Summit notturni e ospitate in tv Berlusconi e l`idea di un altro

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Summit notturni e ospitate in tv Berlusconi e l`idea di un altro
Summit notturni
e ospitate in tv
Berlusconi e l'idea
di un altro predellino
Le parole agli inserzionisti dopo il derby
di Tommaso Labate
ROMA «Non dovete avere paura
della vittoria del No. Con il No
vinco anche io. E di me vi fidate, vero?». Segue ovazione dei
tanti presenti che evidentemente, al pari dell'oratore,
non sentono la stanchezza
dell'ora tarda.
Perché è piena notte. Anzi,
mattina. Le 2 di lunedì mattina, perla precisione. Davanti a
Silvio Berlusconi, che ha prenotato una sala dell'hotel Bulgari di Milano, ci sono i rappresentanti di molte delle
aziende che compongono il
firmamento degli inserzionisti di Mediaset. Ventitré anni
fa aveva scelto una platea di responsabili commerciali per
dare un piccolo antipasto della
sua discesa in campo, inaugurando l'ormai celebre Euromercato di Casalecchio di Reno. Oggi sceglie lo stesso tipo
di platea, che riunisce dopo
aver fatto incetta di applausi al
derby di San Siro, per far capire che «tranquilli, ci sono ancora io, sono ancora in campo...».
La frase con cui ha negato
che «quello di stasera (domenica, ndr) sarà il mio ultimo
derby» da presidente, la smania di rimanere alla guida della società rossonera anche dopo il closing coi cinesi, quella
voglia di archiviare alla voce
«soci» quelli che in realtà del
Milan rischiano di essere i
proprietari, sono tutti segnali
di un Berlusconi che vuole
usare al massimo le luci della
ribalta. Uniti alle tantissime
Gli scena ri
L'ex premier punta
alla riabilitazione da
Strasburgo e spera in
una legge proporzionale
presenze tv che scandiranno il
suo tempo da qui al referendum, indicano una sola strada. Berlusconi ragiona ancora
da leader. Non da «padre nobile». Ma da leader. E tanto basta per alimentare - nella sua
cerchia ristretta - le voci di
un «nuovo predellino», una
sorpresa che arriverà all'indomani del voto sulla Costituzione.
«Come faccio a lasciare il
campo a qualcun altro se la
gente vuole ancora il sottoscritto?», ripete sempre più
spesso nei giorni del gelo con
Parisi, l'ennesimo «figlio» divorato dal Crono di Arcore.
«Ma lo sapete», racconta spesso, «che nei giorni in cui sono
stato a New York mi hanno
chiesto almeno mille selfie? A
New York, nona Milano...». Da
qui la voglia di ricostruire tutto, continuando a inseguire la
chimera di una riabilitazione
dalla Corte di Strasburgo. Da
qui l'ora di nuoto di ogni mattina appena sveglio. Da qui il
giro di ambasciate per riallacciare i contatti internazionali.
Da qui la voglia di intestarsi
«un pezzo grande» della possibile vittoria al referendum.
Già, il referendum. Il successo del No, unito all'approvazione di una legge proporzionale, riporterebbe Berlusconi al centro della scena.
«Basterebbe un 18% alle elezioni», ripetono ad Arcore, «per
tornare al governo», ovviamente come una delle basi
d'appoggio di una grande coalizione stile Germania. L'età,
che un anno fa lo portava a
«ragionare da nonno», viene
vista sotto altra luce. Trump va
alla Casa Bianca a 7o anni, Cor-
byn prende la guida del Labour a 67 e Theresa May guadagna Downing street a 6o, la
Merkel corre ancora a 62 anni
e il centrodestra francese andrà alla sfida dell'Eliseo dopo
aver scelto tra un settantunenne e un sessantaduenne. Berlusconi, anni 8o, non vuole essere da meno. Alla vigilia di
Ferragosto invitò a Villa Certosa Flavio Briatore e gli fece vedere i nuovi alberi del parco.
Sembrava il patriarca che, come i bambini, si avvicinava all'ultima parte della vita lasciandosi sorprendere più dalla natura che dagli altri esseri
umani. Adesso, però, è tutto di
nuovo cambiato. E un nuovo
predellino griffato Berlusconi
non è più fantapolitica.
0 RIPRODUZIONE DDERVA'A
La vicenda
Silvio
Berlusconi
finora ha
tenuto un
profilo basso
sul referendum
anche se ha
sempre detto
chiaramente di
essere per il No
Da oggi il
leader di Forza
Italia torna in
televisione
per dare
sostegno ai
contrari
Stasera sarà
ospite di Porta
a Porta
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