Preparare l`entrata in casa di cura

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Preparare l`entrata in casa di cura
© agosto
IB
163i11 2008
Preparare l’entrata in casa di cura
Il ricovero in istituto è uno dei momenti più difficili che i malati
di demenza e i loro familiari debbano affrontare. Esso comporta
un doloroso distacco dalle persone con le quali si è convissuto
per anni – una seperazione che si preferisce rimandare continuamente. Tuttavia, quando la malattia è ad uno stadio avanzato, il
ricovero in una casa di cura medicalizzata diventa l’elemento più
importante per prendersi cura del malato. Affinché il passaggio a
questa nuova fase della vita avvenga nel modo più sereno possibile, si dovrebbe affrontare il problema con il dovuto anticipo.
Molto spesso, le persone affette da demenza ed i
familiari curanti, vorrebbero poter vivere assieme il
più a lungo possibile. Molti familiari si ribellano
all’idea di affidare una persona cara alle cure di estranei. Vengono assillati dai sensi di colpa : Non ho forse
giurato di stare accanto e di non abbandonare la persona malata ? Non ho forse promesso che mai avrei
ricoverato il mio congiunto in un istituto ? Sorgono
dei dubbi : Ho fallito, ho ceduto troppo presto ? Non
potrei tenere con me ( lui/lei ) fino alla fine ? Si pensa
a come reagirà il malato al soggiorno in istituto : Si
sentirà abbandonato ? Si ribellerà ? Ci si fa domande
sul proprio futuro : Potrò permettermi questa spesa ?
Che ne sarà di me quando all’improvviso mi ritroverò
da solo/a ? E, non da ultimo, sorgono grosse preoccupazioni riguardo l’istituto : Troverò un posto che
piaccia anche a lui/lei ? Riceverà l’assistenza necessaria ? Il personale sarà abbastanza comprensivo e
amorevole anche quando sorgeranno difficoltà di
comportamento ? Potrò ancora dire la mia o saranno
gli assistenti a decidere tutto riguardo al mio partner,
a mio padre o a mia madre ?
La vita prosegue in istituto
Indubbiamente, il ricovero in istituto stravolge le abitudini del malato e comporta numerose incognite. Di
fronte alle difficoltà e ai timori che ci assalgono, non
dobbiamo dimenticare che spesso, quando una
malattia da demenza raggiunge uno stadio avanzato,
il ricovero in una casa di cura medicalizzata è la soluzione più giusta per garantire al malato un’assistenza
adeguata.
La casa di cura medicalizzata dà a tutti la possibilità di alleggerirsi dall’affaticamento dovuto dalla
malattia del familiare e favorisce l’incontro in un’atmosfera più tranquilla. I familiari che prima prestavano assistenza ai malati non sono più i soli a sopportare l’onere del lavoro e della responsabilità. Hanno
più tempo da dedicare alle attività comuni, come
passeggiare, prendere un caffè o pranzare con i propri cari. Le attività piacevoli a tutti, malati e familiari,
occupano più spazio e acquisiscono una maggiore
importanza. Si possono addirittura intrapprendere
nuove attività. Ad esempio, si può organizzare un
compleanno o una piccola gita. Nonostante il malato
non viva più a casa, necessiterà sempre delle attenzioni, dell’ amore e delle cure dei suoi familiari. La
famiglia resta il punto di riferimento del malato.
Il ricovero in istituto può trasformarsi in un’ulteriore e positiva fase della vita per il malato e per chi lo
assiste. L’ideale sarebbe avere un continuo scambio
di esperienze con il personale curante e instaurare
con quest’ultimo un rapporto di fiducia.
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Prepararsi al ricovero in casa di cura :
consigli utili
Il familiare curante dovrebbe prepararsi anzitempo al ricovero in istituto e non solo quando è
totalmente esaurito e sta per entrare in crisi. Chi
si occupa di questo in anticipo, ha ancora il tempo
e l’energia necessari per trovare la miglior soluzione per tutti gli interessati. I familiari curanti ed
il malato saranno così meglio preparati ad affrontare questa nuova fase della loro vita.
Prendere una decisione
Quando la demenza è allo stadio avanzato, il malato
richiede assistenza e sorveglianza ventiquattro ore al
giorno. I familiari non ce la fanno più. Riconoscono di
aver fatto, tutto ciò che era umanamente possibile e
che è arrivato il momento di prendere in considerazione il ricovero in casa di cura.
