william butler yeats
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WILLIAM BUTLER YEATS EASTER 1916 Li incontravo al chiudersi del giorno Che venivano con vividi volti Dal tavolo o dal banco, fra grigie Case settecentesche, Passavo loro accanto con un cenno del capo O con insipide parole cortesi, O indugiavo un poco per dire Insipide parole cortesi, E prima ancor di finire pensavo A una battuta o una storiella ironica Per divertire un compagno Al club, intorno al caminetto, Sicuro che anche loro come me Vivevano la dove si porta 1'abito da giullare; Tutto è mutato, mutato del tutto: Una terribile bellezza è nata. I giorni di quella donna trascorrevano In ignorante volontà di bene, Le notti in discussioni Finche la voce diveniva stridula. Qual voce fu più dolce della sua Quando, giovane e bella, Cavalcava alla caccia coi segugi? Quest'uomo dirigeva la sua scuola E cavalcava il nostro destriero alato; Quest'altro, amico suo e aiutante, Veniva rivelando la sua forza; Avrebbe potuto conquistare fama, Tanto la sua natura appariva sensibile, Tanto dolce ed ardito il suo pensiero. Quest'altro ancora lo consideravo Un ubriacone zotico e borioso. Amarissimo torto aveva fatto A una persona prossima al mio cuore; E tuttavia lo annovero nel canto; Anch'egli ha rassegnato la sua parte Nella casuale commedia; Anch'egli è a sua volta mutato, Del tutto trasformato: Una terribile bellezza e nata. Cuori che abbiano un unico scopo D'estate come d'inverno, sembrano Per incantesimo tramutati in pietra A turbare la viva corrente. I1 cavallo che giunge dalla strada, II cavaliere, gli uccelli che trascorrono Di nuvola in precipite nuvola, D'attimo in attimo cambiano; Un'ombra di nuvola sulla corrente Cambia d'attimo in attimo; Uno zoccolo scivola sulla proda, E il cavallo sguazza nell'acqua; Le folaghe dalle lunghe gambe si tuffano, E le femmine chiamano i loro maschi; D'attimo in attimo vivono: La pietra è in mezzo a tutto. Un sacrificio troppo lungo Può far del cuore una pietra. Oh, quando basterà? Ma ciò spetta al Cielo, a noi spetta Mormorare nome su nome, Come madre che nomina il figlio Quando il sonno alla fine è disceso Su membra che si erano sfrenate. Che altro è se non il calar della notte? No, no, non notte ma morte; E fu inutile morte dopo tutto? L’Inghilterra, può darsi, manterrà la parola, Ad onta di tutto quel che si è fatto e detto. Ne conosciamo i sogni; è sufficiente Sapere che sognarono, e son morti; E se soltanto fu eccesso d'amore A infatuarli fino a farli morire? Lo scrivo in una strofe MacDonagh e MacBride E Connolly e Pearse Ora e nel tempo a venire, Ovunque si porti il verde, Sono mutati, mutati del tutto: Una terribile bellezza è nata. 25 settembre 1916. Composta e datata da Yeats il 25 settembre 1916, fu pubblicata subito separatamente in una tiratura di 25 copie. La cosiddetta « ribellione » (in effetti un tentativo di colpo di stato) di un gruppo di nazionalisti irlandesi contro il dominio inglese il giorno di Pasqua del 1916, fu sanguinosamente repressa: sedici nazionalisti furono giustiziati. L'lnghilterra aveva concesso la Home Rrule (autonomia) all'Irlanda fin dal 1914, ma ne aveva sospeso 1'attuazione fino alla fine della guerra. Di qui il dubbio espresso da Yeats nell'ultima lassa della poesia: forse il sacrificio dei nazionalisti era stato inutile poichè 1'Inghilterra avrebbe potuto mantenere la parola data. La seconda lassa evoca le figure di alcuni partecipanti alla rivolta. La donna è la contessa Constance Markievicz Gore-Booth, che fu condannata a morte e poi graziata. II direttore di scuola e poeta è Padraic Pearse, giustiziato come uno dei capi della rivolta. Il suo «amico e aiutante» è lo scrittore Thomas MacDonagh, anche egli giustiziato. L'«ubriacone zotico e borioso» è John MacBride, che aveva fatto un «amaro torto» a Maud Gonne sposandola e poi abbandonandola; anch'egli fini giustiziato per la sua partecipazione all rivolta. Ai nomi di questi tre nell'ultima lassa si aggiunge quello di James Connolly, un sindacalista che aveva assunto il comando militate della rivolta, occupando con le sue forze 1'Ufficio postale di Dublino; in seguito a ciò fu giustiziato. Nel terzultimo verso il «verde» è il colore del trifoglio portato dai nazionalisti irlandesi come loro emblema. Una tradizionale canzone patriottica irlandese che risale al 1798 comincia appunto con il verso: «Impiccano uomini e donne perchè portano il verde». ------------------------------------------------------------------------ The poem belongs to the 2nd stage in Yeats’ activity, when his growing interest in the political situation in Ireland brought about a change in his poetry. His interest moved from legendary idyllic Ireland to contemporary Ireland. The Easter Rising took Yeats by surprise (it is made clear at the beginning of the poem). In the 2nd part he names and honours those who sacrificed themselves to the Irish cause. In the 3rd the stone stands out as a symbol of certainty against a number of images involving changes in life. In the last section the poet wonders “O when may it suffice?” but he cannot produce any answer.