CHIRURGIA DEL VOLTO - Dott. Vincenzo Deodato

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CHIRURGIA DEL VOLTO - Dott. Vincenzo Deodato
CHIRURGIA DEL VOLTO
BLEFAROPLASTICA
Questa scheda tecnica contiene delle informazioni sulla Chirurgia delle Palpebre ed è stata realizzata a cura del dott. Vincenzo Deodato. Essa fa riferimento alle direttive della Società Italiana e
della Società Francese di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE - SOF,CPRE) per cercare di rispondere a tutte le vostre domande. Lo scopo di questo documento è di darvi tutte quelle
informazioni, in aggiunta al colloquio preoperatorio con il chirurgo, necessarie e indispensabili per
permettervi di prendere la vostra decisione nella piena consapevolezza dell’intervento chirurgico a
cui desiderate sottoporvi.
DEFINIZIONE E OBIETTIVI
La “Blefaroplastica” è un intervento di chirurgia estetica che ha l’obiettivo di rimuovere gli inestetismi presenti nelle palpebre, sia che siano dovuti a un fattore genetico ereditario o
all’invecchiamento cutaneo. Può interessare contemporaneamente le quattro palpebre, o unicamente le palpebre superiori o inferiori. Essa si propone di correggere l’espressione stanca del volto, dandogli un aspetto più riposato e disteso.
Gli inestetismi più comunemente osservati sono:
•
Palpebre superiori pesanti e cadenti, con eccesso di pelle che nasconde il solco palpebrale
e si adagia in modo più o meno evidente sul bordo ciliare;
•
Palpebre inferiori cadenti e sfiancate, con piccole rughe orizzontali dovute alla distensione
cutanea;
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Ernie adipose, responsabili delle “borse” presenti alle palpebre inferiori e superiori.
L’intervento corregge questi inestetismi, eliminando chirurgicamente gli eccessi cutanei e le protrusioni adipose, senza alterare la funzione essenziale delle palpebre. E’ importante tenere presente
che vi possono essere numerose altre alterazioni che non possono essere corrette con una blefaroplastica e il cui trattamento comporta delle procedure chirurgiche complementari. Queste sono
rappresentate da un cedimento delle arcate sopracciliari o da una loro asimmetria, da rughe alla
fronte e all’angolo esterno dell’orbita, da una maggiore colorazione delle palpebre o ancora da
piccole imperfezioni come cicatrici e macchie cutanee.
PRIMA DELL’INTERVENTO
Un’attenta visita specialistica è essenziale per valutare l’indicazione chirurgica e considerare eventuali patologie che possono complicare l’intervento. In alcuni casi è consigliato sottoporsi ad una
visita oculistica, per valutare patologie già esistenti. Prima dell’intervento è necessario eseguire
degli esami ematochimici e una visita cardiologica.
E’ importante non assumere acido acetilsalicilico (aspirina) nei dieci giorni precedenti e successivi
all’intervento ed è consigliato non fumare nelle settimane che precedono e seguono l’intervento
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(il tabacco può essere all’origine di una cicatrizzazione tardiva). L’intervento deve essere eseguito
a digiuno.
TIPO DI ANESTESIA E MODALITA’ DI RICOVERO
Tipo di anestesia.
Sono ipotizzabili tre procedure anestesiologiche:
• Anestesia locale pura, mediante l’infiltrazione di una soluzione anestetica che serve a rendere
insensibili le palpebre;
• Anestesia locale assistita, mediante l’infiltrazione di una soluzione anestetica associata alla somministrazione di analgesici e tranquillanti;
• Anestesia generale, mediante la somministrazione di farmaci che inducono una temporanea
perdita di coscienza, con soppressione di ogni tipo di sensibilità.
Modalità di ricovero.
L’intervento può essere eseguito ambulatorialmente in anestesia locale pura e si può fare ritorno
presso il proprio domicilio dopo alcune ore. L’anestesia locale assistita e l’anestesia generale prevedono un giorno di ricovero con pernottamento in clinica.
L’INTERVENTO CHIRURGICO
Ogni chirurgo adotta una sua tecnica consolidata nel tempo che può variare a seconda dei casi,
al fine di ottenere il risultato più valido. Ciononostante, possiamo definire alcuni principi di base.
Incisioni cutanee:
Palpebre superiori - l’incisione è dissimulata nel solco palpebrale;
Palpebre inferiori - l’incisione è eseguita a 1 - 2 mm dal bordo ciliare.
Resezioni:
Attraverso le incisioni cutanee, si rimuove l’esubero di tessuto adiposo e si asporta la cute e il tessuto muscolare eccedente. In alcuni casi, si può meglio distendere la palpebra inferiore mettendo in
tensione le fibre del muscolo orbicolare.
Suture:
Sono eseguite con fili non riassorbibili molto sottili e vengono rimossi dopo 3 - 4 giorni.