▲ Decidere quando sia il momento opportuno per il
Il ricovero in casa di cura è necessario, quando :
▲ il malato rappresenta un pericolo per se stesso o
per i familiari, ad esempio perché cade ripetutamente, tenta spesso di scappare, esce dalla finestra o fuma da solo rischiando di provocare un
incendio;
ricovero del malato in istituto, spetta ai familiari
curanti. Le persone affette da demenza non si rendono conto dei bisogni di aiuto che richiedono.
Non comprendono, quindi, la necessità e l’urgenza
di una tale decisione. Spesso chi non si occupa
dell’assistenza in prima persona, sottovaluta il
carico che richiede la cura di un malato di
demenza.
▲ il malato, nonostante la terapia, assume atteggia-
menti difiicili : diventa offensivo, crea schiamazzi o
non si controlla; per cui la situazione diventa insostenibile per chi gli sta intorno;
▲ Il medico di famiglia ha un ruolo importante nella
discussione e nel trovare la decisione. Contattatelo.
▲ Discutere con tutte le persone curanti e con i fami-
▲ il malato soffre di problemi fisici o psichici gravi,
ad esempio depressione, stati di ansia, perdita di
peso o senso di abbandono;
liari più stretti serve a prendere una decisione condivisa da tutti.
▲ Se possibile, sarebbe oppurtuna la presenza del
▲ la malattia da demenza provoca conflitti gravi nel
rapporto dei familiari con il malato e in seno alla
famiglia. I familiari curanti finiscono per perdere la
pazienza reagendo duramente nei confronti del
malato.
▲ la malattia da demenza rappresenta una minaccia
per la salute dei familiari curanti. Si cominciano ad
accusare disturbi fisici, come forti mal di schiena,
o ci si procura delle fratture. Il familiare curante si
esaurisce, soffre a sua volta di ansia, è a rischio di
depressione, dorme male o si sente sempre più
tagliato fuori dal resto del mondo.
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malato a questa discussione.
Scelta dell’istituto
Spesso i tempi d’attesa per un ricovero in istituto
sono molto lunghi : possono passare anche dei mesi
prima che si liberi un posto. Rimandare la scelta
dell’istituto, potrebbe causare, nell’urgenza di un
ricovero, l‘ impossibilità di trovare un posto adatto. ll
familiare curante, inoltre, potrebbe non avere più il
tempo e l’energia necessari per eseguire una ricerca
accurata. Perciò, vale la pena cercare un posto in istituto con un certo anticipo. È possibile iscriversi
presso più istituti contemporaneamente.
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▲ Prima di tutto, mettete a fuoco gli aspetti impor-
tanti sia per il malato che per voi stessi. La Guida
allegata a questo foglio informativo, vi sarà di
aiuto.
si faccia un’idea del posto. Andate con lui a fare
una passeggiata e a prendervi un caffè nell’istituto
che lo ospiterà.
▲ Molti ospizi e case di cura medicalizzate offrono ai
▲ Fatevi un’idea riguardo gli ospizi e le case di cura
medicalizzate esistenti. Per fare una buona scelta,
visitate diversi istituti e informatevi sulla gestione.
Fatevi dare del materiale informativo da studiare
con calma a casa.
▲ Informatevi sui costi del soggiorno in istituto e in
che modo potete finanziare questa spesa. Pro
Senectute e le associazioni degli istituti, vi possono aiutare.
Preparare in anticipo il malato
Non sono solo i familiari curanti a doversi preparare
al ricovero in istituto ma anche il malato stesso. Proprio perché spesso quest’ultimo non si rende conto
della necessità di questo cambiamento, occorre aiutarlo a compiere questo passo.
loro ospiti una sistemazione diurna o camere per
le vacanze. Approfittatene. Tanto più che, se si
tratta dell’istituto presso il quale avete fatto domanda
di ricovero, in futuro sarà più facile entrarvi.
Se vi siete accordati col resto della famiglia circa un
prossimo ricovero in istituto del malato ma quest’ultimo vi si oppone, avete le possibilità seguenti :
▲ Non piace a nessuno lasciare l’ambiente in cui è
abituato a vivere. È possibile, quindi, che la prima
reazione del malato sia quella di rifiutarsi. Siate
comprensivi. Proponete al malato di fare un soggiorno di prova di tre settimane.
▲ Può essere utile lasciare che sia il medico a comu-
nicare la decisione del ricovero in un istituto.
▲ Quando la malattia è ancora allo stadio iniziale, il
▲ Se la situazione è critica, il medico può ordinare il
malato può e deve dire quali sono le sue preferenze e le sue idee circa un futuro soggiorno in
istituto. Parlatene insieme.
ricovero presso una clinica o un istituto prescrivendo un soggiorno d’osservazione o disponendo
un ricovero precauzionale.
