Ventenne rischia di morire per setticemia dopo un`appendicite
Transcript
Ventenne rischia di morire per setticemia dopo un`appendicite
Anno 3 n. 24 (435) - Domenica 29 gennaio 2012 In abbinamento obbligatorio con € 1,00 www.ilnuovomolise.it Direttore Responsabile: Pino Cavuoti Redazione CAMPOBASSO - Piazza della Vittoria n. 14/c - Tel 0874.91.332 - Fax 0874.18.61.521 [email protected] CASO DI MALASANITÀ Ventenne rischia di morire per setticemia dopo un’appendicite 15 Domenica 29 gennaio 2012 ISERNIA VENEZIALE/ Salvato dalla Cattolica con unʼoperazione dʼurgenza di Pasquale Bartolomeo I SERNIA. Poteva morire per una banale appendicite. A 20 anni. Nel 2012. Incredibile, ma vero. Accade all’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia, dove un ragazzo dell’hinterland isernino si è ricoverato qualche mese fa per sottoporsi all’intervento. Tornato a casa, dieci giorni dopo l’operazione iniziano i problemi. Febbre alta, dolori all’addome, addirittura perdita di liquido dalla ferita in via di cicatrizzazione. Il 20enne è costretto a tornare in ospedale, dove tuttavia i medici lo rassicurano. A loro dire, si stratta di una semplice infezione sottocutanea. Curabile con un antibiotico, nulla di particolare. Il giovane segue le prescrizioni, ma la febbre non passa. Anzi, continua a salire. Dunque, accompagnato dal padre, il ragazzo si reca per la terza volta in pochi giorni al Veneziale. Stavolta i camici bianchi decidono di sottoporlo a un nuovo intervento per rimuovere la presunta infezione sottocutanea. Ma non c’è niente da fare. La febbre non accenna ad andare via, affatto. Il genitore, a quel punto, preoccupato, chiede i parlare con i medici. Ipotizza che l’infezione sia interna. Ma non gli viene prestato ascolto, gli dicono di stare tranquillo, di aver pazienza, tutto si aggiusterà. L’uomo, però, non si fida più. E convince il figlio a firmare per lasciare la struttura. Il giovane viene dimesso dal nosocomio ancora con le flebo al braccio. Suo padre, a quel punto, decide di portarlo subito alla Cattolica di Campobasso. Dove la situazione viene valutata molto più grave del previsto. I medici operano il ragazzo d’urgenza. E sono costretti ad asportargli una parte d’intestino lunga qualcosa come trenta centimetri. Perché il 20enne rischiava di morire di setticemia. La diagnosi post operatoria di infezione sottocutanea fatta a Isernia si rivela drammaticamente errata. A distanza di qualche mese il giovane sta bene, per fortuna. Rischia la morte per un’appendicite Un 20enne in setticemia dopo unʼerrata diagnosi post operatoria. Pronta la denuncia Lʼospedale Veneziale e a lato Gianni Perrotta, il legale del 20enne che ha rischiato di morire Ma psicologicamente è ancora molto provato. E il vistoso taglio sull’addome gli ricorda, ogni giorno, i terribili mo- menti che ha passato. Un calvario tremendo, per il quale ha deciso di sporgere denuncia chiamando in causa l’Asrem e i medici responsabili. Ad assisterlo legalmente, sarà il noto avvocato isernino Gianni Perrotta. Quotidiano d’informazione In abbinamento obbligatorio con Anno XIII N° 28 - Euro 1,00 in Molise e in alcuni centri dell’Abruzzo Direttore editoriale Alessandra Longano Direttore responsabile Luca Colella Domenica 29 gennaio 2011 Malasanità Sbagliano la diagnosi, 20enne salvato alla Cattolica I medici dell’ospedale Veneziale avevano scambiato la perforazione dell’intestino per un’infezione sottocutanea ISERNIA. Ora che il loro ragazzo è fuori pericolo, i genitori vogliono denunciare i medici dell’ospeadale Veneziale che avevano sbagliato la diagnosi scambiando la perforazione dell’intestino per un’infezione sottocutanea. Il giovane, salvato in extremis alla Cattolica di Campobasso, era stato operato a Isernia di appendicite. Durante la convalescenza a casa però aveva accusato