Piano del Paesaggio - Comune di Moniga del Garda

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Piano del Paesaggio - Comune di Moniga del Garda
COMUNE di
MONIGA DEL GARDA
provincia di Brescia
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO
DOCUMENTO DI PIANO
Lorella Lavo - Sindaco
dott.sa Lia Brogiolo- Segretario comunale
arch. Giovanni Cigognetti - Progettista
ing. Benedetta Belli, arch. Lucia Massioli, arch. Laura Pagani - collaboratori
Livio Cassa - grafica
PIANO DEL PAESAGGIO
RELAZIONE
allegato:
data: gennaio 2011
aggiornamenti:
Studio associato arch. Giovanni Cigognetti • arch. Michele Piccardi • ing. Clara Vitale • Lonato d/G (Bs)
località San Polo • tel. 030-9913807 • fax 030-99138682 • e-mail [email protected]
Tutti i diritti di riproduzione e rielaborazione sono riservati.
Comune di Moniga del Garda provincia di Brescia
RELAZIONE – PIANO DEL PAESAGGIO
INDICE
1. ANALISI DEL PAESAGGIO
1.1. IL PIANO PAESISTICO VIGENTE
2. INDIVIDUAZIONE DEI VINCOLI PAESAGGISTICI E STORICI
2.1. Decreto Ministeriale 24 MARZO 1976
2.2. EDIFICI VINCOLATI
2.3. Articolo 136 Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42
2.4. ARTICOLO 142 DECRETO LEGISLATIVO 22 GENNAIO 2004, N. 42
2.4. ZONE DI INTERESSE ARCHEOLOGICO
3. COMPONENTI DEL PAESAGGIO FISICO E NATURALE
4. COMPONENTI DEL PAESAGGIO AGRARIO E DELL’ANTROPIZZAZIONE CULTURALE
5. COMPONENTI DEL APESAGGIO STORICO CULTURALE, DEL PAESAGGIO URBANO, DI
CRITICITA’ E DEGRADO DEL PAESAGGIO
6. RILEVANZA PAESISTICA COMPONENTI IDENTIFICATIVE E PERCETTIVE DEL PAESAGGIO
7. SINTESI DELLA SENSIBILITA’ PAESAGGISTICA
7.1. MODO DI VALUTAZIONE MORFOLOGICO - STRUTTURALE
7.2. MODO DI VALUTAZIONE SIMBOLICO
7.3. MODO DI VALUTAZIONE VEDUTISTICO
7.4. CLASSI DI SENSIBILITà PAESAGGISTICA
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Studio Associato arch. Giovanni Cigognetti ▪ arch.Michele Piccardi ▪ ing. Clara Vitale - Lonato d/g (Bs)
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1. ANALISI DEL PAESAGGIO
Il Piano di Governo del Territorio persegue la tutela, la valorizzazione e il miglioramento del paesaggio
comunale, i cui caratteri derivano dall’interazione tra ambiente naturale e fattori antropici. Si intende
perseguire la finalità di conservare i caratteri che definiscono l’identità e la leggibilità del paesaggio
comunale, migliorare la qualità paesaggistica ed architettonica degli interventi di trasformazione, evitando
il rischio di alterazione dei beni tutelati.
Il Piano Territoriale Paesistico Regionale afferma tre principi di particolare rilevanza ai fini
dell’impostazione e della valutazione dei progetti di trasformazione del territorio:
- la qualità paesistica rappresenta ovunque un primario valore territoriale, infatti tutto il territorio
deve essere oggetto di attenzione paesistica perchè si riconosce che il paesaggio è in ogni luogo
un elemento importante della qualità della vita delle popolazioni;
- la tutela e valorizzazione del paesaggio non può attuarsi solo tramite politiche e strumenti di
pianificazione urbanistica e territoriale, infatti un ruolo determinante è svolto in tal senso dai
progetti di trasformazione del territorio;
- il miglioramento della qualità paesistica delle trasformazioni non è definibile a priori tramite
regolamenti e norme generali e passa necessariamente attraverso la profonda conoscenza dei
luoghi in cui si opera.
Da questi principi deriva che la valutazione sugli esiti paesistici ha per sua natura carattere discrezionale
perchè non è misurabile con procedimenti deterministici e non è parametrabile.
1.1. IL PIANO PAESISTICO VIGENTE
Il Comune di Moniga del Garda è già dotato di un Piano Paesistico, redatto dall’arch. Mauro Bocchio,
approvato contemporaneamente al PRG, con delibera del Consiglio Comunale n° 41 del 22//07/2005.
Tale Piano è costituito da:
Relazione paesistica;
Norme tecniche di attuazione;
Tavola PPC1 Componenti del paesaggio fisico e naturale;
Tavola PPC1s Sensibilità Componenti del paesaggio fisico e naturale;
Tavola PPC2 Componenti del paesaggio agrario e dell'antropizzazione colturale;
Tavola PPC2s Sensibilità Componenti del paesaggio agrario e dell'antropizzazione colturale;
Tavola PPC3 Componenti del paesaggio storico e culturale;
Tavola PPC4 Componenti del paesaggio urbano;
Tavola PPC4s Sensibilità Componenti del paesaggio urbano;
Tavola PPC5 Componenti identificative percettive e valorizzative del paesaggio, elementi di
criticità e di degrado;
Tavola PPC5s Sensibilità Componenti identificative percettive e valorizzative del paesaggio,
elementi di criticità e di degrado;
Tavola PPC6s Sintesi delle sensibilità.
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2. INDIVIDUAZIONE DEI VINCOLI PAESAGGISTICI E STORICI
In questa fase ricognitiva del Piano del Paesaggio vengono identificati i principali elementi di valenza
ambientale presenti sul territorio, contenuti nei vincoli paesaggistici e storici.
