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FIBROADENOMA
Che cosa è un Fibroadenoma ?
Il fibroadenoma è un tumore benigno che si forma più frequentemente negli anni in cui la
donna è fertile; si riscontra nel 25 % donne asintomatiche.
Due i tipi principali: i fibroadenomi giovanili (età di insorgenza 10-20 anni; di solito singolo) e quelli
legati all'età adulta (nel 15% dei casi multipli e insorgono nel 10% dei casi in età postmenopausale).
Le dimensioni dei fibroadenomi possono aumentare nel corso del tempo, soprattutto durante la
gravidanza, mentre capita spesso che rimangano stabili dimensionalmente dopo la menopausa e
possano calcificare.
Fibroadenomi con un volume superiore ai 500 gr. o sproporzionati per le dimensioni del seno (in
genere >5 cm), sono chiamati fibroadenomi giganti.
I fibroadenomi giovanili e i giganti possono raggiungere cospicue dimensioni fino a 15 cm.
Raramente, carcinomi intraduttali o invasivi possono svilupparsi all’interno di un fibroadenoma, ma
questo può avvenire, non per particolari condizioni predisponenti date dalla presenza del
fibroadenoma, ma per gli stessi motivi per cui si può sviluppare in altre aree della mammella.
Quale è la prevalenza dei Fibroadenomi ?
I Fibroadenomi sono la forma più comune di tumore del seno (massa) diagnosticata. Negli
Stati Uniti la cifra è di circa 750.000 nuovi casi all’anno.
Nei 5 anni successivi alla diagnosi, circa il 60-70% delle pazienti decidono per il trattamento
del Fibroadenoma.
Quali i sintomi tipici ?
Comparsa improvvisa di un nodulo duro ma spesso estremamente mobile. Può essere
associato a dolore e/o infiammazione.
Mentre alcuni rimangono costanti (in dimensioni) per molti anni, altri noduli possono crescere nel
tempo fino a dimensioni cospicue. Molte donne trovano queste masse fastidiose, anche perché
spesso associate a dolore o indolenzimento.
In alcuni casi, il Fibroadenoma può modificare la forma del seno.
Il livello di ansietà causato dalla presenza di queste masse è soggettivo da paziente a paziente.
Come viene riscontrato un Fibroadenoma ?
Il Fibroadenoma viene, in genere, scoperto casualmente, durante l’esecuzione di
un’ecografia mammaria per controllo in donna asintomatica.
In altri casi, se la sua posizione all’interno della mammella e le dimensioni lo rendono palpabile,
può essere la donna a scoprirlo durante un test personale di autopalpazione, o da un esame
effettuato dal medico ginecologo. Si possono poi effettuare studi ulteriori: ecografia, mammografia
o Risonanza Magnetica Nucleare (MRI). Anche se i Fibroadenomi tendono a presentare
caratteristiche strutturali tipiche all’esame ecografico (ad es. forma ovalare e margini netti), la
diagnosi deve essere confermata da una biopsia: nessuna immagine o radiografia può assicurare
che la massa sia realmente benigna. Esistono infatti carcinomi che si presentano nello stesso modo
fino al 30% dei casi.
Fibroadenoma all’indagine ecografica
Fibroadenoma sottoposto a misurazione durante ecografia
Fibroadenoma alla Mammografia (non discrimina il solido dal liquido, ecco perchè è
fondamentale effettuare un’integrazione con ecografia mammaria bilaterale)
Come si diagnostica un Fibroadenoma ?
La diagnosi definitiva di un potenziale Fibroadenoma si ottiene prelevando in loco un
frammento di tessuto (biopsia). Generalmente viene effettuata una biopsia eco-guidata,
minimamente invasiva. Questa procedura viene effettuata dal medico in ambulatorio, in anestesia
locale. L’ago da biopsia viene guidato dall’ecografo all’interno della massa per prelevare un piccolo
campione di tessuto. Questo campione viene poi inviato all’anatomopatologo, che controllerà al
microscopio il tessuto e così potrà determinare se sia realmente un Fibroadenoma o un altro tipo
di lesione. La paziente ritorna immediatamente alle sue attività e la risposta dell’anatomopatologo
si ottiene in pochi giorni.
