Il Francobollo Incatenato N°269, Gennaio 2017

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Il Francobollo Incatenato N°269, Gennaio 2017
Notiziario N° 269 Gennaio 2017
Carissimi Amici,
buon anno a tutti, un buon anno di cuore, un anno che ci auguriamo possa mostrarci sin da subito un
ritorno ad una ripresa economica e che dia un minimo di tranquillità economica e sociale al nostro
meraviglioso paese ed a tutti gli italiani. Ma l’anno nuovo ci riserverà un nuovo aumento delle
Tariffe Postali, lo ha annunciato il quotidiano “La Repubblica”, domenica 11 Dicembre u.s. anche
se al momento di andare in stampa con il notiziario non abbiamo ancora avuto conferma ufficiale.
Le tariffe delle raccomandate, secondo l’articolista, saranno incrementate in tutti gli scaglioni di
peso. Per quella di base del 1° porto per l’interno ovvero fino a 20 grammi, il costo salirà da 4,50 €
a 5,00 €, e l'aumento di 50 centesimi sarà applicato anche alle comunicazioni connesse alle
notifiche (Comunicazione Avvenuta Notifica, Comunicazione Avvenuto Deposito, ed altre
comunicazioni relative agli atti giudiziari). Più significativo l'aumento per le raccomandate
Internazionali; in questo caso infatti il ritocco sarà di 65 centesimi e il costo dell'invio passerà da
5,95 € a 6,60 €. Rincari anche per le tariffe della posta assicurata, precisamente di 35 centesimi per
ogni scaglione di peso. Anno nuovo? Vita uguale come ogni anno!
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RELAZIONE DEL PRESIDENTE 2016
E DI FINE MANDATO
Cari Associati, si conclude con questa relazione il terzo anno del terzo triennio di gestione del
CIFO della mia Presidenza, il Consiglio Direttivo uscente proporrà alcuni nuovi candidati
consiglieri, mi riferisco a Sergio Castaldo di Roma, Diego Carraro e Giacomo Luppi di Milano,
mentre Luciano Nicola Cipriani, Francesco Gagliardi ed Eugenio Laguzzi hanno maturato la
decisione di non ripresentarsi, ma continueranno a svolgere un ruolo attivo all’interno
dell’associazione. Nel suo insieme posso esprimere con soddisfazione che questi sono segnali
positivi di rinnovamento al vertice del CIFO. Come sono solito fare, presenterò un bilancio
dell’anno appena trascorso evidenziando che quanto realizzato è frutto del lavoro di squadra del
Consiglio Direttivo, dei soci con deleghe che hanno operato sul territorio e di tutti gli altri che
hanno collaborato alla preparazione e svolgimento delle nostre manifestazioni di Milano, Bologna
e Pecetto Torinese. Un rinnovato grazie di cuore, va all'aiuto ed attenzione che l'Amministrazione
Comunale di Pecetto Torinese ci riserva, senza dimenticare la famiglia Riggi che ci ha aiutato e
sostenuto nella realizzazione delle Mostre Filateliche e l'istituzione del premio intitolato all'amico
Giovanni Riggi di Numana. A tutti un grazie di cuore. Passo quindi a fare un breve riassunto delle
attività più significative e concrete che sono state realizzate, indice di quanto il CIFO continui a
rappresentare una vitale, solida e concreta realtà nel panorama associativo filatelico.
IL 2016 IN NUMERI
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Presenti con uno stand a Milanofil ed Italfil Bologna
Realizzato il 3° Concorso Virtuale CIFO@Net aperto per la prima volta alle Collezioni di
Cartoline Illustrate.
Ottimi risultati da parte dei nostri associati in tutte le manifestazioni a concorso sia nazionali
che internazionali
Organizzata la 9a Mostra Filatelica con la partecipazione delle scuole elementari di Pecetto, due
le classi coinvolte (ex 4a A e ex 4a B) ed assegnato l’8° Premio Filatelico GRdN al Sen. Carlo
Amedeo Giovanardi
Le Flash News pubblicate sul sito ed il "CIFO Risponde” hanno superato quota 1.000
Realizzato il Volume II del Catalogo Specializzato Sassone
Pubblicato il quaderno “I piccoli valori di posta italiana” a cura di Luciano Nicola Cipriani
Prodotto il compendio “La storia della Posta” a cura di Giorgio Migliavacca che sarà a concorso
a Finlandia 2017
Realizzato il calendario filatelico 2017 quest’anno sul 100 lire Repubblica Romana
Presenti sui social network FaceBook con oltre 1000 follower e su LinkedIn con ca. 600
Sulla base di quanto fatto nel 2016 e più in generale nel triennio in fase di conclusione, invito tutti
gli associati ad approvare la mia relazione e con essa l’operato del Consiglio Direttivo che ho
avuto il privilegio di Presiedere. Grazie della fiducia che ci avete e ci vorrete riservare per il
prossimo triennio. Claudio Ernesto Manzati
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IL CONSIGLIO DIRETTIVO
SI PROPONE RINNOVATO
E PIÙ GIOVANE!
Carissimi associati, siamo arrivati alla conclusione del mio terzo mandato da presidente e negli
ultimi mesi ho avviato una serie d’incontri finalizzati a proporre una nuova squadra che assicuri lo
sviluppo della nostra associazione anche per il triennio 2017-2019 nel solco della continuità con la
filosofia del nostro fondatore Giovanni Riggi di Numana, mantenendo quei fattori distintivi che nel
panorama associativo filatelico l’hanno sin qui caratterizzata per vitalità ed innovazione.
In tale senso sono a presentarvi qui di seguito la squadra con cui vorrei traguardare la mia
presidenza per l’ultimo mandato, dopo il quale, rimarrò attivo nell’associazione, ma passerò l’onere
e l’onore della presidenza ad un giovane a cui sarà affidata alla fine del 2019 la responsabilità della
gestione delle elezioni del Consiglio Direttivo 2020- 2022.
Come potrete vedere si affacciano a diventare membri del Consiglio Direttivo: Diego Carraro,
Giacomo Luppi e Sergio Castaldo, mentre Luciano Nicola Cipriani ed Eugenio Laguzzi, pur
continuando a rendersi attivi all’interno dell’associazione, hanno voluto lasciare il posto a dei
giovani nel segno del rinnovamento e della continuità. Lascia anche Francesco Gagliardi per ragioni
di lavoro che lo tengono spesso all’estero per dovere di servizio.
Se questa sarà la squadra l’età media, grazie all’ingresso di giovani leve, si abbasserà dai 46 anni
delle ultime elezioni del 2014 a 42 anni. Con loro e con i consiglieri uscenti ho già condiviso una
serie di idee innovative, una in particolare che vorrei anticiparvi. Questa idea nasce dall’evidenza
che sino ad oggi tutte le iniziative promosse per promuovere la filatelia nei giovani non hanno
prodotto molti risultati; forse ne daranno in futuro, nessuno lo sa, vedremo.
Albert Einstein diceva che non si può pensare di risolvere un problema utilizzando lo stesso tipo di
pensiero che lo ha generato! E quindi forse ci vuole un giovane che elabori idee di come e cosa fare,
più che continuare con la nostra visione del mondo a proporre soluzioni che nei fatti risultano
inefficaci. In questo senso chi meglio di un giovane può darci indicazioni di come attrarre dei
coetanei? La fascia di età a cui pensiamo di rivolgere le attenzioni del CIFO non è quella delle
elementari su cui tutti si sono mossi fino ad ora, ma piuttosto su quella dai 18 ai 25 anni (fascia di
età dall’ultimo anno delle superiori). A Giacomo Luppi e Sergio Castaldo sarà dato mandato di
elaborare un programma di promozione a livello universitario della Storia delle Comunicazioni e
della Posta quale testimone della Storia.
Nella pagina seguente i candidati al rinnovo del Consiglio Direttivo, che vi invito a votare compatti.
