cronache ipogee - Federazione Speleologica Regionale FVG
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cronache ipogee - Federazione Speleologica Regionale FVG
cronache ipogee pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 3/2016 Mario Gherbaz (15.8.43 - 29.2.2016) Mario Gherbaz inizia la sua attività speleologica nel 1956, giovanissimo: a tredici anni fonda, assieme ad un gruppo di coetanei, il Gruppo Grotte Timavo, struttura che con una sessantina di metri di scale e tre volte tanto di corde si dedica alla visita di tutte le più belle grotte del Carso triestino. Nel 1958 si avvicina alla Commissione Grotte “Eugenio Boegan”: nel 1959 è socio della Società Alpina delle Giulie, la sezione di Trieste del CAI di cui la Commissione fa parte, l’anno seguente, ormai diciassettenne, diviene membro della stessa. Con la ‘Boegan’ inizia a svolgere un’attività di tutto rispetto: fra il 1958 e il 1960 è presente alle spedizioni all’abisso Polidori, nel 1960 è alla Preta ove, assieme a Lorenzo Cargnel, riesce a superare i passaggi che avevano fermato tutte le precedenti spedizioni e ad aprire così la via verso l’attuale fondo. Dal 1961 in poi fa parte delle squadre di punta nelle esplorazioni delle grotte dei monti Alburni. Nel 1962, al termine di una di queste, assieme ai consoci Peppe Baldo e Tullio Piemontese, scende in Calabria per aggregarsi ad una spedizione dei piemontesi impegnati nell’esplorazione dell’abisso del Bifurto. Al rientro a Trieste realizza un nuovo modello di scalette superleggere i cui schemi di produzione presenterà l’anno seguente al IX Congresso Nazionale di Speleologia. La sua attività esplorativa lo porta sino a Sciacca e Santo Domingo. Allorquando alcuni soci della Boegan ‘riscoprono’ il Canin Mario Gherbaz diventa un assiduo frequentatore degli abissi di questo massiccio carsico, dedicandosi alle esplorazioni all’abisso Boegan (–624), al Davanzo (scopre la nuova via che bypassa l’ostico meandro dei 400 metri) ma soprattutto al Gortani che rileva accuratamente per i primi nove chilometri e di cui è rimasta nella storia l’esplorazione del novembre 1967, condotta con Adelchi Casale, in cui viene raggiunto un primo fondo a –675. Presente a tutte le esplorazioni effettuate sul Carso dal gruppo di giovani di cui è diventato l’indiscusso leader, è protagonista degli scavi all’abisso Colognatti, alla grotta della Fornace, alla Grotta Gigante (ove esegue ardite arrampicate alla ricerca di nuovi vani). È istruttore a tutti i corsi sezionali di speleologia e nel 1969 supera l’esame di Istruttore Nazionale di Speleologia del CAI, titolo che manterrà sino al passaggio ad Istruttore Emerito. Quando nel 1966 viene costituito il Soccorso Speleologico Mario Gherbaz è uno dei primi ad essere convocato a farne parte; nel 1970 alla morte di Marino Vianello, responsabile del Secondo Gruppo, è chiamato a prenderne il posto, incarico che manterrà sino al 1980. Molto interessato ai problemi tecnici legati alle esplorazioni negli anni ’60-’70 contribuisce all’ammodernamento del parco attrezzi della ‘Boegan’ e quindi realizza nuovi strumenti atti a rendere più veloce e sicure le discese in grotta: le scalette superleggere, sacchi speleo per il trasporto del materiale, la tuta Gortani ma soprattutto l’Universore, attrezzo che svolge le funzioni sia del discensore che del bloccante per la risalita. Della quarantina di pubblicazioni che lascia la maggior parte riguarda proprio la tecnica e la sicurezza in grotta. A differenza di molti bravi esploratori è stato anche un ottimo organizzatore: dopo aver collaborato alla preparazione del primo Convegno Nazionale della sezione Speleologica del CNSA (Trieste, 1969) a lui si devono il secondo ed il terzo (Trieste 1971 e Trento 1973) e il settimo Congresso Internazionale del Soccorso Speleologico (Cividale - Trieste, 1987) e il XXI Convegno Nazionale di Speleologia (Trieste, 2011). Pino Guidi Carso Triestino, anni '80: Pino Guidi, Lelo Pavanello e Mario Gherbaz. cronache ipogee marzo 2016... MONte Corona (1.852 metri) Nei pressi di Casera Auernig. (Vincenzo Marino) In vetta al Monte Corona. (Vincenzo Marino) Foto di gruppo davanti alla Casera Auernig. (Patrizia Mosetti) Jama nad Cerkvico na Pečah. (Claudio Bratos) Parete concrezionata. (Claudio Bratos) Racchette da neve? Ramponi? Pedule da escursionismo? Quanti dubbi prima della partenza da Trieste… le informazioni meteo non promettevano neve a sufficienza e c’era il serio rischio che la prima uscita sociale del CAT del 2016 si potesse trasformare da “escursionismo invernale” a “gita fuoriporta”. Alle 6 di mattina del 24 gennaio ci ritroviamo al “meeting point” di Sgonico per inaugurare la nuova stagione con una nuova escursione. Partenza e arrivo alle 8 a Passo Pramollo. Una giornata soleggiata e non fredda, poca neve e ghiaccio non uniforme sui sentieri. Molti, considerata la consistenza del manto nevoso, sottile e ghiacciato, decidono di calzare i ramponi. Imboccata la strada forestale (segn. 504) che sale a destra proprio dietro l'albergo "Al Forcello", rimontiamo le pendici del monte Auernig aggirandone lo spigolo meridionale. In falsopiano superiamo casera Auernig e proseguiamo in leggera discesa e in bella visuale sulle cime circostanti, con il Malvuerich e il Cavallo in primo piano. Dopo essere rientrati nel bosco, il sentiero perde quota e in un paio di tornanti scompare anche quell’esile strato di neve ghiacciata. Toccato il punto più basso della traversata, riprendiamo moderatamente quota fino a seguire il tracciato che si stacca a sinistra verso la nostra prima meta. In pochi minuti con breve risalita si giunge al ripiano della casera For (m 1.614). Il luogo costituisce un ottimo punto di sosta e può essere considerato già una meta interessante e remunerativa. Le condizioni della neve, ben assestata, ci inducono, dopo una breve sosta, a completare il giro per raggiungere la vetta del monte Corona. Prendiamo la mulattiera che si stacca verso nord, aggiriamo le pendici del monte e con un paio di svolte giungiamo al confine di Stato di sella Carnizza (m 1.675). Cercando i punti migliori e seguendo le tracce di passaggio, in un ambiente cronache ipogee ottimale per quantità e qualità della neve, saliamo