Opzioni di Trattamento per Fibroadenomi
Come sono trattati i Fibroadenomi ?
In caso di fibroadenoma, se l’ecografia o la eventuale biopsia hanno accertato la natura
non maligna del nodulo e se lo stesso non aumenta velocemente di dimensioni, il trattamento può
essere di tipo conservativo, verificando l’evoluzione del nodulo nel tempo mediante controlli clinici
ed ecografici.
Nel caso in cui la presenza del fibroadenoma fosse associata a dolori o altri sintomi e/o se le sue
dimensioni dovessero aumentare rapidamente o giungere sopra i 2.5-3 centimetri o ancora qualora
fossero presenti un'anomala vascolarizzazione o bordi irregolari, il medico potrebbe consigliarne
l’asportazione chirurgica.
Oggi invece è disponibile una terza opzione.
Attendere:
Si può scegliere di attendere, osservando e controllando gli eventuali cambiamenti del
Fibroadenoma nel tempo. Il vostro medico può consigliarvi un controllo ogni 6-12 mesi, con
ecografia o altro metodo di imaging, per seguire l’evolversi della massa. Se il Fibroadenoma cresce
o diventa fastidioso, generalmente viene consigliato l’intervento chirurgico per l’asportazione.
Asportazione chirurgica:
I Fibroadenomi possono essere asportati chirurgicamente. L’intervento viene effettuato in
sala operatoria e consiste nella rimozione chirurgica del Fibroadenoma e nella successiva chiusura
(sutura) dell’incisione. A seconda delle dimensioni del Fibroadenoma, si possono verificare
cambiamenti nell’orientamento, nella forma e nelle dimensioni del seno. Altro problema non meno
importante è dato dalla formazione di cicatrici interne al tessuto mammario che determinando a
volte importanti alterazioni della sua struttura, aumentano la difficoltà di individuare un cancro ad
esami mammografici ed ecografici successivi.
Conseguentemente, la dimensione della ferita chirurgica dipenderà dalle dimensioni del
Fibroadenoma.
L’intervento può essere effettuato con ricoveri ridotti (1 o 2 giorni) e può produrre dolori
moderati.
L'intervento chirurgico diventa indispensabile, se, dalla diagnosi effettuata (dalla biopsia con ago
grosso (CB) o vuoto-assistita (VAB), sono emersi dei dubbi sulla benignità della massa tumorale.
Crioablazione:
La Crioablazione è un intervento per distruggere i Fibroadenomi ed è alternativo alla
chirurgia. Approvato dalla FDA americana ed in possesso del marchio CE per l’utilizzo in Europa (ed
in molti altri paesi del mondo), il suo utilizzo permette la distruzione del Fibroadenoma con l’utilizzo
del freddo estremo. La metodica delle Crioablazione è utilizzata e consolidata da anni per la
distruzione di tumori benigni e maligni nei reni, nella prostata, nel fegato, nel polmone ed in altri
organi. Questa tecnologia è stata ora ottimizzata per l’uso a livello del seno.
Circa la metà delle donne a cui viene diagnosticato (solo mediante prelievo istologico) un
Fibroadenoma sceglie di farsi operare, per cui una soluzione meno invasiva viene generalmente
apprezzata. I risultati sono molto diversi: non vi sono incisioni (perciò niente suture e cicatrici),
non vi sono deformazioni del seno e non c’è il dolore, generalmente presente dopo l’intervento
chirurgico; non serviranno drenaggi nè si formeranno sieromi.
La procedura può essere anche effettuata in ambulatorio (day hospital). Il medico utilizza
un ecografo per guidare una piccola sonda (un piccolo ago) all’interno del Fibroadenoma, dopo
una leggera anestesia locale (non generale). Il freddo estremo prodotto dalla sonda mediante
azoto liquido è utilizzato per distruggere il Fibroadenoma. La Crioablazione è semplice e non
dolorosa, in quanto il freddo agisce come anestetico naturale per desensibilizzare l’area.
