Esiti psicologici dei traumi stradali e modelli di
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Esiti psicologici dei traumi stradali e modelli di
Incidenti stradali in Toscana: i dati, le azioni di prevenzione, le azioni di controllo Firenze, 27 settembre 2012 Auditorium Cosimo Ridolfi – Banca CR Firenze Esiti psicologici dei traumi stradali e modelli di intervento Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Laura Belloni, Dario Iozzelli Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali (CRRCR) Regione Toscana Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Adriano Peris Terapia Intensiva d’Emergenza – DAI DEA Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Un breve introduzione al problema… Emma, 22 anni, ha un eccellente carriera come modella fino al momento in cui un grave incidente stradale le causa gravissime conseguenze, tra le quali cecità permanente, amputazione di una gamba, trauma maxillo facciale. Trascorre diverse settimane in Ospedale (dalla Terapia Intensiva alla dimissione) e diversi mesi di convalescenza. Inizialmente non permette a se stessa di avere consapevolezza della propria cecità; non vuole discutere l’argomento. Pensa e parla invece dell’amputazione della gamba. Lo staff medico che l’ha seguita e la segue è sconcertato dal fatto che non accetti la sua cecità dal momento che, a causa di essa, richiede una costante assistenza. Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Il senso di identità di Emma non si modifica per adattarsi alle terribili novità relative alle gravi alterazioni fisiche. Chiede allo staff quando potrà programmare i suoi appuntamenti di lavoro. Solo dopo alcune settimane riesce a parlare della sua cecità ed è necessario ancora un lungo periodo di tempo perché giunga ad affrontare il tema del suo viso sfigurato e della perdita della sua promettente carriera. Alcuni mesi dopo l’incidente accetta di farsi visitare da uno psichiatra che le diagnostica un PTSD e viene indicata una psicoterapia, che accetta Maria, 26 anni, insegnante d’arte, sposata da 3 anni e al 7° mese di gravidanza, in seguito ad un incidente stradale viene ricoverata in Terapia Intensiva. Il marito muore durante l’incidente e lei, nonostante i disperati tentativi dei medici, perde il bambino. Non subisce danni fisici rilevanti ma passa comunque sette giorni in ICU sempre vigile e contattabile. Non ha reazioni emotive e comportamentali visibili ed eclatanti alla comunicazione dei due decessi, anche se sembra osservare la realtà che la circonda come fosse una estranea. Durante un colloquio con lo psicologo, nel reparto post intensivo, appare lucida ma come bloccata, anche se non lamenta nessuna problematica psicologica apparente e consapevole. Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali All’ambulatorio di follow up post Terapia Intensiva, a sei mesi dalla dimissione, nella valutazione psicologica emergono significativi problemi di ansia, depressione decremento della qualità della vita, stress post traumatico cronico. Viene inviata allo psicologo referente che diagnostica dopo colloquio clinico e test un PTSD cronico. Segue un ciclo di colloqui psicologici di supporto… Giovanni, 20 anni, barman, finito il turno di lavoro in un locale, torna a casa in auto con il suo collega e migliore amico, Gianni. Particolarmente stanco, lascia la guida all’amico che, per un imprecisato errore di guida, urta ad alta velocità un auto, finendo fuori strada. L’ultimo ricordo di Giovanni è una sorta di “colluttazione” con Stefano nell’abitacolo dell’auto poi più nulla. Stefano muore poco dopo, nel tentativo di essere estratto dall’auto… Giovanni è ricoverato in Terapia Intensiva per le conseguenze dell’incidente (TC e fratture). Al follow up post Terapia Intensiva a 12 mesi, dallo psicologo dell’equipe, viene formulata una diagnosi di PTSD. Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali L’incidente stradale di Grazia accadde rapidamente. Stava lasciando il centro commerciale dove andava regolarmente quando, durante una manovra, la sua auto era stata travolta da un’ un’altra che aveva perso il controllo. Quando arrivarono i soccorsi lei era sotto shock. shock. Non riusciva a pensare che alla propria figlia e alla nipote, con l’l’idea che morendo non le avrebbe più più viste. Ricoverata in PS per accertamenti non riportò problemi fisici significativi e venne dimessa dimessa quasi subito. Seguirono settimane e poi mesi dove Giovanna ricercò insistentemente visite visite mediche specialistiche per i problemi conseguenti all’ …il dolore all’incidente: medico di famiglia, ortopedico, neurologo, fisioterapista fisioterapista… fisico migliorava ma non spariva e questo le faceva ricordare insistentemente insistentemente dell’ dell’incidente. Dopo sei mesi non riusciva più più a guidare l’l’auto, pensieri di morte la invadevano improvvisamente – nel sonno come incubi, di giorno come flash improvvisi. Alla fine, tornando tornando dal suo medico di famiglia conclusero che era necessario fare qualcosa: cercare uno specialista (psicologo/psichiatra) (psicologo/psichiatra) per affrontare quanto le stava accadendo. Marco, Maria e Anna sono tre operatori sanitari di servizi d’ambulanza territoriale. Devono intervenire nel recupero del corpo di un giovane motociclista deceduto su strada dopo scontro con auto. Il corpo, straziato dall’incidente, ancora sul terreno deve essere ricomposto per essere portato via. Il compito, si rivela difficilissimo per gli aspetti ambientali e per l’impatto emotivo sui tre. Devastante. Le immagini e le sensazioni emotive dirompenti letteralmente li perseguitano per settimane. Ne parlano tra loro e con i colleghi, ricercano ossessivamente informazioni sull’incidente – come per avere un contatto emotivo meno angosciante con il ragazzo deceduto – i risultati dei loro tentativi tuttavia sono un peggioramento drammatico del loro stato emotivo…dopo alcune settimane ricercano aiuto dallo psicologo del servizio… Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Giorgio e Daniele, due operatori della PM locale, dovevano comunicare la notizia del decesso di un uomo di 30 anni alla di lui moglie. La coppia aveva un figlio di due anni e la moglie aspettava il secondo. Seguirono la procedura di comunicazione rigorosamente, con tatto ed empatia. Nei giorni successivi l’angoscia per la situazione affrontata era difficilmente contenibile. Per loro fortuna, presso la loro struttura, era attivo un gruppo di aiuto tra pari per affrontare problemi come quello che stavano vivendo…con la supervisione dello psicologo portarono i loro pensieri e sentimenti nel gruppo… • • • Fino ad oggi è stata posta poca attenzione all’impatto psicologico di un incidente stradale sulle vittime sopravvissute – soprattutto dopo un trauma maggiore – sui loro familiari e su chi se ne deve occupare negli aspetti sanitari (medici/infermieri/oss ospedalieri e territoriali) e non sanitari (PM, PS, altro). Alle conseguenze fisiche si associano quasi sempre dolorose conseguenze psicologiche. Ogni sinistro comporta risposte psicologiche, emotive e comportamentali e le sue caratteristiche si collegano a relazioni complesse riguardo al profilo psicologico dei soggetti coinvolti, alle loro modalità di risposta (coping) e alle soluzioni messe in atto (singole, familiari, sociali). Da non dimenticare che ogni incidente non avviene in un vuoto pneumatico sociale ma coinvolge anche e soprattutto le relazioni (anche comunicative) con il personale sanitario e non sanitario che interviene… Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali • Di fronte ad un incidente stradale grave si delineano almeno quattro primarie differenti categorie di vittime: chi muore, i familiari di chi muore, chi contrae un handicap ed i congiunti di chi contrae un handicap. • Se sulla prima categoria si concentra - anche giustamente – il dolore dell’opinione pubblica ed i principali dati statistici…la sofferenze psicologica dei restanti tre gruppi rimane spesso ignorata e senza risposte…e cosa dire degli operatori, gruppi di lavoro ed organizzazioni (sanitarie e non) che si occupano del fenomeno? Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali • • • • • • Una ricerca effettuata negli USA (Blanchard & Hickling, 2004) stima che almeno 1% della popolazione USA è coinvolto in incidenti stradali (IS) gravi ogni anno; Gli IS sono la principale fonte di trauma psichico per gli uomini (25% lifetime) e la seconda fonte per le donne (14% lifetime); Gli IS sono la principale causa di PTSD nella popolazione statunitense. Su un campione di 360 soggetti coinvolti in IS gravi, a sei mesi dall’evento il 39% dei soggetti aveva sviluppato un PTSD, il 29 un PTSD subclinico (Blanchard & Hickling, 2004); ad un anno dall’evento il 44% del campione totale poteva essere diagnosticato come PTSD! Questa ricerca - importantissima - tuttavia non tiene conto delle conseguenze neuropsicologiche degli IS (vedi TCE), del percorso ospedaliero (ad es. ICU) e del costo emotivo dell’evento per i familiari... I TCE possono costituire gli indici più alti di mortalità