Riforma delle Siiq mercato più trasparente
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Riforma delle Siiq mercato più trasparente
MERC ATO. 2 | SOCIETÀ DI INVESTIMENTO IMMOBILIARE QUOTATE di diStefano AntonioCianciotta Lucchese Imprese PORTA A MARE Uno dei progetti promossi da Igd è Porta a Mare è la riqualificazione dell’area industriale degli ex Cantieri Orlando a Livorno, gestito dalla società Porta Medicea Srl (controllata da Igd Management e Cmb di Carpi), per un valore di oltre 200 milioni di euro. Il polo multifunzionale si articola in 5 diverse aree di intervento, occupa una superficie di 70 mila metri quadrati e comprende interventi sia in ambito residenziale sia in ambito commerciale, includendo anche attività terziarie e ricettive. La fine dei lavori è prevista per il 2018. Novembre 2013 N. 8 Riforma delle Siiq mercato più trasparente IL NUOVO CANTIERE 56 Nel 2006 dovevano rappresentare il volano per lo sviluppo e la modernizzazione della finanza immobiliare italiana. Tranne pochissime eccezioni sono cadute nel dimenticatoio. Adesso le Siiq, Società di Investimento Immobiliare Quotate, potrebbero diventare protagoniste del processo di dismissione del patrimonio pubblico. Un’intera misura del provvedimento «Destinazione Italia» ne uniforma il regime fiscale a quello dei fondi immobiliari, con una modifica sostanziosa dell’attuale normativa. I tempi non saranno brevi ma il mercato diventerà di sicuro più trasparente e competitivo. S iiq atto secondo. Presentate nel 2006 come lo strumento per modernizzare il sistema immobiliare italiano, le Società di Investimento Immobiliare Quotate tornano di moda grazie all’articolo 28 del provvedimento «Destinazione Italia», varato dal Governo Letta a metà settembre. Gli obiettivi di «Destinazione Italia» sono quelli di rilanciare gli investimenti esteri in Italia attraverso una serie di misure che tendono a facilitare l’intervento di operatori italiani e stranieri, rimuovendo quegli ostacoli burocratici e normativi che da sempre impediscono di operare in Italia. Un’intera misura del provvedimento, come Norme e funzioni delle Siiq Ai sensi della legge sul reddito federale degli Stati Uniti, un Real Estate Investment Trust (Reit) è una società per azioni, trust o associazione che agisce come un agente di investimento specializzato nel settore immobiliare e dei mutui immobiliari. Lo scopo è quello di ridurre o eliminare l’imposta sulle società, evitando così la doppia imposizione dei redditi proprietario. In cambio, i Reit sono tenuti a distribuire almeno il 90% del loro reddito imponibile nelle mani degli investitori. I Reit possono essere classificati a patrimonio netto, mutuo, o ibrido e possono essere a capitale pubblico o a capitale privato. In Europa troviamo i corrispettivi dei Reits con nomenclature e regolazioni leggermente diverse, anche se in buona sostanza il sistema delle società quotate europee ha mutuato quello statunitense. In Italia sono solo due le Siiq costituite: Beni stabili e Igd. Beni Stabili ha un patrimonio immobiliare di 5,2 miliardi; Igd, nata dal conferimento di porzioni significative del patrimonio immobiliare di Coop Adriatica e di Unicoop Tirreno, di 1,9 miliardi. Le Siiq nei Paesi europei Belgio Italia Bulgaria Finlandia Francia Germania Gran Bretagna Fbi (Fiscale Beleggingsinstelling – Società di capitali) Sicafi (Société d’Investissement à Capital Fixe – Società di capitali ) Siiq (Società di investimento immobiliare quotate) B-Reits (Bulgarian Real Estate Investment -Trust) F-Reits (Finnish Real Estate Investment – Trust) Siic (Société d’Investissements Immobilieres Cotée – Quotata) G-Reits (German Real Estate Investment – Trust) Reits (Real Estate Investment – Trust) detto, è stata dedicata alle Siiq, ed è stata pensata per promuovere il sistema del Real estate italiano in una prospettiva internazionale, per facilitare la vendita del patrimonio immobiliare, a cominciare dagli asset pubblici che valgono circa 340 miliardi. Per rendere operativa questa opportunità, che negli altri Paesi europei è molto diffusa, è necessario riformare l’attuale legge e i tempi non saranno brevi. Dovranno essere apportate, inoltre, modifiche anche allo statuto vigente di creazione delle Siiq, come si legge nel documento programmatico recentemente varato, che attribuisce «l’effi- ANNO DI INTRODUZIONE 1969 2006 2006 2004 2010 2003 2007 2007 cienza del mercato immobiliare, in particolare del comparto non residenziale, in buona misura alla presenza di investitori istituzionali», e ancora più esplicitamente per sviluppare le Siiq il documento si preoccupa di segnalare che «si deve assicurare agli investitori una redditività in linea con quella degli analoghi strumenti europei, senza incidere sul profilo di rischio del prodotto». Le Siiq, nonostante le rigidità del sistema normativo, sembrano essere la risposta più efficace per rilanciare sul piano internazionale il Real Estate italiano, perché aumentare il loro numero, e di conseguenza ampliare il loro portafoglio, significa conferire più modernità e trasparenza al mercato. La precondizione perché si attui questo passaggio è quella di procedere alla semplificazione normativa per rendere attrattiva la possibilità di investimento degli operatori internazionali. Il processo dovrà essere rapido, non impegnativo sotto il profilo legislativo per non destabilizzare gli investitori con cambiamenti normativi eccessivi, e soprattutto sviluppare e valorizzare Aldo Mazzocco presidente Beni Stabili Sgr «In questo momento l’Italia non è un Paese facile per gli investimenti perché non ha più risorse per gestire l’ammodernamento della propria infrastruttura immobiliare. Per venire in Italia gli stranieri vogliono condizioni macro di stabilità e certezza e in generale cercano una facilità di gestione negli strumenti da utilizzare». uno strumento che in Italia non ha riscosso lo stesso successo che in altri Paesi. Basti pensare che in Francia esistono 40 Siiq e che in Gran Bretagna ne sono state istituite 15 sul modello della Agenzie statunitensi Reits. Attualmente sono solo due le Siiq a Piazza Affari, Beni Stabili e Igd (quest’ultima opera in prevalenza nella Grande distribuzione) e facendo un parallelo con Francia e Regno Unito, dove all’introduzione di Siic e UK-Reits ha fatto Novembre 2013 N. 8 Olanda NOMENCLATURA GIURIDICA «Non possiamo che accogliere positivamente le proposte di Destinazione Italia per promuovere la nascita di nuove Siiq e attrarre investimenti anche da investitori esteri. Mi sembra si vada nella giusta direzione per modificare il quadro normativo e avvicinarsi alla best practice europea. Credo in ogni caso che siano le società a dover fare il primo passo verso la quotazione in Borsa. Le nostre società non dovrebbero temere di misurarsi con il mercato e le sue regole, in modo trasparente». 57 IL NUOVO CANTIERE PAESE Claudio Albertini ad Idg I PLAYER INTERNAZIONALI GUARDANO ALL’ITALIA Novembre 2013 N. 8 TRA LE OPERAZIONI IMMOBILIARI più importanti del 2013 l’acquisto dell’isola di San Clemente a Venezia a opera dei Turchi della Permak. L’ultima è stata la cessione al fondo Blackstone del Franciacorta Outlet Village. IL NUOVO CANTIERE 58 seguito un’intensa attività di messa a punto normativa, l’analisi della vicenda italiana cominciata nel 2006 mostra piuttosto un’adozione frutto di un’estemporanea concessione al mercato, piuttosto che la scelta delle Siiq quale strumento per favorire un’effettiva crescita dimensionale del settore. Il motivo dello scarso successo, questa è ormai l’opinione diffusa tra gli operatori e gli esperti del settore, è la scarsa flessibilità del modello italiano rispetto ad altri paesi europei e la scarsa attrazione sul piano fiscale. L’elevazione della soglia minima di controllo dal 51% al 60% e l’estensione del regime agevolato anche alle partecipazioni in fondi d’investimento sono tra le proposte di modifica dell’attuale legge. Per fare decollare la misura, infatti, è importante rendere meno rigidi i parametri di creazione delle Siiq la cui composizione dovrebbe essere strutturata nel modo seguente: una quota inferiore al 51% per l’azionista di riferimento, il 35% del capitale in mano ad azionisti con quote inferiori al 2%, la distribuzione almeno dell’85% degli utili. Un modo per abbassare le barriere d’accesso alla possibilità della Siiq è un’elasticità iniziale per chi non ha i requisiti necessari nell’immediato, con possibilità di adesione da subito e di adeguamento ai parametri richiesti entro un tempo limite. Per le Siiq esistenti, inoltre, sarebbe utile e interessante distribuire meno dividendi per avere più liquidità. La riforma delle Siiq assume un’importanza strategica proprio alla vigilia delle dismissioni del patrimonio pubblico, perché crea le condizioni per costituire società in grado di acquisire porzioni significativi di asset pubblici. Non ci sono solo il food e la moda italiani negli interessi dei grandi marchi internazionali, perché sempre di più è il mattone a fare gola ai grandi players stranieri. Nel primo semestre del 2013 si è allungata, infatti, la lista degli asset immobiliari italiani passati in mano straniere. Ultimo a cambiare bandiera il Franciacorta Outlet Village di Brescia: ad acquisirlo per 130 milioni è stato il colosso del private equity Blakstone, che sta trattando con Rcs l’acquisto dell’immobile di Via Solferino a Milano. A pesare positivamente sul rinnovato interesse degli stranieri, oltre alla appetibilità favorita dalla situazione economica difficile che sta attraversando il nostro Paese, anche il fatto che il mercato italiano stia diventando più liquido, come quello di Londra dove solo il 60%70% degli acquisti dell’ultimo anno appartiene a inglesi. Questo significa che il mercato è più trasparente e dinamico rispetto al passato, e quindi potenzialmente competitivo. A finire nel mirino dei compratori stranieri strutture di lusso come l’Hotel Tre Ville di Positano, il San Clemente di Venezia o l’Hotel Eden di Roma. Secondo la società di consulenza Jones Lang LaSalle nel primo semestre 2013 gli investimenti stranieri in Italia hanno registrato quasi 1,5 miliardi di euro, con una prevalenza di investitori europei, 24% del capitale in entrata, grazie all’acquisto da parte di Axa France di Bodio Centre. In aumento i contratti in owner occupation e l’interesse per asset ben posizionati con tenant e location di qualità, come per esempio Porta Nuova a Milano o La Rinascente a Milano. L’obiettivo richiede una grande consapevolezza tecnica e di visione strategica che, fino a oggi, è stata a carico semplicemente dei singoli soggetti coinvolti. La definizione di un progetto comune che coinvolga i diversi stakeholders diviene un primo importante passo nella giusta direzione. Anche prendendo esempio dagli Altri Paesi. Se si guarda oltreconfine vediamo che le Siic francesi pesano il 5% del mercato borsistico, da noi lo 0,2%, con un market value che si è ridotto dai 5,55 miliardi di euro di fine 2007 all’1,34 miliardi di oggi. Alimentare questo segmento significa per il sistema italiano avere un numero più rilevante di interlocutori cui rivolgersi quando sarà immesso sul mercato un pacchetto di immobili a reddito affittati alla pubblica amministrazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA