Da destra a sinistra e da sinistra a destra: performance, scandali

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Da destra a sinistra e da sinistra a destra: performance, scandali
Da destra a sinistra e da sinistra a destra: performance, scandali politici e popolarità dei
governi della Seconda Repubblica*
Vincenzo Memoli, Università degli Studi di Milano
Abstract
Le difficoltà legate alla crisi economica internazionale e gli scandali in cui sono stati
coinvolti alcuni esponenti politici hanno condizionato le scelte dei governi italiani che si sono
succeduti nell’ultimo decennio.
Gli studi che hanno approfondito la relazione tra cittadini ed istituzioni politiche
dimostrano che laddove gli outcome non sono in linea con le aspettative degli elettori, questi
tendono a sanzionare le scelte pubbliche e ridurre il proprio sostegno politico.
Adottando una prospettiva diacronica ed utilizzando informazioni provenienti da
indagini campionarie e da sondaggi, in questo lavoro sono state analizzate le ricadute che
l’efficacia del governo e la sua capacità di imporre la legalità, gli scandali e l’economia
producono sulla popolarità del governo.
Le risultanze empiriche evidenziano che nel lungo periodo gli scandali politici e le
performance istituzionali possono condizionare la valutazione espressa dai cittadini circa
l'operato del Governo.
Introduzione
Quando i cittadini dicono di sostenere il sistema politico, che cosa effettivamente
sostengono? La chiave di volta per rispondere alla domanda di ricerca può essere individuata
nel lavoro di Easton (1965; 1975), in cui gli elementi alla base del sostegno sono rappresentati
dalla valutazione delle istituzioni (prestazioni) e delle loro componenti (partiti e attori politici)
e dall’identificazione con lo Stato. Classificando i sistemi politici, lo studioso canadese ha
evidenziato le differenze che intercorrono tra tre specifici oggetti politici (comunità politica,
regime e autorità) distinguendo tra due tipi di orientamenti: il sostegno diffuso e sostegno
specifico. Il primo, quello diffuso, consiste in un insieme di atteggiamenti verso la politica e il
funzionamento del sistema politico ed è relativamente resistente al cambiamento. Il secondo,
quello specifico, fa riferimento alla soddisfazione per i risultati istituzionali, ossia l’azioni
dell’élite politica o dello Stato, e quindi alla rispondenza che intercorre tra governati e
governanti (responsiveness; Pharr e Putnam 2000; Diamond e Morlino 2005, Memoli 2013).
Poiché il concetto di sostegno politico rappresenta ‘the way in which a person evaluative
orients himself to some objects through either his attitudes or his behavior’ (Easton 1975: 436),
esso può essere inteso come la tendenza dei cittadini a valutare gli atteggiamenti di leader
politici, le performance delle istituzioni e del sistema politico nel suo complesso.
Gli studi sul tema, utilizzando differenti indicatori, hanno dimostrato come nell’ultimo
trentennio tra le democrazie consolidate il sostegno politico abbia assunto sempre più un
andamento altalenante. E’ noto che i cittadini risultano propensi ad appoggiare il governi,
quando questi fanno registrare performance apprezzabili (Evans e Whitefield 1995; Mishler e
Rose 2001) o quando la classe politica risulta maggiormente incline a recepire le domande
formulate dagli elettori (responsiveness; Weatherford 1992). Negli ultimi decenni, però, il
rapporto tra outcome istituzionali e sostegno politico in alcuni contesti è apparso debole (cfr.
Anderson e Guillory 1997; Bellucci et al. 2012; Cusack 1999) e l’incremento della disaffezione
politica (Pharr e Putnam 2000), da un lato, e l’insoddisfazione per le performance istituzionali
(Bellucci et al. 2012; Dalton 2004; Memoli 2011; McAllister 2000; Norris 1999), dall’altro,
hanno reso più critici i cittadini nei confronti del sistema politico (Dalton 2004). Il
*
Paper presentato al XXVI Convegno della Società Italiana di Scienza Politica (SISP; Roma, 13-15
Settembre2012). Versione preliminare: si prega di non citare senza il permesso dell’autore.
1
malcontento caratterizza anche l’Italia, dove il fenomeno si distribuisce in modo disomogeneo
e risente delle caratteristiche territoriali così come quelle socio-demografiche (Memoli 2009).
