circolare - DeSales University

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circolare - DeSales University
N. 33 · Aprile 2016
CIRCOLARE
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Fondata nel 1997 e pubblicata semestralmente dalla Commissione Internazionale per gli
Studi Salesiani (ICSS) degli Oblati di S. Francesco di Sales
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I 400 anni del Trattato
La cultura dell’incontro,
il Giubileo Straordinario della Misericordia
e il Trattato dell’amor di Dio
Nel 2016 celebriamo due eventi importanti: il Giubileo Straordinario della Misericordia (figura 1) e il 400° anniversario della pubblicazione del capolavoro di s. Francesco di Sales, Trattato dell’amor di
Dio (1616), che gli meritò il titolo di Dottore del Divino Amore (figura 2)1. Sebbene possano sembrare non in relazione, le due commemorazioni sono intimamente collegate perché entrambe sono radicate nel
dato stesso della divina Rivelazione e da esso procedono, cioè che Dio
è amore (1Gv 4,8 e cf Gv 3,16) e che “l’amore di Dio… è sempre
pronto a perdonare”2.
Il quarto centenario del Trattato ci invita a riflettere su questo mistero di un Dio che ama ed è misericordioso non in astratto ma nel
concreto, e specificamente nella vita e nel ministero pastorale di
Francesco di Sales (1567-1622), il che è chiaramente in sintonia con
tutto ciò che Papa Francesco (figura 3) intravede per quest’Anno della
Misericordia. Francesco di Sales è davvero uno dei più luminosi “santi della misericordia” nella storia della Chiesa3.
Spesso si sente dire che “conta il contesto”. Questo è specialmente
vero mentre entriamo nel quarto centenario del Trattato e nel Giubileo della Misericordia. Entrambi si possono situare nel contesto di ciò
che Papa Francesco chiama la “cultura dell’incontro” e, visti in questo
modo, questi due eventi si illuminano reciprocamente l’un l’altro.
“La nostra era è un kairós della misericordia, un tempo opportuno”4
Nella sua recente conversazione con Papa Francesco (pubblicata
nel libro Il nome di Dio è misericordia) il vaticanista Andrea Tornielli
inizia chiedendo al Papa da dove è venuta l’ispirazione di proclamare
l’Anno della Misericordia. Il Papa risponde che “non c’è stato un
momento particolare o determinante”, ma che il suo giungere a vedere
“la centralità della misericordia” come “il più importante messaggio
di Gesù… si è sviluppato lentamente nel corso degli anni nella mia attività di sacerdote”5. Papa Francesco quindi richiama i contributi dei
suoi predecessori, il che getta molta luce sulla relazione dinamica e
organica tra il suo e il loro pensiero.
Sono sempre più convinto di questo… il nostro tempo è un kairós
di misericordia, un tempo opportuno. Quando Giovanni XXIII aprì
solennemente il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) dis-
Figura 1. Logo per il Giubileo Straordinario della Misericordia. L’immagine e il motto insieme
costituiscono una appropriata sintesi di tutto ciò
che l’anno giubilare vuole significare. Il motto
“misericordiosi come il Padre” (Lc 6,36) è un
invito a seguire l’esempio misericordioso del Padre che ci chiede di non giudicare né condannare, ma di perdonare e di concedere amore e perdono senza misura. Il logo – opera del gesuita p.
Marko I. Rupnik – presenta una piccola summa
theologiae del tema della misericordia. Rappresenta, infatti, un’immagine molto importante per
la Chiesa antica: quella del Figlio che si carica
sulle spalle l’uomo smarrito dimostrando che è
l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero dell’incarnazione con la redenzione. Un
tratto particolare, degno di nota, è che mentre il
Buon Pastore nella sua grande misericordia carica su di sé l’umanità i suoi occhi si confondono
con quelli dell’uomo. Cristo vede con l’occhio di
Adamo e Adamo con quello di Cristo. Ogni uomo scopre così in Cristo, nuovo Adamo, la propria umanità e il futuro che lo attende, contemplando l’amore del Padre. La scena si colloca
all’interno della mandorla, che richiama alla
mente le due nature di Cristo, divina e umana. I
tre ovali concentrici, di colore progressivamente
più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo fuori dalla
notte del peccato e della morte. D’altra parte la
profondità del colore più scuro suggerisce anche
l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che tutto
perdona.
se: “La sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del
rigore”. Nella sua meditazione Pensieri sulla morte… Paolo VI rivelò l’essenza della sua vita spirituale… ‘Miseria mia, scrisse Papa Montini, la misericordia di Dio. Che io possa almeno onorare chi tu sei,
Dio di infinita bontà, invocando, accettando e celebrando la tua dolce misericordia’. San Giovanni Paolo II sviluppò ulteriormente questa nozione con l’enciclica Dives in misericordia nella quale ha affermato che la Chiesa vive una vita autentica quando professa e proclama la misericordia, il più stupefacente attributo del Creatore e Redentore, e quando guida l’umanità alla fonte della misericordia. Inoltre
ha istituito la solennità della Divina Misericordia [e] ha valorizzato la figura di s. Faustina Kowalska…. Anche Papa Benedetto ne ha parlato nel suo insegnamento: ‘La misericordia in realtà è il cuore
del messaggio evangelico; è il nome di Dio stesso, il volto col quale si è rivelato nell’Antico Testamento e pienamente in Gesù Cristo, incarnazione dell’amore creativo e redentivo’”6.
I Papi spesso riassumono la parte più significativa del loro pensiero con
frasi ad effetto. L’espressione caratteristica di Papa Francesco è la “cultura
dell’incontro”7, che è in continuità con il pensiero dei suoi predecessori e con
il Vaticano II. Per es. la nozione di fede cristiana come incontro con Gesù è
memorabilmente evidenziata da Papa Benedetto XVI all’inizio della sua enciclica Deus caritas est:
Essere cristiani non è il risultato di una scelta etica o di un’idea elevata,
ma dell’incontro con un evento, una persona, che dà vita a un nuovo orizzonte e a una decisione decisiva. Il vangelo di s. Giovanni descrive questo
evento con queste parole: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, chiunque crede in lui… ha la vita eterna” (3,16)8
La cultura dell’incontro è stata anche collegata alla filosofia del personalismo di Giovanni Paolo II che considera ogni “persona come un individuo irripetibile il cui mistero è illimitato, un altro che rimanda all’Altro Divino in
un modo a lui/lei esclusivo”9. Un altro fattore chiave è la relazione di Papa
Francesco con il Vaticano II.
Figura 2. Frontespizio della
prima edizione del Trattato
dell’amor di Dio pubblicato
dallo stampatore Pierre Rigaud a Lione nel 1616. L’incisione mostra Gesù bambino
che riposa sul cuore umano, il
che ricorda il Cantico dei Cantici 5,2, “Io dormo, ma il mio
cuore veglia”. Rievoca anche
l’istruzione di Francesco (Introduzione II,2) che Filotea si
ponga alla presenza di Dio ricordando che Lui è presente in
modo particolare nel suo cuore. Il Trattato incontrò un successo immediato e l’edizione
di Lione ebbe ripetute ristampe. Seguirono traduzioni in altre lingue: inglese (1630), italiano (1642 o forse prima), latino (1643), spagnolo e tedesco (1661), polacco (1751).
Francesco rappresenta una nuova ricezione dello spirito del Vaticano II.
Diversamente dai suoi predecessori che hanno partecipato al Concilio,
Francesco ha recepito il Concilio da pastore locale e membro della conferenza continentale dei vescovi, che è stata molto attiva nell’incontrare i bisogni dei poveri, la giustizia sociale e l’esclusione, e il crescente Pentecostalismo evangelico, esuberante nel continente Latino Americano. Di conseguenza, con lo specifico riferimento alla questione del dialogo e dell’incontro, l’Evangelii gaudium è il profondo aggiornamento post-moderno
della Gaudium et Spes10.
La “cultura dell’incontro” è sinonimo di misericordia
Papa Francesco sintetizza queste fonti, e indubbiamente anche altre, con la
sua esperienza personale, con la sua visione ecclesiale e pastorale di una cultura dell’incontro. Come è ben noto, Papa Francesco non è tipo da esposizioni
dettagliate di principi filosofici. Piuttosto comunica ciò che intende con cultura dell’incontro nel suo caratteristico stile diretto, leale e sincero come ha fatto
non molto tempo dopo la sua elezione.
È importante essere pronti all’incontro. Per me questa parola è molto importante: l’incontro con gli altri. Perché? Perché la fede è un incontro con
Gesù e noi dobbiamo fare ciò che ha fatto Gesù: incontrare gli altri. Noi viviamo in una cultura del
conflitto, una cultura della frammentazione, una cultura nella quale io getto via ciò che non mi è utile,
una cultura dello spreco…. Con la nostra fede dobbiamo creare una “cultura dell’incontro”, una cultura
dell’amicizia, una cultura nella quale troviamo fratelli e sorelle, nella quale possiamo anche parlare con
coloro che la pensano diversamente e con coloro che hanno altre credenze, con chi non ha la nostra
stessa fede.11
2
Papa Francesco mostra l’idea di una “cultura
dell’incontro” nella sua stessa personalità, soprattutto nel suo evidente infinito interesse per
trascorrere il tempo con la gente comune. Come
ha detto il card. Joseph Zen, vescovo emerito di
Hong Kong, in una recente intervista: “[Papa
Francesco] è davvero autentico, diretto, leale,
Figura 3. Papa Francesco saluta
con la mano nella sua caratteristica
Fiat nera durante la sfilata Papale a
New York City il 25 sett. 2015 (foto per gentile concessione di L. F.
Rose, DDS, MD)
sincero, e realmente desidera essere in contatto
con la gente, incontrare le persone. Lui la
chiama la ‘cultura dell’incontro’”
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Il contrario della cultura dell’incontro è “ciò che [Papa Francesco] ha giustamente chiamato la cultura dello scarto, in cui un essere umano che non ci è utile in modo immediato e pratico è rimosso dalla vista per diventare, presumibilmente, il problema che qualcun altro deve risolvere12. Nel pensiero del Papa la cultura
dell’incontro è essenziale anche per riformare la Chiesa “che è malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze… preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti”13.
La cultura dell’incontro è di origine divina piuttosto che umana, perché è posta in esistenza dall’iniziativa
di Dio: “In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il
suo Figlio in espiazione dei nostri peccati” (1Gv 4,10). Dio non è solo la fonte, ma anche il modello della
cultura dell’incontro, che è sinonimo di misericordia. Come spiega Papa Francesco nella Misericordiae vultus, la sua bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia:
Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo
con il quale Dio ci viene incontro…. Misericordia: è la via che unisce Dio all’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato…. Dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono. La misericordia sarà sempre più grande di
ogni peccato, e nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona.14
Dio ci incontra dove siamo. Noi possiamo sentirci indegni, non pronti e impreparati a questo incontro, ma
Dio ci vede e ci vuole per quello che siamo e dove siamo. Ancora Papa Francesco:
Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui…. Quando
qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte….
Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia…. Egli
ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia15.
Ma il processo non si ferma e non può fermarsi qui; deve continuare in avanti e verso l’esterno: “A noi è
richiesto di essere strumenti di misericordia… di essere misericordiosi come il Padre”16. Deve necessariamente esserci una risposta di reciprocità all’incontro divino-umano in cui si fa esperienza di misericordia e
che è già in sé misericordia:
Gesù afferma che la misericordia non è solo l’agire del Padre…. [S]iamo chiamati a vivere di misericordia, perché a noi per primi è stata usata misericordia…. La credibilità della Chiesa passa attraverso
la strada dell’amore misericordioso e compassionevole17.