Claudio Ernesto Manzati
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CANDIDATI AL RINNOVO
DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
DIEGO CARRARO [email protected] 43enne milanese,
Laureato in Architettura, collezionista sin dalla prima infanzia. Ha
seguito le orme paterne, affiancando dal 2005 il padre Gianni in tutte
le fasi relative all'attività peritale svolta dalla Carraro Filatelia ed
occupandosene in prima persona dal 2009; dal 2014 è stato accolto
nell'Associazione dei Periti Filatelici Italiani Professionisti (APFIP).
Studioso di Storia Postale della guerra Franco-Prussiana ed in
particolare dell’occupazione tedesca dell’Alsazia del 1870-1871,
colleziona usi e tariffe particolari degli Antichi Stati Italiani, è esperto
di Filatelia Specializzata di Regno, Repubblica e Trieste, con il padre
Gianni è coautore del Catalogo Sassone delle specializzazioni e
varietà della Repubblica Italiana e Trieste.
SERGIO CASTALDO [email protected] 45enne,
laureato in economia e commercio, e master come Financial
Planner e progettista di applicazioni web based. Vive e lavora a
Roma per un'azienda informatica. Avviato alla filatelia all'età di
15 anni, grazie alla passione trasmessagli dallo zio; si occupa di
social networking per numerose realtà filateliche e circoli
filatelici, per valorizzare le potenzialità dei primi e divulgare le
numerose attività dei secondi. Dal punto di vista collezionistico
ha iniziato con una collezione sulla propaganda di guerra e
Repubblica Sociale Italiana; successivamente si è appassionato
alle varie tipologie di soprastampe per le Buste Lettere Postali,
per poi trovare il suo punto fermo con la prima serie d'Italia, la De La Rue e Torino, con cui ha
partecipato a concorsi filatelici nazionali ed internazionali conquistando medaglie d’oro. Delegato
nazionale della Federazione per la parte internet e social network, è socio dell’USFI, Associazione
Salernitana di Filatelia e Numismatica, Circolo Filatelico Bergamasco, AIFS, AFI Diena, CIFT.
Socio del CIFO dal 2013 di cui è responsabile per la Filatelia Giovanile e Social Network nonché
referente informatico per il Concorso Virtuale CIFO@Net
FRANCESCO DE CARLO [email protected] 45enne, di
Conversano (Ba), laureato in scienze dell’informazione, è socio in
una azienda di consulenza informatica e sviluppo software. Nasce
“filatelicamente” nel 1982 iniziando a raccogliere francobolli di
Castelli e Siracusana, per poi passare alla collezione di Repubblica.
Qualche anno più tardi scopre la storia postale: la Democratica su
busta diventa subito una delle sue principali passioni. Nel 2003
un’altra affascinante scoperta: le serie ordinarie italiane, soprattutto
quelle recenti, Donne nell’Arte e Prioritari. Inizia così una raccolta
nella raccolta, impreziosita da alcune interessanti varietà.
Attualmente dirige Philweb, una testata giornalistica online di
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attualità filatelica e postale nella quale è riuscito a riunire le sue tre più grandi passioni: la scrittura,
l’informatica e il collezionismo. Nel frattempo continua a raccogliere Democratica, francobolli
ordinari e tutto ciò che riguarda il mondo della posta. Iscritto al CIFO dal 2006 è anche membro
dell’USFI (Unione Stampa Filatelica Italiane) e dell’AIJP, l’associazione internazionale dei
giornalisti filatelici
GIACOMO LUPPI [email protected] 19enne milanese,
diplomato liceo scientifico, studente di Economia e amministrazione
delle imprese, si è avvicinato spontaneamente al CIFO nel 2014 come
Under 18, colleziona principalmente Repubblica nuova contemporanea
e Regno Unito. Con il passare del tempo sta affinando le sue doti di
collezionista grazie ai preziosi consigli degli associati più “esperti.”
CLAUDIO ERNESTO MANZATI [email protected] 63enne
milanese, laureato in Farmacia ha conseguito Master e Diplomi
Internazionali, ha lavorato per multinazionali nel campo
farmaceutico come Amministratore Delegato e Vice President
Operations Europe, dal 2010 è Partner in una Società di Consulenza.
Collezionista di Storia Postale di Repubblica, i suoi interessi
spaziano dalle lettere antiche quattro-cinquecentesche, alle Basi
Derivanti Russe al Polo Nord sino alle più recenti Missioni Militari
in tempo di Pace, oltre naturalmente a tutte le serie ordinarie di
Repubblica; è socio del CIFO dal 1995. E’ coautore di alcuni studi e
simposi: Il Servizio Prioritario in Italia (Marzo 2015), La prima
classificazione e valutazione della Posta Militare Italiana delle Missioni di Pace (Aprile 2001), I
Servizi Postali dal 1997 al 2002 in Italia nel periodo di transizione da Pubblico a Privato e le sue
ricadute collezionistiche (Ottobre 2003), Le Serie Ordinarie d’Italia (Ottobre 2010), pubblicati dal
CIFO. Espone dal 2007 ed ha conseguito diverse medaglie d´oro in esposizioni nazionali ed
internazionali. Giurato Nazionale di Storia Postale e Filatelia Tradizionale Moderna e
Contemporanea è Vice Delegato per la Federazione per gli Affari Internazionali. Iscritto nei quadri
dell´USFI, l’Unione della Stampa Filatelica Italiana e dell’AIJEP l’Associazione dei Giornalisti
Filatelici Europei è membro del Collectors Club di New York e della Royal Philatelic Society
London
STEFANO PROSERPIO [email protected] 48enne di Como,
laureato in Scienze Biologiche, iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi,
dipendente dal 2000 del Comune di Como. È socio del CIFO dal maggio
1994, dopo aver appreso dell’esistenza dell’Associazione da G. Riggi di
Numana in una risposta ad un suo quesito pubblicato nella “posta dei
lettori” della rivista Il Collezionista. Dal 2011 è Segretario e Tesoriere del
CIFO. È socio anche dell’Unione Filatelica Subalpina. Raccoglie
francobolli dall’età di 8 anni; la “svolta” collezionistica avviene però
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durante gli anni del Liceo, quando alla “raccolta base” di Repubblica usata comincia ad affiancare
specializzazioni, varietà e servizi. Successivamente si accosta alla storia postale, a partire dalla serie
Castelli. Collezionista di filatelia tradizionale di Repubblica Italiana (nuova ed usata), di
specializzazioni e varietà di Repubblica Italiana (allo stato di usato) e di storia postale delle serie
ordinarie Michelangiolesca, Castelli, Donne e Prioritario. Medaglia d’oro al Campionato Cadetti
2012 con la collezione “La Michelangiolesca: usi e tariffe postali” con la quale ha esordito in
campo espositivo alla semifinale del Campionato Italiano Cadetti tenutasi a Pecetto Torinese nel
giugno 2012.
ANIELLO VENERI [email protected] 33enne di Battipaglia
(SA) ma romano di adozione, Commercialista di professione, già
Presidente dell´Associazione Salernitana di Filatelia e di
Numismatica, è stato delegato Regionale per la Campania
dell´AICPM, FSFI e Consigliere della Federazione sino al 2015. E’
Giurato Nazionale di Storia Postale Moderna e Contemporanea.
Vincitore nel 2005 del Campionato Cadetti nella Sezione Giovanile,
si interessa della Storia Postale di Regno e Repubblica con
particolare interesse per le serie ordinarie e i servizi postali. Dal
2014 è animatore di incontri e cene filateliche con i collezionisti di
Roma.
La scheda elettorale verrà inviata a tutti gli associati, ma hanno diritto di voto solo i Soci in
regola con la quota sociale per l’anno 2017. Per esprimere il proprio voto occorre barrare il
quadrato relativo a uno o più candidati che si vuole votare, sino ad un massimo di sette. Una
volta compilata, la scheda deve essere inserita nella busta di piccolo formato allegata, che va
sigillata senza scriverci sopra nulla, in modo che possa restare ANONIMA.