Tre peculiarità rendono il caso italiano di tutto rilievo. In primo luogo, nelle ultime
quattro legislature, i leader politici sono stati coinvolti in diversi scandali, ossia ‘trasgressioni
che diventano note agli altri e sono sufficientemente gravi da suscitare una risposta pubblica’
(Thompson 2000:13). Cattiva condotta, corruzione finanziaria e abuso d'ufficio pubblico
(Newell 2010) hanno caratterizzato l’ultimo decennio della politica italiana, durante il quale il
numero degli scandali politici è aumentato, condizionando l'immagine dell'Italia a livello
internazionale (cfr. Economist 2010). Diversi studiosi, analizzando l'effetto degli scandali sulla
popolarità del governo, hanno sottolineato come questo sia deleterio per il sistema politico in
generale, in quanto può produrre reazioni pubbliche negative (Peters e Welch 1978; Doherty et
al. 2011), e sfavorevole per la democrazia (Maier 2011). Infatti, gli scandali che coinvolgono
politici e capi di governo (Martorano e Ulbig 2008; Bowler e Karp 2004; Clarke et al. 1998)
possono erodere la fiducia dei cittadini nel governo (Damico et al. 2000), ridurre il loro
sostegno alle istituzioni (Morris e Clawson 2007) e intaccare le scelte di voto dei cittadini con
conseguenze elettorali di tutto rilievo (Cowley 2002; McAllister 2000; Hetherington 1999) per i
candidati coinvolti (Dimock e Jacobson, 1995; Alford et al 1994:790). Tuttavia, non tutti gli
studiosi concordano sull'idea che gli scandali politici possano danneggiare il sistema politico
(Easton, 1965; Citrin, 1974) o risultare (sempre) disfunzionali al processo politico (Sabato et al.
2000; Kepplinger e Ehmig 2004; Kepplinger 2005). Ne è una conferma lo scandalo Watergate,
dove il sostegno dell’opinione pubblica per il sistema politico aumentò (Dunham e Mauss
1976; Sniderman et al 1975), oppure il caso dell’ex Presidente del Consiglio Berlusconi che,
pur essendo sotto inchiesta in diversi processi di corruzione (Vannucci 2009:235), vinse le
elezioni del 2001 e del 2008.
In secondo luogo, a partire dagli anni ’90 il tema delle performance ha caratterizzato
l’intero settore pubblico (Radin 2000) e il ruolo dell’opinione pubblica in tale ambito è
divenuto determinate se non altro perché essa rappresenta il fondamento sostantivo della stessa
democrazia (Sartori 1993). E’ noto come un governo efficace rende possibile lo scambio di
beni e fornitura di servizi (Levi 2006), migliorando il benessere dei cittadini e operando
nell’interesse pubblico, e implementa leggi e regolamenti (Cook et al 2005, Rothstein 2005).
Quando gli outcome istituzionali sono in linea con le aspettative dei cittadini, questi
probabilmente premieranno le istituzioni e la stessa classe politica manifestando così il proprio
consenso, sia in termini di fiducia sia di sostegno politico. Negli ultimi decenni, però, le
performance 1 istituzionali non sembrano aver soddisfatto i cittadini. Ne è una conferma lo
studio condotto da Nye e colleghi (1997) sull’opinione pubblica americana, da cui emerge che i
livelli minimi raggiunti dalla fiducia politica sono rimasti stabili per tutti gli anni Novanta del
secolo scorso, così come quelli realizzati a livello comparato (Bellucci et al 2012, Klingemann
e Fuchs 1995, Memoli 2011), che rivelano, in alcuni contesti, un chiaro malessere politico.
Con il nuovo millennio lo scenario non sembra mutare e la fiducia che gli italiani ripongono
nel governo così come la valutazione che gli stessi esprimono circa il suo funzionamento
(Memoli 2009) tratteggia uno scenario a tinte fosche. Una situazione, questa, aggravata anche
dalla crisi economica che dal 2008 ha investito anche il Bel Paese, in seguito ad una crisi di
natura finanziaria scoppiata nel 2007 negli Usa, con la crisi dei subprime.
Infine, nell’ultimo decennio il sistema giudiziario italiano è stato più volte condizionato
dalla classe politica, in generale, e dal governo (Memoli 2013). Quando il sistema legale è
1
Alcuni vedono l’efficacia come dimensione del rendimento delle organizzazioni (Nord 1983), mentre altri come
una componente delle performance (Brewer e Selden 2000). L’assenza di una netta definizione di cosa si intenda
per performance e cosa invece rappresenti l’efficacia ha indotto alcuni studiosi ad utilizzare i due concetti in modo
intercambiabile (Selden e Sowa 2004). Poiché la distinzione tra i termini non sussiste quando, facendo riferimento
alla medesima organizzazione, i concetti vengono comparati, in questo lavoro i termini saranno utilizzati in
modo intercambiabile.
2
indipendente, i cittadini ripongono in esso la propria fiducia, anche nei casi in cui gli stessi
appartengono a schieramenti politici non al potere (Buhlmann e Kunz 2011). Ciò non sempre
ha caratterizzato il Bel Paese, dove gli scandali legati ad alcuni esponenti politici e le forti
pressioni di alcuni governi hanno talvolta condizionato le operazioni di rule of law 2 dando
luogo, così, ad una contrazione delle performance istituzionali e della capacità del governo di
rispondere alle richieste formulate dai cittadini. Inoltre, la commistione, ancora oggi non
chiara, tra mafia e politica (cfr. Lòpez_Pintor e Morlino 2005) e la scarsa autonomia della
magistratura (cfr. Guarnieri e Pederzoli 1997) continuano a limitare la rule of law, intaccando,
indirettamente, il già labile legame che connette governati e governati.
