Il programma delle serate
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Il programma delle serate
Civica scuola di Teatro Paolo Grassi Via Salasco, 4 - Milano Venerdì 17 e sabato 18 febbraio Finestre sull'immaginario Venerdì 17 febbraio - ore 20:30 Finestre sull'immaginario (prima parte) Anatomia dell'attimo (primo quadro) - ingresso (7’) Percorso rosso In Contro Tempo (a/b) aula 5 (20’) Anatomia dell'attimo (secondo quadro) - scale (5’) Anatomia dell'attimo (terzo quadro) - corridoio (5’) Unastoria - palestrina (20’) Percorso grigio Anatomia dell'attimo (terzo quadro) - corridoio (5’) Unastoria - palestrina (20’) Anatomia dell'attimo (secondo quadro) - scale (5’) In Contro Tempo (a/b) - aula 5 (20’) Anatomia dell'attimo (quarto quadro) - foyer (7’) Sabato 18 febbraio - a partire dalle ore 19:00 Finestre sull'immaginario (seconda parte) ore 19:00, 19:20, 19:50, 20:10, 20,30, 20:50, 21:10, 21:30 Memento Mori - aula 2 (15’) ore 20:30/21:15 Anatomia dell'attimo (primo quadro) - ingresso (7’) Anatomia dell'attimo (terzo quadro) - corridoio (5’) Dollywhoo - palestrina (20’) Anatomia dell'attimo (secondo quadro) - scale (5’) Anatomia dell'attimo (quarto quadro) - foyer (7’) Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi Venerdì 17 e sabato 18 febbraio 2017 Visione Didattica Finestre sull’immaginario A cura di Tatiana Olear Con il Terzo Corso Regia Enrico Baraldi, Claudia Corona, Virginia Landi, Giovanni Ortoleva, Ida Treggiari Consulenza video Manuel Renga Interrelazione tra i linguaggi / tecniche di improvvisazione Silvia Girardi Con il contributo di Elisabeth Boeke movimento Ambra D’Amico voce Silvia Girardi musica e canto Attori Valeria Girelli, Lorenza Lombardi, Fabrizio Lombardo, Giuseppe Palasciano, Chiara Tomei Danzatori Donato Demita, Giacomo Goina, Luana Rossin, Loredana Tarnovschi Con la partecipazione del Terzo Corso Attore e Autore Teatrale, Teatrodanza, e del Secondo Corso Regia Teatrale Scene Pio Manzotti, Alice Capoani, Mattia Franco Luci Paolo Latini, Simona Ornaghi Costumi Enza Bianchini, Nunzia Lazzaro DOLLYWHOO progetto di Giovanni Ortoleva con Giacomo Goina editing video Gabriele Borghi videotecnica Fabio Brusadin, Chiara Caliò, Francesco Sileo si ringrazia Elisabeth Boeke, Maurizio Schmidt La nostra testa è piena di immagini di come dovrebbe essere la nostra vita; Hollywood ha prodotto gran parte di esse. Il cinema classico americano ha codificato il modo in cui si conosce l’anima gemella, i successi da perseguire, gli obiettivi dell’esistenza. In DOLLYWHOO ci divertiamo a smontare questi stereotipi e a rimontarli al contrario, per mostrare che il sogno (americano) è a un passo dall’incubo (collettivo). IN CONTRO TEMPO progetto di Virginia Landi con Valeria Girelli , Lorenza Lombardi voce Tosca Bonora video a cura di Fabio Brusadin, Chiara Caliò Due donne. Due epoche diverse. Due donne, alle prese con un trasloco, vengono pervase dai ricordi immergendosi sempre di più nelle atmosfere del passato. Le divide in scena un muro di scatoloni. Inizialmente non sanno di abitare la stessa stanza, non conoscono nulla dell’altra, non sanno di appartenere a due tempi differenti. I soli elementi che hanno in comune sono i racconti di un’unica memoria, quella di Tosca Bonora, presenza evanescente che si manifesta tramite registrazioni audio e proiezioni video. Le due donne riusciranno a incontrarsi superando la barriera del tempo? Cosa si diranno? ANATOMIA DELL’ATTIMO progetto di Ida Treggiari con Donato Demita, Loredana Tarnovschi, Luana Rossin e con Barbara Novati, Carlo