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REPUBBLICA ISLAMICA DELL’IRAN 1 INFORMAZIONI GENERALI Capitale: Teheran Popolazione (milioni): 78,5 Moneta: Riyal Iraniano (Tasso di cambio 1 Euro = 34.166,94 IRR - 18 settembre 2015) L’IRAN è un paese mediorientale, situato nel sudovest asiatico. Un tempo noto come Persia, l'Iran confina a Ovest con la Turchia e l'Iraq; a Nord con il Turkmenistan, l'Azerbaigian e l'Armenia, oltre al Mar Caspio; a Est con il Pakistan e l'Afghanistan, mentre a Sud è delimitato dal Golfo Persico e dal Golfo dell'Oman. SOSPENSIONE SANZIONI ONU Dal 2006 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una serie di risoluzioni in cui si chiede all'Iran di cessare l'arricchimento dell'uranio. Tali risoluzioni sono state progressivamente accompagnate da estese sanzioni allo scopo di convincere l'Iran ad ottemperare alle richieste. Parallelamente, l'UE ha deciso di imporre all'Iran un'ampia gamma di sanzioni economiche, tra cui: • • • restrizioni sul commercio di vari prodotti (divieti di esportazione verso l'Iran di armi, di molti beni a duplice uso, di prodotti che possono essere utilizzati in attività connesse all'arricchimento; divieto di importazione dall'Iran di petrolio greggio, di gas naturale e di prodotti petrolchimici e petroliferi; divieto di vendita o fornitura di attrezzature essenziali utilizzate nel settore energetico; divieto di vendita di oro, altri metalli preziosi e diamanti; divieto di vendita di talune attrezzature navali, di determinato software ecc.) restrizioni nel settore finanziario (congelamento dei beni della Banca centrale dell'Iran e delle più importanti banche commerciali iraniane, insieme all'introduzione di un meccanismo di notifica ed autorizzazione per il trasferimento di fondi superiori a determinati importi verso istituti finanziari iraniani) misure nel settore dei trasporti • • restrizioni di viaggio il congelamento dei beni nei confronti di persone ed entità presenti nell'elenco Nel quadro dell'attuazione del piano d'azione congiunto approvato, nel novembre 2013 a Ginevra, dall'Iran e dai paesi E3/UE+3 (Francia, Regno Unito, Germania e UE + Stati Uniti, Russia e Cina), il Consiglio ha sospeso, nel gennaio 2014, talune misure restrittive dell'UE nei confronti dell'Iran per un periodo di sei mesi. La sospensione è stata prorogata di altri sei mesi nel luglio 2014 e nel novembre 2014. In seguito all'accordo sulla questione nucleare iraniana raggiunto il 14 luglio 2015 a Vienna, il Consiglio ha prorogato la sospensione fino al 14 gennaio 2016. In tal modo l'UE ha posto in essere, per quanto la riguarda, il primo passo verso una soluzione globale volta a rispondere alle preoccupazioni concernenti il programma nucleare iraniano. Pertanto il settore Auto ha già tratto e trarrà grande beneficio dalla revoca delle sanzioni internazionali, come si attesta dal trend di crescita della produzione e delle vendite a partire dall’anno 2014, primo anno di sospensione. ECONOMIA Dopo tre anni di stagnazione e recessione, l'economia iraniana tornerà a crescere nel 2015, con un PIL reale del 3-4% a partire dal 2016 in poi. E’ escluso un boom economico a causa del crollo del prezzo del petrolio che per l’Iran è fonte primaria, oltre alla presenza di problemi logistici e burocratici. Lo scioglimento delle sanzioni, inoltre dovrebbe anche aumentare le importazioni a partire dal 2016. Tuttavia l'instabilità politica resta un problema fondamentale per l'intera economia iraniana e, di conseguenza anche per le vendite di auto nuove. PIL Nominale, USDbn PIL Reale, % a-1 Popolazione, mln Disoccupazione % 2013 2014 2015e 2016f 2017f 2018f 2019f 504.7 478.0 404.2 424.8 467.8 507.7 549.2 -1,9 0,0 1,0 4,0 4,0 3,9 4,1 77,1 13,2 78,1 11,0 79,5 