3
Così Papa Francesco si aspetta che l’Anno della Misericordia porti a una “rivoluzione della tenerezza”
cioè che la gente arrivi a comprendere :“‘sono miserabile, ma Dio mi ama così come sono’, allora ‘anch’io
devo amare gli altri allo stesso modo’”18. La cultura dell’incontro segue “l’esempio di Cristo, che ha accolto
tutti coloro che andavano a Lui e ha raggiunto tutti, buoni e cattivi allo stesso modo… [questo] è un modello
da riscoprire e a cui dare la preminenza”19.
La parte salesiana dell’equazione
Mentre questa esposizione della cultura dell’incontro è lontana dall’essere esaustiva 20, serve per identificare la sua dinamica divina-umana che è in sintonia con il pensiero di Francesco di Sales nel Trattato
dell’amor di Dio. Questa dinamica scaturisce dalla “divina disposizione a muoversi verso [di noi] e dalla sua
ardente attesa nella speranza di una risposta”21, e giunge al godimento quando l’incontro umano con la misericordia, la compassione e la tenerezza di Dio generano nelle relazioni umane le stesse caratteristiche. Prima
di volgere la nostra attenzione a questa sintonia, può aiutare il prendere in considerazione come è nata la parte salesiana di questa equazione. È stato osservato che “la biografia è teologia”22, che è come dire che gli
eventi e le circostanze della vita modellano in modo significativo la nostra comprensione di Dio. Come già
visto questo è vero per Papa Francesco. È vero anche per Francesco di Sales.
Il Trattato, come gli altri scritti di Francesco di Sales, è frutto della sua esperienza di vita.
Il Libro I giustifica il suo ardente amore per i suoi amici; i Libri II e IV andrebbero letti sullo sfondo
della sua tentazione di disperazione; il Libro V (capitolo 9) contiene il segreto del suo spirito missionario; i Libri VI e VII sono un penetrare nel suo stato di preghiera; la perfezione della carità nel Libro IX
ci appare meno distante se ricordiamo che inconsciamente il Santo sta facendo un autoritratto; il Libro
X ci ha mostrato che la sua famosa mitezza e la sua dolce bontà sono scaturite non da debolezza e
ignoranza, ma da umiltà e sapienza. L’intera opera riassume la sua estrema dedizione all’amabile servizio di Dio e del suo prossimo.23
Di questi vari aspetti biografici del Trattato, quello che ha preceduto ed è stato il fondamento di tutti gli
altri è stata l’esperienza, determinante per la vita di Francesco, a Parigi da giovanissimo studente al Collège
de Clermont. Questa esperienza ha avuto due componenti chiave: una è stata la profonda crisi spirituale di
Francesco – la tentazione di disperare della sua eterna salvezza – portata all’estremo dal disordine religioso
di Parigi, e l’altra la sua immersione nella prospettiva, nel linguaggio e nell’immaginario del Cantico dei
Cantici. La “teologia di Francesco di Sales è comprensibile solo nel contesto di” questa “esperienza unica
che sta alla base della vita di Francesco”; “la sua teologia successiva è sia spiegazione che approfondimento” di questa24. Il primato che Francesco accorda all’amore e alla misericordia di Dio nella propria visione
spirituale è frutto di questa esperienza determinante nella sua vita.
Il nome di Dio non è “Colui che condanna”, ma Gesù, “Colui che salva”
I biografi di Francesco individuano diverse fonti di questa crisi spirituale di Parigi, tra cui “un eccessivo
lavoro come studente, una base di ansietà nel suo temperamento, l’influenza di un ambiente teologico ardente”25 nel quale la predestinazione era argomento scottante del momento. Studi recenti, tuttavia, hanno criticato le spiegazioni precedenti che ignoravano il contesto storico parigino in cui Francesco si trovava 26. Durante
il periodo in cui Francesco era studente, Parigi era preda di quelle che gli storici chiamano guerre di religione, che implicarono non solo violenza tra cattolici e ugonotti, ma anche tra cattolici e cattolici. All’interno
del cattolicesimo francese c’erano i cattolici militanti che si distinguevano per il ricorso alla violenza,
un’inquietudine religiosa e un rigoroso ascetismo penitenziale per mitigare l’ira di Dio e allontanare la punizione divina dalla Francia. Poi c’erano i cattolici moderati che promuovevano un approccio pacifico al protestantesimo più in linea con il vangelo. Le tensioni raggiunsero nuovi momenti di crisi quando i militanti
cattolici decisero di eliminare sia i protestanti che i cattolici moderati.27
Vivendo, studiando e andando in chiesa nel Quartiere Latino, cittadella del cattolicesimo militante, Francesco era immerso in quest’ultimo.28 Le note del suo diario di questo periodo rivelano che aveva interiorizzato la nozione di un Dio vendicativo, punitivo propria del cattolicesimo militante. Francesco “iniziò a temere il giudizio di Dio come molte autorità cattoliche spingevano a fare”29. La divisione insanabile tra cattolici
militanti e moderati, con le loro vedute in conflitto di un Dio collerico e punitivo da una parte e di un Dio
amante e misericordioso dall’altra, ora si scontravano fino in fondo all’interno di Francesco. Per sei settimane lottò contro una tentazione che lo esaurì: Francesco credeva di essere destinato all’inferno e non aveva
più speranza di salvezza. Questo lo gettò in uno stato di profonda depressione. Come confidò più tardi a madre di Chantal, la sua “estrema angoscia mentale… era così violenta che poteva a malapena mangiare e dormire e [divenne] magro e giallo come cera…”.30
4
Il soccorso venne a Francesco quando si ritrovò capace di
pregare: “Qualsiasi cosa possa accadere, o Signore, … io Vi
amerò… almeno in questa vita, se non mi sarà dato di amarVi
nella vita eterna”.31 La liberazione definitiva venne quando recitò la preghiera alla Madonna di s. Bernardo di Clairvaux, il
Memorare. Francesco in seguito scrisse che “aveva udito una
voce in sé che gli diceva che quella tentazione era stata per ‘la
glorificazione del mio nome, che non è Colui-che-condanna
[Damnificator], ma Gesù’”32 Colui che salva. Da allora in poi
“fondamentale nella concezione di Dio [da parte di Francesco]
fu la straordinaria chiamata universale di Dio a tutti gli esseri
umani e in ogni stato di vita a quella carità che era amicizia e
salvezza”.33 Con la sua insistenza sulla volontà salvifica universale di Dio (cf. 1Tim 2,4) Francesco rientrava nella teologia
prevalente al suo tempo che condivideva “l’orrore di una teologia della predestinazione che avrebbe arbitrariamente salvato
alcuni e altrettanto arbitrariamente condannato altri”34.
Il Cantico dei Cantici: Il linguaggio e le immagini della trattazione salesiana dell’amore misericordioso di Dio
Il secondo dei due elementi della determinante esperienza di
vita di Francesco viene alla ribalta ora perché è qua che il San- Figura 4. Gilbert Génébrard (1537-97), incisione,
Il biblista e orientalista benedettino francese
to trova le risorse necessarie, vocabolario e immagini, per 1877.
conseguì il suo dottorato in teologia al Collegio di
esprimere la sua concezione di Dio come amore misericordio- Navarra di Parigi nel 1562. Un anno dopo fu nomiso. In aggiunta agli studi delle discipline umane e di filosofia al nato professore di ebraico ed esegesi biblica al ColCollège de Clermont dei gesuiti, Francesco frequentò anche le lège Royal della Sorbona. Presto divenne noto come
lezioni sul Cantico dei Cantici dell’erudito biblista benedettino, uno dei professori più dotti dell’università. Grazie
alle sue numerose ed erudite pubblicazioni esegetiGilbert Génébrard (1537-97), che era professore di ebraico al che divenne famoso in tutta Europa. Il suo studente
Collège Royal dell’Università di Parigi (figura 4). Génébrard che si distinse di più fu Francesco di Sales che seguì
interpretava il Cantico dei Cantici come una drammatica storia il corso di Génébrard sul Cantico dei Cantici e in sed’amore in cui il poeta canta il “casto amore della sposa per il guito, nella vita, considerò un onore di averlo avuto
professore (Trattato dell’amor di Dio, XI,11).
suo sposo, della figlia di Sion per il Dio di Israele, della Chiesa come
Nel 1591 Génébrard fu nominato arcivescovo di Aix
35
per Cristo” .
da Papa Gregorio XIII. Il suo proclamato appoggio
Nello svolgersi del poema la sposa e lo sposo in qualche alla Lega Cattolica, che si opponeva al protestante
modo si separano e si cercano appassionatamente l’un l’altra. Enrico di Navarra, lo fece incorrere nella collera di
“Il sentiero dell’amore è disseminato da difficoltà, solitudine e quest’ultimo dopo la sua salita al trono.
vicoli ciechi”36. Quando alla fine si incontrano l’un l’altra si
abbracciano gioiosamente esclamando: “Ti tengo e non ti lascerò mai più!” (3,4). Da questo poemetto biblico
il sensibile adolescente scoprì la vera natura dell’amore di Dio per ognuno di noi, amore che è eterno,
ci cerca, è molto personale e perfino [ci chiama] per nome…. Dalla Scrittura sapeva già che Dio è
amore (1Gv 4,8). Dal Cantico dei Cantici ora imparava che l’amore è essenzialmente relazione37.
Da parte sua
Francesco acquisì [le] immagini [del Cantico dei Cantici] senza limiti, conservandole per sempre nella
sua mente. Durante la vita Francesco avrebbe citato questo libro più spesso di ogni altro libro della
Bibbia… Dio con il Cantico dei Cantici lo aveva toccato profondamente e Francesco si innamorò di
lui… Non è stato trovato nessun appunto scritto allora da Francesco su questo argomento. Ma per il resto della sua vita fece ricorso alle immagini tratte dal Cantico dei Cantici ogni volta che scrisse
sull’amore38.
“Francesco sia nel testo sacro che nel commento [di Génébrard] trovò ispirazione per tutta la sua vita,
l’argomento del suo capolavoro [il Trattato] e la prima e miglior fonte del suo ottimismo 39. Se la spina dorsale del Trattato è costituita da tutta la Scrittura, i Salmi e il Cantico dei Cantici sono i libri più citati: dei
106 versetti che costituiscono il Cantico ne sono citati 63, alcuni di essi più volte così che il totale è di 179
citazioni e dai Salmi ci sono 197 citazioni40.
5
Di fatto il Trattato è stato definito come un “commento continuo” del Cantico dei Cantici41. Nel suo studio embrionale sull’interpretazione di Francesco del Cantico, Anthony R. Ceresko, OSFS, mette a confronto
l’approccio di Francesco al Cantico nella sua prima opera, Esposizione Mistica del Cantico dei Cantici
(1602-1604), e il Trattato: nel primo “Francesco ha tentato una lettura più sistematica e ‘allegorica’ del Cantico come narrazione del progresso nella preghiera”, mentre nel secondo “usa la poesia del Cantico con
grande libertà. Si era talmente impossessato del testo del Cantico che le parole e le immagini di questo si
mescolano facilmente con le sue”42.
La dinamica divina-umana della cultura dell’incontro e il Trattato
Ulrich L. Lehner, professore di storia della religione e di teologia alla Marquette University, ha recentemente osservato che Papa Francesco incarna il meglio di ciò che non solo Francesco d’Assisi, uno dei santi
più popolari della storia del cristianesimo, e Francesco Saverio, il famoso missionario gesuita, offrono, ma
anche Francesco di Sales43: Lehner sostiene il suo punto di vista individuando sei idee che Papa Francesco e
Francesco di Sales hanno in comune: 1) la riforma è centrale; 2) la semplicità ha la meglio sulla polemica; 3)
i leader devono essere miti; 4) il matrimonio è una vocazione cristiana; 5) l’impegno con i media è utile; 6)
il senso della missione.
