Nuovi accertamenti, rinviato il funerale della giovane mamma

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Nuovi accertamenti, rinviato il funerale della giovane mamma
Quotidiano d’informazione
In abbinamento obbligatorio con
in Molise e in alcuni centri dell’Abruzzo
Direttore editoriale Alessandra Longano
Direttore responsabile Luca Colella
Anno XIII N° 46 - Euro 1,00
Giovedì 16 febbraio 2012
Isernia
Campobasso
Nuovi accertamenti, rinviato
il funerale della giovane mamma
Detenuto deceduto
al Cardarelli,
indagati medici
e infermieri
CAMPOBASSO. Per la morte del
detenuto di 40 anni avvenuta la scorsa settimana sono indagate sei persone. Si tratta di medici e infermieri dell’ospedale Cardarelli dove l’uomo era
stato trasportato da via Cavour.
servizio a pagina 13
servizio a pagina 6
6
Campobasso
Giovedì 16 febbraio 2012
Decesso di un detenuto al Cardarelli,
l’équipe medica nel registro degli indagati
CAMPOBASSO. Sono medici e paramedici dell’ospedale Cardarelli di Campobasso
le sei persone iscritte nel regi-
L’inter vento
CAMPOBASSO. In seguito
al decesso del detenuto recluso a Campobasso è intervenuto anche il consigliere
regionale del Pd Michele Petraroia con una nota sulla situazione sanitaria negli istituti di reclusione, inviata al
Sub-Commissario alla Gestione del Sistema Sanitario
Regione Molise, al direttore
Generale dell’Asrem, al Ministro di Grazia e Giustizia,
ai Direttori degli Istituti Penitenziari di Campobasso,
Isernia e Larino, e ai Sindacati dei lavoratori della Polizia Penitenziaria Nazionali e
Regionali. “Prima di trasmettere alla vostra attenzione la presente nota – scrive
Petraroia - sulla situazione
sanitaria vigente negli Istituti di reclusione del Molise,
ho fatto trascorrere alcuni
giorni dal decesso del quarantenne di Scampia (NA)
detenuto nel Carcere di
Campobasso che non è arrivato in tempo in ospedale e
non è riuscito a salvarsi. Un
uomo detenuto perde momentaneamente la libertà ma
mai la dignità di essere umano. Purtroppo nella nostra
società siamo stati abituati
ad accettare come normale
l’idea che negli istituti penitenziari possano esserci il
doppio o il triplo dei detenuti rispetto alla capienza prevista, che l’attività rieducativa propedeutica al recupero
del recluso sia impraticabile
e che la tutela della salute sia
una sorta di variabile indipendente con servizi tagliati,
carenze di organico e strutture mediche inadeguate o inutilizzate. Ho constatato direttamente nelle mie visite al
Carcere di Larino (CB) e al
Carcere di Campobasso, la
persistenza di problemi legati a laboratori chiusi, a personale specialistico insuffi-
stro degli indagati nell’ambito
dell’inchiesta sulla morte del
detenuto del carcere di Campobasso avvenuta la settimana scorsa dopo un ricovero.
Per la procura si tratta di un
atto dovuto, mentre si attende
di conoscere l’esito dell’autopsia disposta subito dopo la
morte. Il detenuto, del quale
non sono state rese note le generalità dalla magistratura, lavorava nel penitenziario di via
Cavour e pare che più volte
aveva lamentato dolori diffusi
ed era stato trasportato in
ospedale per accertamenti.
L’ultimo viaggio proprio la
settimana scorsa: era stato di
nuovo portato al Cardarelli
Petraroia sollecita una riorganizzazione
del sistema sanitario nelle carceri
ciente o permanentemente
precario, a apparecchiature
nuovissime mai utilizzate, a
difficoltà nell’accesso dei
detenuti alle visite mediche
ordinarie, a ricoveri, analisi
o consulti specialistici. Il
passaggio delle competenze
della sanità penitenziaria
dalla gestione del Ministero
della Giustizia alle Regioni,
ha comportato un indubbio
arretramento nella qualità
delle prestazioni, con persistenti disfunzioni, disservizi,
sperperi e una disorganizzazione incomprensibile che
chiama in causa i conflitti di
attribuzione tra le varie branche della pubblica amministrazione. Il solo dubbio che
l’uomo possa aver perso la
vita a 40 anni in un Istituto di
reclusione per simili problematicità, ci lascia sconcertati
e ci sprona ad adoperarci
perché non abbiano a ripetersi episodi di questo genere
nelle carceri molisane. Sollecito un urgente riorganizzazione del servizio sanitario
negli Istituti di Pena di Campobasso, Isernia e Larino
(CB) con assegnazioni di
strumenti minimi, postazioni
mediche e personale adeguato, invitando l’amministrazione a risolvere contenziosi
pregressi e ottimizzare la gestione della tutela della salute con un efficace coordinamento tra carcere e territorio,
con un accesso più agile ai
poliambulatori esterni, agli
ospedali e con una previsione sistemica di visite periodiche all’interno delle carceri per le fasce più esposte dei
detenuti affetti da tossicodipendenze e da patologie infettive e epatiche, spesso
contratte durante la stessa
detenzione a causa della pro-
miscuità e del sovraffollamento. L’auspicio che possa
mutare l’attenzione verso i
reclusi trova un positivo appiglio nell’approvazione nel
provvedimento che allenterà
la tensione negli Istituti Penitenziari con misure che riguarderanno 3 mila detenuti.