(vedi Tavola 1 – Vincoli paesaggistici e storici, scala 1:5.000)
2.1. DECRETO MINISTERIALE 24 MARZO 1976
…l’intero territorio di Moniga del Garda ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno
1939, n.1497, art.1, commi terzo e quarto, ed è quindi sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella
legge stessa…
….la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché assume un particolare pregio per la
composizione morfologica del territorio caratterizzato dall’alternanza di ricchi uliveti, prati e fasce
boschive; detta zona è particolarmente significativa in quanto è costituita dalle lente ondulazioni che
scendono dalle colline moreniche ad anfiteatro verso le sponde del lago; di notevole rilievo sono i gruppi
dei vecchi casolari che si fondono nel verde circostante e che costituiscono uno degli elementi
caratterizzanti dei pregevoli quadri panoramici godibili dalla sponda e verso la sponda …
2.2. EDIFICI VINCOLATI
Sul territorio di Moniga del Garda sono presenti alcuni beni immobili, di proprietà comunale o
ecclesiastica, che presentano interesse artistico, storico, archeologico vincolati dagli art. 10-11-13 del
Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
Questi edifici sono:
1. Chiesa di S. Martino
2. Chiesa sussidiaria della Madonna della Neve
3. Ex cinema-teatro
4. Casa Parrocchiale
5. Oratorio
6. Municipio (parte)
7. Castello ed avanzi delle mura
8. Scuola Pompeo Molmenti (parte)
9. Cimitero (parte)
10. Porto vecchio
11. Santella di via Pergola
12. Edificio via Castello 24, mappale 32
13. Piazza S.Martino
Di questi, risulta assoggettato a vincolo apposto con Decreto Ministeriale l’edificio di proprietà privata
compreso entro le mura del Castello:
Edificio via Castello 24, map.32, vincolato con D.M. 1 giugno 1912, situato lungo le mura del castello,
quasi in fondo alla strada che si imbocca sulla destra, appena superato il portone della torre.
Ciascun edificio vincolato è stato individuato sulla Tavola dei Vincoli Paesaggistici e Storici con apposita
simbologia grafica e con univoco codice numerico che corrisponde al numero di scheda riportato
nell’allegato A “Edifici tutelati”.
Le informazioni contenute nelle schede riguardano: il nome dell’edificio tutelato, il suo corrispondente
codice numerico che permette di collegare la scheda alla cartografia, la tipologia del vincolo a cui è
assoggettato il bene storico o l’eventuale segnalazione nel P.T.C.P., la proprietà dell’edificio tutelato, una
descrizione dello stato di fatto per gli edifici vincolati, l’individuazione dell’area vincolata sugli estratti in
scala 1:2000 della cartografia catastale e del rilievo aerofotogrammetrico, le immagini dell’edificio dello
stato di fatto e storiche.
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2.3. ARTICOLO 136 DECRETO LEGISLATIVO 22 GENNAIO 2004, N. 42
"Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137"
modificato dal D. Lgs. n. 63 del 26 marzo 2008.
Nell’Articolo 136 vengono segnalati gli immobili e le aree di notevole interesse pubblico; in base alla
modifica dell’articolo da parte del recente Decreto Legislativo n. 63 del 26 marzo 2008, nel comma c)
vengono assoggettati a vincolo per il loro notevole interesse pubblico “i complessi di cose immobili che
compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale inclusi i centri ed i nuclei
storici”. Nel Comune di Moniga del Garda si rileva la presenza di un nucleo storico legato all’agglomerato
principale di abitazioni più antiche esistenti sul territorio comunale.
2.4. ARTICOLO 142 DECRETO LEGISLATIVO 22 GENNAIO 2004, N. 42
"Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137"
modificato dal D. Lgs. n. 63 del 26 marzo 2008.
Nell’Articolo 142 vengono individuate le aree tutelate per legge.
In particolare tra gli elementi sottoposti a vincolo per il loro interesse paesaggistico nel comma 1, sul
territorio di Moniga del Garda sono presenti:
- i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di
battigia, anche per i territori elevati sui laghi;
- i territori coperti da foreste e da boschi (lettera g). Tali aree sono state definite sulla base del
“Piano di Indirizzo Forestale 2009-2024” e sulla base di rilievi diretti sul territorio;
- i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di
legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e
le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna (lettera c).
Sono classificati tra le acque pubbliche della Provincia di Brescia il Rio Baiozzi, individuabile nella
cartografia catastale e nello Studio geologico come Rio Balosse. Per individuare il corso e la
parte di territorio comunale sottoposta a vincolo paesaggistico occorre fare alcune considerazioni
preliminari derivanti dallo Studio geologico del dot. G.Fasser allegato al PGT e all’analisi della
cartografia catastale attuale. La Relazione geologica recita: “prima della realizzazione del rilevato
dell'attuale strada statale (ora declassata e denominata S.P.572), della bonifica idraulica del
bacino e della realizzazione di una galleria di scarico attraverso il cordone morenico di Monte
Tapino, il rio Balosse costituiva un unico bacino idrografico con il rio Palude. Attualmente la
superficie complessiva del bacino del Balosse è di circa 2 kmq ed è racchiusa tra la linea di costa
del lago e il retrostante entroterra collinare, occupando oltre una vasta area del settore sudoccidentale del territorio comunale di Moniga anche una porzione dei territori sia di Soiano sia di
Padenghe”. Pertanto attualmente il corso del rio Balosse non è corrispondente con quello
individuato nella cartografia “Tavola Paesistica del P.T.C.P.”. Il rio Balosse non è peraltro
individuato dal S.I.B.A. Sistema Informativo Beni Ambientali della Regione Lombardia, ma la sua
appartenenza all’elenco delle acque pubbliche (Deliberazione della G.R. del 25 luglio 1986, n.
4/12028) ne rende obbligatorio l’inserimento quale elemento sottoposto a vincolo paesaggistico.
Le disposizioni previste dal comma 1 non si applicano alle aree che alla data del 6 settembre 1985:
a) erano delimitate negli strumenti urbanistici come zone A e B;
b) limitatamente alle parti ricomprese nei piani pluriennali di attuazione, erano delimitate negli
strumenti urbanistici ai sensi del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 come zone diverse da
quelle indicate alla lettera a) e, nei comuni sprovvisti di tali strumenti, ricadevano nei centri
edificati perimetrati ai sensi dell'articolo 18 della legge 22 ottobre 1971, n. 865.
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2.4. ZONE DI INTERESSE ARCHEOLOGICO
Analizzando le informazioni contenute nella “Carta archeologica della Regione Lombardia – Provincia di
Brescia1”, si evidenzia che sul territorio vi sono stati dei ritrovamenti archeologici:
- nelle zone nei pressi del cimitero in località Madonna della Neve vi sono stati dei ritrovamenti di tipo
altomedievale presso l’omonima chiesa;
-nei pressi del Porto è stato effettuato un ritrovamento preistorico palafittitico della coltura di Paola;
- nei pressi del confine con il comune di Padenghe sul Garda, all’interno del camping Piantelle viene
segnalato il ritrovamento di una tomba romana;
- nei pressi dell’oratorio è stata rinvenuta un’epigrafe romana oggi esposta nel Municipio.
