli operatori della salute mentale e i beneficiari di alcuni servizi della Cooperativa
sociale Itaca hanno partecipato, assieme ai
volontari di Aism, alla manifestazione “La gardenia di Aism” per raccogliere fondi a favore
della ricerca scientifica sulla sclerosi multipla
pediatrica. I servizi di Itaca erano presenti a
Primo piano
ACI
Pordenone al Pam di viale Grigoletti con Casa
Ricchieri, al Pam di Corso Garibaldi con il
Gruppo Seminando e in piazza Libertà ad Azzano Decimo con il Gruppo Orti solidali.
La partecipazione della Coop sociale friulana
all’iniziativa rientra in un progetto più ampio
che si propone di “costruire opportunità di integrazione sociale a favore di persone con
sofferenza mentale e a rischio di emarginazione”, e nasce dalla condivisione tra Cooperativa sociale Itaca e Aism Sezione provinciale
di Pordenone sull’importanza di “perseguire
uno sviluppo di modelli per l’integrazione delle
persone in ambito sociale”. Una collaborazione significativa quella tra Itaca e Aism per
rispondere ai bisogni di integrazione, riabilitazione e cittadinanza delle persone, affrontati
attraverso forme di collaborazione comunitaria tra i Servizi pubblici e altre realtà, formali
ed informali, del territorio.
La partecipazione di alcuni servizi legati alla
salute mentale a “La gardenia di Aism” ha inteso, altresì, sensibilizzare il territorio pordenonese rispetto alle tematiche della
marginalità e del disagio sociale, nonché promuovere e sostenere percorsi partecipativi di
cittadinanza.
CO.GE.VO CHIOGGIA
Michele Boscolo Marchi
riconfermato presidente
APOFRUIT
Michele Boscolo Marchi è stato riconfermato per la terza volta alla guida di Co.Ge.Vo.
Chioggia-Consorzio di Gestione e Valorizzazione dei molluschi bivalvi. A eleggerlo presidente con la quasi totalità dei voti, il 24
febbraio scorso, l’assemblea soci del Consorzio che ha premiato il lavoro costante di
tutela e valorizzazione dei molluschi bivalvi.
«Ringrazio l’assemblea per la fiducia e l’apprezzamento del lavoro svolto negli anni;
posso dire che i risultati ottenuti sinora hanno
permesso un salto di qualità al settore: abbiamo dimostrato con i fatti che la pesca si
può gestire in maniera seria e senza impattare sull’ambiente, ottenendo il rispetto da
parte di Ministero e Unione Europea, e siamo
anche riusciti a trasformare i pescatori in imprenditori ottenendo la programmazione dell’attività di pesca» commenta il presidente
Legacoop
Settori
Michele Boscolo Marchi, che veste anche la
carica di coordinatore nazionale dei Cogevo e
di presidente della nostra associata Vongolari
Sottomarina. «Per quanto riguarda il futuro –
prosegue Boscolo Marchi - puntiamo a un
programma di lavoro di buona gestione della
pesca, orientato alla salvaguardia dell’ambiente e a dare valore aggiunto al nostro prodotto, che è unico».
Parole di soddisfazione e di augurio giungono
da Gianni Stival, presidente di Co.Ge.Vo.Venezia: «Alla luce della collaborazione decennale tra i consorzi, l’auspicio di continuare a
lavorare insieme e in sinergia per sostenere il
settore».
Il consorzio, fondato nel 1996, raggruppa a
Chioggia 77 imprese di pesca che esercitano nell’intero litorale veneto la pesca dei
molluschi bivalvi, ovvero vongole di mare (o
bevarasse), fasolari e cannolicchi, mediante
l’ausilio di attrezzi denominati turbosoffianti.
La gestione riguarda le zone di pesca, i fermo
pesca obbligatori, i fermi biologici volontari e
la gestione del territorio per garantire la sostenibilità della pesca e la tutela dei banchi
naturali. Definisce inoltre tempi, luoghi e
quantità di pesca attraverso formule gestionali di quote giornaliere per il prelievo della risorsa o l’emanazione di opportune ordinanze
emesse dalle Capitanerie di porto.