forti dolori addominali e perciò trasferito di nuovo al Veneziale. Qui una diagnosi sbagliata stava per costargli la vita. servizio a pagina 11 Isernia Domenica 29 gennaio 2012 Via Pio La Torre, 7 - 86170 Isernia - Tel. 0865 410275 - Fax 0865 451767 - E-mail: [email protected] Hanno scambiato la perforazione dell’intestino per un’infezione sottocutanea. Salvato in extremis alla Cattolica Diagnosi sbagliata, 20enne rischia di morire Caso di malasanità al Veneziale. I genitori vogliono denunciare i medici ISERNIA. Ha rischiato la vita per un errore nella diagnosi. Un altro presunto caso di malasanità arriva in cronaca con probabili risvolti giudiziari. I fatti. Un giovane di venti anni viene ricoverato presso l’ospedale di Isernia in seguito a forti dolori addominali. I medici del Veneziale diagnosticano un’appendicite e quindi decidono di operare. L’intervento riesce perfettamente e dopo alcuni giorni il giovane fa ritorno a casa. Nel corso della convalescenza, trascorsi una decina di giorni, si rende conto che dalla ferita esce fuori del liquido. Poi inizia la febbre alta e le condizioni di salute peggiorano progressivamente. Al che, fortemente preoccupato, il padre decide di riportarlo presso il nosocomio isernino e i medici diagnosticano un’infezione sottocutanea. Quindi rassicurano i genitori sostenendo che non c’era da preoccuparsi. Una cura di antibiotici avrebbe debellato l’infezione consentendo il nomarle decorso post operatorio. Il ragazzo torna nuovamente a casa e inizia a prendere gli antibiotici che gli erano stati prescritti. Ma nel frattempo la febbre resta alta e cresce la preoccupazione dei genitori. Il padre decide di riportarlo presso l’ospedale di Isernia e i medici, constatato che la cura di antibiotici non aveva prodotto gli effetti sperati, decidono di operare nuovamente per riaprire la ferita e pulirla. Intanto al papà del giovane sorge un dubbio: il liquido potrebbe venire dall’interno, cioè dall’intestino? Pone il quesito ai medici i quali avrebbero negato con asso- luta decisione tale possibili- dal primo momento. Ed infatti accertano che si tà. Si trattava di un’infezione era verificata una perforasottocutanea da rimuovere zione dell’intestino che proattraverso una pulizia della duceva la fuoriuscita del liquido. ferita. Concluso l’intervento le Nel corso dell’operazione al condizioni del giovane non giovane vengono asportati migliorano. Resta la febbre circa trenta centimetri di intestino. alta, perde Il taglio della peso ed è ferita percorre molto debil’intero addolitato. Cre- L’allarme me e prosegue sce ancora sul fianco dedi più la Dopo l’intervento stro. paura. I ge- di appendicite La pulizia è nitori non usciva un liquido stata fatta fino riescono ad in fondo. Senavere rispo- dalla ferita za quell’interste certe da e il giovane aveva vento da li a parte dei poco poteva medici. Al la febbre alta verificarsi che il padre si assume la responsabilità una setticemia. Insomma, il di firmare le dimissioni del ventenne ha concretamente figlio dall’ospedale di Iser- rischiato di morire. nia per trasferirlo presso la Ora fortunatamente le condizioni del giovane isernino Cattolica a Campobasso. Il giovane esce dal Venezia- sono nettamente migliorate le supportato dai genitori e ma intanto i genitori si sono con la flebo al braccio. rivolti all’avvocato Gianni Giunto alla Cattolica i medi- Perrotta per denunciare ci decidono di operare ur- l’Asrem e i medici del nosogentemente temendo quello comio isernino che non si che il padre aveva intuito fin erano resi conto delle reali condizioni del figlio. Probabilmente nei prossimi giorni l’esposto dell’avvocato Perrotta arriverà sul tavolo del Capo della Procura di Isernia Albano. Domenica 29 gennaio 2012 Agnone Alto Molise 13 Per il consigliere regionale è necessario costituire