Scheda film - Cineteatro Baretti

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Scheda film - Cineteatro Baretti
PORTOFRANCO
IL CINEMA INVISIBILE AL BARETTI
PORTOFRANCO
IL CINEMA INVISIBILE AL BARETTI
15 marzo 2011
CALENDARIO GENNAIO - MARZO 2011
COSMONAUTA di Susanna Nicchiarelli
18 gennaio
IN QUEI GIORNI [In jenen Tagen]
di Helmut Käutner
Film in tedesco sottotitolato in italiano
25 gennaio
SOFFIO di Kim Ki-Duk
1 febbraio
FUGA DAL CALL CENTER di Federico Rizzo
E’ prevista la presenza in sala
della protagonista, Isabella Tabarini
8 febbraio
BEN X di Nic Balthazar
15 febbraio
L A PICCOL A LOL A di Bertrand Tavernier
22 febbraio L A FEBBRE DEGLI SCACCHI
di Šachmatnaja Gorja
Gorjačka
ka
L A FELICITA’ di Aleksandr Medvedkin
1 marzo
TUTTO IL BENE DEL MONDO
di Alejandro Agresti
8 marzo
SETTIMO CIELO di Andreas Dresen
15 marzo
STELL A di Sylvie Verheyde
Con il contributo di:
PORTOFRANCO è realizzato:
Unicredit Group - Cineforum Circolo Torino
In collaborazione con: Goethe Institut di Torino - A ssociazione culturale Russkij Mir
Wic.it - Web Image Communications - Libreria Gulliver
Con il sostegno di:
Circoscrizione 8
STELLA
di Sylvie Verheyde
Con:
Portofranco rispetta l'ambiente e sceglie la carta riciclata
11 gennaio
Léora Barbara, Karole Rocher, Benjamin Biolay,
Melissa Rodrigues, Laëtitia Guerard,
Guillaume Depardieu, Johan Libereau
Durata:
103 minuti
Genere:
Drammatico
Nazionalità:
2008, Francia
Sceneggiatura: Sylvie Verheyde
Fotografia:
Nicolas Gaurin
Musiche:
Nousdeux The Band
Montaggio:
Christel Dewynter
Via Baretti 4 - 10125 Torino - Tel./Fax 011 655187
w w w.cineteatrobaretti.it - [email protected]
La piccola Stella, cresciuta in un
bar malfamato da genitori insensibili
e distratti, finisce per caso in una
scuola media signorile, dove patisce
ov vii complessi di inferiorità.
Li supererà, aiutata da una coteanea
più colta, ricorrendo allo studio
come forma di elevazione e
sublimazione.
Una poetica comédie savante
sull’adolescenza.
Il lavoro della francese Sylvie
Verheyde è stato presentato a
Venezia coi buoni voti di Nanni
Moretti, che, evidentemente, si
conferma ottimo intenditore di
cinema e che ha poi deciso di
distribuirlo in Italia con la Sacher.
La stagione dell’adolescenza è una
delle predilette dagli autori di tutti i
tempi, portati a idealizzare nostalgicamente il tempo della gioventù
perduta; dalla liric a gre c a,
alla poesia dello stil nuovo, fino
all’epoca romantica, molti l’hanno
decantata come un’epoca felice,
mentre sembravano non accorgersi
di quanto fosse complessa e piena
di turbe la delicatissima fase.
Poi, finalmente, il pragmatismo
della cultura laica e della ricerca
scientifica, e soprattutto la psicologia moderna, hanno colmato la
lacuna, individuando le turbe e le
problematiche di questa difficile
stagione della vita; legate innanzitutto al senso di inadeguatezza di
individui “ibridi”, non più bambini,
ma non ancora adulti.
L’adolescente ripudia il suo stato
infantile, brucia dalla voglia di
crescere, e si confronta continuamente coi “grandi” per la voglia
ansiosa di diventarlo; non avendone
però gli strumenti ha paura di
tutto, e vive in stato di perenne
insicurezza. Quindi si confronta
velleitariamente coi genitori, con
atteggiamenti di sfida e di ripudio,
mentre avrebbe un assoluto
bisogno di guida e protezione. La
sua insicurezza, poi, ingigantisce
a dismisura nella dimensione più
inquietante, della sfera eroticosessuale: vere “Colonne d’Ercole“
per il passaggio all’età adulta.
Questa delicata fase della vita è
raccontata sovente, e in modo
proiettivo, in generi espressivi
diversi: in letteratura, ad esempio,
da Dacia Marini col suo emblematico
“L’età del malessere”, in cui la
giovane Enrica, squallida famiglia
alle spalle, vive in modo sonnambulesco il suo primo erotismo, senza
capire cosa le succeda intorno,
paralizzata dalla paura di vivere.
Al cinema, inve ce, citiamo la
ragazzina di “
“Zazie
Zazie dans le métro
métro”
”
(Louis Malle), e soprattutto il
14 enne Pierre Léaud de “
“II
quattrocento colpi”,
colpi”, di Truffaut.
Quest’ultimo ha una storia molto
simile a quella di Stella, che,
altrettanto irrequieta per attirare
l’attenzione degli adulti e offesa
dalla loro insensibilità, demerita
vergognosamente a livello scolastico e, come il giovane Léaud,
trova conforto unico nell’amicizia
con una coetanea, più equilibrata
e affettuosa.
La piccola Stella troverà però il
proprio riscatto, individuando nello
studio e nella scuola uno strumento
unico e sicuro per la sua crescita,
elevazione sociale ed emancipazione
individuale (messaggio di prim’ordine
per i giovani di oggi: studiare per
emergere e non infoltire le lunghe
file di disoccupati).
In ciò risiede un altro elemento
significativo del film.
Il riscatto della protagonista non
passerà grazie a personaggi del
milieu borghese parigino della sua
scuola, ma per merito dell’amichetta
ebrea-sudamericana,
proveniente da una famiglia di
intellettuali argentini transfughi
politici: quasi una premonizione,
negli anni ‘70, della società
multietnica a venire, quando
ancora il proletariato urbano qui
rappresentato non era in prevalenza
composto da immigrati extracomunitari.
Va detto che la complessa materia
è trattata con toni straordinariamente
delicati dalla bravissima regista, che
mai cede ad effetti facili e sguardi
morbosi, anche nei momenti più
difficili (l’avance del pedofilo), e sa
usare i toni raffinati dell’accenno
allusivo, anziché dell’ostentazione
voyeuristica, della riflessione e
della preterizione, invece del
proclama patente e scabroso;
fors’anche, magari, trattandosi di
un vissuto personale.
Gran parte di merito va riconosciuta
anche alla piccola protagonista,
dall’espressione intensa e molto
compresa nel ruolo, ottimamente
accentuata dalla regia con l’uso
sapiente e reiterato del primo piano
per tutti i personaggi.
Anche la pittura degli ambienti,
soprattutto dello squallido bar, e
la fotografia degli esterni nella triste
e uggiosa campagna del Nord
risultano assolutamente degne di
nota.
Per concludere, un film di rara
qualità, con attenzione superiore
alla psicologia degli individui, anziché
a situazioni roboanti di facile effetto,
come in troppi film commerciali, di
mera evasione.
Prossimo appuntamento
di PORTOFRANCO:
22 marzo 2011
con l’inizio del terzo ciclo.
Presto comunicheremo
la nuova programmazione.