Altro esempio di quanto Papa Francesco e Francesco di Sales hanno in comune è la teologia della cultura
dell’incontro. Naturalmente Francesco di Sales non usa questo termine, ma la dinamica divina-umana esposta nel Trattato è sostanzialmente la stessa che Papa Francesco descrive quando parla della cultura dell’incontro. Sia per il Papa che per il Dottore del Divino Amore questa dinamica scaturisce dalla “disposizione
divina a muoversi verso [di noi] e dalla sua ardente attesa nella speranza di una risposta”44, e giunge al godimento quando l’incontro umano con la misericordia, la compassione e la tenerezza di Dio generano nelle
relazioni umane le stesse caratteristiche. La concezione che Papa Francesco ha di questa dinamica è stata
presentata sopra, ora ci volgiamo alla presentazione che Francesco di Sales ne fa nel Trattato.
Nel Trattato la concezione che Francesco ha di Dio, forgiata nel crogiolo della sofferenza della crisi di
Parigi e frequentemente espressa nel linguaggio e con le immagini del Cantico dei Cantici, è molto più articolata. Il Dio salesiano è un Dio relazionale, il cui Cuore divino è aperto, vulnerabile, che cerca l’unione con
la natura umana. Secondo Francesco “l’amore per noi ferisce il cuore di Dio”45. Dio è un “prigioniero del
[nostro] amore”46. Per parlare del desiderio di Dio di incontrare il genere umano, specialmente durante questo Anno della Misericordia, papa Francesco usa l’immagine di “un Dio che ama, che sta già bussando alla
porta”47 del cuore umano. Così fa anche Francesco di Sales nel Trattato.
Vedi… quanto Dio desidera che l’amiamo! Ma non si accontenta di annunciare pubblicamente il suo
grande desiderio di essere amato di modo che ognuno possa essere partecipe del suo amorevole richiamo, ma va anche di porta in porta, bussando con insistenza… quell’Amante divino lo trovi alla
porta; non si accontenta di bussare, ma si ferma per insistere e chiama l’anima... e pone mano alla serratura (Ct 2,10;5.4) per vedere se non gli sia possibile aprire….
Insomma questo divino Salvatore non dimentica niente per dimostrare che le sue misericordie sono superiori a tutte le sue opere (sal 145,9), … che il suo amore è infinito e, come dice l’Apostolo, (Ef 2,4)
Egli è ricco di misericordia e, di conseguenza, vorrebbe che tutti gli uomini si salvassero (1Tm 2,4) e
nessuno si perdesse 48.
A proposito della parabola di Gesù del servo spietato in Mt 18,23-35, Papa Francesco afferma: “Questa
parabola contiene un profondo insegnamento per tutti noi. Gesù afferma che la misericordia non è solo
l’agire del Padre…. [S]iamo chiamati a vivere di misericordia, perché a noi per primi è stata usata misericordia”49. Ugualmente per Francesco di Sales la misericordia, la compassione e la tenerezza di Dio devono
essere estese al prossimo. Egli insiste su questo punto nei Libri VI-IX del Trattato, dove dà uno dei suoi
contributi più significativi alla tradizione contemplativa della Chiesa introducendo l’idea che l’amore per
Dio si esprime in due modi intrecciati tra loro, anzi inseparabili: l’amore affettivo e l’amore effettivo 50.
Nei Libri VI-VII, Francesco scrive riguardo all’esperienza dell’unione con Dio nella preghiera e nei sacramenti, nei Libri VIII-IX riguardo al debordare di questa esperienza nella nostra vita quotidiana con gli altri. Lungo tutti questi libri il Santo tiene davanti ai lettori l’esempio di Gesù.
L’unione con Dio, mediata dalla preghiera, è tenera e personale. Ecco perché l’autore del Trattato la
chiama “amore affettivo”. Con una immagine ardita lo paragona alla bellezza e al prodigio del concepimento umano. Nella preghiera, soprattutto quella mentale, e nei sacramenti, specialmente nell’Eucaristia, noi concepiamo l’amore di Dio nei nostri cuori. Proprio come un concepimento porta inevitabil-
6
mente alla nascita che ne segue, così l’amore che è stato concepito nei nostri cuori deve essere partorito
nella nostra vita quotidiana con gli altri. L’amore affettivo per Dio conduce quindi a un concreto amore
effettivo per il prossimo (Libro VI, 1)…
Gesù stesso è il modello del cristiano per entrambe queste esperienze…. Noi leggiamo in Marco, per
esempio, che Gesù “si ritirò in un luogo deserto e là pregava”(1,35). Gesù lascia la preghiera per andare nei villaggi vicini per predicare il Vangelo (cf. Mc 1,36-38)51.
Francesco di Sales: modello della cultura dell’incontro
Francesco di Sales stesso è modello della dinamica reciproca divina-umana della cultura dell’incontro,
della correlazione e della corrispondenza tra amore affettivo e amore effettivo, tra amore di Dio e amore del
prossimo. Da quei giorni oscuri di Parigi Francesco di Sales imparò due lezioni che non dimenticò mai e che
plasmarono il resto della sua vita e del suo ministero. La prima è che incontrò Dio non come Colui-checondanna, ma come Gesù, Colui-che-salva, sperimentando la misericordia, la compassione e la tenerezza divine. Questa esperienza di Dio non poteva essere più diversa da quella del Dio minaccioso, punitivo e vendicativo del Cattolicesimo militante e del Calvinismo.
Complementare alla prima lezione è la seconda che Francesco trasse dalla crisi di Parigi: avere compassione per la debolezza e le lotte degli altri52. Papa Francesco dichiara: “La vera credibilità della Chiesa si vede nel modo in cui mostra amore misericordioso e compassionevole”53.
Da quel momento Francesco di Sales attinse alla sua lotta angosciosa, alla sua tentazione di disperare della sua salvezza eterna, alla sua sofferenza oltre che alla sua esperienza della misericordia e della tenerezza di
Dio per aiutare gli altri che dovevano affrontare sfide simili e per rendere presente nella loro vita “l’amore
misericordioso e compassionevole”. Tra i molti modi con cui lo fece c’è il ricorso agli scritti, come il Trattato, che gli hanno permesso di attraversare i tempi, dagli inizi del XVII secolo fino ai nostri giorni.
È stato detto che
La “cultura dell’incontro” è un’idea talmente fondamentale per Papa Francesco che il dire che qualcuno contribuisce a costruirla è quasi la massima lode che egli possa concedere. Nel maggio [2013], per
esempio, i responsabili del movimento dei Focolari erano presenti alla messa del mattino di Papa Francesco e in seguito uno di essi, parlando con il Papa, gli disse che la preghiera di tutti i focolarini era
con lui e che erano impegnati a uscire e a costruire ponti con gli altri. “Questo è esattamente ciò di cui
abbiamo bisogno”, rispose Francesco, “la cultura dell’incontro!”54.
Certamente questo elogio può essere concesso a Francesco di Sales. In questo 400° anniversario del Trattato, questo classico della spiritualità e l’esempio del suo autore, il Dottore del Divino Amore, fonte di ispirazione e di incoraggiamento, illuminano e permettono di approfondire il significato del Giubileo Straordinario della Misericordia e la cultura dell’incontro. Contemporaneamente, l’Anno della Misericordia e la cultura dell’incontro offrono una nuova prospettiva e un approccio fresco alla vita di Francesco di Sales e al
Trattato.
Joseph F. Chorpenning, OSFS
Nel 1609 lo stampatore Pierre Rigaud di Lione pubblicò l’opera più conosciuta, popolare e venduta di Francesco di
Sales, l’Introduzione alla vita devota. Sette anni più tardi lo stesso stampatore fece uscire il Trattato dell’amor di Dio di
Francesco che fu presto considerato il capolavoro del Santo, la sua opera più completa e definitiva. Tuttavia è il Trattato
la prima opera a cui egli mise mano. Francesco menziona per la prima volta il libro che sarebbe diventato il Trattato in
una lettera a Madame de Chantal dell’11 febbraio 1607 dicendole che stava iniziando a scrivere la biografia di una santa
poco nota, la Santa Carità, che avrebbe richiesto il doppio del tempo della Vita (iniziata nel 1562 e completata nel 1565)
di s. Teresa d’Avila (Opere dell’edizione di Annecy [OA], vol. XIII, p. 265). Francesco iniziò probabilmente a lavorare
a questo progetto verso il Natale 1606. Negli anni successivi Francesco parla con vari corrispondenti del progresso o
meno della sua opera. Per esempio, egli dice che la sua intenzione è di trattare l’argomento in modo pratico piuttosto
che speculativo (OA, XIV,126 [lettera intorno al 15 febbraio 1609 a mons. Pierre de Villars, arcivescovo di Vienne]), e
che cerca “di scrivere nel mio cuore ciò che sono riuscito a buttare sulla carta” (OA, XIV, 247 [lettera del 5 febbraio
1610 a madame de Chantal]) e che ha lavorato al libro nei quarti d’ora liberi che sottraeva alle sue giornate occupatissime (OA, XVI, 137 [lettera del 10 gennaio 1614 a Nicolas de Soulfour, CO]). La fondazione di Francesco con Madre
di Chantal dell’Ordine della Visitazione nel 1610 “diede stimolo e materia al suo libro”.
2
Papa Francesco, Misericordiae vultus, bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia, 11 aprile 2015,
n. 3.
1
7
3
Cf Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, I santi della misericordia, Strumenti pastorali per vivere il Giubileo. Mentre molti santi collegati a Francesco di Sales vi sono inclusi (Vincenzo de’ Paoli e Giovanni Bosco) Francesco non c’è.
4
Papa Francesco, Il nome di Dio è misericordia. Una conversazione con Andrea Tornielli, Milano, Ed. Piemme Spa,
2016, p. 21
5
Papa Francesco, Il nome di Dio è misericordia, 22.
6
Papa Francesco, Il nome di Dio è misericordia, 22-23.
7
John L. Allen, Jr., “Francis and the ‘Culture of Encounter’” [Francesco e la ‘cultura dell’incontro’]. National Catholic
Reporter Today (20 dicembre 2013): http://ncronline.org/blogs/ncrtoday/francis-and-culture-encounter (access. 5 febbraio 2016).
8
Benedetto XVI, Deus caritas est, enciclica, 25 dicembre 2005 (Libreria Editrice Vaticana, 2006), n. 1.
9
Thomas J. Eggleston, “What Pope Francis Means by a Culture of Encounter” [Ciò che Papa Francesco intende con
“Cultura dell’incontro”], The Houston Catholic Wortker 34/3 (giugno-agosto 2015), 1,7-8, a p. 8.
10
Agbaw-Ebai Maurice Ashley, “Pope Francis and the Culture of Encounter: From Gaudium et spes to Evangelii Gaudium” [Papa Francesco e la cultura dell’incontro: dalla Gaudium et spes alla Evangelii Gaudium] (13 sett. 2014):
http://cameroon-concord.com/news/religion/item/673-pope-francis-and-the-culture-of-encounter (access. 5 febb. 2016).
11
Papa Francesco, Indirizzo ai movimenti ecclesiali, veglia di Pentecoste, 18 maggio 2013, Piazza S. Pietro, Vaticano.
12
Jeffrey McLeod, “Pope Francis and the Culture of Encounter” [Papa Francesco e la cultura dell’incontro], Catholic
Stand: Living the Truth the Church Teaches (6 maggio 2014): http://www.catholicstand.com/pope-francis-cultureencounter/ (access. 5 febbraio 2016).
13
Papa Francesco, Evangelii gaudium, n. 49.
14
Papa Francesco, Misericordiae vultus, n. 2-3.
15
Papa Francesco, Evangelii gaudium, n. 3.
16
Papa Francesco, Omelia nella S. Messa di apertura della Porta Santa, Basilica di S. Giovanni in Laterano, Giubileo
Straordinario della Misericordia, 3a dom. di Avvento, 13 dicembre 2015.