le Unioni dei Comuni Petraroia: “Accordo tra Abruzzo e Molise per tutelare la sanità nelle zone di montagna” AGNONE. All’appuntamento del movimento “Almosava” di ieri mattina, anche il consigliere regionale Michele Petraroia, che ha fatto dell’aggregazione tra territori uno dei suoi cavalli di battaglia. Durante l’incontro, ha sottolineato la necessità dei piccoli Comuni di adeguarsi alle leggi in vigore. “Per i Comuni fino ai mille abitanti – ha spiegato – sarà possibile solo l’elezione di un sindaco. Non ci sarà più la Giunta e resterà un numero ridotto di consiglieri comunali, mentre per i Comuni fino a cinquemila abitanti si ridurrà in maniera drastica il numero di consiglieri ed assessori. Per ovviare a difficoltà la legge prevede l’associazione tra Enti, che consente ai territori di mettere insieme funzioni e servizi. Se fino a poco tempo fa questa era solo un’indicazione, esistevano le Comunità Montane, per esempio, ora la legge 148 del 2011 dice che è un obbligo condividere i servizi. In base a questo assetto, si prevede il superamento delle province. Ma il dibattito di stamattina va oltre, perché c’è l’idea di mettere insieme 63 comuni che in sessant’anni hanno perso centomila abitanti, per creare una zona con meno impo- L’ospedale Caracciolo A sinistra, Michele Petraroia sizioni fiscali”. Tutto questo sarà possibile, se i Comuni spesso non riescono ad accordarsi tra di loro nemmeno per le attività più semplici? “C’è una responsabilità – risponde Petraroia – Credo che per tutelare gli interessi dei cittadini delle aree svantaggiate si debba eliminare le sovrastrutture. Creare la marca adriatica, unendo Molise, Abruzzo e Marche. Seguire l’esempio fatto venti anni fa dalla Federazione Agnelli: se in Italia si fosse affermato il modello del federalismo fiscale, ogni territorio avrebbe contribuito con sue imposte, finanziando in modo più oculato i servizi, questo significa abbattere le tasse con meno regioni. La divisione tra Abruzzo e Molise ha rotto barriere culturali e ha reso il territorio interno marginale. I processi di spopolamento e di deser- tificazione si sono accentuati. Bisogna sciogliere la regione”. E non sono mancati riferimenti alla questione sanitaria, che coinvolge tutta la penisola. “Il patto della salute 2013-2017 – ha precisato il consigliere regionale prevede la chiusura di duecento venti ospedali con meno di centoventi posti letto”. Per Agnone non do- vrebbe esserci pericoli, perché il presidio sanitario è già stato riconvertito - in qualche modo - e accorpato all’ospedale di Isernia, costituendo un polo unico anche con il SS. Rosario di Venafro.”Il problema della sanità è generale - ha continuato Petraroia – anche al Pronto Soccorso di Campobasso ci sono problemi, per esempio. Le difficoltà ci sono per tutti. L’Italia sta fallendo, stiamo ballando sul Titanic. Ad ogni modo, la comunità alto molisana deve fare il possibile per tenere l’ospedale in piedi, tentando un’unità tra più territori”. Come sottolineato dai comitati civici, dal Comune di Agnone e dall’assessore alla sanità, Filoteo Di Sandro, anche per Petraroia la chiave di volta potrebbe essere un accordo tra Regione Molise e Regione Abruzzo. E poi, “continuare a far si che i diritti non vengano cancellati”. DOMENICA 29 GENNAIO 2012 ANNO XV - N. 28 VIA ANDREA DA CAPUA, 6 - TEL. 0875/707896 - FAX 0875/84242 Clown terapia, al via i corsi per i volontari ospedalieri Da qualche decennio si parla sempre più spesso di ospedali a misura d’uomo, di strutture in grado di rendere meno brusco il trauma del ricovero e più piacevole la permanenza, attraverso attività d’intrattenimento, ludiche e d’animazione, anche con stanze colorate al posto di fredde corsie, ludoteche per i reparti pediatrici e la presenza di volontari clowns per colorare l’atmosfera.La clown