Questo articolo, adottando tecniche di analisi multivariata e fonti informative
diversificate, fa luce sulle dinamiche che connettono gli scandali, l’efficacia del governo, la
crescita economica così come la rule of law alla popolarità del governo.
Il sostegno politico in Italia
Con il nuovo secolo, il sostegno politico degli italiani non presenta tratti molto diversi
da quelli rilevati alla fine dello scorso secolo. I cittadini, così come rilevarono Almond e Verba
(1963), continuano ad essere scettici nei confronti della politica. Anche se i due studiosi
americani sono stati criticati per le loro conclusioni, che contrastano con le impostazioni
proposte da altri ricercatori (Sani 1980, 1989), la situazione italiana non sembra essere
cambiata. Putnam (1993), nella sua analisi delle tradizioni civiche delle regioni italiane, mostra
che i diversi livelli di civicness riguardano le performance delle istituzioni politiche, con un
impatto diretto sul benessere comune e la governabilità della comunità locale (Cartocci 2000).
Questo avrebbe prodotto un circolo vizioso in cui bassi livelli di performance politica
aumenterebbero tra i cittadini la disaffezione nelle istituzioni e un insoddisfazione per il
funzionamento della democrazia che, ancora oggi, permane al disotto della media europea.
Una conferma di ciò è data dal comportamento antipartito (Bardi 1996; Sani e Segatti 2001) e
antipolitico (Mastropaolo 2000) che a partire dagli anni ’90 continua a caratterizzare
l’opinione pubblica italiana. I cittadini sembrano sempre più alienati dalla politica,
caratterizzata da bassi livelli di efficacia (Bardi e Pasquino 1995). Inoltre, l’accentuarsi del
populismo e dell’esaltazione del liberalismo estremo, il radicarsi di un evidente ‘svuotamento
di senso’ dell’istituzione repubblicana (Genovese 2011) e l’affermarsi di un nuovo sistema di
potere (cfr. Ginsborg e Asquer 2011) hanno eroso ulteriormente il legame che connette eletti ed
elettori. Guardando in un’ottica longitudinale ai livelli di fiducia che i cittadini hanno
accordato al parlamento e al governo, lo scenario che si staglia all’orizzonte appare
preoccupante. Se nell’ultimo ventennio del secolo scorso la confidence nel parlamento è
aumentata, grazie probabilmente agli effetti che Tangentopoli ha prodotto nel sistema politico,
con il nuovo millennio, un senso di sfiducia ha lacerato il rapporto tra cittadini e classe politica
(fig. 1). Si tratta di una tendenza che a partire dalla seconda metà dello scorso decennio,
quando ormai il mito dell’Europa e dell’Euro erano stati soppiantati dalle difficoltà
economiche di sviluppo e di crescita, ha inciso negativamente sulla fiducia che gli italiani
accordavano al parlamento e al governo. I cittadini, guardando con maggiore criticità alle
proprie istituzioni politiche, prendevano le distanze da una classe politica non sempre attenta
alle richieste dell’elettorato, ma anche ingessata dalla crisi economica, che a partire dalla
seconda metà del 2008 ha investito, in modo più incisivo, anche il settore produttivo italiano.
E gli effetti sono stati di tutto rilievo. Basti pensare che al 2011 quasi nove cittadini su dieci
dichiaravano di aver poco o per nulla fiducia nel parlamento così come nel governo.
Fig. 1 Qui
2
La rule of law è interconnessa al sistema legale, ma anche allo stato e al governo (O’Donnell 2005), in special
modo quando si guarda all’accountability e alla responsiveness (Morlino e Palombella 2010).
3
In Italia, tra il Gennaio 2001 ed il 16 Novembre 2011, si sono succeduti cinque governi
- II governo Amato, II e III3 governo Berlusconi, II governo Prodi e IV governo Berlusconi - le
cui scelte politiche hanno sicuramente condizionato il giudizio dell’opinione pubblica che,
chiamata al voto, non ha mai esitato a punire il governo uscente, confermando così una chiara
insoddisfazione per l’operato di quest’ultimo (figura 2).
Guardando all’avvicendarsi delle differenti coalizioni di governo, vale la pena
sottolineare come nell’ultimo decennio il trend della popolarità del governo4 si sia contratto (10,4 punti percentuali), ma è bene procedere con ordine approfondendo i singoli periodi.
Muovendo l’analisi a partire dal quarto ed ultimo governo della XIII legislatura (II Governo
Amato) si rileva che la popolarità di quest’ultimo si attesta intorno al 30% con un trend
lievemente in declino, segnato probabilmente dall’ennesima crisi interna alla maggioranza
parlamentare. Si tratta di un fenomeno non certamente nuovo, ma che dal 1999 appare
connotare con maggiore intensità i governi che si sono succeduti. Tale andamento si inverte
con le elezioni amministrative di maggio 2001 e la conseguente vittoria della coalizione di
Centro-destra.