17
Papa Francesco, Misericordiae vultus, nn. 9-10.
18
Papa Francesco, citato in “Una ‘rivoluzione della tenerezza’”, America (21-28 dicembre 2015), 10.
19
Eggleston, 7.
20
Per una più ampia discussione delle molte dimensioni della cultura dell’incontro (cristologica, evangelica, personalistica, ecclesiale, sociale, globale, economica, mistagogica), vd. Ashley (come nella nota 10 sopra) a Eggleston, 7-8.
21
Eggleston, 7.
22
James W. McClendon, Biography as Theology : How Life Stories Can Remake Today’s Theology [La biografia come
teologia: come le vicende della vita possono rifare la teologia di oggi] (1974; Eugene, OR: Wipf and Stock Publishers,
2002). Cf. Lewis S. Fiorelli, OSFS, Inspired Common Sense: Seven Fondamental Themes of Salesian Spirituality [Ispirato buon senso: sette temi fondamentali di spiritualità salesiana], (Stella Niagara: De Sales Resource Center, 2012), 12.
23
Kerns, XI.
24
Michael J. Buckley, SJ, “Seventeenth-Century French Spirituality: Three Figures” [La spiritualità francese del XVII
secolo: tre figure]” in Christian Spirituality. Post-Reformation and Modern, ed. Louis Dupré e Don. E. Saliers (New
York: Crossroad, 1989), 28-68, a p. 33-34.
25
André Ravier, SJ, Francesco di Sales - Un dotto e un santo, Milano, Jaca Book, 19942.
26
Vd. Thomas A. Donlan, “The Reform of Zeal: François de Sales and Militant Catholicism durign the French Wars of
Religion” [La riforma dello zelo: François de Sales e il cattolicesimo militante durante le guerre di religione in Francia]
(Tesi, University of Arizona, 2011). Questa tesi pionieristica offre una nuova convincente interpretazione storica di
Francesco collocandolo giustamente nel contesto delle guerre di religione in Francia. Sebbene Francesco fosse un savoiardo francofono il cui sovrano era il Duca di Savoia piuttosto che il Re di Francia, tuttavia “la carriera religiosa attiva [di Francesco] si è dispiegata interamente nel periodo delle guerre di religione francesi (1562-1629)” (8). Più precisamente Donlan afferma che il fatto che Francesco “abbia vissuto e studiato a Parigi per dieci anni (1578-1588), che
come vescovo fosse responsabile di numerose parrocchie nel regno di Francia, e in Francia abbia istituito la maggioranza dei monasteri della Visitazione… giustifica che lo si consideri come parte integrante e agente storico del Cattolicesimo francese (42; corsivo dell’autore). Donlan sostiene che il non contestualizzare Francesco da parte degli studi salesiani come “attivo all’interno della matrice del Cattolicesimo francese” (ibid., corsivo dell’autore) ha portato a trascurare il suo ruolo come costruttore di una cultura alternativa all’interno del mondo cattolico francese durante le guerre di
religione. In breve, mentre parte del ministero di Francesco come sacerdote e vescovo si è concentrato sul protestantesimo, una parte perfino maggiore è stata dedicata a riformare il cattolicesimo militante nelle guerre di religione francesi.
27
Donlan, 11, 45, 71-72.
28
Donlan, 68, 78.
29
Donlan, 74.
30
Teneur de la déposition de la vénérable Mère Jeanne Françoise Frémyot de Chantal, Oeuvres diverses, Paris, 1876,
ed. Plon, III, 93-247, a p. 101.
31
Edizioni Annecy, XXII, 19-20.
8
32
Bernard McGinn, The Doctors of the Church: Thirty-Three Men and Women Who Shaped Christianity [I dottori della
Chiesa: trentatré uomini e donne che hanno modellato la cristianità] (New York: Crossroad, 1999), 161. Cf. Edizioni
Annecy, XXII, 66.
33
Buckley, 34-35.
34
Buckley, 35.
35
E.-J. Lajeunie, OP, Saint François de Sales, l’homme, la pensée, l’action. Paris, éd. Guy Victor, 1966, vol. I, p. 138.
36
James M. Reese, OSFS, The Book of Wisdom, Song of Songs [Il libro della Sapienza e il Cantico dei Cantici], Old
Testament Message, vol. 20 (Wilmington, DE: Michael Glazier, 1983), 224.
37
Fiorelli, 13-14.
38
Dirk Koster, OSFS, Francis de Sales (Noorden: Bert Post, 2000), 26. Non sorprende che il Trattato sia impregnato
del linguaggio e delle immagini del Cantico dei Cantici, vd. per es. Lanfranco M. Fedrigotti, SDB, “St. Francis de Sales,
‘Doctor of Divine Love and Evangelical Gentleness’” (S. Francesco di Sales, dottore del divino amore e della mitezza
evangelica), Theology Annual 31 (2010), 121-182.
39
Lajeunie, vol. I, 138.
40
John K. Ryan, “Translator’s Introduction” [Introduzione del traduttore] alla sua traduzione di St. Francis de Sales,
Treatise on the Love of God, 2 voll. (Garden City: Image Books, 1963), 1,22.
41
Fedrigotti, 126. Cf. André Brix, OSFS, St. Francis de Sales and the Canticle of Canticles, trad. Thomas Dailey,
OSFS (Bangalore: SFS Publications, 1989), 13.
42
Anthony R. Ceresko, OSFS, “The Interpretation of the Song of Songs in St. Francis de Sales: How a Saint Learned
‘the Lessons of Love’” [L’interpretazione del Cantico dei Cantici in s. Francesco di Sales: come un Santo ha imparato
‘le lezioni dell’amore’], Salesianum 66 (2004), 31-30, a p. 44; ristampato in idem, St. Francis de Sales and the Bible
(Bangalore: SFS Publications, 2005), 152-181.
43
Ulrich L. Lehner, “A Fourth Francis” [Un quarto Francesco] First Things, 1 febb. 2015: www.firsthings.com/webexclusives/2015/02/a-fourth-francis (access. 5 febb 2016).
44
Eggleston, 7.
45
Trattato VI, 14, trad. R. Balboni, OSFS, Milano, ed. Paoline, 1989, p. 485.
46
Trattato III, 6, op. cit., p. 293.
47
Papa Francesco citato in “Una ‘rivoluzione della tenerezza’”, America (21-28 dicembre 2015), 10.
48
Trattato II, 8, op. cit., p. 205-206.
49
Papa Francesco, Misericordiae vultus, n. 9.
50
Wendy M. Wright, Francis de Sales: Introduction to the Devout Life and Treatise on the Love of God, Crossroad
Spiritual Legacy Series (New York: Crossroad, 1997), 142.
51
Fiorelli, 29-30.
52
Bukley, 36.
53
Papa Francesco, Misericordiae vultus, n. 10.
54
Allen (come in nota 7 sopra).
“Quest’Anno Straordinario è in sé un dono di grazia. passare attraverso la Porta Santa significa riscoprire l’infinita
misericordia del Padre che accoglie tutti ed esce a incontrare ognuno. È Lui che cerca noi! È Lui che viene incontro a noi! Questo sarà un anno nel quale diventeremo sempre più convinti della misericordia di Dio… Passando attraverso la Porta Santa, allora possiamo sentire che noi stessi siamo parti di questo mistero di amore e di tenerezza. Mettiamo da parte ogni paura e timore perché questi non si addicono agli uomini e alle donne che sono amate.
Invece sperimentiamo la gioia di incontrare quella grazia che trasforma tutte le cose.
Oggi, qui a Roma e in tutte le diocesi del mondo, mentre passiamo la Porta Santa, noi vogliamo anche ricordare
un’altra porta, che cinquant’anni fa i Padri del Concilio Vaticano II hanno aperto al mondo. Questo anniversario
non può essere ricordato solo per l’eredità dei documenti del Concilio, che attestano un grande passo avanti nella
fede. Prima di tutto il resto il Concilio fu un incontro: un incontro autentico tra la Chiesa e gli uomini e le donne
del nostro tempo; un incontro segnato dal potere dello Spirito, che spinse la Chiesa ad uscire dai banchi che per
anni l’avevano tenuta rinchiusa su di sé in modo da intraprendere ancora una volta con entusiasmo il suo viaggio
missionario. È stata la ripresa di un viaggio per incontrare la gente dove vive: nelle città, nelle case, nei luoghi di
lavoro. Ovunque ci sono persone la Chiesa è chiamata a raggiungerle e a portare loro la gioia del vangelo, la misericordia e il perdono di Dio. Dopo questi decenni noi riprendiamo questa spinta missionaria con la stessa forza ed
entusiasmo. Il Giubileo ci sfida a questa apertura e ci chiede di non trascurare lo spirito che è emerso dal Vaticano
II, lo spirito del Samaritano, come il beato Paolo VI lo ha chiamato al termine del Concilio. Possiamo noi, passando attraverso la Porta Santa oggi, impegnarci a fare nostra la misericordia del Buon Samaritano”.
Papa Francesco,
Omelia per la Santa Messa e l’apertura della Porta Santa,
Piazza S. Pietro, 8 dicembre 2015,
Solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria
9
N. 33 · Aprile 2016
STUDI SALESIANI NEL MONDO
Sito internazionale degli OSFS
L’amministratore del Sito Internazionale degli Oblati di SFS, p. Herbert Winklehner, OSFS, che è assistito
da Hans Angleitner, comunica che tutti coloro che sono incaricati di aggiornare i dati dei singoli fratelli, dei
vivi e dei defunti e delle attività della Congregazione degli OSFS on line sono ora autorizzati a cambiare e
aggiornare direttamente tutti i dati relativi alla loro Provincia o Regione. Le persone autorizzate a fare questi
aggiornamenti oltre a p. Winklehner sono: per la Provincia Olandese, la Dott. Judith de Raat; per la Provincia di Francia/Bénin, p. Marcoz Thierry, OSFS; per la Provincia di lingua tedesca, Hans Leidenmühler,
OSFS; per la missione dell’India, p. Mathew Mukkath, OSFS; per la Provincia Italiana, p. Giovanni Cannone, OSFS; per la Provincia del Sud America e dei Caraibi, p. Joel Erci Koch Tasso, OSFS; per la Regione
dell’Africa meridionale, p. Charles Goliath, OSFS; per la Provincia di Toledo-Detroit: Kim Ertel; per la Provincia di Wilmington-Philadelphia: Nancy Miron.
Sovvenzioni dell’ICSS per l’anno 2015-2016
Il Consiglio Generale dei superiori maggiori ha approvato all’unanimità due richieste di sovvenzioni proposte dalla Commissione Internazionale per gli Studi Salesiani (ICSS). Queste le due iniziative sovvenzionate:
la traduzione, pubblicazione e diffusione da parte di p. John Graden, OSFS, dell’adattamento dell’Introduzione alla vita devota di p. Michel Tournade, OSFS, (stanziamento di $ 1.300); la creazione da parte di fratel
Michael McGrath, OSFS, di un libro di citazioni illustrate di s. Francesco di Sales con commenti degli Oblati
di SFS delle Province del Nord America.
Workshop 2016 per i formatori sul Trattato dell’Amor di Dio
Nell’estate 2016, in concomitanza con l’incontro dei superiori maggiori, ci sarà a parte un incontro dei formatori della Congregazione su come insegnare il Trattato dell’Amor di Dio presentandolo in veste multimediale. Entrambi gli incontri si svolgeranno ad Annecy (Francia) dal 18 al 23 luglio 2016. Due riunioni lungo
la settimana si terranno insieme ai superiori maggiori: una per spiegare gli obiettivi del workshop e l’altra per
presentare un esempio di modulo di apprendimento. P. Lewis Fiorelli, OSFS, p. Ken McKenna, OSFS, e p.