La busta contenente la scheda votata andrà consegnata a mano al Presidente del seggio
elettorale che sarà costituito presso la sede di Milanofil 2017 Sabato 18 Marzo 2017 alle ore
12.00, oppure spedita per posta alla Segreteria, presso Dr. Stefano Proserpio Via Serafino
Balestra 6, 22100 Como-CO inserendola - piegata in due – nell’altra busta pre-indirizzata al
CIFO che avrete ricevuto e che reca già anche i dati del mittente per poter registrare il voto.
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I SALOTTI
FILATELICI 2017
L’elenco degli incontri per il 2017 è il seguente 20/1 17/2 17/3 14/4 19/5 16/6 14/7 15/9 20/10
17/11 15/12 Si ricorda che le date sono anche disponibile sul sito, www.cifo.eu nell’apposita
pagina del menù “Salotti Filatelici”.
RINNOVO QUOTA ASSOCIATIVA – Ringraziamo i nostri associati che diligentemente, hanno
provveduto a versare la quota come richiesto entro il 31 Dicembre u.s. ai pochi rimasti l’invito a
provvedere con celerità e comunque se non intenzionati a
proseguire di inviarne comunicazione alla segreteria per
posta al Dr. Stefano Proserpio, Via Serafino Balestra 6,
22100 Como-CO
o per email [email protected]
Ricordiamo per chi non ha ancora effettuato il versamento
che è ancora attiva la campagna “Volti Nuovi”; ovvero la
riduzione della quota sociale del 50%, ovvero 15 € e 20 €
per chi riceve il notiziario per posta, se presenterà all’atto
del rinnovo l’iscrizione di un nuovo socio. Alla quota
associativa scelta, sarà necessario aggiungere quest’anno
8,00 € per chi desidera ricevere i quattro numeri di "Qui
Filatelia" il trimestrale della Federazione. Il pagamento può essere effettuato con bonifico sul conto
corrente bancario intestato al CIFO presso UNICREDIT BANCA Agenzia di Milano, Via De
Roberto angolo Via Maria Melato. Coordinate Bancarie IBAN - IT 05 B 02008 01650
000100693378
NUOVI SOCI – Anche questo mese un gradito ritorno, ci riferiamo a Mauro Verdi di Montevarchi
(AR) a Mauro un caloroso benvenuto da parte del Consiglio Direttivo.
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ASSEMBLEA ORDINARIA
Lo statuto prevede che ogni anno si tenga un’assemblea ordinaria dei soci per l’approvazione del
bilancio consuntivo dell’anno precedente e di quello preventivo del nuovo anno, pertanto, il
presente notiziario funge anche da convocazione dell’Assemblea che si terrà immediatamente dopo
le votazioni del Nuovo Consiglio Direttivo, presso gli uffici del primo piano (scala dietro il bar)
della Fiera MilanoCity, in via Gattamelata 2 a Milano, in prima convocazione il giorno 17 Marzo
2016 alle ore 6.30 ed in seconda convocazione sabato 18 Marzo 2016 dalle 12.30 alle 13.30 con il
seguente ordine del giorno:
1) Relazione del Presidente uscente
2) Approvazione bilancio consuntivo 2016
3) Approvazione bilancio preventivo 2017
4) Varie ed eventuali
Nell’immagine l’assemblea ordinaria del 2016 tenutasi a Milanofil
Hanno diritto a partecipare esclusivamente i soci in regola con il pagamento della quota sociale per
l’anno in corso. Coloro che non potranno partecipare sono invitati a farsi rappresentare conferendo
la delega allegata nell’ultima pagina del presente notiziario ed inviandola per posta alla segreteria
Dr. Stefano Proserpio - Via Serafino Balestra, 6 – 22100 Como – CO. Oppure in alternativa
inoltrando una email a [email protected] semplicemente indicando nell’oggetto DELEGA
ASSEMBLEA ORDINARIA CIFO del 13 Marzo 2017.
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MILANOFIL 2017
“Vota il francobollo più bello” questa è la nuova iniziativa che la Federazione ha lanciato
quest’anno per tutti i Circoli e le Associazioni Nazionali in occasione del Salone Internazionale del
Francobollo organizzato da Poste Italiane il 17 e 18 Marzo p.v. Invitiamo quindi i nostri associati a
segnalare alla segreteria entro e non oltre domenica 26 febbraio p.v. quale dei francobolli qui di
seguito riportati è da loro considerato il più bello, indicando il relativo numero. Il francobollo che
sarà risultato più votato dai circoli ed associazioni, sarà premiato durante la predetta
manifestazione.
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La FSFI organizzerà inoltre il Campionato Italiano di Filatelia Giovanile, la finale del Campionato
Cadetti 2017 ed una esposizione nazionale per le classi di filatelia tradizionale classica e diacronica
e storia postale moderna e contemporanea, nelle sezioni "campioni", "competizione" e "un quadro".
A partire da questa manifestazione verrà impiegato dalla Federazione un nuovo sistema
informatico: questa nuova applicazione, realizzata dalla commissione informatica della
Federazione, consentirà ai vari soggetti interessati (espositore, delegato, commissario, giurato, etc)
l'accesso in tempo reale alle varie informazioni inserite dai medesimi nell'esecuzione delle varie
fasi, dall'iscrizione di un singolo partecipante alla produzione della reportistica finale (verbale,
schede di valutazione, diplomi). Non possiamo che essere contenti di questo ammodernamento
voluto e realizzato dalla Federazione che si sta proiettando verso una organizzazione 4.0.
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CARTOLINE ?
………MAI VISTE IN
FILATELIA!
Claudio Ernesto Manzati
Il 22 dicembre u.s. durante una piacevole cena nella famosa trattoria “da Giuliana” di Bergamo
bassa e davanti ad una bottiglia di Brunello di Montalcino del 2006 che ha favorito l’intesa tra i
presenti, ci si è accordati per lanciare una nuova iniziativa rivolta al rilancio del collezionismo
filatelico. Presenti: Vinicio Sesso e Mario Bonacina rispettivamente Presidente e Vicepresidente
del Circolo Filatelico di Bergamo e
Claudio Ernesto Manzati Presidente del
CIFO.
L’idea di base delle due associazioni che
negli ultimi anni si sono distinte per aver
promosso iniziative innovative e di
successo, è stata quella di creare una
sinergia tra “Cose mai viste in filatelia” e
la piattaforma organizzativa della
manifestazione
filatelica
virtuale
CIFO@Net.
Il principio che ha guidato l’accordo, è
stato quello di dedicare il nuovo soggetto
espositivo esclusivamente a Collezioni di
Cartoline, la ragione è che quasi tutti i
filatelisti collezionano cartoline e che questi oggetti esposti, attraggono molto di più un pubblico
non auto-referenziato, soprattutto di giovani e donne. Le collezioni di Caroline Illustrate oltre ad
essere iconograficamente molto più attrattive delle spesso noiose collezioni di Filatelia Tradizionale
o di Storia Postale, hanno dal Novembre 2015 una propria classe espositiva riconosciuta dalla
FEPA ed un regolamento dedicato. A Finlandia 2017 saranno per la prima volta presenti ad una
manifestazione internazionale Federico Borromeo e Vanna Cercenà che esordiranno nella
manifestazione espositiva a concorso con due belle collezioni.
La manifestazione, che sarà chiamata “Cartoline? ….. mai viste in Filatelia!”, richiama il titolo della
manifestazione di successo del CFB “Cosa mai viste in filatelia” ma anche che le collezioni di
cartoline illustrate sino ad ora non sono mai state viste nei concorsi filatelici. Questo il programma:
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1. Comunicazione ai circoli, alle associazioni ed agli operatori commerciali cartofili entro il 15
gennaio.
2. Definizione del Regolamento entro il 15 gennaio.
3. Raccolta delle adesioni entro il 31 marzo 2017.
4. Caricamento sulla piattaforma CIFO@Net entro il 31
Maggio.
