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12016www.uilcom.it Anno XXIII (138) Anno XXIII (138) Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – DCB Roma Settore Sport e Tempo Libero Il rinnovo del CCNL dipendenti impianti sportiv Settore Grafico – Cartario La flessibilità dell’orario di lavoro nell’industria Settore Telecomunicazioni Avanti con il rinnovo del CCNL TLC Settore Emittenza – Radio – Tv Gli stati generali dell’informazione sommario 26 13 3 30 13 Settore Sport e Tempo Libero Editoriale Fabio Benigni Salvatore Ugliarolo “El purtava i scarp del tennis” 4 Settore Grafico – Cartario – Cartotecnico 24 RAI radiotelevisione italiana Maurizio Lepri Roberto Di Francesco Nessuno nasce “imparato” La flessibilità dell’orario di lavoro nell’industria 26 Pari Opportunità e Politiche di Genere 6 Settore Grafico – Cartario – Cartotecnico Roberta Musu Nessuno mi può giudicare… Roberto Retrosi Gruppo PRO-GEST: un progetto ambizioso 28 Uilcom Elsa Gnata 8 Noli me tangere… non mi toccare Settore Telecomunicazioni Giuseppe Fabio Gozzo Avanti con il rinnovo del CCNL TLC 30 Uilcom Piattaforma Artigiani 2016 – Contratto della Comunicazione 10 Settore Emittenza – Radio – Televisione Pierpaolo Mischi Gli Stati Generali dell’informazione Direttore responsabile Redazione Amministratore delegato Marco Trozzi Rossella Manfrini Bruno Di Cola Fabio Benigni, Roberto Di Francesco, Giuseppe Fabio Gozzo, Rossella Manfrini, Pierpaolo Mischi, Roberta Musu, Salvatore Ugliarolo Editor Hanno collaborato Elsa Gnata Maurizio Lepri, Roberto Retrosi E-mail Redazione e amministrazione [email protected] c/o Comunicazione Lavoro Srl Servizi - Ricerche - Promozioni 00198 Roma, largo A. Ponchielli, 4 Tel. 06 45686880 - Fax 06 85353322 Direttore editoriale Pubblicazione trimestrale dell’Unione Italiana Lavoratori e Lavoratrici della Comunicazione n. 1/2016, Anno XXIV (139) Autorizzazione Trib. di Roma n. 118-93 - Reg. della Stampa 22-3-93, spedizione in abb. post. D. l. 353/2003 (Conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 Comma 1 - Dcb Roma Sito web www.uilcom.it E-mail [email protected] Progetto grafico e impaginazione Studio Ruggieri Poggi, www.ruggieripoggi.it Stampa C.S.R. srl 00131 Roma, Via di Salone, 131 editoriale “L’unione fa la…Uilcom!” “I risultati di una Organizzazione sono i risultati dello sforzo combinato di ciascun individuo” diceva Vince Lombardi negli anni ’50. Lombardi non era un filosofo, un economista, un giurista, un politico ma un allenatore di football americano pertanto, chi meglio di lui sapeva cosa significa “lavoro di squadra”… Ed è proprio il lavoro di squadra che ci rende sempre e comunque vincenti perché quelle che potremmo definire le dinamiche dominanti non sono altro che gli sforzi comuni messi a servizio del singolo e viceversa. La massima applicazione di questa teoria, per quello che ci riguarda, la possiamo ritrovare nelle competizioni legate alle elezioni delle RSU nelle quali tutta l’Organizzazione si prodiga a supporto di singoli individui e, viceversa, i singoli rappresentano e si prodigano per l’Organizzazione con l’aggiunta di un terzo attore che vogliamo definire il vero protagonista: il lavoratore e la lavoratrice. Questo connubio che potrebbe essere spiegato quasi da un punto di vista scientifico ci consente di individuare esattamente “chi fa cosa” focalizzando chi rappresentiamo, l’ascolto dei loro bisogni e, soprattutto, il soddisfacimento di questi ultimi. Siamo appena usciti da questa tornata elettorale che ci ha visto in prima linea in diverse realtà tra le quali, molto importanti, sono state RAI, Telecom Italia e Vodafone. Abbiamo lavorato tanto, ci siamo tutti, nessuno escluso, impegnati affinché i nostri progetti potessero essere condivisi dai lavoratori e dalle lavoratrici che abbiamo avuto modo di incontrare durante le assemblee. Abbiamo avuto le nostre soddisfazioni dalle quali poter attingere nuove energie, nuova linfa propulsiva che vogliamo ci accompagni lungo il cammino che ci attende, una strada senza dubbio in salita ma che, grazie alla coesione che ci contraddistingue, si rivelerà non solo possibile ma addirittura fattibile e con risultati interessanti. La nostra Organizzazione affonda le sue radici più profonde nella concretezza e nella lungimiranza. L’ESSERCI significa per noi MOTUS e MODUS, movimento e modalità nell’attività e nell’impegno sempre caratterizzati da quello che vogliamo definire lo “stile Uilcom”, una espressione declinata su termini quali moderazione, rispetto, ascolto, mediazione, pazienza, perseveranza, solidarietà ma anche, quando necessario, lotta e resistenza. Sicuramente, come oltre 2000 anni fa Sun Tzu affermava “la massima abilità sta nello sconfiggere il nemico senza combattere” ma, purtroppo, non sempre risulta possibile, soprattutto di questi tempi nei quali si gioca il tutto per tutto, se perdiamo, perdiamo TUTTI, se vinciamo, vinciamo TUTTI! Ecco che allora ci risultano incomprensibili le guerre intestine tra diverse anime appartenenti ad alcune Organizzazioni Sindacali, guerre che in fondo fanno solo vittime mentre il vero nemico resta in attesa e sta a guardare diventando così più forte. Non bisogna essere esperti in arte della guerra per capire questi semplici, elementari riflessioni, basterebbe un minimo e sano buon senso. Quest’anno ha preso il via la stagione dei rinnovi contrattuali, un periodo impegnativo, di grande fermento non solo dal punto di vista organizzativo e politico ma anche emotivo. Le responsabilità che stiamo per prenderci non debbono per noi rappresentare un fardello ma uno stimolo, un proposito finalizzato al raggiungimento degli obiettivi che ci siamo preposti e tutto questo sarà possibile solo ed esclusivamente se lavoreremo coesi, compatti anche con le differenze e le divergenze che ci caratterizzano perché vogliamo considerarle un valore aggiunto, una ricchezza. Di lavoro ce n’è tanto da fare e noi siamo pronti! Diamo il benvenuto alle nuove RSU Uilcom elette e ringraziamo TUTTI i candidati e le candidate che tanto si sono prodigati in questa tornata elettorale, perché senza di loro non ci sarebbe alcuna rappresentanza; ringraziamo tutte le Segreterie Uilcom ad ogni livello ed a ogni latitudine per il grande lavoro svolto e per essere sempre costantemente presenti nelle diverse realtà seguite dalla nostra Categoria. Non da ultimo, un ringraziamento particolare va ai nostri Iscritti ed alle nostre Iscritte ed a tutti coloro che, con il loro voto, hanno dato la preferenza ai nostri Candidati perché sicuramente in essi hanno visto il futuro e nella Uilcom hanno riconosciuto serietà, affidabilità e competenza. Siamo una squadra forte, come direbbe il Coach Lombardi citato all’inizio. Andiamo avanti. Buon lavoro a tutti! Salvatore Ugliarolo 3 Settore Grafico•Cartario•Cartotecnico Quello della flessibilità dell’orario di lavoro di lavoro è un tema centrale dell’attuale dibattito del mondo del lavoro, sia da parte delle imprese che da parte del sindacato a cura di Roberto Di Francesco La flessibilità dell’orario di lavoro nell’industria Con il taylorismo, si mette in pratica, per la prima volta nelle fabbriche, una nuova forma di organizzazione del lavoro scaturita da una nuova concezione del tempo e dell’attenzione al tempo espresse dall’organizzazione di fabbrica, una concezione attenta allo sfruttamento massimo e alla disciplina del tempo di lavoro. Il tempo e lo spazio sono i due parametri di cui gli uomini si servono per ordinare in maniera generale la realtà che li circonda. 4 12016 www.uilcom.it Il diffondersi nell’organizzazione produttiva di una disciplina del tempo di lavoro così intensa non fu un’operazione semplice e indolore, ne priva di dure resistenze da parte dei lavoratori ma nel giro di due o tre generazioni gli operai assunsero le categorie dei padroni ed impararono a lottare all’interno di esse, scioperando per la riduzione dell’orario di lavoro e chiedendo una retribuzione maggiorata per le ore di straordinario. Alla base di ogni struttura, in particolar modo lavorativa e soprattutto industriale c’è, di solito, una certa regolarità. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una fortissima diversificazione degli orari di lavoro. Il tempo regola la vita di tutte le entità e organizzazioni sociali, a partire dalle relazioni interpersonali dell’individuo, alle organizzazioni sociali più complesse, quali i gruppi professionali. Siamo ancora in una fase di passaggio da un sistema dominato da un sistema rigido di orario di lavoro ad uno che da origine a nuove situazioni che attestano l’esistenza di fasce di lavoratori a tempo parziale, a turni, in banca ore, in flessibilità tempestiva, in telelavoro, in smart working, ecc., tutte modalità diverse di espletamento dell’attività lavorativa. Quello della flessibilità dell’orario è un tema centrale dell’attuale dibattito del mondo del lavoro, collegandosi alla sempre maggiore richiesta di nuove strategie, sia da parte delle imprese che da parte del sindacato, ovviamente per motivi diversi. La richiesta di flessibilità da parte delle imprese è un fenomeno piuttosto recente; negli ultimi dieci anni nel settore della carta si è assistito all’impiego di nuove strategie di organizzazione del lavoro per far fronte alla crisi economica e del settore stesso. Gli imprenditori hanno visto in essa uno strumento che ha consentito una ripartizione dei danni provocati dalla crisi medesima, in modo tale da tutelare, per quanto possibile, i profitti aziendali e agire sui livelli dei redditi e degli altri fattori considerati variabili, flessibili . In seguito la flessibilità si è sganciata dal contesto in cui era nata, collegandosi non più solo alle tendenze congiunturali del mondo produttivo. Le innovazioni tecnologiche intervenute nell’industria della produzione e trasformazione della carta e della stampa incidono sul mondo del lavoro e sulla sua organizzazione, trasformando le condizioni di lavoro, la collocazione dei lavoratori nell’ambito del sistema tecnico e produttivo e diventando per ciò stesso fonte di flessibilità. Flessibilità che nella forma specifica della turnazione, soprattutto a ciclo continuo, viene richiesta dalle imprese come fattore di miglioramento della produttività generale del sistema, in quanto permette di aumentare la loro efficacia produttiva. Il sindacato ha, invece, accettato di trattare la flessibilità dell’orario di lavoro, sia nella contrattazione di primo livello che in quella aziendale, utilizzandola come strumento da contrappore alla tendenza discendente del trend occupazionale cui si è assistito negli ultimi anni, che non è riportabile ad un unico fattore, ma sul quale l’introduzione di nuove tecnologie ha avuto e continua ad avere un’influenza primaria. Il sindacato negli ultimi anni pur avendo riconosciuto la positività dell’utilizzo della flessibilità dell’orario per limitare il ricorso agli ammortizzatori sociali, dovrebbe, secondo me, ridefinire la questione dell’orario di lavoro come il campo di un “impegno di società”. Non si tratta solo di rivendicare un sostegno economico pubblico a politiche di ridistribuzione e riduzione degli orari di lavoro almeno in parte alternative ad altri ammortizzatori sociali, (contratti di solidarietà), ma di assumere, insieme ai problemi dell’occupazione, la promozione di un “tempo scelto” in forme compatibili con una moderna organizzazione della produzione e dei servizi come un effettivo impegno collettivo, come una delle scelte che possono caratterizzare un progetto di riforma. Se intendiamo la flessibilità così come l’ha definita Chiesi, cioè come la “capacità di un attore di adattare l’uso del proprio tempo alle esigenze di altri attori o di fattori esterni come la tecnologia e la natura, da questa definizione possiamo far derivare alcune considerazione, e cioè che chiunque si adatta a un orario in funzione di vincoli ha un tempo di lavoro flessibile; che però non è detto che sia desiderabile dal punto di vista dell’attore. Non è detto che l’adozione di orari più flessibili comporti un beneficio netto tra tutte e due le parti in causa, poiché flessibilità per una parte spesso può significare maggiore rigidità per l’altra. Il pericolo di una richiesta unidirezionale da parte delle imprese di nuove forme di flessibilità è quello di risolversi in nuove forme di rigidità per i lavoratori. La dipendenza dalle scelte e dalle prospettive dell’azienda cresce fino ad interferire pesantemente sulle strategie personali e sulla qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie, in quanto quasi è negata la possibilità di una programmazione e di una gestione del proprio tempo sulla base delle proprie preferenze e delle proprie esigenze. Questo sembra ancora più evidente se la flessibilità in generale come: banca delle ore, flessibilità tempestiva, orario plurisettimanale, flessibilità giornaliera o settimanale si va a sommare al lavoro a turni quasi sempre presente nelle cartiere, in moltissime cartotecniche e nella stampa. Il ruolo del sindacato e delle RSU all’interno degli stabilimenti diventa fondamentale per cercare di mitigare gli aspetti negativi della flessibilità sulla vita dei lavoratori. Di fronte a questa problematica degli orari di lavoro si è fatto ricorso ad una contrattazione decentrata, azienda per azienda, che in questo modo può tener maggiormente conto le diverse specificità delle prestazioni lavorative. Questo strumento contrattuale potrebbe inoltre consentire ai lavoratori una gestione più diretta del proprio tempo di lavoro, per il tramite delle RSU elette. La riappropriazione di una parte di gestione del tempo individuale da parte del lavoratore dipendente consentirebbe un miglioramento della qualità della vita, rendendo il lavoro meno alienante e meno gravoso. Questa è una delle principali sfide che attendono il sindacato nazionale nei contratti di primo livello, ma soprattutto i delegati dei lavoratori all’interno dei singoli stabilimenti. 5 Settore Grafico•Cartario•Cartotecnico Investimenti PRO-GEST: un valore aggiunto per tutto il Settore e per l’economia interna del Paese a cura di Roberto Retrosi Gruppo PRO-GEST: un progetto ambizioso Tutti questi numeri portano l’Azienda della famiglia Zago ad essere il gruppo privato numero uno in Italia nel suo settore. La prima azienda messa in produzione del Gruppo, è lo scatolificio Trevikart S.r.l. che a tutt'oggi annovera tra i suoi clienti i gruppi industriali più importanti del Triveneto. Il gruppo PRO-GEST, fondato nel 1973 da Bruno Zago è formato da 22 Aziende in 8 regioni dislogate sul suolo nazionale e conta più di mille dipendenti che si occupano dell’intero ciclo produttivo della carta al Packagin, il gruppo si espande su un milione di metri quadrati di proprietà della famiglia Zago. Ad oggi produce 850.000 tonnellate di carta, sviluppa 800 milioni di metri quadri di cartone ondulato e trasforma un miliardo e mezzo di piccoli e grandi contenitori per qualsiasi prodotto. 6 12016 www.uilcom.it Nel 1984 nasce Ondulato Trevigiano S.r.l., uno dei primi ondulatori in tutto il Veneto atto alla fabbricazione dei fogli di cartone ondulato che si distingue da subito per l'ottima qualità e robustezza del suo prodotto utilizzato maggiormente per la produzione di imballaggi industriali. L'anno successivo vede la costituzione di Plurionda S.p.A., a Zero Branco, sempre nel trevigiano. Inizia la sua attività nel novembre 1988 e si occupa attualmente della produzione di cartone speciale, microonda e microtriplo. Nel 1987 sorge Unioncart S.r.l., specializzata nella produzione di scatole fustellate in cartone ondulato, di qualsiasi dimensione e a più colori. È nel 1988 che il Gruppo decide di acquistare ad un'asta pubblica Cartitalia S.r.l., la prima cartiera. Cartitalia ottiene subito risultati eccellenti e diventa un punto di riferimento nel suo settore, permettendo a Pro-Gest di integrare verticalmente il ciclo produttivo, risalendo dal packaging, al cartone e ora anche alla carta. Cuboxal S.r.l. entra a far parte della holding della famiglia Zago nel 1992. Specializzata nella produzione e nella commercializzazione di scatole per la pizza con export in tutto il mondo, è oggi leader europea del settore. Nel 1996 il Gruppo acquisisce Cartiera di Carbonera S.r.l. forte dell'esperienza acquisita attraverso Cartitalia, Bruno Zago sente il bisogno di incrementare la produzione della materia prima per i suoi ondulatori e per la vendita sul mercato. Attraverso ingenti investimenti questa cartiera produce oggi carta per ondulatori, prevalentemente da copertina, bianca e avana di alta qualità e carta Tissue per uso domestico. È riconosciuta tra i primi produttori in Europa, sia per qualità che per la quantità di metri lavorati. Due anni dopo Pro-Gest si espande ulteriormente comprando contestualmente sia la cartiera di Tolentino s.r.l. che quella di San Giuliano s.r.l., subito sottoposte a rimodernamento e una riorganizzazione per adattarle agli standard e alle esigenze del mercato europeo. Con Bergapack S.r.l., acquisita nel 2004, la Società diventa sempre più protagonista nel settore della produzione di particolari imballaggi in cartone ondulato. Questa azienda, infatti, è specializzata negli imballaggi pesanti da esterno. Nel 2005 la famiglia Zago rileva due impianti storici e prestigiosi per la produzione di carta, la Cartiera di Voghera S.r.l. (Pavia) e la Cartiera di Villa Lagarina S.p.A., in provincia di Trento. Entrambe le aziende si trovano in posizioni strategiche, la prima situata tra le regioni italiane caratterizzate del maggior consumo di carta per imballag- gio e la seconda posizionata alle porte del centro Europa e finalizzata quindi all'export. Sono stati investiti 100 milioni di Euro nelle Cartiere di Villa Lagarina per il nuovo impianto unico in tutto il territorio nazionale per la produzione di carta da imballaggio liscia e bianca da 75 gr. in su. Nello stesso anno entra nel Gruppo una nuova azienda specializzata nella trasformazione di prodotti monouso quali fazzoletti, carta casa, carta igienica, tovaglioli e rotoli industriali, la World Cart con sede in provincia di Cremona. Viene acquisita e rimessa in funzione la Cartiera di Cagliari, nel 2008 specializzata nella produzione di carta tissue con l'obiettivo di soddisfare il mercato interno della Sardegna nel giro di qualche anno. Il 2009 è l’anno della nascita di P-ONE, azienda del Gruppo specializzata in soluzioni cartotecniche di packaging, arredi ed allestimenti, che realizza i primi mobili per ufficio tutti di cartone in Italia. Nello stesso anno è stato ufficializzato anche l'acquisto della Cartonstrong di Monza, azienda con oltre 100 dipendenti, riferimento nel mercato del cartone ondulato in Lombardia e nel Nord Italia. L’anno successivo vengono acquisite la storica Ondulati Maranello Industrie Cartarie S.r.l., realtà importante nel settore degli imballaggi e del cartone con 225 addetti e la Ondulati Galimberti di Carnate in provincia di Milano. Queste ultime aziende perseguono l'obiettivo strategico di ampliare ed integrare ulteriormente la filiera del Gruppo Pro-Gest in Italia. Il 2015 è stato l’anno dell’acquisto dello stabilimento di Mantova “ex Burgo”, con un programma molto ambizioso e un investimento da 150 milioni di euro. L’attuazione del progetto sembra molto favorevole, anche perché la posizione strategica che ricopre la Cartiera al centro della pianura padana e la forte vicinanza ad un porto fluviale e allo snodo autostradale della A 22 ne fanno una delle Aziende più competitive del settore. Il piano industriale del Gruppo prevede anche l’imminente acquisto di una nuova macchina ad alta tecnologia da 7.6 metri che permetterà di produrre più carta da imballi a parità di materia prima, la proprietà così intende colmare ed inserirsi nel fabbisogno nazionale che ad oggi sfiora il milione e cento di tonnellate annue in questo momento sopperito dall’importazione estera. Infatti la raccolta di carta da macero in Italia è superiore al fabbisogno interno e viene esportata all’estero per poi rientrare in Italia sotto forma di prodotto finito, l’impianto di Mantova avrebbe uno dei migliori sistemi sul territorio nazionale per il controllo in ingresso della carta da macero e la sua lavorazione. Nel mese di febbraio si e tenuto un’ incontro presso la sede di Confindustria di Mantova tra i dirigenti di Pro-Gest e le Segreterie Nazionali di SLC – CGIL, FistelCISL e UILCOM- UIL insieme alle segreterie territoriali. Il Direttore della produzione ha presentato l’indirizzo industriale del Gruppo per il prossimo triennio, si è poi soffermato sul futuro progetto della cartiera “EX BURGO”. Dal dibattito è scaturito che l’investimento a lunga scadenza su Mantova del gruppo Pro-Gest è positivo, occorre però considerare i tempi e le modalità di riapertura della cartiera, perché per il momento è ancora soggetta ad avere autorizzazioni burocratiche, e successivamente passare ad un tavolo di confronto per offrire ai lavoratori le migliori condizioni possibili. Noi addetti ai lavori della UILCOM ci auguriamo una buona riuscita dell’investimento fatto dalla famiglia Zago perché sarebbe un valore aggiunto per tutto il Settore e per l’economia interna del paese che non sta attraversando uno dei suoi periodi più rosei. 7 Settore Telecomunicazioni Bisogna percorrere la strada del negoziato che approdi concretamente alla meta per portare a casa un rinnovo importante per tutti, Lavoratori ed Imprese del comparto a cura di Giuseppe Fabio Gozzo Avanti con il rinnovo del CCNL TLC In esso si è registrata negli ultimi anni una costante erosione dei fatturati aziendali e dei margini dei grandi player storici (sia dell’ex monopolista che degli OLO), dovute sia a dinamiche concorrenziali che regolatorie oltre che alla crisi economica, mentre sono sempre più cresciute le necessità di investimenti massicci per poter far fronte all’inarrestabile innovazione tecnologica. Insomma una situazione difficile che sta in qualche modo ridefinendo e ridimensionando, almeno economicamente, il comparto. Assemblee dei lavoratori per la discussione e l’approvazione della Piattaforma unitaria per il rinnovo del Contratto delle Telecomunicazioni scaduto a fine 2014. Con la ratifica del testo e la formalizzazione ufficiale ad ASSTEL, inizierà un non facile confronto tra le parti che da una parte dovrà tener conto delle legittime aspettative di miglioramenti economici e normativi dei circa 160mila addetti che operano in uno dei settori più strategici per l’economia del Paese ma che dall’altra dovrà fare i conti con la situazione economica del comparto delle Tlc. 8 12016 www.uilcom.it Altro elemento di scenario fondamentale riguarda i Call Center in outsourcing che stanno attraversando la loro fase più difficile di sempre che mette in discussione la tenuta stessa di alcune delle aziende più strutturate oltre che di migliaia e migliaia di posti di lavoro stabili. Anche qui le cause sono più che note: sistema degli appalti, delocalizzazioni, disciplina degli incentivi e degli ammortizzatori sociali, dumping contrattuale Eppure la filiera Tlc continua a porre sfide continue, dai grandi gestori delle Telco agli outsourcer dei Call Center, fino alle realtà produttrici di sistemi e servizi e di quelle di gestione e ma- battere il totem del contratto nazionale in quanto, al di là di alcuni interessati protezionismi, ci sia coerenza sociale, etica ed economica nella contrattazione decentrata”, mentre da parte governativa stessa il disegno più volte apertamente dichiarato è quello di introdurre un salario minimo orario , proprio per depotenziare e superare i Contatti nazionali e, perché no, il ruolo dei Sindacati stessi. nutenzione della rete, sfide che, e di questo siamo sempre più convinti, non possono essere vinte perseguendo la deregolamentazione e lo sfruttamento delle risorse e delle persone ma sviluppando una competizione basata sulla qualità del fattore lavoro e dei servizi resi ai clienti oltre che sulla capacità di innovazione di processo e di prodotto che richiedono sempre più sviluppo ed aggiornamento continuo delle professionalità e un maggiore coinvolgimento dei lavoratori e degli imprenditori. Per questi motivi è necessario sviluppare politiche di “filiera” in grado di valorizzare una sfida basata sull’innovazione e la qualità che contrastino quelle politiche che stanno caratterizzando l’attuale momento, totalmente incentrate sulla riduzione del costo del lavoro e sulla compressione di molte delle conquiste acquisite dai lavoratori negli anni. E questo è quanto ci si propone di fare con il rinnovo del Contratto Nazionale. Un altro argomento di grande valenza politica fa attualmente da contorno a questo nostro rinnovo e cioè la proposta per la riforma del modello contrattuale presentata unitariamente il 14 gennaio 2016 da CGIL, CISL e UIL. Come è noto questo documento comune, che ha come colonne portanti la contrattazione, la partecipazione e la rappresentanza ha avuto un’accoglienza tut- t’altro che positiva da parte di Confindustria e del suo Presidente in scadenza di mandato Giorgio Squinzi, che l’ha bollata come «una foto sbiadita, non una scelta per innovare il Paese». Attualmente non c’è quindi tra le parti una cornice sistemica di riferimento ben definita nella quale collocare la contrattazione, soprattutto economica, del CCNL delle Tlc. Il quadro generale è fatto di oltre 7,5 milioni i lavoratori che attendono il rinnovo del loro CCNL, di cui 4 milioni e mezzo nel Privato mentre circa tre milioni di dipendenti pubblici sono arrivati quasi al settimo anno di blocco del contratto. Pochi sono i “casi” chiusi positivamente nei comparti industriali. Tra questi, i Chimici che hanno già siglato il loro rinnovo lo scorso anno in anticipo di un paio di mesi rispetto alla scadenza naturale (con un aumento complessivo di 75 euro) e gli Alimentaristi ( hanno chiuso a febbraio 2016 con 105 euro di aumento a fronte dei richiesti 150 euro ed alla controproposta iniziale datoriale di 7 euro). In questi mesi stiamo assistendo ad un attacco sistemico e concertato al concetto stesso di contrattazione nazionale con tesi di autorevoli giuslavoristi (ad esempio il sen. PD Ichino) che mirano a spiegare all’universo mondo perché”sia di sinistra ab- Anche Confindustria va all’attacco su questi temi con una posizione molto drastica secondo la quale la determinazione della parte più consistente del salario dovrebbe seguire il raggiungimento della produttività. Quello che potrebbe sembrare un colpo astuto , visto da quella parte del tavolo, e cioè “faccio pagare il conto della crisi al lavoratore e poi si vede”, nella sostanza è un boomerang che va ad intaccare uno dei principi stessi della nostra Costituzione (sempre che non venga in futuro prossimo modificata anche in questa sua parte) , e cioè quello dell'equa retribuzione (art. 36) che finirebbe per trasformarsi, per una sua parte più o meno grande, in un bonus di incerta definizione e ancor di più dubbia elargizione. Nella nostra storia sindacale, la storia della Uil, non ci siamo mai sottratti ai confronti sui temi fondamentali della modernizzazione del mondo del lavoro senza dogmi né totem di sorta. Ma è chiaro come sia improponibile accettare scorciatoie fin troppo comode per chi le propone senza porsi fino in fondo temi ineludibili in materia. Primo fra tutti: in un sistema così concepito, come partecipano i lavoratori ed i loro rappresentanti alle prospettive dell’impresa, tenendo conto della peculiarità nostrana fatta di tante realtà di piccole dimensioni? Senza una seria riflessione ed una soluzione di tale questione non ci può essere un cambio tout court e senza condizioni di modello. In definitiva, nell’attesa che maturino i ragionamenti su questi temi, è fondamentale puntare con decisione al rinnovo del nostro contratto di settore. Bisogna percorrere con convinzione e determinazione la strada del negoziato, di un negoziato rapido che approdi concretamente alla meta per portare a casa un rinnovo importante per tutti, Lavoratori ed Imprese del comparto. Ma la strada, oggi, è forse più difficile di altre volte. 9 Settore Emittenza•Radio•Televisione Il rilancio, lo sviluppo soprattutto in questo settore sono sinonimo di cultura senza barriere, di pluralità d’informazione, di possibile creazione di nuova occupazione a cura di Pierpaolo Mischi Gli Stati Generali dell’informazione “commissioni” per riscuotere l’imposta, le associazioni dei consumatori denunciano iniquità complessive ed un vero caos vista l’attuale inadeguatezza delle stesse aziende elettriche ad affrontare le novità del provvedimento. Insomma siamo alle solite situazioni paradossali “all’italiana” tanto che KafKa potrebbe ridefinirne le sue teorie. La recente riforma del Canone Televisivo con l’aggancio del pagamento alla bolletta elettrica sta determinando polemiche incertezze a tutto campo. Una delle tasse più contestate dagli italiani, nonostante la riduzione a 100 euro anno, considerando l’orientamento del Governo, dovrebbe esser finalizzata in termini di risorse da redistribuire sulla filiera radiotelevisiva anche con il recupero pieno del gettito con il contrasto all’attuale evasione; invece le aziende elettriche rivendicano 10 12016 www.uilcom.it Da un lato il nuovo meccanismo di prelievo determinerà un forte deterrente all’evasione del balzello, dall’altro, almeno in linea teorica i parziali beneficiari non saranno solo la Rai ma anche, con le debite proporzioni tutto il sistema televisivo nazionale con particolare riguardo all’anello debole della filiera, ovvero le TV locali. Non vogliamo entrare nel merito del provvedimento analizzandolo sotto l’aspetto della fiscalità, dell’equità o meglio ancora della correttezza, vorremmo invece lanciare qualche riflessione sulle possibili opportunità e finalità del provvedimento stesso. In altri termini chi potrà beneficiare di tale riforma? Dalle prime formulazioni del Governo traspare anche gli operatori privati. Lo stesso dicasi per le telecronache di eventi sportivi, visto che le ritroviamo ovunque a cominciare dalle Pay TV. Per non parlare delle trasmissioni Nazional Popolari possiamo considerarle “servizio Pubblico” solo perché viste da qualche milione di telespettatori? Evidentemente no. Cosi come le trasmissioni d’inchieste non possono essere considerate “Servizio Pubblico” poiché nessuno si arrogherebbe il diritto di sfarle svolgere unicamente all’azienda pubblica. Insomma il “servizio pubblico” può essere considerato tutto o nulla. Ma tutto ciò per dire cosa? Per dirla all’Inglese, gli inventori della tassa-canone: protezione e sviluppo quale capacità nazionale di produrre e comunicare rispetto ai meccanismi del mercato globale che tenderebbero a trasmettere di paese in paese solo i prodotti di un paese più ricco, ovvero gli Stati Uniti. che dal nuovo aspetto economico-finanziario della riforma ne trarrebbero vantaggi l’entità pubblica e quella della tv locale, conseguentemente le altre reti televisive nazionali concorrenti sollevano suggestioni a nostro avviso non del tutto pretestuose. Urbano Cairo, proprietario del Gruppo La7 ed anche Mediaset, sollevano in termini pressanti la questione della giusta proporzionalità redistributiva del gettito. Troppi soldi alla RAI. Evidentemente da troppi anni l’annosa vicenda del “SERVIZIO PUBBLICO” abbinata alla riscossione del Canone ha ulteriormente diviso le coscienze tra gli editori, invece di prospettare maggiori condivisioni progettuali e tale divergenza, oggi si acuisce ancor più, a causa della contrazione della torta pubblicitaria, fonte di ricavi non solo per le emittenti Nazionali e locali ma anche della Tv Pubblica a cui si aggiunge il famoso balzello. Le tv locali, come è noto, hanno provato a sopravvivere da più di trenta anni, ma nulla più, prigioniere del numero eccessivo (in Italia se ne contano a decine: i maggiori paesi Europei, quali Francia ed Inghilterra al massimo una cinquantina) e dell’impossibilità di pensarsi come vere attività d’impresa, quale vero bacino di ricavi pubblicitari. Se una parte del gettito del canone servisse veramente a sfoltire rami secchi ed irrobustire qualche albero, anche la pubblicità, forse troverebbe interlocutori alternativi a cui rivolgersi. Il rischio potrebbe essere invece che se i soldi, qualora confermati, servissero solo a tappare temporaneamente i buchi di qualche bilancio, con la scusa che il servizio d’informazione locale e vero “servizio pubblico” e quindi pubblicamente finanziata, si continuerà a confermare la logica del classico aiutino per qualcuno, senza invece considerare i veri capisaldi della riforma. Infine la Rai e la sottile linea di demarcazione e di programmazione di “Servizio Pubblico” a cui abbinare il canone. I TG sono da considerare “servizio Pubblico”? Impossibile sostenerlo completamente visto che li producono e li trasmettono Tale teoria potrebbe essere discussa con distensione e pacatezza, ma siamo in Italia, e solo in Italia, la situazione si complica dal fatto che la TV Pubblica non solo incassa il canone ma realizza cospicui ricavi anche dalla pubblicità, senza limitazione alcuna, unendo il tutto in una unica cassa. Di qui il grido d’allarme di chi invece vive della sola pubblicità. La situazione ad oggi è questa. Cosa provare ad affermare? Cosa proporre? Definendo il provvedimento Governativo, utile al rilancio del sistema Radiotelevisivo perché non prendere in debita considerazione una vera discussione a tutto campo, per provare concretamente ed in maniera equa e lineare a redistribuire tali risorse. Chiamiamoli pure, usando un francesismo: “Stati Generali dell’informazione”. Per una volta il noto ingegno italiano lasciamo che funzioni fino in fondo. Il rilancio, lo sviluppo soprattutto in questo settore sono sinonimo di cultura senza barriere, di pluralità d’informazione, di salvaguardia delle tradizioni locali, oltre che di possibile creazione di nuova occupazione. 11 Settore Sport e Tempo Libero Il CCNL per i dipendenti dagli impianti e delle attività sportive profit e no profit: una meta raggiunta a cura di Fabio Benigni “El purtava i scarp del tennis” Questa cosa che ai più può sembrare una banalità, assume per gli addetti ai lavori, una importanza politica fondamentale, in quanto apre ad una più vasta platea di imprese la rappresentanza identitaria del Settore e aumenta diritti e tutele a centinaia di migliaia di Lavoratori impegnati nello Sport in precedenza sprovvisti. Il 22 Dicembre 2015, tra la Confederazione Nazionale dello Sport assistita dalla Confcommercio a cui aderisce e le Segreterie Nazionali di UILCOM/UIL-SLC/CGIL e FISASCAT/CISL, si è sottoscritto il contratto collettivo nazionale di lavoro, per i dipendenti dagli impianti e delle attività sportive profit e no profit. Il nuovo contratto, dopo un negoziato durato oltre cinque anni, sostituisce con nuove titolarità datoriali il precedente contratto sottoscritto dalla Federazione nazionale impianti sportivi che al suo interno, rappresentava maggiormente società sportive profit. Nel merito, oltre a mantenere inalterati alcuni diritti normativi ed economici per le precedenti assunzioni, il contratto si aggiorna alle nuove norme sul lavoro rafforzandone le tutele rispetto alle relazioni industriali improntate al modello partecipativo attraverso la bilateralità, sviluppa le politiche di welfare, punta ad una costante e continua formazione recependo il sistema SNaQ già in uso presso il Coni e le Federazioni Nazionali Sportive, regolamenta la materia degli orari e delle flessibilità adeguandole alle esigenze del Settore, regolamenta le norme di accesso al lavoro, rendendole adeguate alle novellate norne sul lavoro, amplia la sua sfera di applicazione includendo tutto il mondo non regolato dalla L. 23 marzo 1981 n.91, che regola i rapporti contrattuali singoli e collettivi del mondo sportivo professionistico. 