Don Heet, OSFS, stanno preparando una serie di video sul Trattato, alcuni dei quali saranno utilizzati durante il workshop. La traduzione dei testi dei video in diverse lingue è già iniziata. Parteciperanno anche a questo workshop oltre una trentina di membri di altri Istituti salesiani.
3a Conferenza Internazionale di educazione salesiana
La 3a Conferenza Internazionale di educazione salesiana col relativo pellegrinaggio si è tenuta ad Annecy
dall’8 al 13 luglio 2015. Tanto la preparazione che l’evento stesso sono stati coordinati da P. Timothy McIntire, OSFS. Hanno partecipato ventotto persone in rappresentanza delle seguenti realtà apostoliche degli
Oblati, o collegate agli Oblati, e di altre famiglie salesiane: Bishop Ireton High School, Convent of the Visitation School, De Sales Academy, De Sales University, Georgetown Visitation Preparatory School, Gymna-
sium Dachsberg, Gymnasium Haus Overbach, St. Anna Private School, St. Bernard Troyes, St. Blaise Primary School, St. Don Bosco Primary School, St. Francis de Sales High School, Collège Saint Michel, St. John
Neumann parish, and Salesianum High School. I partecipanti provenivano da sette diversi paesi: Austria,
Francia, Germania, India, Namibia, Sud Africa, Stati Uniti. Durante la conferenza p. Don Heet, OSFS, ha tenuto quattro lezioni sul Trattato dell’Amor di Dio: “Leggere il Trattato: la sfida e la ricompensa”; “Che cosa
significa amare Dio?”; “Vivere tra le ‘due volontà’ di Dio”; “La preghiera: la meditazione e la contemplazione”.
AFRICA
BÉNIN
La 7a Maratona Salesiana annuale ha riscosso un grande successo, con la partecipazione di più di 1500 atleti.
È stato veramente un evento ecumenico che ha visto partecipare tutti i gruppi religiosi, etnici e linguistici del
luogo. L’evento era simpaticamente associato alla celebrazione dei 70 anni di evangelizzazione di Borghou.
P. David Abossinou, OSFS, è impegnato pastoralmente in una parrocchia dell’arcidiocesi di Lione retta dai
Salesiani di don Bosco. In particolare collabora con quattro salesiani nel movimento EFFATA, che è un
gruppo di giovani studenti e di professionisti tra i 18 e i 30 anni. P. David è estremamente colpito dal desiderio di questi giovani di approfondire il loro rapporto con Dio secondo lo spirito salesiano.
COSTA D’AVORIO
La comunità di otto Oblati pionieri si sta stabilendo in un paese nel quale gli Oblati non sono conosciuti. Per
ora abitano presso i Fratelli Marianisti, ma hanno da poco acquistato un terreno di 2,5 acri per una futura casa di formazione. Si trova a circa 1,5 km dall’Istituto di Teologia della Compagnia di Gesù (ITSJ) ad Abidjan, l’Istituto che sembra servire al meglio gli obiettivi del nostro programma formativo integrando studi teologici, missionari e pastorali. La prima pietra è stata posta il 21 dicembre 2014 da p. Bruno Lecoin, OSFS,
Provinciale della Provincia Francese. La costruzione vera e propria è iniziata nel febbraio 2015. Quando avrà
la sua casa, la comunità intende partecipare a raduni di vario genere e offrire il proprio servizio per l’accompagnamento spirituale, per ritiri accompagnati personalmente e celebrazioni eucaristiche per quanto sarà possibile, contribuendo in questo modo a diffondere lo spirito e il carisma salesiano degli Oblati.
TANZANIA
Nel giugno 2015 la De Sales University ha cominciato a offrire il corso di laurea in lettere di primo livello al
Lumen Christi Institute, un seminario al livello di scuola superiore ad Arusha, fondato dai Fransaliani.
L’accordo formale è stato firmato da p. Bernard O’Connor, OSFS, Rettore della De Sales University, e p.
Johnson Kallidukkil, MSFS, Provinciale della Provincia dell’Africa Orientale e Delegato del Superiore Generale dei Missionari di SFS. I Fransaliani intendono far diventare questo istituto un seminario per tutte le
diocesi d’Africa e infine un’università a pieno titolo.
Asia
INDIA
Il Consiglio Generale degli Oblati di SFS ha approvato alcune proposte emerse nel febbraio 2015 dall’incontro generale dei membri della Missione dell’India: (1) nuove parrocchie in altri stati si potranno erigere
nella misura in cui non dipenderanno eccessivamente dalla Congregazione da un punto finanziario; (2) si potrà aprire ad experimentum un Centro di Spiritualità a Thaddeus-dham (Svizzera) per un anno; (3) è stato
concesso il permesso di istituire una scuola media in lingua inglese nel campus di Nidumukkala per aiutare i
bambini poveri di quella regione; (4) devono essere stabilite linee chiare per quanti sono avviati agli studi
superiori; (5) le case di formazione forniranno agli studenti in formazione la possibilità di studiare la lingua
del posto dove la casa si trova. Inoltre il Consiglio Generale ha approvato un progetto di massima per la proprietà di Samarpanaram.
Per preparare la transizione da missione a Regione, nel 2017 una commissione costituita da quattro membri –
p. Thambi J. Menala, OSFS (presidente), p. Vincent Kumar, OSFS, p. Baiju Putshussery, OSFS, e p. Bijesh
11
T. Koonakiyil, OSFS – avrà il compito di redigere i documenti fondazionali, che comprenderanno gli Statuti
Regionali, i Lineamenti, un Progetto pastorale, un Progetto formativo (sia per la formazione iniziale che per
quella permanente) e un Piano finanziario.
Il 22 novembre 2015 la Missione dell’India ha festeggiato il Giubileo d’Argento di presenza degli Oblati di
SFS in India. Ha presieduto la speciale liturgia eucaristica S.E. Mons. Jay a Rao Polimera,D.D., vescovo di
Eluru (Andhra Pradesh); hanno partecipato p. Aldino Kiesel, OSFS, Superiore Generale, e una schiera di sacerdoti, religiosi, parenti, amici e simpatizzanti.
Europa
FRANCIA
Nel settembre 2013, fratel Luc Ametodou, OSFS, ha fondato un gruppo di Amici di s. Francesco di Sales
(ASFS) con lo scopo di vivere e diffondere la dottrina del Santo. Il gruppo di ASFS si incontra mensilmente
per riflettere su un testo del Santo scelto da fratel Luc.
Gli interventi alle Journées Salésiennes, svoltesi a Troyes dal 18 al 22 agosto 2014, erano incentrati sul tema
L’accompagnement spirituel salésien [L’accompagnamento spirituale salesiano], e sono stati pubblicati negli
Annales Salésiennes, nouvelle série, no 11, 1er semestre (2015): Marcel Veyrat, “Les fondements de l’accompagnement spirituel salésien aujourd’hui” [I fondamenti dell’accompagnamento spirituale salesiano oggi];
Diane Tuffier, “Direction spirituelle du saint François de Sales à partir de quelques lettres” [La direzione
spirituale di s. Francesco di Sales a partire da alcune lettere]; Sr. Marie-Christophe Zuanon, VSM, “Retraites
salésiennes accompagnées: Origine et fondements” [I ritiri salesiani con accompagnamento personale:
l’origine e i fondamenti], che riconosce giustamente a p. William Gallagher,OSFS, il merito di avere rinnovato e arricchito la prassi dei ritiri salesiani con accompagnamento personale. Questo numero contiene anche
una parte della conferenza di p. Jean-Luc Leroux: “François de Sales et Pierre Favre: Deux saints savoyards” [Francesco di Sales e Pietro Favre: due santi savoiardi], che è stata tenuta al Convegno su s. Pietro
Favre il 29 novembre 2014 e che prende in considerazione il rapporto di s. Francesco di Sales con i gesuiti
nella sua diocesi. Gli atti di questo Convegno (Actes du Colloque Pierre Favre) saranno pubblicati dalla
Académie salésienne.
Gli Annales Salésiennes, nouvelle série, no 12, 2ème semestre (2015), presenta alcune conferenze delle Journées Salésiennes tenute ad Annecy dal 17 al 21 agosto 2015 e che erano incentrate sul tema “L’accompagnement spirituel salésien aujourd’hui” [L’accompagnamento spirituale salesiano oggi], come pure conferenze
delle Journées Salésiennes du Bénin (24-28 agosto 2015), il cui argomento era “Saint François de Sales. Vie
consacrée et Famille” [S. Francesco di Sales: vita consacrata e famiglia]. Queste le conferenze presentate:
Philippe Legros, “L’accompagnement spirituel salésien aujourd’hui”; Sr. Véronique Giard, SDV, “Soeurs
Salésiennes de la Visitation: Accompagnement salésien chez les Salésiennes” [Le Suore Salesiane della Visitazione: l’accompagnamento salesiano delle Salesiane]; Julien Manery, “Regard sur la devotion et objectifs
de l’Introduction à la vie devote” [Sguardo sulla devozione e gli obiettivi dell’Introduzione alla vita devota];
Dominique Salin, SJ, “François de Sales et la tradition mistique ‘Presque’; le poids d’un adverbe” [Francesco di Sales e la tradizione mistica. ‘Quasi’: il peso di un avverbio]; Maurice Riguet, OSFS, “Comment et
quand François de la vie consacrée” [Come e quando Francesco di Sales parla della vita consacrata]; Romain Abolou, PSFS, “L’importance de l’accompagnement des familles selon saint François de Sales”
[L’importanza dell’accompagnamento delle famiglie secondo s. Francesco di Sales]. Questo numero riporta
anche informazioni riguardo al Colloquio Universitario Internazionale sulle intuizioni pedagogiche di Don
Bosco tenuto a Lione il 14-16 ottobre 2015, al 50° anniversario dell’istituzione delle prime cinque province
dei Missionari di s. Francesco di Sales, all’inaugurazione del nuovo centro spirituale delle Suore della Croce
ad Annecy. Infine presenta un ricordo di Madre Maire-Hélène Reinlé (1942-2015) della Visitazione di Annecy.
PROVINCIA DI LINGUA TEDESCA (GERMANIA-AUSTRIA-SVIZZERA)
Il 2015 ha visto il trapasso di tre Oblati di SFS della Provincia di lingua tedesca che hanno dato contributi significativi alla diffusione della spiritualità salesiana nel mondo di lingua tedesca. P. Anton Zottl, OSFS
(1933-2015), morto il 27 febbraio, è stato per molti anni professore di teologia pastorale all’Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt, in Baviera, e ha scritto due libri in cui ha esplorato la teologia del Trattato
dell’amor di Dio: Die Leidenschaft einer Liebe [La passione di un amore] (Eichstätt: Franz-Sales-Verlag,
12
1983) e Menschwerden durch Gottesliebe [Diventare uomini attraverso l’amore di Dio ] (Eichstätt: FranzSales-Verlag, 1986).
Fratel Benedict Schmitz, OSFS (1935-2015), deceduto il 19 giugno, ha operato per decenni come grafico nel
movimento giovanile KIM degli Oblati di SFS per promuovere le vocazioni a Ingolstadt (Baviera). Lungo
questi anni ha disegnato paramenti, altari, vetrate e più di 150 cartoline con diverse citazioni, tra cui molte
frasi di s. Francesco di Sales. Alcuni dei suoi mosaici e dei suoi quadri ritraggono s. Francesco di Sales e altri
beati e santi salesiani.
P. Gottfried Prinz, OSFS (1924-2015), si è spento il 29 agosto. Per otto anni è stato il direttore di redazione
della rivista salesiana Licht e per altri otto anni direttore editoriale della Franz Sales Verlag. Dal 1994 al
1996 ha prestato il suo servizio come direttore dell’Istituto Salesiano e per nove anni come Segretario
dell’Arbeitsgemeinschaft für Salesianische Studien [Gruppo di lavoro per gli studi salesiani]. Durante il suo
mandato in quest’ultimo ruolo è stato il principale responsabile nel coordinare l’importante iniziativa della
traduzione della Correspondance di s. Giovanna Francesca di Chantal portandola con successo alla pubblicazione.