3. COMPONENTI DEL PAESAGGIO FISICO E NATURALE
La tavola con le componenti del paesaggio fisico e naturale (Tavola 2 “Componenti del paesaggio fisico e
naturale, redatta in scala 1:7.500), contiene informazioni riguardanti la presenza di boschi, filari alberati,
rilevati morenici, siti di importanza naturalistica, elementi lineari ed elementi strutturali, sponde fluviali;
tutti elementi di rilevante valore paesaggistico.
AREE BOSCATE
Nella carta sono rappresentate le aree boscate presenti sul territorio comunale; tali aree sono state
individuate sia sulla base delle informazioni derivanti dall’analisi del “Piano di Indirizzo Forestale 20092024”, sia sulla base delle informazioni fornite dal Dott. Zola Gabriele, agronomo che ha redatto lo studio
agronomico del territorio comunale.
Si è posta particolare attenzione all’individuazione delle aree boscate, così come definite dalla normativa
vigente (art. 42 l.r. 31/2008 "Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e
sviluppo rurale”). A questa categoria sono ascritte “le formazioni vegetali, a qualsiasi stadio di sviluppo, di
origine naturale o artificiale, nonché i terreni su cui esse sorgono, caratterizzate simultaneamente dalla
presenza di vegetazione arborea o arbustiva, dalla copertura del suolo, esercitata dalla chioma della
componente arborea o arbustiva, pari o superiore al venti per cento, nonché da superficie pari o
superiore a 2.000 metri quadrati e larghezza non inferiore a 25 metri; sono altresì considerati aree
boscate i rimboschimenti e gli imboschimenti; le aree già boscate, prive di copertura arborea ed arbustiva
a causa di trasformazioni del bosco non autorizzate. Sono assimilate alle aree boscate le aree forestali
temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva a causa di utilizzazioni forestali, avversità
biotiche o abiotiche, eventi accidentali ed incendi; anche le radure e tutte le superfici d’estensione
inferiore a 2.000 metri quadrati che interrompono la continuità del bosco sono assimilate ad esso; ciò non
vale per le superfici ad uso agricolo e per gli edifici comprese le aree di pertinenza, i parchi ed i giardini.
La colonizzazione spontanea delle aree dà origine a bosco solo quando il processo è in atto da almeno 5
anni. La vegetazione che colonizza le aree in corrispondenza di scarpate e margini di strade, ferrovie e
canali è considerata “formazione vegetale irrilevante” qualora sia costituita, prevalentemente o
esclusivamente, da specie arboree o arbustive ornamentali”. Non sono stati oggetto di indagine i parchi
di proprietà pubblica e privata e le aree a verde di uso pubblico ubicate in area urbana.
Su segnalazione di un privato cittadino pervenuta in data 05.11.2007 prot. 7908 in cui veniva richiesta
un’indagine agronomica avente per oggetto la copertura arborea dei terreni in destra del rio Palude, nei
pressi dell’oratorio, allo scopo di classificarli come bosco e quindi preservati si è proceduto
Bishop, De Vanna, Hudson, Resinelli, Scarpella, Stella, Carta archeologica della Regione Lombardia – Provincia di
Brescia, Franco Cosimo Panini Editore, 1991, Modena
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all’effettuazione di indagini tecniche condotte dal dott. agronomo G. Zola in data 15 febbraio 2011, dalle
quali si è potuto evincere che l’area in oggetto non è identificata dal Piano di Indirizzo Forestale come
copertura arborea classificabile come “bosco” ai sensi della L.r. 31/2008 e che l’area in esame si
presenta come un’area incolta, con prevalenza di rovi, di conseguenza viene stabilito che la superficie
non è assimilabile a bosco ai sensi della normativa vigente. (Si allega allo Studio agronomico, interno al
Documento di Piano, la “Nota tecnica sulla vegetazione presente nei pressi del rio Palude”).
FASCE ARBOREE E ARBUSTIVE
Rappresentano unità ecosistemiche fondanti la struttura di riferimento per la costituzione della rete
ecologica, in particolar modo in pianura. Gli interventi ammessi per tali elementi rispondono al principio
della valorizzazione. Per filare alberato si è intesa una formazione vegetale arborea ad andamento
lineare, a fila semplice o doppia, composta da specie arboree governate in vario modo (alto fusto,
capitozza, ceduo), comprendente almeno 15 piante ogni 100 metri.
Nel territorio di Moniga del Garda non sono stati censiti alberi monumentali (Censimento Alberi
Monumentali – Regione Lombardia – aggiornamento 2004). I filari alberati sono stati individuati sulla
base delle informazioni fornite dal Dott. Zola Gabriele, agronomo che ha redatto lo studio agronomico del
territorio comunale.
ALBERI DI INTERESSE AMBIENTALE
Nel territorio di Moniga del Garda, dai sopralluoghi effettuati dal Dott. Zola Gabriele, sono stati individuati
otto esemplari arborei ritenuti di interesse ambientale (per specie, dimensioni, contesto paesistico) ed
appartengono alle seguenti specie: 2 gelsi (Morus spp.), 2 querce (Quercus spp.), 1 pioppo bianco
(Populus alba), 1 pioppo nero (Populus nigra), 1spino di Cristo (Gleditschia triacanthos), 1 eucalipto
(Eucalyptus globulus), ritenuti elementi caratteristici; alcune volte isolati, spesso all’interno di fasce
alberate e filari. Gli esemplari arborei rilevati sono rappresentati in modo puntiforme sulla relativa
cartografia.
RILIEVI ISOLATI DELLA PIANURA, ORLI DI SCARPATA E LORO AMBITI DI TUTELA
Il territorio di Moniga del Garda ospita alcuni rilevati morenici. Dallo studio geologico del territorio
comunale redatto dallo “Studio di Geologia Tecnica e Ambientale Dott. Geol. G. Fasser”, si evince che:
Il modellamento glaciale ad opera di masse glaciali oggi disciolte è tuttora ben riconoscibile : diffusi sono
i cordoni morenici con andamento circa concentrico rispetto alla parte meridionale del lago, che segnano
le diverse fasi di espansione dei ghiacciai. Tra i rilievi morenici sono presenti ampi ripiani, delimitati da
scarpate, che corrispondono a terrazzi di kame formatisi durante le fasi di ritiro del ghiacciaio.