La Crioablazione ha una durata media di 10-15 minuti, di cui solo una parte di effettivo
trattamento. Non è richiesta sutura, poiché la procedura viene effettuata con un ago sottile: solo
un cerotto “steri-strip” è necessario. Non rimarranno perciò segni visibili. Così come per una
qualsiasi biopsia, la paziente può immediatamente ritornare alle sue attività.
Le cellule del Fibroadenoma sono distrutte (ablate) durante la procedura di Crioablazione,
in quanto il freddo intenso congela i liquidi contenuti nelle cellule e questi, aumentando di volume,
provocano la distruzione delle stesse.
Il corpo riassorbirà in seguito questi tessuti distrutti. Il tempo necessario varia a seconda
delle dimensioni originarie del Fibroadenoma e di altri fattori.
La Crioablazione
La Crioablazione consiste nell’utilizzare temperature estremamente fredde per distruggere
completamente i tessuti.
La Crioablazione è una tecnica normalmente utilizzata per distruggere tessuti in varie aree
del corpo. E’ approvata dalla FDA americana e ha ottenuto il marchio CE per l’Europa. E’
considerata una valida alternativa all’intervento chirurgico.
La Crioablazione è ormai consolidata (da decenni) come tecnica per distruggere tessuti
benigni e maligni nei reni, nella prostata, nel fegato, nel polmone ed in altri organi. La tecnica è
stata ora ottimizzata per l’utilizzo nel trattamento dei tumori del seno.
I benefici della Crioablazione sono:
·
Trattamento immediato, sicuro ed efficace, da effettuarsi in ambulatorio (day
hospital);
·
Le pazienti rilevano una notevole soddisfazione;
·
La procedura è semplice, l’uso di azoto liquido produce un tale freddo da agire come
anestetico naturale;
·
Il trattamento è rapidissimo (minuti) e permette la ripresa immediata delle normali
attività;
·
Non vi sono asportazioni di tessuto, tagli, suture e cicatrici visibili che possano
alterare l’apparenza e l’estetica del seno o la struttura interna, rendendo più difficili
da eseguire i controlli senologici successivi.
La Crioablazione è adatta per il vostro caso ?
Cosa attendersi ?
La Crioablazione viene effettuata anche in ambulatorio (day hospital). Il medico utilizza un
ecografo per guidare una piccola sonda (un piccolo ago) all’interno del Fibroadenoma, dopo una
leggera anestesia locale (non generale). Il freddo estremo prodotto dalla sonda è utilizzato per
distruggere il Fibroadenoma. La Crioablazione è semplice e non dolorosa, in quanto il freddo agisce
come anestetico naturale per desensibilizzare l’area.
Sonda all’interno del Fibroadenoma (ecografia)
La Crioablazione ha una durata media di 10-15 minuti, di cui solo una parte di effettivo
trattamento. Non è richiesta sutura, poiché la procedura viene effettuata con un ago sottile: solo
un cerotto “steri-strip” è necessario. Non rimarranno perciò segni visibili. Così come per una
qualsiasi biopsia, la paziente può immediatamente ritornare alle sue attività.
Come viene eliminata la massa ?
Le cellule del Fibroadenoma vengono distrutte (ablate) durante la procedura di
Crioablazione. Il corpo riassorbirà in seguito queste cellule distrutte. Si potrà ancora rilevare una
massa palpabile nel seno, che diminuirà nel tempo fino a scomparire. Il tempo necessario per
questo processo varia a seconda delle dimensioni originarie del Fibroadenoma e di altri fattori.
Crioablazione di 3^ generazione: la scelta vincente.
La Crioablazione di 3^ generazione, effettuata con Azoto liquido, è un’opzione sicura ed
efficace per il trattamento del Fibroadenoma. Una procedura semplice, ambulatoriale può risolvere
le ansietà provocate dal vivere con una scomoda massa all’interno del seno. Inoltre, la forma, la
dimensione e l’estetica del seno non subiscono variazioni, in quanto i tessuti trattati vengono
riassorbiti (e sostituiti) da nuovo tessuto. La mancanza di cicatrici visibili rende il trattamento
ideale dal punto di vista estetico. Nessuno degli studi effettuati sulla Crioablazione ha rilevato
ricorrenza di Fibroadenomi nello stesso sito dopo il trattamento.