10,0 80,5 10,0 81,4 10,0 82,4 10,0 83,3 9,0 Fonte: BMI - e: stime BMI; f: previsioni BMI; The World Bank FOCUS AUTOMOTIVE Il ritiro delle sanzioni in vigore dovrebbe portare a un incremento dell’export italiano nel paese di quasi 3 €/mld nei prossimi 4 anni. Se l’export italiano riuscisse a riproporre una crescita simile a quella osservata nel periodo pre-sanzioni (2000-2005), si raggiungerebbe infatti un livello di esportazioni superiore a 2,5 €/mld nel 2018 , tornando a un livello appena superiore al picco pre-sanzioni raggiunto nel 2005. Nonostante l’inasprimento delle sanzioni avvenuto a fine 2011 abbia ridotto sensibilmente gli scambi con il nostro paese e l’Iran, l’Italia rimane tra i principali partner commerciali del Paese. Dal 2006 l’Italia ha perso molte posizioni, pur rimanendo il 9° Paese esportatore nei confronti dell’Iran. Riguadagnare le quote di mercato perse non sarà facile, considerando che concorrenti quali Cina, India, 2 Russia e Brasile hanno subito molti meno vincoli negli ultimi anni guadagnandosi una posizione importante all’interno del Paese. Proiezione export italiano al 2018 (dati in €/mln) 225 505 852 1278 3 1156 1183 1237 1266 2014 2015 2016 2017 Tendenza 00-14 Tendenza 00-05 2018 Fonte: SACE su dati ISTAT 1210 Composizione export italiano (in % sul totale 2014) Meccanica Strumentale 10,9 4,0 5,3 5,8 7,7 8,4 Prodotti Chimici Metallurgia e prodotti in metallo Apparecchi elettrici 57,9 Gomma, plasitca, materiali da costruzione Farmaceutica Altro Fonte: ISTAT La riapertura dei commerci con Teheran produrrà senz’altro un vantaggio immediato sul settore petrolifero, il più colpito dalle sanzioni internazionali nonché quello che necessita dei maggiori investimenti. Dal 2011 a oggi il petrolio esportato dall’Iran si è dimezzato (da 2,6 a 1,4 mln b/g). Dalla sola UE si è avuta una minore domanda per quasi 600 mila b/g. La contrazione dei volumi, dirottati sui mercati orientali per l’embargo dell’Occidente, e la necessità di preservare il consenso sociale con la spesa pubblica, hanno contribuito a mantenere il break-even ben al di sopra dei 100 $ al barile. La riapertura degli scambi dovrebbe pertanto ridare fiato alle finanze del Paese, ma la sovrabbondanza attuale di greggio sul pianeta non consente previsioni particolarmente incoraggianti in termini di offerta aggiuntiva. Per il medio-lungo termine, tuttavia, il Paese non potrà non dotarsi di un’industria e di infrastrutture adeguate: sarà pertanto fondamentale l’apporto di nuova tecnologia come valvole, raccordi e strutture per la lavorazione domestica del petrolio. Il secondo settore di opportunità, dopo quello petrolifero, è l’automotive. L’Iran era un mercato da 1,5 milioni di immatricolazioni di veicoli all’anno nel periodo pre-inasprimento sanzioni del 2011, ora ci si attende un ritorno sopra i 2 milioni di unità all’anno con la rimozione delle sanzioni. Questo soprattutto per la necessità di rinnovare un parco circolante (14 milioni di unità) molto vecchio. La revoca delle sanzioni dovrebbe aiutare l’arrivo di nuovi marchi in Iran (Americani soprattutto), sebbene quelli già presenti saranno avvantaggiati dall’avere già accesso al mercato. La PSA, con il marchio Peugeot (quota di mercato nel 2014 salita al 35,7%), sarà il principale beneficiario avendo già intensificato gli affari con il costruttore iraniano IKCO (Iranian Khodro Company). Altri marchi il cui ritorno è atteso, sono Renault e Hyundai-Kia. Per quanto riguarda gli scambi commerciali di componenti e accessori per autoveicoli, intercorsi negli ultimi due anni, i valori si attestano su volumi piuttosto minimi. Tuttavia l’export è raddoppiato nel 2014, raggiungendo quasi i 25 €/mln. Anche l’andamento nel primo trimestre 2015 evidenzia un