Innocenti evasioni 2015/16
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Innocenti evasioni 2015/16
8 Sport L’attività sportiva: tra salute, passione e divertimento Aspetti positivi e nodi critici 9 10 L o sport per noi è: • • • • • • • • • • • • • • • • Impegno; Squadra; Sacrificio per raggiungere il successo; Ti permette di conoscere più persone; Adrenalina; Più voglia di vivere; Ti fa stare bene; Delusioni; Felicità; Vittorie; Sudore; Fatica; Fama; Sfogo; Dispiacere; Soddisfazioni. 11 12 Una canzone che parla di sport Claudio Marchisio T alento, fortuna, esperienza Impegno, costanza, coerenza Tra genio e follia c’è poca differenza hanno lo stesso punto di partenza ma se sei solo e ti perdi e non va come vorresti tu non c’è un navigatore né un tutoria su YouTube È bello se ti riconoscono È bello se vai in tv ma è meno bello quando sei tu che non ti riconosci più Tutto è più facile visto dagli occhi degli altri perché quando non sei tu che piangi gli occhi sono meno rossi e meno grandi se vinci ti vogliono bene,ti fanno la olà, ti cantano un coro la vittoria è una cosa di squadra ma se perdi perdi da solo per ogni ballerina che ha male ai piedi e si medica per ogni calciatore che risparmia per le scarpe nuove ogni studente che non mangia, si dimentica ogni musicista che anche stanco va in sala prove ogni sportivo, artista regista scrittore fotografo astronauta cantante o disegnatore se c’’è riuscito uno, possiamo farlo tutti il tuo sudore è la tua occasione, che fai la butti? Eh, nulla è impossibile se credi in quello che fai eh, chi ci crede è, che chi ha fede è è chi riesce a vincere anche senza te nulla è impossibile se credi in quello che fai eh, chi ci crede è, che chi ha fede è è chi riesce a vincere anche senza te Il mondo cambia in fretta, non ti aspetta, come il treno fai un bagaglio leggero con ciòl in cui credi davvero gli effetti speciali stupiscono, è vero ma i film più belli rimangono sempre quelli in bianco e nero non esiste un’idea stupida se sei te che ci metti la faccia chi dice che non ce la fai lo fa perché lui non ce l’ha fatta vorrebbero che pure te facessi come han fatto loro ma se non lavori al tuo sogno, il tuo sogno non sarà mai il tuo lavoro per quella ballerina che adesso balla in teatro il calciatore che gioca nella sua squadra del cuore per ogni studente che ancora non ha mollato e trova la forza nelle parole di quella canzone ce n’è un milione che non abbandona e tenta ancora che si convince che questa volta è la volta buona se ce n’è uno che vince possiamo farlo tutti il tuo sudore è la tua occasione, che fai, la butti? Eh, nulla è impossibile se credi in quello che fai eh, chi ci crede è, che chi ha fede è è chi riesce a vincere anche senza te nulla è impossibile se credi in quello che fai eh, chi ci crede è, che chi ha fede è è chi riesce a vincere anche senza te quando ero piccolo qualcuno i ha detto che sono i sogni nel cassetto che ti rendono uomo ora che esodo cresciuto sospetto che i sogni che avevo sono solo una parte di ciò che sono sono i calci che ho preso lungo il cammino ridere in faccia al destino incontrarla, sposarla, farci un bambino quello che ho dentro non è quello che dico in giro e non c’è re che non sia stato prima un principino. 