Un simile provvedimento
migliorerà marginalmente le
condizioni di vivibilità nelle
carceri italiane, non metterà
a rischio la sicurezza dei cittadini e potrà rappresentare
un primo passo verso la soluzione strutturale del problema”.
dove i medici avevano deciso
di operarlo: troppo tardi visto
che è morto prima di entrare
in sala operatoria. L’uomo, di
origini napoletane, stava
scontando una condanna per
associazione per delinquere e
rapina. Un decesso sul quale
proprio lo scorso fine settimana si è espresso anche il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la prima e più
rappresentativa organizzazione di Categoria. Il sindacato,
in quell’occasione, ha anche
rimarcato ancora una volta lo
stato di criticità delle carceri
molisane. “Campobasso disse il segretario generale
Donato Capece - ha una disponibilità regolamentare per
112 posti letto ma i presenti al
31 gennaio scorso erano 136,
Isernia ha 70 posti letto occupati da 81 e Larino conta 293
detenuti per 219 posti regolamentari. E’ evidente che questo sovraffollamento contribuisce ad acuire lo stress e le
già gravose condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari e condiziona inevitabilmente la serenità all’interno delle
sezioni detentive”.
Giovedì 16 febbraio 2012
ISERNIA. Servono nuovi
accertamenti sulla salma,
bloccati i funerali dell'infermiera 41enne deceduta all'ospedale Veneziale di Isernia. Al medico legale sono
necessari ulteriori esami per
determinare la causa della
morte della donna, giovane
madre di tre figli piccoli.
Oggi, quindi, non potranno
essere effettuati i funerali
della donna. Uno strazio infinito quello dei familiari che
non si arrendono davanti ad
una tragedia del genere. Sarà
la magistratura a determinare
se ci sono possibili responsabilità in questa morte. Per il
Isernia e Provincia 13
La salma ancora a disposizione dei medici. Nuovo strazio per i familiari
Servono nuovi accertamenti,
bloccati i funerali dell’infermiera
momento non ci sono ancora
persone iscritte nel registro
degli indagati, ma le indagini
sono in corso. Dopo l'esposto presentato dai familiari,
sono iniziati gli accertamenti
della squadra mobile di Isernia. E' gia' stata posta sotto
sequestro la cartella clinica
della donna e, contempora-
neamente, proseguono gli
accertamenti. Molto potrà dire l'autopsia. Il responso verra' fornito tra novanta giorni.
La vicenda ha scosso non solo San Vittore del Lazio, centro d'origine della donna, ma
anche Isernia, dove la notizia
siè subito diffusa.
La donna era stata ricoverata
per una operazione di routine
con la quale avrebbero dovuto rimuoverle un nodulo alla
schiena. Sembrava essere andato tutto bene, ma nel giro
di dodici ore la situazione s’è
complicata e la donna, dopo
poco, è finita in rianimazione. Venerdì pomeriggio, poi,
è stata trasferita presso
l’ospedale Veneziale di Isernia dove è morta dopo qualche ora. Un vero giallo questo decesso, che ha spinto la
famiglia a chiedere alla magistratura di indagare.
La nuova data per i funerali
della donna verrà fornita domani mattina.
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ATTUALITÀ
Giovedì 16 febbraio 2012
IN BREVE
C
AMPOBASSO. Si sarebbe dovuto riunire ieri il
Consiglio d’amministrazione della Fondazione
Giovanni Paolo II, alias Cattolica di Campobasso, per
approntare un piano di integrazione di alcuni reparti
dell’ospedale pubblico Cardarelli di Campobasso in cui
dovrebbero iniziare i lavori di messa in sicurezza sismica. Una storia che ha fatto insorgere gli addetti ai lavori, soprattutto al Cardarelli, in cui si è iniziato a parlare di
fusione tra le due strutture o addirittura di assorbimento.