impennata, registrando volumi tripli rispetto allo stesso periodo 2014. Scambi commerciali - componentistica auto (dati in €/mln) 24,9 21,1 12,5 7,3 6,9 3,8 - 45% 1,8 import Fonte: ANFIA su dati ISTAT 0,5 99% -70% 2013 2014 2,7 175% export I Q 2014 6,8 5,6 275% 0,9 695% saldo I Q 2015 Un altro settore di punta sarà quello militare. L’esercito dispone di armamenti che risalgono ai tempi dell’Unione Sovietica e necessita di nuovi e più potenti mezzi, anche in considerazione del ruolo di potenza regionale che il Paese sta acquisendo. Qui la concorrenza di Russia e Cina sarà forte, considerati anche i limiti imposti alle potenze occidentali dai Paesi arabi, ad oggi tra i clienti più attivi del settore. Anche i trasporti offriranno buone prospettive di domanda. Le sanzioni che vietavano al Paese di acquistare aerei occidentali fin dagli anni ’70 hanno contribuito a creare una flotta aerea antiquata e di scarsa qualità. L’Iran aveva annunciato che una volta tolte le sanzioni avrebbe cominciato il rinnovo della flotta con l’acquisto di 400 aerei. Stesso discorso vale per i treni e le ferrovie. Numerosi costruttori inglesi e francesi sono alla porta per l’ampliamento e il rinnovo della rete ferroviaria iraniana. 4 FIGURES AUTOVEICOLI 2013 2014e 2015f Produzione veicoli 743.680 1.090.846 1.394.099 unità % a-1 -25,6 46,7 27,8 Mercato veicoli 737.000 1.153.300 1.556.955 unità % a-1 -28,5 56,5 35,0 Bilancia Commerciale -198.830 -227.325 -353.187 Veicoli unità % a-1 25,1 14,3 55,4 Circolante Veicoli 13.331.919 13.936.956 14.613.552 unità % a-1 5,3 4,5 4,9 Densità veicoli 172,1 177,6 183,9 x1000ab. Fonte: OICA, BMI - e: stime BMI; f: previsioni BMI AUTOVETTURE 2013 2014e Produzione Auto 630.639 925.975 unità % a-1 -26,4 46,8 Mercato Auto 737.000 1.153.300 unità % a-1 -28,5 56,5 Bilancia Commerciale Auto -198.830 -227.325 unità % a-1 25,1 14,3 Circolante Auto 11.400.000 12.198.000 unità % a-1 7,3 7,0 Densità Auto 147,2 155,4 x1000ab. Fonte: OICA, BMI - e: stime BMI; f: previsioni BMI MERCATO AUTOVETTURE 2016f 2017f 2018f 2019f 1.713.129 1.882.676 2.052.888 2.263.540 22,9 9,9 9,0 10,3 1.868.346 2.036.497 2.240.146 2.486.563 20,0 9,0 10,0 11,0 -363.636 -381.316 -436.000 -495.049 3,0 4,9 14,3 13,5 15.276.080 15.934.928 16.686.710 17.552.220 4,5 4,3 4,7 5,2 189,9 195,7 202,6 210,8 2015f 2016f 2017f 2018f 2019f 1.203.767 1.504.709 1.665.180 1.804.146 1.991.513 30,0 25,0 10,0 9,0, 10,4 1.556.955 1.868.346 2.036.497 2.240.146 2.486.563 35,0 20,0 9,0 10,0 11,0 -353.187 -363.636 -381.316 -436.000 -495.049 55,4 3,0 4,9 14,3 13,5 12.833.165 13.439.009 14.030.344 14.701.966 15.481.994 5,2 4,7 4,4 4,8 5,3 161,5 167,0 172,3 178,5 185,9 2013 2014 % a-1 Quota di mercato Peugeot 181.051 318.697 76,0 35,7 SAIPA 237.724 302.346 27,2 33,9 IKCO 102.051 120.289 17,9 13,5 Hyundai 29.987 34.485 15,0 3,9 Renault 45.221 33.869 -25,1 3,8 Chery 23.610 19.294 -18,3 2,2 Kia 12.234 16.358 23,6 1,8 Geely 8.532 12.680 48,6 1,4 Toyota 6.246 9.339 49,5 1,0 Lifan 8.201 7.741 -5,6 0,9 Fonte: IVMA (Iranian Vehicle Manufactures Association) 5 IKCO – Iran Kodro Company IKCO (fondata nel 1963) è il più grande produttore di auto in Iran con siti produttivi in Azerbaigian, Bielorussia e Venezuela ed il terzo più grande venditore di automobili nel mercato interno nel 2014. Negli ultimi anni IKCO ha aumentato la produzione dei modelli (Dena, Runna, Soren, Sarir, Samand e Bardo) e produce ancora varianti di Peugeot 405, 206 e 207. E’ una società che ha bisogno di investire nei suoi impianti e in R&D. Il modo più semplice per le imprese straniere di entrare in Iran sarebbe attraverso JV con IKCO. Attualmente IKCO sta già trattando con PSA per un vantaggio competitivo condiviso. COMPONENTISTI IRANIANI SAPCO e SAZEH GOSTAR sono le rispettive divisioni