13 Per noi della UILCOM, questo contratto rappresenta un passaggio importante ma non esaustivo in quanto perseguiamo con tenacia l’obiettivo di rappresentare e tutelare tutto il mondo dilettantistico che operando in regime di retribuzioni forfettarie corrisposte prevalentemente in benefit, beneficia delle garanzie previste dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), per cui molti Lavoratori vengono corrisposti con retribuzioni al di sotto della soglia prevista oggi rappresentata in 7500.00 euro annui, perdendo così ogni diritto ai versamenti contributivi e previdenziale, finendo ad ingrossare le file dei Lavoratori invisibili che non possono in quanto inesistenti fiscalmente chiedere un mutuo, avere una pensione, costruirsi una famiglia ecc. Questa è la nostra primaria sfida che ci vede come UILCOM/UIL impegnati ad affrontare iniziative politiche e negoziali finalizzate a realizzare una massiccia opera di emersione di lavoro irregolare (come si evince dalle % di volontari espressi nel documento ) che si stima coinvolga ormai ben oltre 1 milione di Lavoratori attivi in aziende che operano anche con proventi pubblici, situazione che se non rimossa, continuerà a far veicolare ingenti risorse in rivoli di illegalità diffusa con Lavoratori sprovvisti di qualsiasi tutela sociale ed economica. Nuovo CCNL Sport Confederazione dello Sport Confcommercio Imprese per l’Italia SLC-CGIL FISASCAT-CISL - UILCOM- UIL 3 Decorrenza 22 dicembre 2015 / 31 dicembre 2018 L’accordo in oggetto è un nuovo contratto più moderno e flessibile che concede a datori di lavoro e lavoratori strumenti utili a coniugare esigenze economiche e produttività, mantenendo le condizioni contrattuali già esistenti ai lavoratori in forza. Campo di applicazione Centri o siti sportivi polivalenti: strutture complesse che comprendono più impianti di varia tipologia e natura, indoor e outdoor, tra quelli di seguito elencati; 4 2 14 Palestre e scuole in genere: indirizzate all'insegnamento di discipline sportive, con finalità agonistiche e non 12016 www.uilcom.it Volontari Addetti (dipendenti) Lavoratori esterni (Totale lavoratori retribuiti Totale risorse umane v.a 1.051.879 13.139 75.475 88.614 1.140,493 % 92.2 1.2 6.6 7.8) 100.0 Volontari delle istituzioni non profit per classe di età Censimenti 2011 - Valori assoluti e percentuali Classe di età Fino a 18 anni 19-29 anni 30-54 anni 55-64 anni 65 anni e più Totale v.a % 51.397 197.496 547.667 177.156 78.163 1.051.879 4.9 18.8 52.1 16.8 7.4 100.0 FONTE ISTAT 9° Censimento dell’industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit IL NON PROFIT NELLO SPORT: un quadro informativo alla luce dei risultati del censimento (come ad esempio alzate di potenza, attrezzistica, ginnastica artistica, insegnamento arti marziali, boxe, sport da combattimento in genere, ecc.), oppure orientate all'insegnamento di attività contemplate nel fitness: vari tipi di ginnastica (posturale, rilassante, rassodante, dimagrante, ecc.), stretching, yoga, danze, aerobica, step, body building,ecc.; Parti stipulanti 1 Istituzioni non profit sportive e risorse umane impiegate Censimenti 2011 - Valori assoluti e percentuali Centri o siti fitness: strutture più o meno articolate, la cui tipologia di offerta, di tipo motorio e non solo, a finalizz ata prevalentemente alla prevenzione, mantenimento e miglioramento del benessere psico-fisico della persona. Alle attività di tipo prettamente motorio (corsi di ginnastica individuale e/o di gruppo, in sale libere oppure attrezzate, oppure in acqua), si affiancano servizi per la cura della persona, tra cui trattamenti estetici, massofisioterapia, medicina naturale (shiatsu, riflessologia plantare, ayurveda), sauna, bagno turco, idromassaggio, ecc.; Centri o siti benessere: strutture orientate al benessere della persona; si distinguono dai centri fitness in quanto I'offerta delle attività di tipo motorio è decisamente ridotta e comunque non prevalente rispetto ai servizi di cura alla persona; 5 Centri o siti natatori/piscine: strutture per lo svolgimento di attività motorie in acqua, ludiche o sportive, quali ad esempio: nuoto, nuoto pinnato e sincronizzato, attività subacquee, pallanuoto, tuffi, addestramento al salvataggio, acquafitness, acquagym, idrospinning, ecc.; 6 Campi o aree per lo svolgimento della disciplina sportiva del tennis, del paddle e dello squash; 7 Campi o aree per lo svolgimento della disciplina sportiva del golf, del minigolf e del footgolf; 8 Campi o aree per lo svolgimento della discipline sportiva del calcio, del calcetto, del rugby e del baseball; 9 Campi o aree per lo svolgimento della disciplina sportiva della pallavolo, del basket, della pallamano, del beach volley e del beach tennis; 10 Maneggi, centri o siti ippici, dove, oltre alle tradizionali attività, si svolgano ponytrekking, attività turistica e ippoterapia; con I'arco, tiro a segno; 11 Piste o aree per lo svolgimento della disciplina sportiva dell'atletica leggera; 18 Centri o siti finalizzati all'attività di orienteering, trekking, arrampicata e mountain bike; 12 Piste o aree per lo svolgimento della disciplina sportiva del pattinaggio, sia a rotelle che su ghiaccio e dell'hockey sia su ghiaccio the su prato; 19 Centri o siti per canottaggio, canna, kayak: svolti su fiumi, torrenti, corsi d'acqua, bacini artificiali, navigli e piscine; 13 Campi o aree per lo svolgimento della disciplina sportiva del bowling e delle bocce; 20 Centri o aree per lo svolgimento della disciplina sportiva del biliardo sportivo, del biliardino e del tennis da tavolo; 14 Sferisteri; 21 Centri o aree per lo svolgimento delle attività di volo; 15 Campi o siti per il gioco del pallone elastico e della palla tamburello; 16.Laghetti o aree per lo svolgimento della disciplina delta pesca sportiva; 17.Strutture o siti per tiro a volo, tiro 22 Centri o aree per to svolgimento delta disciplina degli sport nautici; 23 Centri o aree per to svolgimento di sport ciclici (atletica, nuoto, canottaggio, canoa, ciclismo...), di sport di forza veloce (sollevamento pesi, lanci e salti nell'atletica, salto con gli sci, ecc.), di sport coordinativi complessi (ginnastica artistica e ritmica, tuffi, tiro a volo, nuoto sincronizzato..., di sport da combattimento (pugilato, lotta, scherma, judo), di giochi sportivi (calcio, basket, volley, pallanuoto), di discipline multiple (triathlon, pentathlon, decathlon) e conseguente o eventuale gestione di allievi o atleti non regolati dalla Legge 23 marzo 1981, n. 91, modificata dalla Legge 586/1996. 24 Autodromi o aree per lo svolgimento di sport motoristici in genere; 25 Organismi e/o Enti associativi, sportivi riconosciuti dal CONI. 15 Inquadramento: operatori sportivi LIVELLO DECLARATORIE ALLENATORE La qualifica individua allenatori (Livello 4° del sistema SNaQ - Tecnico di 4° Livello) delle varie discipline sportive che svolgono compiti di elevata complessità e di responsabilità tecnica superiore a quelle previste per le figure di cui al successivo livello 2° operando anche con team che partecipano a competizioni nazionali e internazionali. Gestiscono e coordinano programmi di formazione, di ricerca del talento, di promozione delle attività. Progettano e conducono programmi di ricerca tecnico-scientifica. PRIMO LIVELLO SECONDO LIVELLO FIGURE PROFESSIONALI esemplificative Appartengono a questo livello i lavoratori di concetto che svolgono compiti operativamente autonomi e/o con funzioni di coordinamento e controllo, nonchè il personale che esplica la propria attività con carattere di creatività nell'ambito di una specifica professionalità tecnica e/o scientifica. ALLENATORE CAPO La qualifica individua allenatori (Livello 3° del sistema SNaQ /Allenatore Capo) in grado di coordinare altri tecnici, ed allenare qualsiasi atleta o squadra a livello agonistico nazionale o anche internazionale. La qualifica abilita tipicamente ad allenare squadre di massima serie nazionale o atleti appartenenti all'elite nazionale, secondo le abilitazioni riconosciute sulla base di leggi nazionali o regionali o comunque rilasciate da FSN, DSA o EPS. Appartengono a questo livello i lavoratori di concetto che svolgono compiti operativamente autonomi e/o con funzioni di coordinamento e controllo, nonchè il personale che esplica la propria attività con carattere di creatività nell'ambito di una specifica professionalità tecnica e/o scientifica. ESPERTO IN PREPARAZIONE FISICA La qualifica individua esperti in preparazione fisica nelle varie discipline sportive (con più di 10 anni di abilitazione con competenze specifiche avanzate nell'analisi del modello di prestazione e negli aspetti di supporto all'allenamento tecnico-tattico, legate alla preparazione fisica degli atleti per la competizione, con l'obiettivo di svilupparne in forma integrata le capacità organico-muscolari e coordinative utili per la prestazione e il suo sviluppo. TERZO LIVELLO Appartengono a questo livello i lavoratori di concetto che svolgono compiti operativamente autonomi e/o con funzioni di coordinamento e controllo, nonchè il personale che esplica la propria attività con carattere di creatività ALLENATORE/ISTRUTTORE La qualifica individua allenatori/istruttori (2° livello del sistema SNAQ /Allenatore) che possono operare e progettare autonomamente attività, con atleti e partecipanti di ogni età, sia agonisti che non. Con gli agonisti operano normalmente a livello medio di qualificazione, assistendo atleti e squadre di livello regionale o nazionale. Lavorano in condizione di complessità medio - basse, in società sportive di ridotte dimensioni o in staff articolati di società sportive di maggiori dimensioni. Possono anche essere previsti compiti non complessi di supervisione e coordinazione di tecnici apprendisti. (l’allenatore e l’Istruttore permangono per un periodo di 18 mesi nel quarto livello) ESPERTO IN PREPARAZIONE FISICA La qualifica individua esperti in preparazione fisica (con meno di 10 anni di abilitazione) con competenze specifiche avanzate nell'analisi del modello di prestazione e negli aspetti di supporto all'allenamento tecnico-tattico, legate alla preparazione fisica degli atleti per la competizione, con l'obiettivo di svilupparne in forma integrata le capacità organico-muscolari e coordinative utili per la prestazione e il suo sviluppo. QUARTO LIVELLO 16 12016 www.uilcom.it Al quarto livello appartengono i lavoratori che eseguono compiti operativi anche di vendita e relative operazioni complementari, nonchè i lavoratori adibiti ad attività che richiedono specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico-pratiche comunque acquisite. AIUTO ALLENATORE/ISTRUTTORE La qualifica individua Aiuto allenatori/ istruttori (Livello 1° del sistema SNaQ/ AiutoAllenatore) che svolgono un'attività di assistenza e supporto tecnico ad altro allenatore/istruttore. I tecnici non sono autonomi e operano nella conduzione di attività di allenamento, di formazione tecnica e di assistenza alle competizioni sotto la supervisione di un allenatore/istruttore di qualifica superiore. Organizzano e conducono le