ancora a destra fino a guadagnare il grande ripiano che si trova poco sotto la vetta. Superato l’ultimo e più ripido risalto alle 12:00 arriviamo al plateau sommitale con il piccolo castelletto di rocce che costituisce la vetta del monte Corona (m 1.852). Dislivello: 400 m. Lunghezza: 9,8 km. Tempototale: 4:50 Partecipanti: Vincenzo Marino (capogita), Paolo Siligato, Patrizia Mosetti, Serena Zamola, Michele Hoffer, Antonello Mereu, Selenia Umek con l’amica Sara, Pamela Godnig, Linda Sandalj. Vincenzo Marino La grotta Jama nad cerkvico na Pečah nella Val Rosandra, sotto Cippo Comici, continua Jama nad Cerkvico na Pečah. Si tratta dell’ultima scoperta in Val Rosandra. Claudio Bratos, della Sezione Grotte del SPDT, ha deciso un paio di mesi fa di verificare cosa si celava dietro quell’indizio d'ingresso improbabile di grotta, nonostante la posizione impossibile, sbucando in una galleria di 10 metri subito interrotta da una strettoia. Superata anche questa con uno scavo piuttosto faticoso si è ritrovato in una galleria di circa 30 metri. Quest’ultima viene interrotta da un’altra strettoia molto simile alla prima per forma e dimensioni. In caso di forte bora si sente una forte corrente d’aria oscillante che lascia presagire che dietro alla strettoia si celino altri grandi ambienti. Dalla direzione e lunghezza della galleria si calcola che questa fine provvisoria della grotta si trova più o meno sotto la Jama mladih (Grotta dei Giovani - 5231 VG). Quante generazioni di escursionisti hanno visto quel buchetto camminando verso il cippo Comici, ma nessuno era abbastanza curioso, nonostante le premesse non lasciassero presagire una grotta del genere, bisogna provarci sempre. Speleologi si diventa Una nuova occasione per conoscere il magico mondo delle grotte. Al via la nuova edizione del primaverile “Corso di Introduzione alla Speleologia” organizzato dalla Scuola di Speleologia CAI Pordenone e dall’Unione Speleologica Pordenonese CAI. Il Corso, giunto alla trentacinquesima edizione che quest’anno propone esperienze ipogee fra “Friuli e Toscana”, è finalizzato a fornire le nozioni base per poter affrontare in sicurezza l’ambiente delle grotte e si svolgerà dal 30 marzo al 1 maggio prossimo e riproporrà, come ha ricordato il suo Direttore, l’Istruttore di Speleologia CAI Marco Dalla Torre, l’apprezzata formula dei due moduli formativi di differente approfondimento culturale e tecnico che permette agli allievi di aderire ad una o ad entrambe le esperienze. Per informazioni: [email protected] cell. 3938432339 (Marco) Sede USP CAI via Ungharesca (PN) (Area Protezione Civile) venerdì ore 21.00/23.00 speleo-didattica. Attività congiunta AXXXO - CAT Nel mese di marzo si sono svolte alcune uscite didattiche all'insegna della collaborazione tra AXXXO e CAT. Il 2 marzo è stata la volta della IV C della Scuola Elementare "Morpurgo" con 23 alunni e i loro 2 insegnanti. Appuntamento a Bagnoli (Trieste) presso l'antico lavatoio, per incamminarsi alla volta di Crogole e salire quindi alla vedetta omonima prima per il sentiero n° 46 A e continuando poi per il sentiero n° 1. Poco oltre la vedetta, svoltando a destra e superando qualche tornante, la traccia porta in breve alla Grotta di Crogole. La visita è stata resa particolarmente interessante dalla presenza abbondante di acqua in seguito alle recenti piogge: in particolare una serie di vaschette in concrezione che normal- cronache ipogee mente restano asciutte, formava un velo d'acqua che traboccava da una all'altra. L'avvistamento di alcuni pipistrelli ha dato lo spunto per affrontare il discorso della fauna cavernicola e degli adattamenti alla vita nel buio. Guido Bottin (AXXXO) alla Grotta di Crogole con i ragazzi della Scuola Morpurgo. (Sergio Dolce) Sergio Dolce (CAT) intrattiene gli studenti nella Grotta di Crogole. (Guido Bottin) Il 15 marzo è stata invece la volta della II A della Scuola Elementare "Umberto Pacifico" (13 alunni e 2 insegnanti), che sono stati accompagnati nella esplorazione della Grotta Bac di Basovizza (Trieste). Anche qui vaschette in concrezione piene di acqua limpida e di esemplari di Titanethes albus (crostacei isopodi). Avvistato pure un pipistrello, sicuramente prossimo al risveglio dopo il letargo invernale. Accompagnatori: Guido Bottin, Fulvio Carboncini, Aldo Sinigoi e Sergio Dolce Attività DIDATTICA CON LE SCUOLE nel mese di marzo Sergio Dolce (CAT) con i ragazzi della Scuola Pacifico nella Grotta Bac. (Guido Bottin) Escursione guidata alla grotta "Regina del Carso" (S. Michele del Carso - Gorizia) con gli alunni della Scuola Media Nazario Sauro di Muggia (Trieste). (Daniela Perhinek) I ragazzi del "Petrarca" di Trieste e del "Kafka" di Merano, in Kleine Berlin. (Maurizio Radacich) Il giorno 11 marzo si è tenuto un intervento in classe presso la Scuola Elementare "Sergio Laghi" (IV B). Sergio Dolce ha intrattenuto i 18 alunni sul tema riguardante i Parchi nazionali e le zone protette in Italia. Particolare interesse ha suscitato la trattazione della tutela della Val Rosandra. I soci "didattici" del CAT hanno raggiunto il 18 marzo la Grotta Regina del Carso, situata nei pressi di San Michele del Carso (Gorizia). La grotta è stata visitata, in due turni, da due classi terze della Scuola Media "Nazario Sauro" di Muggia (Trieste). Tutti gli alunni sono rimasti entusiasti dalla bellezza della grotta che si presenta stupendamente concrezionata, spunto questo che permesso di spiegare sul posto la formazione delle concrezioni cristalline nel sottosuolo. Un accenno pure al comportamento climatico delle grotte e alla fauna cavernicola, rappresentata quel giorno da numerosi esemplari di Troglophilus neglectus (cavallette cavernicole). I due gruppi si sono alternati nella visita approfittando anche della possibilità di visitare le gallerie-cannoniere del Monte Brestovec, grazie alla disponibilità dell'amico Luca Tringali del Gruppo Grotte "Talpe del Carso" di Doberdò del Lago (Gorizia). cronache ipogee Un particolare ringraziamento agli amici del Gruppo Grotte "Talpe del Carso", gestori della Grotta Regina del Carso che, come al solito, hanno dimostrato una grande disponibilità. Accompagnatori: Franco Gherlizza, Lucio Mircovich, Mario Nacinovi, Andrea