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TORINO-LIONE NOTIZIE Le prime riflessioni sulla possibilità di un nuovo collegamento ferroviario tra la Francia e l’Italia attraverso le Alpi risalgono al 1988. Due anni dopo il collegamento sulla direttrice TorinoLione - figura nello schema direttore della rete europea per l’alta velocità approvato dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, inserendolo poi, nel 1994, fra gli 11 interventi infrastrutturali di trasporto “altamente prioritari”. Nello stesso anno nasce l’Alpetunnel Geie, un gruppo europeo di interesse economico costituito da Sncf e FS, su richiesta dei rispettivi governi, con l’incarico di sviluppare nell’arco di tre anni il progetto esecutivo del tratto internazionale della linea: un tunnel di oltre 50 chilometri sotto il Moncenisio - superiore al tunnel sotto la Manica collegato a Montmélian e T o r i n o attraver- PRIMI PASSI PER LA NUOVA LINEA TORINO-LIONE A sette anni dalle prime riflessioni sulla possibilità di realizzare un più adeguato collegamento ferroviario fra la Francia e l’Italia è da alcuni mesi operativo il gruppo di lavoro Alpetunnel Geie, incaricato della preparazione del progetto esecutivo della linea per alta velocità che unirà Torino con Lione attraverso una galleria di oltre 50 chilometri sotto il Moncenisio so due nuove tratte nazionali. È di fatto il primo passo concreto verso la realizzazione della linea, supportato da appositi finanziamenti dei due Governi, che sempre nello stesso anno decido no un investimento di 240 miliardi di lire per il nuovo programma di studi, con una prima tranche di 66 miliardi nel 1995. Ad essi si affiancano altri fondi stanziati dalle Sncf e dalle FS spa e dalla Comunità Europea. Il contratto di programma 1993-95 delle Ferrovie dello Stato (lo strumento che regola il processo di pianificazione degli investimenti della spa) ha previsto una spesa di oltre 5 miliardi di lire per gli studi iniziali, parte dei quali contabilizzati nel 1993 (2,68 miliardi) e parte ancora da utilizzare per gli studi di fattibilità. La legge finanziaria Schema assonometrico della stazione di servizio sotterranea di Modane della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. KINEO 8 1995 112 1995 del Governo italiano prevede una spesa di 50 miliardi di lire per la stesura del progetto di massima della parte italiana della linea. L’UE ha contribuito al finanziamento dello studio di fattibilità tecnica, economica e ambientale e al progetto di massima con 2,5 miliardi di Ecu nel 1993 e 5,5 miliardi nel 1995, e il 19 settembre 1994 è stato richiesto un ulteriore finanziamento per 3 miliardi, che complessivamente raggiungono circa il 50 per cento del costo stimato per lo studio esecutivo. Alpetunnel Geie, presieduto da Maurizio Cavagnaro, ha l’incarico di effettuare il complesso degli studi tecnici, economici e finanziari, dei sondaggi e dei lavori necessari per la definizione e la messa a punto del progetto della sezione internazionale (il tunnel); deve poi sviluppare gli studi necessari a definire le strutture di finanziamento, di TORINO-LIONE costruzione e di gestione dell’intero tracciato ferroviario; e svolgere un lavoro di coordinamento degli studi tecnici per le tre sezioni del percorso, per giungere a un unico e armonico progetto globale, contribuendo tra l’altro alla ricerca dei finanziamenti necessari per gli studi e le opere relative. Le risorse del Geie, costituite in parte dalle sovvenzioni di organismi pubblici e in parte da versamenti dei membri fondatori (Fs e Sncf); ma è previsto anche il coinvolgimento del capitale privato, e l’ingresso di nuovi soci, purché Fs e Sncf conservino la maggioranza delle quote. Tornando ai lavori, le diverse tratte, studiate e sviluppate separatamente, vedono innanzitutto un insieme di lavori fra Lione e Montmelian (circa cento chilometri), comprendenti una nuova linea per alta velocità che partendo da sud della stazione di Lione Satolas (accanto all’aeroporto) unirà la rete del Tgv Sud Est con le linee esistenti nell’area di Montmelian, dove è prevista una nuova stazione per la sosta dei treni internazionali; a questo si affianca l’elettrificazione della linea esistente fra Montmelian e Grenoble, che secondo le stime permetterà notevoli risparmi di tempo per gran parte delle destinazioni delle Alpi settentrionali francesi. Il costo, ad oggi, è stimato in circa 3 mila miliardi di lire. Da qui si sviluppa la nuova MontmelianTorino: il progetto prevede un tunnel di base fra St. Jean de Maurienne e Susa, e il proseguimento lungo un nuovo tracciato che porterà a Torino. La sua realizzazione permetterà una riduzione dei tempi percorrenza fra Francia e Italia valutata in un’ora e 10 minuti. Quanto ai costi, il solo tunnel di base richiederà un investimento di circa 6 miliardi di lire. Complessivamente, le previsioni di traffico prevedono un aumento del movimento passeggeri dagli attuali 6,2 a 9,9 milioni di persone l’anno nel Duemila, mentre per le merci il volume dovrebbe crescere da 9,4 a 14,1 milioni di tonnellate, di cui 2,7 sottratte alla strada; l’eventuale messa messa in esercizio di un’autostrada ferroviaria (trasporto di autotreni e dei loro conducenti con navette ferroviarie) porterebbe, secondo i primi studi, a un traffico superiore al milione di camion l’anno. L’intervento presenta comunque delle criticità maggiori rispetto ad altri di tipo tradizionale, perché in esso si sommano due aspetti negativi: i maggiori costi Schema generale della linea per alta velocità e delle altre linee ferroviarie coinvolte. NOTIZIE di realizzazione, trattandosi di linee montane, e la ridotta redditività, perché a cavallo di un confine e quindi con un traffico condizionato dall’effetto frontiera (lingua, moneta, cultura), che porta sempre a una riduzione, qui stimata in circa tre quarti rispetto a una linea nazionale. Sezione tipo del tunnel di base e, sopra pianta e profilo della linea. KINEO 8 1995 113 S S 3 6 - 3 8 I N VA LT E L L I N A NOTIZIE Il riassetto in corso della strada statale 36 Vallassina, il prossimo completamento del traforo del Barro e della circonvallazione di Lecco (in sotterranea) e la superstrada del lago di Como, porteranno una quantità di traffico sempre crescente verso le alte valli della provincia di Sondrio - la Valtellina e la Valchiavenna attraversate dalla statale 38. Una zona densamente popolata nel fondovalle e un’attrattiva turistica di non poco conto per la congestionata Brianza e per l’area metropolitana milanese. Nel giro di mesi o di qualche anno, a partire dall’ultimo semaforo di Monza non vi saranno più ostacoli fino al limite nord del STRADE ALTERNATIVE IN VALTELLINA PER LE STATALI 36 E 38 Partendo dai progetti per il potenziamento dei collegamenti fra Milano e la provincia di Sondrio, un gruppo di tecnici valtellinesi (architetti, geologi, esperti forestali, ingegneri geotecnici e civili, analisti finanziari) si è associato per presentare una soluzione alternativa a quella sviluppato dalla Provincia di Sondrio, mostrando come il confronto fra soluzioni progettuali alternative sia un metodo corretto nel caso di opere destinate a modificare in permanenza il territorio; la tipicità del conflitto ambientale, la novità del metodo seguito dai critici del progetto ufficiale e le stesse caratteristiche delle due concezioni progettuali in questione, ne fanno un candidato ideale per un confronto nel merito degli possibili impatti e dei costi e benefici KINEO 8 1995 114 lago di Como, cioé il trivio di Fuentes, all’imbocco della Valtellina. Tanto traffico che confluirà su un unico nastro - la statale 38 - asse portante dell’intera rete viaria provinciale, quella che in cento chilometri dal trivio porta a Bormio, e lungo il percorso incontra le strettoie di Delebio, la seria ininterrotta di semafori a Morbegno, la circonvallazione di Sondrio (che finisce davanti a un passaggio al livello). La necessità del riassetto della tratta di fondovalle e del suo potenziamento non è quindi un problema eludibile. L’esigenza di rendere più scorrevole la statale 38 si è posta da anni e numerosi progetti sono S S 3 6 - 3 8 I N VA LT E L L I N A stati avanzati nel tempo; l’ultimo risale alla fine del 1994, quando l’Amministrazione provinciale propose, nel contesto del Piano territoriale provinciale, il progetto di un corridoio entro cui realizzare una nuova infrastruttura viaria a due corsie (categoria IV del Cnr): un tracciato stradale esterno, caratterizzato da un numero limitato di punti di svincolo, sostanzial- mente privo di dirette sovrapposizioni all’attuale percorso e che, in prevalenza, incide su aree non urbanizzate. Di fatto il concetto classico di autostrada, che privilegia il collegamento da punto a punto riducendo al minimo i collegamenti intermedi, attuati con un numero limitato di uscite. In risposta a questa ipotesi un gruppo indipendente di professionisti locali (architetti, ingegneri, geologi, economisti) comincia a riunirsi su base volontaria per individuare e approfondire soluzioni meno estranee alle potenzialità di sviluppo del territorio e della comunità valtellinese. I tecnici del gruppo partono dalla constatazione che il tracciato proposto è fondamentalmente riferito a se stesso, disegnato indipendentemente da qualsiasi considerazione progettuale a un ordine più complesso di modificazioni introdotte sul territorio da un intervento di così ampia scala. Gli argomenti critici non sono presentati come assoluti ma come confronto fra due concezioni progettuali alternative. NOTIZIE Il progetto del gruppo indipendente assume il territorio valtellinese come protagonista, considerando cioé l’utenza e il tessuto economico locale come prioritaria, anche sulla base di un’analisi dei movimenti locali rispetto a quelli di attraversamento, di carattere prevalentemente turistico. Così, il tracciato recupera per buona parte quello della statale, riqualificandolo e prevedendo percorsi alternativi solo per i tratti di attraversamento dei nuclei urbani. Inoltre tende a ridurre il contatto con il fiume Adda (mentre il corridoio autostradale corre spesso nelle sue vicinanze) e cerca di limitare la frantumazione dei terreni agricoli e delle presenze naturali. Rispetto alla autostrada indipendente l’ipotesi alternativa può essere realizzata per tratte successive, in accordo alla disponibilità di risorse finanziarie, apportando via via miglioramenti a un collegamento che rimane attivo (mentre il tracciato autonomo può diventarlo solo quando è completato). L’iniziativa ha aperto un importante dibattito a livello locale e costituisce una novità sul campo del metodo con cui vengono mosse osservazioni a progetti avanzati da enti istituzionali: non polemica e scontro frontale, ma impegno argomentato per esplorare e mettere a confronto concezioni progettuali che tengono conto in modo diverso delle necessità di trasformazione del territorio. Gruppo di studio SS38: Gaetano Conforto, Luca Dei Cas, Fabio Della Torre, Carlo Ezechieli, Gianpiero Fascendini, Nora Fumagalli, Danilo Grossi, Luciana Luzzi, Silvano Molinari, Fabio Rabbiosi, Alessandro Rapella, Gianpaolo Rinaldi, Angela M. Romegialli, Gianmatteo Romegialli, Giuseppe Sgrò, Camilla Vola, Enrico Cameron, Alberto De Donis, Alessandro Fumagalli, Emanuele Moretta. KINEO 8 1995 115 CONCORSO CADORNA-BOVISA NOTIZIE Il bando sollecitava i concorrenti a proporre idee per ottimizzare, in termini di qualità urbana complessiva, il rilevante investimento pubblico stanziato per la trasformazione dell’attuale sede ferroviaria del tratto tra le stazioni di Cadorna e Bovisa, a Milano, all’interno del più ampio piano di ammodernamento generale già avviato dalle Ferrovie Nord. Il concorso ha sollevato grande interesse non solo per il tema - il sempre più attuale problema della ridefinizione degli spazi urbani - ma anche in quanto scaturito dalla volontà dei cittadini di poter partecipare direttamente, in prima persona alle scelte di trasformazione della città. Entrambi questi fattori hanno stimolato il progetto, indirizzandolo alla ricerca di un’idea forte che potesse predisporre e diffondere processi positivi di riqualificazione, comunque nel rispetto dell’unicità e delle valenze dei diversi luoghi urbani interessati. Le realtà urbane che si articolano lungo il Prospetti e sezioni, in corrispondenza della ex stazione Bullona e della nuova stazione di via Domodossola, di un UN CONCORSO DI IDEE PER LA LINEA FERROVIARIA CADORNA-BOVISA La recente presentazione dei risultati del concorso di idee “Cadorna - Bovisa: trasformazione e riqualificazione della via di ferro”, indetto nel 1994 dall’Associazione Frontisti Ferrovie Nord Milano, mostra quanto sia sentito il problema della qualità e del rapporto con le infrastrutture - considerando che i promotori sono cittadini abitanti lungo il tratto ferroviario urbano delle Fnm, associatisi nel 1991 con lo scopo di salvaguardare e migliorare l’ambiente dove vivono - e come esso possa trovare soluzioni concrete e non eccessivamente onerose, come quella illustrata dal progetto di Ugo Targetti (capogruppo) con Ruggero Bonisolli, Patrizia Brivio, Giancarlo Conti, Emilia Cozzi, Daniela Mauri ed Enrico Prevedello collegamento con navetta in sede protetta, proposto dal gruppo di Ugo Targetti al concorso dei frontisti delle Fnm. KINEO 8 1995 Sopra, planimetria, con sezioni e prospetti, della proposta di sistemazione dell’area prospiciente la Triennale di Milano. 116 percorso risultano sostanzialmente diverse e reciprocamente estranee, si passa dalla vecchia periferia operaia della Bovisa alla zona centrale ed aulica del Parco Sempione: ciò che le unisce è l’innescarsi di processi di degrado in relazione proprio alla presenza della via di ferro. Tali situazioni negative potrebbero a nostro avviso evolversi ed aggravarsi anche con l’uso banale e frammentario dei nuovi spazi urbani che si creano con la copertura parziale della sede ferroviaria. Da queste riflessioni ha avuto origine la proposta per un asse attrezzato di trasporto pubblico integrato a servizi, inteso come elemento di forte coesione e ricucitura tra luoghi urbani significativi, funzioni rare e rete del trasporto pubblico metropolitano e urbano, sistemi di verde e percorsi ciclabili e pedonali. L’Asse è composto da elementi funzionali portanti: la linea ferroviaria interrata (esistente) di interesse alla scala regionale e metropolitana; una linea per il traspor- CADORNA-BOVISA to pubblico di superficie (di progetto), in sede protetta ad alta efficienza, con funzione di distribuzione urbana; un percorso ciclopedonale protetto (di progetto) inteso come connessione locale dei servizi e del sistema del verde. A questi si uniscono una serie di elementi funzionali variabili che rispondono alla molteplicità e complessità delle situazioni urbane, spazi attrezzati e servizi. Un sistema di elementi architettonici unitari e modulari sono pensati per l’organizzazione spaziale della nuova complessa infrastruttura, che diviene così identificabile e riconoscibile anche nella eterogeneità delle parti di città attraversate. Tali elementi, leggeri e componibili, ricorrono con un ritmo percepibile, segnalano e identificano la presenza dell’Asse, si adattano alla realizzazione sia di manufatti semplici - pensiline, chioschi - sia di infrastrutture più complesse - passerelle, spazi espositivi, edifici per esercizi pubblici. Comunque il fondamento portante dell’ipotesi progettuale è la sovrapposizione alla ferrovia di una linea di trasporto pubblico di superficie, silenzioso e non inquinante, in sede protetta anche alle intersezioni (prenotazione semaforica automatica), ad alta efficienza. La scelta è sostenuta dalla convinzione che la congestione del traffico e l’invasione del suolo pubblico da parte delle automobili Planimetria del tratto fra piazza Cadorna e via Massena, con il progetto presentato dal gruppo Targetti. Planimetria generale del tratto della linea delle Ferrovie Nord Milano oggetto del concorso. KINEO 8 1995 117 NOTIZIE siano tra i più rilevanti fattori di degrado urbano di Milano. La nuova linea di trasporto, sovrapposta alla linea ferroviaria, non è ridondante ma costituisce un’integrazione strategica della rete del trasporto pubblico urbano, proprio nei quartieri dove risulta più carente. Il progetto ha voluto coscientemente rispondere alle esigenze espresse dalla popolazione residente lungo il tratto ferroviario con una proposta attuabile sia sotto il profilo urbanistico che economico. Nulla di sostanziale viene modificato rispetto alle previsioni delle Ferrovie Nord, le aree interessate sono quasi esclusivamente pubbliche e quindi disponibili, l’unico elemento che richiede un finanziamento particolarmente impegnativo è la realizzazione della linea protetta di trasporto pubblico, che comunque resta nell’ordine di grandezza degli investimenti programmati dal Comune di Milano per il potenziamento del trasporto pubblico di superficie. Riteniamo che il tema della fattibilità del progetto sia particolarmente importante nel quadro generale della situazione italiana che vede troppo spesso abbandonati nei cassetti i contributi di pensiero e idee dei concorsi di architettura. Ciò spesso accade per la mancanza di volontà o capacità degli Enti pubblici, ma non raramente esiste un effettivo distacco tra proposte astratte e retoriche e la possibilità di realizzazione degli interventi. Patrizia Brivio IL SIDO DI DOMO II NOTIZIE Il sistema - pensato in funzione delle molteplici esigenze organizzative e informative delle diverse utenze dell’impianto (Capo scalo, Verifica, Centro polifunzionale, Manovra, Ufficio materiale rotabile ecc.) è realizzato su una piattaforma integrata di hardware, software e rete locale, concepita in modo modulare per adattarsi ai possibili sviluppi dello scalo e del traffico da gestire, base ideale per coprire le esigenze attuali e future di impianti ferroviari medio-grandi come appunto Domo II. Il Sido è stato progettato e realizzato per integrarsi con il sistema di controllo centralizzato dei rotabili (Crr): tutte le trasmissioni Crr verranno generate automaticamente dal Sido e quindi inviate al terminale per le eventuali integrazioni, mentre il sistema, grazie a un collegamento diretto, è in grado di acquisire in automatico i preannunci sia italiani che esteri. Di fatto, con il Sido si possono gestire e controllare i momenti salienti della vita di un treno/rotabile/trasporto nell’impianto. Il primo riguarda il preannuncio dei treni italiani ed esteri (grazie appunto al collegamento con il sistema Crr e quindi alla rete internazionale Hermes), con il dettaglio dei dati del treno e dei carri che lo compongono. Segue poi l’arrivo del treno nell’impianto, per il quale il Sido concentra una serie di informazioni da soggetti diversi (l’ora effettiva di arrivo dal Dirigente del movimento, tutti i dati dei rotabili/trasporti dagli operato- UN SISTEMA INFORMATIVO PER LO SCALO MERCI DI DOMODOSSOLA II Si chiama Sido ed è il sistema informativo del nuovo scalo merci di Domo II, operativo 24 ore su 24, incaricato del controllo, della gestione e dello smistamento del traffico merci tra l’Italia e la Svizzera, con lo scopo di ottimizzarne le procedure tecnico/amministrative ri del Centro immissione dati, le segnalazioni di eventuali avarie o operazioni particolari come pesa o riordino o trasbordo dal Verificatore) per poi effettuare la sincronizzazione e l’allineamento di tutte le spunte e quindi produrre una lista completa del treno. Altro momento essenziale è la manovra, dove il Sido permette al Capo scalo di controllare tutti gli spostamenti dei treni e dei cari nell’impianto e la successiva emissione dei bollettini di manovra; da qui, una volta confer- Schema del contesto in cui opera il sistema realizzato nello scalo merci di Domo II e della sua architettura, basata su personal computer con sistema operativo Ibm Os/2 2.1. KINEO 8 1995 118 mati dalla Permanente di manovra o dal Capo manovra il sistema aggiorna automaticamente il Piano schematico di impianto (Piasi) con le nuove posizioni dei carri. Quarto momento saliente è la partenza, con tutte le fasi di spunta e di calcolo delle prestazioni del treno, sulla base dell’orario ufficiale delle Ferrovie dello Stato (presente nel Sido), che vengono effettuate tenendo conto del locomotore assegnato nel fascicolo orario e proponendo automaticamente, nel caso di cambiamento del locomotore, il nuovo taglio del treno, sulla base della tabella locomotori/destinazioni; oltre a questo il sistema è in grado di gestire le soppressioni e i ritardi in arrivo e in partenza, calcolando automaticamente gli spostamenti in minuti e imputando i relativi codici. Un elemento centrale gestito dal Sido è poi il Piano schematico d’impianto, con la rappresentazione grafica dei fasci di binari, del materiale rotabile in giacenza su di essi, del coefficiente di riempimento e di eventuali inagibilità del singolo binario; il tutto partendo dall’intero impianto per arrivare al dettaglio del singolo carro: per ognuno di essi, utilizzando varie fasce colorate, è possibile conoscere la marcatura, lo stato fisico, se ha l’etichetta e se è richiesto in manovra, consentendo quindi di conoscere l’ubicazione esatta di uno o più carri, comporre bollettini di manovra e impostare la composizione di un treno. VA R I E L’impiego di pannelli in Gfrc (Glass fiber reinforced concrete) per il rivestimento di edifici aeroportuali ha trovato ampio mercato internazionale per le caratteristiche intrinseche del composito, armato con fibre di vetro alcalino resistenti. I compositi a base di matrice cementizia con alto contenuto di microsilicati hanno dato ottimi risultati di assorbimento acustico con pannelli di soli 15 millimetri di spessore. Il range varia da 27 decibel a 127 Hertz fino a 40 decibel a 2000 Hertz. I progettisti di opere aeroportuali hanno recepito favorevolmente l’impiego del Gfrc, oltre che per gli alti valori di assorbimento, anche per il comportamento al fuo- L’evoluzione tecnologica e la necessità di offrire nuove chiavi di ricerca, possibili solo nell’editoria elettronica, hanno stimolato la Publitrans srl, editrice dell’elenco dei trasporti Tuveri, alla realizzazione di un nuovo supporto informativo su compact disk. La nuova versione informatizzata contiene tutte le informazioni pubblicate sul volume Tuveri, consultabili con criteri diversi e molte informazioni in più. Ad esempio, nello spazio dei profili aziendali molti clienti hanno indicato le informazioni essenziali dell’azienda, fra le quali l’iscrizione alla Camera di commercio, la qualità e la tipologia dei mezzi utilizzati, il nome del direttore commerciale, la tipologia e la COMPOSITI IN FIBRE DI VETRO PER GLI AEROPORTI co trattandosi di materiale incombustibile, per la leggerezza e per la facilità di riprodurre forme complesse. L’impiego delle fibre di vetro per armare il cemento non è una novità, ma gli studi della Pilkington in Inghilterra e della Vetrotex Saint Gobain nel centro ricerche di Point-a-Mousson, hanno permesso di sviluppare la fibra alcalino resistente che ha trovato impiego e diffusione mondiale. La fibra a filo continuo con diametro maggiore di 12 micron, ben al di sopra del limite superiore di respirabilità (cioè 3,5 micron di diametro), non rappresenta alcun pericolo, e l’Organizzazione mondiale della L’ELENCO DEI TRASPORTI TUVERI É SU CD ROM dimensione dei depositi, nonché la distanza degli stessi dai principali raccordi ferroviari. Oltre alla consultazione alfabetica e merceologica - che prevede anche ricerche sulla base della tipologia dei mezzi uti- KINEO 8 1995 lizzati o della merce trasportata a livello nazionale, regionale o provinciale - si segnala la categoria “Corrieri” in quanto, digitando 119 NOTIZIE Sanità ne ha autorizzato l’impiego anche per impianti idrici relativi ad acqua potabile, perché le fibre sono fermamente legate nel composito. In campo internazionale i pannelli di Gfrc sono in corso di utilizzo per l’ampliamento dell’aeroporto di Heathrow e per il nuovo aeroporto di Osaka progettato da Renzo Piano. Anche in Italia per il progetto Malpensa 2000 l’Italairport, società di progettazione della Sea, aveva inserito nell’aerostazione e per i rivestimenti dei satelliti l’impiego dei pannelli in Gfrc, ma nelle recenti gare di appalto questo tipo di rivestimento è stato sostituito con quello (più costoso) in lamiere verniciate con sandwich di poliuretano. il comune di pertinenza e di destinazione della merce, è possibile identificare l’operatore che offre il servizio di distribuzione nell’area desiderata; allo stesso modo, per quanto riguarda i paesi esteri, sono indicate le aziende che offrono servizi internazionali per tutti i paesi del mondo con partenza dall’Italia. Nella sezione “Servizi” sono classificati i fornitori che offrono servizi di vario tipo: dall’informatica ai controlli satellitari, dai concessionari alle riviste di settore, dalle associazioni alle principali norme legislative che regolano il trasporto in Italia ed Europa. Il CD Rom di Tuveri è in vendita presso l’editore o i negozi Buffetti, al costo di 150.000 lire. VA R I E NOTIZIE La Clean (Cooperativa libraria editrice architettura Napoli) bandisce il premio nazionale di architettura “Luigi Cosenza” per selezionare e far conoscere quei progetti e quelle opere della nuova generazione che si distinguano per rigore di idee e tecniche applicate a una ricerca nel moderno dei fondamenti dell’architettura. Il premio, biennale, è diviso in due sezioni: la prima per il miglior progetto realizzato entro il 31 gennaio 1996; la seconda per il miglior progetto non realizzato, redatto in occasione di concorsi, il cui esito sia già concluso alla stessa data. Sono tassativamente esclusi i progetti elaborati nell’ambito di corsi universitari o per tesi di laurea. La domanda di partecipazione dovrà pervenire entro le ore 19,00 del 31 gennaio 1996 (in caso di spedizione farà fede il timbro postale o la rice- Dal 18 novembre al 3 dicembre 1995 Treviso dedica una serie di manifestazioni all’opera di Silvano Zorzi, ingegnere recentemente scomparso Il suo lavoro, nell’arco di quarant’anni (19501990) traccia una strada ideale che attraversa il passaggio italiano trasformandolo in parallelo allo sviluppo del paese. La sua strada