Il 6-7 febbraio 2015 l’Arbeitsgemeinschaft für Salesianische Studien ha tenuto il suo incontro annuale al Salesianum Rosental, Eichstätt (Baviera). Il tema di quest’anno era il Trattato dell’amor di Dio di s. Francesco
di Sales, pubblicato per la prima volta circa 400 anni fa, il 29 giugno 2016. Un momento particolarmente degno di nota è stata l’iniziativa “12 x s. Francesco di Sales”, tenuta nella cappella del Salesianum: sono stati
presentati 12 testi scelti dal Trattato accompagnati dalla musica di Lucia (violino) e di Martin Swientek (organo). Al termine del suo incontro annuale il gruppo ha deciso di cambiare il proprio nome. In futuro si
chiamerà “Arbeitsgemeinschaft Salesianische Spiritualität [Gruppo di lavoro spiritualità salesiana].
L’Ufficio per le comunicazioni e le pubbliche relazioni della diocesi di Eichstätt (Baviera) ha realizzato un
video sul Salesianum Rosental e gli Oblati di SFS in occasione dell’Anno della Vita Consacrata. Il video intitolato “S. Francesco di Sales era molto vicino a Dio e molto vicino alla gente” offre una sintesi della spiritualità salesiana, curata da p. Johann Haas, OSFS. Al video si può accedere all’indirizzo: http://www.franzsales-verlag.de/brisson2012/video/osfs_videoclip_haas.html. Anika Taiber, un’impiegata dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni e le pubbliche relazioni, ha diffuso un video che spiega in modo originale e conciso chi sono gli Oblati di SFS. Questo video si può trovare all’indirizzo: http://www.franz-salesverlag.de/brisson2012/video/osfs_videoclip.html.
Il 6-8 marzo sono stati tenuti degli incontri informativi per giovani uomini a Haus Overbach (NordrheinWestfalen). Seguendo l’argomento “Stile di vita” i partecipanti sono venuti a conoscere gli Oblati di SFS.
L’iniziativa è stata organizzata e guidata da p. Dominik Nguyen, OSFS.
Sia in Austria che in Baviera gli Oblati di SFS hanno rivolto un invito a pellegrinaggi per le vocazioni nelle
prime due domeniche di ottobre del 2015. A entrambi i pellegrinaggi il tema principale era l’Anno della Vita
Consacrata.
Negli anni 2016 e 2017 la rivista salesiana Licht centrerà i suoi articoli sul Trattato dell’amor di Dio. Questi
gli argomenti del 2016: “Amare Dio: la Sua natura”; “Amare Dio: il Suo desiderio”; “Amare Dio: il Suo
scopo”; “Amare Dio: la Sua sfida”; “Amare Dio: la Sua potenza”; “Amare Dio: il Suo segreto”.
Il Thaddäusbote, la rivista degli Oblati di SFS in Svizzera, nel 2016 sarà pure centrato sul Trattato dell’amor
di Dio. Sono in programma i seguenti argomenti: “L’amore è essenziale per le persone”; “Il desiderio che
Dio prova delle persone”; “L’amore è un rischio”; “L’unione alla volontà di Dio”; “La corona della creazione”; “L’amore dà valore alle mie azioni e alle mie opere”.
MONACHE DELLA VISITAZIONE
Nel 1615 fu fondato a Lione (Francia) da s. Francesco di Sales e s. Giovanna Francesca di Chantal il secondo
monastero della Visitazione. Il 28 dicembre 1622 s. Francesco di Sales moriva in questo monastero, la cui
comunità si trova ora nel monastero della Visitazione di Treviso. Durante la Rivoluzione Francese le religiose furono espulse da Lione e fuggirono attraverso l’Italia, l’attuale Repubblica Ceca, l’Austria e quindi di
nuovo in Italia (Mantova, Venezia, Treviso). Nel loro bagaglio avevano la preziosissima reliquia del cuore di
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s. Francesco di Sales. Questa reliquia del cuore è rimasta incorrotta fino ad oggi ed è ancora venerata nella
cappella del monastero. A partire dal gennaio 2015 la comunità di Treviso ha organizzato una serie di celebrazioni per festeggiare i suoi 400 anni di storia: veglie di preghiera, ore sante, celebrazioni eucaristiche,
conferenze e dibattiti. Queste iniziative sono state organizzate e coordinate da molti amici della comunità,
con la partecipazione dai sacerdoti della diocesi, dai Salesiani di Don Bosco della Provincia del Triveneto,
diversi cori che hanno animato le celebrazioni liturgiche e varie organizzazioni come l’Associazione dei
Sordi e l’Associazione della Stampa Cattolica Italiana. Tutti questi eventi hanno messo in luce l’affascinante
figura di s. Francesco di Sales e la sua costante attualità come grande maestro e direttore spirituale, come pastore secondo il cuore di Cristo, sapiente predicatore, missionario ardente e creativo e soprattutto come
splendido testimone dell’amore di Dio.
Léonie Martin (Sr. Françoise-Thérèse), una delle sorelle maggiori di s. Teresa di Gesù Bambino e figlia dei
santi Zélie e Louis Martin, coppia di sposi canonizzati insieme il 18 ottobre da Papa Francesco, era una monaca visitandina. Il 2 luglio 2015 è stata aperta la sua causa di beatificazione al monastero della Visitazione
di Caen (Francia), dove ha vissuto 41 anni ed è sepolta. La sua biografia mette in luce come la spiritualità salesiana sia vicina a quella carmelitana, soprattutto a quella di s. Teresa di Gesù Bambino. Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito: http://leoniemartin.org.
Dieci visitandine di Germania, Austria e Croazia si sono incontrate al monastero della Visitazione di Zangberg (Baviera) dal 23 al 25 ottobre 2015 per riflettere sul tema “Vivi la tua vocazione: l’Anno della Vita
Consacrata”. Tra le altre cose, le partecipanti hanno discusso sulla loro vocazione come visitandine e
sull’importanza della Visitazione in passato, nel presente e in futuro. Il gruppo è stato accompagnato da Sr.
Lioba Zezulka, VSM, Presidente della Federazione tedesca della Visitazione, e da p. Herbert Winklehner,
OSFS, Assistente aggiunto della Federazione.
ISTITUTO SECOLARE DI S. FRANCESCO DI SALES
L’Assemblea Generale dell’Istituto Secolare di SFS si è svolta a Passau in Baviera dal 20 al 25 luglio 2015.
Ogni quattro anni le sorelle delegate, le associate e gli assistenti spirituali di tutte le regioni (Brasile, Germania, Namibia, Austria, USA) si riuniscono per questa assemblea. Questi gli argomenti discussi: la situazione
attuale dell’Istituto, decisioni sui necessari cambiamenti da apportare agli statuti e l’elezione delle responsabili dell’Istituto. Angela Hauke che ha guidato l’Istituto per molti anni come Superiora Generale ha passato il
testimone a Iria Urnau del Brasile. Il nuovo Consiglio Generale è composto dalla Direttrice Generale Iria Urnau e dalle Consigliere Angela Hauke (Germania), Ottilie Kutenda (Namibia), Margarina Hanauer (Brasile),
Vreni Riedacher (Germania) e Monika Rauh (Germania). Alla parte ufficiale della riunione è seguito
l’incontro internazionale con altri membri e ospiti. Queste giornate di preghiera e discernimento riguardo le
diverse regioni dell’Istituto nel mondo per tutte le persone coinvolte sono state un’esperienza della cattolicità
della Chiesa.
ASSOCIAZIONE DI S. FRANCESCO DI SALES
Il ritiro annuale del Gruppo austriaco dell’Associazione di SFS si è svolta a Kufstein, in Austria, dal 3 al 7
giugno 2015. Il tema del ritiro era “Il mio viaggio con s. Francesco di Sales”. I ritiri erano guidati da p. Herbert Winklehner, OSFS. Incentrandosi sul Direttorio Spirituale che Francesco di Sales scrisse per le Visitandine, p. Winklehner ha sottolineato che vivere salesianamente significa vivere alla amorosa presenza di Dio
in tutto ciò che facciamo.
ITALIA
Per l’Anno della Vita Consacrata la Visitazione di Salò, insieme agli altri monasteri della diocesi, ha contattato tutte le parrocchie per invitarle a far visita ai monasteri e a familiarizzarsi con la vita consacrata, realtà
oggi non molto compresa. Inoltre, la domenica dopo la Messa, le monache si incontrano con un gruppo di
laici molto interessati alla presentazione del Trattato dell’amor di Dio.
PAESI BASSI
Gli Oblati dei Paesi Bassi stanno ancora lavorando ai loro Statuti, per passare a comunità in diretta dipendenza dal Generalato, e al loro testamento. La Dott. Judith de Raat sta lavorando a un libro basato sulle interviste da lei fatte a diciassette Oblati Olandesi.
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Provincia dell’America del Sud e dei Caraibi
Recentemente la Provincia ha accettato di assumere il servizio pastorale di due parrocchie in Ecuador: la parrocchia dedicata a Jesús de Consuelo nella periferia di Portoviejo, che sarà assistita economicamente dalla
parrocchia di El Niño Jesús di Manta. Nella capitale Quito, la Provincia ha firmato un contratto con l’Arcivescovo per assumere l’incarico della parrocchia di San José del Condado. Ad Haiti, la Provincia si sta prendendo l’incarico di una parrocchia a Porte-au-Prince tra i più poveri della città. Con i sei Oblati di Haiti che
hanno fatto i voti perpetui, pare che ci saranno sufficienti risorse per questi ulteriori impegni pastorali.
Stati Uniti
STUDIOSI SALESIANI
Guidata dalla Dott. Wendy Wright, una sessione, sponsorizzata dall’International Salesian Scholars Seminar,
è stata tenuta alla Villanova University, il 16-18 ottobre 2015, sul tema “St. Francis de Sales and the Scriptural Imagination [S. Francesco di Sales e l’immaginario biblico]”, in occasione della 40a Conferenza annuale
Patristica, Medievale e del Rinascimento (PMR). Questi i contributi e gli argomenti: Dott. Suzanne Toczyski, “Women and the Bible and the Scriptural Imagination in St. Francis de Sales’s Treatise on the Love of
God [Le donne, la Bibbia e l’immaginario biblico nel Trattato dell’amor di Dio di s. Francesco di Sales]”; P.
Joseph Chorpenning, OSFS, “The Joy of the Gospel: Hearing and Seeing the Mystery of the Visitation with
St. Francis de Sales and Pope Francis [La gioia del vangelo: sentire e vedere il mistero della Visitazione con
s. Francesco di Sales e Papa Francesco]”; Dott. Thomas Donlan, “Francis de Sales’s Reform of the Militant
Catholic Imagination [La riforma dell’immaginario del cattolicesimo militante da parte di Francesco di Sales]”; P. Alexander Pocetto, OSFS, “Sacred Scripture, Fear and Love in Francis de Sales’s Treatise on the
Love of God [Sacra Scrittura, timore e amore nel Trattato dell’amor di Dio di Francesco di Sales]”; Dott.
Wendy Wright, “Francis de Sales and the Gospel of John [Francesco di Sales e il Vangelo di Giovanni]”. La
sessione precedente su s. Francesco di Sales si era tenuta venticinque anni fa, nella Conferenza PMR del
1991.