▲ Forse, nel corso della malattia, avete fatto al malato
Prima del ricovero in istituto
Nel frattempo, fatevi aiutare approfittando delle
offerte di presa a carico e di sostegno nei compiti
assistenziali. Sentendovi alleggeriti nel vostro lavoro,
il tempo restante a casa trascorrerà più piacevolmente per tutti. Si presentano queste possibilità :
promesse che ora vi mettono in difficoltà. Non
potevate sapere come sarebbero andate le cose.
Cercate di liberarvi dalle promesse fatte e trovate
la soluzione migliore.
▲ Dite al malato che siete preoccupati per la sua
sicurezza. Spiegate il vostro stato attuale e ditegli
che col passar del tempo non potrà continuare ad
essere curato a casa.
▲ Assumendo un accompagnatore che porti a pas-
▲ Assicurate che la famiglia gli sarà vicina anche
▲ Approfittare dei servizi di cura e assistenza offerti
dopo il ricovero in istituto.
▲ Se possibile, fate in modo che il malato familiarizzi
con l’ambiente dell’istituto prescelto. Lasciate che
seggio il malato, permette un momentaneo alleggerimento durante il giorno.
dallo Spitex o da assistenti privati.
▲ Sfruttare le offerte di presa a carico, come i centri
diurni e notturni.
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▲ Procurasi dei mezzi ausiliari, ad esempio un appa-
Troverete ulteriori informazioni sull’argomento :
recchio di localizzazione o per le chiamate d’emergenza se il malato tende a scappare di casa.
▲ Sfruttare i servizi di presa a carico o di vacanza per
i malati offerti dalle case di riposo e dalle case di
cura medicalizzate. Durante le vacanze organizzate dall’associazione Alzheimer i malati possono
rilassarsi da soli o in compagnia del familiare
curante. Informatevi!
Siate sempre pronti ad effettuare il trasloco. Anche
se da mesi non ricevete notizie dagli istituti presso i
quali vi siete iscritti, potreste essere chiamati all’improvviso. Sappiate che, se si libera un posto, dovete
prendere una decisione nell’arco di tre giorni al massimo. Nel frattempo, cercate di prepararvi all’imminente cambiamento di vita che vi aspetta. Magari, al
momento, vi riesce difficile immaginarlo. Informatevi
e parlatene con i familiari di altri malati : vi incoraggeranno e vi racconteranno dei bei momenti trascorsi in
istituto assieme al loro familiare malato.
leggendo la « Guida all’entrata in istituto » allegata a questo foglio informativo
parlando con i familiari di malati già ricoverati in
istituto o con i gruppi di auto-aiuto per i familiari
rivolgendovi ai consultori dell’Associazione
Alzheimer Svizzera del vostro cantone
chiedendo alla Pro Senectute
interpellando l’associazione degli istituti ( informazioni al sito : www.curaviva.ch )
rivolgendovi ai servizi sociali del vostro cantone
leggendo altri fogli informativi sull’argomento
( da scaricare al sito : www.alz.ch )
Telefono Alzheimer : 024 426 06 06
Lun. – ven., 8–12 e 14–17
Il presente foglio informativo è stato redatto in collaborazione con gli
specialisti seguenti:
Brigitte Meister, responsabile dell’Altersheim Doldertal, istituto per
malati di demenza, Zurigo
Michael Schmieder, responsabile di Sonnweid, istituto per malati di
demenza, Wetzikon
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Associazione
Alzheimer Svizzera Rue des Pêcheurs 8E 1400 Yverdon-les-Bains
Tél. 024 426 20 00 Fax 024 426 21 67 [email protected] www.alz.ch
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Guida all’entrata in casa di cura
Trovare l‘istituto adatto
Che cosa è importante per voi
Che cosa è importante per l’interessato
p Desiderate visitare regolarmente l’interessato ?
L’istituto deve trovarsi vicino a dove abitate ed
essere facilmente raggiungibile ?
p Lo stile di vita dell’interessato può condizionare la
scelta dell’istituto ?
p L’interessato ha preferenze, esigenze particolari o
abitudini quotidiane ( ad es. per quanto concerne
l‘alimentazione e il riposo ) di cui l’istituto dovrebbe
tenere conto ?
p Quali sono le capacità dell’interessato che andrebbero incoraggiate ?
p Che cosa gli piace fare ? Quali attività dovrebbe
poter svolgere in istituto ? Ad esempio: girare
indisturbato, essere coinvolto in cucina, apparecchiare la tavola, dedicarsi al giardinaggio o al fai
da te, guardare determinati programmi televisivi,
ascoltare musica.
p Quali esigenze avete per quanto concerne le attività collettive svolte in istituto, come vorreste
partecipare alla vita dell’istituto ? Vi piacerebbe,
ad esempio, mangiare in istituto, organizzare
feste di famiglia o di compleanno ?
p Avete preferenze per quanto concerne le cure e
l’assistenza da prestare al malato e vorreste che il
personale infermieristico tenesse conto delle
esperienze che avete maturato ?
p Vorreste essere informati regolarmente circa lo
stato di salute dell’interessato o piuttosto solo su
richiesta ?