5. Messa in rete delle collezioni dal 1° giugno.
6. Votazioni via email delle collezioni sino al 30 settembre.
7. Valutazione della giuria entro il 30 settembre.
8. Esposizione al Filandone di Martinengo – BG nei week-end
del 30 settembre-1 ottobre e 7- 8 ottobre.
9. Premiazioni sempre a Martinengo l’8 ottobre.
La manifestazione manterrà un carattere “Competitivo” per chi
lo desidera, esponendo nella piattaforma virtuale l’intera sua
collezione con numero illimitato di fogli come è nel regolamento del CIFO@Net, oppure “Non
Competitivo” esponendo esclusivamente 1 o 2 quadri in fotocopia durante la manifestazione
espositiva a Martinengo. Naturalmente anche chi esporrà per via virtuale avrà la possibilità di
esporre una selezione di materiale in fotocopia in 1-2 quadri come per l’attuale regolamento di
“Cosa mai viste in Filatelia”.
Ai primi tre classificati sia per la parte ”Competitiva” che “Non Competitiva” saranno assegnate
delle coppe, per la parte non competitiva ma di gradimento del pubblico saranno cumulati i voti
raccolti via email dal 1° giugno al 30 settembre a quelli raccolti nella sede della manifestazione con
votazione cartacea. A tutti diplomi di partecipazione e scheda di valutazione della giuria per gli
iscritti all’esposizione competitiva.
MUTINA 2017
Il capodanno filatelico 2017 (nell’immagine a lato una delle
precedenti edizioni) si terrà a Modena sabato 14 e
domenica 15 gennaio, presso il Palazzo Sport, viale Molza
21. Per informazioni AFN Modenese, CP 224 Centro,
10121 Modena, tel./fax 059221533.
Come di consueto i soci del CIFO presenti al convegno
potranno unirsi al pranzo sociale organizzata dagli amici del
Circolo Filatelico di Modena. Per prenotarsi contattare
[email protected] o chiamando il 3398408189.
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SALERNO CAPITALE DELLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA FILATELICA
(per gentile concessione della redazione de “L’Occhio di @rechi)
Giuseppe Preziosi
C’era una volta Romafil, c’erano e ci sono ancora Milanofil, Italiafil (o Itinerariafil), Veronafil,
Bophilex e così via a calare nel numero dei soci dell’associazione filatelica locale che sogna di
realizzare la sua Vattelapescadisottofil. A volte il sogno si avvera, allorché un giovane e dinamico
sessantenne (perché ve ne sono più giovani di così?) prende in mano un circolo, ne scuote la polvere
del tradizionale “servizio novità” e lo proietta verso l’Olimpo delle “fil” entrando a far parte del
circo mediatico della filatelia organizzata.
C’erano una volta, e tali son rimasti, i
punti di forza delle manifestazioni locali
o nazionali. Una kermesse filatelica può
dirsi riuscita se vi sono box o banchetti
per i commercianti, se prevede
un’esposizione di qualunque grandezza
per quanto riguarda il numero di quadri
sempre gentilmente forniti da Poste
Italiane, che deve anche mettere a
disposizione lo sportello temporaneo con
relativo annullo speciale, anche se, ad
onor del vero, molto spesso, il Circolo, il
bollo deve pagarselo. Si parla di grande
Dr. Pietro La Bruna
manifestazione se nel suo ambito sono
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stati previsti incontri tra i soci di una o più associazioni nazionali e se, fuori dei locali, non ci sono i
banchetti degli abusivi, in genere vecchi poveracci che offrono cartoline, pochi francobolli e
anticaglie varie, usando come punto d’appoggio il cofano o il bagagliaio delle loro auto. E quindi
c’è poco da fare: il misantropismo dei filatelici si combatte con le mostre e i convegni commerciali.
Così si è sempre fatto e sempre si farà. E c’è pure chi misura la forza di un’associazione dal numero
di soci che potrebbero essere in grado di esporre! E tutto ciò quanto costa? Da qualche migliaio ad
alcune centinaia di migliaia di euro, dipende dal prestigio della sede, dalla ricchezza
dell’allestimento e da chi paga.
Il 10 dicembre si è tenuta, presso la locale Camera di commercio, la quarta edizione degli incontri
filatelici salernitani. Alla presenza di un pubblico qualificato, si sono alternati al microfono alcuni
dei maggiori esponenti della filatelia nazionale impegnati ad esporre i meriti di alcuni settori di essa
o i risultati di loro studi e ricerche su materiale originale. Ha illustrato con la sua presenza l’intera
manifestazione il Dr. Pietro La Bruna, dirigente della divisione “Filatelia” di Poste italiane,
intervenuto con il suo collaboratore dr. Orlando Ranaldi. A lui è stata consegnata la targa del primo
premio dell’Associazione Salernitana di Filatelia e Numismatica per la sua capacità di
“comunicare” e diffondere la nostra passione in ambienti che il francobollo neanche ricordavano
più cosa fosse.
Assegnazione del primo GranPremio SalernoPhil_2016 al Dr. Pietro La Bruna
E questa manifestazione cosa c’entra con quanto detto prima? Dov’erano i banchi e i banchetti dei
commercianti e i quadri della istituzionale mostra? Non c’era nulla, di tangibilmente filatelico c’era
solo il banchetto (proprio un tavolino, neanche grande) con due impiegati delle poste e il bollo
speciale. Allora un fiasco? Non direi, visto che con Pietro La Bruna e i rappresentanti
dell’Associazione locale erano iscritti a parlare (in ordine di apparizione) il Dr. Paolo De Ambrosi
(Unificato), Giuseppe Nappo e Giovanni Terranova, Dr. Carlo Galimberti (Gusto Filatelico), Prof.
Bruno Crevato Selvaggi (I.S.S.P.), Prof. Silvia Siniscalchi (Università di Salerno), Dr. Sergio
Castaldo (web master Almaviva), Dr. Nicolino Parlapiano (F.S.F.I.).
Certo che tra fare di Salerno la “capitale filatelica d’Italia”, come ha asserito il dr. La Bruna e
l’apparente modestia della manifestazione ce ne corre. Ma vi sono alcune considerazioni che
rendono l’affermazione più credibile.
1) La città di Salerno attira per via della sua ordinata bellezza, delle sue peculiarità storicoarchitettoniche, del suo clima e della disponibilità dei suoi abitanti.
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2) La location dove si è svolta la manifestazione è ideale e funzionale per le dimensioni della
manifestazione stessa.
3) L’entusiasmo del dinamico Presidente dell’Associazione filatelica e numismatica salernitana è
superiore alla media.
4) Tutti i particolari sono stati curati (anche se alle spalle vi è un notevole dispendio di energie).
5) La notizia è stata diffusa per tempo in tutti gli ambienti filatelici nazionali e gli inviti ai relatori
sono stati pressanti.
6) Vi è stato il coinvolgimento, anche attivo, di componenti della cultura estranei al mondo della
filatelia ma che hanno intuito le sinergie possibili.
7) Dopo il riuscito Convegno per il 50° dell’U.S.F.I., Salerno ha acquisito un suo spazio per
l’organizzazione di un certo tipo di manifestazioni.
8) Il tutto è costato nulla ai partecipanti (anche se con qualche sacrificio economico per i dirigenti
dell’Associazione).
In buona sostanza Salerno ha occupato
una nicchia a lungo trascurata dalla
filatelia: esser divenuta il luogo per la
divulgazione degli studi, pur numerosi,
nel settore, l’esser il laboratorio di
esperimenti, pur arditi, per allargare la
base dei collezionisti, l’essersi posta
quale polo meridionale dell’”Accademia”
e del “confronto”. E vi pare poco? Ecco
perché il dr. La Bruna ha potuto ricordare
che proprio a Salerno si è tenuto l’ormai
storico
incontro
tra
le
quattro
amministrazioni postali esistenti in Italia.