ideale percorre e propone un interrogativo sempre più attuale: la tecnica, la sua evoluzione (come calcolo e come sistemi costruttivi) può ancora fissare la crescita civile in “nuove architetture permanenti del paesaggio”? in nuovi manufatti significativi di una conquista funzionale del territorio (quasi prolungando la strada costruita dalle grandi PREMIO NAZIONALE DI ARCHITETTURA LUIGI COSENZA vuta del corriere), alla Clean, Premio nazionale di architettura “Luigi Cosenza”, via Diodato Lioy 19, 80134 Napoli (fax 081/5524419). Possono partecipare architetti e ingegneri italiani o che abbiano conseguito la laurea in Italia, di età non superiore ai 40 anni al 31 gennaio 1996. Ciascun candidato e/o gruppo potrà concorrere con un progetto e per un’unica sezione. Il vincitore della prima sezione riceverà un premio di 10 milioni di lire; quello della seconda riceverà 3 milioni. Oltre alla documentazione personale il progetto realizzato deve essere descritto con una breve relazione, la data di inizio e di ultimazione, la committenza; per quelli non realizzati vanno indicati gli estremi del concorso a cui ha partecipato e il suo esito. Per tutti sono necessarie almeno dieci riproduzioni in bianco e nero (piante, sezioni, prospetti, schizzi), foto di plastici ed eventuali foto a colori; il tutto in un LA STRADA DI SILVANO ZORZI A TREVISO architetture che nel passato hanno configurato il territorio attraverso manufatti funzionali come le opere difensive, idrauliche e per i traffici e gli scambi)? Silvano Zorzi risponde a questo interrogativo da un lato promuovendo un avanzamento delle tecniche come fatto collettivo, inerenti non solo al progetto ma alla produzione materiale di ogni lavoro: il funzionamento del cantiere, le nuove macchine che sostituiscono l’uomo, permettendo economie KINEO 8 1995 di tempi e di costi; dall’altro indirizzando le specifiche tecniche di progetto alla ricerca di una “difficile semplicità”, che certo induce anche riduzioni di costi e incremento di funzionalità, ma soprattutto leggerezza figurativa e materica dei manufatti. Leggerezza che significa inserimento nel contesto naturale senza sopraffazione, e spesso incremento della qualità del paesaggio proprio attraverso l’opera artificiale. Questa sarà dunque la chiave di lettura dalle manifestazioni: 120 album di formato 21x29,7. Deve essere inoltre versato un contributo di 150 mila lire per spese di organizzazione. La giuria - composta da Gianni Cosenza (presidente), Francesco Dal Co, Nicola Di Battista, Alberto Ferlenga, Benedetto Gravagnuolo, Vittorio Magnago Lampugnani e Francesco Venezia - entro il 30 aprile 1996 designerà i vincitori delle due sezioni e segnalerà ulteriori progetti meritevoli che parteciperanno alla mostra (curata da Vittorio Bazzarini e allestita dalla Clean) e alla premiazione, con consegne di targhe, che si terrà presso l’Istituto italiano per gli studi filosofici, via Monte di Dio 14, Napoli. La giuria assegnerà anche un premio speciale fuori concorso per la migliore architettura realizzata in Italia nel biennio 94/95, senza limiti di età e nazionalità per il proget- la mostra “La strada di Silvano Zorzi”, curata da Toni Follina e Eleonora Mantese (foto di Dida Biggi), che espone i suoi principali progetti e realizzazioni; un convegno presieduto da Renzo Zorzi sui vari aspetti del suo lavoro, con relazioni di Francesco Dal Co, Fabrizio De Miranda, Elio Giangreco, Vittorio Gregotti, Giorgio Macchi, Enzo Siviero, Angelo Villa; il film che porta lo stesso titolo della mostra, diretto da Francesco Villa e Alessandro Dall’Olio; il volume “Silvano Zorzi Ingegnere - Razionalità e forma nell’opera di Silvano Zorzi” (Electa Edizioni) curato da Angelo Villa con la collaborazione di Ermes Martinelli.