Giammusso, Diego Becce, Gaia Ceccoli, Gianmaria Borzillo, Greta Cisternino, Miriam Podgornik, Sara Monari un ringraziamento speciale per il supporto drammaturgico ad Elisa Campisi, Giorgia Aimeri, Matteo Caniglia, Riccardo Favaro, Riccardo Tabilio e Tatiana Motta collaborazione video Fabio Brusadin, Chiara Caliò Anatomia dell’attimo è un viaggio nei meandri ordinari della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Le nostre giornate sono caratterizzate da un alto tasso di immaginario, richiesto come punto di partenza nelle nostre ore di didattica. Ma fuori dalle ore di lezione, nei momenti ordinari della nostra giornata, il nostro immaginario dove finisce? Noi come pensiamo? Siamo davvero una comunità o siamo semplicemente un enorme meccanismo umano fatto di singole solitudini che viaggiano tra la fantasia e la realtà? In un attimo, mentre il nostro corpo è fermo a terra, nei corridoi, in atrio, davanti ad una macchinetta del caffè, succede che la fantasia ci porti altrove, crei storie parallele che interagiscono con noi e con gli altri attorno a noi. E questo ci rende unici. Il mio progetto parte da te, da me, da noi. È così scioccante manifestare le proprie fantasie? MEMENTO MORI progetto di Claudia Corona con l’aiuto di Francesca Muscatello, Clio Saccà, Lorenzo Ponte Voci Lorenza Lombardi, Fabrizio Lombardo, Tosca Bonora Elaborazione audio/video Fabio Brusadin, Chiara Caliò, Manuel Renga Ricordati che devi morire. Un monito o un invito? Questo progetto nasce per far parlare lo spazio. I luoghi in cui viviamo, i nostri spazi quotidiani, racchiudono infiniti ricordi, stratificati in quello che chiamiamo passato. Ogni cittadina ha la sua Storia, composta di grandi e piccoli eventi. Ogni comunità è portatrice di un patrimonio silente composto dalle sue memorie. E se fosse possibile individuare una finestra nella quale tutti i tempi coincidono? Incidere lo spazio/tempo e scoprire la coesistenza di vite diverse riunite nell'istante presente, rievocate attraverso gli occhi di chi non c'è più. Se per una volta ci concedessimo di vivere la memoria, mutando la condizione di ricordo in esperienza, avremmo l'opportunità di conoscere il passato in modo completamente diverso, coinvolgente, umano. Ecco quindi un evento completamente dedicato allo spettatore, un percorso interattivo attraverso il quale conoscere e riconoscersi. UNA STORIA progetto di Enrico Baraldi con Chiara Tomei, Fabrizio Lombardo, Giuseppe Palasciano Operatrice in presa diretta Chiara Caliò Contenuti video a cura di Chiara Caliò, Francesco Sileo Allestimento video Fabio Brusadin Consulenza video Manuel Renga Consulenza movimento Silvia Girardi Unastoria è il fumetto con cui Gian Alfonso Pacinotti (in arte Gipi) torna nelle librerie dopo cinque anni di assenza dal mondo delle tavole illustrate. La crisi di un autore che rimane intrappolato nella propria opera è al centro di questa storia: un uomo in un ospedale psichiatrico tenta di ricordare qualcosa che fa parte del passato della sua famiglia, il testamento morale di un parente contenuto in delle lettere ritrovate in soffitta. Ma tutto questo lo porta a sprofondare nella propria immaginazione e a perdercisi. Le possibilità sceniche date dall’uso di video e linguaggi multimediali sono lo strumento attraverso il quale ricercare una traduzione del mondo illustrato di Gipi in un codice teatrale. Un passaggio di segno che da copro e voce a dei disegni e che racconta la messa in discussione della realtà difronte alla forza di un mondo interiore in grado di