Sono inoltre stati individuati sulla cartografia gli orli di scarpata e i loro ambiti di tutela che delimitano i
rilievi collinari e sono da sottolineare per la rilevanza paesistica. La scarpata, spesso boscata, come nel
caso del monte Tapino, monte delle Monache e monte Cicogna, costituisce un elemento di rilievo nella
struttura del paesaggio.
Considerata la pendenza del versante, sono possibili fenomeni di dissesto in occasione di precipitazioni
particolarmente intense o in seguito ad interventi antropici errati. Inoltre, a seguito di un terremoto
potrebbero verificarsi fenomeni di instabilità dinamica, in particolare nei tratti più acclivi. Sono inoltre
presenti scarpate erosive, prodotte dai corsi d’acqua e sono diffuse le scarpate di origine antropica che
derivano da modificazioni delle scarpate di origine glaciale.
CORPI IDRICI PRINCIPALI
All’interno del territorio comunale, in località Balosse, scorre l’omonimo rio Balosse. Prima della
realizzazione del rilevato dell'attuale strada statale, della bonifica idraulica del bacino e della
realizzazione di una galleria di scarico attraverso il cordone morenico di Monte Tapino, il rio Balosse
costituiva un unico bacino idrografico con il rio Palude. Attualmente la superficie complessiva del bacino
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del Balosse è di circa 2,00 km² ed è racchiusa tra la linea di costa del lago e il retrostante entroterra
collinare, occupando oltre una vasta area del settore sud-occidentale del territorio comunale di Moniga
anche una porzione dei territori sia di Soiano sia di Padenghe. Altimetricamente siamo in presenza di un
dislivello che raggiunge i 135 m racchiuso tra quota 201 m del Monte Costalunga nel territorio di Soiano e
quota 66 m della linea di costa del lago nel territorio di Moniga.
Nella parte nord-orientale del territorio comunale scorre un’altro corso d’acqua denominato rio Palude
che originariamente rappresentava la naturale prosecuzione del rio Balosse, entrambi facenti parte di un
unico bacino imbrifero. A seguito della realizzazione della strada statale il bacino è stato suddiviso in due
entità separate. Il rio Palude nella sua attuale conformazione si sviluppa in direzione nord-sud
raccogliendo le acque meteoriche provenienti dai cordoni morenici che ne delimitano il bacino; le acque
giungono all'alveo per ruscellamento superficiale e/o convogliate da fossi e canali artificiali. La lunghezza
del corso d'acqua, nel comune di Moniga; è circa 1,650 km e per circa 2/3 del suo percorso è stato
completamente interrato e intubato. Solo in alcuni tratti l'alveo originale è ben individuabile; sono infatti
evidenti le scarpate fluviali e le tracce dell'incisione, per lo più di modeste dimensione ma ben marcata
dal punto di vista paesaggistico dalla presenza di macchie vegetazionali associate a zone con presenza
d'acqua.
FASCIA PERILACUSTRE
La fascia perilacustre è considerata come ambito di pertinenza del lago caratterizzata dal possibile
verificarsi di fenomeni erosivi e di esondazione.
I 2/3 della linea di costa del comune di Moniga del Garda è caratterizzata da aree attrezzate per il turismo
e dalla residenza, vi sono infatti numerosi campeggi ed edifici residenziali.
Le aree non urbanizzate, concentrate nella parte di spiaggia verso il comune di Manerba del Garda si
presentano terrazzate e preservate nelle loro condizioni naturali.
SITI DI IMPORTANZA NATURALISTICA
Su segnalazione dello studio agronomico del territorio, redatto dal Dott. Zola Gabriele, si sono individuati
le zone caratterizzate da biotopi naturali e da siti di importanza naturalistica.
I biotopi naturali si possono definire come aree circoscritte caratterizzate da una concentrazione di
habitat ancora integri; che è necessario porre in condizioni di tutela per evitare che corrano il rischio di
essere danneggiati o distrutti. I biotopi sono pertanto percepiti in modo unitario in quanto i loro confini
fisici e geografici sono facilmente rilevabili e definiti dal resto del paesaggio naturale. Gli habitat più
vulnerabili sono senz'altro costituiti dalle cosiddette "zone umide".
Nel territorio comunale sono stati individuati alcuni biotopi interessanti (riportati in cartografia), tra i quali
si segnalano ad esempio il rio Balosse con le aree limitrofe, si tratta di una zona umida intermorenica
situata nel fondovalle del corso d’acqua; l'area è descritta anche nella Monografia di “Natura Bresciana” Zone umide della pianura bresciana e degli anfiteatri morenici dei laghi d'Iseo e di Garda; scheda n. 36.
La rilevanza naturalistica è dovuta alla presenza di vegetazione tipica delle zone umide tra cui, l’Arundo
donax (canna domestica), la Typha latifoglia e altre specie floricole, sono rilevabili una varietà di
orchidee.
Vengono segnalati alcuni canneti di sponda al Lago di Garda, posti appena a sud del Porto di Moniga
che costituiscono un biotopo poco frequente in questa area del lago, è segnalata anche un’area
seminaturale nella parte centrale del territorio comunale ad est della S.P. 572.
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4. COMPONENTI DEL PAESAGGIO AGRARIO E DELL’ANTROPIZZAZIONE CULTURALE
Sulla base dello Studio Agronomico condotto dall’agronomo Dott. Zola Gabriele e sulla base dei rilievi
effettuati per la redazione della Carta di Uso del Suolo (vedi Tavola 5 – Uso del suolo, scala 1:5000 del
Documento di Piano) è stata predisposta una tavola con l’individuazione delle componenti del paesaggio
agrario e naturalistico.
Nella Tavola 3. Componenti del paesaggio agrario e dell’antropizzazione colturale, redatta in scala
1:5.000, sono rappresentate le componenti del paesaggio agrario e naturalistico di valore paesaggistico.
Elevato valore paesaggistico è rivestito dalle colture specializzate e pregiate “vigneti e oliveti”, inoltre il
paesaggio agrario ospita colture tradizionali come seminativi, prati, prati-arboarati e frutteti. Nel territorio
sono presenti anche coltivazioni floro-vivaistiche in serra ed all'aperto. In via di diffusione sono le
coltivazioni di piante orticole.
Gli appezzamenti di terreno, perlopiù caratterizzati da modeste dimensioni, seguono il disegno tracciato
dalla rete idrografica costituita da fossi, canali irrigui e di scolo.