La Società Americana dei Chirurghi del Seno ha definito il trattamento di Crioablazione,
approvato in USA dall’FDA, “come un trattamento sicuro, efficace e duraturo per la terapia del
Fibroadenoma”, confermandone la sua validità come alternativa all’intervento chirurgico nei casi
selezionati.
Prima della Crioablazione.
Follow-up a 6 mesi.
Follow-up a 12 mesi.
Follow-up a 12 mesi.
Mini-invasività:
Il freddo estremo contribuisce a desensibilizzare l’area di intervento, rendendo la procedura
veloce, semplice ed accettabile dalle pazienti. A causa del riassorbimento naturale successivo, non
vi sono segni evidenti di tagli, suture e cicatrici che possano avere un impatto cosmetico.
Procedura semplice e rapida, forse la migliore:
La Crioablazione richiede in genere 10-15 minuti in ambulatorio (day hospital) e permette
un immediato ritorno alle attività normali.
Tecnologia all’avanguardia, di ultima (3^) generazione:
La procedura viene eco-guidata e permette ad un sottile ago di penetrare nella massa.
L’utilizzo di Azoto liquido consente il raggiungimento di temperature così basse da congelare
immediatamente e distruggere il Fibroadenoma.
Per Approfondire La Crioablazione (Dati Tecnici)
·
La Crioablazione ottiene risultati migliori con un raffreddamento rapido, a bassissima
temperatura e cicli di raffreddamento/disgelo;
·
La velocità di raffreddamento e la temperatura più bassa possibile sono i fattori più
importanti che condizionano l’efficacia e la riuscita dell’ablazione;
·
Due sono i metodi per raggiungere basse temperature:
o Metodo “Joule-Thompson”: espansione di gas ad alta pressione:
con questo metodo, l’Argon raggiunge i -120/-150° C.; l’Azoto raggiunge i 147° C.;
o Gas liquefatto: punto di ebollizione:
con questo metodo, l’Ossido Nitrico bolle a -88° C.; l'Azoto liquido bolle a 195° C.
·
In ogni caso, l’agente raffreddante (in forma liquida) viene inviato alla punta della sonda,
inizia a bollire assorbendo il calore dai tessuti a contatto e passa alla fase gassosa (con
parte del liquido rimanente) e viene rimosso;
·
Il calore assorbito è in funzione sia dell’area di contatto che della differenza di temperatura;
·
Più è bassa la temperatura sulla sonda, maggiore è l’assorbimento di calore;
·
L’Azoto liquido bolle a -195° C., per cui risulta il miglior agente raffreddante per crioterapie;
·
L’utilizzo dell’Azoto liquido è complesso, poiché si verificano almeno 4 condizioni di cui
tenere conto:
o I condizione: l’effetto “Leidenfrost”, secondo il quale un liquido, messo a contatto
con una massa più calda del punto di ebollizione dello stesso, produce uno strato di
vapore sotto di esso che rallenta l’inizio dell’ebollizione;
o II condizione: il fattore di espansione del liquido (circa 700) lo rende difficile da
eliminare;
o III condizione: la connessione di varie parti meccaniche che debbono operare in
ambiente molto freddo (criogenico), senza perdite, non è di facile realizzazione;
o IV condizione: il controllo della temperatura alla punta della sonda è difficile da
attuare.
Le condizioni di cui sopra sono soddisfatte solo da sistemi di 3^ generazione.
·
La combinazione dell’effetto “Leidenfrost” e le problematiche di eliminazione dei gas
utilizzati creano 2 tipi di problemi:
o Rendono instabile la temperatura;
o Condizionano (riducono) l’assorbimento del calore.
La sfera di ghiaccio cresce più lentamente e l’ablazione è meno efficace.
Nei sistemi di 3^ generazione, questa è la distribuzione delle temperature: