Mose, arrestato il numero uno di Grandi Lavori Fincosit. Merli

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Mose, arrestato il numero uno di Grandi Lavori Fincosit. Merli
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Mose, arrestato il numero uno di Grandi Lavori Fincosit.
Merli: “Nessuna conseguenza per la Maersk”
Mercoledì 4 giugno 2014
Vado L. Alessandro Mazzi, il numero uno di Grandi Lavori Fincosit azienda del
consorzio che ha in appalto i lavori della piattaforma Maersk a Vado Ligure, è agli
arresti nell’ambito dell’inchiesta sul Mose di Venezia, che ha portato in carcere 35
persone e che vede oltre un centinaio di indagati tra politici, amministratori e dirigenti.
Corruzione, concussione e riciclaggio le ipotesi di reato contestate dagli inquirenti, in
un giro di mazzette ad ampio raggio per aggiudicarsi i lavori del Mose veneziano.
Naturalmente la notizia dell’arresto di Mazzi è piombata a Vado Ligure, proprio il
giorno dopo l’annuncio del sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano di voler ritirare
ogni ricorso contro la realizzazione della nuova infrastruttura portuale.
Su possibili ripercussioni sui lavori della piattaforma: “Non credo assolutamente ci
saranno ritardi o altro nell’esecuzione dell’opera – dice Carlo Merli, amministratore
delegato di APM Terminals -. Sono dispiaciuto per la persona, l’Ing. Mazzi, e spero
possa dimostrare la sua estraneità alle accuse, tuttavia credo che l’azienda non avrà
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conseguenze dirette e che bisogna distinguere una vicenda industriale da una di
carattere giudiziario”.
“Inoltre per il Mose si tratta di un appalto diverso, con modalità e tempistiche proprie
che nulla hanno a che vedere con Vado Ligure e l’opera della Maersk. Gli interventi
previsti per la costruzione della piattaforma proseguiranno regolarmente, secondo il
cronoprogramma stabilito” conclude Merli.
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