terapia è presente anche nel nostro territorio. A Termoli, ad esempio, i volontari Ricoclaun di Vasto operano nei reparti di Pediatria, Medicina, Ortopedia e Otorino due volte al mesePer incrementare il numero dei volontari e quindi potenziare il volontariato clown negli ospedali, l’associazione Ricoclaun onlus, organizza un corso clown, della durata di 16 ore, a marzo 2012. Tra le tematiche affrontate nel corso ci sono attività esperiensulla fiducia, sulla sintonia.Vengono trattati tematiche relative alla giocoleria, micromagia, ricerca del clown personale, improvvisazione, tecniche psi- comotorie e di clownerie, igiene e comportamento in ospedale. Dopo il corso, è previsto un affiancamento con clown volontari con servizi nell’ospedale di Lanciano e/o Termoli e/o di Vasto due volte al mese, di sabato e/o domenica pomeriggio e momenti di formazione periodica. Chi fosse interessato può contattare: Rosaria3400617294 (dopo le 14) Vasto oppure Cocò3209461044 (dopo le 17) Termoli. 17 20 LE CITTÀ DEL MOLISE Domenica 29 gennaio 2012 AREA VOLTURNO Prevenzione in primo piano Il convegno organizzato in collaborazione con la Lilt, a fuoco i problemi legati alle mala R O C C A R AV I N DOLA. Le “penne nere” del gruppo di Roccaravindola ancora impegnate nel campo del sociale. Per il quinto anno, gli alpini presieduta da Fiorentino Castaldi, organizzano nel periodo invernale un convegno a tema che serve come punto di aggregazione sociale e risoluzione di tematiche importanti. Questa volta l’attenzione si è concentrata sul mondo della salute. In collaborazione con la Lilt (Lega italiana lotta ai tumori) si svolgerà questo pomeriggio, con inizio alle ore 16 il convegno dal titolo” Ed io avrò cura di te..il ruolo della Lilt nella prevenzione delle malattie oncologiche”. L’appuntamento si terrà all’interno della chiesa Maria Ausiliatrice di Roccaravindola alla presenza di ospiti di grande rilievo. I lavori del convegno prenderanno il via con l’introduzione e il saluto del capogruppo e vigile urbano di Montaquila Fiorentino Castaldi, seguito dai saluti del parroco don Giuliano Lilli, delle autorità varie presenti e del dottor Mario Pietracupa (presidente del Consiglio regionale del Moli- se). Gli interventi tecnici prenderanno il via con quello della dottressa Maria Ottaviano (Presidente Lilt Isernia) che intratterrà i presenti sulla riabilitazione psicologia e sociale della donna operata al seno. Toccherà a seguire alla dottor Liberato Di Lullo (Primario di oncologia Isernia) sugli Stili di vita sani e i fattori di rischio in oncologia. Altri interventi saranno curati da: il dottor Antonio Dolcigno (Medico di base) sull’andamento delle patologie neoplastiche nel comune di Montaquila; dal dottor Nicandro Percopo (Presidente ordine dei farmacisti) su farmacia, casa e filtro della salute; le conclusioni saranno affidate alla signora Carmela Cerrone (segreteria organizzativa dell’evento). Un appuntamento da non perdere, come spiegato anche dall’organizzatore della manifestazione, Fiorentino Castaldi, che ribadisce ancora una volta l’impegno degli alpini di Roccaravindola nel campo del sociale e della salute pubblica. Un momento di incontro davvero importante e soprattutto formativo per l’intera popolazione locale. Il Vigile Urbano di Montaquila è da anni, ormai, impegnato in questo settore e continua, senza sosta, ad impegnarsi per il prossimo ma soprattutto per il bene collettivo. Mi. Visco Politica Domenica 29 gennaio 2012 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] Di Pietro jr: una nostra battaglia, ma non basta. Vedremo se la norma vale anche per i disabili Rinnovo patenti agli ultraottantenni, Idv: punto d’incontro CAMPOBASSO. Fuori dai partiti che sostengono il governo Monti, l’Idv però non nasconde quanto di buono (ancora troppo poco per la