Il CdA della struttura di Tappino, poco distante dal Cardarelli, è saltato a causa del cattivo tempo dei giorni scorsi.
Ma, nonostante il rinvio si presuppone a breve, per ora
pare che in campo non ci siano discorsi di fusione mentre
è assolutamente scongiurato il pericolo di assorbimento.
C’è però da mettere in campo un piano che ben riorganizzi il sistema sanitario molisano su cui grava ancora il
piano di rientro dal deficit. Ed in campo sembra esserci
una seria presa di coscienza che vada incontro alla necessità di eliminare i reparti doppione presenti sul territorio
regionale, e oltretutto a brevissima di distanza territoriale, che partirà proprio dalla necessità di ospitare i reparti
del Cardarelli a causa dei lavori di messa in sicurezza per
effettuare un periodo di prova volto ad una stabilizzazione futura della rete ospedaliera regionale.
Fondazione Giovanni Paolo II, slitta
il CdA per la fusione col Cardarelli
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ISERNIA
Giovedì 16 febbraio 2012
ISERNIA E PROVINCIA
Sequestrata la cartella clinica della donna 41enne
MORTE SOSPETTA AL VENEZIALE
INDAGA LA PROCURA
ISERNIA. La Procura vuole vederci
chiaro. Per questo ha sequestrato la
cartella clinica della donna deceduta,
in circostanze ancora da chiarire, la
scorsa settimana all’ospedale ‘Veneziale’. Circostanze sulle quali tenterà
di far luce anche l’esame autoptico
condotto martedì scorso dal dottor
Pierluigi Bontempo, primario del reparto di Anatomia patologica presso
il nosocomio pentro, sul corpo della
41enne di San Vittore del Lazio. I risultati dell’autopsia si conosceranno
tra 90 giorni. Intanto i familiari della
donna, madre di tre figli piccoli, non
si arrendono. Hanno nominato un
consulente di parte tramite il proprio
avvocato, Alessandro D’Ambrosio, che
studia le prossime mosse. La donna
si era sottoposta all’asportazione di
un nodulo alla schiena presso il Neuromed. Un’operazione di routine che
sembrava essere andata bene. Poi, in
poche ore, l’aggravamento, il trasferimento a Isernia e il decesso per motivi da accertare.
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LE CITTÀ DEL MOLISE
Giovedì 16 febbraio 2012
VENAFRO
IL FATTO
Lʼassessore Di Sandro replica: Non ho ricevuto richieste dirette di incontro da nessuno
Ospedale, Vaccone paventa
il trasferimento di Ortopedia
Il Comitato: la politica regionale, ignora
le problematiche relative alla struttura sanitaria
V
ENAFRO. Il maltempo non ha
fermato la protesta del
presidente del Comitato
pro Santissimo Rosario,
che, dopo aver denunciato la presunta volontà del governo regionale
“di non effettuare interventi di riparazione al
tetto del nosocomio cittadino per poter procedere ad una progressiva
chiusura della struttura”, ora paventa un’ipotesi ben precisa. E molto
grave. A suo avviso “nel
giro di due mesi, il reparto di Ortopedia verrà
trasferito ad Isernia. Altro che Polo d’eccellenza”. Una simile notizia
sarebbe stata appresa
da Vaccone nei corridoi
dell’ospedale, all’indomani della visita in loco
dell’assessore alla Sa-
Neve, volontari nel frusinate
C
ONCA CASALE. Nonostante le criticità registrate nel
loro paese a causa del maltempo, hanno dato manforte
alle comunità vicine. Con il coordinamento del sindaco Luciano Bucci, i volontari di Conca Casale, Massimo Cimaroli
e Nicandro Silvestri, hanno prestato il proprio soccorso in
favore degli abitanti di Vasimondo, una frazione di Viticuso,
in provincia di Frosinone. La località era praticamente sommersa dalla neve.
La coltre bianca aveva raggiunto i due metri e c’erano diverse persone in difficoltà. “Ci sono volute ben tre ore –
raccontano i volontari - per percorrere i sei chilometri che
separano questa frazione dal comune di Conca Casale, ma
l’operazione e’ pienamente riuscita, con tanti ringraziamenti ed attestati di stima da parte della comunità e del
sindaco di Viticuso”.
Ma anche nel piccolo paese dell’hinterland pentro, in ogni
caso, la neve ha superato i due metri di altezza. E tutti gli
abitanti hanno collaborato per far fronte all’emergenza. Al
loro fianco, in prima linea, hanno lavorato i vigili del fuoco
del comando provinciale di Isernia.
nità Filoteo Di Sandro.