e di disabilità specie tra la popolazione giovane adulta. I TRAUMI STRADALI Come nasce il progetto Impatto psicologico e sociale dei traumatismi stradali attività consulenziale ospedaliera dello staff CRRCR (in AOU Careggi) rivolta a vittime di incidenti, loro familiari, operatori sanitari; collaborazione del CRRCR con le Istituzioni variamente coinvolte in questo drammatico e complesso evento (Regione Toscana, AOU Careggi, 118, Polizia Municipale, Società della Salute, Associazioni di vittime della strada); Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali analisi da parte dello staff CRRCR della letteratura e delle ricerche sulle conseguenze dello stress post traumatico e sui possibili interventi precoci per la sua riduzione, sia relativamente alle vittime e ai familiari, sia agli operatori coinvolti; capacità progettuale del CRRCR di articolare tutti questi aspetti in un unico complesso progetto di rete. I TRAUMI STRADALI I traumi stradali non riguardano solo ed esclusivamente aspetti bio – medici sicuramente essenziali ma sono eventi altamente traumatici anche sotto l’aspetto psicosociale poiché impattano in modo drammatico sulla persona, sulla sua famiglia, sulla comunità intera. Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Essi implicano l’esperienza di un senso di impotenza e vulnerabilità a fronte di una minaccia che può riguardare l’integrità e condizione fisica della persona, il contatto con la morte oppure con elementi della realtà da cui dipende il fondamentale senso di sicurezza psicologica e relazionale dell’individuo. LE VITTIME • impotenza e paura conseguenti alla minaccia per la propria e incolumità; • interruzione brusca del senso di continuità dell’esistenza; • conseguenze fisiche e ricaduta sull’autonomia; Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali • cambiamenti spesso radicali nei rapporti sociali e nella vita relazionale; • peggioramento drammatico della qualità della vita negli aspetti relazionali, lavorativi, economici. I FAMILIARI • reazioni psicologiche intense e difficile gestione: disorientamento nella fase acuta e depressive in quella sub acuta del trauma oppure legate al lutto in caso di decesso; • gestione sanitaria del proprio congiunto al rientro a casa, nella ricerca di ausili ed aiuti sanitari e assistenziali; • gestione del carico economico, spesso molto gravoso. Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Il 90% delle famiglie di persone decedute e l'85% delle famiglie di persone invalide dichiara un declino significativo e spesso permanente della qualità della loro vita (studio FEVR, 1995). Spesso c’è un contesto di isolamento sociale, in cui i familiari devono orientarsi per individuare percorsi assistenziali e riabilitativi frammentati o di difficile accesso e generalmente sono esclusi da possibili percorsi di sostegno. GLI OPERATORI Nell’operatore sanitario (territoriale e ospedaliero) o non sanitario (operatore della Polizia Municipale), l’esposizione all’evento trauma stradale e alle sue drammatiche conseguenze: sviluppa risposte emotive intense e dolorose, come l’impotenza, l’angoscia, la paura, la tristezza, il forte turbamento; Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali attiva meccanismi psicologici di identificazione o di distanziamento difficili da riconoscere e poi gestire; provoca reazioni psicofisiologiche intense di disagio. Se tutto questo carico emotivo resta invisibile, inespresso e inascoltato, tutti questi aspetti possono cristallizzarsi in problematiche psicologiche croniche, con forti ricadute sul benessere personale e lavorativo, sulla qualità dei servizi erogati e sulla qualità della vita degli operatori. COME INTERVENIRE? Interventi psicologici preventivi di supporto permettono: il riconoscimento precoce dei fattori di rischio; la prevenzione della cronicizzazione dello stress post trauma; l’incremento delle strategie di coping e/o dei fattori di resilienza; Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali la riattivazione di un funzionamento adattivo; una prima elaborazione dell’esperienza in spazi e tempi dedicati. Attraverso interventi psicologici di consulenza, supporto e formazione è possibile implementare le competenze psicologiche, relazionali e comunicative dei soggetti coinvolti, vittime, familiari e operatori. QUALI INTERVENTI? CONSULENZA E SUPPORTO PSICOLOGICO ACCOMPAGNAMENTO LUNGO IL PERCORSO DI CURA VERIFICA FOLLOW UP E FACILITAZIONE ATTIVAZIONE SERVIZI VITTIME E FAMILIARI Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali FORMAZIONE CONSULENZA DEBRIEFING OPERATORI SVILUPPO DI PROGETTI INTEGRATI UN OBIETTIVO POSSIBILE? Creare un percorso articolato e strutturato per la tutela psicologica, sanitaria e socio assistenziale delle vittime della strada e delle loro famiglie lungo tutto il percorso post trauma (dal ricovero ospedaliero al rientro a casa). Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Sviluppare e monitorare il benessere psicologico e lavorativo degli operatori coinvolti ai vari livelli di intervento (il loro benessere favorisce e permette il miglior livello di cura possibile per i pazienti). Dalla Clinica alle Organizzazioni in un percorso continuo di interscambio LA RETE DI INTERVENTI Terapia Intensiva DAI DEA/AOUC SdS Firenze CRRCR Polizia Municipale Firenze 118 ASF Associazionismo ONLUS TR ST AUM RA I DA LI OSSERVATORIO REGIONALE SICUREZZA STRADALE Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali REGIONE TOSCANA OSSERVATORIO EMERGENZA URGENZA TRAUMA INDIVIDUALE, FAMILIARE, SOCIALE VITTIME E FAMIGLIE ISTITUZIONI COINVOLTE LA TERAPIA INTENSIVA D’EMERGENZA DAI DEA CAREGGI Supporto Psicologico e consulenza a pazienti e familiari Supporto Psicologico e consulenza a pazienti e familiari alle dimissioni (percorso AOUC) Consulenza agli operatori per piani terapeutici integrati (comunicazione notizie cliniche, criticità relazionali e/o emotive degli utenti, strategie comunicative, altro) Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Ricerca e valutazione interventi favorire i processi di elaborazione emotiva migliorare strategie di adattamento individuali/familiari ridurre il rischio di cronicizzazione del disagio 118 e POLIZIA MUNICIPALE 118 • Consulenza psicologica individuale • Consulenza psicologica/debriefing di gruppo • Interventi formativi dedicati POLIZIA MUNICIPALE Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali •Consulenza psicologica individuale per operatori • Consulenza psicologica/debriefing di gruppo per operatori • Interventi formativi su temi psicologicorelazionali specifici • Strutturazione di iniziative di collegamento con i cittadini Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Risultati e Modelli Alcuni dati Hanno usufruito del servizio 850 pazienti e loro familiari che sono stati seguiti con interventi di consulenza e di supporto psicologico. Sono stati effettuati oltre 200 incontri di supporto psicologico successivi alle dimissioni ospedaliere rivolti a pazienti e loro familiari Hanno usufruito degli interventi circa 1000 operatori (sanitari e non). Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Supporto Debriefing Sono stati effettuati 50 in totale hanno incontri di supporto ad partecipato circa 600 Formazione operatori singoli operatori. in totale sono stati coinvolti in eventi formativi oltre 260 operatori. Hanno partecipato ad incontri di sensibilizzazione e formazione circa 1000 studenti di Scuole Secondarie superiori dell’area metropolitana fiorentina ATTIVITA’ SVOLTE Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Risultati intervento psicologico sui pazienti Early intra-ICU psychological intervention promotes recovery from post traumatic stress disorders, anxiety and depression symptoms in critically ill patients. (Critical Care, 2011) Authors Adriano Peris1, Dario Iozzelli2, Maria Luisa Migliaccio1, Giovanni Zagli1, Alberto Bacchereti2, Marta Debolini2, Manuela Bonizzoli1, Elisetta Vannini1, Massimo Solaro1, Valtere Giovannini3, Laura Belloni2. Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Affiliations 1Anaesthesia and Intensive Care Unit of Emergency Department, Careggi Teaching Hospital, Florence, Italy. 2Regional Referral Center on Critical Human Relations, Careggi Teaching Hospital, Florence, Italy. 3Medical Director of Careggi Teaching Hospital, Florence, Italy. ABSTRACT Introduction. Critically ill patients who need Intensive Care Unit (ICU) treatment may experience psychological distress, with increasing development of psychological disorders and related morbidity. Our aim was to study if intra-ICU clinical psychologist interventions may decrease the prevalence of anxiety, depression and post traumatic stress disorder (PTSD) after 12 months from ICU discharge. Methods. An observational study with a single crossover phase included critical patients admitted before clinical psychologist intervention start (control group) and patients included in clinical psychologists program (intervention group). Hospital Anxiety and Depression scale (HADS) and Impact of Event Scale-revised (IESr) questionnaires were used to assess the level of posttraumatic stress, anxiety and depression symptoms. Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Results. Control and intervention groups resulted similar in demographic and clinical characteristics. Patients of the intervention group showed a lower rate of anxiety (8.9% vs 17.4%) and depression (6.5% vs 12.8%) on the HADS scale than the control group, even if not statistically significant. The prevalence of PTSD resulted significantly lower in patients receiving early clinical psychologist support than control group patients (21.1% vs 57%; P<0.0001). Percentage of patients needing psychiatric medications at 12 months was significantly higher in control group (41.7% vs 8.1%; P<0.0001). Conclusions. Our results suggest that that an early intra-ICU clinical psychologist program may help critically ill trauma patients recover from this stressful experience. Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Differenze nell'espressione della sintomatologia ansiosa e depressiva (misurata con HADS) e da stress post traumatico (misurata con IES R) di rilevanza clinica tra i pazienti della Terapia Intensiva d'Emergenza AOUC che non hanno usufruito del Servizio di supporto psicologico (ricoverati precedentemente all'avvio della fase sperimentale del Progetto) e i pazienti della Terapia Intensiva d'Emergenza AOUC che ne hanno usufruito (ricoverati successivamente all'avvio della fase sperimentale del Progetto). Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Differenze nella qualità della vita percepita (misurata con EQ5-D) di rilevanza clinica tra i pazienti della Terapia Intensiva d'Emergenza AOUC che non hanno usufruito del Servizio di supporto psicologico (ricoverati precedentemente all'avvio della fase sperimentale del Progetto) e i pazienti della Terapia Intensiva d'Emergenza AOUC che ne hanno usufruito (ricoverati successivamente all'avvio della fase sperimentale del Progetto). Modello di intervento di sistema Il modello di intervento integrato/multidisciplinare proposto (Teoria dei Sistemi, Von Bertalanffy, Teorie della Complessità, Thom, Petitot, Varela) evidenzia come ogni modificazione all’interno di un sistema debba tener conto di tutti gli elementi che lo compongono nonché delle relazioni che intercorrono tra di essi. Le organizzazioni sono sistemi complessi nei quali ogni soggetto è in costante interrelazione e comunicazione con gli altri soggetti. Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali Ogni intervento effettuato o meno su un elemento del sistema influenza gli altri elementi e quindi il sistema nel suo complesso. METODO INTEGRATO Un metodo/approccio integrato risulta utile non solo nella comprensione e gestione di situazioni che presentano disagio psicologico ma soprattutto è fondamentale quale strategia mirata a ridurre lo stress psicologico nel suo complesso. Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali La condivisione tra operatori delle problematicità incontrate e il confronto sulle modalità di intervento possono portare all’individuazione di linee guida e buone pratiche volte al miglioramento della qualità della vita dei pazienti, dei loro familiari, nonché degli operatori stessi Obiettivi • identificare precocemente le situazioni più a rischio di crisi emotivo-cognitivo o di criticità relazionale • essere consapevoli degli aspetti relazionali, comunicativi e di contesto potenzialmente critici e modificarli dove possibile • aiutare le persone a far fronte alle loro condizioni (strategie di coping) • sviluppare un contatto relazionale di accoglienza e ascolto Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali • favorire la comunicazione e la relazione con tutto il sistema paziente – famiglia • essere consapevoli del proprio ruolo e funzione all’interno dell’intero percorso di cura e assistenza. Lo psicologo all’interno di un progetto di rete Funzione psicologica: • • • • Supporto alla complessità del sistema Supporto individuale ai pazienti e ai familiari Supporto agli operatori Sviluppo di progetti in dimissione e continuità della presa in carico con intervento di rete Elaborazione delle criticità Superamento delle frammentazioni Sviluppo di indicatori del benessere di pazienti/familiari/operatori e delle organizzazioni coinvolte Stesura di protocolli integrati interprofessionali Ricerca e verifica dei risultati/buone pratiche Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali • • • • • Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali [email protected]