Produce “Melissa”
la fragola invernale
C’è una novità sui banchi della grande distribuzione e nei mercati generali. Si
chiama Melissa ed è una varietà precoce di
fragola che, in quanto a proprietà organolettiche, non ha molto da invidiare alla più
celebre Candonga. È prodotta da Apofruit
Italia. Mirco Zanelli direttore commerciale
della Coop di Bologna spiega le potenzialità del prodotto, mentre Alfonso D’Aquila,
responsabile area Sicilia, rivela l’aspetto innovativo di questa fragola.
È una fragola precoce, ha polpa soda e
molto aromatica, frutti di pezzatura mediogrande e di colore rosso aranciato, e si distingue per le ottime caratteristiche
organolettiche e la lunga vita commerciale.
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Si chiama Melissa ed è la novità di Apofruit
Italia sul mercato dei piccoli frutti. Disponibile già da dicembre, solo da qualche settimana inizia ad essere presente in modo
diffuso sui banchi della grande distribuzione
e nei mercati generali in quanto la produzione – come tutte le altre del Sud Italia –
è stata toccata dalle gelate di gennaio.
La cooperativa ortofrutticola romagnola produce questa varietà di fragola in Sicilia, a
Donnalucata, in provincia di Ragusa, dove
ha sede anche lo stabilimento del gruppo, e
nelle campagne del siracusano. “Si tratta di
una varietà sviluppata in Italia, che abbiamo
introdotto anche a Scanzano Jonico (in Basilicata, terra della già affermata Candonga,
ndr), e a Caserta, presso i soci della cooperativa Sole di Parete. – esordisce Mirco
Zanelli, direttore commerciale di Apofruit
– È il primo anno di produzione, dopo
un’esperienza test condotta in alcuni campi
sperimentali. Per ora le caratteristiche di
questa fragola si confermano molto interessanti”.
Tuttavia è presto per fare un primo bilancio
della campagna, che a causa del maltempo di gennaio ha visto un rallentamento
nella maturazione dei frutti. “Le gelate non
hanno compromesso la produzione, –
spiega Zanelli – tuttavia ci hanno fatto perdere quell’anticipo che avrebbe reso i primi
mesi dell’anno molto interessanti in quanto
a prezzi”.
Per i produttori di Apofruit in Sicilia, Melissa
rappresenta un’importante novità. “È un
prodotto che tra le nostre aziende non figurava ancora – rivela Alfonso D’Aquila, responsabile d’area di Apofruit – e che
potrebbe offrire un’alternativa importante ai
soci della cooperativa presenti in quest’area, finendo sul mercato in un periodo
con pochi altri concorrenti”.
I primi innesti di Melissa sono stati trapiantati a inizio ottobre, in coltura protetta. La
Primo piano
ACI
campagna, da previsioni, proseguirà fino ad
aprile-maggio. “Attualmente – continua
D’Aquila – abbiamo circa 180 mila piantine, in parte fuori suolo e in parte in suolo,
per un equivalente di circa tre ettari di superficie coltivata. Se i risultati commerciali ci
daranno ragione, in un paio di anni contiamo di raggiungere i dieci ettari”.
In condizioni climatiche regolari, l’obiettivo,
con Melissa, è quello di allungare il calendario produttivo della fragola di Apofruit, affiancandola a Candonga e inaugurando la
stagione fragolicola con questa nuova cultivar. “Il prossimo anno – conclude Alfonso
D’Aquila – innesteremo le piatine con un
ulteriore anticipo, per iniziare a produrre già
da novembre”.
Per promuovere questa varietà sul mercato
sono previsti test di gradimento nei punti
vendita e un riscontro diretto con i dettaglianti dei mercati generali. “Candonga è
già affermata presso il consumatore, – conclude Mirco Zanelli – Melissa deve essere
conosciuta e spiegata, ma dal riscontro
avuto finora le premesse sono positive”.