verità) fa questo esecutivo tecnico. A proposito del decreto ‘semplificaItalia’ un punto d’incontro c’è stato, per esempio, a favore degli ultraottantenni che devono rinnovare la patente. “Una battaglia che noi dell’Idv – tiene subito a precisare Cristiano Di Pietro, consigliere regionale e figlio del leader del partito – abbiamo appena intrapreso”. E’ di pochi giorni fa infatti l’interrogazione proprio a firma di Di Pietro jr all’assessore alla sanità Filoteo Di Sandro, per evitare ai richiedenti over 80, specie del basso Molise, di doversi recare ogni anno presso la commissione medica di Campobasso, con tutti gli evidenti disagi del caso, per ottenere il rinnovo del documento di guida. “Evidentemente – sottolinea il consigliere regionale anche il governo Monti deve essersi accorto dell’assurdità di tale procedimento e da ora in poi sarà possibile andare, ogni due anni, a visita da un medico monocratico autorizzato a rilasciare l’autorizzazione”. Tuttavia è questa l’unica novità di rilievo che annotano i dipietristi riguardo un decreto “non particolarmente entusiasmante” ma che rappresenta “comunque un piccolo passo avanti nell’eliminazione di 330 leggi inutili e nel tentativo di snellire il rapporto tra i cittadini e le istituzioni”. Dicevamo della procedura semplificata per il rinnovo della patente degli ultraottantenni. Ebbene questa pare essere l’unica norma degna di essere apprezzata dal consigliere regionale Cristiano Di Pietro che aggiunge: “Non ci è ancora chiaro però se tale procedura valga anche per le persone diversamente abili, anche loro costrette ad andare avanti indietro per poter ottenere l’ok della commissione medica per il rinnovo patente. Cercheremo di verificare in tempi strettis- simi come stiano realmente le cose e, qualora la semplificazione prevista per gli over 80 non valesse anche per le persone diversamente abili – conclude - ci impegneremo a farlo presentenelle sedi opportune, anche con interrogazioni al primo ministro Monti attraverso i nostri rappresentanti in parlamento”. I Piani di rientro preoccupano la De Camillis: necessario il mantenimento degli standard CAMPOBASSO. In Italia la mortalità per cancro è diminuita ed è più bassa della media europea. Il dato, che fa ben sperare, lo ha reso noto la parlamentare molisana Sabrina De Camillis, coordinatrice dell’intergruppo alla Camera dei Deputati della Medicina di Genere, alla cerimonia di consegna del premio Onda, assegnato dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della donna ad una donna distintasi nel campo della salute, del benessere e dei diritti delle donne. In Italia si guarisce di più se si è colpiti da neoplasie al seno; vive il 58 percento di chi è colpito da tumore del colon retto rispetto al 54 percento dell’Europa, il 79 percento di chi è colpito da neoplasia alla prostata contro il 74 percento della media europea il 13 per cento da chi è colpito da tumore al polmone contro il 10 per cento della media europea. La deputata del Pdl si è però detta preoccupata dai piani di rientro che interessano mezza Italia. “In un momento di crisi dove la concentrazione dei Piani di rientro è tutta giocata nel campo dei numeri tralasciando l’erogazione dei servizi essen- ad una riorganizzazione generale che dovrebbe andare ad intervenire su quelle ataviche spese, spesso legate a lobby, invece che a servizi da erogare”. L’intergruppo sulla Medicina di Genere chiederà al Ministro di intervenire pensando ad un monitoraggio dei Piani di rientro che tenga alta l’attenzione sulla capacità di mantenimento dei target sanitari evitando tagli violenti sul settore. Domenica 29 gennaio 2012 Sanità, De Camillis: evitare i tagli ai servizi L’onorevole ha espresso la sua preoccupazione per l’applicazione dei Piani di rientro: “Le donne ne pagano le conseguenze” La