Negrisin, Daniela Perhinek, Ferruccio Podgornik e Sergio Dolce ScambiO culturalE italo-tedescO a favore della Kleine Berlin Nell'ambito degli scambi culturali tra le scuole "Francesco Petrarca" di Trieste e il Wirtschaftsfachober Schule "Franz Kafka" Meran / Istituto Tecnico e Economico "Franz Kafka" di Merano, gli studenti della 5 F del liceo linguistico Petrarca hanno fatto da ciceroni nella visita della «Kleine Belin». Dopo aver provveduto alla traduzione di tutti i testi in tedesco del power point didattico hanno spiegato, sempre in lingua tedesca, agli studenti meranesi la storia di Trieste e del ricovero antiaereo «Kleine Belin». Maurizio Radacich Messa in sicurezza la scaletta della grotta del bosco dei pini Nel corso della visita, effettuata nel mese di dicembre con la Scuola Media "Caprin", ci siamo accorti che la scaletta che agevola l'ingresso alla grotta non era stata posizionata in maniera adeguata e la condizione di stabilità era piuttosto "precaria". Si è deciso, pertanto, di porre rimedio alla situazione e grazie all'opera di Ferruccio Podgornik, in poco tempo, la scaletta è stata fissata alla parete in maniera sicura e stabile. "Iranita project" - Esplorazioni e ricerche in Iran Si rinnova la collaborazione tra il Club Alpinistico Triestino, il Karst Water Exploring e i partner iraniani in previsione delle future esplorazioni speleologiche e delle ricerche scientifiche sugli altopiani carsici dell'Iran. La volontà di cooperare, espressa dalla parte iraniana, si è già concretizzata con gli studi e con gli scambi di esperienze iniziati in Iran nel 2013 e proseguiti poi a Trieste, nel 2014, grazie all'invito, da parte del CAT, di tre speleologi iraniani per un mini stage di tecnica e con l'elaborazione e la presentazione congiunta dei primissimi risultati delle ricerche che si è concretizzata venerdì 11 marzo 2016, all'interno della galleria antiaerea "Kleine Berlin". Teheran, 18 febbraio 2016 Iran Teheran, ValiAsr Street No.41 Tel/fax: +98 88957038 Teheran, Febr. 18th, 2016 To: CLUB ALPINISTICO TRIESTINO KARST WATER EXPLORING OF TRIESTE Subject: Agreement on a Joint Collaborating Program in the field of Speleological and Karst Hydrological Researches with Italian Specialists Dear MADAME/SIR, given the success of your first speleological and scientific expedition in Iran in 2014 and the excellent relations with Italy, this letter is hereby to confirm our agreement regarding the researches on karst and the caving activities in Iran with your clubs. This cooperation may become wider especially after removing the sanctions. Through the International collaborating activities Iranian scientists have opportunity to exchange their expertise with foreign experts, particularly with Italian Speleologists and Hydrologists specializing in karst studies. We know the experience and the competence of the Italian speleologists especially in deep and challenging caves that are located in mountainous areas. It would be of great benefit for the Iranian in term of more detail knowing the capacity and the distribution of the water resources in the karstified area and to improve caving techniques if the research could be follow up for a long time in terms of caving activities as exploration, systematic water sampling, analysis. On behalf of Kowsar, Spett: CLUB ALPINISTICO TRIESTINO KARST WATER EXPLORING OF TRIESTE Oggetto: lettera d’intenti di collaborazione per un progetto congiunto con specialisti italiani nel campo della speleologia e delle ricerche idrologiche. Spett.li signore e signori, visto il successo della vostra prima spedizione speleologico-scientifica in Iran nel 2014 e gli ottimi rapporti con l’Italia, con questa lettera il Kowsar conferma la disponibilità e l’appoggio alle ricerche scientifiche nelle zone carsiche e l’attività speleologica in Iran dei club su menzionati. Questa cooperazione potrebbe diventare ancora più ampia dal momento che le sanzioni all’Iran sono state rimosse. Mediante una collaborazione internazionale gli studiosi iraniani avrebbero maggiori opportunità di scambiare le loro competenze con ricercatori stranieri in particolare con speleologi e idrologi italiani specializzati in ricerche e studi sul carsismo. Sappiamo dell’esperienza e della competenza degli speleologi italiani specialmente in grotte profonde e difficili delle zone montuose. Questo progetto di collaborazione e ricerca se protratto nel tempo in termini di esplorazione, raccolta sistematica di campioni d’acqua e analisi, potrebbe essere un grande beneficio per gli iraniani in quanto permetterebbe loro di approfondire gli studi sull’idrologia in particolare sulla capacità e distribuzione delle risorse idriche nelle aree carsiche dell’Iran implementando contemporaneamente le tecniche di progressione in grotta. Per conto del Kowsar, Dr. Ahmad Afrasiabian da parte del presidente del consiglio, matteo renzi Facendo seguito all'invito ufficiale inoltrato dal Club Alpinistico Triestino e dal Karst Water Exploring al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, lo stesso ha inviato ai due responsabili del progetto italo-iraniano un breve, ma gradito, messaggio che riportiamo integralmente: Clarissa, Franco, grazie per la vostra spedizione. Risulterà senz'altro utile! A presto, Matteo. cronache ipogee SAS DE SAN BELIN Frammento di natura tra scienza, storia, mito e leggenda Geotorzolando per il Carso certo non è difficile imbattersi in luoghi affascinanti e meravigliosi, spesso pregni di ricchezza e varietà ambientale, naturalistica, storica. Un particolare del paesaggio carsico, un campo carreggiato, l’orlo di una dolina, l’imboccatura di una caverna o di un abisso, un muretto a secco possono trasmettere sensazioni che spaziano dalla curiosità alla meditazione, dalla serenità all’angoscia, lasciando il pensiero libero di destreggiarsi tra il razionale e l’irrazionale. A NE di Polazzo, nel settore occidentale del Carso Triestino (1), il paesaggio è quel dolce digradare di calcari ricoperti da manto erboso con rada copertura di cespuglieti ed arbusteti, soprattutto Il Sas de San Belin da E evidenzia il profilo del Dio Beleno (Nei pressi di Polazzo, Carso Triestino), 9 Aprile 2013. (Foto R. Ferrari) a