SETTIMANA n. 4/03

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SETTIMANA n. 4/03
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approfondimenti
GIOCO D’AZZARDO, GIOCO SPORCO
L’importante non è vincere
ma giocare
A Bolzano la quinta installazione della mostra «Fate il nostro gioco» organizzata dal
Forum Prevenzioni1 con lo scopo pedagogico di disinnescare l’illusione della fortuna
facile attraverso il disvelamento della matematica. Una consapevolezza maggiore è
necessaria, a prescindere dalle carenze della politica.
settimana 27 ottobre 2013 | n° 38
L a nonna è passata a prendere il nipotino da scuola. Sulla via di casa
8
passa da una tabaccheria. «Carletto, gratta tu questa schedina del Miliardario, che mi porti fortuna». Il nipotino, sette anni, obbedisce divertito.
«Bravo, Carletto, abbiamo vinto!». «Quanto abbiamo vinto, nonna?». «Cinque euro! Ne compriamo un’altra e vediamo se sei di nuovo fortunato»!
E intanto Carletto comincia a familiarizzare con quella piccola dose di
adrenalina che dà l’azzardo “in fascia protetta”. Se gioca la nonna, posso
stare tranquillo. I genitori non lo rimprovereranno perché ha fatto da portafortuna alla nonna. Diceva Vito (52 anni) nella sua testimonianza: «Sono
sempre stato incuriosito della cocaina, ma non ho mai preso la droga perché mi faceva paura. Il gioco non mi faceva paura».
E intanto la nonna ha tacitamente sottoscritto un contratto in forza del
quale accetta di versare il 5% della somma giocata in cambio di un’emozione. Perché l’emozione è l’unica cosa certa quanto il calcolo matematico a comprova che «il banco vince sempre». Quel calcolo che i proprietari del banco, di ogni banco, conoscono bene e maneggiano meglio. Ti
fanno vincere spesso piccole quote, per mantenere desta la voglia di giocare nuovamente e la convinzione (fondata su cosa non è dato di sapere)
che prima o poi a vincere sarai tu. E può succedere. Al primo saldo positivo dovresti smettere di giocare, altrimenti verrai risucchiato nell’imbuto
disegnato dal grafico della statistica, che scivola inesorabilmente, scientificamente, a rimetterci pochi o tanti soldi.
Al banco sono tutti decoubertiani, loro, e sanno che, sotto sotto, anche
per te l’importante non è vincere, ma giocare. Se lo fosse, sapresti che
«l’unica mossa vincente è non giocare», come diceva il computer di War
games dopo aver scatenato – per gioco – la guerra termonucleare. Loro
sanno per certo – lo hanno calcolato prima di accendere le luci sul tappeto
verde – che per ogni 10 Ä giocati, almeno 27 centesimi2 te li hanno prelevati. A te sembra poco e tutto sommato ci stai. Per loro è importante
che tu non smetta e che tanti altri, sempre di più, continuino, e il gioco si
faccia sempre più veloce (siamo arrivati appunto al Gratta-e-vinci, le lotterie “istantanee”) per moltiplicare il più possibile le giocate. Così quei 27
centesimi si moltiplicano per un numero più grande.3
Loro lo sanno, tanto che quando nel 2005 venne pubblicato il romanzo
Blackjack Club. Bringing Down the House, di Ben Mezrich,4 i diritti per la
sceneggiatura cinematografica vennero immediatamente acquistati dalle
majors del gioco d’azzardo. Subito si pensò che volessero con questo impedire la divulgazione cinematografica dello stratagemma ideato dagli
studenti del MIT (Massachussets Institute of Technology) di Boston per
sbancare i casinò di Las Vegas applicando un modello matematico. Al contrario, si voleva lucrare anche sulla divulgazione del metodo di Ben Campbell e Mickey Rosa – nel frattempo contrastato dall’introduzione di un
software per il riconoscimento facciale – allo scopo di illudere che, applicandosi, il gioco d’azzardo potesse aprirti le porte della fortuna. Cioè per
incitare a tentare. Il film 21 5 ha segnato un doppio successo.