E l’incontro ha prodotto già un primo
Paolo Deambrosi
frutto
che
i
partecipanti
alla
manifestazione hanno potuto ammirare (ed eventualmente acquistare): il folder con le buste delle
quattro amministrazioni, bollate con l’annullo speciale per la chiusura della Porta Santa del
Giubileo. Ed ecco anche perché il dr. La Bruna ha scelto di annunciare proprio da Salerno
l’intenzione nel prossimo anno di dividere Italiafil di ottobre in tre manifestazioni di eguale
importanza, anche se necessariamente
meno elefantiache, a Bergamo, a Rieti e a
Napoli. In questa nuova ottica,
l’aspirazione di Salerno a mantenere
intatto il proprio ruolo di capitale per la
diffusione della cultura filatelica in Italia,
in sinergia con Prato, ma di divenire,
almeno periodicamente, anche capitale
della filatelia tout court è più che
legittima.
Gli autori degli interventi, meglio di me,
illustreranno i contenuti dei loro lavori. A
me resta il compito della sintesi.
Il dr. Paolo De Ambrosi, dopo aver
brevemente ricostruita la storia della
Giuseppe Nappo
filatelia, ha illustrato quanto la stampa
filatelica ha fatto in oltre un secolo e
mezzo di vita nei tre filoni in cui si suddivide: i cataloghi, gli album e le riviste di settore.
17
I due Maestri del lavoro Giuseppe Nappo e Giovanni Terranova hanno raccontato come, da
un’occasionale osservazione di una lapide marmorea murata sulla facciata del municipio, sia nata
una ricerca che ha investito sia le fonti sia la critica esegetica delle numerose lapidi marmoree
murate sulle facciate dei palazzi pubblici e non di Salerno. La ricerca ha messo in luce anche degli
addentellati con la storia postale che sarebbe necessario approfondire.
Il dr. Carlo Galimberti, che da più di due anni porta avanti, anche da un punto di vista pratico , la
sua convinzione di una stretta sinergia tra gastronomia e filatelia, ha ricordato come, da sempre,
esistano stretti contatti tra i due mondi e
ha sottolineato che molto meglio
farebbero i vertici di poste italiane a
ricordare le eccellenze dei sapori delle
nostre tavole piuttosto che propagandare
dei prodotti specifici attraverso dei
marchi industriali, cosa che trasforma il
francobollo in oggetto pubblicitario,
tentazione in cui almeno un’altra volta è
già caduta la posta. Bisogna però
sottolineare, come già aveva fatto il dr.
La Bruna, il ritorno in termini di
immagine, ed anche economiche, che
hanno sia le aziende che sfruttano tale
Bruno Crevato-Selvaggi
strana forma pubblicitaria che Poste
Italiane. In quasi tutte le aziende
ricordate attraverso i francobolli, il virus ha attecchito, diffondendosi tra il personale e la clientela
più assidua. Qualsiasi mezzo è buono per accrescere la visibilità della nostra passione. Lo sa bene il
dr. Galimberti che occupa ormai stabilmente, con le specialità gastronomiche, uno spazio nelle
manifestazioni filateliche nazionali. La gastronomia attira i curiosi di ogni estrazione sociale e
culturale che la filatelia poi incuriosisce e spesso cattura con il suo fascino secolare. Il Prof. Bruno
Crevato Selvaggi ha ben illustrato la storia e le finalità dell’Istituto di Studi Storici Postali di Prato,
una onlus che, attraverso gli anni, ha creato una nutrita biblioteca, mettendo in salvo, o ricevendo
per lascito, una gran mole di documenti storico postali, destinati altrimenti alla distruzione.
Attraverso i seminari, organizzati
annualmente in sede, l’Istituto ha
voluto da sempre gettare un ponte tra
il mondo del collezionismo e quello
universitario che si sono quasi sempre
ignorati o, più spesso, ritenutisi
antitetici, con un atteggiamento
spocchioso assunto dal secondo nei
confronti del primo. L’invito a
sostenere col volontariato o con
contributi finanziari l’I.S.S.P. appare
lecito e giustificato. L’intervento della
Prof. Silvia Siniscalchi amplia un
precedente studio del Prof. Di Biasio,
dell’Istituto Universitario Orientale di
Prof.ssa Silvia Siniscalchi
Napoli, prematuramente scomparso.
Docente di Geografia presso l’Università di Salerno, la Siniscalchi ha illustrato le numerose carte
geografiche in cui sia comparsa una qualsiasi rete stradale, a cominciare dalla Tabula Peutingeriana.
La studiosa pone in risalto come, soprattutto per l’Italia Meridionale, nelle carte siano scarsi i segni
di strade e ancor più di “poste” chiaramente identificabili e ciò fin quasi alla fine del Settecento. In
18
ogni caso, sottolinea la necessità di approfondire ancor più gli studi con una ricerca d’archivio e con
un interscambio con i cultori di prefilatelia.
Il Dr. Sergio Castaldo, che tutti noi abbiamo imparato ad apprezzare quale esperto del web, ha
illustrato gli stretti collegamenti che si sono instaurati tra i social network e la
SergioCastaldo
Nicolino Parlapiano
filatelia, allargando il discorso alle potenzialità, anche commerciali, della rete ed ai pericoli
collegati ad incauti acquisti presso venditori sconosciuti per merce non direttamente verificabile.
L’ultimo relatore, il dr. Nicolino Parlapiano, ha ricostruito, con dovizia di particolari e la proiezione
di numerose immagini, la secolare storia dei Buoni Risposta Internazionali, uno strumento
utilissimo per facilitare i rapporti con corrispondenti esteri, che ha subito nel tempo numerose
trasformazioni nelle dimensioni, nei formati, nei colori, nei testi. L’excursus ha consentito anche di
documentare la progressiva svalutazione della nostra moneta, concentrata in alcuni periodi della
storia.
Solo l’ora tarda ha impedito a me, ottavo relatore, di illustrare un gruppo di cartoline inviate da un
nostro ufficiale preso prigioniero durante la Prima guerra mondiale. Poco male vista la possibilità di
far conoscere il mio studio attraverso la stampa di settore. Eppure ciò dimostra che, a meno di tre
mesi dal convegno del cinquantenario dell’USFI,
sarebbe stata necessaria un’intera giornata per dare a
tutti la possibilità di illustrare i propri lavori
intervallandoli con opportune pause per la
discussione.
Il nostro è un settore in crisi, lo dicono tutti, e se, in
realtà, fosse solo in trasformazione, per cui, dopo il
tempo del commercio e dell’esposizione, fosse
venuto quello della ricerca, per cui le stesse
collezioni non fossero pensate solo per il godimento
personale o per essere esposte, ma piuttosto illustrate
e divulgate, suscitando nella gente un nuovo tipo di
curiosità? E quindi Salerno fosse non la capitale
della filatelia italiana ma la capitale della
Sergio Mendikovic
divulgazione della cultura filatelica italiana?
19
… Ancora sul 70 centesimi Poste Italiane falso
Franco Moscadelli
Un appunto sulla stampa del 70 centesimi “busta che vola” falso.
Mi hanno inviato delle varietà di stampa per una verifica e nel mucchio c’era questo valore da 70
centesimi ceduto per stampa fortemente spostata. Ma cosa ci faceva quella stampa bianca che nella
foto sembrava albina? Era invece la stampa dell’inchiostro trasparente serigrafico U.V. che viene
data sopra la stampa offset con un leggero rilievo per far apparire la stampa come calcografica.
Le differenze sono, come sappiamo, nella
perforatura (tracciatura) e nella fustellatura
(dentellatura
con
gli
angoli
diversi
dall’originale) ma non mi era mai capitato un
pezzo così ben visibile.
La stampa molto spostata ha evidenziato l’errore
del falsario che non doveva mettere “in
circolazione” tali pezzi, anche perché vietato per
legge.
L’effetto “calcografico” con questo sistema di
stampa è molto simile all’originale e ci vuole
buon occhio per distinguerlo a prima vista.