sommaco (Cotinus coggygria), che ad intervalli quasi regolari di qualche metro affiorano in discreti allineamenti con direzione NE-SW, ad una quota media di circa 70 m s.l.m.m., seminascosti dalla vegetazione. Ad interrompere prepotentemente questo dolce e quasi monotono equilibrio tra roccia e vegetazione, uno sperone calcareo di alcuni metri di altezza si erge quasi isolato a diversificare il paesaggio. È una testata di strato messa a nudo dalla situazione geomorfologica locale e dall’erosione superficiale e rappresenta, orizzontalmente, la parte più avanzata ed esposta di una superficie di alcune decine di metri quadrati che differenziano localmente il paesaggio; verticalmente, fa parte di una sequenza di strati a potenza metrica con direzione NE-SW e debole immersione NW, ben esposta in parte qualche decina di metri ad una quota topografica inferiore. Tutta l’area è compresa tra due faglie sepolte, e quindi supposte, parallele, ad andamento NW-SE. Il tipo litologico è rappresentato dai Calcari di Aurisina (parte inferiore), ascrivibili al Cretaceo superiore, Cenomaniano superiore/Turoniano-Senoniano inferiore, costituiti da sedimenti bioclastici con resti e frammenti in massima parte di organismi dell’Ordine Hippuritoida (soprattutto Famiglie Radiolitidae ed Hippuritidae), ma anche di altri organismi marini atti a produrre scheletri sufficientemente resistenti alle energie dei moti di corrente e di marea. Talvolta la frazione fossile si presenta in ricche concentrazioni a formare livelli o addirittura banchi. La facies indica un ambiente di deposizione, nell’ambito di una situazione di La parte sommitale dell’affioramento principale (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 11 Marzo 2013. (Foto R. Ferrari) Il Sas de San Belin da W evidenzia un profilo femminile velato (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 9 Aprile 2013. (Foto R. Ferrari) Particolare nei pressi dell’affioramento principale (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 11 Marzo 2013. (Foto R. Ferrari) Paesaggio nei pressi dell’affioramento principale (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 11 Marzo 2013. (Foto R. Ferrari) cronache ipogee Poco a valle del Sas de San Belin (visibile in alto) è possibile osservare la situazione geologicostratigrafica (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 18 Marzo 2016. (Foto R. Ferrari) barriera, prossima ad una piattaforma esterna ad energia medio-alta. Il masso presenta piani di discontinuità stratigrafica e fratturazione ortogonale a questi, significativamente accentuata, dovuta ad episodi microtettonici locali. Dal punto di vista geomorfologico è un bellissimo esempio di affioramento calcareo che, sottoposto all’azione meteorica, è identificabile nella macroforma a campo solcato (Karrenfeld), interessato a sua volta da fenomeni di microcarsismo epigeo molto spinto. Sono presenti, facilmente riconoscibili, praticamente tutte le microforme dissolutive superficiali classiche. Le testate di strato, costituite da calcari puri e compatti, presentano infatti scannellature (Rillenkarren), solchi (Rinnenkarren o Wandkarren), vaschette di corrosione (kamenitze) chiuse senza soglia di scarico ed aperte con canaletto di scolo con le varianti conosciute quali coppelle, a vasca semplice, policicliche, a nidi, innicchiate, e fori di dissoluzione. In moltissimi casi è possibile seguire il percorso del flusso d’acqua attraverso una sequenza pressochè completa di serie di fenomenologie dissolutive/corrosive-erosive quali solchi a meandro (Mäanderkarren) susseguentesi, sino allo sgocciolamento in presenza di morfologie strapimbanti ed alla ripresa dell’azione dissolutiva/corrosiva-ero- Calcari di Aurisina con resti scheletrici di organismi (Radiolitidae ed Hippuritidae) (Cretaceo superiore, Cenomaniano superiore/TuronianoSenoniano inferiore) (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 22 Agosto 2015. (Foto R. Ferrari) Calcari di Aurisina con resti scheletrici di organismi (Radiolitidae ed Hippuritidae) (Cretaceo superiore, Cenomaniano superiore/TuronianoSenoniano inferiore) in concentrazione a livello (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 22 Agosto 2015. (Foto R. Ferrari) Scannellature (Rillenkarren) (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 11 Marzo 2013. (Foto R. Ferrari) siva su morfologie immediatamente sottostanti alquanto inclinate. Dal punto di vista paesaggistico il sito presenta grande valenza in quanto su una superficie estremamente limitata comprende una concentrazione di fenomeni carsici epigei che in altri luoghi, più a E, sono sì comunissimi, ma più dispersi, mentre in quest’area anche gli affioramenti calcarei sono più radi, non così ricchi di forme di corrosione/dissoluzione o comunque mimetizzati dalla vegetazione. Questa storia geologica attraverso deposizioni sedimentarie sottomarine, formazioni di bio-costruzioni, erosioni, rideposizioni, lagune, emersioni, erosioni, dissoluzioni basterebbe di gran lunga a giustificare il fascino del luogo, ma si sa, pur avendo la fortuna di vivere in un territorio ricchissimo di questi fenomeni, peraltro rari, seppur presenti laddove sono presenti le medesime condizioni litologiche, è proprio questo il motivo per il quale ci si abitua alla convivenza e di conseguenza si tende a dare per scontato quello che assolutamente scontato non è. Ma ecco che a scuotere e rimuovere l’apatia per cose apparentemente “normali” e risvegliare l’interesse intervengono altri fattori. Infatti questo sito è conosciuto e frequentato non tanto, anzi, per le caratteristiche geologiche, bensì per l’affascinante alone di mistero che lo circonda. Osservando il masso grossomodo da E, è possibile immaginare una fisionomia di volto umano, peraltro un po’ sornione, con tanto di copricapo o corona, mentre dalla direzione opposta W è possibile intravvedere un profilo femminile velato. Ora il masso, l’affioramento calcareo, ha un nome, Sas (Sass) de San Belin, dal dio aquileiese del Sole, il Dio Beleno protettore di pecore, bestiame, pascoli e fertilità, di celtica memoria. E si cominciano a formulare ed invocare ipotesi divine o per lo meno antropiche per spiegare la sua origine e