sedute di allenamento degli sportivi utilizzando metodi, strumenti ed attrezzature sotto la guida di tecnici esperti. Conducono, sempre sotto una supervisione, la valutazione dell'allenamento. Inquadramento: operatori complementari dello sport LIVELLO DECLARATORIE FIGURE PROFESSIONALI esemplificative PRIMO LIVELLO Al primo livello appartengono i lavoratori con funzioni ad alto contenuto professionale anche con responsabilità di direzione esecutiva, che sovraintendono alle unità produttive o ad una funzione organizzativa con carattere di iniziativa e di autonomia operativa nell'ambito delle responsabilità ad essi delegate. Responsabile di: servizio/ufficio tecnico, amministrativo, commerciale; Responsabile di: marketing, pubbliche relazioni, sviluppo organizzativo; sovrintendenti; altre qualifiche di valore equivalente non espressamente comprese nella predetta elencazione. SECONDO LIVELLO Al secondo livello appartengono i lavoratori di concetto che svolgono compiti operativamente autonomi e/o con funzioni di coordinamento e controllo, nonchè il personale che esplica la propria attività con carattere di creatività nell'ambito di una specifica professionalità tecnica e/o scientifica. Green keeper; capo officina; coordinatore area o settore; contabile con mansioni di concetto; segretario di direzione con mansioni di concetto con conoscenza di lingue estere; operatori sanitari : Infermieri, fisioterapisti, dietista ecc.) massiofisiokinesiterapista con provata esperienza; altre qualifiche di valore equivalente non espressamente comprese nella predetta elencazione. TERZO LIVELLO Al terzo livello appartengono i lavoratori che svolgono mansioni di concetto o prevalentemente tali che comportino particolari conoscenze tecniche ed adeguata esperienza, e i lavoratori specializzati provetti che, in condizioni di autonomia operativa nell'ambito delle proprie mansioni, svolgono lavori che comportano una specifica ed adeguata capacità professionale acquisita mediante approfondita preparazione teorica e tecnico- pratica comunque conseguita ovvero conseguita con abilitazioni riconosciute sulla base di leggi nazionali o regionali o comunque rilasciate da FSN, DSA o EPS. Operatori Sanitari / Massaggiatori sportivi, massofisiokinesiterapista, Antidoping, Sample Collection Personnel; Operatori Gestionali ausiliari dello sport (ad esempio Athletes / Users Personnel support, ecc.); capo scuderia; operaio specializzato provetto, quale ad esempio I'addetto al rifacimento di campi sportivi; contabile/impiegato amministrativo: personale che in condizioni di autonomia operativa e di adeguata determinante iniziativa nell'ambito delle proprie mansioni, sulla base di istruzioni e applicando procedure operative complesse, relative al sistema contabile e/o amministrativo, adottato nell'ambito dello specifico campo di competenza e incaricato di svolgere congiuntamente i seguenti compiti: rilevare, riscontrare, imputare, contabilizzare dati e chiudere conti, elaborare situazioni contabili ed effettuare consuntivi, evidenziare posizioni irregolari e gestire i conseguenti interventi operativi; altre qualifiche di valore equivalente non espressamente comprese nella predetta elencazione. QUARTO LIVELLO Al quarto livello appartengono i lavoratori che eseguono compiti operativi anche di vendita e relative operazioni complementari, nonche i lavoratori adibiti ad attività che richiedono specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico-pratiche comunque acquisite. Addetto al customer care con provata esperienza; addetto alla preparazione materiali sportivi con provata esperienza (ski man, armiere, ecc.); magazziniere; artiere di elevata professionalità; bagnino, se abilitato; addetto a mansioni d'ordine di segreteria; hostess; contabile d'ordine; addetto al punto ristoro; promoter; cassiere; estetista; conducente di automezzi e motobarche; addetto al rifacimento e alla manutenzione dei giardini e/o dei campi sportivi; operaio specializzato intendendosi per tale il lavoratore che in base ad indicazioni, per schemi o disegni equivalenti esegue interventi di particolare precisione per I'aggiustaggio, manutenzione e riparazione di macchine, impianti, caldaie ed attrezzature; altre qualifiche di valore equivalente non espressamente comprese nella predetta elencazione. QUINTO LIVELLO Al quinto livello appartengono i lavoratori che eseguono lavori qualificati per la cui esecuzione sono richieste normali conoscenze ed adeguate capacità tecnico/pratiche, comunque conseguite. Addetto al customer care; addetto alla preparazione materiali sportivi (ski man, armiere, ecc.); artiere; addetto al desk; caddie master; addetto alla manutenzione dei giardini e/o dei campi sportivi; addetto ai galleggianti; addetto alla manutenzione delle piscine; receptionist; addetto al controllo e alla verifica delle merci; addetto al centralino telefonico; conducente di autovetture; operaio qualificato; altre qualifiche di valore equivalente non espressamente elencazione. SESTO LIVELLO Al sesto livello appartengono i lavoratori che compiono lavori che richiedono il possesso di semplici conoscenze pratiche. Assistente di sala; addetto alle caldaie; guardarobiere; assistente e/o addetto di spogliatoio; caddie; addetto ai campi; addetto al carico ed allo scarico; addetto agli ingressi; addetto ai servizi per bagnanti; portiere; usciere; conducente di motobarca; conducente di motofurgone; fattorino; custode anche di magazzino; operaio comune; addetto alle pulizie con use e conduzione di mezzi meccanici semoventi; altre qualifiche di valore equivalente non espressamente comprese nella predetta elencazione. SETTIMO LIVELLO Al settimo livello appartengono i lavoratori che svolgono mansioni di pulizia o equivalenti. Addetto alle pulizie anche con mezzi meccanici. 17 Aspetti della retribuzione Indennità Percentuale di maggiorazione Retribuzione mensile Indennità di cassa: spetta al personale normalmente adibito ad operazioni di cassa con carattere di continuità e con responsabilità per errori nella gestione nella misura del 5% del minimo di retribuzione. a) straordinario: 15% dalla 41ª alla 48ª ora settimanale; 20% oltre la 48ª ora settimanale;30% festivo; 50% notturno (10% nei normali turni di lavoro). Definizione lavoro notturno: il lavoro svolto dalle 23 alle 6. Mensilità supplementare Retribuzione prestazioni festive Tredicesima mensilità Corresponsione: il 5 dicembre Misura: una mensilità della retribuzione di fatto. Maturazione: per dodicesimi. Le ore di lavoro, a qualsiasi titolo richieste, prestate nei giorni festivi sono compensate come lavoro straordinario festivo. • Divisore orario: 173 (195 per il personale discontinuo - 45 ore settimanali). • Divisore giornaliero: 26 • Elementi della retribuzione mensile: retribuzione nazionale conglobata (paga base e indennità di contingenza), elemento distinto della retribuzione collegato alla presenza per 12 mesi, altri elementi previsti dalla contrattazione collettiva. • Elementi della retribuzione di fatto: oltre alla retribuzione mensile, escluso l’elemento distinto della retribuzione, tutti gli altri elementi retributivi a carattere continuativo, esclusi i rimborsi spese, i compensi per lavoro straordinario, le gratificazioni straordinarie o una tantum, ogni elemento espressamente escluso dal calcolo dei singoli istituti contrattuali ovvero esclusi dall'imponibile contributivo a norma di legge. Riposo settimanale Periodo di prova Livelli durata Qe1 2, 3 4, 5 6, 7 6 mesi (di calendario) 95 gg. (giorni di lavoro effettivo) 70 gg. (giorni di lavoro effettivo) 26 gg. (giorni di lavoro effettivo) Orario di lavoro Orario settimanale Retribuzione nazionale conglobata Validità dal 22 dicembre 2015 al 31 dicembre 2018 Livello Quadri I livello II livello III livello IV livello V livello VI livello VII livello importo 1.716,37 1635,12 1488,04 1341,30 1229,82 1158,94 1093,06 1007,51 Elemento distinto della retribuzione Collegato alla presenza e da corrispondere per 12 mensilità e non incidente su nessun istituto differito compreso il trattamento di fine rapporto Livello Quadri I livello II livello III livello IV livello V livello VI livello VII livello 18 12016 www.uilcom.it importo 4 4 3,5 3,5 3,5 3 3 3 40 ore distribuite su 5 o 6 giorni lavorativi. Addetti a mansioni discontinue: 45 ore. La durata media dell'orario di lavoro, calcolata con riferimento a un periodo non superiore a 6 mesi ovvero a 12 mesi per esigenze organizzative (individuate dall’art. 66 del CCNL), non può in ogni caso superare, per ogni periodo di 7 giorni, le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario. Orario plurisettimanale Limite di 44 ore settimanali per un massimo di 16 settimane. Eventuali variazioni sul programma di flessibilità dovranno essere comunicate per iscritto con un preavviso di almeno 15 giorni. Fatte salve le contrattazioni aziendali di secondo livello (limite di 48 ore settimanali per un massimo di 16/24 settimane). Oltre le 16 settimane sono riconosciuti ulteriori permessi retribuiti annuali, nella misura di 20/50 minuti per ogni settimana di superamento dell'orario normale di lavoro. Lavoro straordinario, notturno e festivo maggiorazioni Potrà essere richiesto al lavoratore lavoro straordinario nel limite di 250 ore annue. Le maggiorazioni sono da calcolare sulla quota oraria della retribuzione normale mensile. Ai lavoratori che godono del riposo settimanale in giornata diversa dalla domenica spetta un'indennità in cifra fissa pari al 10% della quota oraria di minimo e contingenza per ogni ora di lavoro effettivamente prestato nella domenica. Le ore di lavoro prestate nei giorni di riposo settimanale di cui alla legge 22 febbraio 1934, n. 370, sono retribuite con la sola maggiorazione del 30% sulla quota oraria della normale retribuzione fermo restando il diritto del lavoratore di godere del riposo compensativo nel giorno successivo, avuto riguardo alle disposizioni di legge vigenti in materia. Riposo giornaliero 11 ore di riposo consecutivo nelle 24 ore fatte salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata o da regimi di reperibilità ovvero nella ipotesi di deroga concordate al secondo livello di contrattazione o di assenza in quelle espressamente previste dall’art. 65 del CCNL, comunuqe con un minimo di 9 ore). Giorni festivi Oltre a quanto previsto dalla legge è considerata festiva la ricorrenza del Santo Patrono. Ferie 24 giorni lavorativi annui. Festività soppresse In sostituzione delle 4 festività abolite spettano 32 ore di riposo aggiuntivo, da fruire in gruppi di 4 o di 8 ore, che devono essere godute entro l’anno di maturazione e comunque entro il 30 giugno dell’anno successivo. Per l'ex festività del 4 novembre spetta un’ulteriore quota giornaliera della retribuzione. Assenze Infortunio sul lavoro Lavoro a tempo parziale Malattia Impiegati e operai • comporto: 180 gg. nell'anno solare • trattamento economico: dal 1° al 3° giorno, 60% della normale retribuzione giornaliera netta, dal 4° giorno al 20° giorno, 90%, dal 21° giorno, 100% della normale retribuzione giornaliera netta Lavoro supplementare Impiegati e operai • comporto: 180 gg. nell'anno solare • trattamento economico: dal 1° al 3° giorno, 100% della normale retribuzione giornaliera netta (a carico del datore di lavoro); dal 4° al 20° giorno, 75% (di cui 25% a carico del datore di lavoro); dal 21° al 180° giorno, 100% (di cui un terzo, 33,33%, a carico del datore di lavoro). Apprendistato professionalizzante • comporto: come i lavoratori qualificati • trattamento economico spettante a decorrere dal termine del terzo mese dall'inizio del rapporto di lavoro: 60% della retribuzione per i primi 3 giorni di malattia, nel limite di 4 eventi morbosi all’anno; in caso