20
Con luce radente evidenziamo la stampa dell’inchiostro trasparente ad alto spessore.
Attenzione agli acquisti sul web per queste varianti di stampa.
Franco Moscadelli (usfi) - www.francomoscadelli.it
21
IL PIACERE DELLA RICERCA
Stefano Proserpio
Sul numero 184 del giugno 2015 de Il Foglio dell’Unione Filatelica Subalpina iniziavo un articolo
dal titolo “Una questione… spinosa” descrivendo come segue un pezzo acquisito dopo lunghe
ricerche:
“Qualche settimana fa navigando su Ebay incappavo in un lotto di 20 buste di Repubblica offerto
per pochi spiccioli; tra 19 pezzi di nessun interesse faceva bella mostra di sé una raccomandata A/R
affrancata con un 300 ed un 600 lire della serie Castelli d’Italia, atti ad assolvere rispettivamente
l’importo per lettera 1° porto per l’interno ed il diritto di raccomandazione nel periodo tariffario
compreso tra il 1/10/81 e il 30/9/82 (avviso di ricevimento affrancato a parte): nulla di
trascendentale, ma un pezzo oggettivamente di difficile reperibilità che cercavo da tempo, in quanto
all’epoca l’affrancatura delle raccomandate veniva più comodamente assolta applicando l’apposito
taglio da 900 lire della medesima serie.”
Raccomandata A/R 1° porto da Genova per Palermo del 11.11.1981
Ricordo che, pur senza averlo citato, avevo cominciato la ricerca di quel pezzo a seguito di
confronto con Costantino Gironi, che mi aveva confidato di cercare da lungo tempo un pezzo così
affrancato, ma di non averlo mai trovato e pregandomi di ricordarmi di lui nel caso in cui avessi
avuto maggior fortuna, mandandogliene una scansione. Quale l’interesse per affrancature del
genere? Quello di trovare l’impiego di più francobolli ciascuno atto a coprire perfettamente una
“fetta” della tariffa prevista per l’oggetto postale sul quale sono stati applicati: spesso la ricerca si
rivela più difficile ed impegnativa della ricerca di affrancature secche, anche se non considerata
della medesima dignità di queste ultime.
A distanza di quasi due anni ho reperito una nuova raccomandata affrancata con gli stessi
francobolli, entrambi bordo di foglio, apparentemente non provocata, inoltrata a Narzole (CN) per
Torino:
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Raccomandata 1° porto da Narzole (CN) a Torino del 6.01.1982
Nello stesso lotto era, inoltre, presente un’ulteriore raccomandata da Pessione (TO) per Torino,
sulla quale insieme al Castello da 600 lire per il diritto di raccomandazione, fu applicata una coppia
di Castelli da 150 lire per coprire la tariffa lettera 1° porto:
Raccomandata 1° porto da Pessione (TO) per Torino del 21.12.1981
In questo caso la tariffa per la lettera 1° porto non è assolta con un singolo francobollo, bensì con
una coppia, ma “il sapore” è ugualmente appagante.
La ricerca, se supportata dalle debite conoscenze della materia e dallo studio, può dare grandi
soddisfazioni anche (o soprattutto?) con esborsi piccoli piccoli.
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Il cuore di ghiaccio e
gli echi del silenzio
Le prime basi derivanti sovietiche al Polo Nord: oltre i confini
dell’ignoto, alla ricerca del futuro.
1. Pionieri alla deriva
La conquista della luna è considerata da molti una delle maggiori conquiste da parte dell’umanità
nel XX secolo. Ma poco più di quaranta anni prima, più precisamente alle ore 1.30 del 12 Maggio
1926, un’altra grande impresa aveva scosso il mondo intero: il primo uomo trasvolava il Polo Nord.
Il comandante Umberto Nobile, a bordo del dirigibile Norge, aveva sorvolato il polo nord
geografico, lasciando cadere sulla banchisa una bandiera Norvegese, una Italiana ed una
Statunitense. I successi della prima missione procurarono una grande fama a Nobile che decise di
ripetere due anni dopo il viaggio con una missione totalmente italiana con il dirigibile Italia, ma
ironia della sorte nel viaggio di ritorno il dirigibile precipitava sulla banchisa polare, pagando un
alto tributo in vite umane alla sfida che l’uomo aveva ingaggiato con la natura.
Cartolina commemorativa russa che raffigura il salvataggio
dei superstiti da parte del rompighiaccio Krassin
Non tutti sanno che la gara tra Russia e Stati Uniti per la conquista e supremazia nello spazio, trae
origine proprio dalla sfida tra le due nazioni nel teatro artico.
24
Occorsero altri 9 anni, da quei tragici eventi, che vengono a noi tutti ricordati dall’immagine della
“Tenda Rossa” sul pack, prima che l’uomo si avventurasse nuovamente al polo nord.
Fu una missione segreta russa, denominata successivamente NP 1 (North Pole 1), realizzata da 4
uomini dotati di un’attrezzatura minima: una tenda ed una radio trasmittente. Rimasero su un blocco
di ghiaccio alla deriva per 8 mesi, dal 21 Maggio 1937 al 18 Febbraio 1938.
A sinistra la mappa della deriva della base NP1, a destra una articolo
apparso sui giornali dell'epoca.
L’impresa fu possibile grazie alla supremazia tecnologica dell’aviazione russa che era in grado di
atterrare e decollare sul pack, condizione indispensabile affinché gli uomini della missione avessero
la possibilità di ricevere i rifornimenti necessari alla loro sopravvivenza.
La missione aveva anche un carattere scientifico (meteorologico e medico) ma era soprattutto
militare, volendosi verificare il comportamento psicofisico dell’uomo in condizioni estreme, e per
poter sperimentare nuovi materiali e tecnologie d’avanguardia, oltre ad effettuare prove tecniche
sulle trasmissioni radio. Tutto questo risultò propedeutico alla soluzione delle problematiche che da
li a poco si sarebbero dovute affrontare per l’organizzazione dei primi voli spaziali dei sovietici che,
fino ai primi anni ’60, mostrarono la loro netta supremazia tecnologica sugli americani.
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2. La prima missione, gli eroi polari.
La prima missione fu sostenuta politicamente da Otto Schmidt e fu comandata da Ivan Papanin che
con E.T. Krenkel, E.K. Fjodorov e R.P. Shirshov sarebbero diventati eroi di tutte le Russie o meglio
i “Poljarnye Ljudi” ovvero gli “Uomini Polari”.
I festeggiamenti per il ritorno degli "Eroi polari".
Nell'immagine il Comandante Papanin saluta la folla in festa.
Di questa prima missione non sono ci sono giunti documenti postali, ma solo alcuni radiogrammi e
delle buste commemorative realizzate dalle Poste Sovietiche, a ricordo dell’impresa.
Le buste (Fig. 2) furono affrancate con la serie di quattro valori denominata “Spedizione aerea al
Polo Nord”, commemorativa della base NP1 (Yvert 617-620), ma anche con la serie di quattro
valori, emessa il 21 Giugno 1938, denominata “Salvataggio della Missione Polare Papanin” (Yvert
647-650) in quanto i quattro esploratori polari, vennero tratti in salvo dal rompighiaccio Krassin
quando il lastrone di ghiaccio su cui poggiava la base si stava oramai frantumando.
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Busta commemorativa della NP1, affrancata
con la serie "Spedizione aerea al Polo Nord"
Questa seconda serie fu molto utilizzata per la corrispondenza inoltrata dalle successive missioni,
che dalla base NP4 in avanti, ebbero un proprio Ufficio Postale, di norma diretto dal responsabile
delle trasmissioni radio. Le missioni Russe al polo nord si sono succedute con regolarità sino alla
NP31, chiusa il 25 Luglio 1991 per mancanza di fondi, in pieno disfacimento politico economico
dell’impero sovietico, per riprendere nel 2003 con la NP32. Le basi al polo nord, sotto l’egida
dell’AARI l’Istituto Russo di Studi Artici ed Antartici si sono chiuse per il momento nel 2015 con
la Base Polare NP41 che è stata denominata North Pole 2015. Nel corso del 2016 si è svolta una
missione di sopravvivenza presso la stazione Barneo da parte di truppe russe d’elite.