5. COMPONENTI DEL APESAGGIO STORICO CULTURALE, DEL PAESAGGIO URBANO,
DI CRITICITA’ E DEGRADO DEL PAESAGGIO
(vedi Tavola 4 – Componenti del paesaggio storico e culturale, del paesaggio urbano di criticità e
degrado, scala 1:7.500)
COMPONENTI DEL PAESAGGIO STORICO CULTURALE
Per quanto riguarda l’individuazione della “Rete stradale storica principale” e della “Rete stradale storica
secondaria” viene riportato sulla tavola quanto indicato dal P.T.C.P nella tavola del Sistema Paesistico.
Rispettivamente la S.P.572 di Salò è indicata come rete storica principale, mentre la ex S.P.39
Cimazette-Moniga che dalla S.P.572 attraversa il centro storico di Moniga proseguendo verso Manerba
del Garda è individuata come rete storica secondaria.
Vengono individuati tra le componenti del paesaggio storico culturale gli edifici vincolati dall’ art. 10 del
Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 o da decreti ministeriali appositi, precedentemente elencati
nel paragrafo 2.2.
Sono stati inoltre considerati di valore paesaggistico, gli edifici segnalati dal Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale, sebbene abbiano subito opere di ristrutturazione che ne hanno alterato
sostanzialmente i caratteri storici originari, detti edifici sono individuabili come:
l’edificio mappale 62-63 di via Castello;
l’edificio mappale 41-42 di via Castello.
Non è stato individuato l’”Oratorio S. Sivino”, riportato nell’elenco degli edifici segnalati dal P.T.C.P., in
quanto nel corso dell’indagine non sono emersi elementi che hanno potuto far risalire alla sua presenza
nel territorio di Moniga del Garda, si presume che detto oratorio sia sito nel territorio del confinante
comune di Manerba del Garda e che corrisponda alla chiesa di S. Sivino posta sull’omonimo promontorio
a sud del territorio comunale.
Premesso che gli edifici entro il castello sono molteplici, non è stato possibile individuare l’”edificio via
Castello” in quanto, non sono presenti ulteriori informazioni, numero mappale e/o numero civico che
rendano possibile la localizzazione esatta del fabbricato citato.
Ciascun edificio tutelato (edificio vincolato o segnalato nel P.T.C.P.) è stato individuato sulla Tavola delle
Componenti del paesaggio storico e culturale con apposita simbologia grafica e con univoco codice
numerico ed è stata associata un’apposita scheda.
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All’interno di tali schede, l’identificazione delle superfici degli immobili assoggettati a vincolo, ai sensi
dell'art. 10 del D.Lgs 22 gennaio 2004, n.42, in assenza di precise e puntuali identificazioni dei beni da
parte del competente Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, ha carattere indicativo.
Tale identificazione è stata redatta sulla base della consistenza della proprietà, e a seguito di un
sopralluogo, durante il quale si è perfezionata la lettura sintetica della consistenza del bene monumentale
e delle sue adiacenze meritevoli di tutela.
Ricerche d'archivio hanno permesso di integrare le informazioni cartografiche con brevi notizie storiche.
L'identificazione degli immobili di proprietà privata, assoggettati a vincolo di tutela ai sensi dell'art. 146
D.Lgs 22 gennaio 2004, n.42, è stata desunta dalla descrizione delle particelle catastali contenute nel
decreto stesso.
Gli immobili meritevoli di tutela identificati negli elaborati del Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale, approvato con Del. Consiglio provinciale 21 aprile 2004, n. 22, sono elencati all'interno del
"Quaderno 3" - "Allegato I” alle N.T.A "Il sistema del paesaggio e dei beni storici" - Allegato 2 "elenco MZ".
L'identificazione di tali immobili è stata desunta dalle particelle catastali, ove indicate, o dalla
denominazione negli altri casi.
Considerata l'indeterminatezza, ed in alcuni casi l'ambiguità, della denominazione riportata negli elaborati
del P.T.C.P., si è provveduto a condurre ricerche utili a perfezionare l'individuazione degli immobili e ad
identificarne correttamente la localizzazione e la consistenza, che comunque ha carattere indicativo
(vedi Fascicolo: Allegato A – Edifici Tutelati).
Nello specifico, facendo un confronto con la tavola del Sistema Paesistico del P.T.C.P. si sottolineano
alcune differenze tra quegli edifici che quest’ultimo individua come “villa-casa”; tali differenze sono state
verificate attraverso i sopralluoghi effettuati sul territorio comunale, in particolare:
- la “villa-casa”, individuata dal P.T.C.P. nella tavola Paesistica è ormai stata completamente
ristrutturata e adibita ad attività ricettiva; non è dunque stata indicata tra gli edifici segnalati nel
P.T.C.P. ;
- l’“albergo storico, luogo di ristoro e di sosta”, individuato dal P.T.C.P. nella tavola Paesistica è
ormai stato completamente ristrutturato tuttavia conserva la tradizionale attività ricettiva; è
comunque stato segnalato nella tavola 4 – Componenti del paesaggio storico culturale, urbano
e di degrado e nella tavola 6 - Sintesi sensibilità paesaggistica.
COMPONENTI DEL PAESAGGIO URBANO
Tra le componenti del paesaggio urbano di rilevante valore paesaggistico è stato identificato il centro
storico situato nella parte centrale del territorio comunale, non è stato altresì individuato il nucleo storico
riportato nella tavola Paesistica del P.T.C.P., in quanto nel corso dell’indagine diretta sul territorio non è
stato identificato alcun nucleo di edifici di interesse storico nell’area in oggetto.
Nel centro storico opportunamente individuato nella parte centrale del territorio comunale si sono
effettuati sopralluoghi finalizzati a:
- realizzare una cartografia di tipo simbolico in scala 1:500, probabilmente imprecisa dal punto di
vista geometrico, ma ricca di tutte le informazioni ottenute mediante osservazione diretta dei
luoghi;
- verificare e completare le informazioni toponomastiche;
- individuare ambiti omogenei, tenendo conto dell’impianto urbanistico consolidato dagli abitati
storici, delle caratteristiche tipologiche e di destinazione d’uso degli edifici e delle loro pertinenze,
della suddivisione presumibile delle proprietà;
- individuare unità minime d’intervento, tenendo conto dell’impianto urbanistico degli ambiti, della
suddivisione dei mappali, delle caratteristiche tipologiche ed architettoniche degli edifici e delle
loro pertinenze, della suddivisione presumibile delle proprietà;
- individuare elementi caratterizzanti il tessuto urbano dei nuclei antichi, le emergenze di tipo
architettonico e la vegetazione di rilevanza ambientale;
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- individuare per ciascun edificio i manufatti di valore storico e simbolico (lapidi, fregi, elementi
decorativi, ecc.).