supporre ed interpretare le varie strutture e modanature geomorfologiche come altari sacrificali (la sommità), vasche di raccolta del sangue delle vittime (la grande vasca di corrosione (kamenitza)), canali di scolo del sangue stesso via dalla fronte del dio (i Mäanderkarren) ed altre amenità… riuscendo persino in alcuni casi ad interpretare alcune butterature naturali del calcare come segni di lavorazioni manuali mediante utensili. Il luogo poi è stato fatto oggetto di leggende e dicerie imperniate soprattutto sul tema di streghe e demoni che qui si sarebbero radunati per i sabba nelle notti di plenilunio… Calcari di Aurisina con resti scheletrici di organismi (Radiolitidae ed Hippuritidae) (Cretaceo superiore, Cenomaniano superiore/TuronianoSenoniano inferiore) (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 18 Marzo 2016. (Foto R. Ferrari) La sommità dell’affioramento con la grande vaschetta di corrosione (kamenitza) ed il caratteristico solco a meandro (Mäanderkarren) (Nei pressi di Polazzo, Carso Triestino), 9 Aprile 2013. (Foto R. Ferrari) cronache ipogee Particolare della sommità dell’affioramento con la grande vaschetta di corrosione (kamenitza) (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 11 Marzo 2013. (Foto R. Ferrari) Ma, volendo ritornare con i piedi e lo sguardo a terra, il luogo non è distante da altre peculiarità geologiche. Appena a pochissime centinaia di metri in linea d’aria verso E e verso S infatti, sono presenti gli affioramenti di Polazzo. Questi sono costituiti da calcari bene e fittamente stratificati di potenza da millimetrica a decimetrica, laminati, di colore grigio-giallastro, compresi alla base ed al tetto tra calcari a Rudiste. Contengono un’abbondante testimonianza fossile a resti vegetali di origine continentale, pesci e rettili, presenti questi ultimi con gli Ordini Crocodylia e Testudines, che grazie ad un insieme di circostanze ambientali tra le quali il rapido seppellimento post mortem, le caratteristiche granulometriche del sedimento, le condizioni di bassa energia e l’assenza o scarsità di predatori necrofagi, forse dovuta alle condizioni anossiche dell’ambiente, si sono potuti conservare e costituire il Lagerstätten. Le caratteristiche litologiche e paleontologiche indicano un ambiente deposizionale a bassa profondità nell’ambito di piattaforma carbonatica in facies lagunare ad acque stratificate o di piana di marea. I livelli sotto e soprastanti a Rudiste indicano ambienti, e momenti, ad energia più elevata. Il complesso è ascrivibile al Cretaceo superiore, Conaciano-Santoniano. Dal punto di vista geomorfologico sono presenti alcuni fenomeni di carsismo ipogeo quali il Pozzo a SE di Fogliano (3942/5235VG) (a N, q 91,00 m s.l.m.m., prof. 40,00 m, svil. 8,00 m), il Pozzo 3º di Polazzo (1919/4639VG) (a NE, q 97,00 m s.l.m.m., prof. 12,00 m, svil. 7,00 m), la Grotta presso Redipuglia o Grotta dell’Oleodotto (1521/4405VG) (a ENE, q 85,00 m s.l.m.m., prof. 63,00 m, svil. 30,00 m). A pochissime decine di metri a N, altresì, è sita una piccola cava di calcare abbandonata, della quale si può immaginare l’attività estrattiva fino all’incontro con uno specchio di faglia, molto ben visibile, che probabilmente ha determinato la fine dell’estrazione, avendo influenzato negativamente la continuità e compattezza dei materiali. Il luogo è pervaso da un alone di misticismo che lo rende particolarmente affascinante ed intrigante. Tra scienza, storia, mito e leggenda è facile lasciarsi andare: ai primi tepori e profumi della primavera, all’arsura ed immobile canicola estiva, alla suggestione autunnale dei colori, alle gelide frustate della Bora invernale. Il pensiero razionale si scontra con l’immaginazione e la fantasia venendo duramente messo alla prova ed impietosamente tentato da suggestive antropizzazioni, complici anche le decine e decine di sbeffeggianti sguardi vuoti quasi di sfida di folletti e gnomi pietrificati. Roberto Ferrari e Gabriella Graziuso Tranquilli, niente di soprannaturale: “semplicemente” l’opera dell’azione dissolutiva delle acque meteoriche sul calcare! (Pressi di Polazzo, Carso Triestino), 11 Marzo 2013, 28 Febbraio 2015, 22 Agosto 2015. (Foto R. Ferrari) cronache ipogee cronache ipogee Il fumetto è stato realizzato dagli alunni della Scuola Elementare Statale “Carlo Collodi” - Fogliano Redipuglia, classe VA, 2015 con la supervisione grafica di Enrico Tomasi (Laboratorio Fumetto DAMS - Gorizia) (2). Momento didattico assieme alla Scuola Elementare Statale “Carlo Collodi” - Fogliano Redipuglia (Nei pressi di Polazzo, Carso Triestino), 28 Febbraio 2015. (Foto R. Ferrari) Murale raffigurante il Sas de San Belin a Fogliano (Fogliano, Carso Triestino), 13 Marzo 2016. 10 cronache ipogee (Foto R. Ferrari) LA LEGGENDA DEL “SASS DE SAN BELIN” A Polazzo, ai piedi del Carso si erge un enorme masso chiamato in dialetto bisiaco “Sass de San Belin” che ha una storia doppia: da una parte c’è chi sostiene che si tratta di un fenomeno carsico, dall’altra si sostiene che si tratta di un antico altare dedicato al Dio Beleno adorato dai Celti. In paese si narrava un’altra leggenda che ha due personaggi: Marietta e Giuseppe, che risale a tanto tempo fa, raccontata dai bis bisnonni. Un giorno a Fogliano arrivò una bellissima ragazza di nome Marietta che portava sempre una rosa rossa tra i capelli. Giuseppe quando la vide si innamorò pazzamente di lei e incominciò a seguirla dappertutto per evitare che qualcun altro si innamorasse di lei, ma la madre lo mise in guardia dicendo di starle lontano perché si narrava che forse era una strega. Un giorno, mentre la seguiva vide che si dirigeva verso il “Sass de San Belin” ed una volta là si accorse che molte ragazze la stavano aspettando, poi accesero un fuoco e si misero a danzare, una danza strana fino a quando dal fuoco non comparve un diavolo che si sedette sul sasso, e lei si trasformò in una brutta strega. Giuseppe, ritornato a casa, spaventato raccontò tutto a sua madre, ma la donna che aveva la lingua lunga corse subito a raccontarlo in giro per il paese. La mattina dopo, la madre trovò Giuseppe disteso a terra quasi morto con gli occhi spalancati e una rosa rossa deposta vicino a lui. Io penso che la strega avesse voluto punire la madre che aveva raccontato a tutti che il “Sass” era il ritrovo delle streghe e sarebbe dovuto restare un segreto, quindi le aveva quasi fatto morire il figlio e affinchè capisse l’errore fatto le aveva lasciato come simbolo la rosa rossa. Stefania Zorzenon, Scuola Elementare Statale “Carlo Collodi” - Fogliano Redipuglia, classe IVA, 2015 Note (1) Mein Gott! Non me ne vogliano gli amici goriziani ed isontini! Non credo di aver fatto niente per meritarmi la scomunica e/o la pena di morte: ho solo classificato quello che una volta, tanto tempo fa era individuato come “Carso”, secondo la denominazione corrente, ed accettata dal mondo scientifico, durante gli anni del mio imprinting e non superata, nonostante il passare degli anni, da validi motivazioni scientifiche. Non ho la minima intenzione di provocare e/o fomentare inutili e sterili campanilismi; sono nato a Trieste, ma vivo da più di venti anni nell’Isontino e mi credo e mi schiero super partes in questo tipo di eventuali discussioni. Sono fermamente convinto che tutte le denominazioni e suddivisioni (diverse decine (sic!)) hanno radici e ragioni (?) assolutamente storico-politiche (e campanilistiche) e non scientifiche. (r.f.) (2) Un grazie particolare alle Maestre della Scuola Elementare Statale “Carlo Collodi” di Fogliano ed in particolare alla Maestra Sandra Fabris che con grande sensibilità e rara professionalità trasmette amore per le cose belle. Contagiando ed entusiasmando chi le sta vicino, piccoli e grandi. Bibliografia essenziale FORTI F., 1984 – Genesi ed evoluzione dei fenomeni carsici e dell’idrologia carsica in generale. In: AA.VV., 1984 - Il Carso Isontino tra Gorizia e Monfalcone. Andar sul Carso per vedere e conoscere Vol. 4: 17-35, Club Alpino Italiano Sezione di Gorizia, Edizioni LINT Trieste, Prima Edizione, Trieste, Aprile 1984. CUCCHI F., 1984 – Note geomorfologiche e geologiche sul Carso Goriziano-Monfalconese. In: AA.VV., 1984 - Il Carso Isontino tra Gorizia e Monfalcone. Andar sul Carso per vedere e conoscere Vol. 4: 17-35, Club Alpino Italiano Sezione di Gorizia, Edizioni LINT Trieste, Prima Edizione, Trieste, Aprile 1984. FORTI F., 1988 – Invito alla conoscenza del Carso Triestino. Cenni sull’origine e sulla struttura dei fenomeni carsici. Andar sul Carso per vedere e conoscere, Edizioni LINT Trieste, Prima ristampa, Trieste, Maggio 1988. FERRARI R., 2013 – Sass de San Belin. Sopra e sotto il Carso - Notiziario on line del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” - Gorizia, Anno II, N.3 Marzo 2013: 9-11, Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”, Gorizia, on-line, Marzo 2013. FERRARI R., 2015 – Qualche nota di Geologia. In: AA.VV., 2015 - Sas de San Belin. Tra storia e mitologia. Pro Loco Fogliano-Redipuglia, Aprile 2015. VITTORI S., 2015 – La leggenda. In: AA.VV., 2015 - Sas de San Belin. Tra storia e mitologia. Pro Loco FoglianoRedipuglia, Aprile 2015. cronache ipogee 11 disponibile, da aprile, il NUOVO FOLDER promozionale di «italia sotterranea» Si tratta di un libretto, composto da 16 pagine, che raccoglie le informazioni necessarie per visitare i 12 itinerari ipogei artificiali, proposti da 12 delle 13 realtà italiane che costituiscono, per adesso, l'Associazione Consortile "Italia Sotterranea". Notizia recentissima ci arriva dalla città di Matera che, in questi giorni si è associata, portando a 14 i membri aderenti a questa importante iniziativa turistica che valorizza gli aspetti più nascosti, ma senz'altro più affascinanti, delle nostre città. aprile 2016... Associazione Amici delle vie d’acqua e dei sotterranei (Bologna); Associazione Castrum Soncino (Soncino, Cremona); Associazione Cremona Sotterranea (Cremona); Associazione Culturale “Subterranea” (Narni, Terni); Associazione Gravina Sotterranea (Gravina in Puglia, Bari); Associazione Regionale Cavità Artificiali del Friuli Venezia Giulia (Osoppo, Udine); Associazione Treviso Sotterranea (Treviso); Centro Ricerche Speleo Archeologiche Sotterranei di Roma (Roma); Club Alpinistico Triestino Onlus (Trieste); Gruppo Grotte delle Meraviglie (Zogno, Bergamo); Orvieto Underground (Orvieto, Terni); Somewhere tours & events snc (Torino). Finalmente online il modulo per la preiscrizione all'Incontro Internazionale di Speleologia "Strisciando - Majella 2016" Vai nella sezione ISCRIZIONI e segui le istruzioni per compilare la tua scheda di registrazione. http://www.strisciando2016.it/iscrizione-raduno.html La quota di pre-iscrizione online al raduno è di 25,00 euro a persona per gli adulti. I minorenni non pagano la quota associativa, ma devono essere comunque registrati. Le pre-iscrizioni online termineranno venerdì 30 settembre 2016. Dopo tale data la quota associativa sarà di 30,00 euro e le iscrizioni potranno essere fatte esclusivamente presso la segreteria a Lettomanoppello! Per informazioni, suggerimenti e altro Informazioni: [email protected] / +39 349 8177334 Pre-iscrizioni e iscrizioni: [email protected] / +39 347 8493734 Alloggi e pernottamenti: [email protected] Speleobar: [email protected] Mostre e presentazioni: [email protected] Proiezioni: [email protected] / +39 349 8177334 Stand materiali: [email protected] Escursioni: [email protected] / +39 389 9612944 (dopo le ore 19) 12 cronache ipogee Club Alpinistico Triestino Sezione Montagna Programma Attività Sociale 2016 DATA META TIPO ATTIVITA’ DESCRIZIONE 24/1 M.te Corona Escursionismo Invernale Ciaspolata dal Passo [Capogita: Vincenzo]. 21/2 Miniere del M.te Avanza Escursionismo Invernale Ciaspolata da Pierabech al villaggio minerario del Monte Avanza. [Capogita: Sergio]. 