Con l’avvento di Berlusconi sia apre una nuova era governativa, se non altro perché il
presidente del Consiglio sembra assumere un ruolo rilevante, rispetto a governi del
quinquennio precedente, di guida e di mediatore delle eventuali questioni che si aprono
all’interno delle istituzioni ministeriali (Circap 2003). L’iniziale sostegno da parte dell’opinione
pubblica al II Governo Berlusconi, frutto più di un attenta e articolata strategia di marketing
comunicativo, ricca di promesse, che di una precisa programmazione politica (cfr. Moury
2011:43), apparve un buon trampolino di lancio per le attività del governo. Ma nel tempo, con
l’aumentare delle scelte economiche che tale istituzione dovette affrontare, sia a livello
nazionale che internazionale, con la sconfitta del centrodestra nelle elezioni regionali del 2005
e con la crisi di maggioranza, a seguito dell'uscita dal governo dei ministri di UDC e del
Nuovo PSI, si incrinò il rapporto tra governati e governanti e lentamente iniziò a declinare la
popolarità del governo. Nonostante un rimpasto dell’esecutivo operato da Berlusconi (Giugno
2005), volto a ‘ri-bilanciare gli equilibri tra i partner della alleanza’ (Circap 2005:4), i cittadini
apparivano insoddisfatti e l’esito elettorale del 2006 ne è una conferma.
Con il II governo Prodi la popolarità nel governo inizia a crescere nuovamente, almeno
fino al Settembre dello stesso anno, quando un giudizio positivo sull’operato del governo era
espresso da 4 cittadini su 10. Si tratta, però, di un momento di breve durata: una serie di
problematiche giudiziarie e scelte di governo condizionarono l’opinione pubblica facendo sì
che al Dicembre 2007 il consenso popolare nei confronti del governo si attestasse al 29%. Il
malcontento generale, sintomatico di una chiara insoddisfazione da parte dei cittadini, e le
difficoltà legate alla propria maggioranza, solida alla Camera ma assolutamente esigua al
Senato della Repubblica – ‘la più colorata dell’esperienza repubblicana’ (Circap 2008:4) - con
le elezioni del 2008 appaiono ancor più evidenti: punendo il governo uscente, i cittadini
delegavano nuovamente alla destra la guida del paese, con un giudizio favorevole superiore al
55%.
3
Il III Governo Berlusconi fu costituito nell’aprile del 2005 all'indomani della crisi politica che investì la Casa
delle Libertà dopo la sconfitta delle elezioni regionali tenutesi nel medesimo periodo. Il governo ricalcò, come
composizione ed azione politica, il precedente governo.
4
Le informazioni relative alla popolarità del governo sono state ottenute passando in rassegna i sondaggi pubblici
condotti dall’ISPO e da altri istituti di ricerca, pubblicati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria (cfr. www.sondaggipoliticoelettorali.it). In alcuni studi la domanda
rivolta agli intervistati è 'Come valuti il lavoro del governo fino ad ora? Molto positivo, abbastanza positivo,
abbastanza negativo, completamente negativo’; in altre ricerche, invece, la domanda è ‘In generale, comunque,
quanta fiducia ha complessivamente nel Governo guidato da Silvio Berlusconi? Molta fiducia, abbastanza fiducia,
poco fiducia, per nulla fiducia’; in altri ancora il quesito sottoposto agli intervistati è ‘Su una scala da 1 a 10 che
voto darebbe, in questo momento al governo?’. I giudizi positivi sono stati ottenuti aggregando le modalità molto
ed abbastanza oppure considerando un valore pari o superiore a 6.
4
Con una nuova squadra ministeriale, d’età media piuttosto bassa rispetto ai governi
precedenti e una rappresentanza femminile contenuta, ma tuttavia più elevata rispetto agli altri
governi di centro-destra del periodo 1994-2006, e senza alcun accordo di programma s’insedia
il nuovo governo Berlusconi (Circap 2009). Rispetto ai governi che l’hanno preceduto, il IV
governo Berlusconi si presenta con una coalizione più coesa (Marangoni 2010) e una bassa
conflittualità interna alla stessa, che almeno inizialmente non sembra mettere in questione la
legittimità e la stessa esistenza del governo (Circap 2010). Pur godendo di una ‘dote inziale di
popolarità’, gli scandali che hanno caratterizzato il IV governo Berlusconi, la crisi economica, i
costi del governare e le relative scelte hanno inciso negativamente sul giudizio espresso dagli
elettori: tra Giugno 2008 e Novembre 2011 il sostegno al governo subì una netta contrazione
attestandosi ben al disotto del livello registrato agli inizi del primo trimestre 2001.