Loro lo sanno, anche in Italia, perché nel 1997 è stato lo stesso ministro della finanze – allora Visco – a metterlo per iscritto nella Relazione
sullo svolgimento delle lotterie nazionali: «Nelle lotterie istantanee [tipo
Gratta e vinci, ndr] il giocatore è psicologicamente convinto di essere il
protagonista esclusivo del gioco, in quanto nel tempo che intercorre tra
l’acquisto del biglietto e l’operazione di abrasione della zona occultata
viene a conoscenza dell’esito della giocata, escludendo qualsiasi intervento
di altri soggetti. Inoltre, in base alle regole del gioco e ai messaggi pubblicitari che ha recepito, ha acquisito la consapevolezza di avere una elevata probabilità di vincita e che il premio, vinto almeno fino ad un certo
importo, gli sarà pagato immediatamente. Pertanto, gli elementi fondamentali caratterizzanti le lotterie istantanee, per assicurarne il successo,
sono: 1) elevato numero di premi, ancorché di basso importo; 2) attivazione di una vasta rete di vendita; 3) introduzione periodica di nuova tipologie di gioco...».
Politica e gioco d’azzardo
Il 19946 segna infatti la svolta nella composizione del ricavo del gioco
d’azzardo legale: decadono rapidamente le lotterie nazionali che avevano
fino ad allora alimentato i sogni degli italiani (Lotteria Italia, Totocalcio...)
e inizia l’impennata degli introiti dalle lotterie istantanee, ulteriormente
alimentata dalla legalizzazione delle slot machines nel 2003.7 «Nel 2012 si
è arrivati alla cifra di 88 miliardi di euro, contro gli 80 del 2011 e i 14,3
miliardi del 2000. (...) Il motivo per cui lo stato tiene tanto a questo tipo
di attività sono i ricavi che pensa di ottenere dalla tassazione di questi introiti... Ma anche qui non mancano contraddizioni stridenti: se, infatti,
l’Erario incassa il 44,7% dei proventi dell’Enalotto, per i giochi più “moderni”, quelli introdotti negli ultimi anni come i casinò on-line, lo stato incassa appena lo 0,6%... E, se le entrate per lo stato nel 2004 rappresentavano il 29,4% del totale del fatturato, nel 2012 si sono assestate su un misero 8,4% a fronte di un fatturato cresciuto, nel frattempo, del 400%»
(Settimana 14/2013, p. 7). Anche l’imposizione diretta è nettamente inferiore all’IVA che si paga sui beni di consumo o gli altri divertimenti.
Le slot machines – che con le videolotterie costituiscono più della metà
del ricavo complessivo del gioco d’azzardo – hanno raggiunto una diffusione considerevole: una ogni 150 abitanti. L’accostamento è retorico ma
suggestivo: i posti letto negli ospedali, dopo la spending review, sono scesi
a uno ogni 270 abitanti.
«Irritante e ipocrita» il ruolo della politica, che promuove il gioco d’azzardo attraverso una pubblicità “castigata” da moniti simili agli slogan
“dissuasori” stampati sui pacchetti di sigarette. Intanto la multa comminata ai gestori delle slot machines per le manipolazioni alle apparecchiature, finalizzate a oscurare i ricavi reali al prelievo fiscale (50Ä per ogni ora
di attività sconnessa fra il 2004 e il 2009),8 è crollata dagli 88 miliardi della
sanzione calcolata nel 2010 dalla Procura della Corte dei conti a 2,5 miliardi (febbraio 2013), in attesa del giudizio in appello. Non stupisce che
la criminalità organizzata, quando il gioco illegale è diventato legale, abbia semplicemente “trasferito” la propria attività. Un giornalista televisivo, autore di servizi su altre attività inquinate dalla mafia, è stato impedito dall’editore di interessarsi del gioco d’azzardo e dei flussi di denaro generati.
Il dossier Azzardopoli dell’associazione Libera (2012) calcolava che ogni
italiano (compresi i neonati) spende circa 1.260Ä all’anno per tentare la
fortuna.9 Il gioco d’azzardo non è necessariamente patologico e per la stragrande maggioranza si limita a una forma di divertimento, pagata come
tutte le altre. Le ricerche condotte per rilevare l’incidenza della patologia
stimano dall’1 al 3% la popolazione in stato di dipendenza, cioè almeno
700.000 persone in “età da gioco”.10
Siamo in presenza di un fenomeno trasversale, che non conosce significative stratificazioni sociali. «Nel 2011 ha giocato il 70,8% di chi ha
un lavoro a tempo indeterminato, l’80,2% di chi ha un lavoro precario o
saltuario e l’86,7% dei cassintegrati; stando ai dati emersi dalla ricerca nazionale sulle abitudini di gioco degli italiani curata dall’associazione Centro Sociale Papa Giovanni XXIII in collaborazione con il CoNaGGA (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo) e il CNCA, nello
stesso anno avrebbero giocato il 61% delle persone laureate, il 70,4% di
chi ha un diploma e l’80,3% di chi ha invece la licenza media» (Diritto di
critica 25.9.2013).11
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Il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) stima che il gioco d’azzardo coinvolga «il 47,1% dei giovani che frequentano le scuole medie
superiori... Il 58,1% dei maschi fra i 15 e i 19 anni e il 36,8% delle ragazze» (Matteo Iori, presidente CoNaGGA).
