Scheda film - Cineteatro Baretti

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Scheda film - Cineteatro Baretti
PORTOFRANCO
IL CINEMA INVISIBILE AL BARETTI
PORTOFRANCO
IL CINEMA INVISIBILE AL BARETTI
9 ottobre 2012
Calendario OƩobre/Dicembre 2012
09.10.2012 LA SORGENTE DELL’AMORE di Radu Mihaileanu [2011]
16.10.2012 FISH TANK di Andrea Arnold [2009]
23.10.2012 DOTTOR KORCZAK di Andrzej Wajda [1991]
Evento gratuito in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica
di Polonia in Roma. Versione originale in polacco con soƩoƟtoli
30.10.2012 LA PIVELLINA di Tizza Covi e Rainer Frimmel [2009]
06.11.2012 NUOTO LIBERO (Svobodnoe plavanie) di Boris Chlebnikov [2006]
Versione originale in russo con soƩoƟtoli
20.11.2012 IL MIO NUOVO STRANO FIDANZATO
di Teresa De Pelegrì e Dominic Harari [2004]
27.11.2012 TATANKA di Giuseppe Gagliardi [2010]
LA SORGENTE DELL’AMORE
04.12.2012 AI CONFINI DEL PARADISO di Fa h Akin [2007]
Versione originale in tedesco con soƩoƟtoli
di Radu Mihaileanu
11.12.2012 CAMMINANDO SULL’ACQUA di Eytan Fox [2004]
cineBaretti
13 e 14 o obre 2012
Consegnando questo depliant alla cassa avrai diri o a due ingressi ridoƫ
per il film programmato il 13 e 14 o obre 2012, in qualsiasi orario:
DETACHMENT di Tony Kaye
[ U.S.A., 100’, 2012 ]
Sabato 13/10: ore 21.00
Domenica 14/10: ore 18.00 e 21.00
PORTOFRANCO è realizzato:
Con il contributo di:
Unicredit Group - Cineforum Circolo Torino
In collaborazione con: Goethe Institut di Torino | Associazione culturale Russkij Mir |
Wic.it - Web Image CommunicaƟons | Libreria Therese Profumi per la mente |
Kortebel Film Company | Neon Video
Rossorubino | Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma
Con:
Portofranco rispetta l'ambiente e sceglie la carta riciclata
18.12.2012 TORNANDO A CASA PER NATALE di Bent Hamer [2010]
Leïla Bekh , Hafsia Herzi, Biyouna, Sabrina Ouazani,
Saleh Bakri, Hiam Abbass, Mohamed Majd
Durata:
125 minu
Genere:
Commedia/Dramma co
Nazionalità:
Belgio/ Francia/ Italia, 2011
Sceneggiatura: Radu Mihaileanu, Alain-Michel Blanc, Catherine Ramberg
Fotografia:
Glynn Speeckaert
Colonna sonora: Armand Amar
Scenografia:
Chris an Niculescu
Montaggio:
Ludo Troch
Via Baretti 4 - 10125 Torino - Tel./Fax 011 655187
www.cineteatrobaretti.it - [email protected]
In un villaggio tra l’Africa del Nord e il
Medio Oriente, la tradizione vuole che
siano le donne a recarsi a prendere
l’acqua alla sorgente, anche d’estate,
con il sole a picco e tuƩa quella strada
da fare. Leila, una ragazza appena
sposata, propone alle sue compagne
uno sciopero originale, l’unico che è
loro possibile: non faranno più l’amore
con i loro mariƟ fino a che non saranno
loro ad andare alla sorgente.
L’idea per la realizzazione del film è
venuta al regista Radu Mihaileanu
grazie a una storia accaduta in Turchia
nel 2001. In un piccolo villaggio, le
donne erano costre e a recarsi in cima
a una montagna vicina per prendere
l’acqua da una sorgente e trascinare
al ritorno il peso dei secchi pieni sulle
loro spalle ormai contuse. Come nella
Lisistrata di Aristofane, ormai stanche,
le donne decisero che era arrivato
il momento di porre fine a quella
tradizione, che risaliva alla no e dei
tempi, proponendosi il cosidde o
“sciopero dell’amore”, rifiutando
di concedersi ai loro mari . In un
primo momento, gli uomini avevano
so ovalutato le conseguenze della
protesta ma con il passare dei giorni la
storia è degenerata in violenza, tanto
che sono dovute intervenire le autorità
giudiziarie.
Da ebreo francese, Mihaileanu
non si sen va però pronto ad
affrontare tema che che conosceva
rela vamente poco. Avere a che
fare con temi dell’Islam o del Corano
richiedeva la conoscenza approfondita
del materiale da tra are, per evitare i
luoghi comuni o di fantasia che spesso si
rincorrono nel rappresentare la cultura
musulmana. In un primo momento, si
è pensato che una regista donna di
estrazione araba sarebbe stata ideale
per tra are la storia con un punto di
vista alterna vo.
Poiché nessuna sembrava interessata al
proge o, Mihaileanu è stato convinto
dai suoi produ ori a prenderne in
mano la regia, imponendosi sin da
subito di prendersi tu o il tempo
necessario per approfondire la vicenda
da vicino, recandosi nel piccolo
villaggio a parlar con le donne, in modo
da cogliere imperce bili sfumature
e differen pun di vista. Era, inoltre,
indispensabile che tu o il film fosse
girato in arabo non solo per conferirgli
auten cità e musicalità ma anche per
fare in modo che i personaggi non
parlassero usando l’accento straniero
dei vari colonizzatori e ciò ha portato
lo stesso regista a cercar di parlare con
meno inflessione possibile e a reclutare
a ori che conoscessero la lingua.
In fase di sceneggiatura, poi, grande
aiuto è arrivato sia dalla le ura di un
elevato numero di scri di donne
arabe, libri di sociologia e opere
sull’Islam, sia dagli incontri con alcuni
esponen di spicco della cultura
araba, specializza nello studio delle
condizioni delle donne nella cultura
musulmana. Dagli incontri faccia
a faccia sono arriva anche tan
aneddo che sono fini dentro al
copione, cancellando le convinzioni
radicate nella cultura occidentale.
A raverso le ricerche, ad esempio,
è venuto fuori che le donne, anche
nei villaggi più isola , hanno accesso
alle nuove tecnologie (spesso ancora
allo stato rudimentale) ed entrano in
conta o con altri s li di vita senza mai
però rinnegare le proprie tradizioni.
Questo ha fa o sì che la storia da
raccontare finisse col diventare
uno spaccato delle società orientali
contemporanee, senza are indicazioni
spazio-temporali,
rappresentando
tu o l’universo che ruota intorno alle
donne, i loro rappor con gli uomini,
con i figli, con i genitori, con le suocere,
con il lavoro, con le feste, con la musica
e via di seguito.
Ogni personaggio del film è legato a
biografie di donne realmente vissute in
quel villaggio nel corso degli anni. Ad
esempio, la vicenda del personaggio
di Leila ricorda la storia di una guida
turis ca che ha sposato una donna di
un villaggio diverso, una donna che
tu
hanno sempre considerato la
“straniera” e che il marito ha sempre
difeso. È grazie a questa condizione
da outsider, che la vede al centro di
due culture – quella del deserto in cui
è cresciuta e quella della montagna
in cui si è trasferita – e da sempre
guardata con occhi diversi, che Leila
può guidare la rivolta delle donne
senza temere nulla e con la protezione
del marito. A Leila è stato affiancato
poi il personaggio di Mamma Rifle, su
immagine di un’anziana vedova che
ha acquisito una certa notorietà per
aver denunciato in passato le violenze
fisiche e psicologiche del marito e
che, non avendolo più tra i piedi, non
ha nessuno a cui dover dare conto o
ragione delle sue a vità. A lei spe a il
compito di incarnare la “gius zia della
pace” a raverso i can che intona
e che accompagnano la vicenda,
condannando le debolezze degli uomini.
A orno a loro, si muovono le donne
più militan , quelle che cos tuiscono
il nucleo del comitato centrale dello
sciopero. Sono tu e donne alla ricerca
di affe o e a enzione, tanto che si
consolano guardando le telenovele
messicane o egiziane o si legano
in maniera viscerale ai loro animali
(come ad esempio Esmeralda che non
sme e mai di dire “ amo” ai suoi
pappagalli).
Grazie al rapporto di amicizia che
creano tra loro, trovano anche il
tempo per evadere dal loro sciopero e
confrontarsi su aspe più diverten ,
come ad esempio i piccoli problemi
di natura sessuale. Nonostante gli
uomini rappresen no l’altra parte della
barricata, il “nemico” da affrontare,
nessun personaggio maschile è
cara erizzato con tra
del tu o
nega vi. Esiste una spiegazione, anche
se non apparente, alle azioni di ognuno
di loro che li fa apparire più umani sia
alle donne sia allo spe atore: il fratello
di Sami è un gran cafone perché non
ha mai trovato il grande amore della
sua vita, il figlio di mamma Rifle è
diventato un fondamentalista islamico
solo per non perdere la faccia, dato che
altrimen non avrebbe potuto trovare
i soldi per mantenere la famiglia.
Prossimo appuntamento:
16 o obre 2012
FISH TANK
Regia di Andrea Arnold
[ Regno Unito - 2009 - 124’ ]