13 1 Io ho deciso a quasi 60 anni di imparare a nuotare! Per cui pochi anni fa mi sono fatta coraggio, mi sono presentata in piscina chiedendo un corso per principianti e mi sono iscritta. Non è stato semplice superare l’impatto di imbarazzo e anche paura (pur andando al mare da sempre non sono mai andata a fare il bagno dove “non si tocca” perché l’acqua mi incuteva timore) però devo dire che ho trovato altre persone (adulte come me) nella stessa condizione e insieme ci siamo fatti coraggio a vicenda. Tra una risata e qualche spavento che ci faceva attaccare ai cordoli come a delle boe di salvataggio, abbiamoiniziato con “aria e bolle” (mica è così semplice mettere la testa sotto l’acqua!) e poi con i vari stili. A distanza di tempo non sono diventata una gran nuotatrice ma ho superato (anche se non del tutto) la paura e in piscina ho trovato una buona cerchia di amici e conoscenti con cui esco e mi diverto. Direi che il nuoto ha migliorato la mia vita! 14 Testimonianze sullo sport 2 Fare sport mi ha sicuramente migliorata. Ho iniziato a febbraio con questo sport, il kettlebell, che pensavo non fosse adatto a me. Io credevo di iscrivermi ad un corso di ginnastica dolce, ma l’istruttore mi ha detto che potevo farlo anche io. Ovviamente gli esercizi adattati alle mie problematiche. Io avevo dolore alla schiena e gli arti inferiori, oltre al fatto di essere ferma da almeno cinque anni, e non è che abbia mai fatto attività sportiva regolare e continuativa. Ma da quando ho iniziato mi sento soddisfatta, perché ho dimostrato che anche a questa età, 64 anni, posso fare degli esercizi impegnativi. E poi ho ottenuto un benessere generale: la schiena ora non mi dà nessun problema e le gambe, dopo le prime due lezioni, le sento più forti e toniche. Adesso riesco a fare le scale in modo più svelto, non mi aspetto miracoli, ma vedo che miglioro ogni giorno che passa. 15 16 Impressioni alcune testimonianze di persone che grazie allo sport sono migliorate 1 2 Nonostante l’età anziaQuesto dimostra che na ha comunque deciso l’età non conta, anche a di impegnarsi a superare 60 anni non si smette la sua paura. mai di imparare 3 Non bisogna mai arrendersi, neanche a 60 anni. 4 Lo sport è un modo per conoscere nuove persone 5 Lo sport è divertimento 6 Fare sport in gruppo da stimolo. 7 Lo sport ci aiuta a superare le paure 8 Lo sport migliora la vita. 9 In età avanzata lo sport può fare bene 17 18 Niente è impossibile Bebe Vio, l’oro paralimpico del fioretto ci racconta “come fare la differenza” B eatrice Vio (Bebe) è nata a Venezia il 4 marzo del 1997. È sempre stata una bambina vivace, sportiva e socievole, con una particolare attitudine ad aiutare il prossimo ed in particolare i bambini. La sua vita è sempre stata colma di interessi e grandi passioni: la scuola, il disegno e la pittura, gli Scout e soprattutto la scherma (ha cominciato a tirare di fioretto già a 6 anni, dimostrandosi subito molto portata). Il 20 novembre 2008, all’età di 11 anni, è stata improvvisamente colpita da una meningite fulminante che ha causato una grave infezione del sangue e che ha portato alla tragica conseguenza dell’amputazione di tutti e quattro gli arti. Beatrice tuttavia non si è lasciata sopraffare dalle conseguenze della grave malattia e con la grinta e la forza che le sono proprie è tornata ad affrontare la vita con l’energia ed il sorriso di sempre, riprendendo a fare ciò che faceva prima. Uno dei suoi più grandi desideri era quello di poter tornare a tirare di scherma ed è stato allora che art4sport assieme a un team di tecnici specializzati si sono adoperati per realizzare questo suo desiderio. Sono state acquistate una pedana per la scherma in carrozzina, una carrozzina su misura per lei e soprattutto sono iniziati gli studi per la realizzazione di una speciale protesi per permetterle di impugnare il fioretto. Bebe è stata la prima atleta dell’art4sport team. Ai primi di maggio 2010 ha disputato la sua prima gara ufficiale a Bologna e da allora è stato un crescendo di gare sempre più esaltanti e divertenti che le hanno permesso di conoscere (e talvolta anche sfidare) grandi campioni della scherma italiana. 