I dati relativi a ciascun edificio appartenente al centro storico sono stati poi inseriti in apposite schede
contenute nei fascicoli allegati al Piano delle Regole: “Classificazione centri storici – schede”.
Si sono inoltre analizzati i catasti storici per evidenziare l’evoluzione del nucleo antico.
La ricerca all’archivio di stato ha permesso di analizzare le “Mappe piane del Catasto Napoleonico”
(1811-1813), le “Mappe piane del Catasto austriaco“ (1842), le “Mappe piane del Catasto del Regno
d’Italia” (1895-1903); a questi si sono aggiunti i dati ricavati dalla lettura dei catasti più recenti disponibili
presso gli uffici comunali. Dall’analisi di detta comunicazione storica, comparata con l’osservazione
diretta della morfologia dei luoghi e delle caratteristiche architettoniche ed edilizie dei fabbricati e delle
loro pertinenze, si è provveduto a delimitare il perimetro dei centri storici.
Le tavole con l’analisi storica dei centri di Moniga del Garda, redatte per opportuna sintesi in scala
1:1.000, illustrano riassuntivamente, mediante campiture a colori, la presenza dei fabbricati nei diversi
documenti catastali, ai quali è stato attribuito il valore di soglie successive di datazione storica.
Il sedime della maggior parte dei fabbricati esistenti risulta interessato dalla presenza, nei diversi catasti,
di edificazioni planimetricamente più o meno coincidenti; l’osservazione diretta delle caratteristiche
tipologiche e costruttive degli edifici, ha condotto a valutarne l’attribuzione prevalente ad una delle soglie
di datazione storica considerate.
Per differenza è risultato così possibile identificare con sicurezza anche le addizioni o le superfetazioni
incongruenti edificate in epoca recente.
Le tavole tematiche con l’analisi dei centri storiche e con la datazione storica dei fabbricati, le schede di
rilevazione di ciascun edificio appartenente ai centri storici sono contenuti nell’ambito del Piano delle
Regole.
E’ stato inoltre predisposto un censimento cartografico dei principali elementi edilizi tradizionali e
paesaggisti che fanno parte dei centri e nuclei storici al fine di costruire una base informativa utile per la
conoscenza dei caratteri che concorrono all’identità del paesaggio.
Per ogni singolo elemento edilizio costitutivo è stata preparata una scheda e ogni scheda è stata
organizzata secondo dei sottoinsiemi che considerano i materiali edilizi tradizionali (pietra, legname,
cotto, intonaci). La finalità dell’individuazione degli elementi edilizi tradizionali è la conservazione e la
salvaguardia dei segni connotativi.
Gli elementi ricorsivi sono i seguenti: materiali lapidei, finitura delle superfici murarie di facciata, loggiati,
archi, colonne, pilastri, balconi e terrazze, portoni, porte, finestre, davanzali, inferriate, serramenti, scale
esterne, pavimentazioni, tetto, comignoli, parti complementari, pozzi, recinzioni, cippi stradali.
(vedi Fascicolo: Allegato B – Manuale tipologico degli elementi edilizi tradizionali).
Tra le componenti del paesaggio urbano si sono inoltre individuati il tessuto prevalentemente residenziale
e i servizi di interesse pubblico, il tessuto prevalentemente produttivo, terziario, commerciale e turisticoricettivo. Sono state segnalate inoltre tutte le aree impegnate dal P.R.G. vigente con destinazione
prevalentemente residenziale o turistico-ricettiva, nello specifico si tratta di piani e programmi attuativi in
corso di esecuzione.
Infine sono state individuate tutte le aree occupate dalle aziende agricole.
COMPONENTI DI CRITICITA’ E DEGRADO DEL PAESAGGIO
Tra le componenti di criticità e degrado del paesaggio vengono individuati alcuni campeggi della fascia
costiera, che dal punto di vista paesaggistico non si integrano in modo adeguato all’interno del paesaggio
costiero prospiciente il lago. Le aree si presentano intensamente sfruttate allo scopo esclusivo di
aumentare l’offerta ricettiva a discapito dell’offerta qualitativa e del rispetto ambientale. In particolare, per
alcuni campeggi è rilevante la presenza costante di strutture teoricamente rimovibili, ma praticamente
fisse che alterano in modo permanente il paesaggio.
Ulteriore criticità individuata è costituita dal campeggio localizzato in aperta campagna in località
Trevisago, la cui esistenza interrompe nettamente la continuità del paesaggio campestre.
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Infine sono state segnalate come elementi di criticità la media struttura di vendita in corso di
realizzazione lungo la S.P. 572 di Salò anche’essa causa di interferenze sulle visuali verso il paesaggio
agricolo e fonte di aggravamento dei flussi veicolari in prossimità della rotatoria e l’area residenziale
situata nella parte meridionale del territorio comunale lungo via Monte Tapino in quanto ricadenti su di
un’area caratterizzata dalla presenza di un cordone morenico e relativo ambito di tutela.
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6. RILEVANZA PAESISTICA COMPONENTI IDENTIFICATIVE E PERCETTIVE DEL
PAESAGGIO
Per realizzare la tavola della rilevanza paesistica è stata indicata innanzitutto la classificazione della
viabilità esistente con la suddivisione in base alle classi di appartenenza (strade provinciali, strade
comunali principali e secondarie).
Per quanto riguarda i percorsi ciclo-pedonali, sono stati individuati itinerari di fruizione storico - paesistica
esistenti nel territorio comunale, i percorsi ciclo-pedonali in progetto e gli itinerari ciclabili intercomunali
che attraversano il territorio, secondo quanto indicato dagli uffici competenti.
Nella parte nord-orientale del territorio comunale, più precisamente in località S.Giacomo lungo la ex
S.P.39 Cima Zette – Moniga (via Magenta) viene rilevato quanto indicato nella tavola paesistica del
P.T.C.P., un itinerario di fruizione paesistica che collega Moniga con il comune di Manerba del Garda
caratterizzato da visuali panoramiche verso gli ambiti di elevato valore percettivo per fattori fisicoambientali degni di tutela individuabili nella presenza di un pioppeto spontaneo lungo il confine con
Manerba e la visuale verso il lago.