Solo a partire dalla missione North Pole 4, il radiotelegrafista addetto alle comunicazioni, venne
incaricato della distribuzione della posta che arrivava con i voli di rifornimento e
contemporaneamente dell’inoltro della corrispondenza di servizio e quella personale dei membri
della base alle famiglie, che veniva inoltrata a destino con il volo di ritorno.
La base era fornita di francobolli e la posta veniva regolarmente affrancata e annullata con un
timbro tipo Guller, ovvero a cerchi con lunette e data al centro, che ebbe un’impronta sempre
uguale per tutte le missioni, differenziata solo dal numero progressivo della base dalla NP4 alla
NP21.
Dalla base NP22 in avanti, furono invece realizzati timbri figurati e personalizzati per ogni nuova
missione, nella tabella in calce sono elencati i dati postali significativi delle missioni sin qui
realizzate. (continua)
27
LA SERIE CASTELLI NON FINIRÀ MAI DI STUPIRCI!
Ketty Borgogno
Dopo la scoperta di colori fluorescenti visibili dal verso di alcuni valori del 750 Lire, come se si
fosse aperto il coperchio ad una scatola dimenticata in
qualche angolo, i castelli hanno ripreso a prenderci e
sorprenderci con le loro sempre molto gradite novità
nascoste.
Giovambattista Spampinato, ritrova per caso la fluorescenza
della cornice grigia nel 350 Lire (angoli superiori), ma non
solo, ritrova cercando il pettine doppio modificato una
coppia di 400 Lire con il castello completamente visibile in
blu al verso e con anche la caratteristica del pettine doppio
modificato. In questo caso risultano fluorescenti sia il grigio
che il marrone.
Il 400 lire castelli con inchiostro
fluorescente
Le mie ricerche hanno rivelato che anche il 500 Lire ha i
colori fluorescenti; in uno si intravede anche il castello,
nell’altro solo la parte sinistra della cornice.
Il 500 lire castelli con inchiostro
fluorescente
Anche il 700 Lire presenta alcune parti della cornice ed un piccolo scorcio
del castello con risposta positiva alla luce viola.
Il 700 lire castelli con
inchiostro fluorescente
Per puro caso, avendo ormai la mania
di far passare fronte-retro i
francobolli sotto la Wood, ho
ritrovato la stessa caratteristica sui
Il 50 lire castelli in bobina con inchiostro
fluorescente
valori da 50 e 500 Lire dei castelli in
bobina. In particolare per il 50 lire
reagisce alla Wood l’angolo inferiore della cornice, mentre nel 500 lire un po’
tutta la vignetta.
Il 500 lire castelli in
bobina con inchiostro
fluorescente
Le ricerche sono aperte, non appena saremo in grado valuteremo statisticamente la frequenza di
questo fenomeno non ancora ben spiegato proprio perché non ancora ben conosciuto.
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FLUORESCENZA, COSA MAI SARÀ COSTEI!
Nicola Luciano Cipriani
Q
uesto titolo di manzoniana memoria non deve far pensare che voglia fare una lezione di
fisica, assolutamente. Voglio solo evidenziare il fatto che la fluorescenza della carta e dei
colori utilizzati per la stampa dei francobolli non hanno mai attratto commercianti ed editori
di cataloghi, se non marginalmente. Mi sono sentito dire più volte qualcosa come: “ma, sai non è
una cosa che si vede! E poi, non interessa proprio a nessuno!”. Vorrei obiettare che potrebbero
essere ben altre le motivazioni per cui la fluorescenza è considerata una Cenerentola della filatelia.
Una cosa è certa, se non viene presentata, spiegata ed offerta è chiaro che il collezionista medio ne
sarà attratto solo dietro impulso personale e spontaneo. Il non parlarne l’ammanta in qualche modo
di cosa misteriosa (proprio perché poco nominata e quindi poco conosciuta) e passibile di imbroglio
e comunque del suo dubbio. Il dubbio, che è sempre bene avere, in questo caso agisce da sicuro
distruttore del “mito”. C’è da aggiungere che il tacerla fa sì che i “qualcuno mi ha detto” o “per
quanto ne so” producano spesso falsi concetti. Concludo il mio pensiero dicendo semplicemente che
le giuste informazioni stimolano i collezionisti ad intraprendere ricerche con interesse reale
inserendo l’argomento all’interno delle proprie collezioni. Signori commercianti, vi pare cosa da
poco?
Inizio con le variazioni non volute e possibili sulla fluorescenza, bisogna dire che ce ne sono anche
di empiricamente provate come il passaggio di particelle fluorescenti su francobolli con carta non
fluorescente durante il lavaggio. Ma anche questo concetto viene spesso tirato in ballo per spiegare
anche l’inspiegabile. E poi mica un francobollo non fluorescente lo diventa per aver fatto un bagno
in comune con uno fluorescente! Assumerà un debole segnale superficiale leggermente rilevabile
dalla luce viola. Ma è valido anche il contrario: è impossibile che un francobollo fluorescente perda
del tutto o quasi la sua caratteristica fino a mostrare una carta senza nemmeno un luminoforo
(microscopiche particelle di fosforo).
Vengo al sodo. Questo argomento mi è venuto in mente a
seguito della ricerca del 750 lire con inchiostro fluorescente
(Il Francobollo Incatenato n. 257, dicembre 2015), durante la
quale ho trovato alcuni strani francobolli. Quando penso a
questo argomento mi torna sempre alla memoria la
pubblicazione di Giovanni Riggi su questo argomento (La
Fluorescenza nei Francobolli d’Italia, edito nel 1990 da
CRAL SIP sez. Torino e nel 1995 da Vaccari Editore, l’unica
per il momento applicata allo studio dei francobolli) ed
alcuni suoi appunti inediti dei quali mi sono ripromesso da
tempo di riorganizzare; prima o poi lo farò!
Tra i circa 12.000 miei pezzi del 750 lire castelli visionati, ne
ho trovati alcuni in cui la fluorescenza non investe tutto il
francobollo. Lì per lì ho notato la cosa, ma senza
Figura 1 – alto valore da 1500 con fluosoffermarmi a pensarci più di tanto in quanto ricordavo, più o
rescenza in patina (solo al recto) e non
meno vagamente, che Riggi doveva aver descritto qualcosa
fluorescente al verso che, a contatto con
altro francobollo fluorescente durante il
di simile nel suo lavoro. In realtà il mio ricordo non era così
lavaggio, mostra al verso una leggera
fedele, Riggi si riferiva ad altra cosa, come ho ricontrollato
fluorescenza (Riggi, appunti inediti).
recentemente. Ad ogni modo li avevo comunque accantonati.