Una visita non esente da
polemiche. Il Comitato
pro Santissimo Rosario
lamenta, infatti, l’indifferenza del membro
dell’esecutivo regionale
nei confronti del movimento cittadino.
“E’ arrivato in città in sordina – incalza
Vaccone – senza informare nessuno. Senza
concedere al Comitato
un incontro/confronto”. Ma i toni aspri e le
denunce del presidente
dell’associazione nata
per la salvaguardia del
nosocomio venafrano
non trovano riscontro
nelle parole proferite
proprio dall’assessore
alla Sanità. Contattato
telefonicamente, Filoteo
Di Sandro non solo non
conferma le indiscrezioni delle ultime ore, ma
dichiara “di non aver
mai ricevuto una richiesta diretta di incontro
da parte del Comitato
Pro Santissimo Rosario”.
IL SANTISSIMO ROSARIO DI VENAFRO
Lui Vaccone neanche lo
conosce. E, riservandosi
di approfondire prossimamente su questa
testata i progetti in cantiere per quanto concerne il futuro del presidio
ospedaliero di Venafro,
l’assessore Di Sandro
precisa anche la “ratio”
della sua visita dello
scorso 9 febbraio presso
i locali del nosocomio.
“Sono andato a Venafro – spiega – per monitorare la situazione
dell’ospedale e rilevare
i problemi che riguardano l’intera struttura. Il
fatto che nessuno fosse
al corrente del mio sopralluogo non è stato
determinato dall’inten-
to di evitare incontri
o confronti, bensì dal
semplice motivo che la
mia visita non voleva
essere una vetrina politica, com’è stato invece
per altri. Mi sono recato
al Santissimo Rosario
nella mia veste istituzionale per rendermi
conto concretamente
delle criticità e dei punti di forza di tale struttura, per poi poter agire
di conseguenza nell’interesse della comunità”. In effetti Di Sandro
ha incontrato medici
e operatori sanitari. E
nei prossimi giorni si
conoscerà qualcosa in
più sul destino di quel
nosocomio.
AD
Termoli - L’OSPEDALE S. TIMOTEO HA BISOGNO DI UN PEDIATRA. CHE N...
15/02/2012 - L’OSPEDALE S. TIMOTEO HA BISOGNO DI UN
PEDIATRA. CHE NON TROVA
Termoli. Difficoltà per la direzione del San Timoteo di Termoli di reperire un pediatra per
rimpinguare il personale nel reparto ospedaliero da diverso tempo sotto organico. La
conferma giunge dal direttore sanitario del presidio termolese, Filippo Vitale, impegnato
nella ricerca di un medico pediatra per dare man forte al personale già in servizio nel
reparto con le guardie attive. «Abbiamo contattato una pediatra, ma aveva già accettato
un incarico nelle Marche - hanno dichiarato dalla direzione ospedaliera - La verità è che
oggi non è facile trovare un medico che accetti l’incarico in ospedale, dove le
responsabilità sono numerose. Solitamente preferiscono la professione privata».
L’Azienda sanitaria di Termoli-Larino, in ogni caso, è intenzionata al reperimento di un
pediatra per il San Timoteo
http://www.primonumero.it/attualita/news/1329335188
CRO:OSPEDALE MOLISE CERCA PEDIATRA,MA MEDICI 'MEGLIO'
2012-02-15
IL PRIVATO
17:13
OSPEDALE MOLISE CERCA PEDIATRA,MA MEDICI 'MEGLIO' IL PRIVATO
APPELLO DIREZIONE SANITARIA TERMOLI, NON VOGLIONO RESPOSABILITA'
TERMOLI (CAMPOBASSO)
(ANSA) - TERMOLI (CAMPOBASSO), 15 FEB - Difficoltà per la direzione
del San Timoteo di Termoli di reperire un pediatra per rimpinguare
il personale nel reparto ospedaliero da diverso tempo sotto
organico. La conferma giunge dal direttore sanitario del presidio
termolese, Filippo Vitale, il quale è impegnato nella ricerca di un
medico pediatra per dare man forte al personale già in servizio nel
reparto con le guardie attive. "Abbiamo contattato una pediatra, ma
aveva già accettato un incarico nelle Marche - hanno dichiarato
dalla direzione ospedaliera - La verità è che oggi non è facile
trovare un medico che accetti l'incarico in ospedale, dove le
responsabilità sono numerose. Solitamente preferiscono la
professione privata". L'Azienda sanitaria di Termoli-Larino, in ogni
caso, è intenzionata al reperimento di un pediatra per il San
Timoteo. (ANSA).
YM8-PRO/
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