L’analisi della visibilità paesaggistica è stata effettuata indicando i “punti di vista” che si hanno
percorrendo le strade principali indicate, individuati tali punti viene poi condotta una verifica sull’effettiva
visibilità dell’area circostante dagli stessi.
La valenza di un punto di vista viene valutata tenendo in considerazione:
- la visuale di pregio godibile da tale punto di vista;
- il fatto che il punto di vista sia statico o dinamico;
- l’importanza del tracciato stradale o ciclopedonale adiacente al punto di vista.
Per il territorio comunale di Moniga del Garda sono state classificate come visuali di pregio, e quindi i
punti di vista classificati come di primo livello, le visuali dirette verso il lago, elemento caratterizzante il
territorio comunale; sono stati invece classificati di secondo livello i punti di vista da cui si percepisce una
visuale verso il territorio agricolo circostante, verso il castello-ricetto e la Parrocchiale di S. Martino.
Un altro fattore che contribuisce a generare il grado di importanza di un punto di vista è il fatto che questo
sia dinamico, cioè adiacente a tracciati stradali o a percorsi ciclopedonali, o che sia statico, cioè un
belvedere in cui è possibile sostare per godere del panorama.
Nel comune di Moniga del Garda sono stati individuati dei punti di vista di belvedere nei pressi del
castello e della chiesa di S.Martino. Dall’area verde esterna alle mura del castello e adiacente a via Don
Nalini, situata nel punto più alto del colle centrale del territorio, è possibile infatti avere una visuale del
territorio circostante verso il lago e la penisola di Sirmione e da via don Nalini, in adiacenza alla chiesa di
S. Martino è possibile godere della visuale verso il castello di Soiano del Lago e la chiesa di Polpenazze
del Garda.
Sono stati inoltre indicati la Chiesa parrocchiale di S. Martino e il castello-ricetto come luoghi di rilevanza
paesistica e percettiva – bene storico puntuale (land marks).
Si è inoltre tenuto in considerazione il grado di importanza dei tracciati stradali o pedonali adiacenti ai
punti di vista, infatti acquisiscono maggiore importanza i punti di vista adiacenti ai tracciati stradali di
elevata percorrenza o appartenenti a percorsi di fruizione paesistico/ ambientale.
Ogni punto di vista dinamico o statico è stato individuato sulla cartografia con un’apposita simbologia e
uno specifico codice a cui è stata collegata una scheda.
Nella scheda sono contenute le informazioni riguardanti la tipologia del punto di vista (dinamico), il grado
di importanza (primo o secondo livello), il corrispondente tracciato stradale o pedonale, una breve
descrizione della visuale percepibile dal sito, l’obbiettivo di tutela e conservazione della visuale
panoramica, l’estratto della cartografia aerofotogrammetrica in scala 1:5000 con l’individuazione sul
territorio del punto di vista e i coni ottici dei punti di scatto fotografici, le immagini fotografiche delle visuali
panoramiche godibili da tale punto di vista.
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Dall’analisi condotta si rileva la presenza di punti di vista dinamici di primo livello, quindi con vista verso il
lago, lungo il percorso pedonale panoramico del lungo lago a nord e a sud del porto, lungo la S.P.572 di
Salò e lungo via del Porto.
Punti di vista dinamici di secondo livello caratterizzano via Gandhi, via Magenta (ex S.P.39) e via Pergola
(S.P.572 di Salò).
(vedi Fascicolo: Allegato C – Schede Visibilità)
(vedi Tavola 5 – Rilevanza paesistica e componenti identificative, percettive e valorizzative del
paesaggio, scala 1:5.000)
7. SINTESI DELLA SENSIBILITA’ PAESAGGISTICA
La metodologia utilizzata per la determinazione delle classi di sensibilità paesistica non si propone di
eliminare la discrezionalità insita nelle valutazioni di merito in materia paesistica; non intende costringere
la valutazione in una griglia rigida, ma mira ad individuare dei criteri di giudizio il più possibile espliciti e
noti a priori a chiunque si accinga a compiere un intervento potenzialmente rilevante in termini paesistici.
Il giudizio complessivo circa la sensibilità di un paesaggio tiene conto di tre differenti modi di valutazione:
- morfologico-strutturale;
- simbolico;
- vedutistico.
A ciascun elemento, appartenente ai tre diversi modi di valutazione, è stato attribuito un valore di
sensibilità paesistica in funzione del grado di rilevanza.
7.1. MODO DI VALUTAZIONE MORFOLOGICO - STRUTTURALE
Questo modo di valutazione considera la sensibilità del sito in quanto appartenente a uno o più sistemi
che strutturano l’organizzazione di questo territorio, assumendo che tale condizione implichi determinate
regole e cautele per gli interventi di trasformazione. Normalmente qualunque sito partecipa a sistemi
territoriali di interesse geo-morfologico e naturalistico.
Sono stati evidenziati:
- rilievi isolati della pianura: ai rilievi isolati della pianura presenti sul territorio comunale è stato
attribuito un valore di sensibilità paesistica elevato;
- strutture morfologiche di particolare rilevanza: crinali e loro ambiti di tutela, sono delle
componenti di notevole interesse paesistico in rapporto alla loro evidenza percettiva e al loro alto
grado di naturalità ed è quindi necessario evitare ogni alterazione della morfologia e dello stato di
naturalità dei luoghi. Agli elementi della morfologia è stata attribuita una fascia di rispetto di 20 m;
- aree adiacenti ai corpi idrici principali: per l’idrografia superficiale, rio Balosse, rio Palude e
torrente Trevisago si è mantenuta la fascia di rispetto derivante dallo Studio geologico, valutata in
funzione dei tratti di corso d’acqua che permangono a cielo aperto;
- uso del suolo agricolo e naturalistico: per quanto riguarda il suolo agricolo sono state individuate
delle tipologie di utilizzo del suolo agricolo e naturalistico, e a ciascuna è stata attribuita una
sensibilità paesistica. Il valore di sensibilità paesistica più elevato è stato assegnato ai boschi, ai
vigneti e agli oliveti; ai seminativi, ai prati e all’incolto si è dato un valore di sensibilità paesistica
abbastanza più basso. Sulla cartografia, con apposita simbologia grafica, sono stati inoltre
individuati i filari alberati e gli alberi di interesse paesaggistico;
- siti di importanza naturalistica: alle aree interessate dai siti di importanza naturalistica è stato
attribuito un valore di sensibilità paesistica elevato perchè sono aree ad altissimo interesse
naturalistico e di conseguenza si deve promuovere la conservazione assoluta escludendo
qualunque intervento di trasformazione e manomissione, dette aree sono individuabili nella zona
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umida presente in località Balosse e relative aree seminaturali lungo il suo corso, i canneti a lago
e l’area seminaturale presente tra le aree agricole in destra della S.P.572 verso Manerba del
Garda;
7.2. MODO DI VALUTAZIONE SIMBOLICO
Questo modo di valutazione tiene in considerazione l’uso del suolo urbanizzato e il valore simbolico che
le comunità locali e sovralocali attribuiscono ai luoghi e ai manufatti che pur non essendo oggetto di
celebri citazioni rivestono un ruolo rilevante nella definizione e nella consapevolezza dell’identità locale.