Fate il nostro gioco
La mostra «Fate il nostro gioco»12 è un percorso lungo il quale il visitatore può sperimentare il gioco d’azzardo mentre un matematico e un fisico – ideatori e guide dell’installazione – smontano, svolgono e spiegano
l’alchimia logico-matematica che trascina il grafico delle giocate verso
l’inesorabile esito favorevole al banco. Accettando di avvicinare il gioco da
una prospettiva logico-razionale ci si può rendere conto di quanto le possibilità siano controintuitive e lontane dalle aspettative.
Già nella prima sala il matematico ti conduce a riconoscere la divaricazione fra la tua intuizione e la logica matematica per risolvere il Paradosso di Monty Hall, che sta dietro al gioco delle tre porte o, nella versione domestica, delle tre scatole. Il fisico, dal canto suo, ti invita a lanciare
sei volte una moneta e ottenere in tutti casi testa, prima di bendarti e chiederti di estrarre l’unico coriandolo rosso sepolto in un metro cubo di coriandoli bianchi: sono all’incirca le possibilità che hai di azzeccare i sei
numeri del Superenalotto.
Alla roulette francese la guida diventa un croupier “doppiogiochista”
che ti dimostra d’avere sempre ragione lui, perché le vincite sono calcolate come se le possibilità fossero 1/36 mentre sono 1/37. E così, con la tua
giocata, spingi in avanti il grafico che, annotando le giocate dei visitatori
della precedente edizione, ha confermato l’assestamento in breve sul risultato medio previsto dalla formula matematica: -2,7% a sfavore del giocatore.
Il caso del Poker è diverso, perché l’abilità può incidere in misura rilevante sull’esito puramente casuale. Campagne pubblicitarie costose e raffinate (la più recente mette in campo Ronaldo) incitano perciò a entrare
in gioco, lasciando l’illusione che si tratti di allenamento alla portata di
tutti. È vero che il Poker può pagare, ma solo a livelli eccellenti di prestazioni, come nel caso di professionisti che dedicano il tempo pieno allo
studio e alla concentrazione («Se non riesci a individuare il pollo nella
prima mezz’ora di gioco, allora il pollo sei tu», diceva Mike McDermott nel
film Il giocatore). Un solo errore può avvitarti nella spirale letale del debito. Hai più probabilità di far soldi tentando la carriera di croupier, viene
spiegato durante la mostra.
Attraverso l’azionamento delle slot-machines puoi riconoscere (e quindi
disinnescare) gli stratagemmi psicologici non casuali attraverso i quali
viene alimentata la convinzione che “la prossima è la volta buona”.13
E così via: oggettività, meccanica, logica e matematica per non farsi irretire dalle illusioni. Poi, se avrai voglia di giocare, fallo per divertirti, ma
sapendo quello che fai. Gli autori della mostra non si prefiggono di farti
togliere la mano dalla leva della slot machine o passare la mano del poker,
ma piuttosto far leva sulla diffidenza (senz’altro italiana) verso chi ti tratta
da pollo. Tanto più che te lo ha pure detto.
Il percorso pedagogico e politico è ben più lungo dei 90 minuti della
mostra. Plasticamente raffigurato dalla distanza Milano-Napoli coperta
dal numero di biglietti Gratta e vinci statisticamente necessari (6 milioni)
perché fra di essi ve ne sia almeno uno in grado di vincere la somma più
alta. Un percorso in salita finché la politica resta alleata del banco.
Marcello Matté
Scommesse ippiche 1,2%
Bingo 2,0%
Superenalotto 2,1%
Scommesse sportive 4,5%
Composizione del ricavato
(2012)
Alcune cifre di un sogno (2012)
Slot machines installate
Giocatori adulti patologici
Giocatori adulti a rischio
Giocatori minorenni patologici e a rischio
Costi sociali del gioco patologico
Restituzione media in vincite
Ricavo netto annuale dei concessionari
Ricavo annuale dell’Erario
Ricavo annuale del gioco illegale
400.000
708.225
1.720.000
78.000
5,5 < 6,6 m.di
68%
10 miliardi
7,9 miliardi
7,5 < 18 m.di
1 In collaborazione con il dipartimento alla famiglia, sanità e politiche sociale della Provincia Autonoma di Bolzano, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e YoungCaritas.