cerimonia di consegna del premio Onda, consegnato dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, è stata l’occasione anche per riflettere sulla mortalità per cancro e sulla sanità più in generale. “In Italia la mortalità per cancro è diminuita ed è più bassa della media europea”, ha detto nel suo intervento l’onorevole Sabrina De Camillis, coordinatrice dell’intergruppo alla Camera dei Deputati della Medicina di Genere. “Stiamo lavorando per proporre al Ministro una L’onorevole De Camillis serie di considerazioni sul sistema di programmazione nazionale da inserire nell’ambito del Piano sanitario nazionale. Per quanto riguarda i dati delle neoplasie in Italia, c’è qualche numero positivo. La mortalità per cancro è diminuita ed è più bassa della percentuale media europea per cui vi è un aumento della sopravvivenza. Vive l’83 per cento di chi è colpito da neoplasie al seno rispetto all’80 per cento della media europea, il 58 per cento di chi è colpito da tumore del colon retto rispetto al 54 per cento dell’Europa, il 79 per cento di chi è colpito da neoplasia alla prostata contro il 74 per cento della media europea il 13 per cento da chi è colpito da tumore al polmone contro il 10 per cento della media europea”. Invece, per quanto riguarda il tumore all’ovaio, ha sottolineato la parlamentare molisana, “in Italia viene diagnosticata in 17,9 casi ogni 100 mila donne. Nel quinquennio 93-98 il numero era pari 13,5 per 100 mila don- ne. Dunque è un tumore in forte crescita anche se c’è una diminuzione della mortalità. Ci sono molti studi sul caso da cui viene fuori come è differenziata la diffusione della neoplasia nei due emisferi geografici, nell’Ovest è molto più frequente rispetto all’Est per cui contano le cause ambientali nella diffusione del tumore visto che è presente in alcune aree geografiche. La crisi economico-finanziaria, poi, si ripercuote anche sul sistema salute del Paese, impatta sul sistema di prevenzione ed in particolare sulle donne perché è il nostro modo di impostare la vita pensando prima agli altri e rinunciando spesso ad una nostra protezione”. Nel suo discorso, però, l’esponente del Pdl ha lanciato un messaggio al ministro della Salute Renato Balduzzi: “Sono preoccupata per l’applicazione in oltre il 50 per cento del Paese dei Piani di rientro. In un momento di crisi dove la concentrazione dei Piani di Rientro è tutta giocata nel campo dei numeri tralasciando l’erogazione dei servizi essenziali. Tale situazione comporta una maggiore facilità nel taglio della spesa che equivale al taglio dei servizi rispetto, invece, ad una riorganizzazione generale che dovrebbe andare ad intervenire su quelle ataviche spese, spesso legate a lobby invece che a servizi da erogare. E questa grave preoccupazione è confortata da una serie di emergenze in quei territori dove l’Attuazione dei Piani di rientro sta creando difficoltà nell’applicazione dei Livelli minimi di assistenza (Lea). Chi ne paga di più le conseguenze sono le donne. Anche questa sarà una partita che l’intergruppo sulla Medicina di Genere sottoporrà al Ministro chiedendo di intervenire pensando ad un monitoraggio dei Piani di rientro che tenga ben alta l’attenzione sulla capacità di mantenimento dei target sanitari evitando tagli violenti sul settore”. 