19 20 ..e questa è la sua lettera un bell’ esempio per noi C iao Mondo!!! Sono Bebe e sono una ragazza fortunata. Vi ricordate di me?!? Ma sì, dai, sono quella ragazza che ama la scherma e da piccola sognava di diventare una campionessa. Ho cominciato a tirare a 5 anni, ero brava ma buffa da morire, la maschera mi stava enorme e mi ballava in testa. Però la scherma mi piaceva troppo… Per una brutta malattia hanno dovuto amputarmi le braccia e le gambe. È stata molto dura e ho sofferto veramente tanto! Per fortuna sono riusciti a salvarmi i gomiti e le ginocchia, così oggi con le protesi riesco a fare un sacco di cose e, soprattutto, ho ripreso a tirare di scherma! Ho ricominciato in carrozzina, infilando il fioretto nel braccio. All’inizio non ero molto convinta, pensavo fosse un po’ da «disabili» e invece… è ancora meglio!!! È diverso perché le carrozzine sono bloccate su una pedana, sei davanti alla tua avversaria e non puoi indietreggiare, puoi solo attaccare, e a me piace attaccare! Mi diverto di più e soprattutto tiro ancora meglio di prima. Sogno di andare alle Paraolimpiadi! Purtroppo è troppo tardi per qualificarmi per Londra. I miei amici Francesca (Porcellato), Alex (Zanardi), Giusy (Versace) e Oscar (Pistorius) me lo ripetono sempre: la Paralimpiade è un’esperienza indescrivibile, di sport e di vita. L’atmosfera, le persone, gli atleti e le loro storie. Sono migliaia, tutti hanno una disabilità, ma tutti sono dei grandissimi campioni: insomma, capite perché vorrei proprio andarci, in qualunque modo. Ne ho parlato anche con Valentina (Vezzali): se lei porta la bandiera, io le porto la sacca con i fioretti. Oppure potrei fare la porta-borracce per i ragazzi della nazionale di scherma in carrozzina! Ci siamo accordati durante i giorni di ritiro a Roma (ora sono tornata a casa e mi mancano già un sacco). O sennò, mi hanno detto che potrei andare a fare la tedofora, che sarebbe quella che porta la fiamma olimpica per accendere il braciere. Forse c’è ancora qualche posto. Sarebbe bello, eh?!? In fondo sembra facile, basta non bruciarsi… La mia canzone preferita è «Sono un ragazzo fortunato» e lo dissi anche a Jovanotti a un concerto. Insomma, sì, sono fortunata: mi sono accorta di avere tanti amici e ogni giorno realizzo quanto è bello lo sport, e la vita. Vorrei diventare una campionessa di scherma in carrozzina. Presto inizierò il percorso per i Giochi di Rio 2016 e peccato che non si organizzerà Roma 2020 perché avevo già fatto i miei programmi: vado a Londra per divertirmi e capire, a Rio a tirare (e magari anche a correre, come mi dice Oscar, perché no?!) per il podio e a quella dopo vinco! Sarebbe fico, eh?!? Sono ambiziosa? Può essere, ma io l’ho sempre detto, fin da quando ero in ospedale: datemi le gambe e vedrete!!! Un mega bacio, Bebe Vio. 21 Riflessioni I nostri pensieri sulla storia di Beatrice Vio B ebe non si è arresa, ha lottato e nonostante le difficolta maggiori di altri ha raggiunto il suo obietivo sua sfortuna è stata L N ella forte l’età ha avuto L N onostante una grande forza di vo- lontà a passione di imparare lo sport o sport può migliorare la vita di imparare e porV oglia tare a termine le cose L M ai arrendersi C oraggiosa è da ammirare A mmiro la sua forza e teA rt4sport per l’aiuto dato a Bebe nacia e vede il suo “pro- a ragazza nonostante la sua situazione è riuscita a ragiungere e realizzare i suoi sogni a tenere in forma S M iilaiuta fisico è impossibile perN iente chè se vuoi puoi blema” come una fortuna ocialità nello sport 22 S e si vuole si può superare ogni paura Conclusioni Se Bebe venisse qui le direi... • Ti stimo; • Sei una grande; • La passione batte la malattia; • Sei un esempio per tutti; • Hai una grande forza di volontà. 23