Le aree urbanizzate sono state suddivise in centro storico, edifici tutelati, edifici e manufatti con valori
storico o simbolico, tessuto prevalentemente residenziale, tessuto prevalentemente produttivo e tessuto
prevalentemente turistico-ricettivo; a ciascuna zona è stato attribuito un valore di sensibilità paesistica.
Un valore di sensibilità paesistica elevato e molto elevato è stato assegnato al centro storico, agli edifici
vincolati dall’art. 10 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 o da Decreti Ministeriali appositi, agli
edifici segnalati nel P.T.C.P.
Per quanto riguarda le aree antropizzate, un differente valore di sensibilità paesistica è stato attribuito
alle tessuto prevalentemente residenziale e servizi, nelle quali i segni dell’urbanizzazione si inseriscono
in modo più rarefatta sul territorio, al tessuto prevalentemente produttivo, in cui l’urbanizzazione e
l’edificazione sono in completa dissonanza con il territorio circostante e al tessuto prevalentemente
turistico-ricettivo.
Alle aree di criticità e degrado del paesaggio (campeggi e aree produttive) si è dato un valore di
sensibilità paesaggistica elevato.
7.3. MODO DI VALUTAZIONE VEDUTISTICO
Premesso che il concetto di paesaggio è sempre fortemente connesso alla fruizione percettiva, il modo di
valutazione vedutistico si applica là dove si consideri di particolare valore questo aspetto in quanto si
stabilisce tra osservatore e territorio un rapporto di significativa fruizione visiva per ampiezza e per qualità
del quadro paesistico percepito. Per definire la sensibilità vedutistica non conta solo quanto si vede ma
che cosa si vede e da dove.
Si è tenuta in considerazione l’adiacenza a tracciati stradali ad elevata percorrenza, ai punti di vista
dinamici presenti sulle strade ad elevata percorrenza si è dato un maggior grado di importanza.
7.4. CLASSI DI SENSIBILITÀ PAESAGGISTICA
Per arrivare alla tavola riassuntiva di sensibilità paesistica si sono sovrapposti i tre modi di valutazione e
si sono sommati i valori di sensibilità paesistica attribuiti agli elementi presenti cercando di
omogeneizzare i risultati ottenuti al fine di evitare un eccessivo spezzettamento del territorio.
La valutazione qualitativa sintetica della classe di sensibilità paesistica del sito rispetto ai diversi modi di
valutazione è stata espressa utilizzando la seguente classificazione:
- sensibilità paesistica bassa;
- sensibilità paesistica media;
- sensibilità paesistica alta;
- sensibilità paesistica molto alta.
Analizzando la tavola di sintesi della sensibilità paesaggistica si rileva un territorio comunale
caratterizzato da un valore paesaggistico alto.
Infatti il 53% del territorio comunale è caratterizzato da una sensibilità paesaggistica di valore molto alto,
tali aree contraddistinguono il centro storico, la zona del lago per la fascia di tutela dalle sponde dei laghi
pari a 300 m dettata dal art.142 D.Lgs 22 gennaio 2004, n.42 (comma b), detta area è comprende anche
le superfici occupate da alcune attività turistico-ricettive all’aria aperta (campeggi) con componenti di
criticità e degrado del paesaggio costiero. Attribuire sensibilità elevata a queste zone implica che gli
eventuali interventi su dette aree siano finalizzati ad un recupero delle stesse tenendo conto della criticità
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paesaggistica provocata dalla stato di fatto. Inoltre sono state classificate con sensibilità paesaggistica
molto alta le aree adiacenti al rio Balosse e le principali zone interessate dai siti di importanza
naturalistica quali le aree adiacenti il rio suddetto e la zona umida.
Il 34% del territorio comunale ha sensibilità paesaggistica alta; tali zone rappresentano le aree
prevalentemente agricole, le aree residenziali percepibili attraverso le visuali dal lago e le aree
residenziali in contesto agricolo.
Sensibilità paesaggistica alta è stata attribuita inoltre alle aree con componenti di criticità e degrado del
paesaggio, che sono rappresentate dalle aree interessate da attività turistico-ricettive, artigianli e
commerciali localizzate o percepibili percorrendo la S.P. 572 di Salò, viabilità storica principale segnalata
dal P.T.C.P., e collocate in contesto prevalentemente agricolo, inoltre, detta classe di sensibilità è stata
assegnata all’area residenziale situata nella parte meridionale del territorio comunale lungo via Monte
Tapino in quanto ricadente su di un’area caratterizzata dalla presenza di un cordone morenico e relativo
ambito di tutela.
Il 10% del territorio comunale ha sensibilità paesaggistica media e riguarda le aree residenziali di
costruzione recente presenti nella parte nord del territorio comunale, alcune aree al confine con il
comune di Manerba, ai piedi del monte delle Monache del Garda occupate da residence e aree adiacenti
la S.P.572 occupate da edifici residenziali sorti lungo la direttrice stradale senza un attento disegno
urnbano, infine viene individuata in detta classe di sensibilità anche l’area che ospita una struttura
turistico-ricettiva di recente realizzazione situata in località Canestrelli in pieno paesaggio agrario.
Per quanto riguarda le aree con scarso valore paesaggistico, le zone con sensibilità paesaggistica bassa
occupano il 3% del territorio comunale ha sensibilità paesaggistica bassa. Tali aree caratterizzano le
zone più densamente abitate localizzate nella zona artigianale localizzata pressoché al centro del
territorio comunale lungo la S.P.572.
La tavola riporta inoltre una fascia di rispetto della costa lacustre della profondità di circa 150 metri dalla
sponda del lago al fine di perseguire la salvaguardia dei valori paesaggistici e ambientali rilevati.
(vedi Tavola 6 - Sintesi sensibilità paesaggistica, scala 1:5.000)
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