di acquisto delle società Khodro e Saipa (le due maggiori case automobilistiche iraniane). Il settore della componentistica automotive iraniano è costituito da circa 1200 aziende, tra quelle affiliate ai costruttori di veicoli e quelle indipendenti. Il 60% dei pezzi di ricambio auto nel mercato iraniano è importato da paesi stranieri, poiché la maggior parte delle vetture sono prodotte in Iran sotto licenza da produttori stranieri. OPPORTUNITÀ E RISCHI DI INVESTIMENTO IN IRAN Oltre che meta appetibile per le merci italiane, l’Iran rappresenterà un’ottima opportunità per coloro che desidereranno investire nel Paese. I principali vantaggi per gli investitori risiedono: • Nella forza lavoro competitiva in termini di qualifiche e costo. Il livello medio di istruzione nel Paese è elevato (4 milioni di studenti universitari, 700 mila laureati ogni anno di cui circa la metà in discipline scientifico-ingegneristiche) a fronte di un salario medio di 330 $ al mese e normative di assunzione relativamente agevoli per il datore di lavoro. • Nelle importanti agevolazioni fiscali per gli investitori esteri. Il Paese ha 14 Economic zone e 7 Free trade zone, dove gli investitori stranieri godono di esenzioni fiscali per un periodo di 20 anni, della completa libertà di movimento di capitali e profitti e dell’assenza di dazi all’importazione. • Nelle potenzialità demografiche: il Paese è molto popoloso, con circa la metà della popolazione sotto i 30 anni e un PIL pro capite pari alla metà di quello italiano05. Questo è un elemento importante sia dal punto di vista del mercato del lavoro, sia per le potenzialità commerciali di questa fascia della popolazione. Occorre tuttavia ricordare l’esistenza di alcuni elementi frenanti, che possono essere comunque opportunamente gestiti con l’assistenza di attenti conoscitori del contesto locale. • Il business climate del Paese presenta ancora qualche limite nonostante i miglioramenti, in particolare per l’avvio delle attività produttive, le pratiche di registrazione di proprietà e l’ottenimento dei permessi edilizi. • L’attività delle aziende che si stabiliscono in Iran possono essere ostacolate dalla diffusa corruzione e dal peso che lo Stato riveste nei diversi comparti produttivi. Le principali banche e le grandi imprese pubbliche e semi-pubbliche dominano interi comparti produttivi e commerciali del Paese, lasciando poco spazio ai nuovi player che si affacciano sul mercato. 6 • Oltre allo Stato un peso economico importante è quello dei Pasdaran, o guardiani della rivoluzione. La loro presenza spazia dall’energia alla petrolchimica, dalle automobili alle cliniche per la chirurgia al laser, dalle infrastrutture all’industria bellica, oltre agli interessi nel sistema finanziario iraniano. • In Iran permangono inoltre elevate barriere doganali, in particolare laddove esista una produzione locale da proteggere. Tale situazione si verifica principalmente sui beni di consumo in genere e su quelli durevoli. • Le imprese dovranno prestare attenzione ai rischi di mancato pagamento anche a causa di ritardi per disponibilità della valuta, almeno fino a quando il Paese non rientrerà a pieno nei circuiti finanziari internazionali. 7 Fonti - BMI – IRAN Auto report Q4 2015 - CONSIGLIO UNIONE EUROPEA - www.consilium.europa.eu - ISTAT- dati export – www.coeweb.istat.it - IVMA - Iran Vehicle Manufactures Association - dati mercato - IAPMA – Iranian Auto Parts Manufactures Association - OICA – Produzione mondiale autoveicoli - www.oica.net/category/production-statistics/ - SACE – Focus on IRAN, alla rincorsa del tempo perduto – Luglio 2015 - THE WORLD BANK – data from data.worldbank.org A CURA DI : Area Economica ANFIA – Responsabile Emanuela Pregnolato ([email protected]) 8