Ripensandoci, in un secondo momento, mi è venuta la
considerazione: “ma come è possibile che la fluorescenza sia mancante su ampie aree del
francobollo?” Il lavaggio prolungato, potrebbe causare questa apparente anomalia? Ma,
veramente… se ci ragioniamo un po’ sopra e cerchiamo di immaginarci i microscopici luminofori
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che vanno in giro nella bacinella piena di acqua e francobolli….. si, negli appunti di Riggi ci sono
alcuni esempi di passaggio per contatto dei luminofori da un francobollo ad un altro (figura 1), ma
si tratta di leggeri passaggi di fosforo che investono pellicolarmente i francobolli e che non rendono
il francobollo decisamente fluorescente. In figura 1 le aree colorate non sono uniformi a causa della
direzione di origine della luce viola proveniente solo dalla parte alta del francobollo, questa parte
risponde con maggiore intensità e la macchina fotografica la registra fedelmente. La differenza reale
tra la carta non fluorescente (in basso nell’immagine) e la parte che ha ricevuto pellicolarmente un
po’ di fluorescenza va valutata giusto in prossimità dell’impronta visibile della dentellatura. In
questa zona a cavallo della dentellatura, si nota bene come la differenza di fluorescenza sia
realmente contenuta. E si deve anche dire che il francobollo fluorescente non ha subito la perdita
totale della fluorescenza perché se così fosse, lavando i francobolli misti, dovremmo avere tutte
carte uguali a debole fluorescenza! Oppure si potrebbero preparare facilmente varietà di
fluorescenza. Certamente con opportune manipolazioni chimiche tutto si può fare, anche se non al
100% perché qualche evidenza resta sempre, ma qui non voglio parlare di frodi, bensì di semplice
lavaggio che tutti i collezionisti fanno. Restando nell’ambito del collezionismo sano, tutto questo
non c’è! C’è anche da aggiungere che il fosforo che può passare per aderenza da un francobollo ad
un altro, è solo quello applicato superficialmente, quindi contenuto nella vernice con risposta gialla,
non certamente quello contenuto all’interno della carta. E qui è necessario citare anche i differenti
tipi di carta perché non sono mica tutte uguali! Come è noto, per la stampa dei francobolli è stata
utilizzata carta fluorescente in patina, carta fluorescente in pasta, vernice fluorescente ed inchiostri
fluorescenti [il famoso 10 lire siracusana con un rosso brillante alla luce viola nelle versioni con
filigrana ruota, stelle 1, 2 e 4(?), ma ce ne sono
tanti altri, come abbiamo visto in altre
occasioni].
È mia intenzione riprendere gli appunti di Riggi
su questo argomento e spero di farlo a breve.
Qui vorrei mostrare solo un po’ di immagini di
francobolli che ritengo abbiano difetti di
fluorescenza, ma non dovuti a lavaggio, bensì
ad una fluorescenza difettosa per fabbricazione
della carta. Si tratta, come ho accennato
all’inizio, di esemplari del 750 lire castelli usati
Figura 2 – castello da 750 lire in cui si nota una fluonegli anni 91-92 (quelli da me analizzati).
rescenza in pasta intermedia tra il giallo ed il bianco.
Nella figura 2 riproduco un esemplare con
Sono presenti anche alcune aree di totale assenza della
fluorescenza.
fluorescenza mista bianco-gialla, cosa già
messa in evidenza da Riggi (opera citata). La
particolarità è che sono presenti anche chiazze blu grigiastre che denotano la totale assenza di
fluorescenza. Ricordo che nei castelli la fluorescenza è sempre in pasta; vuol dire che, abradendo la
superficie, la parte interna della carta continua a rispondere senza alcuna differenza alla luce di
Wood. Dobbiamo anche tener presente che da un certo punto della produzione è stata aggiunta
anche fluorescenza gialla in vernice sulla parte stampata per accentuarne la risposta all’ultravioletto
(Riggi, opera citata). La fluorescenza in pasta presenta una colorazione abbastanza variabile, dal
bianco brillante al rosato delle prime tirature al giallo più o meno intenso delle ultime.
Altra immagine interessante è quella di figura 3. Essendo una striscia di quattro francobolli, la
gradualità del fenomeno è veramente chiara. È indubbio in questo caso che la fluorescenza tenda a
diminuire gradualmente da destra verso sinistra e l’estremo lembo sinistro appare come se ne fosse
totalmente privo. Se guardiamo il fronte osserviamo questa particolarità per la fluorescenza gialla
(vernice superficiale), se guardiamo il retro, osserviamo la fluorescenza in pasta propria della carta.
Tale decremento di fluorescenza è certamente dovuto ad una riduzione quantitativa di fosforo
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nell’impasto di produzione della carta
e la luce viola lo evidenzia
perfettamente. Tenendo presente che i
castelli hanno fluorescenza in pasta
nella carta, non è possibile toglierla al
suo interno, come aveva già notato
Riggi (appunti inediti). Sul fronte
invece l’aggiunta della vernice
fluorescente gialla è un’aggiunta
successiva nelle ristampe di qualche
anno dopo la sua emissione. Detto
questo, bisogna asserire che in figura
3 la carta del primo francobollo a
sinistra ha una concentrazione di
Figura 3 – striscia di quattro del castello da 750 lire in cui si nota
fosforo molto bassa tendente ad
una graduale diminuzione della fluorescenza in pasta da destra
azzerarsi verso il bordo sinistro del
verso sinistra, fin quasi ad essere assente.
francobollo.
Questo ritrovamento induce a pensare
che ci possano essere stati fogli di questo valore con parti senza fluorescenza. A conferma di questa
idea presento altre immagini molto eloquenti che provengono sicuramente da fogli differenti (figura
4). Come si può notare, nessun esemplare è totalmente senza fluorescenza; solo il primo a sinistra lo
è quasi. Si nota infatti una risposta debolmente chiara nell’angolo superiore destro e un po’ di
fluorescenza della vernice gialla in
basso, relativamente più abbondante a
destra. Stranamente osserviamo che
nelle immagini riscontriamo sia una,
da parziale a quasi totale, assenza di
fluorescenza nella pasta della carta e
contemporaneamente una riduzione
delle superfici coperte dalla vernice
fluorescente gialla. Una strana
coincidenza che si può osservare
anche nella striscia di figura 3. A
questo punto vengono spontanee due
considerazioni:
Figura 4 – quattro esemplari isolati del castello da 750 lire
1- Secondo Riggi la vernice
esempio di variabilità della fluorescenza, fino a quasi “senza”.
fluorescente
gialla
veniva
aggiunta sulla parte stampata
della bobina, quindi dovrebbe essere avvenuto presso il Poligrafico, mentre la carta è stata
prodotta da uno dei fornitori esterni. È strano che sia avvenuto in concomitanza l’esaurimento
della vernice gialla fluorescente sul difetto di fluorescenza in pasta della carta. Non penso che
questi francobolli siano stati manipolati in quanto mancherebbe la possibilità di estrarre la
fluorescenza dall’impasto della carta per via chimica o fisica. Farò delle prove di verifica e vi
farò sapere.
2- In base a quanto sopra, si potrebbe pensare che potenzialmente potrebbero esistere esemplari
di castelli stampati su carta non fluorescente per difetto di fabbricazione dell’impasto, però
questa volta su carta con filigrana stelle quarto tipo e non secondo.
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Il prossimo quaderno del CIFO
riguarderà la serie imperiale
soprastampata a Teramo nel
febbraio 1944 in periodo di
Repubblica Sociale Italiana.
Autore: Nicola Luciano Cipriani
Prevediamo di presentarla a
Milanofil 2017
Hanno collaborato alla realizzazione e diffusione di questo numero: Ketty Borgogno, Michele Caso,
Nicola Luciano Cipriani, Claudio Ernesto Manzati, Franco Moscadelli, Giuseppe Preziosi, Stefano
Proserpio, Pier Giorgio Romerio.
CIFO Collezionisti Italiani di Francobolli Ordinari
Sede Sociale: Piazza Rimembranza 1, 10020 Pecetto Torinese –TO
Sede Legale: Dr. Claudio Manzati, Presidente, Via C. Pascarella 5, 20157 Milano [email protected]
Segreteria:
Dr. Stefano Proserpio, Segr.-Tesoriere, Via S. Balestra 6, 22100 Como [email protected]
Redazione: Prof. Nicola Luciano Cipriani, Vicepresidente, P.za F. Ferrucci 4, 50126 Firenze [email protected]
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ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI 2017
Cognome e Nome
Io sottoscritto ………………………………………………………
socio del CIFO in regola con la quota associativa 2017, con la
presente delego ………………………………………………….
a rappresentarmi nell’assemblea ordinaria del 18 Marzo 2017.
Firma autografa
In fede ………………………………………………………………
……………………………………… data ……………………..
NB Si suggerisce di delegare un socio della cui presenza all’assemblea si è certi;
in caso contrario non indicare il nome del delegato: le deleghe così pervenute
verranno suddivise tra i presenti.
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