DOCUMENTAZIONE Ossigeno e Chiusure Impatto, Gestione
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DOCUMENTAZIONE Ossigeno e Chiusure Impatto, Gestione
Ossigeno e Chiusure Impatto, Gestione Controllo Corno di Rosazzo villa Nachini Cabassi 11 giugno 2015 L’OSSIGENO GIOIA E DOLORI • E’ l’elemento più diffuso ed abbondante in natura; • L’aria che respiriamo ne contiene quasi il 21 % in volume • E’ poco solubile in acqua, ma molto in alcool e acetone • Si combina con tutti gli elementi ad esclusione dei gas rari L’OSSIGENO GIOIA E DOLORI • LE SUE REAZIONI DI COMBINAZIONE SI COMPIONO CON SVILUPPO DI CALORE • SE LA REAZIONE E’ MOLTO VELOCE E LA TEMPERATURA ELEVATA PRENDE IL NOME DI COMBUSTIONE • E’ IL COSTUTENTE ESSENZIALE DEGLI ORGANISMI VIVENTI • SOPRASSIEDE A MOLTISSIME REAZIONI E GLI ALIMENTI ( VINO COMPRESO ) SE LASCIATE A CONTATTO CON QUESTO ELEMENTO ( E CON L’ARIA ) SI ALTERANO L’OSSIGENO GIOIA E DOLORI PERMETTE LA TRASFORMAZIONE DEGLI ZUCCHERI IN ALCOOL E QUINDI DEL PASSAGGIO DA MOSTO A VINO. MA QUANDO L’OSSIGENO DIVIENE PERICOLOSO PER IL VINO ?? L’OSSIGENO GIOIA E DOLORI UNA VOLTA TERMINATI I MAGGIORI PROCESSI DI TRASFORMAZIONE L’OSSIGNEO DIVIENE PERICOLOSO PER IL VINO, IN QUANTO NECESSITIAMO DI STABILITA’. TUTTE LE REAZIONI SONO INFATTI ENTROPICHE E COMPORTANO TRASFORMAZIONE E SPOSTAMENTO DI ENERGIA DA QUESTO MOMENTO L’OSSIGENO DIVIENE UN PERICOLOSO NEMICO !! RIEMPIMENTO E IMBOTTIGLIAMENTO: CARPE DIEM LE OPERAZIONI QUALI LA FASE DEL RIEMPIMENTO E DELLA CHIUSURA SONO ESSENZIALI PER POTER OTTENERE UN BUON RISULTATO. LA PRESENZA DELL’OSSIGENA NELL’ ARIA E’ INFATTI COSTANTE ANCHE IN QUESTA FASE , MA DA QUESTO MOMENTO IN POI NON POSSIAMO PIU’ RIMEDIARE. RIEMPIMENTO E IMBOTTIGLIAMENTO: CARPE DIEM QUANDO NE POSSIAMO TROVARE E TRASPORTARE IN QUESTA FASE ? RICORDIAMO CHE UN SOLO TRAVASO SENZA PARTICOLARI ATTENZIONI PUO’ APPORTARE FINO A 2 MG/LT NEL MOMENTO DEL RIEMPIMENTO SI VERIFICA UN CONTATTO MOLTO ELEVATO TRA LE DUE FASI E QUINDI IL GAS PUO’COMPENETRARE IL LIQUIDO RIEMPIMENTO E IMBOTTIGLIAMENTO: CARPE DIEM ALCUNE ANNOTAZIONI 1 lt di aria contiene circa 300 mg di O2 Btg vuota da 750 ml a 20°C= 225 mg Lo spazio di testa ne può contenere tra 3 e 6 mg Il valore di saturazione di un vino a 20°C è di 7,7 mg RIEMPIMENTO E IMBOTTIGLIAMENTO: CARPE DIEM IN CONCLUSIONE L’APPARTO DI OSSIGENO SI PUO’ AVERE DA: 1. QUELLO RESIDUO GIA’ PRESENTE NEL VINO; 2. QUELLO CASUALE GENERATO DALLE OPERAZIONI DI TRASPORTO RIEMPIMENTO ED IMBOTTIGLIAMENTO ; 3. QUELLO CONTENUTO NELLA CHIUSURA 4. … E POI … DOBBIAMO RICORDARE CHE L’ASSUNZIONE DI O2 DURANTE LE FASI DI PREIMBOTTIGLIAMENTO ED IMBOTTIGLIAMENTO SONO MOLTO IMPORTANTI MA I LORO EFFETTI ( CUMULATIVI ) SI VEDONO SOLO DURANTE E DOPO L’AFFINAMENTO IN BOTTIGLIA. La formazione dei perossidi nei vini Catalizzatori presenti nei vini che « aumentano» l’azione dell’ossigeno • Metalli pesanti: Fe e Cu; • L’acido ascorbico, se mal gestito In entrambe i casi si può giungere alla formazione di un potente pro ossidante come l’acqua ossigenata ( H2O2 ) se non vengono gestiti in modo corretto. ESEMPIO DI FORMAZIONE DEI PEROSSIDI O2 + 2Fe+2 + H+1 H2O2 + 2 FE+3 O2 + Fe+2 + H+1 HO2 + 2 Fe+3 L’ossigeno e le chiusure : come dove quando “UNA CAUSA MOLTO PICCOLA, CHE CI SFUGGE, DETERMINA UN EFFETTO CONSIDEREVOLE CHE NON POSSIAMO NON VEDERE, E ALLORA DICIAMO CHE TALE EFFETTO E’ DOVUTO AL CASO” Henri Poincaré COME PUO’ AVVENIRE IL PASSAGGIO ? • Permeazione: effetto del permeare, passare attraverso il corpo, intriderlo Passaggio per microcanali o pori,o fessurazioni Guidata dal differenziale di pressione interno- esterno Diffusione: processo di radiazione o compenetrazione reciproca dei corpi Passaggio attraverso le membrane cellulari Guidato dalla differenza di concentrazione Si può misurare il trasferimento ? Sistema colorimetrico non distruttivo al carminio d’indaco Metodo Mocon cc ossigeno/giorno Metodo Distam Università di Milano cc ossigeno/giorno dati molto differenti con OTR molto variabili I metodi sono comparabili ? Più la prova è simile alle condizioni standard migliore è da considerarsi il risultato ( o forse solo più attendibile ) MOCON: Sistema affidabile per tappi a vite, sintetici, tappi a sughero in posizione verticale CARMINIO INDACO METODO COLORIMETRICO BORDEAUX: Maggiormente affidabile per tutti i sistemi di chiusura. Non vi sono interferenze tra i sistemi NOMASENSE: sistema per luminescenza. Lo studio dell’università di Bordeaux Misura non distruttiva di trasmissione dell’O2 dei tappi Colorimétria – Indicatore redox (Carminio d’indaco) 0 >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> 2,5 ml O2 Semplice, economico, affidabile, non-distruttivo… LOPES, P.; SAUCIER, C.; GLORIES, Y. Nondestructive colorimetric method to determine the oxygen diffusion rate through closures used in winemaking. J. Agric. Food Chem. 2005, 53, 6967-6973. Lo studio dell’università di Bordeaux Trasmissione dell’O2 attraverso differenti tipi di tappi Supremecorq 2,7 Nomacorc classic O2 (mL) 2,1 Liège naturel 1er Liège naturel fleur 1,5 1+1 0,9 Microagglomeré Vis saran-étain 0,3 0 6 12 18 24 30 36 Stockage horizontal (mois) LOPES, P.; SAUCIER, C.; TEISSEDRE, P.L.; GLORIES, Y. Impact of storage position on oxygen ingress through different closures into wine bottles. J. Agric. Food Chem. 2006, 54, 6741-6746 CINETICA DELLA DIFFUSIONE DELL OSSIGENO agglomerato Sughero naturale O2 O2 (mL) 2.8 2.3 1.8 1.3 O2 Naturel Fleur O2 0.8 Nomacorc 0.3 0 Capsula a vite sintetico O2 4 8 12 16 20 24 28 32 36 Témoin Horizontal storage (months) O2 (mL) 2.8 Naturel1 2.3 Neutrocork 1.8 Twin Top 1.3 0.8 Supremecork 0.3 0 4 8 12 16 20 Vertical storage (months) 24 28 E PER ULTIMO IL LAVAGGIO E LA SBIANCA Perché il tappo viene lavato e sbiancato I tappi vengono lavati per assicurare una maggiore pulizia della superficie; • Il sughero rimane all’esterno per molto tempo in ambienti non sempre salubri; • Attraverso questo operazione si allontanano dai tappi materiali organici sgraditi, si abbatte la carica microbica, si allontana nel limite del possibile la « polvere rossa» che naturalmente il materiale tende a produrre mano a mano che viene movimentato. • Si giunge quindi a ridosso dell’utilizzo con una superficie il più possibile pulita. (1) • Perché il tappo viene lavato e sbiancato • E’ inoltre importante considerare l’aspetto estetico in funzione della elevata variabilità della matrice; • Il sughero presenta naturalmente , inserzioni di metalli che lo colorano con macchie che possono andare dal giallo al verde a finanche al nero; • La sua variabilità spesso viene intesa come fattore «anomalo» sia dall’utilizzatore professionale che dal consumatore che interpreta questi come difetti o peggio accrescimenti fungini o batterici. Perché il tappo viene lavato e sbiancato Macchie naturali presenti sulla superficie del sughero ed evidenti nel materiale non sbiancato . Breve cronistoria del lavaggio • Intorno agli anni 70 si inizia l’utilizzo di sostanze di lavaggio con elevato potere sbiancante. • Voglio ricordare in questa fase che il colore bianco identifica la pulizia e la sterilità in qualsiasi ambiente; • La maggioranza delle aziende in questo primo periodo utilizza prodotti a base di ipoclorito di sodio. • Già negli anni 80 viene identificato il cloro attivo come uno dei fattori essenziali per lo sviluppo del cosiddetto « odore di tappo» o « odore di muffa» generato dalla molecola denominata 2,4,6 Tricloroanisolo. (2) • L’approfondimento dei meccanismi legati alla formazione del 2,4,6, TCA confermano la necessità di trovare prodotti alternativi privi di cloruri o bromuri per il lavaggio e la sbianca dei tappi in sughero. (3) Breve cronistoria del lavaggio • Si è quindi passati al diossido di idrogeno come componente « ossidante» dei lavaggi; • La sua capacità ossidante e sbiancante è però molto lento , si abbina quindi a catalizzatori che permettono tempi minori di reazione; • E’ inoltre importante ricordare che la corretta gestione dei tempi e delle temperature nella fase del lavaggio non ha nessun impatto sulle caratteristiche fisico-meccaniche della cellula di sughero. Good Manifacturing Pratice: Systecode di Ce-Liege Sicurezza per l’utilizzo Questo sistema riconosciuto internazionalmente come linea guida per le aziende più avanzate del settore riporta uno specifico numero guida che definisce la quantità massima di sostanze ossidanti residue presenti sulla superficie del tappo che è: 0,2 mg/tappo Identificazione del rischio e valutazione del pericolo legato al lavaggio. Norme armonizzate e limiti accettazione • Per essere funzionale il lavaggio deve svolgere una azione fortemente ossidativa in quanto battericida e sbiancante; • Quindi la presenza anche se limitatissima di residui sulla superfice è sempre possibile; • Attualmente è possibile valutare con attenzione le quantità residue in forma armonizzata e da tutti conosciuta. • In questo momento esistono norme nazionali e norme tecniche internazionali specifiche per questo aspetto; Il tappo è un reale rischio per l’ossidazione precoce del vino ? • Consideriamo ora che il tappo presenti un residuo di sostanze ossidanti ( non solo ossigeno ) pari alla massima quantità permessa in seno alle GMP 0,2 mg/tappo; • Possiamo calcolare l’impatto sulle sostanze antiossidanti del vino ( calcolo stechiometrico ) 1 gr di H2O2 pesa gr 34,1 1 gr di SO2 pesa gr 64 0,2 mg ( 0,68 meq ) di H2O2 sono in grado di ossidare non più di 0,4 mg di ( 1,34 meq ) di SO2 Ora la reazione è in equilibrio e quindi non vi saranno altri ossidanti liberi che possano interagire con i prodotti presenti nel vino. Il tappo dunque sarà completamente neutro ed inerte. Effettuare una analisi qualitativa o quantitativa ? Abbiamo dimostrato come la quantità massima permessa dalle GMP di settore sia estremamente bassa e non impattante per la conservazione del vino. Esistono dei fattori di instabilità legati alla metodica di analisi ? REAGENTE PRINCIPALE: La miscela di Potassio ioduro e di salda d’amido è fortemente instabile e dopo 6 ore dalla sua preparazione inizia a colorarsi per effetto dell’ossigeno disciolto presente nella stessa soluzione e nel contenitore; VETRERIA: la normale vetreria da laboratorio se non debitamente lavata e risciaquata può generare falsi positivi; MODALITA’ DI ANALISI: E’ il fattore maggiormente importante. Dobbiamo ricordare che in questo tipo di reazione non vi è proporzione tra la colorazione generata e la quantità di sostanze ossidanti presenti. Già a dosaggi vicino allo zero la colorazione risulta fortemente violacea. Solamente la titolazione di ritorno con il potassio permanganato ed il relativo calcolo possono dare una esatta valutazione della quantità di ossidanti presenti ed attivi. Effettuare una analisi qualitativa o quantitativa ? Esempi di rapporto tra colorazione e quantità effettiva di sostanze ossidanti? Colorazione risultante dopo la prima parte dell’analisi Quantità reale di mg /tappo di sostanze ossidanti alla fine dell’analisi e del relativo calcolo Conclusioni : La gestione dell’ossigeno è un fattore strategico nella fase della preparazione del prodotto; Diviene ancora più importante nel momento dell’ultima fase: l’imbottigliamento; La presenza di questo gas all’interno del vino è presente in tutto il suo processo di vita; La fase di imbottigliamento e la chiusura sono quindi parte di questo processo complesso; Conoscere con quanto ossigeno giungiamo all’imbottigliamento è fondamentale per poter scegliere quale tipo di chiusura adottare; Conclusioni : Qualunque tipo di chiusura può apportare ossigeno sia che venga dal suo interno sia che provenga dall’estero; Nel caso specifico del sughero monopezzo la variabilità è intrinseca nel materiale e quindi è uno dei suoi limiti riconosciuti e da riconoscere ALL’ATTUALE STATO DELL’ARTE POSSIAMO COSI’ CLASSIFICARE LE CHIUSURE PER VINO: Tappi a vite in vetro o microagglomerato tendenzialmete riducenti - O2 SUGHERO NATURALE MONOPEZZO Tappi in plastica tendenzialmente ossidanti + O2 Conclusioni : Per minimizzare l’impatto che le chiusure possono avere sulla S.L. del vino è fondamentale; - Operare secondo rigorose pratiche di controllo del vino; - Utilizzare nella fase di imbottigliamento una lista di buone pratiche; - Scegliere la chiusura in base al progetto enologico ed agli aromi che maggiormente ci interessa far risaltare; - Considerare il tempo di vita previsto del vino; - Non limitarsi al già vissuto ma immaginare nuove prospettive Ossigeno e Chiusure Impatto, Gestione Controllo GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! 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