Ma, quali sono i fattori che, nell’ultimo decennio, hanno condizionato l’andamento
della popolarità del governo? Nelle prossime pagine saranno testate alcune ipotesi, di seguito
descritte, e discussi i principali risultati.
Fig. 2 Qui
Le ipotesi di lavoro
Markovits e Silverstein (1988: 9) definiscono uno scandalo politico come ‘un
tradimento della fiducia pubblica in termini di responsabilità e di processo dello Stato
democratico–liberale’. Secondo la letteratura corrente sul tema, gli scandali danneggiano la
risorsa politica più importante, vale a dire la reputazione politica dei singoli (Thompson, 2000)
ed esprimono ‘le dinamiche di responsabilità nelle democrazie’ (Tumber e Waisboard
2004:1035)’, rappresentando così un’importante dimensione della politica elettorale. Anche se
l'impatto degli scandali potrebbe essere mediato da atteggiamenti politici individuali e da un
home team effect (Mishler e Rose 2001), le ricadute sulle istituzioni politiche sono evidenti (Della
Porta 2000; Rose, Mishler e Haerpfer 1998; Seligson 2002; Anderson e Tverdova 2003).
Naturalmente, non tutti gli scandali politici producono gli stessi effetti. Ad esempio, lo
scandalo relativo all’abuso finanziario registrato negli Stati Uniti nel 1994 ebbe ripercussioni
diversificate: sebbene Clinton fosse sospettato di ricevere finanziamenti illeciti per il progetto
di sviluppo Whiterwater in Arkansas, rimase al potere e fu successivamente rieletto. Un finale
diverso caratterizzò, invece, il caso del Governatore del New Jersey, James E. Mc Greevey, il
cui coinvolgimento in un relazione extra-coniugale contribuì alla fine della sua carriera
politica.
Considerato che gli scandali nel lungo periodo possono intaccare anche il sostegno al
governo (Miller 1999) e ai partiti politici (Doherty et al. 2011), una prima ipotesi di lavoro può
così esser formulata:
H1: in presenza di scandali si attenua la popolarità del governo.
Nella definizione della popolarità del governo gli outcome economici (cfr. Bellucci e
Lewis-Beck 2011; Lewis-Beck e Stegmaier 2000, 2007; Nannestad e Paldam, 1994) così come
le performance istituzionali rappresentano la chiave di volta per stimarne l’andamento. Le
principali conclusioni cui giungono questi lavori evidenziano che laddove il governo è in grado
di creare benessere economico e quindi migliorare le condizioni degli elettori, questi saranno
maggiormente disposti a sostenere politicamente tale istituzione. Detto in altri termini, quando
la responsiveness è consistente i cittadini non solo tendono a esprimere un giudizio positivo sul
governo, ma vi sono elevate possibilità che tendano a votare per i partiti che vi prendono parte.
5
Adottando come variabile indipendente l’efficacia del governo 5 e l’indice di crescita
economica è possibile verificare le seguenti ipotesi:
H2_a: al crescere dell’efficacia del governo aumenta il sostegno al governo da parte dei cittadini
H2_b: la crescita economica rafforza la popolarità del governo.
La rule of law, uno dei cardini della democrazia (cfr. Morlino 2003), fa riferimento
all’output decisionale ed alla sua applicazione, al rispetto delle leggi e quindi all’ordine civile6.
Dal 2000 al 2011 in Italia la rule of law è declinata significativamente7; un dato questo non
certamente nuovo se si considera che in tale lasso temporale le proposte politiche del governo e
le relative reazioni della Corte Costituzionale e della Magistratura 8 hanno condizionato
significativamente la salute pubblica, che si è aggravata ulteriormente negli anni successivi
(Agrast et al. 2011). Considerato che a) il livello di rule of law in Italia non ha mai fatto
registrare livelli apprezzabili; b) una rigorosa applicazioni delle leggi potrebbe dar luogo a
conseguenze vessatorie per i più deboli (O’Donnell 1999, citato in Morlino 2003) generando
un senso di sfiducia nel sistema politico in generale; c) quando la rule of law è debole e la
corruzione è crescente, quale è il caso italiano (cfr. Transparency International 2011), sia gli
attori privati che pubblici potrebbero essere incentivati ad assumere comportamenti che
violano la legge se non altro perché la probabilità di essere puniti è bassa, è possibile ipotizzare
una relazione inversa tra quest’indice e la variabile dipendente:
H3: al crescere della rule of law si contrae la popolarità del governo.
Dati, misure e analisi
Per poter verificare le ipotesi precedentemente descritte e stimare l’impatto delle
informazioni diacroniche sulla variabile dipendente si è fatto ricorso ad un modello di
regressione la cui formalizzazione è la seguente:
1
2
3
4 e
dove
= è la variabile relativa alla popolarità del governo;
1 =è una variabile dicotomica che indica la presenza (1) o l’assenza (0) dei seguenti scandali:
Scajola 9 , Mills 10 , avviso di garanzia a Prodi 11 , Cosentino 12 , Bertolaso 13 , Mele 14 , Ruby 15 ,
Noemi16, Daddario17, Rubygate18;
5
Quest’indice sintetizza la qualità dei servizi pubblici e la loro indipendenza dalle pressioni politiche, così come la
qualità della formulazione e dell’implementazione delle policy, nonché la credibilità del governo (cfr. Kaufmann et
al 2007).