3 ATTUALITÀ Domenica 29 gennaio 2012 3 IL CONSIGLIERE DEL PD ATTACCA LʼASSESSORE ALLA SANITÀ: DAL PATTO DELLA SALUTE MANCANO 17 MILIARDI E IN MOLISE SI TACE Petraoria a Di Sandro: tu come Ponzio Pilato “I tecnici del Ministero della Salute hanno predisposto una bozza di 51 pagine che è stata esaminata in un primo incontro con gli Assessori Regionali alla Sanità il 25 gennaio per istruire il confronto Stato-Regioni sul nuovo Patto per la Salute 2013-2015 che ai sensi della manovra economica del luglio 2011 dovrà definirsi entro il 30 aprile 2012. I Governatori delle Regioni si sono aggiornati al prossimo 8 febbraio per entrare nel merito della proposta ministeriale e però hanno evidenziato da subito che nel triennio mancheranno all’appello 17 miliardi di euro. 8 per il 2013-2014 che in realtà secondo stime della CGIL ammonterebbero a 13,4 miliardi stante il combinato disposto delle diverse manovre degli ultimi anni, e altri 9 miliardi per il 2015. Com’è noto per il 2012 il Fondo Sanitario Nazionale è stato fissato in 108,7 miliardi con una sottostima che determinerà ulteriori tagli e nuovi incrementi nei ticket, nelle addizionali e nelle compartecipazioni chieste ai cittadini. La bozza prevede l’accelerazione della chiusura dei 220 piccoli ospedali italiani con meno di 120 posti letto, la garanzia del pediatra per la fascia d’età tra 0 e 6 anni e non più fino a 14 anni, nuovi ticket sui pannoloni, sui prodotti per diabetici e sul cibo per celiaci. L’impostazione prevede una maggiore compartecipazione alla spesa dei cittadini in base al reddito stante la carenza strutturale di fondi, l’atavico ricorso ai tagli lineari della spesa pubblica e la cronica incapacità di contenere gli sprechi, i privilegi e le rendite di posizione che si annidano nella sanità in quell’intrreccio perverso trasversale scoperchiato da ultimo con lo scandalo del San Raffaele di Milano del trapassato Don Verzè. E nel mentre l’Italia discute sul nuovo Patto per la Salute 2013-2015, l’Assessore alla Sanità Filoteo Di Sandro sceglie di glissare sui principali quesiti che avevo posto nella mia interrogazione del 29 dicembre scorso. Non una parola sullo stato dei conti pubblici del settore, il perché si sono aumentati i posti letto alle strutture private, nulla sulle emergenze del Pronto Soccorso, non una parola sulle vertenze San Stefar, Igea Medica e Cattolica, niente sugli sprechi della rottamazione dei medici che sono passati nelle cliniche private o sulla carenza di macchinari, di personale minimo e di attrezzature essenziali negli ospedali e nei poliambulatori pubblici. Perché nella sanità molisana ci sono più generali che soldati con tanti distaccati e comandati che sono fuggiti dalle corsie ospedaliere? Nessuna volontà ad aprire un confronto in Commissione, in Consiglio, con i Comitati ed i Comuni, e nemmeno un dato, un’informazione o un bilancio per discutere su cifre, costi, spese e tagli. Queste sono materie, sostiene Di Sandro dei Commissari alla Sanità, ma se è così lui e il Direttore Generale Fagnano cosa ci stanno a fare all’Assessorato?”. DOMENICA 29 GENNAIO 2012 DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: 86100 CAMPOBASSO Un tema importante quello affrontato nell’assise civica di ieri alla presenza di molti cittadini. Passa in consiglio la mozione del gruppo di opposizione di Sant’Elia a Pianisi sul Poliambulatorio. In essa i consiglieri sottolineano che il Poliambulatorio costituisce un punto di riferimento fondamentale non solo per i cittadini di San’Elia a Pianisi ma anche dell’intero circondario (Macchia Valfortore, Pietracatella, Monacilioni, Ripabottoni). Da precisare che l’Asrem affronta costi significativi per mantenere la strut- ANNO XV - N. 28 VIA SAN GIOVANNI IN GOLFO - TEL. 0874/484623 - FAX 0874/484625 S. Elia a Pianisi. Passa all’unanimità la mozione dell’opposizione Poliambulatorio, l’assise civica chiede il potenziamento della struttura tura, presa in affitto in seguito al sisma del 2002 che ha reso inagibile l’immobile di via Martiri d’Ungheria, la cui stabilità, nel corso degli ultimi anni è stata ancor più compromessa da problemi idrogeologici che interessano il terreno su cui sorge. Purtroppo a partire dal 2008, e con mag- giore evidenza negli ultimi tempi, si è assistito ad una rapida riduzione del numero delle attività specialistiche e dei medici presenti (in particolare il cardiologo, che svolgeva anche azione di consulenza ai volontari delle associazioni Frates ed Avis a cui va riconosciuta una importante funzione sociale sul territorio di riferimento; l’oculista, l’endocrinologo, indispensabile per l’aumento delle malattie della tiroide, l’ortopedico e il ginecologo), con negative ricadute sulle esigenze di vita dei cittadini, che oggi si vedono costretti, non senza difficoltà e costi, a recarsi a Campobasso o a Riccia per accedere ai percorsi di cura di cui hanno bisogno. La scelta di privare il Poliambulatorio di specialisti rappresenta, secondo quanto contenuto nella mozione, un’evidente contraddizione con il Piano Sanitario Regionale e con lo stesso Piano di Rientro dal deficit sanitario, che, al contrario, si pongono quale obiettivo prioritario il potenziamento delle strutture e dei servizi territoriali in una logica di avvicinamento dei servizi al cittadino e di contenimento dei costi ospedalieri e non è, inoltre, in linea con quanto contenuto nel Piano territoriale di zona che parla di programmazione partecipata e concertata a favore delle aree svantaggiate; la forza del Piano è quella di “potenziare” il territorio, di individuare e utilizzare risorse e potenzialità per creare opportunità di benessere, di agio, di sicurezza, per consentire la permanenza dei residenti, ottimizzando prestazioni e servizi esistenti, con particolare riguardo alla loro qualità, efficienza ed efficacia. La programmazione socio-sanitaria regionale dovrebbe costituire uno strumento per dare risposte ai cittadini in ragione delle peculiarità del territorio, in riferimento alla struttura demografica, alla salute della popolazione, agli stili di vita, alla condizione socio- economica, all’assetto del mercato del lavoro e della struttura produttiva. Parimenti si è evidenziato che il territorio di riferimento, appartenente all’Ambito Riccia-Boiano, è caratterizzato dalla diminuzione della natalità, dal progressivo invecchiamento della popolazione, dall’aumento del fenomeno migratorio, con un progressivo aumento delle situazioni di difficoltà e disagio, dalla presenza di una percentuale consistente di anziani, spesso con bisogni di assistenza continuativa, la necessità di servizi e prestazioni socio-sanitarie. L’opposizione ha anche sottolineato che, di contro, in rapporto all’estensione del territorio, appaiono invece adeguate le prestazioni di medicina di base e dei pediatri, soddisfacente la presenza delle farmacie rurali, nonché dei servizi di guardia medica e delle postazioni del 118, e l’incidenza delle Case di Riposo e dei Centri di recupero psico-sociali. Tuttavia si ravvisa la necessità e l’urgenza di ripristinare un livello di prestazioni mediche all’interno del Poliambulatorio qualitativamente e quantitativamente adeguate a rispondere alle emergenze ed esigenze innanzi evidenziate. Anche la maggioranza ha quindi condiviso la proposta di fare voti alla Regione, all’Asrem e al Prefetto affinchè, all’interno della programmazione socio-sanitaria e dell’Atto aziendale, venga prevista e attuata con la massima tempestività la riqualificazione e il potenziamento delle attività specialistiche offerte all’interno del Poliambulatorio, prevedendo la presenza di un numero di medici adeguati alle esigenze espresse dalla popolazione di Sant’Elia a Pianisi e dei comuni limitrofi.Intanto un segnale positivo è arrivato con un intervento in ambito socio-sanitario. In settimana, grazie all’interessamento dell’assessore alla Programmazione Vitagliano, sarà aperto lo Sportello Amico - Centro di benessere e di ascolto: una grande opportunità per le famiglie che potranno avvalersi della consulenza di sociologi, psicologi e assistenti sociali. Un valido strumento di prevenzione e cura dei disagi somsr 9