Criteri possibili per la scelta dell’istituto
p In che ambiente si sente particolarmente a proprio agio: in città, in campagna, vicino all’attuale
luogo di residenza ?
p Che tipo di istituto preferisce, un piccolo istituto
familiare, uno più grande o uno gestito da un
ordine religioso ?
p Per l’interessato è importante avere una stanza
propria o si sentirebbe meglio in compagnia,
ovvero in una stanza a due letti ?
p In che stadio della malattia si trova l’interessato ?
Il suo comportamento crea problemi agli altri ?
Che tipo di istituto risponderebbe meglio ai bisogni legati alla sua malattia ?
p L’accoglienza è cordiale e infonde fiducia.
p Gli ospiti dell’istituto vengono trattati con cordialità e riguardo.
p L’atmosfera è piacevole e rilassata.
p L’istituto dispone di mezzi ausiliari che permettono agli ospiti di orientarsi nel tempo e nello spazio. Le toilette e la sala da pranzo sono facili da
trovare. I locali sono ampi e luminosi.
p Gli ospiti dell’istituto possono muoversi liberamente e senza pericoli.
p Nell’istituto ci sono sedie o panchine un po’ ovun-
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que per permettere agli ospiti di sedersi e fare
una piccola pausa ogni volta che lo desiderano.
p Siete informati sui provvedimenti che limitano la
libertà degli ospiti e avete il diritto di esprimere la
vostra opinione in merito.
p L’istituto ha un giardino ben protetto.
p Le camere possono essere arredate con i propri
mobili, con oggetti legati a ricordi particolari o
comunque di valore affettivo.
p Si tiene conto delle abitudini, delle preferenze e
delle avversioni degli ospiti. La giornata è organizzata in base alle esigenze personali.
p Gli orari di riposo e dei pasti sono adeguati alle
esigenze personali. I familiari possono mangiare
assieme agli ospiti.
p L’istituto permette di organizzare attività collettive, come ad esempio feste di famiglia.
p Gli orari di visita rispondono alle esigenze dei
famigliari. La famiglia e i visitatori possono trascorrere del tempo con l’interessato, indisturbati
e in un luogo tranquillo.
p Per i familiari vengono organizzati incontri informativi, colloqui a scadenza regolare e gite collettive.
p L’équipe infermieristica è disponibile a uno scambio d’informazioni periodico.
p Il personale infermieristico è professionalmente
qualificato per curare ed assistere i malati di
demenza. I pazienti affetti da demenza vengono
sottoposti a un programma di cure specifico per
la loro malattia.
p La direzione dell’istituto non trascura di parlare
con i familiari degli ospiti e di rispondere alle loro
domande in modo competente.
p Il medico dell’istituto è specializzato in geriatria o
psicogeriatria. In caso contrario, all’occorrenza,
viene consultato uno psicogeriatra.
Il giorno dell’entrata in istituto
p Arredate la stanza in modo accogliente, con
mobili, oggetti personali e foto ricordo.
p Parlate all’interessato dell’entrata in istituto la settimana precedente ma senza enfatizzare l’evento,
perché altrimenti potreste spaventarlo.
p Fate in modo che tutto sia pronto la sera prima.
p Quando arriverà il momento, mantenete la calma
e affrontate una cosa alla volta.
p Poco prima di partire spiegate all’interessato che
sta per entrare nell’istituto scelto appositamente
per lui.
p Accompagnatelo assieme a un altro familiare o a
un’altra persona di fiducia.
p Fate in modo di arrivare in istituto al mattino, così
che l’interessato avrà un’intera giornata per familiarizzare con l’istituto prima di affrontare la prima
sera.
p Pranzate e trascorrete il pomeriggio assieme.
p Salutate l’interessato in presenza dell’assistente
che prenderà il vostro posto in istituto.
p Spiegate all’interessato quando tornerete.
p Siete informati su come l’istituto affronta i problemi comportamentali degli ospiti.
Associazione Alzheimer Svizzera Rue des Pêcheurs 8E 1400 Yverdon-les-Bains
Tél. 024 426 20 00 Fax 024 426 21 67 [email protected] www.alz.ch