Tempo operatorio:
Questo dipende dal numero di palpebre da trattare, dall’entità dell’inestetismo e dalla correzione
da eseguire, potendo variare da una a due ore.
DOPO L’INTERVENTO
Il postoperatorio non è particolarmente doloroso. Si può avvertire un leggero bruciore e una sensazione di tensione palpebrale. Esso è essenzialmente caratterizzato da un lieve edema palpebrale
con piccole ecchimosi, la cui entità varia da caso a caso. In alcuni casi si può avere difficoltà a
chiudere le palpebre e un leggero scollamento dell’angolo esterno dell’occhio, che non aderisce
bene al globo oculare. Tutto ciò è dovuto all’edema dei tessuti ed è rapidamente reversibile.
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I segni dell’intervento si attenuano progressivamente e dopo pochi giorni si potrà riprendere una
normale vita di relazione. Le cicatrici possono essere lievemente arrossate nei primi giorni, ma si attenueranno per non essere più visibili nell’arco di poche settimane.
I RISULTATI
Il risultato sarà apprezzabile fin dai primi giorni, ma sarà necessario attendere dai 3 ai 6 mesi per
avere un risultato stabile e definitivo. La eliminazione delle “borse” palpebrali è in genere definitiva.
La pelle, diversamente, continua il suo lento invecchiamento e talora può formare nuovamente
delle pieghe, ma in genere non sarà necessario un nuovo intervento. Lo scopo di questa chirurgia
è di darvi un notevole miglioramento nella regione orbito-palpebrale, ma non è possibile raggiungere la perfezione. Se le vostre aspettative saranno realistiche, i risultati saranno pienamente soddisfacenti.
IL RISULTATO NON SODDISFACENTE
E’ dovuto ad un’attesa superiore a ciò che si può ragionevolmente sperare. In genere è determinato da un rilassamento delle arcate sopracciliari, che non può essere corretto dalla blefaroplastica, per il quale è necessario un lifting fronto-temporale. Può essere anche determinato da una
inattesa reazione tessutale o a fenomeni cicatriziali non prevedibili.
Si può assistere al persistere di piccole rughe o al comparire di piccole asimmetrie che possono essere corrette con ritocchi eseguiti in anestesia locale, non prima che siano trascorsi sei mesi
dall’intervento.
LE COMPLICANZE
Sebbene eseguita per motivi essenzialmente estetici, la blefaroplastica non è scevra da rischi, comuni a tutti gli interventi chirurgici. Le complicanze possono essere legate all’anestesia o al gesto
chirurgico.
✦ Per quanto riguarda l’anestesia, prima dell’intervento vi saranno date tutte le delucidazioni sui
rischi anestesiologici. E’ bene sapere che l’anestesia può determinare delle reazioni talora imprevedibili. Tuttavia, i nuovi farmaci impiegati, le procedure seguite secondo protocolli internazionali, i
sistemi di monitoraggio utilizzati, garantiscono una sicurezza ottimale.
✦ Per quanto riguarda il gesto chirurgico, la scelta di un chirurgo qualificato e competente, specialista in chirurgia plastica, vi permette di ridurre quanto più possibile questi rischi, anche se non
possono essere del tutto eliminati.
La quasi totalità degli interventi avviene senza alcuna complicanza, con risultati pienamente soddisfacenti. Tuttavia, nonostante siano molto rari, è bene conoscere le possibili complicanze:
•
Ematoma: che consiste in una raccolta di sangue, in genere senza alcuna gravità, e che
solo di rado deve essere evacuata;
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Infezione: anche se molto rara, si può avere una congiuntivite che sarà trattata con terapia
antibiotica topica;
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Anomalia della cicatrizzazione: evento raro nelle palpebre, dove la cicatrizzazione è alquanto rapida e dà luogo a cicatrici poco evidenti;
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Cisti epidermiche: possono comparire in prossimità della cicatrice. Esse scompaiono in genere spontaneamente o vengono rimosse senza compromettere il buon risultato dell’intervento;
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Lagoftalmia: ovvero l’impossibilità di chiudere totalmente la palpebra superiore. Si presenta
di rado nel corso dei primi giorni e scompare rapidamente;
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Ectropion: consiste nella retrazione verso il basso della palpebra inferiore. Molto rara nel corso di una blefaroplastica eseguita correttamente, può essere dovuta ad una imprevedibile retrazione cicatriziale e in genere scompare nel corso di alcune settimane.
Per finire, non bisogna mai sottovalutare un intervento chirurgico, seppure apparentemente semplice nella sua esecuzione, ma prendere coscienza che comporta comunque dei rischi. Affidandovi ad un chirurgo plastico qualificato, sarete rassicurati dal fatto che egli ha la preparazione e le
competenze per evitare tali complicanze e che sia in grado di affrontarle nel caso in cui si presentassero.
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