sopraffarci. Laboratorio delle Idee Il progetto nasce nel contesto del Laboratorio delle idee condotto con il Terzo Corso Regia. Lo scopo didattico del laboratorio, per ogni singolo allievo, è lo sviluppo di uno spettacolo originale basato su qualunque materiale non sia riferibile alla drammaturgia costituita. Agli allievi viene richiesto di progettare lo spettacolo intero avvalendosi della pluralità di linguaggi espressivi. Il focus del laboratorio, in questa edizione, è sulla videoproiezione e sul movimento nello spazio. Agli allievi viene quindi richiesto di elaborare 20 minuti dello spettacolo ipotizzato con il coinvolgimento dei giovani professionisti attori, danzatori e videomaker. Il tutto si conclude con una rappresentazione aperta al pubblico e con la preparazione di una scheda del progetto spendibile presso operatori teatrali e istituzioni culturali al di fuori della scuola. I progetti nati quest’anno all'interno del laboratorio hanno dei marcati denominatori comuni: l'interesse verso la percezione della realtà e la sua distorsione nonché la volontà di indagare sull'alterazione del punto di vista. I cinque progetti sono studi sugli screzi tra il reale e l'immaginario. Il progetto di Ida Treggiari spazia tra i viaggi che ci fa fare la fantasia nei momenti della routine quotidiana. Quello di Giovanni Ortoleva fa un affondo nei modelli della commedia brillante hollywoodiana che permea l'immaginario collettivo. Virginia Landi cerca di ricostruire i ricordi di un mondo che non esiste più, completandoli con l'immaginazione. Enrico Baraldi ci fa entrare dentro i deliri di un artista folle rinchiuso in una clinica. Claudia Corona ci invita a scoprire uno sguardo non scontato sugli ambienti che frequentiamo, ma anche sulla nostra stessa vita perché messa a confronto con la vita e la morte altrui. Tatiana Olear In tre incontri con gli allievi registi ho proposto un approfondimento nello spazio attraverso tecniche di movimento e improvvisative, analisi di strutture spaziali, esercitando la capacità di composizione individuale e corale. L’obbiettivo è lo sviluppo della creatività, capacità compositiva e qualità espressiva. Un esercizio corale in cui allenare l’ascolto di sé e dell’altro, come fondamento della relazione e della creazione scenica. Abbiamo inoltre approfondito la multidisciplinarietà dei linguaggi e come lo spazio, l’architettura, il movimento siano funzioni del racconto. Negli incontri successivi ho svolto un tutoraggio più nel dettaglio sui singoli progetti, concentrandomi sulla interrelazione tra i linguaggi scenici adottati e la relazione tra movimento e spazio. Silvia Girardi Il mio intervento è relativo all’utilizzo delle videoproiezioni come linguaggio espressivo nel teatro. Con i ragazzi abbiamo visto diversi materiali di nuove compagnie che utilizzano in maniera oculata le videoproiezioni nelle loro performances, siano esse legate al mondo delle performing arts oppure della prosa. Abbiamo poi lavorato in aula sperimentando ciò che è possibile fare con i mezzi a disposizione della scuola, portando avanti in contemporanea un discorso teorico (tecnico e artistico) e la pratica diretta di ciò di cui si è parlato: proiezioni frontali, retroproiezioni, angoli di incidenza, materiali e superfici da proiezione, effetti su superfici non lineari, utilizzo di più fonti di proiezione. Infine abbiamo insieme lavorato sul software Qlab 4.1.3 che è in grado di gestire audio e video per lo spettacolo dal vivo, e di fare semplici video mapping su superfici piuttosto regolari. Manuel Renga