13/3 Dvigrad (CRO) Arrampicata su roccia 17/4 Ferrata della Memoria Via Ferrata 29/5 M.te Golica (SLO) Escursionismo 12/6 Garnitzenklamm Escursionismo (AUT) 10/7 Cima Alta di Riobianco A-Escursionismo B-Arrampicata in montagna 28/8 T.re Nuviernulis A-Escursionismo B-Arrampicata in montagna Arrampicata alla falesia di Dvigrad in Croazia. Necessaria attrezzatura da arrampicata e casco. [Capogita: Paolo]. Percorso attrezzato, molto difficile e riservato a persone già esperte. Necessario set di autoassicurazione e casco. [Capogita: Andrea e Serena]. Escursione alla cima famosa per le sua fioritura primaverile di narcisi. [Capogita: Patrizia]. Poco oltre Tarvisio in territorio austriaco, nella pittoresca Carinzia, presso il villaggio di Moderndorf, si risale una suggestiva forra con un sentiero attrezzato che costeggia un torrente impetuoso e vorticoso. Consigliato il set di autoassicurazione. [Capogita: Vincenzo]. Doppio itinerario, escursionistico (A) fino al bivacco Gorizia e alpinistico (B) alla Cima Alta di Rio Bianco per la via Normale. Per il secondo è necessaria l’attrezzatura base per l’arrampicata in montagna. [Capogita: Vincenzo e Paolo]. Doppio itinerario, escursionistico (A) fino al rifugio Grauzaria e alpinistico (B) alla Torre Nuviernulis per la via deli Amici. Per il secondo è necessaria l’attrezzatura base per l’arrampicata in montagna. [Capogita: Vincenzo e Paolo]. Triplo percorso per due giornate al rifugio Calvi. Salita al Peralba per la via normale (A), salita al Peralba per la ferrata Sartor (B), doppio itinerario su roccia, la via dei Tedeschi al Pich Chiadenis e la via delle Guide al M.te Chiadenis (C1 e C2). Necessaria l’attrezzatura base per l’arrampicata in montagna e il set di autoassicurazione. [Capogita: Vincenzo]. Percorso attrezzato, difficile e riservato a persone già esperte. Necessario set di autoassicurazione e casco. [Capogita: Paolo]. Quattro domeniche in Val Rosandra con la Guida, gli assistenti e gli allievi del 22° CAT AR1/2016 Arrampicata alla falesia di Črni Kal in Croazia. Necessaria attrezzatura da arrampicata e casco. [Capogita: Vincenzo e Paolo]. 10-11/9 M.te Peralba A-Escursionismo B-Via Ferrata C-Arrampicata in montagna Creton dell’Arco Via Ferrata 28/10 27/11 Val Rosandra 22° Corso Base d’Arrampicata 11/12 Črni Kal (SLO) Arrampicata su roccia 9/10 Pramollo al Monte Corona. In rosso le uscite riservate ai soci CAT in regola con l’iscrizione. Per informazioni: Vincenzo 331-7028861, [email protected] cronache ipogee 13 REALTÀ AUMENTATA ...COS’È ? La realtà aumentata è una tecnologia capace di aggiungere o togliere in tempo reale elementi virtuali all’ambiente circostante. In questo caso la telecamera di un tablet inquadra il sito paleontologico mentre il processore interno rielabora il segnale video aggiungendo il dinosauro Antonio in movimento. Il risultato appare sul monitor del tablet. L’interazione è complessa e finora non è mai stata applicata in Italia con queste caratteristiche. Il lavoro svolto apre la strada ad un nuovo modo di concepire la divulgazione culturale nella nostra Regione. Dal 13 marzo sarà possibile vedere l’applicazione di questa tecnologia tutte le domeniche e negli orari di apertura del sito paleontologico. Sarà inoltre possibile ammirare Antonio in “carne e ossa” virtuali anche durante le visite scolastiche già prenotate o che verranno prenotate entro la fine dell’anno scolastico in corso. Il costo della visita non subisce variazioni. 14 cronache ipogee cronache ipogee 15 16 cronache ipogee Walter Bonatti sulle pagine di Epoca La collaborazione ultraventennale tra Walter Bonatti e il settimanale Epoca ha dato luogo ad alcune migliaia di pagine, dalle cronache delle drammatiche imprese alpinistiche degli anni ’50 e ’60 fino ai reportage naturalistici di un Bonatti ormai maturo e esperto fotografo. Tutta questa mole di informazioni è stata da noi pazientemente ricercata, digitalizzata e catalogata, e ora è pronta per essere pubblicata e condivisa con gli appassionati. Il progetto si intitola Walter Bonatti sulle pagine di Epoca e consiste in un quaderno a stampa di grande formato, dedicato alle imprese alpinistiche, più un DVD nel quale è riportato tutto il materiale apparso sul settimanale, comprese le grandi raccolte fotografiche degli anni ’70, ambientate in Africa, in America Latina, in Indonesia e perfino in Antartide. Sono oltre 1500 pagine, organizzate in un database di facile consultazione, e facilmente stampabile. Abbiamo deciso di ricorrere all’aiuto di tutti gli interessati per realizzare fisicamente il progetto, con l’intento di poter offrire l’opera al minimo prezzo possibile in uno spirito di condivisione e di conservazione della memoria di questo grande uomo. Per aderire al crowdfunding è sufficiente un contributo minimo che può essere versato tramite PayPal o, a richiesta, bonifico bancario. Si tratta di versare una quota-base con la quale si prenota la propria copia dell’opera. Tutti i sottoscrittori avranno diritto all’acquisto del quaderno + DVD con uno sconto rispetto al prezzo di copertina, oltre ovviamente alle spese di spedizione. L’operazione verrà effettuata in piena trasparenza, e verranno resi noti, oltre al numero dei sottoscrittori, il numero delle copie stampate e il costo analitico per ciascuna copia. Vorremmo riuscire a mantenere il costo dell’opera sotto i 20 euro. Naturalmente ci sono tanti fattori che influiscono, oltre alla qualità della stampa, alla quale però non vogliamo rinunciare. Il primo fattore è la tiratura. Sappiamo che esistono tantissimi appassionati che contribuirebbero volentieri alla realizzazione dell’opera, e abbiamo raccolto già una piccola mailing list per avvisare quelli che conosciamo. Ma la nostra lista non basta ad assicurare un numero sufficiente di copie, e non possiamo investire fondi in campagne pubblicitarie. Quindi, contiamo sul passaparola, sulla condivisione nei social network, sulle associazioni e gruppi di cultori dell’alpinismo: insomma contiamo sul vostro aiuto. Abbiamo bisogno di raggiungere una tiratura di almeno 500 copie per poter spuntare buoni prezzi dagli stampatori. Il resto: la passione, la professionalità, il tempo, li mettiamo noi volentieri. Regolamento della sottoscrizione: •Viene attivata una sottoscrizione (crowdfunding) per la pubblicazione dell’opera (quaderno + DVD) dal titolo provvisirio Bonatti sulle pagine di Epoca; •La durata della sottoscrizione è fissata in 60 giorni a partire dal 14 marzo 2016: scadrà il 14 maggio 2016; •Per aderire al crowdfunding si può versare la quota-base di 15,00 tramite Paypal utilizzando il link presente in questa pagina, oppure effettuare un bonifico (chiedere le coordinate); •Alla fine della sottoscrizione, se si sarà raggiunto un budget sufficiente si potrà avviare la stampa, e ogni sottoscrittore riceverà