di ricovero ospedaliero la percentuale spetta per tutta la durata dello stesso e comunque nel limite di 180 giorni nell’anno solare. Il lavoro supplementare è ammesso fino al raggiungimento dell'orario a tempo pieno e compensato con una maggiorazione del 20% (diurno), 27,50% (festivo), 30% (notturno). Clausole flessibili ed elastiche Apprendisti • comporto: come sopra • trattamento economico: dal 1° al 3° giorno, 60% della normale retribuzione giornaliera netta, dal 4° giorno al 20° giorno, 80%, dal 21° giorno, 90% della normale retribuzione giornaliera netta Congedo matrimoniale 15 giorni di calendario retribuiti. Altre assenze e permessi Il CCNL non prevede particolari benefici oltre quelli già previsti dalla legge. Le ore di lavoro ordinarie, in applicazione di clausole flessibili, sono retribuite con una maggiorazione dell’1,50%. In alternativa le parti possono concordare un’indennità annuale pari ad almeno € 120, da corrispondere in quote mensili. Nei contratti di tipo verticale e misto, è possibile concordare clausole elastiche entro il limite del 30% della prestazione lavorativa concordata. Per le ore di lavoro che, a seguito dell'applicazione delle clausole elastiche, determinino un incremento definitivo della quantità della prestazione, spetta una maggiorazione non in- 19 feriore all’11,5% (10% + 1,50%). In alternativa alla maggiorazione dell’1,50%, può essere concordata un’indennità annuale, come sopra. Contratto a tempo determinato Limiti Lavoratori a tempo indeterminato Contratti a tempo determinato 0-4 5-9 10-20 Oltre 20 4 5 6 30% (fino al 50% per intensificazioni dell’attività lavorativa) nali prevedendo che gli stessi maturano un diritto di precedenza rispetto a nuove assunzioni a termine da parte dello stesso datore di lavoro per le medesime attività stagionali. Tale diritto deve essere indicato nella lettera di assunzione e potrà o meno essere esercitato dal lavoratore stagionale entro 3 mesi dall’avvenuta cessazione del rapporto a termine. Superato tale termine il diritto in questione si estingue e il datore di lavoro potrà fare nuove assunzioni allo scadere dell’anno seguente all’avvenuta cessazione del rapporto di lavoro a termine. Se il diritto di precedenza non è rispettato la Legge n. 92/2012, art. 4, comma 12 prevede la perdita di eventuali incentivi acquisiti su eventuali nove assunzioni. Apprendistato professionalizzante o alta formazione e ricerca: età tra 18 e 29 anni (17 anni se in possesso di qualifica professionale conseguita ai sensi del D.Lgs. n. 226/2005 per apprendistato professionalizzante); età tra 15 e 25 (compimento) con il contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore. Inquadramento e trattamento economico • Primo periodo, due livelli sotto quello di destinazione finale; • secondo periodo, un livello sotto quello di destinazione finale; • terzo periodo, stesso livello di destinazione finale. Somministrazione di lavoro I contratti a tempo determinato stipulati dalle aziende in relazione alla fase di avvio di nuove attività saranno di durata limitata al periodo di tempo necessario per la messa a regime dell'organizzazione aziendale e comunque non eccedente i dodici mesi, tale limite può essere elevato fino a 24 mesi con accordo a livello aziendale e/o territoriale sottoscritto dalle OO.SS. firmatarie il presente CCNL. Stagionalità Introdotto l’istituto della “stagionalità” riconducibile a tutte le imprese degli impianti sportivi elencate nella sfera di applicazione del presente CCNL che nel corso dell'anno di riferimento interrompano la loro attività complessiva per un periodo continuativo non inferiore ad almeno 60 giornate continuative. N.B: Il limite di assunzione per un tempo determinato massimo di 36 mesi non è applicabile ai contratti stagionali. Ciò comporta che il datore di lavoro può assumere lo stesso lavoratore con contratto stagionale anche oltre il limite dei 36 mesi complessivi. Decade, inoltre, l’obbligo di pausa tra un contratto e un altro. Ciò significa che il datore di lavoro con un’attività stagionale potrà riassumere lo stesso dipendente anche il giorno seguente la conclusione del primo rapporto a termine e non attendere 10 o 20 giorni come per i contratti determinati inferiori o superiori ai 6 mesi. L’art. 5, commi 4 quater e 4 quinquies del D.Lgs n. 368/2001 disciplina il caso dei lavoratori assunti per lo svolgimento di attività stagio- 20 12016 www.uilcom.it Non è possibile avere lavoratori assunti in somministrazione a termine in numero superiore al 20% mensile dell'organico in forza a tempo indeterminato in ogni unità produttiva, con arrotondamento all'unità superiore dell'eventuale frazione superiore o uguale allo 0,5%. In alternativa nelle singole unità produttive con meno di 30 dipendenti è previsto il limite di 5 assunzioni, inoltre in tali unità produttive i lavoratori assunti con contratto di somministrazione e a tempo determinato non possono, complessivamente, superare la parità con i lavoratori assunti a tempo indeterminato. Gli apprendisti assunti per il conseguimento del 6° livello, sono inquadrati per i primi 12 mesi nel 7° livello e per i successivi nel 6°. Le imprese non potranno assumere apprendisti qualora non abbiano mantenuto in servizio almeno il 50% degli apprendisti il cui contratto sia già venuto a scadere nei trentasei mesi precedenti. La limitazione non si applica quando nel triennio precedente siano venuti a scadere fino a cinque contratto di apprendistato. Dovrà essere inviata comunicazione dell'attivazione dei contratti di apprendistato all'Osservatorio costituito tra le Parti stipulanti il presente CCNL. Fondo EST Apprendistato L'apprendistato è ammesso per figure con livello di destinazione dal 2° al 6°. È stato individuato quale fondo di assistenza sanitaria il Fondo EST, cui le parti chiederanno di aderire dal 1° luglio 2016 a parità di contribuzione FON.TE. Limiti Il numero di apprendisti che il datore di lavoro ha facoltà di occupare alle proprie dipendenze non può superare il rapporto di 3 a 2 rispetto alle maestranze specializzate e qualificate in servizio presso il medesimo datore di lavoro. Tale rapporto non può superare il 100 per cento per i datori di lavoro che occupano un numero di lavoratori inferiore a dieci unità. II datore di lavoro che non abbia alle proprie dipendenze lavoratori qualificati o specializzati, o che comunque ne abbia in numero inferiore a tre, può assumere apprendisti in numero non superiore a tre. Il Fondo rappresenta la forma pensionistica complementare riconosciuta come applicabile ai lavoratori dipendenti degli impianti sportivi. Trattamento di fine rapporto Il CCNL richiama la disciplina di legge in materia ed indica espressamente gli elementi da escludere dalla base di calcolo del tfr. Osservatorio nazionale e ente bilaterale L'Ente Bilaterale, con decorrenza dal primo gennaio 2017, sarà finanziato con un con- tributo fisso annuale pari ad euro 8 per ciascun lavoratore a tempo indeterminato di cui 5 a carico del datore di lavoro e Euro 3 a carico del lavoratore. Retribuzione Scatti di anzianità Maggiorazione della retribuzione nazionale conglobata pari al 4%, espressa in quota fissa Maturazione: 5 scatti biennali Importi: liv. Q: € 28,92; liv. 1: € 27,89; liv. 2: € 26,34; liv. 3: € 24,79; liv. 4: € 23,24; liv. 5: € 22,72; liv. 6: € 21,69; liv. 7: € 20,66. Decorrenza: L’aumento decorre dal mese immediatamente successivo a quello di compimento del biennio. Livelli Maggiorazione Lavoratori in forza al 22 dicembre 2015 Lavoratori a tempo indeterminato e a tempo determinato (anche in caso di successivi proroghe o rinnovi nel limiti di durata massima del contratto a tempo determinato presso la stessa azienda e con diritto di precedenza nella riassunzione a tempo determinato, nel limite di trentasei mesi dal primo contratto instaurato, presso le unità produttive situate nello stesso comune). Permessi retribuiti Gruppi di 4 o di 8 ore di permesso individuate retribuito verranno fruiti dal lavoratori per complessive 72 ore annuali. Ferie 26 giorni lavorativi annui. Livello maggiorazione Quadri 70,6 I livello 65,9 II livello 57,3 III livello 48,8 IV livello 42,3 V livello 38,2 VI livello 34,4 VII livello 29,4 importo 1.716,37 1.635,12 1.488,04 14° mensilità Corresponsione: il 1° luglio Misura: una mensilità della retribuzione mensile di fatto in atto al 30 giugno. Maturazione: per dodicesimi.* 1.341,30 1.229,82 1.158,94 1.093,06 1.007,51 21 Assunzioni entro il 31 dicembre 2015 NUOVI ASSUNTI entro 31 dicembre 2015 Quadro € I livello € II livello € III livello € IV livello € V livello € VI livello € VII livello € Retribuzione lorda mese Contributi INPS mese Imposta Irpef mese 1.716,37 157,73 1.635,12 150,27 1.488,04 136,75 1.341,30 123,27 1.229,82 113,02 1.158,95 106,51 1.093,06 100 ,45 1.007,51 92,59 (escluso bonus DL 66/2014) 309,08 1.249,55 284,75 1.200,10 240,92 1.110,37 197,08 1.020,95 163,92 952,88 142,83 909,61 123,33 869,27 97,92 817,00 Retribuzione lorda anno Contributi INPS anno Imponibile Irpef Imposta irpef 22.312,81 2.050,55 20.262,26 21.256,56 1.953,48 19.303,08 19.344,52 1.777,76 17.566,76 17.436,90 1.602,45 15.834,45 15.987,66 1.469,27 14.518,39 15.066,35 1.384,60 13.681,75 14.209,78 1.305,88 12.903,90 13.097,63 1.203,67 11.893,96 (escluso bonus DL 66/2014) 3.709,00 16.553,26 3.417,00 15.886,08 2.891,00 14.675,76 2.365,00 13.469,45 1.967,00 12.551,39 1.714,00 11.967,75 1.480,00 11.423,90 1.175,00 10.718,96 22.312,81 1.652,80 2.184,42 948,29 27.098,33 1.704 15,90 21.256,56 1.574,56 2.081,02 903,40 25.815,54 1.704 15,15 19.344,52 1.432,93 1.893,83 822,14 23.493,42 1.704 13,79 17.436,90 1.291,62 1.707,07 741,07 21.176,66 1.704 12,43 15.987,66 1.184,27 1.565,19 679,48 19.416,60 1.704 11,39 15.066,35 1.116,03 1.475,00 640,32 18.297,69 1.704 10,74 14.209,78 1.052,58 1.391,14 603,92 17.257,41 1.704 10,13 13.097,63 970,19 1.282,26 556,65 15.906,73 1.704 9,33 Dati retributivi MESE Retribuzione netta mese Dati retributivi ANNO Retribuzione netta anno Dati costo ANNO Retribuzione lorda annua T.F.R. Contributi INPS/INAIL Incidenza IRAP costo presunto annuo ore presunte lavorabili costo presunto orario La tabella non tiene conto: Quota Assistenza Integrativa Fondo Est di euro 12 mensili di cui 10 a carico del datore di lavoro e 2 a carico del lavoratore a partire dal 1 luglio 2016 Quota annua Ente Bilaterale di euro 8 di cui 5 a carico del datore di lavoro e 3 euro a carico del lavoratore a partire dal 1 gennaio 2017 EDR elemento retributivo legato alla presenza giornaliera da euro 4 a euro 3 a seconda del livello. Della maggiorazione prevista per i lavoratori in forza al 22 dicembre 2015 da euro 70,6 a euro 29,4 a seconda del livello Della quattordicesima e degli scatti di anzianità previsti per i lavoratori in forza al 22 dicembre 2015 Delle addizionali Irpef regionali e comunali 22 12016 www.uilcom.it Assunzioni dal 1 gennaio 2016 NUOVI ASSUNTI entro 31 dicembre 2015 Quadro € I livello € II livello € III livello € IV livello € V livello € VI livello € VII livello € Retribuzione lorda mese Contributi INPS mese a carico lavoratore Imposta Irpef mese 1.716,37 1.635,12 1.488,04 1.341,30 1.229,82 1.158,95 1.093,06 1.007,51 157,73 150,27 136,75 123,27 113,02 106,51 100,45 92,59 (escluso bonus DL 66/2014) 285,31 1.273,33 262,85 1.222,01 222,38 1.128,90 181,92 1.036,11 151,31 965,49 131,85 920,60 113,85 878,76 90,38 824,54 Retribuzione lorda anno Contributi INPS anno Imponibile Irpef Imposta irpef 22.312,81 2.050,55 20.262,26 21.256,56 1.953,48 19.303,08 19.344,52 1.777,76 17.566,76 17.436,90 1.602,45 15.834,45 15.987,66 1.469,27 14.518,39 15.066,35 1.384,60 13.681,75 14.209,78 1.305,88 12.903,90 13.097,63 1.203,67 11.893,96 (escluso bonus DL 66/2014) 3.709,00 16.553,26 3.417,00 