P. Joseph F. Chorpenning, OSFS, membro e Presidente della ICSS, è stato uno dei trenta studiosi internazionali invitati a partecipare al Lovis Corinth Colloquium del 2015, sponsorizzato dal Dipartimento di Storia
dell’Arte della Emory University di Atlanta, GA, dal 29 al 31 ottobre 2015. L’argomento del Convegno è
stato “Ut pictura amor: The Imagery of Love in Artistic Theory and Practice, 1400-1700 [L’amore è come
una raffigurazione artistica: l’immaginario dell’amore nella teoria e nella pratica artistica, 1400-1700]”, e la
lezione di p. Chorpenning verteva su “The Dynamics of Divine Love: Francis de Sales’s Picturing of the Biblical Mystery of the Visitation [La dinamica dell’amore divino: come Francesco di Sales rappresenta il mistero biblico della Visitazione]”.
VISITANDINE
La mostra “Pregare per amare: la serie delle monache di Annecy”, di Anne Goetze è stata esposta al monastero della Visitazione di Brooklyn a Bay Ridge, il 13-20 maggio 2015. L’artista è una nipote di Sr. Margaret
Mary Goetze, una visitandina americana che era incorporata nella comunità di Annecy e che si è spenta nel
2014. All’inizio di quest’anno la mostra è stata esposta al Clarksville [TN] Museum e alla The Arts Company di Nashville. Ne è stata fatta una presentazione anche in The Nashville Arts Magazine:
http://nashvillearts.com/2015/01/30/anne-goetze-pray-to-love/. La signorina Goetze è stata anche invitata ai
monasteri di Tyringham e a Georgetown nell’autunno 2015. Ha realizzato un documentario di 10 minuti che
spera di aggiungere nel viaggiare di tappa in tappa. Si può vedere all’indirizzo:
https://vimeo.com/119258956.
PROVINCE DELL’AMERICA DEL NORD
La Provincia di Toledo-Detroit (TD) e di Wilmigton-Philadelphia (WP) degli Oblati di s. Francesco di Sales
continuano a collaborare in una serie di ambiti, soprattutto in un programma congiunto per la formazione e la
promozione delle vocazioni. Uno della serie di video vocazionali prodotti è intitolato semplicemente: “S.
Francesco di Sales: una biografia”. Il testo è stato scritto da p. Timothy McIntire, OSFS, della Provincia di
WP; il regista del video è Sean Boyd, un laureato del corso su TV e film della De Sales University. Il progetto è stato finanziato congiuntamente dalle due Province. P. Ken McKenna, OSFS, Provinciale della Provin-
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cia di TD, ha autorizzato un sacerdote cinese Salesiano a tradurre il testo nel cinese di Cantoon. La versione
inglese del video è disponibile su YouTube all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=7qIueaQPu3c.
Il De Sales Resources and Ministries (DSR&M) della Provincia di TD ha dato al suo apostolato un nuovo
nome: “Embraced by God” [“Abbracciati da Dio”] perché “esprime chiaramente una spiritualità che avvicinerà [le persone] a Dio”. In un altro ambito di cooperazione, il sito con il nuovo nome ora presenta l’arte sacra di fratel Michael O’Neill McGrath, OSFS, della Provincia di WP. Il sito ‘Abbracciati da Dio’ si trova
all’indirizzo: www.embracedbygod.org.
PROVINCIA DI WILMINGTON-PHILADELPHIA
P. Thomas Dailey, OSFS, ha recentemente pubblicato ciò che l’Arcivescovo Charles Caput di Philadelphia
definisce “un libro che cambia la vita a chiunque pensava di essere troppo occupato per crescere in santità”.
Pubblicato da Sophia Press, il libro è intitolato Live Today Well: St. Francis de Sales’s Simple Approach to
Holiness [Vivere bene oggi: il semplice approccio di s. Francesco di Sales alla santità]. Il libro intende guidare “mediante il programma spirituale di s. Francesco di Sales, mostrando come si può equilibrare il tempo
dedicato a Dio e il tempo necessario ad assolvere i propri molti compiti”. P. Dailey ne ha fatto la presentazione durante il ritiro per l’Associazione maschile dei Laici Salesiani (SLAM). Coordinatore degli incontri
della SLAM, che è ospitata dalla comunità degli Oblati di SFS di Wills Hall, è p. Timothy McIntire, OSFS.
P. Michael Murray, OSFS, Direttore del De Sales Spiritual Services, continua ad arricchire il sito della Provincia di WP con abbondante materiale omiletico sia per la domenica sia per i giorni feriali: Homily Helps
[Aiuti per le omelie], Sundays Salesian [Domeniche salesiane], Salesian Sunday Reflections [Riflessioni salesiane per la domenica]. Le ultime due serie sono disponibili anche in spagnolo. Molte parrocchie degli
Oblati pubblicano queste riflessioni sui loro bollettini domenicali, allargandone così la diffusione. P. Murray
ha inoltre fornito una serie di riflessioni sulla vita consacrata attraverso le e-mail settimanali del Provinciale
che contengono materiale per la preghiera.
Per l’Anno della Vita Consacrata il Salesian Center for Faith and Culture [Centro Salesiano per la fede e la
cultura] della De Sales University ha organizzato una conferenza, tenuta da Sr. Rose McDermott, SSJ, Delegata per i Religiosi della Diocesi di Trenton, sul Decreto sul rinnovamento della Vita Consacrata, Perfectae
caritatis, del Concilio Vaticano II. Nel suo intervento c’erano non pochi opportuni riferimenti all’Introduzione alla vita devota.
Pubblicazioni
INGLESE
Libri
Thomas F. Dailey, OSFS, Live Today Well: St. Francis de Sales’s Simple Approach to Holiness [Vivere bene
oggi: l’approccio semplice alla santità di s. Francesco di Sales] (Sophia Press, 2015). Vd. supra.
Heart of Hearts: Writings on the Life and Spirit of St. Francis de Sales. A Collection of Essays by Joseph F.
Power, OSFS [Il cuore dei cuori: scritti sulla vita e lo spirito di s. Francesco di Sales. Una raccolta di saggi di
Joseph F. Power, OSFS], a cura e con un’introduzione di Daniel P. Wisniewski, OSFS (Stella Niagara, NY:
De Sales Resource Center, 2015). Questa raccolta rende più facilmente accessibili sette saggi embrionali del
defunto p. Power (quattro erano già stati pubblicati, tre sono pubblicati qui per la prima volta): “An Introduction to Salesian Spirituality [Un’introduzione alla spiritualità salesiana]”; “Images for a Busy Life [Immagini
per una vita piena di impegni]”; “Between the One Will of God and the Other [Tra l’una e l’altra volontà di
Dio]”; “Heart–Both Metaphorical and Symbol [Il cuore: sia metafora che simbolo]”; “Francis de Sales and
the ‘Passions’”[Francesco di Sales e le ‘passioni’]”; “Francis de Sales and Vatican Councils I & II [Francesco di Sales e i Concili Vaticano I e II]”; “Henry Benedict Mackey, OSB, Nineteenth-Century Interpreter of
St. Francis de Sales [Henry Benedict Mackey, OSB: interprete del XIX secolo di s. Francesco di Sales]”. L a
pubblicazione di questo libro è stata sostenuta da una sovvenzione della ICSS.
Michel Tournade, OSFS, Falling in Love with God: A Personal Message to Today’s Young People from St.
Francis de Sales. An Adaptation of the Introduction to the Devout Life [Innamorarsi di Dio: un messaggio
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personale di s. Francesco di Sales ai giovani di oggi. Adattamento dell’Introduzione alla vita devota], trad. di
Jane Gowey (Stella Niagara: de Sales Resource Center, 2015). La pubblicazione di questo libro è stata sostenuta da una sovvenzione dell’ICSS.
Articoli
Joseph F. Chorpenning, OSFS, “Blending Christological Images: José Cayetano Padilla’s The Sacred Heart
of Jesus as the Good Shepherd [La combinazione di diverse immagini cristologiche: Il Sacro Cuore di Gesù
come Buon Pastore di José Cayetano Padilla]”, Confluencia: Revista Hispánica de Cultura y Literatura,
Numero speciale: Homenaje al Professor Elías L. Rivers, 30/3 (2015): 117-135.
––––––, “François de Sales”, in The Oxford Guide to the Historical Reception of Augustine [La Guida di Oxford alla ricezione di Agostino], a cura di Karla Pollmann et al., 3 voll. (New York: Oxford University Press,
2014), 1687-1689.
James F. Gaines, “Socio-Spiritual Suasion: François de Sales and the Bees” [La persuasione socio-spirituale:
Francesco di Sales e le api], in Relations & Relationships in Seventeenth-Century French Literature [Relazioni e rapporti nella letteratura francese del Diciassettesimo Secolo], Actes du 36e congrès annuel de la
North American Society for Seventeenth-Century French Literature [Atti del 36° congresso annuale della
Società nordamericana per la letteratura francese del Diciassettesimo Secolo], Portland State University, 6-8
maggio 2004, a cura di Jennifer R. Perlmutter, Biblio 17, vol. 166 (Tübingen: Gunter Narr Verlag, 2006),
143-152.
Ulrich L. Lehner, “A Fourth Francis: Reform for a Self-Content Church” [Un quarto Francesco: la riforma di
una Chiesa contenta di sé], First Things (1 febbr. 2015): www.firstthings.com/web-exclusives/2015/02/afourth-francis. I commentatori, mentre si sono soffermati su quanto Papa Francesco deve a s. Francesco
d’Assisi e a s. Francesco Saverio, hanno trascurato s. Francesco di Sales. Lehner, Professore di Storia della
religione e di teologia alla Marquette University, ha individuato sei convinzioni comuni al Sales e a Papa
Francesco: (1) la riforma è di importanza fondamentale; (2) la semplicità ha la meglio sulla polemica; (3)
quanti hanno autorità dovrebbero essere miti; (4) il matrimonio è una vocazione cristiana; (5) l’impegno con
i media è utile; (6) il senso della missione.
John D. Lyons, “In love with an Idea” [Innamorati di un’idea] in Relations & Relationships in SeventeenthCentury French Literature [Relazioni e rapporti nella letteratura francese del Diciassettesimo Secolo], Actes
du 36e congrès annuel de la North American Society for Seventeenth-Century French Literature [Atti del 36°
congresso annuale della Società nordamericana per la letteratura francese del Diciassettesimo Secolo], Portland State University, 6-8 maggio 2004, a cura di Jennifer R. Perlmutter, Biblio 17, vol. 166 (Tübingen:
Gunter Narr Verlag, 2006), 17-32. sul Trattato dell’amor di Dio.
Terence O’Reilly, “The Mystical Theology of Saint Francis de Sales in the Traité de l’amour de Dieu” [La
teologia mistica di s. Francesco di Sales nel Trattato dell’amor di Dio], in Mysticism in the French Tradition: Eruptions from France [La mistica nella tradizione francese: le eruzioni dalla Francia], a cura di Louise
Nelstrop and Bradley B. Onischi (Brurlington, VT: Ashgate, 2015), 207-220.
Su zanne Toczyski, “’Blessed the Breasts at Which You Nursed’: Mother-Child Intimacy in St. Francis de
Sales’s Treatise on the Love of God” [‘Beato il seno che ti ha allattato’: l’intimità madre-figlio in s. Francesco di Sales nel Trattato dell’amor di Dio], Spiritus: A Journal of Christian Spiritualità 15 (2015): 191-213.
FRANCESE
Gilles Jeanguenin, Humour et sainteté chez François de Sales [Lo humour e la santità in Francesco di Sales],
con la prefazione di Michel Tournade, OSFS (Paris: Salvator, 2013).
––––––, Les vertus dépoussiérées par saint François de Sales [Le virtù rispolverate da s. Francesco di Sales]
(Paris: Éditions de l’Emmanuel, 2012).
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Patrick-Marie Févotte et Claude-Marie Millet, Tout par amour : vivre le quotidien avec saint François de
Sales [Tutto per amore : vivere il quotidiano con s. Francesco di Sales] (Flavigny-sur-Ozerain [Côte-d‘Or]:
Traditions monastiques, 2013).