2 È il caso della roulette francese, il più generoso dei giochi d’azzardo. Tutti gli altri giochi, lotterie e slot machines garantiscono al gestore percentuali d’incasso più alte. Si intende al momento del saldo complessivo, quello che interessa al banco, al quale non importa se qualcuno talvolta vinca.
3 Una galleria corposa di slides, curate da Matteo Iori, presidente CoNaGGA, alla pagina
http://www.slideshare.net/m5smassimobaroni/formazione-m5-s-matteo-iori.
4 Edito in italiano col titolo Blackjack Club. La vera storia dei sei studenti che hanno
sbancato Las Vegas, nella collana Oscar Mondadori (2008).
5 2008, diretto da Robert Luketic, con Jim Sturgess e Kevin Spacey.
6 Il Gratta e vinci è gestito dalla Lottomatica per conto dell’Amministrazione Autonoma
dei Monopoli di Stato (AAMS). Nel novembre 2006 prende il via la versione on-line che
inaugura le lotterie telematiche.
7 1997: doppia giocata di Lotto e Superenalotto e Sale scommesse. 1999: Sale Bingo.
2003: slot machines. 2005: terza giocata del Lotto e scommesse Big Match. 2006: nuovi corner e punti gioco per le scommesse. Tra il 2007 e il 2008: giochi che “raggiungono l’utente”
(sms, telefonici, digitale terrestre) e legalizzazione del gioco d’azzardo on-line (solo in forma
di torneo). 2009: nuove lotterie istantanee (Gratta e vinci), nuovi giochi numerici a totalizzazione nazionale (come il Win for Life), nascita delle VideoLottey (dette VLT, apparecchi simili alle slot machines ma con premi molto più alti e soprattutto con la possibilità
di spendere molto più denaro). 2011: Bingo a distanza e apertura di 1.000 sale da gioco per
tornei di poker dal vivo, aumento del numero delle VideoLottery fino al 14%, apertura di
7.000 nuovi punti vendita di scommesse ippiche e sportive, concorso aggiuntivo mensile
del SuperEnalotto. Sempre nel 2011 le modalità di funzionamento dei “giochi di sorte legati al consumo”, una specie di azzardo pensato per coloro che vanno a fare la spesa, a cui
verrebbe proposto di non ritirare il resto ma di giocarselo… Il governo Monti, nel 2012,
mise in “stand by” quest’ultimo gioco e di fatto impedì la nascita dell’ennesima proposta
d’azzardo nel nostro paese (da MATTEO IORI, Politica e gioco d’azzardo: poche luci e molte
ombre, 11/2/2013).
8 «Per il clan Valle-Lampada pagare un mese di sanzione, pari a 30mila euro, equivaleva
ai proventi illegali di un solo giorno» (Azzardopoli, Dossier 2012 di Libera).
9 Il dato aggiornato porta la cifra oltre i 1.400Ä.
10 Il doppio di tossicodipendenti e alcolisti assistiti dai SERT. La dipendenza da gioco
non è ancora in carico al servizio sanitario nazionale. Va annotato che lo studio ISPAD
(Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs) sulle dipendenze, condotto dal
CNR, si ferma ai 64 anni di età, mentre i giocatori patologici sono numerosi anche in età
più avanzata. Il SERT dell’Emilia-Romagna calcola che siano il 10,9% i più anziani.
11 Altri dati alla pagina http://www.dirittodicritica.com/2013/09/25/gioco-azzardomafia.
12 In questi giorni – dal 14 ottobre al 16 novembre – presso l’Academy Cassa di Risparmio in via Cassa di Risparmio, 16 a Bolzano. Ingresso gratuito. Cf. www.fateilnostrogioco.it. Settimana l’aveva già segnalata sul numero 14.
13 Il più abusato – e però sempre efficace – è il cosiddetto near miss: non ho vinto ma
ci sono andato vicino; quando vedi che l’immagine mancante per aprire il jackpot è proprio
subito sotto.
> 301 €: 1,7%
151 <> 300 €: 2,3%
Somme giocate
settimanalmente
51 <> 150 €: 5,0%
Slot e videolotterie 54,9%
Lotto 7,3%
10 <> 50 €: 17,0%
< 10 €: 74,0%
Giochi on-line 16,4%
settimana 27 ottobre 2013 | n° 38
Gratta e vinci 11,6%
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