Fonte
CNS
Precisazioni sul servizio delle “Iene”
Pubblichiamo, di seguito, una nota diffusa
dal Consorzio Nazionale Servizi in merito al
servizio delle “Iene”:
“Il Consorzio Nazionale Servizi ritiene doveroso evidenziare che alcune notizie diffuse
nel servizio andato in onda in data 26-022017 devono ritenersi infondate, oltre che
lesive dell’immagine del Consorzio, per le
ragioni che di seguito si espongono.
Requisiti morali:
Il CNS è nel pieno possesso dei requisiti morali, cioè i requisiti previsti dall’art. 80 D.L.gs.
50/2016 per la partecipazione agli appalti
pubblici e non incide su tale possesso il
provvedimento sanzionatorio assunto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato, né la sentenza cui si è fatto riferimento nel servizio, riguardando questi provvedimenti fatti risalenti nel tempo, rispetto ai
quali sono state adottate tutte le misure del
caso.
Legacoop
Settori
Innanzitutto, sulla base delle Linee guida
dell’l’Autorità Nazionale Anticorruzione, pubblicate sulla G.U. n. 2/2017, volte a precisare "quali mezzi di prova considerare
adeguati per la dimostrazione delle circostanze di esclusione di cui al comma 5, lett.
c), ovvero quali carenze nell'esecuzione di
un precedente contratto di appalto siano significative ai fini del medesimo comma 5,
lett. c)" (reperibile sul sito www.anticorruzione.it), non sono rilevanti i provvedimenti
antitrust in relazione ai quali siano esperibili
o siano esperiti ulteriori rimedi giurisdizionali. E tale condizione ricorre nel caso di
specie.
In ogni caso, il CNS ha già da tempo adottato
tutte le misure di prevenzione e di c.d. self
cleaning previste dal provvedimento dell’ANAC anzidetto affinché l’operatore economico, nonostante l’esistenza di un
precedente antitrust, sia ammesso alla gara
dimostrando all’Amministrazione “la sua integrità e affidabilità nell’esecuzione del contratto oggetto di affidamento”, come rilevato
anche dai Giudici amministrativi che di recente hanno avuto modo di pronunciarsi sul
punto. Il Consorzio ha, infatti, da tempo provveduto al cambiamento degli organi di governo, alla revisione degli atti di
regolamentazione interna, all’adozione di un
programma di compliance antitrust in linea
con le migliori pratiche europee e nazionali,
assumendo ogni utile iniziativa organizzativa
e gestionale idonea a prevenire illeciti della
specie di quello contestato nel provvedimento sanzionatorio dell’AGCM.
Le attività di competenza del CNS
Si precisa che il CNS fornisce esclusivamente le Soluzioni Abitative in Emergenza,
mentre tutti gli altri lavori di urbanizzazione,
acqua, corrente elettrica, gas, etc. non sono
di competenza del Consorzio. Nè sono riferibili al CNS i tempi di esecuzione delle suddette ulteriori lavorazioni.
Costo:
Nel servizio viene, inoltre, riportata la cifra
presunta di 1 miliardo e 200 milioni di euro
per un totale di presunte 18.000 casette su
tutto il territorio nazionale. Anche tali considerazioni non sono esatte. Infatti, il Consorzio Nazionale Servizi è uno dei tre Fornitori
che ha sottoscritto l’Accordo Quadro per la
durata di 6 anni. Il CNS, in particolare, si è
aggiudicato i Lotti nn. 1 (nord Italia) e 2 (cen-
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22
tro Italia) e potrebbe realizzare solo in caso
di eventi calamitosi fino ad un massimo di
circa 4.200 per lotto 1 (non interessato dal
recente sisma) e di circa 2.900 SAE per il
lotto 2: il valore complessivo – stimabile, in
eccesso, in 460 milioni solo laddove gli ordinativi dovessero raggiungere i numeri
massimi indicati per entrambi i lotti - è dunque molto inferiore alla cifra riportata impropriamente. Ad oggi gli ordinativi
riguardano 831 SAE.
Ma non è tutto. Le condizioni di pagamento
previste nell'Accordo Quadro impongono di
fatto al Fornitore di anticipare consistenti
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somme di denaro, maturando il diritto al corrispettivo della prima rata solo successivamente alla consegna "chiavi in mano" di
almeno il 50% delle SAE, con diritto al pagamento del corrispettivo fino a 60 giorni
dalla ricezione della fattura.
Le 18 casette di Norcia:
Dal momento in cui vengono consegnate le
opere di urbanizzazione, complete di fondazioni, il Consorzio Nazionale Servizi, come
da contratto, deve necessariamente consegnare i moduli abitativi entro 60 giorni. Le
casette di San Pellegrino di Norcia sono
state consegnate nel pieno rispetto della
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Settori
suddetta tempistica.
Il ruolo di Cosp Tecno Service
CNS esegue le prestazioni oggetto dell’Accordo Quadro per mezzo di una serie di imprese consorziate designate per
l'esecuzione. Cosp Tecno Service svolge talune attività di logistica e fornitura in favore
di due delle suddette consorziate esecutrici
nel rispetto delle previsioni del Codice dei
contratti pubblici. Cosp Tecno Service ha,
inoltre, messo a disposizione di CNS un’area
del proprio stabilimento per la realizzazione
di un prototipo ad inizio attività. La Società è
in possesso del rating di legalità.”
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23
OSSERVATORIO SWG
Precarietà, inquietudine
e risentimento
Una donna deceduta per il duro lavoro cui
era sottoposta nelle campagne pugliesi. Migliaia di giovani che vivono di lavoretti, pagati con pochi spiccioli l’ora. Il calo del 37%
dei contratti a tempo indeterminato, non
appena finiti gli incentivi fiscali (dati Inps) e
la crescita costante, anche se rallentata, dei
voucher (+3,9% a in un anno). Sono le notizie che hanno campeggiato questa settimana e che mostrano un Paese piuttosto
lontano dai temi su cui la politica discute,
si separa o vivacchia. Un Paese per certi
versi sconosciuto: di cui si dimentica che
un terzo della popolazione vive in condizioni
di difficoltà economica e di cui si rimuove
l’evoluzione sociale degli ultimi 15 anni, con
il ceto medio quasi dimezzato rispetto al
2002 (allora si collocava nel ceto medio il
70% degli italiani, oggi si è ridotto al 42%).
Una nazione in cui più di metà degli occupati denunciano un clima gelido nella propria azienda, un’atmosfera asfittica, in cui
è difficile veder riconosciute le competenze,
incentivate professionalità e capacità (solo
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Settori
il 28% degli italiani sostiene che nella propria azienda è apprezzato chi esegue il proprio lavoro con originalità). Un’Italia in cui le
famiglie (a prescindere se sposate o di fatto)
sono segnate dallo stress della gestione del
quotidiano, inquietate dalla crisi economica
e dall’incertezza lavorativa (Il 23% denuncia
uno status di costante instabilità lavorativa,
mentre il 19% evidenzia la permanente difficoltà a far quadrare i conti ogni mese). Nuclei familiari marcati dalle ansie per i figli,
dalla fragilità di comunicazione e dall’egoismo dei componenti.
L’Italia è un Paese inquieto, in cui tutto sembra scorrere nonostante tutto, ma si stanno
cumulando, da troppo tempo, insidie e rabbie, rancore, ansie e paure. L’Italia assomiglia sempre di più a una polveriera, segnata
dal risentimento e dalla sensazione di essere incamminati su un percorso buio e irto
di ostacoli, sulla via di una società che rischia di lasciare ai propri figli un mondo più
precarizzato e instabile, più povero e senza
identità.
NOTA INFORMATIVA: Indagine realizzata
da SWG. Sondaggio cati-cawi nazionale
su un campione di 1.500 italiani maggiorenni svolto tra il 7 e il 15 febbraio 2017.
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