Max Huot de Longchamp, La vie dévote au XXIe siècle: anthologie salésienne pour l’honnête homme
d’aujourd’hui [La vita devota nel XXI secolo: una antologia salesiana per l’uomo onesto di oggi) (Mers-surIndre: Paroisse et Famille, 2013).
Gérard Monthel, L’Écrit & l’image: Ordre de la Visitation Sainte-Marie 1610. Une histoire du livre & de
l’iconographie (Lo scritto e l’immagine: l’Ordine della Visitazione S. Maria 1610. Una storia del libro e dell’iconografia) (Bourg-en-Bresse: Éditions A. Bonavitacola, 2014). Questo testo classico di riferimento monumentale (618 pagine) e riccamente illustrato (900 immagini a colori ) sull’iconografia salesiana/visitandina
è un essenziale complemento per ogni seria biblioteca salesiana. Si può ordinare direttamente dalla Casa editrice: [email protected].
TEDESCO
Libri
Die Gedenktage der salesianischen Heiligen und Seligen. Eine Handreichung zum internen Gebrauch [Le
memorie dei Santi e dei Beati salesiani. Pieghevole ad uso interno], a cura della Provincia di lingua tedesca
della Congregazione degli Oblati di Francesco di Sales (Germania–Austria–Svizzera) sotto la direzione di P.
Herbert Winklehner, OSFS (Vienna, 2015). Questa brochure riunisce i testi liturgici per le Messe (Preghiere,
letture, intercessioni, prefazi) per le solennità, feste e memorie di s. Leonia Francesca di Sales Aviat, Francesco di Sales, Giovanna Francesca di Chantal, Margherita Maria Alacoque, del b. Louis Brisson e delle beate
martiri di Madrid.
Jordan / Mayrhofer / Salzl / Stütz: Pray With You(th). Mit Jugendlichen im Geist Don Boscos beten [Pray
with you(th). Pregare con i giovani nello spirito di don Bosco], a cura del Provincialato dei Salesiani di don
Bosco (Vienna: Don Bosco Medien, 2015). La spiritualità salesiana per i giovani è soprattutto luminosa, allegra e ottimista. Questo libro di preghiera per i giovani comprende preghiere moderne e tradizionali. Il capitolo, intitolato „Fare tutto con Dio“ è dedicato a s. Francesco di Sales.
Ingrid Malzahn, Gottes Traumbotschaften. Warum ich weiß, dass meine Mutter im Himmel lebt [Le comunicazioni di Dio nei sogni. Perché so che mia madre è viva in cielo] (Altenstadt: Edition christliche Mystik,
2015). Il libro tratta dei sogni e si chiede se Dio ci mandi messaggi per la nostra vita attraverso i sogni.
L’autrice crede fermamente che sia così e sostiene la propria convinzione con esempi dalla Bibbia, dalla tradizione mistica cristiana e dalla vita di numerosi santi salesiani (Francesco di Sales, Margherita Maria Alacoque. Giovanni Bosco e Domenico Savio).
Emmanuel Renault, Der Einfluss von Teresa von Ávila auf Therese von Lisieux [L’influsso Teresa d’Avila su
Teresa di Lisieux] (Würzburg: Echter Verlag, 2015). Che Teresa di Lisieux come carmelitana sia stata influenzata da Teresa d’Ávila non fa meraviglia. Sorprendente è invece che in questo libro sia menzionato più
volte l’influsso di s. Francesco di Sales. Nella famiglia Martin lo spirito delle Visitandine era presente essendo la zia di Teresa monaca della Visitazione nel monastero di Le Mans (Francia). Inoltre la sorella di Teresa,
Leonia, entrò nel monastero della Visitazione di Caen. Teresa di Lisieux esprime il suo apprezzamento per
Francesco di Sales soprattutto in questa frase: “S. Teresa d’Avila e s. Francesco di Sales sono i miei autori
preferiti”. L’autore sintetizza un po’ laconicamente: “Si possono trovare diverse tracce dell’influsso di s.
Francesco di Sales negli scritti di Teresa perché la spiritualità salesiana nella famiglia Martin era molto apprezzata, ma in ultima istanza il suo influsso è stato poco significativo e in pratica è stato assorbito nella spiritualità teresiana” (pagg. 78-79). Peccato per l’infelice errore che compare nella traduzione in tedesco di
questo libro: l’Ordine della Visitazione fondato da Francesco di Sales e Giovanna Francesca di Chantal viene
più volte citato come “Monastero dell’Incarnazione” (ad es. a p. 26, 27, 78).
Marianne Schlosser: Erhebung des Herzens. Theologie des Gebetes [Innalzare il cuore. Teologia della preghiera] (St. Ottilien: Eos Verlag, 2015). Marianne Schlosser, docente di teologia spirituale all’Università di
Vienna (Austria), offre uno sguardo sistematico sulla teologia della preghiera. In un’ampia appendice raccoglie testi classici sulla preghiera, compresi alcuni brani dall’Introduzione alla vita devota.
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Articoli
Herbert Winklehner, „In den Herzen der Gläubigen verankert. Sales-Oblaten in der Pfarrgemeinde Zur Heiligen Familie“ [Radicati nel cuore dei fedeli. Gli Oblati di s. Francesco di Sales nella comunità parrocchiale
della Santa Famiglia], in: Ein Kirchenbau der Moderne in der Barockstadt Eichstätt. Scritto per commemorare il 50° anniversario della dedicazione della chiesa della Sacra Famiglia ad Eichstätt il 27 maggio 1965, a
cura di Emanuel Braun a nome della parrocchia della Sacra Famiglia (Eichstätt: 2015).
ITALIANO
Libro
Giuseppe M. Roggia, SDB, San Francesco di Sales. Estasi dell’azione e della vita, (Brescia: Editrice Morcelliana, 2014).
DIRK KOSTER, OSFS (1931-2016)
P. Dirk Koster, OSFS, membro della
ICSS dal 2004, è definitivamente entrato nella vita eterna il 27 gennaio 2016. La solenne
Messa di esequie è stata celebrata nella chiesa di St. Martin a Noorden, nei Paesi Bassi,
dove p. Koster svolgeva il ministero di parroco dal 1992, il 2 febbraio 2016, Festa della
Presentazione del Signore e anniversario della morte del b. Louis Brisson, fondatore degli
Oblati di SFS. Ha fatto seguito la sepoltura
nel cimitero parrocchiale. Nell’annunciare il
transito di p. Koster, p. Kees Jongeneelen,
OSFS, Provinciale della Provincia dei Paesi
Bassi, ha dato voce a ciò che così tante persone hanno provato nell’apprendere questa
triste notizia: “[Sono]Triste, ma grato per tutto ciò che ha fatto per la nostra Provincia
Olandese e per ciò che significava come parroco per tante persone”.
Nato a Bovenkarspel il 12 ottobre 1931, p. Koster entrò dagli Oblati di SFS il 30 agosto 1951. Fece il
noviziato a Nimega e studiò filosofia e teologia a Beek en Donk. Fu ordinato sacerdote il 13 marzo 1957.
Come insegnante fu profondamente stimato dai suoi studenti. Molto del suo sacerdozio si spese nel ministero parrocchiale, a partire dal 1970 quando gli fu affidata la chiesa di s. Giovanni Battista ad Amsterdam.
Grazie alle sue cure pastorali, creative e stimolanti, la parrocchia fiorì.
P. Koster fu Provinciale due volte, in momenti importanti nella storia della Provincia dei Paesi Bassi. Fu
Provinciale dal 1971 al 1975, nel periodo di attuazione del Concilio Vaticano II, e di nuovo dal 1988 al 1996.
Nel 1992 fu nominato parroco della parrocchia di St. Martin, a Noorden, dove i parrocchiani giunsero ad
amarlo molto. Nel settembre 2015 gli fu diagnosticato un cancro ai polmoni. Ha sopportato la sofferenza pazientemente e con completa sottomissione alla volontà di Dio. È morto nella pace, circondato da confratelli,
familiari, parrocchiani e membri della famiglia laicale salesiana.
Come studioso salesiano p. Koster è noto soprattutto per le sue biografie fondate e rigorose, magistrali
nella loro acutezza, di s. Francesco di Sales (2000) e di Louis Brisson (2008), che sono ora testi classici di riferimento nel campo degli studi salesiani. Entrambe sono state pubblicate da Bert Post di Noorden, in edizioni riccamente illustrate, con una bella ed elegante veste tipografica. P. Koster si dedicò alla biografia di p.
Brisson su richiesta dell’allora Superiore Generale degli Oblati, p. Lewis S. Fiorelli, OSFS, in occasione del
centenario della morte di p. Brisson nel 2008. Opportunamente, Louis Brisson fu presentato nell’ambito delle
celebrazioni internazionali a Plancy e a Troyes per il centenario della morte di p. Brisson, dal 2 al 5 febbraio
2008. L’impressione che p. Koster fece a coloro che lo sentirono parlare o leggere ciò che aveva scritto su s.
Francesco di Sales, s. Giovanna Francesca di Chantal e sul b. Louis Brisson è quella di un amico che parla o
scrive di un altro amico.
Nel gennaio 2016 p. Koster presentò la sua ultima pubblicazione, un libro di carattere autobiografico. La
sua postfazione è il suo testamento: “Noi viviamo solo per un breve tempo. Pensiamo di avere una lunga vita, ma in realtà è piuttosto breve. È una vera arte vivere brevemente. Vuol dire che ogni momento ti è dato
perché tu lo accolga volentieri, lo assuma, lo viva realmente. È compito nostro cercare di esserne contenti, se
si riesce, e io stesso sto cercando di fare così fino al mio ultimo istante. Se ci riusciamo, credo che tutti noi
possiamo essere persone felici, contente di noi e degli altri, contenti di Dio e di tutti”. Requiescat in pace.
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La Circolare della ICSS è stata fondata nel 1997 ed è pubblicata semestralmente dalla Commissione Internazionale per gli Studi Salesiani (ICSS) degli Oblati di S. Francesco di Sales (Joseph F. Chorpenning, OSFS,
Presidente; Valdir Formentini, OSFS; Dirk Koster, OSFS; Herbert Winklehner, OSFS). Il suo obiettivo principale è diffondere su scala mondiale le informazioni relative agli Studi Salesiani (S. Francesco di Sales; S.
Giovanna di Chantal; P. Louis Brisson, fondatore degli Oblati di S. Francesco di Sales; gli Oblati di S. Francesco di Sales; le Oblate di S. Francesco di Sales; la Visitazione di S. Maria; Istituti Laicali e Religiosi,
membri della famiglia salesiana).
Direttore: Joseph F. Chorpenning, OSFS (Saint Joseph’s University Press, 5600 City Avenue, Philadelphia,
PA 19131-1395, USA; e-mail: [email protected])
Capocronista: Alexander T. Pocetto, OSFS. Le notizie per i numeri futuri devono essere spedite a P. Pocetto
via e-mail ([email protected]), fax (610/282-2059), o per posta (De Sales University, 2755 Station Avenue, Center Valley, PA 18034-9568, USA).
Grafica e composizione: Carol McLaughlin.
CALENDARIO 2016
PER GLI
OBLATI DI S. FRANCESCO DI SALES
Dom. 24 genn.
Solennità di s. Francesco di Sales Patrono principale della Congregazione
Mart. 31 mag.
Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria
Ven. 3 giu.
Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù
Ven. 12 ago.
Festa di s. Giovanna Francesca di Chantal, Patrona secondaria della Congregazione
Giov. 12 ott.
Festa del b. Louis Brisson, Fondatore degli Oblati e Oblate di s. Francesco di Sales
Dom. 16 ott.
Festa di s. Margherita Maria Alacoque
Lun. 21 nov.
Memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria
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