la sua copia dell’opera dietro conguaglio del costo finale e delle spese postali; •se non si raggiungerà un budget sufficiente, tutti i sottoscrittori verranno rimborsati integralmente. Link per la sottoscrizione tramite Paypal (*) (puoi cambiare la cifra e aggiungere qualche commento): https://paypal.me/Xedizioni/15 Per gruppi, associazioni: è consigliabile fare un unico versamento cumulativo, specificando un solo nome di riferimento. In questo modo si risparmia qualcosa sulle tariffe Paypal(*) Se vuoi versare utilizzando un bonifico o un altro metodo di pagamento scrivici al solito indirizzo: [email protected] Grazie a tutti! Vi terremo informati da queste pagine e dalla pagina Facebook. Lo staff di Xedizioni (*) Paypal applica una trattenuta che ammonta al 3,4% + 0,35 euro. In pratica, di 15 euro versati restano 14,14 netti. Il vantaggio è che permette il rimborso totale della somma versata, nel caso di non raggiungimento del budget. cronache ipogee 17 ATTIVITÀ ED ESCURSIONI PER IL MESE DI APRILE 2016 10 Aprile 2016 - Escursione diurna - La danza dei crocus Escursione/attività semplice per tutti - Durata 5 ore - Ritrovo ore 10.00 - Centro visite Forni di Sotto 10 Aprile 2016 - Mountainbike - Primavera in bicicletta Escursione/attività impegnativa per allenati - Durata 4 ore - Ritrovo ore 9.00 - Centro visite Claut 17 Aprile 2016 - Phototrekking - I primi passi delle marmotte nella neve - Rifugio Pussa, Malga Senons Escursione/attività impegnativa per allenati - Durata 8 ore - Ritrovo ore 8.00 - Centro visite Claut Le farfalle sono tornate Martedì 1° marzo, come da programma, la Casa delle Farfalle di Bordano ha riaperto al pubblico per la stagione 2016 La struttura sarà aperta fino al 31 ottobre. Nei mesi di marzo e ottobre con orario 9-17 (feriale) e 9-19 nei (sabato, domenica e festivi); da aprile a settembre invece 9-18 nei giorni feriali e sempre 9-19 il sabato la domenica e festivi. Le serre rimangono anche quest’anno caratterizzate dalla specializzazione sugli insetti e invertebrati in genere (oltre che tantissime farfalle, in particolare). Oltre che da nuovi animali e nuovi allestimenti tuttavia, la stagione è caratterizzata da moltissimi nuovi eventi (quest’anno saranno 26, il doppio dello scorso anno). Tra i nuovi eventi, gli appuntamenti col buio, che sono stati molto apprezzati lo scorso anno (le classiche Notti delle farfalle, ad esempio): una serie di Notti al museo, in cui i ragazzi dormiranno all’interno della struttura, tra giochi e racconti, dopo aver passato la serata attorno al falò lungo il Tagliamento, e molte escursioni ed uscite sul territorio, in collaborazione con “Danaus, in viaggio con la scienza”, ad esempio: una tre giorni in Slovenia con gli orsi, un weekend al Parco delle Prealpi Giuli (nell’ambito di una collaborazione con l’Ente Parco), un altro in Val Alba. Infine un grande evento dedicato al volo, in chiusura di stagione. In allegato il depliant degli eventi 2016. La Casa delle Farfalle di Bordano è un angolo di foresta tropicale in Friuli Venezia Giulia. È la più ampia esposizione di farfalle e insetti vivi in Italia, con 1.000 metri quadrati di serre riscaldate e altrettanti di mostre e laboratori. Più di 400 specie di farfalle provenienti da tutto il mondo sono ospitate nelle 3 grandi serre-giardino che riproducono i loro habitat naturali, con piante ed animali esotici: l'Africa tropicale, le foreste pluviali asiatiche e il bacino del Rio delle Amazzoni. La Casa delle Farfalle è anche un attivo centro didattico, con mostre, laboratori, aule video, per giocare, imparare e confrontarsi. Con un’ampia e rinnovata offerta per i ragazzi, la Casa delle Farfalle è molto impegnata nel turismo scolastico, ed è al fianco di molti insegnanti per progettare e realizzare percorsi di visita alternativi, a completamento e approfondimento delle materie scientifiche. Al link seguente, un approfondimento sull’apertura della nuova stagione: http://bordanofarfalle.it/it/blog/la-casa-delle-farfalle-2016-879 Casa delle Farfalle - via Canada 5, Bordano (Udine) - Tel. 0432 1636175 / 344 2345406 - www.bordanofarfalle.it Per approfondimenti e interviste: Stefano Dal Secco (presidente cooperativa Farfalle nella testa - www.farfallenellatesta. it) [email protected] - 346 5804750 18 cronache ipogee cronache ipogee 19 un abisso di occasioni...? Sito internet: www.cronacheipogee.jimdo.com Indirizzo di posta elettronica: [email protected] cerco... vendo... Cerco "SpeleoCollezionisti" di francobolli sulle grotte e sui pipistrelli Gianpaolo Fornasier e-mail: [email protected] cell. 335 6058868. GIARDINI DI UNA TERRA DI CONFINE - Piante e paesaggi nella Contea di Gorizia Paola Tomaselli - Motta Editore, 2003 288 pagine (copertina cartonata) + allegato in italiano/tedesco/sloveno Prezzo di copertina: 55,00 Euro Ultime due copie: 5,00 Euro funziona così... Cerco cartoline postali o annulli filatelici delle grotte turistiche del Carso classico (Italia e Slovenia) Maurizio Radacich e-mail: [email protected] cell. 339 2539712. Cerco amici collezionisti per scambi / acquisti / vendite di tutto quanto tratta l'argomento "grotta" (stampe, cartoline, francobolli, monete, distintivi.....ecc.). Isabella Abbona - tel. 040 306770 [email protected]. VALLI DI TEMPO E DI PIETRA Architettura della Carnia A cura di Romeo Pignat ore@ttiva Editore, Tolmezzo 2004 (copertina cartonata) 176 pagine + CD-Rom Prezzo di copertina: 30,00 Euro Ultime quattro copie: 5,00 Euro Questa rubrica vi viene offerta in forma gratuita e la durata dell'esposizione dei messaggi pervenuti sarà garantita per tre mesi. Passato questo lasso di tempo, se non viene rinnovata la richiesta, il messaggio verrà rimosso. Chiediamo la cortesia di segnalare alla redazione le eventuali contrattazioni, andate a buon fine in tempi inferiori a quelli trimestrali, evitandoci così di promuovere quegli articoli che sono già stati evasi dalle parti. Grazie. La Redazione FERROVIA DEL CARSO / KRAŠKA ŽELEZNICA / KARSTBAHN Storia della Ferrovia del Carso (1857) Libro-cofanetto in cartoncino rigido di 106 pagine + cartina lunga 5,20 m. Testi in italiano - sloveno e tedesco. Edizioni MGS Press, 2004 Prezzo di copertina: 32,00 Euro 5,00 Euro 20 cronache ipogee