6
Per un approfondimento circa il caso italiano cfr. Della Porta e Morlino (2001).
7
Per ulteriori approfondimenti cfr. http://info.worldbank.org/governance/wgi/pdf/c110.pdf
8
Tra i vari eventi che hanno condizionato l’andamento della rule of law va sicuramente ricordato il tentativo dei
diversi governi Berlusconi che nel 2003 e poi nel 2008 si sono opposti al giudizio della Corte Costituzionale
sull’immunità le principali cariche dello stato.
9
Il Ministro allo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, è accusato di finanziamento illecito ai partiti ed è
indagato nell'ambito delle indagini sull'acquisto dell'immobile romano in via del Fagutale, zona Colosseo, pagato
secondo gli inquirenti dall'imprenditore Diego Anemone, personaggio chiave dell'inchiesta sugli appalti del G8.
10
Il Presidente del Consiglio Berlusconi tra il 1996 e il 1997 avrebbe ricompensato con 600.000 dollari l’Avv.
Mills per non aver rivelato in due processi (All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza, con
Mills in qualità di testimone), le informazioni su due società off- shore usate da Mediaset, secondo la procura, per
creare fondi neri.
11
Il presidente del Consiglio Romano Prodi è indagato per abuso d'ufficio dalla procura di Catanzaro nell'ambito
dell'inchiesta sulla cosiddetta "Loggia di San Marino".
6
= è un indice che esprime l’efficienza del governo, ritardato di un trimestre19;
20
3 = è un indice che sintetizza il livello di rule of law, ritardato di un trimestre ;
4 = è un indice di crescita economica (% sul PIL), ritardato di un trimestre;
= errore.
2
La tabella 1 riporta le stime del modello di regressione. Come si evince dal modello 1,
quando si è in presenza di scandali in cui risultano coinvolti i membri della classe politica e/o i
maggiori esponenti del governo, i cittadini perdono fiducia nel sistema politico in generale ed
esprimono un giudizio negativo sul governo (beta=-0,405). Si tratta di una reazione che però
non annulla del tutto il legame che connette cittadini e classe politica. Basti pensare ai
numerosi casi di corruzione politica che hanno caratterizzato le passate legislature: alcuni
membri del parlamento, pur essendo coinvolti in prima persona, sono stati rieletti (cfr. Chang
et al. 2010).
Quando le performance del governo sono in linea con le aspettative dei cittadini, tale
istituzione raccoglie il consenso da parte dell’opinione pubblica (beta=0,811), ma quando le
regole del sistema socio politico divengono più stringenti il trend s’inverte e la popolarità del
governo declina (beta=-0,939). In altre parole, un maggior controllo da parte del sistema
politico e un maggior rigore appaiono limitare se non intaccare la privacy dei cittadini che,
sentendosi controllati o non liberi di agire, puniscono il governo, probabilmente anche quando
le performance istituzionali risultano apprezzabili.
Diversamente dalle aspettative, la crescita economica non presenta alcun effetto
significativo sulla variabile dipendente. Si tratta di un risultato di non poco conto se non altro
perché la sterminata letteratura che analizza tale relazione conferma una stringente legame
positivo tra i due indicatori. Una spiegazione, non tanto dell’assenza di significatività statistica
della relazione che potrebbe risentire della variabilità delle informazioni, quanto del segno che
connette le due variabili, appare legata alla percezione che i cittadini hanno dell’economia. Se
è vero che i cittadini definiscono il proprio sostegno politico in virtù della valutazione
sociocentrica ed egocentrica dell’economica (cfr. Banducci et al. 2003; Hobolt e Leblond 2009)
è altresì vero che non necessariamente la situazione economica percepita dai cittadini riflette
l’attuale livello di economia reale, così come riportata dalle statistiche ufficiali (Banducci et al
12
I magistrati inquirenti inviano alla Camera dei deputati una richiesta di autorizzazione a procedere nei
confronti del Sottosegretario di Stato all'Economia e alle Finanze, Antonio Cosentino, per l'esecuzione della
custodia cautelare per il reato di concorso esterno in associazione camorristica.
13
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, è indagato
insieme a diversi imprenditori e altri membri della Protezione Civile, avrebbe fatto parte di uno scenario di
corruzione con scambi di favori di svariata natura, nell’ambito degli appalti per il G8.
14
Cosimo Mele, eletto nelle liste dell'Udc, si dimette dal partito dopo aver ammesso di aver trascorso una notte in
una suite dell'hotel Flora in via Veneto a Roma con una, o due signore, poi ricoverata in ospedale per malore, da
attribuire, sembra all’uso di cocaina e alcol.