15.886,08 2.891,00 14.675,76 2.365,00 13.469,45 1.967,00 12.551,39 1.714,00 11.967,75 1.480,00 11.423,90 1.175,00 10.718,96 22.312,81 1.652,80 21.256,56 1.574,56 19.344,52 1.432,93 17.436,90 1.291,62 15.987,66 1.184,27 15.066,35 1.116,03 14.209,78 1.052,58 13.097,63 970,19 250,00 5.266,80 948,29 30.180,70 1.704 17,71 249,65 4.868,18 903,40 28.602,70 1.704 16,79 227,19 4.430,28 822,14 26.029,87 1.704 15,28 204,79 3.993,40 741,07 23.462,99 1.704 13,77 187,77 3.661,49 679,48 21.512,90 1.704 12,62 176,95 3.450,50 640,32 20.273,19 1.704 11,90 166,89 3.254,32 603,92 19.120,60 1.704 11,22 153,83 2.999,62 556,65 17.624,09 1.704 10,34 Dati retributivi MESE Retribuzione netta mese Dati retributivi ANNO Retribuzione netta anno Dati costo ANNO Retribuzione lorda annua T.F.R. Quota decontrib. mensile Job Act 2016 Contributi INPS/INAIL Incidenza IRAP costo presunto annuo ore presunte lavorabili costo presunto orario La tabella non tiene conto: Quota Assistenza Integrativa Fondo Est di euro 12 mensili di cui 10 a carico del datore di lavoro e 2 a carico del lavoratore a partire dal 1 luglio 2016 Quota annua Ente Bilaterale di euro 8 di cui 5 a carico del datore di lavoro e 3 euro a carico del lavoratore a partire dal 1 gennaio 2017 EDR elemento retributivo legato alla presenza giornaliera da euro 4 a euro 3 a seconda del livello Della maggiorazione prevista per i lavoratori in forza al 22 dicembre 2015 da euro 70,6 a euro 29,4 a seconda del livello Della quattordicesima e degli scatti di anzianità previsti per i lavoratori in forza al 22 dicembre 2015 Delle addizionali Irpef regionali e comunali Comparazione contratti Contratti Partite IVA 2015 Collaboratore 2015 Tempo determinato Tempo indeterminato Apprendistato I anno Apprendistato II anno Apprendistato III anno Contratto a tutele crescenti 2015 € Retribuzione lorda annua 20.000,00 Rivalsa 4% 800,00 ore formazione annue Previdenza complementare Assistenza sanitaria INPS c/Datore di lavoro INAIL c/Datore di lavoro T.F.R. incidenza IRAP costo presunto annuo 20.800,00 € 20.000,00 € 20.000,00 € 20.000,00 € 17.819,00 € 18.352,00 € 18.885,00 € 20.000,00 310,00 120,00 6.076,00 444,40 1.381,48 1.235,44 29.567,32 310,00 120,00 5.796,00 444,40 1.381,48 643,64 28.695,52 1.541,00 276,00 120,00 2.069,00 1.588,00 284,80 120,00 2.130,00 1.634,00 292,80 120,00 2.192,00 310,00 120,00 1.231,00 1.267,68 1.304,50 444,40 1.381,48 23.056,00 23.742,48 24.428,30 22.255,88 4.096,00 296,26 1.147,00 25.539,26 23 RAI radiotelevisione italiana Oggi la preparazione è alla base di qualsiasi percorso si voglia intraprendere, l’aula di formazione è la vera fucina di una classe dirigente a cura di Maurizio Lepri Nessuno nasce “imparato” e le goffe quanto traballanti difese d’ufficio, non hanno certo migliorato la situazione. Le ultime cadute di stile, poi, circa l’eccesso di zelo mostrato dal direttore della Reggia di Caserta, hanno messo a dura prova il consenso popolare. In questo contesto, a regnare è evidentemente la sfiducia. Dilagante, a volte giustificata ma certamente pericolosa. Cosa fare per poter invertire il trend? Il periodo storico che stiamo attraversando non verrà certo ricordato come quello di maggior splendore per il mondo sindacale. I motivi sono da ricercare tanto in un chiaro intento politico quanto nella congiuntura storica che ha, più in generale, diffuso una sfiducia verso qualsiasi organo rappresentativo. Nello specifico, per concentrarci sulla questione sindacale, gli scandali legati a trattamenti economici assolutamente sopra le righe 24 12016 www.uilcom.it Come provare ad intervenire prima che sia troppo tardi? Chi scrive è fermamente convinto dell’utilità sociale del sindacato, della necessità di poter contare su un organismo indipendente e del bisogno che c’è di avere riferimenti certi per tutti i temi riguardante il Sociale. I servizi che un sindacato offre spaziano in diverse direzioni, rischiare di perdere un valore prezzabile ancor di più perché sempre più rara in contesti “importanti” in cui solitamente si tende ad accentrare piuttosto che a diffondere. Dal punto di vista Rai questo è un passaggio importantissimo; usciamo da una tornata elettorale che ha visto per la prima volta andare al voto tutte le realtà contemporaneamente. così importante senza combattere sarebbe un errore. In questo contesto si inserisce la mia riflessione circa l’importanza del ruolo della formazione nel sindacato. Oggi il delegato, che sia esso RSU o un Dirigente Sindacale, ha una responsabilità maggiore dovuta proprio alla crisi di cui accennavamo sopra, di conseguenza, alza il livello medio necessario affinché chi parla riesca ad ispirare fiducia e serietà. La comunicazione prima di tutto quindi, come asse centrale di un nuovo modo di interpretare il proprio ruolo; efficacia nella dialettica e sicurezza espositiva, ma anche capacità nell’utilizzo dei Social (Facebbok, Twitter, Google+) che la tecnologia ci mette a disposizione, il tutto, ovviamente accompagnato da contenuti. In molti contesti il pressapochismo e l’improvvisazione sono stati il tratto distintivo di una certa politica sindacale negli ultimi anni, che per certi versi ha prodotto abilis- simi ammaliatori ma quadri sindacali assolutamente non all’altezza della situazione. Oggi la preparazione è alla base di qualsiasi percorso si voglia intraprendere, un tempo i corridoi erano territorio di caccia per sindacalisti navigati, oggi devono lasciare spazio all’aula, vera fucina di una classe dirigente che non potrà presentarsi sprovvista di determinate caratteristiche, esperti della contrattazione e della comunicazione, quindi; che sappiano parlare ma soprattutto – e questo è l’aspetto più delicato - sappiano di cosa parlare. La UilCom ha deciso di investire in questo senso, di farlo concretamente con un progetto pilota per “Formatori “ che vede coinvolte per il momento venticinque RSU provenienti da tutte le regioni inquadrando il tutto in una prospettiva di crescita; ap- Ne usciamo fortemente potenziati: siamo il secondo sindacato a livello nazionale, primi in molte realtà e – cosa ancora più importante – gli unici che continuano a crescere costantemente in termini di sottoscrizioni. Con le nuove regole del Testo Unico, questo significa che oggi la UilCom diventa un attore non solo importante bensì fondamentale per le dinamiche sindacali in Rai. In questo contesto il discorso sulla formazione torna al centro della questione perché il fatto di avere avuto una così alta adesione in termini numerici restituisce anche l’importanza di un carico di fiducia che la gente ci ha consegnato. Personalmente mi impegnerò affinché tutte le nuove RSU abbiano la dovuta formazione, perché soltanto in questa maniera la vittoria alle elezioni passate si tramuterà in un punto di partenza e non in un traguardo raggiunto. Il momento in cui ci sentiremo appagati, sarà la fine per noi sia in Rai che, in senso più ampio, per tutto il sindacato. La UilCom ha capito questo rischio e i risultati si vedono. 25 Pari Opportunità e Politiche di Genere Un diritto riconosciuto è una conquista sociale, un passo avanti sul piano culturale, un vero atto di progresso a cura di Roberta Musu Nessuno mi può giudicare… mità personale che ognun* di noi può trovare mille modi per esprimerlo. La discussione che si è aperta nel nostro paese sulle Unioni Civili è stata caratterizzata da toni aspri e talvolta amari, così sferzanti da farmi riflettere su come sia possibile che una cosa così meravigliosa come l’amore potesse diventare oggetto di violenza. L’amore così magico da ispirare migliaia di poeti, così prezioso da essere cantato nei secoli, così unico da diventare forza e sostegno anche nei momenti difficili. 26 12016 www.uilcom.it “Mettete dei fiori nei vostri cannoni perché non vogliamo mai nel cielo molecole malate” (I Giganti) “E l’amore ha l’amore come solo argomento e il tumulto del vento ha sbagliato il momento” (F. De Andrè) “Che cos’è l’amor…” chiosava una canzone di Vinicio Capossela. “L’amore non è nel cuore, ma è riconoscersi dall’odore…” cantava Eugenio Finardi, se penso che negli ultimi mesi l’amore è diventato teatro di scontri e accuse, processi sommari e alle intenzioni mi chiedo quanti, tra coloro che sono saliti sul pulpito per renderci edotti su come e chi bisogna amare, abbiano mai sentito veramente il “profumo” dell’amore, quello che ti fa volare leggera e cantare. Difficile dare una risposta universale, ancor più difficile stabilire limiti e regole, perché l’amore è talmente ricco di sfumature e di inti- E sempre per dirla con una canzone, Irene Grandi canta: “L'amore arriva, atterra, riparte, si ferma sulle critiche intelligenti…”. Penso a quante cavolate ho sentito dire sulla stepchild adoption, fuori luogo e fuori misura. Penso a quante volte ho sentito dire “contro natura”! Contro natura per me sono violenza, abusi, negazione dei diritti, classificare gli esseri umani tra bianchi e neri, grassi e magri, credenti e atei, disabili e normodotati, gay, lesbiche, eterosessuali etc… dimenticando che siamo fatti tutti di sangue, ossa e carne, che i nostri cuori battono allo stesso modo. Contro natura è negare il diritto di amarsi, l’intolleranza, le accuse rivolte dagli eterosessuali ai gay, dai gay agli eterosessuali e così via, tutti pronti a scannarsi per imporre il proprio modello. La storia non ci ha insegnato niente? Olocausto, Schiavitù, Apartheid e altre nefandezze simili sono solo temi di cui chiacchierare con gli amici dopo aver letto un libro sul tema? Intelligenti, appunto. Mi chiedo cosa ci sia di intelligente nel cercare di negare l’estensione di diritti. Quali sono le motivazioni? La famiglia è famiglia solo se composta da persone eterosessuali? Per me famiglia significa persone che si amano e decidono di condividere un percorso e non credo di potermi arrogare il diritto di imporre ad altri un modello solo perché a me va bene. Certo è molto facile banalizzare, così come è altrettanto semplice strumentalizzare, ma se ci pensiamo un attimo non si parla solo di Unioni Civili, si parla di DIRITTI e se decidiamo di utilizzare la politica dell’esclusione, prima o poi gli esclusi saremo noi! Non si tratta di opportunismo, si tratta di civiltà. Penso a persone che si amano che non possono assistere, ad esempio, il loro partner in caso di malattia. È forse naturale che a seconda dell’orientamento sessuale, religioso, del colore della pelle si diventi cittadin* di serie B? Quando le femministe hanno sostenuto la legge sul divorzio in Italia hanno fatto una battaglia “contro natura”? La formula –finché morte non vi separi– è stata violata e profanata, o più semplicemente oggi abbiamo un diritto che possiamo scegliere di esercitare o non esercitare? Scegliere ecco la parola chiave. Ma torniamo all’amore e parlo dell’amore perché per me, parlare delle Unioni Civili vuol dire parlare di amore, perché il bisogno di riconoscere dei diritti nasce dall’amore che lega due persone. Vuol dire parlare di due persone che si amano talmente tanto da decidere di proseguire il viaggio della vita insieme. Cosa importa se sono eterosessuali, lesbiche, gay? Cosa ci preoccupa? Son ben altre le cose che mi preoccupano. La manipolazione mediatica e politica al quale siamo tutt* sottoposti, la facilità con cui si accendono gli animi con toni così pesanti, cattivi e assurdi. L’uso strumentale che i mediocri della politica fanno su questo e altri temi e il seguito che ne ricavano. È come se fossimo scagliati l’uno contro l’altro come schegge impazzite, talmente concentrati a litigare su chi ha il diritto di amare e chi deve rimanere nel suo “recinto” da dimenticare tutto ciò che ci circonda. Come in una canzone dei Modena City Ramblers che dice: “E adesso è come un'onda, un'onda nera e appiccicosa, che cola dalle TV e dai settimanali rosa, che uccide i nostri pensieri, che ci droga di calcio e sesso mentre intanto chi tira le fila insabbia e corrompe e non ha mai smesso”. Io credo semplicemente che un diritto riconosciuto sia una conquista sociale, un passo avanti sul piano culturale, un vero atto di progresso. Per poter giudicare gli altri bisogna vivere le loro vite e penso anche che sostenere la negazione di un diritto sulla base delle proprie convinzione senza considerare e rispettare le scelte altrui non sia da esseri umani. Per quanto mi riguarda le persone che amano in un modo diverso dal mio non ledono i miei diritti, non mi creano alcun fastidio e non le reputo né migliori né peggiori di me, ma semplicemente diverse. Credo anche che pluralismo e differenze costituiscano un valore non un problema. Così “mentre tutto scorre” come cantano i Negramaro, ogni tanto ad alcune persone non farebbe male ricordare che il rispetto delle scelte altrui è una regola di civiltà e chi si erge a giudice della vita altrui potrà essere a sua volta giudicato, anche se come diceva Caterina Caselli: “Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu…”. 