15
Il riferimento è alla giovane diciassettenne marocchina chiamata Ruby Rubacuori (Karima El Mahroug). La
giovane, in un’intervista, sostiene di aver fatto vistita all’e Presidente del Consiglio nella sua casa fuori Milano
(Arcore). Gl inquirenti milanesi indagano sul caso in quanto la stessa Ruby avrebbe detto inizialmente alla polizia
di aver preso parte ad almeno a tre eventi ad Arcore ed almeno una volta uno di questi eventi terminò con un
gioco erotico detto ‘Bunga-Bunga’.
16
Letizia Noemi, una modella e ballerina, è ritenuta l’amante (minorenne) e la causa del divorzio dall’e
Presidente del Consiglio Berlusconi.
17
Patrizia Daddario è una modella ed escort. Fu pagata dall’e Presidente del Consiglio Berlusconi per prender
parte ad un party privato.
18
L’e Presidente del Consiglio, Berlusconi, è sotto processo per concussione e sfruttamento della prostituzione
minorile.
19
L’indice è rappresentato a una variabile cardinale che va da -2.5 (minima efficacia del governo) a 2.5 (massima
efficacia del governo). La fonte dati è World Bank.
20
L’indice è rappresentato a una variabile cardinale che va da -2.5 (minimo livello di rule of law) a 2.5 (massimo
livello di rule of law). La fonte dati è World Bank.
7
2009)21. Se si considera che a) i dati in nostro possesso comprendono sia il periodo pre-crisi
economica che post, b) al calare della fiducia nel governo, quale è il caso italiano, i cittadini
tendono a percepire negativamente l’andamento dell’economia (Fraile e Di Mauro 2010), c)
non sempre i cittadini hanno un’accurata conoscenza dell’andamento dell’economia, allora è
possibile avvalorare ulteriormente l’idea che il segno che connette i due indicatori, almeno per
il periodo considerato sia corretto. Non solo. Anche laddove il trend relativo all’andamento del
Pil facesse registrare lievi miglioramenti, i cittadini difficilmente muterebbero, nel breve-medio
termine, la valutazione circa l’economia e il relativo giudizio sul governo. Ne è una conferma
l’andamento trimestrale destagionalizzato del Pil che pur essendo stato positivo, nel periodo
che va dal II trimestre 2009 al IV trimestre 2010 (cfr. Istat 2012), non ha sortito alcun effetto
sulla percezione che gli italiani hanno dell’economia e sulla conseguente valutazione delle
performance istituzionali: i cittadini hanno continuato a punire il governo.
Il controllo dei risultati, realizzato attraverso l’utilizzo dell’orientamento politico del
governo e un indicatore che discrimina il periodo considerato in termini di crisi confermano i
risultati ottenuti e rivelano che con l’inizio della crisi economica (seconda metà del 2008) gli
italiani hanno guardato con sempre maggior criticità alle scelte di governo (beta=0,400).
Conclusione
Con il nuovo millennio i governi che si sono succeduti in Italia, forti delle
trasformazioni in atto che coinvolgevano l’intera Europa, hanno alimentato tra i cittadini
numerose speranze. I cambiamenti economici e sociali a lungo preannunciati, ma solo in
minima parte realizzati, non hanno sortito l’effetto atteso, alimentando un evidente
malcontento nell’opinione pubblica e intaccando ulteriormente il rapporto tra elettori ed eletti.
In altri termini, spesso i governi sono venuti meno alla parola data e gli effetti sono stati di tutti
rilievo. Basti pensare che la fiducia nelle maggiori istituzioni politiche è declinata attestandosi
a livelli che vanno ben al di sotto di quelli registrati negli anni ’80. Si tratta sicuramente di un
effetto di lungo periodo che nell’ultimo decennio si è ulteriormente rafforzato allontanando
ancor di più i cittadini dall’arena politica. Ne è una conferma l’andamento dell’astensionismo,
che è passato dal 18,5% del 2001 al 19,5 del 2008 (Istituto cattaneo 2008).
Negli ultimi dieci anni l’Italia, nonostante l’avvicendarsi di cinque governi, ciascuno
portatore di nuove idee di crescita e di sviluppo, è il paese con il più basso Pil reale,
collocandosi, nella classifica dell’FMI, subito dopo la Slovenia, il Portogallo e la Grecia22. Le
stime per il biennio 2012-2013 non sembrano promettenti e l’incertezza per il futuro alimenta
preoccupazioni nell’opinione pubblica. I governi che si sono succeduti, pur facendo fronte alle
numerose problematiche nazionali ed internazionali, non sembrano aver soddisfatto i cittadini
(e gli investitori) che non hanno mai esitato a punirli riponendo le speranze nell’alternanza di
governo. Nonostante ciò, il malessere politico persiste e le risultanze empiriche di questo
lavoro lo confermano.
Cala il sostegno dei cittadini alle istituzioni così come declina il termometro del
consenso. Diversamente dalla classe politica, gli italiani appaiono mantenere alto il senso della
morale e sembrano più che in passato capaci di indignarsi. Gli scandali che nel lungo periodo
hanno intaccato la popolarità del governo, in particolar modo quelli sessuali, rimarranno
impressi nella storia politica dello scorso decennio, durante il quale si è assistito a una
situazione paradossale: il parlamento ha continuato a reiterare la fiducia in coloro che sono
venuti meno alla morale pubblica, mentre i mercati hanno sfiduciato un intero paese, facendo
contrarre ulteriormente la già labile credibilità internazionale dell’Italia.
21
Lo studio realizzato da Banducci e colleghi è realizzato su informazioni precedenti al 2008, ossia relative al
periodo pre-crisi economica.
22
Per
ulteriori
consultare
l’FMI
(Fondo
Monetario
Internazionale)
al
seguente
link:
http://www.imf.org/external/index.htm
8
Anche se le regole di legge possono risultare limitanti, condizionando la percezione che
l’opinione pubblica ha del sistema istituzionale, i cittadini appaiono capaci di vigilare sulle
attività del governo e di indignarsi quando questo viene meno alla morale pubblica. Ne è un
esempio il caso dell’ e Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Inizialmente, sebbene fosse
coinvolto in numerosi scandali, non dimise, neanche quando lo sconcerto internazionale era
divenuto evidente. Nel tempo, però, quando ormai il consenso degli italiani si era attestato ai
minimi termini, il malcontento era generalizzato e i media continuavano a tener sotto
controllo le sue scelte politiche, non ebbe alternativa se non quella di dimettersi, dando vita,
così, alla Terza Repubblica. In altri termini, quando il governo non raccoglie le domande degli
elettori e la morale pubblica della classe politica si contrae, non vi è governo o presidente del
Consiglio che regga.
9
Figura 1 Fiducia nelle istituzioni politiche (1981-2011)
47
livello di fiducia (%)
42
37
32
27
22
17
12
1981 1990 1999 2000 2001 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
governo
parlamento
anno
Fonte: Eurobarometer (54.1, 59.1, 62, 64.2, 68.1, 69.2, 72.1), European World Value Survey (1999-2002), Itanes (2001, 2006), World Values
Survey(1980-1995); Demos (per il dato relativo al Parlamento per l’anno 2010); IPR Marketing (per il dato relativo al Governo per gli anni
2010 e 2011).
Figura 2 La popolarità del Governo (2001-2011)
60
IV Gov. Berlusconi
55
% giudizio positivo
50
II Gov. Berlusconi
II Gov. Prodi
45
40
35
30
25
20
II Gov. Amato
II Gov. Berlusconi
y = -2E-06x2 + 0,1869x - 3633,4
R² = 0,1563
mar-01
giu-01
set-01
dic-01
mar-02
giu-02
set-02
dic-02
mar-03
giu-03
set-03
dic-03
mar-04
giu-04
set-04
dic-04
mar-05
giu-05
set-05
dic-05
mar-06
giu-06
set-06
dic-06
mar-07
giu-07
set-07
dic-07
mar-08
giu-08
set-08
dic-08
mar-09
giu-09
set-09
dic-09
mar-10
giu-10
set-10
dic-10
mar-11
giu-11
set-11
dic-11
15
trimestri
Nota: Il dato relativo al trimestre ‘Dicembre 2011’ fa riferimento al periodo Ottobre 2011-16 Novembre 2011.
Fonte: Ispo (2005-2010); Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria (2001-2004; 2011).
10
Tab. 1 La popolarità del governo (2001-2011)
Modello 1
B
-0,405 *
0,811 *
-0,939 *
-0,278
scandali politici
efficacia del governo
rule of law
crescita economia
Modello 2
Errori
Standard
Robusti
2,758
10,300
14,236
1,400
collocazione politica del governoa
crisi economicab
costante
4,140
R quadrato corretto
Anova (sig.)
Root MSE
Durbin - test di autocorrelazione
Portemanteau Test (sig.)
Durbin Watson
T (trimestri)
0,155
0,079
5,285
0,734
0,377
2,104
43
4,652
7,940
B
-0,343 *
0,638 *
-1,030 ***
-0,296
Errori
Standard
Robusti
2,537
8,780
10,910
1,518
2,739
-0,400 **
2,765
2,369
5,958
0,171
0,060
5,235
0,325
0,377
2,291
43
Nota: a) La variabile assume valore 0 quando il governo è di sinistra-centro/sinistra, mentre 1 quando è di destra/centro destra; b) la
variabile presenta valore 0 per il periodo 2001-2008 (2 trimestre), e valore 1 per gli altri trimestri, ossia dal 3 trimestre 2008 fino al 16
Novembre 2011.
11
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