27 Mobbing e stalking: una piaga sociale che attraverso la prevenzione ed una assistenza psicologica e legale alle vittime potrebbe senza dubbio essere arginata a cura di Elsa Gnata Noli me tangere… non mi toccare Perché in Italia anche le emozioni si esprimono in “italiano”, o no?! Non so, sono riflessioni su due termini che, al di là dell’idioma, rappresentano una realtà spaventosa, cruenta, disumana, che fa paura. MOBBING E STALKING: da molto tempo, è uso comune utilizzare termini anglosassoni per definire qualcosa che, in italiano, avrebbero per molti di noi un significato ancora più profondo, più sentito e , in questo caso, ancora più tragico come le parole MOLESTIE e PERSECUZIONI. Utilizzare un’altra lingua significa per questo, rendere a fattor comune il fenomeno internazionalizzandolo o, forse, attribuirgli la facoltà di disinnescare in qualche modo il suo potere distruttivo sulle emozioni? 28 12016 www.uilcom.it Una realtà che colpisce in particolar modo le Donne in modo endemico e trasversale senza alcuna differenza di razza, stato civile, situazione economica o sociale, di latitudine e longitudine, che passa dagli ambienti legati alla vita privata ai luoghi di lavoro ed è soprattutto presso questi ultimi che il ruolo del Sindacato risulta importante. Fin dal loro esordio, le Organizzazioni Sindacali sono sempre state attente a tutti i fenomeni che coinvolgono LA VITA DELLE PERSONE ed, in particolar modo, il mondo del lavoro, sforando barriere sociali, politiche, ideologiche affinché quelle stesse persone, i nostri soggetti primari, possano essere tutelate e, non da ultimo, si sentissero “al sicuro”. Noi come singoli individui possiamo essere portatori sani di libertà basata sul rispetto degli altri e delle differenze, come Organizzazione Sindacale possiamo, in modo strutturale, essere vicini a chi ne ha bisogno. La UIL si è rivelata pioniera in tutto questo, ne siamo orgogliosi, ed ha agito attraverso una rete di luoghi di incontro e di ascolto specifici e qualificati organizzati su tutto il territorio nazionale attraverso l’istituzione dei CENTRI DI ASCOLTO UIL, spazi presso i quali trovare assistenza psicologica e legale perché queste problematiche da soli non si possono affrontare né, di conseguenza, risolvere. Dopo anni di lavoro e di esperienze vissute in questo ambito, il 25 gennaio 2016 è stato siglato un accordo unitario CGIL, CISL, UIL e Confindustria che recepisce un ”Accordo Quadro sulle molestie e la violenza sui luoghi di lavoro”, un traguardo importante che consentirà l’avvio di tutta una serie di procedure atte rendere ancora più capillare gli interventi su tutto il territorio nazionale. Gli atti persecutori, le molestie certamente non rappresentano un fenomeno recente ma vantano natali antichi quanto l’umanità. Oggi, a differenza del passato, abbiamo a disposizione degli strumenti per poter affrontare questi reati (perché trattasi di reato e non di usi o costumi) in modo più incisivo e sicuramente più determinante attraverso una legislazione specifica, oggi possiamo considerare, in particolar modo, l’educazione dei giovani e la cultura del rispetto, dei mezzi potentissimi di prevenzione del fenomeno, strumenti che partono dalle famiglie, dalla scuola fino ad arrivare al cuore della società “civile” e sui luoghi di lavoro. Tutto questo è importante ma ricordiamoci sempre che il vero obiettivo, la vera sfida sta nell’educare le persone alla cultura del rispetto partendo da noi e da chi ci sta intorno, partendo semplicemente dal linguaggio, perché non è vero c he le “cattive” abitudini si imparano più facilmente e velocemente rispetto a quelle “buone”. Parafrasando i termini mobbing e stalking, molestie e persecuzioni commentati all’inizio, scimmiottiamo questa moda utilizzando anche noi un’altra lingua per esprimere quello che proviamo di fronte a questi fenomeni disumani, una lingua che ci è stata madre e, qualche volta, matrigna dicendo NOLI ME TANGERE…non mi toccare. 29 Inviata alle controparti la piattaforma per il rinnovo del CCNL Artigianato Area Comunicazione Piattaforma artigiani 2016 Contratto della Comunicazione ricerche di mercato (-5,0%), per le Attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese (-2,7%) e per la Stampa e riproduzione di supporti registrati (-2,3%). Premessa Nell’ultimo anno i dati relativi alle aziende artigiane del settore Comunicazione si sono rivelati piuttosto confortanti. Nel secondo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si sono osservati aumenti nelle Attività editoriali (+13,5%), nella Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (+4,6%), nelle Attività dei servizi d'informazione e altri servizi informatici (+3,8%) e nelle Altre attività professionali, scientifiche e tecniche (+0,3%). Non si rilevano variazioni nelle Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale. All’opposto si rilevano flessioni per la Pubblicità e 30 12016 www.uilcom.it Il settore dunque mostra segnali di ripresa di fronte agli imponenti cambiamenti di scenario degli ultimi anni. E proprio le trasformazioni intervenute nel mercato e nei sistemi produttivi impongono un rilancio del ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro e del sistema di relazioni industriali da esso delineato. Questo rinnovo contrattuale va utilizzato come occasione per ridare attualità agli strumenti che il contratto mette a disposizione delle imprese e dei lavoratori, per contribuire al rilancio della crescita e al sostegno della domanda. In quest’ottica si propone che l’Osservatorio nazionale preposto, tra l’altro, al monitoraggio dell’andamento della produttività e del livello di efficienza e competitività del settore, si riunisca semestralmente per analizzare e diffondere i dati a propria disposizione, ed anche per poter efficacemente proporzionare le retribuzioni all’andamento della produttività di sistema. Altrettanto essenziale appare che la Commissione paritetica prevista dal contratto conduca un effettivo ed efficace lavoro di continuo aggiornamento sulla definizione delle figure professionali. confederale 10 dicembre 2015, prevedendo l’iscrizione a FSBA anche per le aziende al di sotto dei cinque dipendenti; si propone, inoltre, di introdurre la previsione di incontri periodici da organizzarsi in forma congiunta tra parti datoriali e parti sindacali in cui spiegare la nuova modalità di contribuzione al fondo ed il nuovo regime di ammortizzatori sociali anche a livello territoriale ed aziendale. Affissioni: anche allo scopo di diffondere la conoscenza degli istituti della bilateralità, si propone di introdurre nel CCNL uno specifico articolo che preveda in tutte le imprese la predisposizione di bacheche ove le rappresentanze aziendali e le organizzazioni sindacali territoriali possano affiggere comunicazioni attinenti la regolamentazione del rapporto di lavoro, questioni di natura sindacale o attinenti alla bilateralità. Sfera di applicazione Riteniamo essenziale una rivisitazione della norma relativa alla sfera di applicazione del CCNL. Relazioni sindacali e bilateralità Livelli di contrattazione: pur ribadendo l’importanza della contrattazione di primo livello, è necessario riaffermare che la contrattazione regionale è in grado di offrire alle imprese il raggiungimento di più elevati livelli di competitività e ai lavoratori il miglioramento delle prospettive occupazionali e delle retribuzioni attraverso la definizione di incentivi economici collegati al raggiungimento di obiettivi quali la produttività, la qualità, l’efficienza e l’efficacia, nonché altri elementi legati all’andamento economico delle imprese. Allo scopo di rendere efficaci i due livelli di contrattazione si propone di introdurre nel CCNL specifici rimandi alla contrattazione regionale, alla sua cogenza, alle sue scadenze e ai suoi obiettivi concernenti la parte economica. FSBA: si propone di aggiornare il CCNL con l’integrale recepimento dell’accordo inter- Formazione: l’evoluzione delle tecnologie rende quanto mai necessario, per accrescere la competitività delle imprese, valorizzare le capacità professionali e personali dei lavoratori. Per tale motivo si chiede di prevedere l’utilizzo del fondo interprofessionale Fondartigianato per predisporre bandi specifici, sia a livello nazionale che mirati a specifiche realtà territoriali, riguardanti i settori di applicazione del CCNL. Si richiede, inoltre: • che vengano previsti percorsi formativi specifici per le lavoratrici sia di riqualificazione che di inserimento dopo la maternità; • di definire un sistema di certificazione delle competenze; • il riconoscimento professionale delle competenze acquisite; • la richiesta del libretto formativo. si propone l’adeguamento del CCNL rispetto alle nuove norme che disciplinano la tutela della maternità e della paternità e la fruizione dei congedi parentali Part-time: si propone di aprire un confronto sulle modalità applicative delle nuove norme sul part-time, sulla retribuzione del lavoro supplementare e sulla fruizione in alternativa ai congedi parentali Smart working: si richiede di aprire un confronto sulle modalità applicative del lavoro agile Malattia: si richiede di rivedere i periodi di carenza e di comporto e di aggiornare alle normative vigenti la reperibilità. Licenziamenti collettivi: in riferimento alle procedure relative ai licenziamenti collettivi, si chiede di confermare integralmente le disposizioni di cui alla legge 223/91 Disciplina del lavoro: si chiede di confermare la vigenza dell’art.46 del CCNL per tutti i lavoratori, a prescindere dalla data di assunzione Congedi per le donne vittime di violenza di genere: è necessario adeguare il contratto rispetto al d.lgs. 80/2015 Professionalità si richiede di attivare la commissione tecnica paritetica già prevista nel contratto, per un costante monitoraggio degli attuali sistemi classificatori e prevedere eventuali aggiornamenti della classificazione del personale. Salario Lavoro esterno: si chiede di garantire la continuità del rapporto di lavoro nel caso di cambio di appalti. Si richiede un aumento complessivo del 7% per il triennio, non assorbibile da precedenti erogazioni unilaterali. Elemento di garanzia retributiva: si richiede l’inserimento dell’elemento di garanzia retributiva. Quote contrattuali e distribuzione contratto Disciplina del rapporto di lavoro Tutela della maternità e della paternità: Si chiede che contratto venga stampato e distribuito gratuitamente a tutti i lavoratori. In sede di rinnovo verranno definite modalità certe di stampa e distribuzione. 31